Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 28/5/2010 alle 09:45

Varese ha bisogno di un nuovo slancio economico e sociale, di una nuova fase di sviluppo compatibile con il suo status di (ex?) città giardino. È urgente ridefinire la sua identità e la sua vocazione. Solo in questo modo potrà sfuggire, se non a un declino, ad un permanente appannamento della sua bellezza e originalità urbana. Questi caratteri strutturali, che la storia ci ha rimandato con generosità, necessitano di essere rinnovati, ripuliti da scorie e deturpazioni ambientali. Si tratta di un’opera di ringiovanimento e di ripartenza su cui gli attuali amministratori dovrebbero convenire.
L’occasione c’è ed è importante. Il comune deve dotarsi del Piano di Governo del Territorio (PGT) entro il 31 marzo 2011. In realtà è già  in ritardo. Questo nuova scadenza è infatti il risultato di una proroga decisa dalla Regione qualche mese fa per consentire ai comuni che avevano avuto recentemente le elezioni amministrative di recuperare il tempo perso. Varese non era fra questi e tuttavia non considero la lentezza una colpa grave. È invece decisivo che il progetto della città, oltre che essere affidato a tecnici valenti, sia pensato e discusso insieme con i cittadini. Sviluppo universitario e residenze a basso costo, servizi terziari e turismo congressuale, identità dei quartieri, controllo del traffico e tante altre tematiche, diventano slogan ideologici se non sono elaborate coerentemente. E di conseguenza la città langue.
Domando ad Attilio Fontana con molto rispetto: a che punto siamo? I partiti della maggioranza se ne staranno certamente occupando (spero in termini di interesse generale e non “particolare”).  Ma perché non chiamare i cittadini alla responsabilità della partecipazione? Perché non fomentare più coinvolgimento e passione nella cittadinanza intorno ad una visione innovativa e condivisa della città?  Non sono domande banali.

Commenti dei lettori: 26 commenti -
Domande fatte con sensibilità,rispetto e...giusto interesse alla città. Scusami per la provocazione,ma non è ancora età di pensione. Perchè non pensare in grande su Varese? Ti vedrei bene in campo nel 2011. Non conosco tutte le liturgie dell'ex centro/sinistra, ma senza nulla togliere ai rappresentanti odierni,...credo la tua esperienza farebbe bene alla città. Prendila per una candidatura esterna che..viene dall'altra parte. AUGURI.
Scritto da Fabrizio Piacentini il 28/5/2010 alle 10:06
Varese ha davanti a sé diverse opzioni: come lei giustamente fa intendere una è continuare con la cementificazione attuale, abbandonare l'identità di "città giardino" e diventare la seconda Rho, che è comunque un'identità. Esiste poi il problema della cultura, con in primis l'università ma non solo: non si può affidarsi solo ai celti per darsi un'identità .Credo che puntare sulla città significhi avere una nuova identità culturale del terrritorio che non si può esaurire in mitologie dubbie.
Scritto da Carlo il 28/5/2010 alle 10:29
Caro Giuseppe, domande giuste e condivisibili. La città è ferma e questo al di là del PGT. Lo è dal 1993 e cioè da quando governa la Lega. Lo è perché dietro lo sloogan ideologico di uomini che fanno, la Lega non ha fatto, non ha programmato, non ha pensato al futuro. La Lega ha solo “amministrato”, lo ha fatto con la logica dell’amministratore di condominio, come se amministrare una città non comportasse slanci e fantasia, innovazione e futuribilità. La Lega va avanti vivendo della rendita che gli da l’atteggiamento di “lotta e di governo” che da anni sostiene contro Roma ed il Governo. Peccato che ci sia un problema grande come una casa: la Lega è il Governo. Lo è a Roma, lo è in Lombardia, lo è in Provincia e lo è a Varese.
Scritto da roberto molinari il 28/5/2010 alle 11:04
Finalmente un richiamo autorevole al dovere della discussione pubblica di uno strumento pianificatorio che segnerà (o dovrebbe segnare) il nuovo sviluppo urbano di Varese. Conoscendo anche altre realtà dico che quanto è affermato nel post è da ritenersi valido per molte città e cittadine che vivono una preparazione del PGT nettamente al di sotto della giusta soglia di attenzione e di verifica pubblica delle scelte che si stanno compiendo..
Scritto da Bortoluzzi il 28/5/2010 alle 11:09
Non solo a Varese il PGT è un oggetto misterioso. Lo è anche a Busto Arsizio che è un'altra città che non ha avuto le elezioni amministrative recentemente anche se vive uno stato di quasi permanente crisi sotterranea. Come mai questa riservatezza sulle scelte urbanistiche? Sono scettico, diffidente, sospettoso.
Scritto da Architetto a Busto il 28/5/2010 alle 11:22
La forma è soft, la sostanza è dura. Il comune è inadempiente su molti profili. Questo del PGT misterioso è uno dei più seri.
Scritto da Un UDC Varese il 28/5/2010 alle 11:58
Vedo che hai cominciato la campagna elettorale. Io ti appoggerò. Non tirarti indietro all'ultimo momento.
Scritto da Stefano P. il 28/5/2010 alle 12:03
Quello che dice l'architetto di Busto è verissimo. Non solo a Varese, e non solo nelle città governate dal centrodestra, il PGT è "affare" di pochi. E' un problema esteso e preoccupante.
Scritto da Santini Giorgio il 28/5/2010 alle 12:10
Non fate i primi della classe, voi del PD. Dove amministrare voi è la stessa cosa. Convengo che sia sbagliato ma questa, purtroppo, è la realtà diffusa.
Scritto da Giordano L. il 28/5/2010 alle 12:14
Del PGT di Varese non si sa niente. Sono andato all'ufficio tecnico per conoscere qualcosa ma ho ricevuto risposte evasive. Mi hanno detto che sarà approvato a breve e stop.
Scritto da Cittadino esasperato il 28/5/2010 alle 12:22
Adamoli, intelligenti, adeguate, obbligate "domande al sindaco di Varese" perchè il PGT urge e le risposte devono necessariamente provenire da lui e dalla sua giunta. Se ci fosse un'opzione... una proroga ai tempi tecnici, quelle risposte potresti darle tu, come sindaco di Varese...
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 28/5/2010 alle 12:30
I comuni preferivano fare, finché potevano, i Piani Integrati dIIntervento (i famosi P.I.I) perchè si risolvevano in un rappporto stretto e non pubblico tra amministrazione e privati. La logica del PGT è, o dovrebbe essere, completamente diversa. La partecipazione pubblica è essenziale e prevista dalla legge regionale ed è importantre che venga promossa dal comune.
Scritto da Perrucchetti Luigi il 28/5/2010 alle 13:38
La mia esprienza è come quella del "cittadino esasperato". Ho votato Lega, loro lo sanno, almeno non è un problema di clienti e clientele. Infatti io sarei un cliente leghista.
Scritto da E. P. il 28/5/2010 alle 13:43
Ritengo comunque che vi sia, da parte di molti amministratori della provincia, non solo delle grosse città una mancanza di progettualità... non si capisce dove vogliono andare....Varese, Busto e gli altri seguono a ruota...siano essi di centrodestra sia essi di centrosinistra...manca slancio...manca entusiasmo....cambiamo ora che siamo ancora in tempo...potrebbe essere tardi...
Scritto da Federico Antognazza - Portavoce PD il 28/5/2010 alle 14:08
Il PGT potrebbe essere uno strumento formidabile di educazione e responsabilizzazione civica, invece è tenuto quasi nascosto. Ed è un vero peccato.
Scritto da Antonio Sassi il 28/5/2010 alle 14:43
Buone domande ma l'opposizione in comune che cosa fa? Si sente qualcosa solo sulle piccole cose.
Scritto da Un varesino il 28/5/2010 alle 14:55
A Varese i quartieri erano una volta delle entità separate dal centro ed avevano una loro identità, centri di aggregazione, luoghi di socializzazione. E' ora di rilanciare questi caratteri strutturali e il PGT è il momento giusto di farlo. Che cosa si aspetta ancora?
Scritto da Luigi il 28/5/2010 alle 15:48
Siamo tanti nelle stesse condizioni del "cittadino esasperato". Poi i leghisti dicono che sono in mezzo alla gente, ma dove, quando? Il comune è fermo e nessuno fa niente. Non ho pregiudizi politici, ho votato anche Lega in passato ma si muovano o Varese sarà un dormitorio.
Scritto da Raffaefe il 28/5/2010 alle 17:24
Molinari ha fatto un buon commento ma gli chiedo se può essere soddisfatto dell'opposizione nel suo complesso. Non sarà colpa sua o di Mirabelli, sarà colpa delle TV, dei giornali, delle radio, ma in città si parla quasi niente dell'opposizione. Mi sbaglio? Sia chiaro so che è difficile ma serve più forza.
Scritto da Luca il 28/5/2010 alle 17:31
Giuseppe fai bene a riproporre queste domande sul tuo blog. Il pd in C. Comunale e pubblicamente lo fa ormai da tre anni anche con la presentazione di una mozione (l'unica) con le nostre proposte. Le idee sulla riqualificazione di piazza della repubblica, sul colle di biumo come rione della cultura, sui poli sportivi (Masnago e Ippodromo), sull'università come fattore di sviluppo economico, dovrebbero essere elementi di confronto continuo. invece dalla maggioranza silenzio,sarà mancanza di idee?
Scritto da Emiliano Cacioppo il 28/5/2010 alle 18:56
Il sindaco di Varese che tratti con i guanti dovrebbe rispondere a queste domande. Scommettiamo che non risponde?
Scritto da Cittadino deluso il 28/5/2010 alle 21:06
Il problema presentato è comune a parecchie città. Non lo affermo perchè il mio partito è in giunta a Varese ma perchè questa è la situazione. Queste discussioni non accendono più la passione politica e civile. Dov'è ad esempio la mitica società civile? Riconosco però che è utile e perfino necessario tentare di tenere alta l'attenzione.
Scritto da Un UDC Varese il 28/5/2010 alle 21:27
LA CITTA' LANGUE. Chi ha il coraggio di sostenere il contrario? Le manfrine di Fontana sui soldi che non arrivano da Roma intanto dovrebbe farle con il suo partito che tradisce i territori e poi non possono nascondere la pochezza di decisioni sul futuro della città. Il PGT che non costa niente è un chiaro esempio di inettitudine. E' colpa del PDL? Non faccia ridere.
Scritto da S.T. Imprenditore il 28/5/2010 alle 21:45
@ Emiliano Cacioppo - Conosco il vostro documento che è una buonissima base di discussione. Perchè non se ne discute? Del PGT voglio dire, delle proposte della maggioranza in primis, delle vostre e di qualsisi altra idea. Questo è il problema che ho sollevato.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 29/5/2010 alle 08:53
Gli oneri di urbanizzazione sono diventati la stella polare delle scelte urbanistiche e questo mal si accorda con una visione organica e pensata della città. Qualche stimolo esite come le sei conferenze, di altissimo livello, a Villa Panza con gli insegnanti dell'Accademia di Mendrisio che guidano 110 studenti sui sei grandi progetti di riqualificazione di Varese. A fine anno a Villa Baragiola ci sarà la mostra dei lavori, uno spunto per riflettere. A Biumo c'era molto pubblico ma pochi politici
Scritto da cesare chiericati il 29/5/2010 alle 10:11
Probabilmente "S.T. Imprenditore" non vota PD ma non m'importa niente, ha perfettamente ragione. Anzi, se non è di sinistra dimostra che certe critiche all'amministrazione di Varese sono condivise anche sull'altro fronte. La città è ferma: in questo ha ragione Roberto Molinari.
Scritto da Luca F. il 29/5/2010 alle 15:53
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