Caro Adamoli, per poter comprendere appieno la sagacia del tuo post e apprezzarne la immancabile nota di ironia e saggezza, bisognerebbe forse poter conoscere per bene circostanze, personaggi, situazioni... Noi, anche se non addetti ai lavori, possiamo comunque ben intuire. Come sempre, il tema è di ...sostanza, ottimo contenuto, di riflessione.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 17/2/2010 alle 11:16

Caro sig.Adamoli, qui non apprezzo. Ha ragione Di Pietro: meglio candidare giudici che inquisiti o delinquenti con sentenze passate in giudicato. Meglio il dr.Nicastro che l'inquisito Fitto, che è pure ministro. Nel centrodestra pullulano magistrati e avvocati personali del Cavaliere, messi lì apposta per fargli le leggi su misura: questo va gridato forte e chiaro. Quelli lì non candidano Caianiello (che farebbe ombra ai 2 prescelti)ma a Como candidano Rinaldin, lei conosce vero?
Scritto da Brunello il 17/2/2010 alle 11:47

Belli i tempi in cui se sposavi una ex prostituta venivi rimosso da alte cariche dello Stato. Nel nostro parlamento le prostitute le abbiamo elette, così come i travestiti, gli inquisiti, quelli che hanno subito sentenze passate in giudicato. In quello che sarebbe stato meglio fosse diventato un bivacco per manipoli, si sono seduti Jerry Scotti a sinistra e altri guitti a destra, rispettabili professionisti dell'intrattenimento ma politici d'accatto per raccattare un po' di voti. In democrazia tutto è consentito. Godiamocela.
Scritto da Filippo Valmaggia il 17/2/2010 alle 13:18

Che cosa ti aspettave dall'ANM? Fa solo gli interessi corporativi dei suoi associati, cioè dei magistrati.
Scritto da Luca il 17/2/2010 alle 14:22

Bel titolo e buon humor. I magistrati difendono se stessi, le loro prerogative e i loro privilegi. Quando devono biasimare uno di loro arrivano sempre in ritardo.
Scritto da Matusalem il 17/2/2010 alle 14:36

Caro Brunello, su molte cose sono d'accordo con te. Tieni conto che io non ho obiezioni da muovere al diritto di Di Pietro di candidare tutti i magistrati che vuole. Contesto che sia giusto e serio che un magistrato sia candidato nello stesso luogo nel quale ha operato fino al giorno prima. La tardiva presa di posizione dell'ANM lo ammette finalmente in modo chiarissimo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/2/2010 alle 14:45

E' giusto non far passare in fanteria tutti i limiti dei magistrati. La permissività nei loro confronti è una delle ragioni della loro bassa credibilità nell'opinione pubblica, che invece è bene che sia sempre alta.
Scritto da Baroffio Loredana il 17/2/2010 alle 15:16

"In democrazia tutto è consentito. Godiamocela". Il commento di Valmaggia, come sempre essenziale e sostanziale, scolpisce una realtà che oggettivamente pare inconfutabile. E amara.
Scritto da Carlo A. A. il 17/2/2010 alle 16:43

Concordo totalmente. Un magistrato, soprattutto se pubblico ministero, non può candidarsi dove ha operato. Non è solo questione di stile ma di etica professionale. Si candidi dove altro vuole.
Scritto da Broggi V. il 17/2/2010 alle 16:49

I magistrati tengono sotto tiro tutti noi, giustamente. Noi dobbiamo pretendere dai magistrati comportamenti coerenti e rigorosi. Non sempre è così.
Scritto da Lucky il 17/2/2010 alle 17:33

Un tono da presa in giro per i magistrati è sicuramente utile. Non sono superuomini. Tutt'altro.
Scritto da Elsabetta il 17/2/2010 alle 21:03

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