Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 1/5/2010 alle 09:49

Grande attenzione di tutta la stampa locale e nazionale al discorso di ieri di Gianfranco Fini al corso di scienza della comunicazione dell’Università Insubria di Varese. L’ho ascoltato con moltissimo interesse e sono soddisfatto di aver saltato un altro impegno.
I media questa mattina si soffermano sul caso Bocchino (“è evidente che sia stato dimissionato”), sulla tattica minimalista che tuttavia Fini sta seguendo per non precipitare il Paese verso le elezioni anticipate, “sull’uguaglianza dei cittadini senza differenza di razza e di lingua”, sul “razzismo dei titoli”, in sostanza sull’integrazione degli immigrati.
Condivido molta parte del suo intervento. Mi limiterei ad una sola considerazione critica. Il Presidente della Camera afferma giustamente che “uno dei problemi dell’informazione nel nostro Paese è la mancanza di editori puri. Questo vale per i quotidiani e per la televisione, dove ci sono gruppi che hanno nell’editoria uno dei propri interessi economici”. Queste sono sue parole virgolettate con precisione.
Tutto troppo giusto. A questo punto perché non andare fino in fondo e dire che la più grossa anomalia del nostro sistema di comunicazione è rappresentata dal Presidente del Consiglio che possiede metà dei media italiani?  La risposta ovviamente la conosciamo tutti. (foto: VareseNews)

Commenti dei lettori: 20 commenti -
Caro Adamoli, sul Gianfranco la tua attenzione negli ultimi tempi è grande, come precedenti tuoi attenti ed interessanti post al riguardo confermano. Significa forse che il tuo "fiuto politico" ha individuato in lui una persona che sta esaltando, o semplicemente sta (ri)scoprendo, valori e idee che sono validi ed oggettivi e da approfondire e magari condividere e sostenere?
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 1/5/2010 alle 10:08
L'anomalia, che non riguarda solo il "sistema di comunicazione", reggerà finché Berlusconi saprà mantenere il blocco del centro-destra. Se così è, il tentativo di Fini -che pur si muove tra grosse difficoltà- merita di essere incoraggiato e incalzato. Un centro-destra più articolato al suo interno su questioni fondamentali quali l'immigrazione e la giustizia non può che far bene a tutto il paese. E in questo quadro un'opposizione con proposte chiare non avrebbe che da guadagnarci.
Scritto da MS il 1/5/2010 alle 16:00
Anch'io condivido gran parte dell'intervento di Fini. Però mi chiedo:come mai Fini fin dal 1994 ha dato credito e avallato i comportamenti e i contenuti delle proposte messi in gioco dalla discesa in campo di Berlusconi?Perchè l'anno scorso ha sciolto AN confluendo nel PDL? Come si fa ora a credere a Fini perchè ci fa piacere, sarebbe come dar credito a Casini che è stato sulle poltrone berlusconiane fintanto che l'hanno scaricato. I pentiti in politica sono poco credibili (vedi Mastella, Dini
Scritto da Ravani il 1/5/2010 alle 16:15
Il premier possiede metà dei media e controlla l'altra metà, quella pubblica. Il disiquilibrio è enorme per una democrazia veramente democratica.
Scritto da Lucianone il 1/5/2010 alle 17:38
Ravani dice cose apparentemente sagge. Se però Fini fa una sua battaglia contro la concezione berlusconiana del potere, dello Stato, del partito, perchè chi è all'opposizione non dovrebbe prestargli credito? Rimarrà di destra ma almeno una destra che ha senso dello Stato. Vorrei rileggere Ravani.
Scritto da PD Sesto S. Giovanni il 1/5/2010 alle 17:50
quel che dice fini è vero,ma il problema italiano non è l'informazione e basta (quanti italiani leggono un giornale? quanti ascoltano le notizie di un telegiornale, economiche, politiche, scientifiche, capendoci qualcosa? Sfido i lettori a spiegare in modo chiaro la natura di mercato dell'azione speculativa che sta portando alla rovina la Grecia, tanto per fare un esempio)ma piuttosto il clima culturale vigente in italia da un po'd'anni..la "politica reality" nasce dai reality,non da altro
Scritto da Carlo il 1/5/2010 alle 19:06
Perchè non è andato fino in fondo col suo ragionamento? La risposta non è così difficile. Sarebbe la rottura definitiva e irrimediabile con il capo del governo e del suo partito. E sarebbero le elezioni anticipate che Fini non vuole oggi perchè per lui sarebbero una chiara sconfitta.
Scritto da Giulio Mentasti il 1/5/2010 alle 19:10
Sei troppo morbido con Berlusconi. Lui non è solo l'anomalia del sistema delle comunicazioni. E' l'anomalia della politica italiana in toto. Uno così in un altro sistema democratico europeo non resisterebbe più di un breve periodo.
Scritto da Lucia M. il 1/5/2010 alle 19:17
@ MS. Secondo me hai ragione. Una certa dialettica interna al PDL e una opposizione che propone e incalza è un vantaggio per l'intero Paese. Bene Fini anche se non può portare alle estreme conseguenze i suoi gesti di insofferenza verso Berlusconi.
Scritto da Giuseppe il 1/5/2010 alle 20:15
Come dice Carlo, è il clima culturale complessivo che ha portato a questa situazione. Giornali e telegiornali non sono la causa più profonda. Da qui bignerebbe ripartire. Come è un bel problema.
Scritto da Mangano L. il 1/5/2010 alle 20:29
L'editore è persona intelligente, carismatica, conosce la "psicologia delle folle", tutti i trucchi di LeBon, e li applica. Ma gli altri? Siamo passati dalla sinistra fricchettona alla sinistra che faceva riferimento alle figurine panini e don milani piuttosto che alla tradizione socialista, il centro ha rinnegato moro e fanfani ed è arrivato a mastella. Con la scusa che il "popolo" è sovrano e consapevole, ci si è arresi all'egemonia culturale di donne pettorute e trasmissioni defilippiane..
Scritto da Carlo il 1/5/2010 alle 20:35
@ Legnanesi e Bustocchi - In una democrazia che funzioni anche solo decentemente ciò che avviene nel campo avversario non è mai irrilevante. Che poi io condivida alcune (non tutte assolutamente) idee di Fini l'ho già fin troppo sottolineato, come voi avete rimarcato. Nessuna logica da ribaltone, dunque, ma solo la volontà di allacciare dialoghi con chi li voglia davvero condurre avanti con serietà.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/5/2010 alle 21:35
21 marzo 2009, ultimo congresso di An. "Cento per Cento Italiano"; "Grazie a Dio sono Italiano". Ora, a distanza di un solo anno, per essere italiani al cento per cento basta ringraziare Fini, il quale tutti accoglie "senza differenza di razza e lingua". Politico di razza, senza peli sulla lingua, Fini fiuta, razzola, fruga alla ricerca di nuove prede. Mi irrita che questo segugio sia venuto a sporcare anche la mia città.
Scritto da Filippo Valmaggia il 2/5/2010 alle 09:09
@Giuseppe Adamoli. Una puntualizzazione sempre gradita, la tua, a conferma di una oggettiva volontà di voler comprendere la realta dei fatti, avvenimenti e persone. La famosa onestà intellettuale, che supera particolarismi ed interessi di parte per cercare e ribadire le cose che sono giuste. Come da sempre fai e ci insegni. Grazie.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi 2 il 2/5/2010 alle 11:37
io credo che un'altra, e forse, se possibile, ancor più grossa anomalia son le tv locali. qui da noi i dati di apparizioni per minuti in tv vedono uno squilibrio allucinante, se non ricordo male circa 80% a 20%, dei rappresentanti di una certa parte politica rispetto all'altra. Sarebbe ora di far qualcosa. Emanuele Martini
Scritto da emanuele martini il 2/5/2010 alle 12:23
A PD Sesto S.Giovanni - dico che la battaglia di Fini contro la concezione berlusconiana del potere, dello Stato, del partito, per essere credibile, avrebbe dovuto farla quando era il leader di AN e alleato del cavaliere. Ora, bisogna dirlo chiaro, si sta smarcando perchè si rende conto che quando non sarà più presidente della Camera conterà ben poco e non avrà pure neanche il suo partito che ha improvvidamente svenduto.
Scritto da Ravani il 2/5/2010 alle 18:19
Non cè dubbio che sulla laicità dello Stato, sulla difesa delle prerogative del Presidente della Repubblica e degli altri Organi di garanzia, sulla valorizzazione del Parlamento e delle Istituzioni pubbliche, la posizione di Fini è assolutamente da preferire al resto del PDL. Con lui di riforme istituzionali si può parlare egregiamente.
Scritto da Elisabetta il 2/5/2010 alle 18:35
Avevo condiviso il primo commento di Carlo, non condivido però il secondo, assolutamente. Contiene un coacervo di affermazioni e illazioni che ritengo essere distanti dalla realtà.
Scritto da Mangano L. il 2/5/2010 alle 18:41
Hai ragione. Mi scuso.Nelle intenzioni era una divagazione ironica su un certo pensiero debole di una parte del centrosinistra ma, nella brevità del post, perde il tono ironico e acquista sin troppa serietà.
Scritto da Carlo il 2/5/2010 alle 20:06
Il tema toccato da Emanuele Martini è importante e delicato. Le TV locali, che in Lombardia sono di grande impatto, hanno dei telegiornali nettamente sbilanciati verso il Palazzo, soprattutto a Milano dove la sudditanza a Formigoni è profonda. Per non parlare del TG3 della Rai. Questo è un problema che andrebbe affrontato per cambiare almeno in parte la situazione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/5/2010 alle 08:27
Archivi:
Ultimi post:
(12/6/2014 - 09:06)
(10/6/2014 - 11:29)
(8/6/2014 - 19:04)
(5/6/2014 - 12:08)
(28/5/2014 - 08:54)
(27/5/2014 - 09:40)
(26/5/2014 - 08:10)
(25/5/2014 - 09:04)
(24/5/2014 - 12:08)
(22/5/2014 - 17:23)