Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 10/11/2009 alle 09:10

Da mesi i media e molti politici affrontano il tema dell’influenza A (H1N1 o suina…anche sul nome non c’è chiarezza) o con toni allarmistici o con il silenzio. In casi come questo, cioè di una pandemia di cui si sa ancora poco, è proprio il metodo sbagliato. I cittadini hanno bisogno di poche informazioni, ma serie e chiare. Secondo i dati del ministero della Salute aggiornati al 7 novembre, in Italia ci sono stati da ottobre 785 mila casi, 29 persone decedute di cui solo una non affetta da altre patologie e sono stati effettuati 41mila vaccini. Venendo alla realtà della Lombardia, nell’ultima settimana ci sono stati 2905 casi. Non pochi, infatti siamo la seconda regione più colpita. E anche qui la disinformazione e la confusione non mancano. Ad oggi sono stati fatti 20mila vaccini, ma i 15 numeri telefonici diffusi per informazioni e prenotazioni sono attivi solo cinque ore al giorno e quindi sempre occupati. Questo crea problemi soprattutto per le cosiddette categorie a rischio, ovvero bambini, anziani, malati e donne incinte. Per questo, oggi in Consiglio chiederemo con forza un’informazione e un’assistenza ai cittadini migliore e più chiara.

Categoria: Lombardia, Sanità
Commenti dei lettori: 9 commenti -
La confusione è troppa. Le famiglie sono in difficoltà, quando arriverà il vaccino sarà ormai troppo tardi. Ho provato a chiamare uno dei numeri telefonici ma invano. Anche la nostra regione si è manifestata inefficiente.
Scritto da Una mamma maestra il 10/11/2009 alle 11:53
Le informazioni serie e chiare non alzano lo share televisivo né, tampoco, aumentano la vendita di giornali. L'informazione "deve" essere urlata e allarmistica. Si parla spesso di pluralità dell'informazione ma io vedo soltanto unicità di intenti. Tanto varrebbe un unico canale informativo che fosse al servizio della comunità e non delle multinazionali, dei potentati economici e dei loro reggicoda: i politici.
Scritto da Filippo Valmaggia il 10/11/2009 alle 12:20
Nessuno dice cose chiare su questa influenza neanche in Lombardia. Non so se è un problema di organizzazione regionale o degli ospedali o dei medici di base. Ma la situazione è questa.
Scritto da Fausta R il 10/11/2009 alle 12:26
Anche in provincia di Milano è un disastro. Le Asl non sanno che fare. La regione fa solo immagine.
Scritto da Angiolillo G. il 10/11/2009 alle 13:43
In Consiglio regionale dovete sollevarli di peso. Dicono sempre che la sanità in Lombardfia è eccellente ma non è vero.
Scritto da Giuseppe il 10/11/2009 alle 15:04
Su questo tema, si sono sentite troppo notizie diverse.Il viceministro che rassicura, con distacco poco convincente.Qualche assessore che chiede la calma.Persone morte, soprattutto giovani o bambini, con precedenti patologie, ma anche sane.E' inquietante.
Scritto da bruna croci il 10/11/2009 alle 15:12
La sanità da noi non è certo da buttare via. Però è dominata dagli interessi di Compagnia delle opere. Troppe incrostazioni di potere frenano le potenzialità della Lombardia.
Scritto da Funzionario in regione il 10/11/2009 alle 15:15
I vaccini arriveranno quando non serviranno più. Questo è un problema generale. Il servizio informativo però ha fatto acqua anche in Lombardia.
Scritto da Bernasconi Luisa il 10/11/2009 alle 17:14
La suina ci dice una cosa che... di influenza si muore! e neanche poco! Ci dice che i giornali sparano titoli che non vogliono dire nulla. Ci dice che, se dovesse scatenarsi il panico gli ospedali collasserebbero e infine ci dice che la sanità Formigoniana ha massacrato a tal punto la PREVENZIONE e i SERVIZI TERRITORIALI che ormai non esiste più un filtro tra famiglia e ospedale.. i medici di famiglia ormai sono ridotti a fare ricette e prescrivere esami. Bene bene, se volete fare una risonanza per una storta troverete decine di centri accreditati, ma se dovesse arrivare una epidemia seria… sono guai! Meditate gente meditate.
Scritto da Lele il 13/11/2009 alle 10:16
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