Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 18/1/2010 alle 10:13

Francesco Totti, grande giocatore di calcio, è notissimo per le banalità che esprime e mette in vetrina, anche per vendere libri. Eppure, per parlare della tragedia immane e inumana di Haiti, scelgo una sua frase, spontanea secondo le ricostruzioni giornalistiche: «Quando sei papà di due bambini, capisci cose che prima non capivi, Anche certe paure. I bambini di Haiti hanno bisogno di tutto: acqua pulita, assistenza sanitaria, cibo , protezione».
Aggiungo io, insieme a voi e a tutti gli specialisti: hanno bisogno di ritrovare una famiglia se l’hanno perduta. Spesso l’adozione è il modo giusto per completare e rallegrare una famiglia che ne sente il bisogno e può permetterselo. Forse oggi è il caso di prendere una tale decisione, pensando più che alla propria, a quella del mondo.
Ma è necessario un salto di qualità. Dopo l’intervento umanitario, la ricostruzione di uno dei paesi più poveri e derelitti è un dovere al quale nessuno si può sottrarre. Gli Usa di Obama hanno il compito di guidare questa inversione di tendenza fino a raggiungere una dimensione “rivoluzionaria”. Questo respiro intenaziona(lista) potrebbe rappresentare la cifra innovativa di un presidente salutato con grande entusiasmo in buona parte del mondo. Se dalla politica si toglie l’utopia resta spesso solo un pragmatismo senza anima.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 36 commenti -
Americani, brava gente. Il loro modello di sviluppo e le loro politiche economiche "in favore" di Haiti hanno determinato in grande parte il terribile disastro di questi giorni. Negli anni settanta/ottanta con la complicità dei ras del luogo (Papa Doc prima e il figlio Baby Doc, poi) hanno strappato la gente dalle campagne con vane promesse di lavoro e hanno creato una città dormitorio affastellando case su case. Ora i "salvatori del mondo", con la scusa della ricostruzione (da cui trarranno innegabile vantaggio economico), invieranno decine di migliaia di soldati, di fatto ponendo basi militari fra Venezuela e Cuba, fra Chavez e Castro. Haiti, straziata dal terremoto voluto dall'Onnipotente e massacrati dalla politica criminale degli onnipotenti, si appresta a diventare l'ennesimo satellite asservito all'Impero. Americani, brava gente.
Scritto da Filippo Valmaggia il 18/1/2010 alle 11:08
Riflessioni d'obbligo, forse, ma che vanno al cuore del problema più esistenziale: il nostro grande piccolo mondo è diventato un Villaggio Globale e i problemi di una parte della sua popolazione sono di tutti. Ci fosse davvero la grande occasione per (ri) scoprire che alla base del vivere sociale è l'Umanesimo, Umanità o, come dicono coloro che (in)seguono un grande messaggio di duemila anni fa, Fraternità. In mezzo è tutto il nostro relativismo...
Scritto da Rosella e Carlo il 18/1/2010 alle 11:57
> sèguito - "La vera ...rivoluzione è sempre una, di una semplicità incredibile: vivere i valori umani, di fraternità, di condivisione, di compartecipazione, di vicinanza che è altruismo, generosità, gratuità... Vivendo dovunque ci si trovi, in qualsiasi condizione, oltre ogni ideologia, credo, filosofia o altro, sempre, fraternità e umanità". E' quanto ci ha trasmesso un caro amico padre missionario in America Latina, che vive la povertà dei poveri, riferendosi alla tragedia di Haiti. E' così?
Scritto da Rosella e Carlo il 18/1/2010 alle 12:12
Le adozioni a distanza potrebbero rappresentare una risorsa importante. Vanno dirette al cuore del problema senza troppe (costose) intermediazioni.
Scritto da Luigino il 18/1/2010 alle 14:30
"Pragmatismo senz'anima" è il grave problema che abbiamo davanti a noi dopo la fine delle ideologie. Obama darà un contributo per affrontarlo? Io non ho perso tutte le speranze.
Scritto da Giacomina il 18/1/2010 alle 14:37
Sulle adozioni sono d'accordo, sulla rivoluzione "americana" purtroppo sono del tutto pessimista, quasi come Valmaggia.
Scritto da Rossini Giacomo il 18/1/2010 alle 14:48
Voi che siete pessimisti su Obama mi dite chi mai può condurre un processo politico di questo tipo e importanza? Il Venezuola di Chavez? Cuba di Castro? Non diciamo fesserie.
Scritto da Raffaele B. il 18/1/2010 alle 14:57
@ Luigino. Adozioni a distanza, dicono i bene informati, in questo caso sarebbero relative, pur esprimendo encomiabile solidarietà e graditissima generosità. Si parla di adozioni reali, concrete: "portare via" da Haiti, fisicamente, tanti sfortunatissimi orfani, rimasti assolutamente soli in una tragica realtà senza speranza a breve, medio, lungo termine. Difficile, certo, risolvere tanta immane sofferenza.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 18/1/2010 alle 15:20
Berlusconi vuole il partito dell'amore, e questo fa ridere. Facciamolo per davvero verso Haiti. Però poi il problema è il riequilibrio economico, scolastico e sociale fra paesi ricchi e poveri. Questa è sicuramente una rivoluzione.
Scritto da Rodolfo D. il 18/1/2010 alle 15:50
Pensavo ieri con degli amici la cifra enorme spesa inutilmente per il vaccino antinfluenzale. Le case farmaceutiche si sono arricchite sulle spalle degli stati e di tutti noi. Parliamo di somme colossali. Se avessimo mandato tutti quei soldi ad Haiti...
Scritto da Giovanni il 18/1/2010 alle 15:54
La rivoluzione dovrebbe riguardare un nuovo modello di sviluppo mondiale. Oggi parliamo di Haiti ma tutta l'Africa è in sofferenza ed altre parti dell'universo. E' un problema epocale che non solo gli stati ma anche le religioni devono sentire come proprio. E' un problema dell'intera umanità.
Scritto da Aclista Milano il 18/1/2010 alle 16:08
Sono relativamente favorevole all'adozione a distanza, ma più incline all'affidamento diretto. Credo esistano migliaia di famiglie disposte ad adottare tra le proprie mure domestiche questi piccoli, la mia per esempio è una di quelle. Attivarsi senza troppa burocrazia e versamento di denaro, sarebbe un buon segno di civiltà,affinchè su richiesta (attraverso semplici e rapidi controlli sulla regolarità della famiglia ospitante), si possa avere la possibilità di adottare questi piccoli ,abbandonati già da ora ad un destino senza orrizzonti in vista. Famiglia Augusto Soligon di Solbiate Arno - VA -
Scritto da Augusto Soligon il 18/1/2010 alle 17:32
@ Raffaele B. Evidentemente Raffaele B. ha letto con superficialità il mio commento. Sono pessimista proprio perché il "processo politico" verrà condotto e orchestrato dal fantaccino delle multinazionali. Il presidente degli Stati Uniti risponde a Philip Morris, a Exxon, a Wal-Mart, a McDonald. O c'è ancora qualche sprovveduto che pensa che in America comandi Obama, oppure il Congresso?
Scritto da Filippo Valmaggia il 18/1/2010 alle 17:58
@ Aclista di Milano. E' da oltre duemila anni che si cerca di proporre un modello di sviluppo, di crescita sociale che poggia sull'eguaglianza di tutti gli uomini della terra. Politica e/o religione, purchè venga sempre considerata centrale l'attenzione e la tensione per l'Uomo. E' l'Utopia. O, semplicemente, Rivoluzione. Quella vera, autenticamente Umana.
Scritto da Robecco sul Naviglio il 18/1/2010 alle 18:25
@ Filippo Valmaggia. Che lei abbia ragione? Ad Haiti gli Usa inviano, fra ingentissimi aiuti umanitari, anche migliaia di marines... Chavez dal Venezuela accusa Obama per aver approfittato della tragica realtà e invaso l'isola per motivi di strategia militare (Cuba è a due passi...). Forse avrebbe dovuto scagliarsi contro McDonald & Co.? (forse sempre dietro le quinte, anche in situazioni tanto immani e improcrastinabili come Haiti?). Allora è sempre e solo il profitto a dettar legge? Mah!
Scritto da Verità vò cercando... il 18/1/2010 alle 18:44
Purtroppo le considerazioni di Valmaggia hanno un fondo di verità. Del resto la politica americana post 2 ° conflitto mondiale, oltre ai buoni Piani Marshal,ha propinato le inutili, sanguinose e dispendiose guerre in Vietnam ed in Iraq destabilizzandoli. Bene sarebbe poter procedere alle adozioni, evitando pasticci e lungaggini burocratiche, in modo da dare a questi poveri piccoli sfortunati il calore, la sicurezza e l'affetto di una famiglia
Scritto da Ravani il 18/1/2010 alle 19:02
Troppo cinismo e antiamericanismo. Ho fiducia in Obama. La speranza rivoluzionaria di Adamoli sarà igenua ma la preferisco alla cupa previsione del dominio delle multinazionali USA. Che cosa è l'ingenuità generosa in politica se non una speranza che si accende?
Scritto da Un ingenuo il 18/1/2010 alle 20:36
Sono solidale con Augusto Soligon e gli faccio i migliori auguri. Dovremmo comportarci così in molti.
Scritto da Rosanna il 18/1/2010 alle 20:44
@ Un ingenuo. "Che cosa è l'ingenuità generosa in politica se non una speranza che si accende?": onestamente non riusciamo a comprendere il messaggio di questo interrogativo. Forse ha il significato che finalmente la poltica, per creare speranze, deve dare (ingenuamente) senza nulla pretendere in cambio? Sibillino, ironico, sarcastico, sognatore o... ingenuo?
Scritto da Incomprensibile? il 18/1/2010 alle 22:41
Perfettamente d'accordo sulle adozioni nei vari sistemi. Stiamo però attenti, certe burocrazie lunghe e costose spesso sono necessarie per impedire abusi e soluzioni deboli che possono danneggiare i bambini.
Scritto da Gioia il 19/1/2010 alle 09:45
Ho vissuto dal 2000 al 2008 in Repubblica Dominicana e ho visto con i miei occhi comprare MILIONI di ettari della costa sud dominicana da parte degli Stati Uniti e impiantarvi basi militari con scuole di guerra per i soldati dominicani, a detta degli Usa, e riempire di mezzi leggeri e pesanti il territorio. Quale migliore occasione del terremoto per avvicinarsi a Cuba spazzando tutto e tutti da Haiti?
Scritto da Anna Cellani il 19/1/2010 alle 12:25
Avrete visto come i soldati americani impediscono il riscatto delle persone sepolte, armi alla mano, sparando hanno impedito ad un gruppo specializzato spagnolo di estrarre dalle macerie una bambina di circa undici anni ed hanno circondato il quartiere impedendo a chiunque di avvicinarsi, la bimba e´morta e cosi sara´ per moltissimi altri. I morti non necessitano di nulla e meno haitiani ci saranno e meglio potranno gli Stati Uniti gestire il territorio.
Scritto da Anna Cellani il 19/1/2010 alle 12:30
L´acqua viene gettata dagli elicotteri in pacchi interi, cosa credete che succeda quando arrivano a terra? La distribuzione dei viveri non viene fatta e non sara´fatta fino a quando i superstiti saranno tanto deboli da non attaccare i soldati che hanno paura, per un pezzo di pane ormai la gente ammazza e i soldati lo sanno per esperienza. Appena potranno, con la scusa delle malattie infettive gli americani calcineranno tutto e cancelleranno dalla faccia della terra piu´haitiani possibile.
Scritto da Anna Cellani il 19/1/2010 alle 12:34
Meno polazione meno problemi, saranno rimpiazzati da statunitensi, soldati e non. Imparate a guardare i notiziari televisivi e andate a rileggere le cronache degli interventi americani nel mondo. Saprete quale sara´il futuro di Haiti e anche li´dilaghera´la peggior plaga che il mondo ha mai visto e che ancora non conosce, la sete del potere della lobby degli stramiliardari che regge il mondo attraverso il controllo dell´economia comprando o ricattando i politici o preparandoli dalla culla.
Scritto da Anna Cellani il 19/1/2010 alle 12:40
L´ultimo in ordine di tempo e´l´attuale presidente degli Stati Uniti, leggete la sua biografia e cercate di vedere quali sono stati i suoi mentori e verificate se ha adempiuto alle sue promesse, verificate, ha fatto tutto il contrario e seguira´a fare solo l´interesse della lobby in questione. Chi vivra´vedra´, ma non dimenticatevene, verificate! Io ho 68 anni e se ricordate il piano Marshall ricorderete che mandavano aiuti con gli aerei, per gli aerei ci volevano gli aereoporti, e per
Scritto da Anna Cellani il 19/1/2010 alle 12:47
e per gestire e difendere gli aereoporti ci volevano i soldati e le armi e la tecnologia e sono ancora la, e continuano a gestire anche la nostra politica e continueranno a farlo, perche´sono ricchi e saranno sempre i ricchi a gestire il mondo. Cristo ci ha provato e molti altri ancora, tuttavia il nuovo regno non e´arrivato, gli uomini di buona volonta´ancora lavorano e sperano, io no.
Scritto da Anna Cellani il 19/1/2010 alle 12:51
Ho l´impressione che mi abbiate censurato, avete forse paura della rezione di Obama? E´bello vivere un una societa´che garantisce la liberta´di pensiero, purche´non si cerchi di divulgarlo, perche´allora e´ tutta un´altra storia, grazie comunque e auguri.
Scritto da Anna Cellani il 19/1/2010 alle 16:00
Anna Cellani, con la sua testimonianza diretta, conferma e avvalora ciò che affermo nei miei commenti. Ma so che ci sarà ancora chi crederà alla favola del negro buono prestato alla politica alta... Oltre al Piano Marshall fu per un miracolo se non ebbe attuazione anche il Piano Morgenthau. Henry Morgenthau, ministro americano del Tesoro e alto esponente della comunità ebraica newyorkese, intendeva trasformare la Germania in nazione agricola e pastorale, smantellando tutte le industrie. Immaginate il terribile nocumento che avrebbe avuto l'economia europea, non soltanto tedesca, a solo vantaggio dell'agonizzante Inghilterra (chi crede che l'Inghilterra sia in Europa e con l'Europa fa il paio con chi crede al Buonobama). Morgenthau intendeva anche favorire l'espansione comunista in Occidente, prova ne è che il principale collaboratore di Morgenthau fu inquisito come spia al soldo del Cremlino. Inoltre, il Piano prevedeva risarcimenti in favore dell'URSS e la deportazione di milioni di lavoratori forzati. Questa ultima parte fu attuata.
Scritto da Filippo Valmaggia il 19/1/2010 alle 16:05
Cara Anna Cellani, non ho censurato proprio nulla. Probabilmente, trattandosi di molti pezzi separati, si è verificato nell'invio qualche imperfezione. Detto questo, e per esperienza, la invito ad essere più concisa per offrire ai lettori i tempi stretti tipici di una lettura on line
Scritto da Giuseppe Adamoli il 19/1/2010 alle 17:24
@ Anna Cellani 16:00. Ha l'impressione di essere censurata? Forse è soltanto, semmai, qualche disguido tecnico, soprattutto dopo sei interessanti commenti consecutivi, sempre ben graditi (e ospitati) per chi vuole conoscere. L'argomento merita sicuramente spazi redazionali adeguati... ma censure, siamo convinti, non esitono in casa Adamoli! Cordiali saluti. Da lettori attenti e sempre interessati alla dialettica serena...
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 19/1/2010 alle 17:24
@ Anna Cellani - @ Filippo Valmaggia. Sarebbe interessante che ci fosse qualcuno, ben serrato sull'argomento, in grado per preparazione storica e sociale di poter controbattere e rendere il dibattito il più possibile oggettivo, cioè il più possibile vicino alla verità, storica e reale.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 19/1/2010 alle 17:32
Preferisco restare al post di Adamoli, serio e sobrio come sempre. Le adozioni sono una misura molto concreta e umana, la speranza che il mondo possa cambiare anche con l'aiuto di Obama merita di essere coltivata.
Scritto da Montalbetti il 19/1/2010 alle 21:48
@ Montalbetti. Chi vive sperando muore fischiando.
Scritto da Claudio Ennam il 19/1/2010 alle 22:46
L'Italia si è ricordata di Haiti. Costerà circa 9 milioni di euro l'intervento umanitario per i primi due mesi programmati. L'ineffabile La Russa ha detto: "siamo lieti (sic et simpliciter ...) di inviare soldati per scopi umanitari e non di guerra". Lieti in questo contesto? Ma quando impareranno i nostri politici a esprimersi correttamente? Immagino, o meglio spero, che i fondi per il 51° Stato americano non siano tutti soldi pubblici.
Scritto da Filippo Valmaggia il 20/1/2010 alle 12:27
@ Legnanesi e Bustocchi La preparazione storica e sociale su Haiti non serve, basta la semplice informazione, ossia la verifica diretta e obiettiva. Dopo l´acquisita indipendenza da parte dei dominicani, e perdonatemi se non ricordo l´anno, gli haitiani relegati nel loro, non proprio piccolo territorio, hanno vissuto di deforestazione per fare carbone.
Scritto da Anna Cellani il 20/1/2010 alle 23:38
segue a Legnanesi e Bustocchi Nessuno ha mandato denaro e soldati per insegnare a quella povera gente che sarebbero rimasti senza alberi e senza carbone, nemmeno gli esperti di storia e del sociale, non gli americani che avrebbero speso meglio i loro dollari impiantando allevamenti di polli o insegnando a pescare, cose che gli haitiani non hanno mai fatto. NESSUNO ha mai dato loro un aiuto vero, come NESSUNO lo sta dando al sud del Sudan.
Scritto da Anna Cellani il 20/1/2010 alle 23:48
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