Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 29/7/2009 alle 15:50

«Attestare il loro livello di conoscenza della storia, della cultura, delle tradizioni e della lingua della regione in cui vogliono andare ad insegnare». È solo l’ultima proposta della Lega Nord che, almeno a giudicare dalle dichiarazione della parlamentare Paola Goisis, pretende di anteporre la conoscenza del dialetto ai titoli scolastici degli aspiranti docenti. L’idea è quella di creare degli albi regionali per gli insegnanti a cui tutti potranno iscriversi, previa preselezione delle conoscenze culturali e linguistiche territoriali. «Non è possibile che la maggior parte dei professori che insegna al Nord sia meridionale», puntualizza Goisis.
La proposta, che potrebbe tra l’altro presentare dei risvolti anticostituzionali, è chiaramente una provocazione e molto probabilmente resterà solo tale. Ma arriva in un momento in cui la maggioranza di governo non naviga in acque calme: prima la “questione meridionale” nel Pdl, poi la proposta di Umberto Bossi di ritirare i militari dall’Afghanistan e ora questo problema. Un confronto che sembra contrapporre direttamente il premier Berlusconi al leader del Carroccio Bossi. Insomma, sembra proprio che la campagna elettorale per le regionali sia già iniziata, perlomeno all’interno della maggioranza.

Commenti dei lettori: 2 commenti -
Il dialetto è una sciocchezza. La posta in palio è il potere regionale prossimo venturo. Da questo punto di vista ha perfettamente ragione.
Scritto da Funzionario in regione il 29/7/2009 alle 18:28
Chi si fida ancora della Lega? Spero più nessunio nel PD.
Scritto da Ex DS di sinistra il 30/7/2009 alle 12:19
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