Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 26/3/2010 alle 10:28

Il voto disgiunto significa quasi sempre voto politico al candidato presidente e voto personale in favore di un candidato consigliere di una lista che non fa parte della coalizione del presidente prescelto. Nel caso della Lombardia, per esempio, un voto politico a Formigoni e uno personale ad un candidato del Pd (o di un’altra lista). È un pareggio? Si è chiesto sul blog un affezionato lettore che si firma “Robecco sul Naviglio”. Direi che è piuttosto una scelta consapevole di un elettore che ha politicamente una volontà chiara sul Presidente, ma che vuole mandare in Consiglio regionale un uomo di sua fiducia o conoscenza diretta.
Sono affezionato a questo tipo di voto. Primo perché ci credo. Nella proposta di legge elettorale che avevo presentato, nello scorso mese di settembre, a nome del Pd questa possibilità era inclusa e tutelata. Secondo perché ne ho sempre tratto una grande giovamento. Nel 2000 in modo particolare ce l’ho fatta grazie al voto disgiunto Formigoni – Adamoli straordinariamente copioso, il più alto in tutta la Lombardia, hanno asserito gli esperti. Perché non cercare allora di convincere chi ha già scelto Formigoni come presidente a seguire questa strada? Il riparto dei seggi fra i vari partiti e le varie province (per il Pd di Varese è in ballo il secondo seggio) avviene sulla base dei voti di lista e non dei voti del presidente. Una ragione in più per rivolgere a tutti questo invito.
 

Commenti dei lettori: 23 commenti -
Voto disgiunto a favore di chi? Tu avevi suggerito Alfieri che può andare bene come voto di preferenza per uno che ha già deciso di votare Penati, ma per uno che vota Formigoni è un richiamo troppo debole.
Scritto da A.S. il 26/3/2010 alle 11:29
Mio papà, che non c'è più, era un socialista che ha aderito abbastanza presto a Forza Italia. Nel 2000 e nel 2005 ha votato per te e per Formigoni. "Adamoli deve tornare in regione, assolutamente", diceva. Chi adesso può avere la forza trainante del tuo nome e della tua storia personale? Da giovane PD rispondo: nessuno.
Scritto da Giovane PD Samarate il 26/3/2010 alle 12:22
Caro Adamoli, grazie davvero della tua cortese e gradita considerazione (a nome anche degli altri amici). Forse sarebbe stato molto opportuno presentare, nelle scorse ettimane, anche questa possibilità di voto che noi, per esempio, conoscevamo come un... blando optional. Invece è un'ottima formula per poter esprimere tante cose, come hai ben spiegato nel post. Stiamo diffondendo ad amici che potrebbero disertare le urne, fornendo una motivazione assai democratica ed interessante e coinvolgente.
Scritto da Robecco sul Naviglio il 26/3/2010 alle 13:00
@A.S. - Invece diventa un richiamo interessante per tanti che voterebbero con maggior convinzione (o con meno disinteresse). E magari invogliando altri già convinti a votare bianca o nulla, o a non votare. Una possibilità in più, insomma, per quegli elettori demotivati, o sfiduciati, o stanchi...
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 26/3/2010 alle 13:06
"Mandare in Consiglio Regionale una persona di sua fiducia o conoscenza diretta": un'ottima occasione per l'elettore di poter scegliere ulteriormente e "personalizzare" il suo voto. Il precedente citato da Adamoli, il più alto in tutta la Lombardia, conferma la bontà del voto disgiunto. Non è allora una sorta di "x " (pareggio) ma una vittoria, comunque, dell'elettore e quindi del sistema democratico. Un invito in più agli indecisi per andare a votare.
Scritto da Rosella e Carlo il 26/3/2010 alle 13:14
Sono d'accordo, col voto disgiunto possiamo guadagnare dei consensi in più, molto utili per strappare qualche seggio.
Scritto da Valceresio il 26/3/2010 alle 13:45
So bene che il voto disgiunto, anche nella tua 'luminosa' e prestigiosa carriera, è stato utilissimo. Ma è per me una specie di 'ultima spiaggia', insomma solo un modo per raccogliere, 'sotto traccia,' un pò di preferenze che capisco, quando si 'corre', non si rifiutano mai. Esaltarlo in senso assoluto mi pare una 'forzatura' . Il voto alla lista e ai candidati, deve infatti contenere sempre forti elementi di coerenza e coesione. Insomma: su tutto il voto al partito poi la preferenza. ..
Scritto da paolo rossi il 26/3/2010 alle 14:23
Per usufruire del voto disgiunto in un numero significativo bisogna essere accettati al di là del proprio partito. Se no ti vota solo l'amico Paragone.
Scritto da Uno del PD di Varese il 26/3/2010 alle 14:28
Lei è sempre stato considerato di un partito preciso ma anche abbastanza trasversale. Un uomo di centro che va a sinistra, ma di centro. Nella mia parrocchia parecchi hanno votato lei e Formigoni. Non vedo nessuno con queste caratteristiche oggi. Mi dispiace per io propendo verso il PD.
Scritto da Anna S. il 26/3/2010 alle 14:38
Caro Paolo, è chiarissimo che il nostro impegno è rivolto a far conseguire al PD il voto pieno per il presidente, per la lista e, se possibile, per il singolo candidato. Ma, se un elettore ha già deciso in maniera "irrevocabile" per Formigoni, non disdegnerei affatto il voto di preferenza che, te lo ricordo, equivale al voto di lista che determina il numero dei consiglieri regionali.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/3/2010 alle 17:26
Se non si riesce a conquistare il voto per il presidente almeno quello per il consigliere mi pare utilissimo.
Scritto da Giordano il 26/3/2010 alle 18:35
Quanti voti di preferanza sono necessari per eleggere un consigliere. Il numero cambia da provincia a provincia? Io voto a Milano e sento le informazioni più strane.
Scritto da Bianchi Cesare il 26/3/2010 alle 18:39
Disgiunti oppure no purché si raccolgano dei voti che servono ad aumentare il numero dei consiglieri del PD che purtroppo non saranno molti.
Scritto da PD Milano il 26/3/2010 alle 20:18
Meno male che la vostra proposta di legge contenesse la conferma del voto disgiunto. Anche se poco praticato, salvo rarissimi casi, amplia comunque la sfera di libertà del cittadino elettore. Io per esempio voterò Pezzotta e un candidato del PD di Brescia.
Scritto da Iscritto UDC il 26/3/2010 alle 20:44
@paolo rossi. Ok alle tue considerazioni. Tuttavia con la possibilità anche di un voto disgiunto si possono richiamare tanti indifferenti, apartitici, disinteressati per i più svariati motivi. Se pensi a quanti milioni di non votanti, bianche o nulle, non ci pare affatto una "forzatura" o ultima spiaggia ma una genuina espressione di democrazia che coinvolge anche chi non è per natura portato ad amare i partiti e per questo disertare.
Scritto da Roscar il 26/3/2010 alle 20:46
Ha ragione il giovane PD di Samarate. L'appello al voto disgiunto lo raccoglieranno in pochissimi. Ci dev'essere un motivo forte, un impulso emotivo, il senso di un affronto subito da riscattare come nel caso citato, altrimenti perchè uno che vota Formigoni dovrebbe votare un consigliere di un altro partito? Chi il segretario provinciale oppure il vicesegretario regionale del PD?
Scritto da Sironi il 26/3/2010 alle 21:40
@Sironi. Il tuo discorso vale anche per il segno opposto. - Non è affatto un appello, ma una possibilità in più a disposizione di tutti, in particolare di coloro che, a milioni, disertano la politica e i partiti. Noi per primi non eravamo a conoscenza nei dettagli di questa possibilità che interessa appunto tanti che dei partiti non vogliono assolutamente saperne. Se questo fatto richiama più partecipazione al voto, ben vemnga!
Scritto da Roscar 2 il 27/3/2010 alle 10:39
Qualche caso particolare si può accettare oppure anche un forte dissenso al presidente candidato (vedi Bonino) altrimenti è meglio essere lineari.
Scritto da pensionato il 27/3/2010 alle 14:49
Il voto disgiunto premia soprattutto i candidati di centrosinistra. D'altra è comprensibile, basti guardare il caso della Lombardia, qui a Varese. Un elettore ideologicamente può essere obbligato a votare centrodestra, ma dare fiducia e la preferenza ad uno come Cattaneo penso sarebbe troppo. Perfino per lo stesso ex-assessore.
Scritto da Adriano il 27/3/2010 alle 17:13
Tra ieri ed oggi abbiamo potuto sentire alcune persone che sappiamo essere assai refrattarie al voto e alle quali abbiamo spiegato questa possibilità del previsto "voto disgiunto". Nessuno sapeva di questa evenienza e qualcuno ha voluto sapere come... funziona il voto, dicendosi interessato...
Scritto da Legnanesi e Bustocchi 2 il 27/3/2010 alle 17:58
E' impressionante, stando ai dati statistici della giornata elettorale di ieri, constatare il crollo della presenza al voto! In più mettiamoci voti nulli e schede bianche a scrutinio concluso, oggi. Che resta, alla fine, del nostro risultato, di vincitori (si spera) e di vinti? Amarezza, tanta. Ma a questo nessuno risponde: chi non vota, affari suoi! Sarà così, caro Adamoli?
Scritto da Rosella e Carlo il 29/3/2010 alle 10:53
La proposta del voto disgiunto è utile solo nella misura in cui si vuole sostenere una singola candidatura e proporla ad elettori che non condividono la proposta del partito. Porta eventuali voti in più e va bene solo se l'obiettivo è quello di aumentare consensi "ad personam". E' una scelta politica ben precisa che però, scusami, poco ha a che fare con la volontà di costruire l'identità credibile del partito, del suo progetto di società e del suo patrimonio valoriale.
Scritto da Luisa Oprandi il 31/3/2010 alle 00:04
@Luisa Oprandi. A noi, simpatizzanti, senza tessere di partito, e come noi, tanti altri, interessa una partecipazione sempre più popolare della gente, al voto. Anzichè dover subire l'astensionismo e i voti di protesta (nulli e bianche) che oggi sono la vera maggioranza asolutavincente (anche se di nulla). La democrazia è anche questo. Tanti non amano la partitocrazia, non tanto i partiti in sè, e per questo essi non votano.
Scritto da Gente qualsiasi il 31/3/2010 alle 12:53
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