Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 3/7/2010 alle 09:14

Le lacrime nello sport sono un fatto comune. Esprimono gioia e dolore, esaltazione e disperazione, o sono un semplice sfogo di tensione nervosa.
Ho avuto rispetto per Quagliarella in questo mondiale, un dispiacere fortissimo per Franco Baresi nella finale persa contro il Brasile nel '94. Ma nella mia personalissima classifica metto sul podio più alto le lacrime di Gyan Asamoah (nella foto). Un condensato di ragioni agonistiche, umane e geopolitiche così denso ed elevato e difficilmente raggiungibile.

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 5 commenti -
All'inizio la mia era simpatia per il Ghana, al termine della partita tifo acceso.
Scritto da Giovanni il 3/7/2010 alle 15:59
Condivido pienamente i sentimenti del dott. Adamoli e apprezzo la sobrietā delle parole con cui ce li ha comunicati: indubbiamente sono frutto di una rara forma di rispetto per chi soffre ( a prescindere dalla natura e causa del soffrire).
Scritto da giovanniderosa il 3/7/2010 alle 16:35
Mi č dispiaciuto moltissimo per il gioco e soprattutto per l'Africa. Sarā per la prossima volta.
Scritto da Gabriele il 3/7/2010 alle 17:36
Anche l'Argentina č fuori, anche gli argentini avranno pianto ma le lecrime del Ghana hanno lasciato il segno quelle argentine no. Per me naturalmente.
Scritto da Rossini Giacomo il 3/7/2010 alle 18:23
Il Sudafrica ha organizzato benissimo un grande evento mondiale mostrandosi all'altezza delle responsabilitā. E tutta l'Africa si č comportata in modo maturo. In attesa d'altro anche questi sono segni importanti di evoluzione civile.
Scritto da Andrea il 3/7/2010 alle 19:42
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