Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 26/8/2010 alle 10:08

Che l’unità sia il bene primario di un partito è fuori discussione. Che sia tutelata soltanto da un “congresso unitario” che voglia dire: un solo candidato, una sola lista, un solo programma, è una sciocchezza enorme. Si può ben arrivare a quel risultato, ma alla fine di una discussione, non come un “a priori” indiscutibile. Mi spiego meglio.
-  Abbiamo le elezioni amministrative nei tre comuni più importanti della provincia ed è bene affrontarle con unione d’intenti. Sottoscrivo.
-  Dobbiamo parlare di progetti e non solo di candidati ed eleggere un segretario rispettato da tutti e una direzione autorevole. Sottoscrivo.
Tutto questo che c’entra con una omologazione a tavolino di tutto il partito? Se l’unità del PD è garantita solo dal fatto che si deve stare per forza insieme nella fase congressuale stiamo freschi. La gestione unitaria è sempre possibile anche dopo un congresso di vero ed esplicito confronto con più candidati e mozioni. E anche se ci fosse una gestione a maggioranza e minoranza non equivarrebbe ad una rottura del partito. Se fosse così significherebbe che il PD è già finito.
Il problema è diverso. Vi sono ad oggi alcuni candidati disponibili. Benissimo. Se ce ne sono altri si facciano avanti apertamente. Propongano delle idee, le facciano circolare, si apra un confronto sui progetti. Le varie componenti interne si ritrovino, senza ipocrisie.  Se ne discuta in qualche riunione aperta. Il dibattito sulle persone a prescindere dalle idee porta ad una spirale perversa di pettegolezzi e scontro di clan soprattutto quando gli interessati non sono presenti. Se a questo punto risulterà possibile un solo candidato, questa conclusione sarà accettata da tutti. Al di là di questo metodo, che è la scoperta dell’acqua calda, c’è solo la frustrazione e l’impoverimento umano, culturale e progettuale del partito.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 49 commenti -
Metodologicamente giusto e corretto. Mi domando però chi assume la responsabilità di attuare questo programma.
Scritto da Lorenzo il 26/8/2010 alle 11:17
Ammesso che ci sia, da una parte, la volontà di controllare il partito con un congresso unitario c'è, dall'altra parte, la paura di qualcuno di finire in minoranza e quindi emarginato. Ci vorrebbe l'incontro di due o più intenzioni costruttive e rispettose. Il confronto sincero fra tesi politiche, e non solo fra persone, potrebbe essere la via d'uscita.
Scritto da Elisabetta il 26/8/2010 alle 11:46
Adamoli, stai sprecando il tuo tempo. Chi deve decidere sa già che cosa fare. Te, fanno finta di ascoltarti perchè ti rispettano. Qualcun'altro, gli dicono: così o così e siccome ha interessi personali in gioco farà come gli dicono. Va bene stare tutti assieme. felice e contenti.
Scritto da Enne enne (Varese) il 26/8/2010 alle 12:09
Da votante PD ma non iscritto(nè intendo farlo),vi seguo ma vi dico:quante "menate"vi fate,con questioni che interessano a pochi,sempre a dire di proposte,piattaforme,discussioni.Ma per Varese città,ad esempio,dovete così tanto arrovellarvi per mettere insieme un programma decente? Una rosa di nomi per le primarie?Muoversi,dovreste già avere tutto pronto!Siete lenti,dietro a riti e parole superate dai tempi e dalla pazienza dei cittadini,che infatti guardano altrove.
Scritto da Bernardo il 26/8/2010 alle 12:14
Caro Giuseppe, condivido in toto il tuo post: fin dalla nascita il PD varesino è prigioniero della logica degli "accordi preventivi" che garantiscono tutti e tutto, tranne l'essenziale: il confronto delle idee. Ma se anche faceste un congresso vero, e ne dubito, la realtà è che, indipendentemente dal segretario che verrà (Aspesi, Caielli, D'Adda, Taricco o chi altri) gli elettori della provincia se ne fregano del PD, non lo considereranno mai una alternativa a Lega-PDL. Rifletti su questo !
Scritto da Larpi il 26/8/2010 alle 14:10
Adamoli il mio vuole essere un sogno di una notte di mezza estate.Vorrei che il PD di Varese sia un partito dove si impari a discutere dei problemi, anche scomodi, ci si divida nelle discussione ma che allo stesso tempo riesca a fare sintesi.Un partito a livello provinciale dove le questioni poste come quella di Malpensa non venga messa in sordina...Vorrei un partito dove non ci sia una disciplina o un percorso stabilito e dove le vecchie rendite siano messe in discussione.
Scritto da Francesco il 26/8/2010 alle 14:16
Vorrei una segreteria provinciale coraggiosa che non fa solo occhiolini alla lega ma che inchiodi alle proprie responsabilità chi da 15 anni governa il territorio.Vorrei una segreteria che non abbia paura di essere attaccata dal centro destra.Vorrei un segretario under 40 magari donna. Vorrei una segreteria composta da persone che hanno entusiasmo e non solo, seppur importanti, strategie. Vorrei respirare aria frizzante alle riunioni e non solo l'ennesimo miserere.
Scritto da Francesco il 26/8/2010 alle 14:20
Vorrei riunioni di assemblea provinciale dove si incominci a votare e non una semplice presa d'atto o peggio la solita e noiosa questione organizzativa. Vorrei una segreteria provinciale che sia da collante dei territori e catalizzatore di forze e competenze importanti del territorio. Forse si questo è il sogno di una notte di mezza estate per il PD di Varese
Scritto da Francesco il 26/8/2010 alle 14:22
Larpi è caustico e troppo pessimista sul PD ma un sottofondo di verità c'è nel suo commento. Condivido anche il suo invito rivolto ad Adamoli a riflettere purché non sia un invito a lasciare il partito. Per andare dove?
Scritto da Formenti Giuseppe il 26/8/2010 alle 15:23
Prendo per buono il tuo schema. OK. Perchè i vari candidati di cui si parla e ai quali fa cenno Larpi non prendono in mano penna e matita e non favoriscono un confronto su proposte vere, anziché su chiacchiere come quelle che ogni tanto si sentono e si leggono? Sarei felice se questo lavoro lo facessi tu ma so che non possiamo chiederti questo.
Scritto da Un PD Luino il 26/8/2010 alle 15:37
Caro Adamoli, tutto condivisibile quanto ha scritto. Temo, però, che ci siano due problemi. Il primo è il tempo: per fare un percorso partecipato e pubblico come Lei auspica, bisognava avere già iniziato, ormai manca solo qualche settimana alla presentazione della/e lista/e. Secondo problema: “interessi particolari” delle componenti, comprese quelle di minoranza che con una lista unitaria avrebbero, probabilmente, più “materia di scambio”. Prendiamo ad esempio “Area Democratica”, l’unica
Scritto da Mafalda il 26/8/2010 alle 16:03
componente che si è fatta viva il 13 luglio con un documento sottoscritto, tra gli altri, dall’attuale Segretario del Circolo di Varese. Come mai tale Area non avrà ancora esplicitato un proprio candidato? Il senatore Rossi, nell’ambito del suo blog (gliel’abbiamo chiesto in tre o quattro, forse anche Maria Rossa) batte il chiodo dell’arrivare uniti alla metà, senza spaccature scrivendo “…che si produca uno sforzo unitario sui contenuti e sul nome del segretario ….”. Questa posizione,
Scritto da Mafalda il 26/8/2010 alle 16:04
“serenamente ecumenica”, di una parte dei vertici porta a riflettere in quanto stride con il malcontento che si respira nella base. Che sia dettata dalle scenario di Varese città (e dalle sue duplici elezioni: segretario del Circolo e sindaco)? D’accordo con Lei, io troverei più utile una dialettica interna ed una candidatura che sappia anche raccogliere il diffuso malcontento che c’è. Non mi piace fare nomi (ritengo che il web involgarisca) però non per partigianeria femminile ma per una pura
Scritto da Mafalda il 26/8/2010 alle 16:07
“fiducia di pelle” e per quello che ha dimostrato in campagna elettorale, io sosterrei la Prati quale segretario provinciale. Non una candidatura “contro” ma “per” costruire, a partire dalle motivazioni di questo Suo stesso post.
Scritto da Mafalda il 26/8/2010 alle 16:08
Qualcuno dei maggiorenti ha paura di finire all'opposizione e di venire emarginato. Del resto tu dici così ma quante volte sei stato all'opposizione? Credo mai.
Scritto da Nardello Luigi il 26/8/2010 alle 16:52
E' troppo tardi, dice Mafalda, e perchè? Se c'è la volontà il tempo si trova. In caso di elezioni anticipate in un mese si fanno programmi e liste. Figurarsi se non è possibile per un congresso provinciale. La causa vera potrebbe essere la seconda citata da Mafalda. Cioè gli "interessi particolari" di qualche big. Nessuno vuol correre rischi. Ritengono rischioso fare l'opposizione.
Scritto da Valceresio il 26/8/2010 alle 17:07
Caro Nardello, ti ringrazio per l'assist meraviglioso che mi hai fornito. Sono stato in minoranza per sei anni a Varese nella DC. Una opposizione durissima, che non significava però emarginazione. Nel 1990, mentre ero all'opposizione, il comitato provinciale mi confermò in lista per le regionali e, all'unanimità, mi propose capolista. Presi quasi 30.000 (trentamila) voti di preferenza, un record. L'ex sindaco di Varese Gibilisco, della potente CL, in maggioranza, non fu eletto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/8/2010 alle 18:37
(continua) Perchè dovrebbe essere diverso nel PD? Perchè un partito democratico non dovrebbe garantire i diritti delle minoranze? Se ci fosse questa cultura delle regole ci potrebbe essere più chiarezza e più linearità. Mi batto per questo risultato. Non credo che sia tardi, come Valceresio ha notato rispondendo a Mafalda.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/8/2010 alle 18:42
Ottimo dibattito. Che ne dicono gli attuali gestori del partito? Che ne dicono Tosi, Marantelli, Rossi, Alfieri, Molinari? Caro Giuseppe, non sto facendo del pettegolezzo che (me lo hai ripetuto in luglio) non ti piace. Cerco solo di tener vivo un argomento di interesse per tutto il partito.
Scritto da Andrea il 26/8/2010 alle 18:54
Mi domando sempre chi e che cosa te lo fa fare di impegnarti così tanto per il PD. Segui il consiglio di Larpi che molti ti seguirebbero.
Scritto da Bianchi Giò il 26/8/2010 alle 19:13
D'accordo con chi dice che non è tardi. Laura Prati viene dalla sinistra ma spezzzerebbe l'egemonia dei soliti noti. Se aspettate che "area democratica" abbia il coraggio di presentarsi da sola siete degli illusi. Se uno il coraggio no ce l'ha non glielo puoi dare.
Scritto da Samarate il 26/8/2010 alle 19:50
Caro Adamoli come non essere d’accordo con Te?Finalmente qualcuno che ribalta il tavolo e scompiglia le carte. Il metodo assembleare consultativo (come appunto avvenuto per le candidature alle Regionali) è l’unico metodo lineare e democratico che garantisce davvero la tenuta, la progettualità e lo slancio verso il futuro del Partito. Che debba essere tu ad evocarlo (in fondo non coinvolto in quanto SOPRA le parti) e in “zona Cesarini”, dopo suppongo aver a lungo morso il freno in attesa di un ravvedimento alla “politica del cuore”da parte di alcuni nostri maggiorenti ormai troppo assuefatti ai giochini del potere, la dice lunga sulla volontà di Lor Signori di imbrigliare il Partito per il proprio torna comodo. E’ il solito vecchio giochino di tirare per le lunghe per arrivare a “non c’è tempo, stringiamoci a coorte”e beccatevi quello che vi proponiamo. Invece il tempo c’è poiché “la presentazione alla Commiss. Congress. Prov. delle candidature a Segret. provinciale e delle liste per il Congresso deve avvenire tra le ore 8.00 e le ore 14.00 del 22 settembre 2010.”Non molto ma sufficiente.Mi chiedo però se Alfieri in qualità di Vicesegretario Reg. non senta l’improrogabile necessità di garantire agli iscritti della prov. di Varese un Congresso lineare e trasparente anche nei metodi e nella scelta delle candidature.Non può fingere di non sapere nulla è già da un po’ che vox populi mormora…
Scritto da Maria Rossa il 26/8/2010 alle 20:22
Ci vuole una scossa. Se non succede niente si va verso la solita ammucchiata.
Scritto da Carlo B. il 26/8/2010 alle 20:32
Mi aspetterei un contributo dei giovani alla chiarezza e trasparenza del congresso. Invece niente. Silenzio tombale. Spero che siano ancora in vacanza e che si scatenino al rientro. Oppure sono già accovacciati sotto le ali di questo o di quello?
Scritto da E. G. il 26/8/2010 alle 21:50
Bei propositi ma inutili, temo. Sul prossimo congresso c'è un silenzio assordante. Si fa tutto nelle chiuse stanze. Addio partecipazione.
Scritto da Luigi C. il 26/8/2010 alle 22:46
Scusate una breve precisazione. Concordo con molti commenti, e proprio per questo vorrei portare la mia esperienza. Che è quella di tre mesi di festa del PD a Cassano, di tanti incontri con gli amici, i circoli, i cittadini; di discussioni su come vorremmo rinnovare il partito, sui temi di cui si vorrebbe discutere. Quelli nuovi e quelli di cui non si è mai discusso. I giovani ci sono, battaglieri e con tanta voglia di fare. Se riusciremo a trasformare questo desiderio di rinnovamento in un
Scritto da Erica D'Adda il 27/8/2010 alle 08:57
progetto politico ampio e vondiviso io lo spero e lo credo possibile. Del resto, se non ora, quando? E se tutti o molti lo vogliamo davvero, chi potrebbe fermarlo? Il tempo è poco, data anche la stagione delle vacanze. Verissimo. Ma possiamo farcelo bastare. Forse pecco di eccessivo ottimismo, e probabilmente sarà così. Qualche segnale non va nella direzione giusta, lo so benissimo. Però, come alcuni giovani hanno detto, che cosa abbiamo da perdere? Grazie a Giuseppe per la discussione
Scritto da Erica D'Adda il 27/8/2010 alle 09:05
Erica, è vero ma ciò che manca è un dibattito finalizzato al congresso. Perchè questo silenzio? Di che cosa hanno paura quelli che stanno zitti? Oppure stanno lavorando per preparare un minestrone con dentro tutti per non scontentare nessuno ma scontentando tutti?
Scritto da Un tuo iscritto di Busto il 27/8/2010 alle 10:01
Se qualcuno è concreto, coerente, serio, preparato e sa esprimerlo, può arrivare ovunque. Maggioranze e minoranze dei partiti sono formate da persone e non da "soldati intruppati". Certo, chi non ha ramificazioni sui territori, per diversi motivi, farà più fatica. Ma è naturale, almeno credo. PS: secondo me il cittadino non è interessato a maggioranze e minoranze del partito. Vede il complesso. Anche per questo la Lega, monolitica, raccoglie consensi superiori ai risultati delle sue politiche.
Scritto da FrancescoG. il 27/8/2010 alle 10:15
@Francesco: vieni stasera alla Schiranna ;)
Scritto da Federico Antognazza il 27/8/2010 alle 11:41
Qui è tutto immobile. Qualche riunione per gettare fumo negli occhi e nient'altro. Ci vuole una scossa, ha detto qualcuno. Non basta, ci vorrebbe un vero terremoto. I giovani? Ma dove sono? Aspettano che i capi diano l'OK. Dov'è un certo Federico che aveva promesso fuoco e fiamme?
Scritto da Giovane isolato il 27/8/2010 alle 13:23
Mi scuso parzialmente con Federico. Quando ho scritto il mio commento non avevo ancora letto il suo messaggio a Francesco. Spero che alle parole seguano i fatti.
Scritto da Giovane isolato il 27/8/2010 alle 14:26
Tutto sommato una bella discussione. Vedo che prevale un certo pessimismo o, forse, un sano realismo. Spero per voi di Varese che tutto vada per il meglio. I miei auguri.
Scritto da Brielli Giuseppe (Lecco) il 27/8/2010 alle 14:58
Ho letto 32 commenti, qualcuno certamente interessante sul piano del metodo e sui giudizi che si raccolgono ( D'Adda ) ma che cosa si vorrebbe dal Congresso, oltrechè dei migliori dirigenti, non ho compreso molto . Per recuperare terreno ora, quì, nel varesotto che politica dobbiamo svolgere ? Quali proposte dobbiamo fare ai giovani che lavorano in precario o che non hanno lavoro, ai cassaintegrati, alle famiglie in difficoltà, agli imprenditori che non ce la fanno più ecc. ecc. ecc.
Scritto da Ambrogio Vaghi il 27/8/2010 alle 18:37
( continua ) Insomma come offrire una prospettiva di rilancio a questa nostra Provincia in continuo regresso ? Credo che chi sarà in grado di portare idee migliori, più realistiche, più mobilitanti e più condivise dali elettori avra i titoli per esere nostro valido dirigente.. Chiedo troppo se chiedo uno sforzo per un dibattito più propositivo ? Non mancano di capacità i commentatori del nostro blob. Faccamo uno sforzo tutti insieme. Io cerchèro di portare il mio contributo Coraggio.
Scritto da Ambrogio Vaghi il 27/8/2010 alle 18:46
Riprenderò nei prossimi giorni l'argomento del congresso. Il tempo è poco ma se non se ne perde ulteriormente si può tenere un congresso positivo con contenuti importanti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 28/8/2010 alle 09:40
Al mio iscritto di Busto. Sono d'accordo, manca un dibattito vero. Le ragioni sono molte, e il timore che alla fine prevalga la sindrome del continuismo ad ogni costo è un rischio presente. Il timore del cambiamento passa dalla paura che un nuovo corso non possa essere controllabile. Del resto, il fatto stesso che si facciano nomi senza che si capisca sulla base di quali sensibilità, se non differenze, nella conduzione del partito e nei contenuti, la dice lunga.
Scritto da Erica D'Adda il 28/8/2010 alle 10:39
Ad A. Vaghi Quelllo che ho detto sopra rispecchia quanto anche tu chiedi. Io sto provando a scrivere qualcosa, senza sapere dove e quando poter discutere con gli amici. L'unica possibilità sarebbe mettere le gambe in spalla, e girare fra i circoli. Certo, non ossiamo avere risposte sicure a temi di rilevanza nazionale, ma DISCUTERNE e confrontarci è il modo di arrivare almeno ad avere qualche idea chiara. Su tutto. Anche su quello che ti dicono: no,su questo non si può discutere, tanto
Scritto da Erica D'Adda il 28/8/2010 alle 10:43
non si può decidere a Varese. A varese non si potrà decidere di tutto, ovvio, ma abbiamo il dovere e il diritto di intervenire e dire la nostra. Da malpensa al Partito del Nord. Dalle municipalizzate a quanto accade nel mondo delle relazioni sul lavoro. Una provincia, una federazione, è parte organica di un partito. Non è una succursale. Tocca a noi, Ambrogio, rivendicare questo ruolo. Tutti insieme. Prima che i generali si accorgano che l'esercito è tornato a casa.
Scritto da Erica D'Adda il 28/8/2010 alle 10:47
Caro Giuseppe, condivido quanto sostieni, ma, come traspare dai commenti, il vero problema è chiedersi come mai, in un partito che si dice riformista e democratico, stiamo ancora discutendo di questo con l'aggravante di un contesto che ci vede, da tempo, perdenti e a rischio di irrilevanza politica. In situazioni del genere le organizzazioni vitali sanno proporre nuove idee e nuovi leader. A questo doveva servire il pluralismo interno. Com'è che non funziona?
Scritto da Bruno Perazzolo il 31/8/2010 alle 01:55
Caro Adamoli, ma è vero che si susseguono riunioni in sede diverse delle "correnti" Bersani-Bersani, Bersani-Letta, Franceschini ed altre alla ricerca dell'equilibrio? Come mai un congresso infinito finisce in questo modo? Ma dove va a finire il PD invece di pensare alla Politica?
Scritto da E. Sieyes il 1/9/2010 alle 12:07
Mi capita spesso di seguire il blog di adamoli, ma questo è il suo blog, non un organo ufficiale del partito. Spero non sia un trucco democristiano per creare scompiglio. Vi ricordate ad esempio la "Prati mania"? Che fine ha fatto?
Scritto da Loredana il 1/9/2010 alle 12:24
Cara Loredana, questo è un blog assolutamente personale. Che vorrebbe esere giudicato per le idee che esprime. E' un blog che dura da due anni mezzo, ha attraversato parecchie elezioni, tra cui le ultime regionali, e non ha mai gettato trabocchetti nella mischia.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/9/2010 alle 13:33
Sono un iscritto al PD da quest'anno ma dalle vicissitudini trascorse a base di elezioni, dove tutti pugnalano tutti, dove sinistroidi si improvvisano amministratori per darla a bere agli imbecilli, non mi aspetto nulla, nulla da un humus sociale politico impoverito e vittima della pancia leghista o pidiellina che sia. Prego per un futuro migliore almeno in provincia. saluti
Scritto da giampaolo busellato il 1/9/2010 alle 13:41
Caro Sieyes, le riunioni di cui parli ci sono sicuramente e non ci vedo nessun male. L'importante è che l'obiettivo sia un congresso partecipato da tutti coloro che ne hanno diritto. Bisogna decidere una linea, e una squadra di persone per dirigere il PD, nell'interesse della comunità provinciale.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/9/2010 alle 13:42
In un post da lei scritto a marzo, faceva il nome della Prati. ha cambiato idea a riguardo?
Scritto da Pino il 1/9/2010 alle 13:59
Non sono un iscritto del P.D., seguo da vicino le loro vicende congressuali per simpatia nei confronti di Giuseppe che conosco e stimo da oltre 25 anni. Dal mio osservatorio credo che se non saprà cogliere l'occasione del congresso per un cambio radicale di strategia rischierà la sua stessa sopravivenza;è' una grande opportunità per ridare speranza a tutti coloro che oggi pur non condividendo la poitica "Berlusconiana" non si sentono rappresentati da questo PD e quindi non votano.!!
Scritto da enrico da cardano il 1/9/2010 alle 16:13
La discussione sulla nuova direzione provinciale deve seguire una valutazione di ciò che è stato fatto. Il mio giudizio è negativo. Sono passati tre segretari nazionali ma nel territorio non ho visto novità. Il partito a rete non può essere un alibi per uno stile di direzione in cui non ci si mette in gioco e non si rischia. I titoli dei problemi non bastano se non muovono le persone. La politica non è principalmente il lavorio a livello di schieramento, almeno così avevo capito.
Scritto da Alessandro Carrera il 6/9/2010 alle 17:13
ho avuto modo di leggere i documenti che i possibili candidati alla segreteria provinciale del P.D.hanno presentato nei giorni scorsi. Per mia deformazione perssonale mi è parso che il più chiaro seppur nella sua essenzialità sia quello di Aspesi anche se qualche affermazione di Erica Dadda mi sento di condividerla, ma mi pare che nessuno abbia adeguatamente toccato forse il tema più importante: capire perchè così tanta gente non va più a votare e di cosa fare per inverire la tendenza.
Scritto da enrico da cardano il 11/9/2010 alle 16:25
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