Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 3/8/2010 alle 11:15

Sono sempre stato un sostenitore dell’autonomia sindacale propugnata dalla Cisl. Cioè dell’idea che un sindacato non debba mai essere la “cinghia di trasmissione” di nessun partito. Ho preso posizione, anche sul blog, a favore di alcune scelte controverse della Cisl: riforma dei contratti, salari differenziati per grandi aree geografiche, contrattazione aziendale. Ma da qualche tempo osservo inquieto le mosse di Raffaele Bonanni. Mi da l’impressione che sia più ansioso di non dispiacere il ministro del lavoro Maurizio Sacconi che di trovare un accordo con la Cgil.
Prendiamo il caso di Pomigliano d’Arco. Bonanni ha preso la posizione giusta sul referendum. Ha sbloccato, insieme con la Uil, una trattativa paralizzata. Ha difeso i posti di lavoro.
Nell’attuale contesto è in ballo un pezzo delle relazioni industriali in Italia. Che si debbano ammodernare è evidente. Che questo possa avvenire sotto dettatura della Fiat è fuori logica. L’unità sindacale va ricercata sempre, anche un momento dopo la rottura.
Mi ostino a non voler scegliere fra le sigle sindacali, ma sulle loro linee. Nel PD c’è troppa gente che sta con la Cgil “a prescindere”. E’ il segno di un tempo culturale che non passa mai. Ma devo dire, sconsolato, che una posizione come la mia è messa a dura prova da Bonanni. Fino a quando?

Commenti dei lettori: 28 commenti -
Non sarei così soddisfato del lavoro di Bonanni neanche su Pomigliano ma mi accontento dell'inquietudine che mostri per una volontà troppa incerta nel perseguire l'unità sidacale.
Scritto da Lavoratore Malpensa il 3/8/2010 alle 11:50
Al contrario del Blogger, sono un ex iscritto della CISL. Il problema di Bonanni credo sia da ricercare semplicemente nel fatto che sia impossibile rapresentare delle persone senza avere dei saldi valori di riferimento. Alla fine si finisce per sbandare: ed accontentarsi di assecondare il più forte
Scritto da Simone il 3/8/2010 alle 11:52
In passato avevo ritenuto Adamoli troppo ingeneroso nei confronti dei sindacati e dei sindacalisti. Glielo avevo detto e scritto, ammettendo però che toccava un tasto delicato. Conosco la sua propensione, certe volte esagerata, per un sindacalismo "contrattualista" che non guarda in faccia a nessuno e fa i conti solo con l'altra parte del tavolo, da chiunque sia rappresentata. Questo post mi rincuora perchè noto una coscienza politica che Bonanni non ha.
Scritto da Sindacalista il 3/8/2010 alle 12:05
Bonanni punta alla poltrona di ministro dello sviluppo economico. Se il governo tira fino all'autunno, lo vedremo tra settembre ed ottobre occupare quel posto.
Scritto da Adriano il 3/8/2010 alle 12:28
Non hai certo bisogno del mio parere ma, se posso dire, 'condivido su tutto il fronte'.
Scritto da paolo rossi il 3/8/2010 alle 12:35
Da iscritto alla CISL dico che Bonanni ci sta portando al suicidio. La posizione dei lavoratori è sempre più debole. A pagare la crisi sono ancora e sempre i lavoratori e i pensionati. Il documento imposto da FIAT su Pomigliano, al di là che, come diciamo a Varese (e mi scuso), i “terroni” non hanno voglia di lavorare, è una porcata! Tu parli di trattativa, ma quale trattativa! Marchionne ha piazzato una pistola carica sul tavolo, il giorno dopo Sacconi e Bonanni tifavano, questa è una trattativa? No! E lo stiamo vedendo ora che quel documento è il nuovo modello contrattuale e viene riproposto a livello territoriale. Le scelte fatte da CISL e UIL a partire dalla firma del Patto per l’Italia (poi tardivamente misconosciuto) sono state sbagliate. Dico che i lavoratori (giovani, vecchi, autonomi, partite iva, a tempo, ecc.) e i pensionati stanno sempre peggio, che famo? Elucubriamo, ragioniamo, facciamo convegni? Marchionne nel 2006 diceva: “il costo del lavoro rappresenta il 7-8 per cento. E dunque è inutile picchiare su chi sta alla linea di montaggio pensando di risolvere i problemi”, ne è passato di tempo ehh..
Scritto da Lele il 3/8/2010 alle 12:59
Nel frattempo, Sacconi ha elaborato il documento “Liberare il lavoro per liberare i lavori” (approvato dal CdM il 30 luglio). In 27 pagine, un concentrato di "cose fatte" e "cose da fare". Mi soffermo sul paragrafo “Liberare il lavoro dal centralismo regolatorio” che descrive la necessità della modifica dello Statuto dei lavoratori. Ecco qualche passo: “Al lavoro stabile e per una intera carriera si contrappongono oggi sempre più frequenti transizioni occupazionali e professionali che richiedono
Scritto da Mafalda il 3/8/2010 alle 13:00
diritti e nuove tutele anche per l’inoccupato, il disoccupato e quanti sono coinvolti in processi di riconversione e ristrutturazione aziendale. I mutamenti del mondo del lavoro implicano l’insorgere di esigenze che spiazzano un sistema di tutele ingessato (perché fatto di norme rigide applicabili in modo indifferenziato a tutti i datori di lavoro di qualunque territorio o settore produttivo) suggerendo l’introduzione di assetti regolatori maggiormente duttili e la definizione di diritti
Scritto da Mafalda il 3/8/2010 alle 13:01
universali post-moderni. La vera stabilità sul lavoro è basata su un sistema di convenienze reciproche più che su formalistiche imposizioni di legge, che alimentano un imponente contenzioso e che nulla valgono quando un posto di lavoro si consuma”. Dalla lettura deduco che non ci si propugna di ampliare le tutele a tutti ma di toglierle a chi le ha. E cosa saranno mai questi “diritti universali post-moderni”. E il posto di lavoro che si “consuma”? Che risposta danno Cisl e Bonanni in merito?
Scritto da Mafalda il 3/8/2010 alle 13:07
Se c'è troppa gente amica del Cgil nel Pd perchè tu ci stai? Tu sei meglio 10 volte di qualche nostra parlamentare, ma non sei di sinistra.
Scritto da Enne enne (Varese) il 3/8/2010 alle 13:41
Quanta critica verso Bonanni. Non condivido. Gli obiettivi segnalati da Adamoli li ha ottenuti la Cisl. Con la Cgil saremmo fermi al sindacato del no su ogni tipo di riforma.
Scritto da Martignoni L il 3/8/2010 alle 13:44
Ho sbagliato lettera. Volevo dire "nostro parlamentare". Non nostra. Tanto per capirci meglio.
Scritto da Enne enne (Varese) il 3/8/2010 alle 13:47
L'unità non può essere perseguita a tutti i costi. Alcuni atti della Cisl , in compagnia solo della Uil, erano necessari per il conservatorismo della Cgil. Molti cigiellini riconoscono che con la Fiom, per esempio, non è possibilie fare nessun passo avanti verso relazioni industriali da paese moderno. Stiamo attenti ai giudizi avventati che leggo nei commenti. La discussione però è molto utile.
Scritto da Giovanni L. il 3/8/2010 alle 13:54
Condivido al 100%
Scritto da Daniele il 3/8/2010 alle 14:05
Sono stato sindacalista della Cisl ed ho anche ricoperto la carica di segretario provinciale del sindacato scuola negli anni 70 e sono tuttora iscritto al sindacato pensionati. Tuttavia non posso nascondere che la conduzione di Bonanni mi crea forti dubbi sulla mia permanenza nel sindacato. Troppa voglia di assecondare il Manovratore e troppa voglia di veder isolata la Cgl, che avrà pure qualche torto, ma non tale da mettere in discussione la coesione dei lavoratori. Il “divide et impera” incombe sempre. Come osserva qualcuno, non mi meraviglierei nel vedere il segretario generale della Cisl assiso in qualche poltrona a “meritata” ricompensa. Sull’accordo di Pomigliano nutro molte riserve: se da un lato si salvaguarda un cospicuo numero di posti di lavoro, dall’altra si apre una breccia circa diritti e conquiste che non ritengo negoziabili. Meriterebbe qualche considerazione anche la vicenda Lingotto nella quale il governo brilla per la sua totale assenza essendo in tutt’altre faccende affaccendato.
Scritto da Angelo Eberli il 3/8/2010 alle 14:28
Ottima discussione. Mi permetto di raccomandare un angolo visuale. Il sindacalismo moderno è pragmatico, non politico, punta ai fatti. Per questo la Cisl piace a molti lavoratori di tutti i partiti.
Scritto da Sergio Gamba il 3/8/2010 alle 14:36
Per una volta fatico ad essere d'accordo. Premesso che è evidente a tutti che CISL e UIL fanno i sindacati, la CGIL non fa il sindacato, ma fa l'opposizione al governo, nel merito degli accordi invito tutti a leggerli alla luce di quanto avvenuto con il potente sindacato americano UAW nel caso Chrysler e con quanto avvenuto in Germania con Volkswagen: lì per salvare posti di lavoro i sindacati hanno garantito più produttività. E' un po' lo schema Pomigliano. Cosa doveva fare Bonanni ?
Scritto da Larpi il 3/8/2010 alle 15:00
Mi sento un pò fuori fase. Forse ho capito male io. Ma Adamoli, caro Larpi, lamenta che Bonanni se ne frega troppo di quel che pensa il resto del mondo sindacale ma, nella sostanza, dà ragione a molte scelte della Cisl.
Scritto da Un amico di Busto il 3/8/2010 alle 15:23
@Larpi io la penso all'opposto di te : CISL e UIL sono ormai organizzazioni datoriali (cioè che difendono gli interessi dei datori di lavoro) pagate anche col contributo dell'1 % della paga base, e puntano a diventare enti appaltatrici di servizi assistenziali pubblici ( i famosi enti bilaterali) ormai sono dall'altra parte della barricata. a fare il ruolo del sindacato cioè a chiedere condizioni di vita migliori per chi lavora, oramai è rimasta solo la CGIL.
Scritto da marco il 3/8/2010 alle 16:49
Mi ripropongo di tornare a riflettere su questo tema dopo ferragosto. Intanto qualche brevissima osservazione sui commenti, tenendo conto che lo spazio del blog è tiranno. Credo che il diritto fondamentale da tutelare sia quello “al lavoro”. In un mondo globalizzato l’autarchia sindacale non è più possibile. Bisogna fare i conti in una prospettiva internazionale. Che gli imprenditori tendano a piegare questa situazione ai propri interessi è spesso vero, ma questa realtà bisogna affrontarla per quella che è. Non dimentichiamoci che oltre il 60% dei lavoratori ha detto si al referendum di Pomigliano, compresi iscritti e dirigenti della Cgil. Si discuta invece con razionalità, e ricercando la coesione di tutti i sindacati, nel merito del documento sul lavoro fatto approvare dal ministro Sacconi al CdM. Qui si appuntano, in modo particolare, i miei rilievi a Bonanni. Le nuove regole non possono essere scritte sotto dettatura della Fiat. Sono d’accordo, naturalmente, nel rimarcare l’assenza del governo su quanto sta avvenendo, nel complesso, a Torino.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/8/2010 alle 17:03
Che in agosto si discuta animatamente di questi problemi lo trovo sorprendente e bello.
Scritto da Giacomina il 3/8/2010 alle 17:08
La Cisl avrà commesso degli errori ma la Cgil è un sindacato fuori della realtà.
Scritto da Francesco C. il 3/8/2010 alle 18:56
Per me Bonanni fa bene a non inseguire a tutti costi la CGIL. La Cisl ha le radici piantate dall'on. Pastore democristiano che ha saputo difendere i lavoratori e la democrazia in Italia. La CGIL è stata da sempre cinghia di trasmissione a favore della sinistra. Adamoli dice che Bonanni segue troppo Sacconi e successivamente afferma che il governo è assente sulla politica sindacale. Obama apprezza Marchionne ; da noi Marchionne è un despota. Adamoli il Pd Le ha annebbiato le idee.
Scritto da ex sinacalista il 3/8/2010 alle 20:54
Ex sindacalista, che confusione hai in testa...Nessuno, neanche nei commenti, ha detto che Marchionne non è un grande manager e che non ha avuto successo negli USA. Anche in Italia ha ottenuto buoni risultati. Lui fa il suo mestiere anche nelle relazioni industriali. Solo che i sindacati devono fare il loro mestiere e non dire sempre si a Torino. Io leggo così la situazione.
Scritto da Alessandro Vitelli il 3/8/2010 alle 22:28
Concordo con Alessandro Vitelli.
Scritto da Giovanni il 3/8/2010 alle 22:52
da iscritto al PD e da dirigente territoriale sindacale della CISL io spesso faccio fatica a restare nel PD dove spesso, chissà perchè (milito nella ex stalingado d'Italia) è ancora forte e viva l'abitudine che solo la CGIL ed in particolare la FIOM è il sindacato. A Sesto San Giovanni le barricate sulle fabbriche le hanno fatte. Sappiamo com'è finita. I Segretari nazionali non sono infallibili e per fortuna si aderisce al Sindacato e non al suo segretario pro tempore. Magari fosse ancora così anche nei partiti ed in politica....
Scritto da Nicola il 5/8/2010 alle 14:24
Caro Giuseppe, condivido in tutto e per tutto le tue osservazioni e le perplessità su Bonanni. Non posso svolgere un ragionamento più complesso. mi ripropongo di ritornare sull'argomento appena possibile.
Scritto da Mariuccio Bianchii il 5/8/2010 alle 21:19
Sono iscritto alla CISL dal '78 e condivido in pieno quanto da te affermato anch'io ho l'impressione che Bonanni tenga bordone a questo governo sicuramente alcune posizioni servono a migliorare i rapporti sindacali nel mondo del lavoro ma ultimamente trascura secondo me i valori fondanti della stessa cisl e di Pastori. Saluti Pasquale
Scritto da Pasquale il 9/8/2010 alle 14:36
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