Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 5/8/2010 alle 09:35

È possibile immaginare il futuro raccontando il passato? In parte credo di si. I miei post sono talvolta intessuti di vissuto personale proprio per questo. Lo faccio di proposito. La memoria conta, ne sono convinto. Forse dovremmo raccontare ancora oggi che cosa erano la DC, il PCI, il PSI dei tempi migliori.
Ieri ero in piscina. Marito e moglie mi hanno riconosciuto e, anche per compiacermi, si sono lasciati andare a lodi enormi nei confronti del “partito dei cattolici”. Poi hanno concluso così: per questo speriamo in Fini, Casini e Rutelli. Abbiamo bisogno della nuova DC dei prossimi venti anni. Ho salutato cortesemente e, sorridendo, mi sono tuffato nella vasca.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 35 commenti -
Magra consolazione Adamoli, e voler riportare in vita la Dc sarebbe solo la fine totale dell'Italia. Mi d dovrà spiegare come possano stare insieme Fini, Casini, Rutelli e il Pd con il compagno Di Pietro Veramente magra consolazione.Ha fatto bene a tuffarsi sicuramente è diventato "rosso"
Scritto da Armando il 5/8/2010 alle 10:28
Ho sentito alcuni del PD affermare che le memorie vanno messe da parte per costruire il partito nuovo. Tu hai una opinione diversa. Non è meglio che vi mettiate d'accordo?
Scritto da Un PD Luino il 5/8/2010 alle 10:41
Massimo Gramellini sulla Stampa qualche anno fa scrisse:>. Una sintesi efficace che, nell'ovvia semplificazione, fotografa la costante della politica italiana incapace di uscire da trasformismo e clientelismo. Il Berlusconismo si è dimostrato alla lunga una stabilizzazione del peggio gattopardesco del paese. Ripensare il meglio della prima Repubblica per rilanciare la seconda può essere una buona strada.
Scritto da cesare chiericati il 5/8/2010 alle 10:41
Scrive Galli della Loggia sul Corsera di oggi: “Il vero dato di fondo del quadro politico italiano nel momento in cui esso è costretto a prescindere da Berlusconi è l’evanescenza, la virtuale dissoluzione di tutte le forze che compongono lo schieramento che sta tra Bossi e Di Pietro. Dopo Berlusconi, e senza di lui, in questo grande spazio non rimane più alcuna vera distinzione, alcuna appartenenza legata realmente a un passato, alcuna solida identità politica, (segue)
Scritto da Larpi il 5/8/2010 alle 10:51
(segue) alcun vero legame con referenti sociali. Oggi, in Italia, senza Berlusconi non ci sono più partiti, non c’è più nulla. C’è solo una grande palude parlamentare.” Non so se il terzo polo è la risposta a questo nulla; certo non ne è la causa, ma l’effetto. E forse è il caso di cominciare a rifletterci.
Scritto da Larpi il 5/8/2010 alle 10:52
Io non avrei sorriso e avrei risposto politicamente. Può darsi che ci sia bisogno di un terzo polo, ma certamente non sarà mai come la DC. Lo dico da ex conunista. Evviva la memoria schietta e fiera. Il che non inìmpedisce affatto, anzi, di lavorare insieme nel partito nuovo.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 5/8/2010 alle 10:55
Caro Giuseppe, non essere schivo e modesto. Sono molte le persone che si rivolgono a te in questo modo, al di là delle parole precise. Non è nostalgia ma la constatazione che il PD è una barca che fa acqua. Il berlusconismo è bene che finisca in fretta, ok. Ma dopo? Non sfuggire a questa domanda. Dopo le ferie ti aspetto al varco.
Scritto da Pierangelo il 5/8/2010 alle 11:05
@Armando: se è per questo, come fa Bossi a stare insieme ad uno che fino a qualche anno fa chiamava "mafioso"? (con prime pagine sulla "Padania")
Scritto da Adriano il 5/8/2010 alle 11:14
Tra Fini, Rutel.,Casini e la vecchiaDCne passa!Te lo dice una che ai tempi votavaPCI. Poi per mandare a casa Berl.o rosolarlo sui carboni ardenti alleiamoci pure con il diavolo.Quante casacche abbia cambiatoRutelli lo sai meglio di me,e aCasini rimprovero sopratutto TotoCuffaro e l'ultimo "casino" di Puglia.Fini non so quante leggi ad persona abbia fatto votare e alcune"etiche"sulle quali nemmeno concordavaMa questi sono i degni rappresentanti del popolo italiano e con loro dobbiamo confrontarci
Scritto da Maria Rossa il 5/8/2010 alle 11:26
La coppia della piscina tocca un tasto doloroso ma verace. I cattolici non contano niente nel Pdl, salvo Cl in Lombardia, ma loro sono una razza a parte. Contano troppo poco nel Pd. Fioroni vuole i posti, Franceschini è un corpo estraneo nella nostra cultura, Letta è lì che aspetta il regalo da Bersani, che non arriverà mai. Casini candidato premier del centrosinistra? Perchè no?
Scritto da Alberto Rosa il 5/8/2010 alle 11:41
Con un post apparentemente leggero hai sollevato un problema pesante. Sono un laico incallito, come sai. Ma una cultura democratica e laica di stampo cattolico, ma non integralista, è necessaria al Paese. Il berlusconismo ha offuscato tutto, ha fatto un gran casino con la logica del "fare". Alla fine stringerà un pugno di mosche. E si dovrà cominciare da capo.
Scritto da Bortoluzzi il 5/8/2010 alle 11:51
Sig Adriano mi scusi ma Lei parla del giurassico, io parlo del presente, io non voglio ripetere quello che oggi Vendola dice di Bersani..per piacere scenda e cammini è rimasto un pò troppo indietro...legga i post di Rosa e Rossa, non scrivere sempre senza leggere i commenti altrui, è maleducazione e menefreghismo....si conservi...
Scritto da Armando il 5/8/2010 alle 13:12
Maria Rossa fa una fotografia cruda ma giusta dei tre leader di questo neonato “terzo polo”. Per il resto, mi sembra che sull’aggettivo “cattolico” ci si pigli, come altre volte, un po’ in giro. A parte il fenomeno di non far battezzare i figli (che interessa in particolare le ultime generazioni) in Italia siamo tutti cattolici. Occorre quindi distinguere i credenti dai non credenti e i praticanti dai non praticanti. Ma ancora più importante è capire il fenomeno dei “praticanti non credenti" e
Scritto da Mafalda il 5/8/2010 alle 13:16
degli “atei devoti”, dei quali è pieno il nostro Paese. Quindi, in questo “caos para-teologico” non ho problemi ad affermare che da cattolica, praticante, ex catechista, non mi sono mai sognata di votare DC, prediligendo testimonianze “forti” di cristianesimo. Un esempio? Padre Eugenio Melandri che si candidò (e venne eletto) per il Parlamento Europeo nelle file di Democrazia Proletaria. Ora voto anche ex democristiani ma perché sono loro che – conclusasi l’epoca della DC – riescono meglio ad
Scritto da Mafalda il 5/8/2010 alle 13:20
ad esprimere, anche individualmente, il loro sincero cristianesimo. Comunque i sostenitori del terzo polo si rinfranchino. Già dall’autunno scorso, gli organi di stampa riportavano commenti positivi della Segreteria di Stato della Santa Sede nei confronti di Casini e Luca Cordero di Montezemolo. Che siano loro i “cattolici” cui dovremmo fare riferimento?
Scritto da Mafalda il 5/8/2010 alle 13:22
Maria Rossa dice una cosa molto giusta. Non c'è paragone fra la DC di un tempo e il terzo "polino" di oggi. Ma è meglio non fare troppe sottogliezze e trattare con loro per mandare a casa il cavaliere.
Scritto da Osvaldo il 5/8/2010 alle 13:41
Impeccabilmente lucida, come sempre, Mafalda centra in maniera perfetta il cuore della questione. Che siginificato ha, oggi, definirsi "cattolici" in politica? Quale correlazione esiste tra essere cattolici ed appartenere ad un un'area moderata e riformista? Il rischio è che queste categorie siano utilizzate, ancora una volta, per i tatticismi di palazzo che da ormai due decenni distruggono la politica. I partiti, quelli seri e veri, non nascono tra gli scranni parlamentari, né dai trasformismi.
Scritto da Leonardo il 5/8/2010 alle 13:57
Come fai a stare nello stesso partito con Mafalda?
Scritto da Montalbetti il 5/8/2010 alle 15:04
Forse Adamoli si sta rinsavendo? dall'affermare , appena entrato nel Pd , che il passato è passato e bisognava scoprire nuovi valori come sintesi delle diverse culture oggi riscopre la " memoria DC". BENE! Il mondo cattolico si deve ri-unire non solo sui valori ma anche nella presenza e azione politica nel nostro Paese.
Scritto da democristiano il 5/8/2010 alle 15:13
Cara Mafalda, vengo subito al sodo. Nella DC ognuno esprimeva il proprio cristianesimo con assoluta libertà. Ogni altra illazione è pura sciocchezza. Non mi sognerei mai di dire, per esempio, che un comunista non poteva farlo, ci voleva solo un pochino di coraggio in più…Quando noi parliamo di cultura politica ci riferiamo ad altro. Alle “idee ricostruttive” di De Gasperi. Ai valori e principi della Costituzione repubblicana. Alla libertà e alla democrazia, secondo la concezione occidentale. All’Europa e all’europeismo. Alla capacità morotea di leggere la realtà con gli occhi dei giovani e del futuro nell’ottica degasperiana di un partito di centro che marciava verso sinistra. Alla limpida testimonianza ideale di Zaccagnini. Alla volontà di rinnovamento (perché no) di Mino Martinazzoli meno di 20 anni fa. La DC, cara Mafalda, è finita per esaurimento del suo compito storico, non per il fallimento della sua ideologia. Il problema per molti di noi è come rivivere l’idea “popolare” in un partito di centrosinistra nei prossimi decenni. E farla vivere con l’obiettivo di governare il Paese, non di una testimonianza di opposizione sterile e comoda. Se siamo insieme nella stessa formazione politica, la mia ragione sta nel retaggio di quel nobilissimo pensiero politico. Non per un pentimento o per una rinuncia. Lo dico con fierezza. O abbiamo capacità di dialogo vero e sincero oppure nessuna diplomazia riuscirà a tenerci insieme per un lungo pezzo di strada. Per me l’astuzia verbale in questo campo è bandita
Scritto da Giuseppe Adamoli il 5/8/2010 alle 15:34
Esprimo grande apprezzamento per le parole di Adamoli
Scritto da angelo ruggeri il 5/8/2010 alle 15:43
Da post comunista non riesco a disapprovare la replica di Adamoli. Avanti così.
Scritto da Ambrogio il 5/8/2010 alle 16:56
@Caro Adamoli-da "atea devota"vorrei rendere il giusto omaggio tra gli altri Padri della cultura popolare ad Aldo Moro.Credo che Moro e Berlinguer siano in definitiva i Padri fondativi del nostro PD.Solo chi ha memoria e trae lezione dal passato può guardare con fiducia al futuro. Ben vengano perciò i tuoi ricordi e lucidi esempi L'obiettivo della dignità umana è ancora di là da raggiungere pertanto ex-comunisti ed ex-democristiani, abbiamo ancora un bel tratto di strada da percorrere insieme.
Scritto da Adriana Scanferla il 5/8/2010 alle 17:02
@Armando: è lei che è rimasto indietro, legato ancora alla vecchia politica affaristica e senza ideali, che baratta l'onore con il potere, che non ha vergogna della propria ipocrisia. Poi è lei che deve leggere (e ragionare) prima di scrivere: si accorgerebbe che Rossa e Rosa hanno scritto dopo di me, e quindi non potevo leggerli. Lei non si conservi affatto: c'è bisogno di aria fresca e nuova.
Scritto da Adriano il 5/8/2010 alle 17:54
Mi è piaciuta la tua replica a Mafalda senza retorica e molto netta. Questo è lo spirito di un giusto confronto. Spero che continuiate in questo modo franco e leale.
Scritto da Sergio il 5/8/2010 alle 17:57
Democristiano per l'ennesima volta ha letto senza capire, o non capisce ciò che legge. Chissà, forse è perché il post era senza figure...
Scritto da Fede il 5/8/2010 alle 18:01
Caro democristiano, la memoria cerco di conservarla tutta e in modo intatto. Altra cosa è la sintesi di culture diverse che dovrebbe essere perseguita da tutte le forze politiche post ideologiche. Tu ritiene che non ce ne sia bisogno nel centrodestra nel quale militi?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 5/8/2010 alle 18:03
Caro Giuseppe, le motivazioni della tua adesione al PD sono limpide, gli uomini che citi, anche per me che sono stato nel Pci FIN dal 1976 ( finita la sbornia sessantottina , di cui pure sono fiero) sono uomini che ho presto imparato a conoscere e rispettare, non come avversari, ma come personaggi carismatici, capaci di parlare a tutti, come Enrico Berlinguer. Consentimi un ricordo: Il 12 giugno 1984 ero a Roma per partecipare ( il giorno dopo) ai funerali di Berlinguer, con un gruppo di compagni di Morazzone. Dopo essere sfilati davanti al feretro, al piano terra di Botteghe Oscure, con l’animo lacerato da una sofferenza indicibile, sostammo a lungo, fuori dal grande portone, oltre le transenne, silenziosi e soli... ed in quella solitudine, l'emozione e il dolore per la morte di Berlinguer, riaprirono un'altra ferità, non ancora rimarginata, una ferita viva ancora oggi nella nostra memoria e nella nostra democrazia : l'assassinio di Aldo Moro. Lo spazio breve che separava, da Via Caetani ,la camera ardente, ove giaceva Enrico Berlinguer,li avvicinava nella morte, esattamente come l'obiettivo della collaborazione politica dei cattolici e laici democratici, li aveva accomunati in vita. Quel pomeriggio, ho percorso spesso, con angoscia, il breve tratto di strada che dalle Botteghe Oscure porta a Via Caetani, per sostare meditando sotto la lapide posta in ricordo dell’assassinio di Aldo Moro. Il pensiero della scomparsa di entrambi i protagonisti del cosiddetto “compromesso storico” si intrecciava con la speranza che, nel futuro politico del nostro paese, potesse esserci ancora spazio per quella collaborazione tra laici e credenti in cui entrambi i leader avevano fortemente creduto, una collaborazione fondata su valori fortemente condivisi: l’amore per gli ultimi, la giustizia e l’uguaglianza dei diritti come fondamento della pace, la solidarietà, l’austerità e la questione morale. No, non potevo pensare che tutto ciò stesse per finire ! Ecco perché anch’io sono nel PD, senza rinnegare niente dell’impegno e delle battaglie fatte nel PCI. Ed oggi non riesco a pensare ad un’Italia migliore senza il PD. Chiedo scusa per la prolissità. Prometto, non lo faccio più. BUONE VACANZE A TUTTI.
Scritto da Giovanniderosa il 5/8/2010 alle 18:28
Bravo Adamoli, ottimo chiarimento. Mafalda dica pure che è piaggeria, non me ne importa niente.
Scritto da Lorenzo il 5/8/2010 alle 18:52
Chi dice che la memoria è un ingombro per il successo di un incontro nello stesso partito negli anni che viviamo è completamente fuori strada.
Scritto da Carlo P. il 5/8/2010 alle 19:46
C'è chi parla di valori e memorie, come se fossero unici nel suo partito di militanza, e spesso rimprovera al PD la provenienza di 2 culture opposte in passato. Però, come già ha scritto qualcuno nei commenti, cosa hanno in comune Fini, Casini e Rutelli? E nel Pdl, dove troviamo ex-socialisti laici come Sacconi e Brunetta, insieme a post-comunisti come Bondi, radicali come Capezzone e Quagliariello e miltanti ciellini come Formigoni? Si può dire che anche lì ci sia un insieme di culture diverse, come già ha sottolineato Adamoli? O è solo una questione di trasformismo, da leggere più semplicemente come bieca ipocrisia?
Scritto da pino s. il 5/8/2010 alle 19:51
A coloro che hanno citato Moro voglio ricordare che il Suo obiettivo era quello di rafforzare e allargare la democrazia in Italia ; per questo iniziò il dialogo col PCI allo scopo anche di creare un sistema di alternaza democratica in ITALIA ,ma lo schema sarebbe stato la DC da una parte e il PCI dall'altra ,non una commistione .
Scritto da moroteo il 5/8/2010 alle 20:09
temo che i due coniugi ricerchino la cristianità di un partito, prima di tutto, nel simbolo e poi nel DNA.
Scritto da Alessandro Z il 6/8/2010 alle 00:11
Leggo Giovanniderosa volentieri. Se però fosse sintetico sarebbe molto meglio.
Scritto da Valceresio il 6/8/2010 alle 16:41
Ciao Valceresio, interrompo le vacanze per dirti che hai ragione, Se hai letto il mio lunghissimo commento fino alla fin , avrai già notato del mio impegno in tal senso. Buone vacanze.
Scritto da Giovanniderosa il 9/8/2010 alle 15:40
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