Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 23/8/2010 alle 12:28

Il coordinatore PD di Tradate, Andrea Botta, in una mail interessante sul prossimo congresso provinciale, inviata a moltissime persone, rilancia la notizia secondo cui l’impraticabilità delle preferenze per il congresso provinciale sia dovuta alla volontà delle regioni del sud. Poiché questa storiella (non so da chi propagandata) non è vera, ma circolerà sempre di più in vista del congresso, ci tengo a chiarire le cose.
Nella Commissione Statuto, salvo tre o quattro di noi, erano tutti d’accordo (mozioni e regioni) nel mantenere le liste bloccate. Le motivazioni erano due. La prima: molti congressi provinciali si sono già tenuti (in Lombardia addirittura undici su tredici) e dunque è meglio non cambiare troppo le regole in corsa. La seconda: in questo modo, con le liste rigide, è più facile garantire la presenza del 50 per cento delle donne in tutti gli organi direttivi. A queste argomentazioni si può obiettare e io l’ho fatto, ma questa è la realtà.
Per onestà intellettuale devo aggiungere però una cosa che mi costerà delle critiche di una parte dei lettori del blog. La Commissione Statuto ha approvato all’unanimità, senza eccezione alcuna, la modifica secondo la quale i segretari provinciali e cittadini sono votati direttamente dagli iscritti e non più dagli elettori. Su questa disposizione ho votato anch’io convintamente. Il partito a livello locale è una comunità di donne e di uomini che si conoscono e ritengo corretto che siano loro a scegliersi chi li guiderà. Trovo invece giustissimo che il segretario nazionale sia votato dai cittadini poiché dei vari candidati si conoscono biografie e progetti, qualità e limiti, a differenza di quanto avviene nei livelli locali. Anche il segretario regionale continuerà ad essere eletto come quello nazionale. E’ una norma che va nella direzione del rafforzamento del partito regionale. Concordo,  purché questo congresso si tenga però in un anno diverso da quello nazionale. Altrimenti, l’attenzione resta focalizzata esclusivamente sulla leadership nazionale e l’autonomia  regionale diventa una finzione insopportabile. Come lo è in gran parte oggigiorno.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 30 commenti -
Io sottoscrivo quello che dice Andrea Botta. Soprattutto perchè, come ho ribadito in altre riunioni a Varese, nella pratica certe regole non sono praticabili.
Scritto da Federico Antognazza il 23/8/2010 alle 12:57
Due spettri aleggiano sulla prossima stagione congressuale. Il primo è quello delle "liste bloccate" che, al di là delle motivazioni tecniche addotte, non sono mai buona cosa. Non fosse altro per l'inevitabile accostamento con l'analogo sistema per la elezione dei deputati, che tutti contestano e denunciano (quante firme sono state raccolte e non solo da Beppe Grillo...), ma nessuno contrasta concretamente. Personalmente, poi, sulla presenza delle donne ho tutte le mie riserve quando per
Scritto da Leonardo il 23/8/2010 alle 13:10
garantirla si ricorre alle “quote forzate” che, se fossi donna, troverei offensive perché incentivano la quantità anziché la qualità delle persone. Il secondo spettro, invece, assai più pernicioso del primo, è il probabile unanimismo che caratterizzerà l’elezione del prossimo segretario provinciale. Unanimismi di facciata ed elezioni per acclamazione non hanno mai portato niente di buono, se non un’ immagine di unità tanto apparente, quanto aleatoria e di breve durata. Ribadisco quanto ho
Scritto da Leonardo il 23/8/2010 alle 13:12
scritto qualche giorno fa sul blog del Sen. Rossi. Dopo il crollo elettorale del PD Varesino alle regionali, mi sarei aspettato le dimissioni del segretario provinciale (un gesto che a pochi mesi dal congresso costava nulla) ed una stagione congressuale basata sul confronto ed il rilancio. Invece, Tosi non si è dimesso e tutti hanno finta di niente, confermando che oggi in politica nessuno risponde di quel che fa e ciascuno si garantisce ingessando le posizioni di potere all’interno del partito.
Scritto da Leonardo il 23/8/2010 alle 13:12
Caro Giuseppe, come gia' ti dicevo la notizia non l'ho inventata, ma e' stata raccontata in un incontro pubblico. Lungi da me dar sempre la colpa al sud, il concetto che pero’ vorrei esprimere e’ il seguente: se siamo bloccati, al nostro interno, da soluzioni a problemi “locali” che vengono poi estese in modo “generale”, perdiamo capacita’ di incidere nella societa’. E’ un fatto che in Italia ci sono problemi diversi tra nord e sud, far finta che non sia vero non aiuta a risolverli. (1/2)
Scritto da Andrea Botta-portavoce PD Tradate il 23/8/2010 alle 13:31
Occorre trovare formule adatte al luogo in cui vengono applicate, senza perdere di vista l’intento unitario del partito.
Scritto da Andrea Botta-portavoce PD Tradate il 23/8/2010 alle 13:32
Mi ero affezzionato all'idea che fossero i cittadini a eleggere i segretari locali però il ragionamento del post non fa una grinza.
Scritto da Sandro G. il 23/8/2010 alle 13:41
A Pavia abbiamo già tenuto il congresso provinciale e quelli locali. La partecipazione degli elettori è risultata molto inferiore rispetto alle primarie per il leader nazionale. Tutto sommato riportare l'elezione a livello locale non è un male.
Scritto da Un PD Pavia il 23/8/2010 alle 13:47
Spiegazione opportuna ma resta il problema. Le liste bloccate favoriscono un congresso dominato da poche persone. Che tutto il partito sia unito da questa volontà è del tutto credibile ma alttrettanto sbagliato. Mi fa piacere che tu eri contrario. E' giusto che si sappia.
Scritto da Rofolfo Beati il 23/8/2010 alle 14:03
Ho avuto conferma che, come dice giustamente Andrea Botta, la notizia della "colpa" del sud sulle liste bloccate è circolata in una riunione ufficiale del PD di Varese alla quale non ero presente. Proprio per questo è ancora più necessario correggere l'informazione errata. Abbiamo già pagato elettoralmente per i rifiuti di Napoli, per Bassolino, Loiero and company. Non è il caso di addossare al meridione responsabilità che non gli appartegono. (continua)
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/8/2010 alle 14:42
Alimenteremmo un antimeridionalismo che porta acqua al mulino della Lega e di chi non ama l'unità della nazione. Al di là di questo è bene cercare di rappresentare sempre la realtà oggettiva. Una volta che si può non sprechiamo l'occasione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/8/2010 alle 14:45
L'autonomia regionale oggi non c'è. E' una finzione. Questo significa parlar chiaro. Chi sa chi è il segretario regionale? Eppure è stato votato dai cittadini. No, così non va.
Scritto da Mazza Luca il 23/8/2010 alle 15:19
D'accordo sul congresso regionale da tenere separatamente da quello nazionale. E' una premessa indispensabile per poter parlare di partito federale. Ma tu credi ancora che si possa avere un partito federale?
Scritto da PD Sesto S. Giovanni il 23/8/2010 alle 15:29
Ah, dimenticavo. Il mio concittadino Filippo Penati che tanto mi piaceva comincia anche lui a deludermi parecchio...
Scritto da PD Sesto S. Giovanni il 23/8/2010 alle 15:31
Bocchino ha appena proposto a Berlusconi un governo con Fini, Casini, Rutelli e i moderati delusi del PD. Lei cosa ne pensa?
Scritto da rossella il 23/8/2010 alle 15:50
Cara Rossella, è una proposta irricevibile. Prima di parlare di un nuovo governo, Fini e Bocchino facciano cadere quello che c'è. Per ora è la solita melina tattica. Il PD si prepari piuttosto alle elezioni anticipate che sono a tutt'oggi l'ipotesi più verosimile. Se poi si eviteranno, con un governo di transizione vero e non finto, tanto meglio.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/8/2010 alle 16:40
Sig Adamoli nelle sue ultime righe mi lascia perplesso, ma quale trasizione o con Fini e Casini o con nessuno il Pd e la sinstra se Lei è corretto deve dire la verità agli elettori, non esistiamo più, siamo sparsi come i funghi nessuno vuole le elezioni non c'è programma non ci sono nomi dove vogliamo andare, le primari...fanno ridere. Diamo aiuto al Berlusca è faciamo fare le cose che servono a questa Italia non ingessatela più di così, poi sarebbe peggio, con le elezioni la Lega ci sotterra
Scritto da Serafino S il 23/8/2010 alle 17:13
Il congresso regionale dovrebbe avere molto più spazio e risonanza. Così come è adesso non è per niente all'altezza di un partito federale e neanche di un partito regionalista.
Scritto da Gianna Ceriani il 23/8/2010 alle 17:56
La risposta a Rossella mi rassicura. Vorrei sentire però cosa dice Fioroni che sulle questioni eitiche ha appena aperto alla Roccella e al ministro Sacconi. Non vorrei che le materie etiche siano il cavallo di troia per far transitare una parte dei cattolici dal PD al centrodestra.
Scritto da Fausto R. il 23/8/2010 alle 18:05
OK. Vorrei però che tu parlassi anche del congresso provinciale. Siccome non sei direttamente interessato, se mi hanno riferito bene, potresti farci capire meglio che cosa sta succedendo. Ne sento di tutti i colori. Ti ringrazio in anticipo.
Scritto da Luca il 23/8/2010 alle 18:18
Il pensiero di @Serafino S, là dove esprime una sincera e sentita preoccupazione, è anche quello di tanta gente qualsiasi che abbiamo l'occasione di ascoltare. Noi temiamo che quel partito ora di maggioranza relativa (astensionisti, voti nulli e schede bianche) sia in cammino verso una maggioranza assoluta. Speriamo di no.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 23/8/2010 alle 18:36
La domanda adesso è questa: come i maggiorenti del partito a Varese gestiranno il regalo delle liste bloccate? Temo che lo useranno per fare un'ammucchiata con dentro tutti mentre solo il confronto più aperto e leale potrebbe portare ad una scossa positiva un partito che, sia in città che in provincia, ha bisogno di essere rsvegliato da un letargo dannoso.
Scritto da Iscritto Varese il 23/8/2010 alle 18:52
Non condivido la tesi per cui è meglio far eleggere gli organismi locali solo dagli iscritti. I segretari di circolo finiranno per essere eletti da una manciata di persone, a scapito del radicamento del partito nei territori. Avrei dato diritto di voto almeno a chi ha partecipato alle Primarie nazionali del 2007 o 2009. Ai primi, lo ricordo, avevamo dato il certificato di fondatore del PD. E ora invece non li facciamo nemmeno votare per i segretari della loro città o quartiere.
Scritto da Stefano il 23/8/2010 alle 18:59
Stai a vedere che se adesso se ci sono le liste bloccate la colpa è dei meridionali e delle donne. A me risulta che le liste bloccate nelle elezioni del Coordinamento provinciale ci fossero anche la volta scorsa, la differenza sostanziale è che allora veniva votato attraverso le primarie solo il Coordinamento ( con candidature praticamente scelte dalla segreteria uscente),il quale al suo interno eleggeva il Segretario; mentre ora votano i soli iscritti però con l’opportunità di eleggere direttamente il Segretario sulla scheda, assieme alla squadra che lo sostiene e dallo Stesso scelta. Per quanto riguarda l’elezione del Coordinamento di circolo , la volta scorsa,l’elezione (tramite primarie), è avvenuta tracciando DUE CROCI sulla scheda su DUE opzioni, 1 MASCHIO e 1 FEMMINA garantendo così la rappresentanza di GENERE, cosa che si poteva fare tranquillamente anche stavolta seppure tra i soli iscritti. Anche qui contrariamente alla volta scorsa dove venne eletto dal nuovo Coordinamento si ha la possibilità di votare direttamente in scheda Segretario e squadra supporter ancorchè bloccata.
Scritto da Maria Rossa il 23/8/2010 alle 19:53
CAMBIO DELLO STATUTO- Il cambio dello Statuto che elimina nelle competizioni di base le primarie e inserisce le liste bloccate è stato approvato dall’Assemblea Nazionale del 22 Maggio 2010. credo a ragion di logica ma non ne ho la certezza, con molti Congressi già celebrati con le “precedenti” regole,nel mese di marzo data ultima il 4 Aprile 2010 a causa delle incombenti elezioni Regionali. Pertanto la causa delle liste bloccate non è avvenuta per questioni di territorio (Nord-Sud) né per colpa di Donne, come ho esposto nel mio precedente post. A mio avviso è semplicemente un ritorno del Partito a vecchi schemi centralizzati (per altro legittima) della maggioranza di Bersani per mantenere le proprie posizioni . Pro o contro non mi esprimo, l’ondata di novità della volta scorsa , specie nel Coordinamento prov.non mi ha entusiasmato; per dirigere un Partito non basta la buona volontà occorre anche l’esperienza. Diverso il mio giudizio sui Circoli di base dove l’apertura delle primarie ha prodotto buoni risultati e avvicinato o riavvicinato alla politica molte persone.
Scritto da Maria Rossa il 23/8/2010 alle 19:54
@-Cari Leonardo , le "quote forzate"sarebbero offensive per le donne se in Italia ci fosse una vera parità di genere; così sono solo una buona pratica per ridurre le distanze. In Italia non è passata ma in molte Nazioni europee la parità è obbligatoria o molto incentivata anche nelle liste elettorali alle politiche nazionali.E ti assicuro che quegli stati almeno per quel che riguada il welfare sono governati assai meglio del nostro (es.Stati scandinavi,Germania,Francia..)
Scritto da Maria Rossa il 23/8/2010 alle 20:14
@ Luca e iscritto di Varese. Si entrerà nel merito vero del congresso a partire da settimana prossima. Ci sono tre o quattro potenziali candidati. Mi piacerebbe se mettessero sul tavolo delle idee su cui confrontarsi in modo trasparente su: progetto politico, alleanze, rapporto con la Lega, organizzazione provinciale e zonale. Non è abbastanza discutere sui nomi. In questo modo si farebbe una bella mappa del potere interno e basta. (continua)
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/8/2010 alle 22:24
Nei prossimi giorni dedicherò un post specifico al congresso sperando di non tediare troppo i lettori che non sono di Varese (che non sono pochi) e quelli (ancora di più) a cui interessano i problemi generali e molto meno quelli interni del PD.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/8/2010 alle 22:27
@ Maria Rossa - Sei molto informata. Io volevo solo precisare i termini generali di una questione su cui si è fatta troppa confusione. Mi permetto una sola sottolineatura oggettiva perchè basata su fatti indiscutibili. Le decisioni sulle modifiche statutarie sono state assunte all'unanimità salvo quella sulle preferenze che mi ha visto essere uno dei pochissimi contestatori. In sostanza non c'è stata nessuna distinzione correntizia.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/8/2010 alle 22:36
Anche io avrei preferito esprimere un nome per l'assemblea. Evidentemente è stato scelto questo sistema per evitare scontri fratricidi sulle preferenze, vedi regionali. Pensiamo ai problemi dell'Italia e della gente, le regole è giusto che ci siano e possono essere contestate, ma il dibatito politico deve stare sui problemi dei cittadini, non sulle regole. Non verremmo capiti dai nostri cittadini.
Scritto da Francesca il 2/9/2010 alle 09:13
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