Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 11/1/2010 alle 10:41

Ho letto con grande interesse molte analisi dei fatti drammatici di Rosarno dei giorni scorsi. Ho trovato acuta e penetrante quella di Antonio Polito sul Riformista di sabato. Provo a riproporne i tratti salienti, convinto come sono che questi problemi dovranno restare al centro dell’attenzione per tanto tempo.
La repressione della violenza non è autoritarismo, ma una necessità democratica. È irresponsabile un intellettuale come Saviano che inneggia alla rivolta degli immigrati anche quando scatena la sua furia contro donne e bambini. È sbagliato dare la colpa di quanto successo alla retorica xenofoba della Lega, che in questo caso non c’entra nulla,  ma sbaglia anche il ministro Maroni quando se la prende con l’eccessiva tolleranza dell’ultimo periodo dimenticando che la Lega è stata al governo per sette anni negli ultimi nove. La speranza vera per troppi immigrati è superare lo schiavismo, avere un cesso, un lavandino, un letto e un tetto.
L’illegalità in Calabria è un mostro a mille teste. Illegali sono i clandestini, ma illegali sono anche i loro datori di lavoro che li attirano nelle campagne con bassi salari e alti profitti. Ha ragione chi dice che a Rosarno e in tutta la Calabria la priorità è la lotta alla ‘ndrangheta, non la caccia all’immigrato. Se lo Stato non restaura l’uso legittimo della forza, del diritto e dell’imperio della legge, parlare di integrazione e tolleranza suona come una drammatica beffa.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 32 commenti -
Saviano non ha inneggiato alla violenza, ma ha sottolineato come le uniche manifestazioni di protesta contro lo sfruttamento del lavoro nel Sud siano state fatte negli ultimi anni solo dagli africani. Certo, come ha ribadito il cardinal Bertone, da condannare sempre e comunque la violenza, anche se non ci fossero andati di mezzo donne e bambini, ma anche solo auto e vetrine. Gli immigrati comunque non sono la causa della rivolta, ma la conseguenza di una situazione che nel Sud Italia regna da sempre: il caporalato, lo sfruttamento dei braccianti. Emblematica è la dichiarazione ad un Tg di un imprenditore agricolo di Rosarno, uno di quelli che ha guidato la caccia all'immigrato, che adesso che venivano portati via si rammaricava del fatto che ora non avesse manodopera per i suoi campi e si augurava che quindi tornassero a lavorare...
Scritto da pino il 11/1/2010 alle 11:42
D'accordissimo sul fatto che la priorità assoluta è la la guerra all'ndrangheta.
Scritto da Lucky il 11/1/2010 alle 12:10
Pino ha ragione. La lotta alle mafie deve essere il primo punto do ogni programma di governo. Per il resto l’articolo di Polito mi sembra superficiale come la maggior parte delle cose lette in questi giorni. Però da un campano come lui.. possibile che non sappia che in tutte le zone agricole prive di produzioni DOP (che garantiscono un minimo di margine in più) la lavorazione e la raccolta nei campi è basata sulla presenza di SCHIAVI! La soluzione è una sola, massimo rispetto delle leggi, via tutti gli irregolari. Nei campi devono lavorare solo persone con regolare contratto! Poi quando al mercato un Kg di arance costerà 3€, un carciofo 3€ l’uno e i pensionati, i lavoratori e le famiglie delle città non ce la faranno veramente più, allora ragioneremo sulla “retorica xenofoba”, Giuseppe sbagli! Bisogna far rispettare le leggi per far emergere il fatto che tutti fanno finta di niente (anche Maroni che è ministro degli Interni, dove vive?), respingono qualche barcone e poi tollerano tutto, perché sennò il sistema salta.
Scritto da Lele il 11/1/2010 alle 12:46
Pino ha ragione ma salvo forse l'inciso su Saviano, che però sta diventando fin troppo una reliquia per la sinistra, condivido il pezzo di Polito.
Scritto da Giuseppe il 11/1/2010 alle 12:47
Caro Giuseppe, io credo che ancora una volta si eluda la domanda di fondo. Dal 2001 c’è una legge che si chiama Bossi/Fini. Da anni il centrodestra governa e ha il Ministro dell’Interno. Da quando hanno vinto le elezioni hanno tolto risorse alle forze dell’ordine e inventato palliativi come le ronde. Allora la domanda da fare ai nostri concittadini è: ma vi sentiti tutelati da questi che fanno proclami, ma poi al dunque sono incapaci di risolvere seriamente il problema dell’ordine pubblico?!!! Altro che lassismo degli enti locali. Ma che cosa vuole Maroni? Il suo Governo taglia a destra e a manca risorse e poi la colpa è degli enti locali. Alla faccia della sussidiarietà e dell’autonomia. Ma per fortuna che non ci è scappato il morto.
Scritto da roberto molinari il 11/1/2010 alle 12:47
Concordo con Molinari. Il post non tratta la questione della legge Bossi-Fini e io propongo ad Adamoli di aprire una discussione anche su questo fronte.
Scritto da Luigino il 11/1/2010 alle 13:12
Caro Adamoli, le tue parole sono sempre improntate a valutazioni serene, pacate ed oggettive. Ottimi spunti di riflessione. Da quanti decenni si parla e si fanno leggi contro la causa, radice storica dell'ingiustizia? Si sono succeduti governi di ogni colorazione politica, di qualsiasi partito e coalizione, bianchi, rossi, verdi, tecnici o chissà altro... il risultato? E' oggettivo accusare e giudicare soltanto chi oggi, chiunque fosse, governa? E ieri, e l'altro ieri? Oggettività, appunto.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 11/1/2010 alle 13:25
Sono d' accordo con Pino ( "Saviano non ha inneggiato alla violenza", (forse i media l'hanno usato, in questo caso, in modo improprio), e sono d' accordo con l' analisi di Lele.Concordo anche con Roberto Molinari ( e con Bersani) sulla legge Bossi-Fini, bisogna conoscerla bene per capire che in molti casi non può essere applicata , ma in realtà complica molto le cose.
Scritto da bruna croci il 11/1/2010 alle 13:50
Leggendo le ultime cronache sulla caccia al “negro”, resto letteralmente allibito. Mancano solo le croci di fuoco e poi siamo in pieno clima da KKK. Non sono un cattolico osservante, ma conosco abbastanza bene le Scritture: non mi sembra proprio che i molti che si fanno vanto di rappresentare i “valori cristiani” agiscano di conseguenza. Quello dello sfruttamento degli “ultimi” è un problema arcinoto e che Saviano ha ricordato. Non mi sembra proprio che per questo motivo debba essere biasimato. Quello che mi scandalizza, è pensare che magari tra i tanti inneggianti al “dagli al negro” ci siano molti “buoni cristiani”che storcono il naso per la candidatura della Bonino.
Scritto da Angelo Eberli il 11/1/2010 alle 14:05
In un minzoliniano Tg1 dell'altra sera sento gli esponenti di governo di centrodestra (leghisti in primis) attaccare vibratamente la tolleranza della sinistra verso gli immigrati, causa, a loro dire, della situazione di Rosarno. Bitte? Prego? Please? Mi è venuto da dire tra me e me. Che diavolo c'entra la sinistra che non governa più e ha governato due anni negli ultimi cento? Voglio dire: chi governa dà la colpa a chi non governa da anni della propria incapacità di controllare mafia/organizzazioni criminali/ordine pubblico ecc. E il punto è che la gente, il popolo, gli ascoltatori-elettori sono pure capaci di tapparsi occhi, orecchie e bocca e crederci. Rosarno? Colpa della sinistra che ama gli immigrati. Pazienza se centrodestra e Lega non sanno gestire le situazioni. E tanto meno un Paese intero.
Scritto da Laura S. il 11/1/2010 alle 14:50
L'intervista di Saviano sui fatti di Rosarno l'ho letta sul Sole24Ore, che non è certo un giornale di sinistra. Lo scrittore, pur condannando le modalità della rivolta, dice che vi sia un aspetto positivo nella tragica vicenda di Rosarno, di come, a suo avviso, a ribellarsi sia la parte sana della comunità africana, non disposta ai compromessi con la criminalità organizzata. Quindi non mi pare che Saviano abbia inneggiato alla rivolta, ma anzi ne ha condannato la violenza. La questione non è il fatto di scegliere reliquie, ma di commentare i fatti per intero. E Polito, che pure apprezzo come giornalista, su questo, come dice Lele, è stato un po' superficiale. http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2010/01/rosarno-saviano-immigrati.shtml?uuid=30f7d88e-fcfc-11de-8c90-4a248985d8b2&DocRulesView=Libero
Scritto da pino il 11/1/2010 alle 15:25
La verità è che ci sono ampi pezzi del territorio nazionale che sono fuori dal controllo dello Stato inteso come luogo di relazioni e servizi corretti, improntati alla legalità e non come mero controllo da parte delle forze dell'ordine. Rosarno é uno dei tanti bubboni diffusi nel Mezzogiorno, l' ultima febbre di un tessuto malato da sempre. Su questa cronicità sono campate la politica, l'economia e una buona fetta della società civile. Consiglio una gita nella periferia di Reggio o a Crotone
Scritto da cesare chiericati il 11/1/2010 alle 15:46
Il quesito posto da Legnanesi e Bustocchi è più che lecito: la situazione del caporalato, dello sfruttamento dei braccianti nel meridione è vecchia di decenni: prima c'erano gli italiani a subire, oggi gli immigrati. Un problema che in passato nessun governo ha mai provato a risolvere. Non mi pare però che Adamoli accusi il governo di oggi su questa questione. Piuttosto, è vero il contrario: e cioè che questo governo abbia le fette di prosciutto sugli occhi e non veda affatto questo problema, che è la causa di tutto, ma semmai dia la colpa alla tolleranza verso l'immigrazione voluta dai governi di centrosinistra. Ora hanno portato via gli immigrati, ma tra qualche mese tutto tornerà come prima: la differenza è che i nuovi arrivati si faranno vedere di meno in giro. Che poi era il risultato a cui voleva arrivare la 'ndragheta.
Scritto da pino il 11/1/2010 alle 16:37
@ Laura S. -- La "malattia" è di lunga, lunghissima data... Sembra piuttosto strumentale, sicuramente non oggettivo, giudicare e condannare i "medici" di oggi (nazionali, regionali, provinciali, comunali) come soli responsabili di mali antichi che condizionano da sempre "ampi pezzi del territorio" (ottimo commento di Cesare Chiericati). Il confronto con i Paesi vicini (Svizzera, Germania, Francia, Spagna...) diventa obbligatorio: perchè solo in Italia queste realtà?
Scritto da Robecco sul Naviglio il 11/1/2010 alle 16:41
Leggendo anche altri articoli emerge l'assenza dell Stato. Ma sappiamo che lo Stato è articolato in regioni, province, comuni: evitiamo d i dare la colpa a Prodi o Berlusconi. Nel nord la maggior parte degli Enti locali si muove sul problema immigrati, nel sud è soprattutto la classe politica locale che è assente.La malavita purtroppo è presente da sempre
Scritto da un pensionato il 11/1/2010 alle 16:56
Polito ha un bel coraggio a stravolgere così il significato delle parole di Saviano, trasformandolo in un istigatore della violenza sulle persone. Anche se personalmente penso che non siano del tutto condannabili i gesti di rabbia rivolti contro le proprietà acquisite sfruttando illegalmente il lavoro altrui. A meno di non credere alle storielle dei comitati locali, secondo cui a Rosarno ci sono solo bravi cittadini e la 'ndrangheta non esiste.
Scritto da davide il 11/1/2010 alle 17:02
La rivolta degli immigrati va condannata. La legge va fatta rispettare e giusto è stato lo sgombero dei luoghi fatiscenti. Chi non è in regola, anche se a malincuore, non può restare. Però Rosarno è in Calabria e le migliaia di africani sfruttati da noi e dall'andrangheta sono li da anni. Maroni e i suoi predecessori non hanno fatto controllare dalla polizia il territorio e ora la Lega sfrutta un dramma di questa povera gente per profitto elettorale. E' incivile e anticristiano!
Scritto da Ravani il 11/1/2010 alle 18:15
Siete un pò strabichi voi di sinistra. Polito ha scritto un articolo molto bello il cui succo è questo: lo Stato deve imporre l'imperio della legge, bisogna lottare contro la malavita prima di prendersela contro gli immigrati. E voi ve la prendete con lui perchè ha osato criticare Saviano. Io stimo Saviano ma il vostro atteggiamento rischia di farlo detestare da molti.
Scritto da Annibale il 11/1/2010 alle 20:49
Finalmente un articolo di sinistra che esce dagli stereotipi consunti della sinistra che ci condannano alla sconfitta perenne.
Scritto da Alessia il 11/1/2010 alle 20:51
Polito descrive la situazione degli immigrati con un realismo e una crudezza molto forti. Dice che bisogna superare lo schiavismo, parla della mancanza di cessi, lavandini, tetti per gli immigrati. Primo obiettivo la lotta all''ndrangheta. Io condivido. Di Saviano non m'interessa molto.
Scritto da PD Sesto S. Giovanni il 11/1/2010 alle 21:07
I commenti danno la dimostrazione che l'assenza dello Stato su parti del territorio sfociano in fatti drammatici. Tutti vedevano lo sfruttamento ma pochi ne parlavano. Io ritengo, comunque, impauriti da anni di presenza, non visibile, di chi tira le fila dell'illegalità. Così, "la guerra" è scoppiata fra coloro che subivano e subiscono l'assenza delle istituzioni. A Rosarno il Comune è commissariato come altri otto comuni della zona. Sicuramente non per gli agrumi. E Maroni lo sapeva.
Scritto da penna42 il 11/1/2010 alle 21:19
Va bene, non parliamo di Saviano. Parliamo invece degli immigrati schiavizzati:buona parte (non tutti) sono clandestini. In gran parte presenti in Italia da anni e sfruttati dai propietari e dalle 'ndrine. Possibili testimoni in processi a carico di proprietari, caporali, trasportatori, capibastone, mafiosi. Peccato che non possano testimoniare, perchè sarebbero espulsi: un bel favore alle mafie! Perchè non estendere a loro i benefici previsti per le prostititute sotratte allo schiavismo?
Scritto da davide il 11/1/2010 alle 23:34
A me sembra un bel tema concreto, tenendo conto che sempre più nel sud gli stranieri sono la manodopera in nero nei campi e non solo.
Scritto da davide 2 il 11/1/2010 alle 23:36
Plaudo ad Alessia. La sinistra ha bisogno di analisi fatte fuori da schemi classici e vecchi. Bollare negativamente l'articolo di Polito, che Adamoli ha riproposto definendolo acuto e penetrante, è assurdo. Adamoli, forse per creare una disussione più libera, non ci ha detto se lo condivide totalmente. Spero di si.
Scritto da Un PD di Como il 11/1/2010 alle 23:59
A Catania è stato inaugurato un grande stabilimento di produzione di pannelli fotovoltaici. Pare si sia arrivati a questo anche grazie alle incentivazioni al fotovoltaico. Iniziativa Prodi-Bersani,sul modello tedesco.Nel 2009 +300% di potenza installata rispetto al 2008. Si produrranno pannelli particolarmente adatti alla zona mediterranea. Mentre si fa piazza pulita della criminalità, si aggiungano altre politiche di questo tipo.Sono vantaggi (lavoro, ricerca,spazio rubato alla criminalità ecc
Scritto da Francesco G. il 12/1/2010 alle 09:24
@ Annibale. Un'osservazione attenta, la tua, che sicuramente cerca oggettività dei fatti, al di là delle interessate argomentazioni di parte. Ci piace proprio per questo: saper cercare onestamente la verità obiettiva degli avvenimenti. E' onestà intellettuale. Su cui concordiamo, soprattutto quando si ha la coerenza di essere imparziali nei giudizi. Ci si rende credibili. Crediamo che sia l'indicazione che Adamoli si sforza di dare...
Scritto da Rosella e Carlo il 12/1/2010 alle 09:31
L'articolo di Polito non sbaglia solo su Saviano, ma anche quando dice che la retorica xenofoba della Lega non ha niente a che fare con quanto successo, perché con i fatti di Rosarno magari non c'entra la Lega direttamente, ma il razzismo invece sì. Gli immigrati non solo venivano sfruttati dagli imprenditori locali, ma anche disprezzati e trattati male da buona parte della popolazione: basta leggere le testimonianze di molti di loro o ricordarsi come è esplosa la contestazione (a seguito di un'aggressione gratuita con fucili ad aria compressa). Ed anche l'Osservatore Romano è su questa linea. Quanto poi al fatto che Polito sempre nel su articolo abbia parlato di 'ndragheta, sfruttamento ecc., non mi pare abbia detto qualcosa di nuovo. A questo punto trovo più coraggiosa la presa di posizione di Vittorio Feltri, quando su Il Giornale appoggia i "negri" (come li chiama lui) ed invita provocatoriamente i calabresi ad unirsi a loro per combattere il malaffare.
Scritto da pino il 12/1/2010 alle 10:01
@ Penna42. - Hai messo il dito nella piaga e i fatti oggettivamente sono il risultato di quanto hai ben descritto tu. Tuttavia, onestamente, che ci può fare, ora, qui, un governo, un ministro dell'interno (chiunque egli fosse, di qualsiasi colorazione politica) difronte ad una vastità epocale del fenomeno? La bacchetta magica non appartiene a nessuno (purtroppo) e allora cerchiamo di apprezzare e sostenere gli sforzi di chi cerca di fare, qui, ora.
Scritto da Matita spuntata il 12/1/2010 alle 10:58
@ Pino. Ottimo e interessante quanto esponi nel finale del tuo attento commento sulla proposta "coraggiosa" del direttore del Giornale, Feltri. Realistica e sicuramente di massima efficacia se davvero si potesse mettere insieme la GENTE, tanta GENTE che, come sempre dimostra la Storia, è risolutiva ed artefice di reali cambiamenti. Forse è l'unica soluzione.
Scritto da Idealisti ma realisti il 12/1/2010 alle 11:11
Accidenti! Antonio Polito ha scritto un pezzo su Rosarno, non su Saviano. Confermo che lo ritengo un buonissimo articolo che condivido nella sostanza, anche se non nel dettaglio. Nel post ho richiamato il riferimento a Saviano ben di proposito. Non vorrei che diventasse, come era accaduto a Nanni Moretti e Leonardo Sciascia, una specie di riflesso condizionato per molti di noi. Si è sufficientemente progressisti se si pensa come lui. Ricordo molto bene la delusione provata da una parte dell’elettorato di centrosinistra quando si è ritenuto che Sciascia fosse passato alla destra. Non fabbrichiamo miti, per carità, solo gli ideali non tradiscono mai.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 12/1/2010 alle 11:32
Bravo Adamoli. Stimo Saviano per il coraggio che ha dimostrato con i suoi libri. Non trasformiamolo però in una Madonna Pellegrina del centrosinistra. L'esempio di Sciascia è calzante.
Scritto da Ruggero il 12/1/2010 alle 12:13
Contributo di riflessione al tema del post. -- "Possiamo anche dire che abbiamo sbagliato, che i miei fratelli bianchi e neri hanno sbagliato. Ma lo dobbiamo dire sempre, non solo quando qualcuno ci sfascia la macchina. Lo dobbiamo sostenere con forza anche quando altri fanno cose ancora più gravi, cose terribili. Dobbiamo avere il coraggio di gridare e denunciare" (Don Pino Varrà, Parroco di Rosarno. (Tratto da un sito Internet).
Scritto da Da sito Internet il 12/1/2010 alle 13:01
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