Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 22/9/2009 alle 12:00

Antonio Di Pietro che proclama: «Berlusconi farà la fine di Saddam Hussein». Di Pietro che intima: «Subito a casa dall’Afghanistan». Di Pietro che… . Al posto dei puntini può starci qualsiasi affermazione populista e demagogica che io non condivido affatto. Però possono esserci anche fatti importanti e positivi come quelli da lui compiuti quand’era Ministro dei Lavori pubblici nel governo Prodi. Un ministro efficiente, concreto, totalmente affidabile. Lo affermo senza titubanza perché ho visto Di Pietro trasformare la Lombardia in un laboratorio di alleanze molto produttive anche con Roberto Formigoni e con Letizia Moratti, entrambi Pdl.
Con il Ministro Di Pietro l’alleanza politico-elettorale la siglerei domani stesso. E con l’altro Di Pietro? Questo è il dilemma, che si presenterà prepotentemente nelle prossime settimane per le elezioni regionali del marzo prossimo. Lasciando ai congressi ciò che a loro appartiene, io direi così: l’alleanza è possibile solo con una piena condivisione del progetto, del programma e della squadra da mettere in campo, ma questo è perfino banale dirlo. La condizione più importante è che Di Pietro non ponga nessuna preclusione verso il centro, cioè verso le alleanze che siano in grado di allargare la nostra offerta politica per renderla attraente ai moderati che non vogliono più il guazzabuglio dell’Unione che aveva solo finto di sostenere il governo Prodi.
È una quadratura del cerchio impossibile? Il Ministro Di Pietro mi fa sperare di no.

Commenti dei lettori: 14 commenti -
Impostazione corretta e di buon senso politico. Per la Lombardia mi sembra la strada più utile da seguire.
Scritto da Francesca P. il 22/9/2009 alle 12:30
Mi pare che con Di Pietro si debba chiarire che verso il centro non vada posta alcuna preclusione che non sia quella della presentazione di candidati "impresentabili" perchè pregiudicati od inquisiti. Ma questo dovrebbe valere per tutti.
Scritto da Ambrogio V. il 22/9/2009 alle 13:35
Leggendo i sondaggi si nota un calo del capo ma una sostanziale tenuta per il governo, questo è dovuto al fatto che, non potendo duellare "politicamente", i Ministri si limitano a fare.... i Ministri!!! Sembra ovvio ma in passato abbiamo avuto Ministri che tutto facevano tranne che guidare i rispettivi dicasteri, e la gente ancora se lo ricorda. So perfettamente che quella situazione era dovuta a precise ragioni, però ora dico che sottoscrivo il post di Adamoli ma aggiungo che Di Pietro(e gli altri eventuali alleati) dovrà scegliere il ruolo, Ministro o leader politico e comunque non potrà fare i cane sciolto nella coalizione. Sennò finirà, sappiamo tutti come.
Scritto da Lele il 22/9/2009 alle 14:29
Ambrogio V. ha ragione. Direi che tutti i curriculum dei possibili candidati dovrebbero essere messi su internet per un esame dei cittadini. Al sud magari no, ma da noi la selezione sarebbe più severa.
Scritto da Meroni G. il 22/9/2009 alle 14:41
Di Pietro è solo un demagogo e un profittatore. Se gli credete ancora andrete a sbattere contro il muro insieme a lui. Tu sei una persona ragionavole e dotata di grande intelligenza politica. Pensaci su bene.
Scritto da Eugenio A. il 22/9/2009 alle 15:47
Però almeno Di Pietro fa opposizione. Quella che fai tu sul blog non basta. A Varese non ci siete, salvo qualche eccezione.
Scritto da Biotti G. il 22/9/2009 alle 16:52
Chiedo gentilmente al sig. Adamoli se Di Pietro che oggi osanna è lo stesso che lo ha privato di fatto della Presidenza della Regione stroncandogli la carriera con il suo processo "ndo cojo cojo" chiamato Tangentopoli...accuse peraltro poi provate essere false.
Scritto da chicco il 22/9/2009 alle 18:30
Condivido, ma questa è materia congressuale. Capisco ancora meglio la tua scelta per Bersani. In questo modo è ben motivata.
Scritto da Ex DS di sinistra il 22/9/2009 alle 19:30
Mi sorprende sempre la tua apertura a Di Pietro. La merita davvero? Se fossi in te avrei dei dubbi.
Scritto da Giuliano il 22/9/2009 alle 20:09
Da politico Di Pietro è una variabile indipendente. La strategia di Adamoli è condivisibile ma non priva di rischi, essenziale il correttivo introdotto da A. Vaghi. Presentabilità e legalita sono due requisiti su cui il PD ed eventuali alleati non possono in alcun modo transigere. Tutte le collusioni, purtroppo presnti in alcune aree del partito, vanno denunciate e stroncate. L'affidabilità sarà un requisito decisivo.
Scritto da cesare chiericati il 23/9/2009 alle 09:20
Sono d'accordo con Giuliano.
Scritto da Massimo G. il 23/9/2009 alle 09:58
Si proclama unico difensore della Giustizia, della Legalità e della Democrazia. Poi ha riempito le liste di personaggi come De Gregorio nel 2006 e soprattutto non è garante della Democrazia nemmeno all'interno del suo partito. Aveva annunciato i congressi. Si faranno?..... Quanto sull'efficacia della sua azione politica dico solo che oltre che essere un partito elettorale senza proposte, i suoi schiamazzi fanno solo gioco al cavaliere. Gioco di squadra?
Scritto da Nicola Lombardo il 23/9/2009 alle 10:03
Caro Chicco, ti ringrazio per l’attenzione. Considera però che il Di Pietro giustizialista, demagogo e populista non lo approvo affatto e lo affermo con chiarezza anche in questo post. Con questo Di Pietro non sarei di sicuro disposto ad allearmi. Tutto questo però non può impedirmi di valutare positivamente l’azione da lui condotta come ministro. Tieni anche conto che le buone relazioni instaurate il Lombardia con le istituzioni governate dal Pdl (Regione e città di Milano su tutte) sono state riconosciute come decisive e costruttive sia da Roberto Formigoni che da Letizia Moratti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/9/2009 alle 10:06
Condivido Adamoli ed apprezzo il commento "politico" di Ambrogio V. Non ho altro. Grazie.
Scritto da penna42 il 23/9/2009 alle 14:24
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