Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 23/9/2009 alle 15:00

Riunione interessante ieri sera a Samarate sulla legge urbanistica regionale 12 del 2005 e sullo sviluppo sostenibile del territorio. È un tema di grande attualità. Entro il 31 marzo 2010 i comuni sono tenuti ad approvare i loro piani di governo del territorio, strumenti indispensabili per ridare ordine allo sviluppo di paesi e città dopo anni di leggine di carattere transitorio che hanno consentito, o perfino fomentato, il disordine. Il Pd e tutto il centrosinistra non avevano votato a favore di quella legge, ma ormai da quasi cinque anni è in vigore e bisogna applicarla con un atteggiamento positivo e costruttivo.
È una materia ostica al cittadino normale? Sì, dal punto di vista tecnico è certamente complessa, serve l’aiuto di urbanisti seri e capaci. Però, attenzione, è anche una materia affascinante in quanto mette in relazione l’uomo con il suo territorio, determina i servizi essenziali, ridisegna le città e i suoi spazi di socializzazione. È difficile individuare un corpo più “politico” di questo nelle attività amministrative di un comune.
Tutte le forze politiche che vogliono andare oltre gli slogan della centralità della persona, della comunità a misura del bambino, e così via, hanno un’occasione unica per dare concretezza ai loro buoni propositi. Per ottenere questo obiettivo è necessario trasformare l’obbligatoria partecipazione pubblica da un adempimento formale ad uno sostanziale. Questo è un modo per riguadagnare la sintonia con i cittadini.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 8 commenti -
Condivido in toto quello che scrivi giuseppe sul PGT. Vivendo in una città come Somma Lombardo che sta per prendere in mano questo strumento. Vedo però partiti come Forza Italia, Lega Nord, che vivono questa partecipazione pubblica solo come un adempimento formale (vedi il video del sindaco colombo che non rispecchia il documento di piano) dove i cittadini non sono i protagonisti ma gli spettatori.
Scritto da francesco il 23/9/2009 alle 15:42
Questa non è politica politicante è la vera politica del fare. Ma mi rendo conto che dicendo così uso le parole della destra.
Scritto da Morganti Eligio il 23/9/2009 alle 15:59
Troppo spesso, specie nei comuni di centro destra si considera lo strumento dei PGT come quello con cui si realizza solo l'edilizia residenziale. Troppo spesso ci si dimentica di programmare anche i servizi per la comunità. Questo spiega perchè in molti territori all'aumento della popolazione non corrisponde un poteziamento di servizi (strade, reti e luoghi di incontro e socializzazione). Questo perchè non si vuol sfruttare a pieno la partecipazione civica alle scelte di piano.
Scritto da Nicola Lombardo il 23/9/2009 alle 16:12
Dal profilo urbanistico siamo un ben povero paese che cannibalizza il proprio territorio da molti decenni arrabattandosi in un mare di leggi e leggine in cui il partito del cemento, trasversale rispetto agli schieramenti, si muove come un pesce nell'acqua. Oggi l'urbanistica è sostanzialmente determinata dall'ammontare degli oneri di urbanizzazione che i Comuni incassano. Un percorso perverso, spesso obbligato per reperire risorse viste le mancate riforme e la cancellazione elettorale dell'IVA.
Scritto da cesare chiericati il 23/9/2009 alle 17:44
Avrai ragione ma mi domando perchè anche i comuni gestiti da sinistra finora non hanno approvato i loro PGT.
Scritto da Un tecnico comunale il 23/9/2009 alle 19:57
Non c'è passione civile per questi problemi che sono l'essenza del vivere delle comunità. I partiti dovrebbero impegnarsi di più su questi argomenti ma sono presi da altre preoccupazioni.
Scritto da Giuseppe V. il 23/9/2009 alle 20:48
Ti ho sentito ieri sera a Samarate. La riunione è stata interessante ma gli urbanisti troppo lunghi e tecnici. Per coinvolgere la gente ci vuole più semplicita e più politica come hai fatto tu.
Scritto da Un pd di Samarate il 23/9/2009 alle 21:18
Non c'è più molta passione per l'urbanistica perchè vince sempre chi ha i capitali da spendere. I comuni si accontentano degli oneri di urbanizzazione soprattutto adesso che non c'è più l'ICI.
Scritto da Montini, architetto il 23/9/2009 alle 22:17
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