Insieme con il capogruppo del PD Carlo Porcari ieri ho illustrato alla stampa il Progetto di nuova legge elettorale per la Lombardia. Dopo lo Statuto di Autonomia e il Regolamento generale, approvati quasi all’unanimità, questo è un elemento importante dell’autoriforma dell’istituzione. Siamo già in grave ritardo e sarebbe imperdonabile non approvare la legge prima delle elezioni del 21-22 marzo prossimo.
Le novità sono rilevanti e le sintetizzo così:
-  è incandidabile il presidente dopo due mandati consecutivi;
-  tutti i consiglieri regionali vengono eletti con il voto di preferenza limitato a uno nelle rispettive province. Non ci saranno più sedici consiglieri (il famoso listino del presidente) sottratti alla fiducia degli elettori;
-  il premio di governabilità viene fissato al 55% garantendo in questo modo sia la stabilità del governo regionale che una giusta rappresentanza delle minoranze. I partiti devono superare la soglia di sbarramento del 3% per entrare in Consiglio regionale in modo che non ci siano più gruppi di uno o due consiglieri soltanto;
-  le liste dovranno essere composte per metà di uomini e per metà di donne e la presentazione dei candidati dovrà seguire l’alternanza di genere;
-  ogni provincia sarà rappresentata da almeno un consigliere;
-  non sono più ineleggibili i sindaci dei comuni fino a 5.000 abitanti.
Si tratta di una proposta qualificante sulla quale aprire un confronto fra tutti i gruppi regionali.
Noi crediamo che anche per questa legge si debba procedere con il metodo bipartisan e unitario che ha portato all’approvazione quasi unanime dello Statuto e del Regolamento.