Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 19/4/2010 alle 15:55

Qualche giorno fa Silvio Berlusconi aveva presentato le riforme istituzionali come piatto forte del suo governo per i prossimi tre anni. «Entro il 2013 avremo un’Italia nuova», questo il suo messaggio perentorio concordato ovviamente con Bossi nel segno di una diarchia perdurante e rafforzata dalle elezioni regionali. Il ministro Calderoli era perfino salito al Quirinale con una bozza articolata che aveva allarmato il Presidente della Camera tenuto all’oscuro di cotanta innovazione di sistema.
Dopo l’inevitabile, stizzita e profonda reazione di Gianfranco Fini, co-fondatore del Pdl, il premier è tornato sui suoi passi: «Le riforme non sono una priorità, non si vive di queste riforme». Gli equilibri di potere interni di un partito e di una colazione di governo sono un fattore ineliminabile (e vitale) della vita democratica. Stupirsene è una finzione oppure è frutto di ignoranza. Ciò che è imperdonabile, invece, è giocare con le Istituzioni sulla pelle dei cittadini. Se lo fa il capo del Governo, trattandole come cicca americana, siamo al limite della decenza costituzionale.
Ah, se il Pd avesse un’idea chiara e definita della impalcatura del nuovo Stato che verrà! Perché questo è certo, una nuova repubblica prima o poi verrà. Se quest’idea l’avesse, il Pd non sarebbe spettatore di una contesa in casa altrui, ma protagonista dei processi politici profondi che si sono aperti nel Paese. E questo non c’entra nulla con i valori, gli ideali, i principi costituzionali che dovranno essere difesi.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 32 commenti -
Vedi? Come si fa a fidarsi del nostro premier sulle riforme se lui le tratta come "cicca americana"?
Scritto da Un elettore scettico il 19/4/2010 alle 16:33
Concordo, il PD deve avere una sua linea da portare avanti indipendentemente dalle giravolte di Berlusconi. Sull'ineluttabilità delle riforme la penso anch'io così.
Scritto da Adams il 19/4/2010 alle 16:37
Coerente la tua insistenza e la tua linea su questi temi che però nel PD non si discutono mai. Partecipo, da non iscritto, a molti convegni e riunioni a Milano ma mai sulle riforme costituzionali e istituzionali. E' un vero peccato.
Scritto da Il pirata il 19/4/2010 alle 17:30
Hai perfettamente ragione. Bersani, che pure apprezzo, sembra in materia istituzionale indeciso a tutto, gioca in difesa, subisce le iniziative altrui e non sembra ancora avere un'idea precisa, una proposta forte da fare agli elettori. Temporeggiare spesso può essere utile ma in politica è una virtù a scadenza breve
Scritto da cesare chiericati il 19/4/2010 alle 18:52
Con le riforme non si può scherzare. Non possono essere considerate utili a corrente alternata quando fa comodo tatticamente. E' una pratica squallida nella quale Berlusconi è maestro. Per i cittadini come me che fanno fatica a votare e che sono nelle condizioni professionali per fare i confronti con gli altri stati la situazione è umiliante. Occore che tutti i partiti riflettano bene su queste cose.
Scritto da Borghi Antonio il 19/4/2010 alle 19:53
Non ho nessuna fiducia in Berlusconi e ne ho poca in Bersani e nel PD. Casini, da parte sua non parla più, forse un segno di confusione. Parla Bossi ma non mi piace per niente. Così va la politica per me, ovvero male.
Scritto da Ex UDC il 19/4/2010 alle 20:36
Perchè non dire apertamente che ha ragione Fini e non entrare a gamba tesa nel dibattito interno del PDL?
Scritto da Lucky il 19/4/2010 alle 21:07
Bisogna assolutamente cambiare la legge elettorale introducendo le preferenze o reintroducendo il sistema maggioritario uninominale in vigore fino alla porcata di Calderoli. Altrimenti Berlusconi avrà sempre in pugno il Parlamento qualunque cosa Fini decida di fare.
Scritto da Servidati M. il 19/4/2010 alle 21:11
Perchè insisti tanto sull'idea di Stato? La sinistra deve avere un'idea economica più che un'idea istituzionale. Per quest'ultima c'è già la Costituzione.
Scritto da Angelo il 19/4/2010 alle 21:53
Se Calderoli farà la riforma costituzionale come ha fatto quella elettorale stiamo freschi. Non bisogna fargliela fare mettendosi di traverso o collaborando per evitare le cose più brutte.
Scritto da Toni il 19/4/2010 alle 22:52
"Il limite della decenza costituzionale" è stato largamente sorpassato. Vogliono stracciare la Costituzione? Lo facciano da soli. Non dobbiamo aiutarli in nessun modo.
Scritto da Pietro il 19/4/2010 alle 22:58
Ancora una volta sono d'accordo con te: il PD sembra non essere più "in campo"; lasciano che siano gli altri a decidere quale partita giocare e come giocarla. Invece di fare lo spettatore in attesa che si risolva questa tensione (o tenzone) tutta interna al PDL dovrebbe incalzare il governo e la maggioranza su tutti i temi rilevanti che ci sono oggi sul tavolo (e, tra questi, la riforma istituzionale non rappresenta certo una questione marginale).
Scritto da Giacomo il 20/4/2010 alle 01:14
Caro Adamoli il tuo ragionamento sarebbe valido se noi vivessimo in una democrazia normale, anzi se vivessimo in democrazia punto. Oggi la nostra prima preoccupazione deve essere quella di mandare a casa questo despota imperante.Non vorremmo certo dargli la patente di Statista vero?Nessuna mano tesa sulle riforme, sarebbero solo un ulteriore passo verso vrso il dispotismoRileggiamo la storia, Mussolini ci mise solo tre mesi a cancellare lo Statuto Albertino e a precipitare l'Italia nel fascismo
Scritto da Adriana Scanferla il 20/4/2010 alle 01:24
Ci si confronta con i cittadini e tutti i portatori di interesse. Si raccolgono le informazioni. Ci si chiude in un ufficio. Si discute. Si condivide una proposta. Si esce e la si sostiene: è collegiale e ragionata. Me lo aspetto da tutti i partiti,soprattutto sui grandi argomenti: le riforme istituzionali, il lavoro, l'ambiente, i servizi (idrico: che si farà in Lombardia dopo l'abolizione delle autorità d'ambito?), ecc. Così si hanno anche gli strumenti per giocare d'anticipo. Sono ottimista?
Scritto da FrancescoG. il 20/4/2010 alle 12:10
Adriana Scanferla scrive: "Mussolini ci mise solo tre mesi a cancellare lo Statuto Albertino e a precipitare l'Italia nel fascismo". Hitler, invece, non cancellò mai la Costituzione di Weimar. Egli fu veramente un democratico.
Scritto da Filippo Valmaggia il 20/4/2010 alle 12:24
Non concordo con Adriana Scanferla però vorrei leggere la risposta alla domanda di Angelo. Oppure è troppo di sinistra?
Scritto da Pietro il 20/4/2010 alle 12:49
@ Adriana Scanferla. Curiosa la tua tesi. Siccome non siamo una democrazia normale lasciamo in mano tutto a Berlusconi così lui la normalizza del tutto. Però si può sempre dire che non ci siamo sporcati le mani....Ma dove siamo?
Scritto da Garbelli Renato il 20/4/2010 alle 15:06
Approvo il metodo di FrancescoG. Non rinunciatario, corretto e comprensibile. I si e i no si diranno dopo l'esito del confronto. Ogni pregiudiziale negativa sarebbe un errore in materia di riforme.
Scritto da Broggi V. il 20/4/2010 alle 15:14
Almeno su questo blog si parla di politica e non di stupide questioni interne che ho letto su un altro blog proprio oggi. Non è importante se sono o no d'accordo con lei ma lo stile dev'essere questo.
Scritto da Giovanna G. il 20/4/2010 alle 15:38
Incuriosito da Giovanna G. sono andato a verdermi un altro blog. C'è una noiosissima e stucchevole discussione sulle Fondazioni culturali del PD. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi al riguardo.
Scritto da Luigi Crespi il 20/4/2010 alle 17:00
Grazie per la qualità del suo blog. C'è un esempio oggi su Varesenwes da non seguire assolutamente.
Scritto da Cittadina cattolica il 20/4/2010 alle 17:11
Vai avanti con questo stile, mi raccomando. Altri blog sono ricettacoli di pettegolezzi insopportabili.
Scritto da Ghiringhelli il 20/4/2010 alle 17:25
Le riforme sono necessarie ma discuterle con questa maggioranza politica è perlomeno difficile. Tentare però è necessario.
Scritto da Adele il 20/4/2010 alle 17:49
@ gli ultimi commenti. Non voglio assolutamente commentare un altro blog. Se avessi qualcosa da dire, lo farei su quel blog. Quanto alle fondazioni culturali nell’area Pd, sono tutte valide se e nella misura in cui alimentano un dibattito leale, serio e severo sui problemi della società e dello Stato.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/4/2010 alle 17:50
Si può concordare o meno con quanto dico però sarebbe corretto non stravolgereEvidentemente sono io che non mi so spiegare,oppure a qualcuno la posizione muro contro muro, contro questo governicchio dà talmente fastidio che interpreta come meglio credeLa mia posizione è:allearsi con chiunque pur di abbattere questo governo il prima possibile e questo perchè lo ritengo pericoloso per la tenuta democratica del PaesePer lo stesso motivo non sono favorevole a discutere di riforme con questi piduisti
Scritto da Adriana Scanferla il 20/4/2010 alle 18:36
Anche il federalismo fiscale è una pagina bianca di scrivere. Sarà un fattore di responsabiltà per i territori o un elemento di disgregazione nazionale? Tutte le forze più responsabili devono tenere gli occhi bene aperti e anche l'opinione pubblica.
Scritto da PD Pavia il 20/4/2010 alle 21:21
Il fisco è una riforma importante promessa da Berlusconi e mai realizzata. Ho sentito oggi una proposta sensata di Enricico Letta a nome del PD sulla tassazione dei redditi più grandi. Bene, in questo modo si può mettere in crisi la maggioranza.
Scritto da Iscritto PD Como il 20/4/2010 alle 21:29
Se si può ritoccare la Costituzione tutelando principi e valori sono d'accordo di farlo. L'apparato di governo va certamente svecchiato, sono passati più di 50anni e qualche segno di vetustà c'è certamente.
Scritto da Antonello il 20/4/2010 alle 21:42
Cara sig.ra Scanferla, anch'io sarei disponibile ad allearmi con il diavolo pur di far cadere questo governo. Ma finché resta in carica sarà bene fare in modo di evitare il peggio perchè le riforme le faranno con o senza il PD. Nessuna malevolenza da parte mia ma una normale divergenza di vedute. A Milano sostengo questa tesi da molto tempo.
Scritto da Garbelli Renato il 20/4/2010 alle 22:04
Si riproduce sul blog la divergenza fra chi vuole e chi non vuole trattare con la maggioranza sulle riforme. E' una dialettica reale esistente nel centrosinistra. Io dico che nelle Commissioni e poi al Senato e alla Camera bisognerà per forza discutere e far valere le opinioni del centrosinistra. Se no che si fa? Si va sull'Aventino?
Scritto da Iscritta Laveno il 20/4/2010 alle 22:54
@ - Angelo e Pietro Alla vostra domanda dedicherò un post specifico perchè mi interessa puntualizzare ciò che penso con qualche riga in più
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/4/2010 alle 09:54
@ Adriana Scanferla - Cara Adriana, io temo che, se lasciamo fare solo a loro, creeranno le condizioni per perpetuare e rafforzare - non per spezzare - il loro governo sul Paese. La nuova posizione di Fini potrebbe esserci di aiuto soltanto se noi li incalzeremo con le nostre proposte nette e molto concrete.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/4/2010 alle 10:03
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