Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 12/9/2010 alle 09:19

Una volta nelle nostre case alcune parole erano messo all’indice. Se si pronunciavano volava qualche schiaffone. Viceversa altri vocaboli erano circondati dal profondo rispetto. “Sciopero”, ad esempio, perché evocava lotte sociali, sacrifici, rotture drammatiche e rappacificazioni difficili.
Non entro nel merito della controversia fra giocatori e Lega calcio. So bene che vi sono diritti del lavoro che si accompagnano alle persone qualunque cifra guadagnino. E poi ci sono calciatori che non sono affatto ricchi e abbisognano di tutele rispetto a società strozzine. Nondimeno sentire, in una conferenza stampa, la parola "sciopero" sulla bocca di professionisti super milionari mi ha fatto un certo effetto. Quello di un sonoro scappellotto che avrei preso da bambino se avessi  pronunciato una parola messa all’indice.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 24 commenti -
La Congregazione dell’Indice è ancora attiva e non dispensa scappellotti ma aggressioni fisiche, perdite di lavoro, pene detentive. Le parole che abbiano un significato, che esprimano una posizione eccentrica , che adombrino una verità sono considerate empie e impronunciabili. Robert Faurisson, David Irving, Ernst Zuendel, Germar Rudolf, Wolfgang Froehlich, Gerd Honsik, Sylvia Stolz sono alcuni „reprobi“ che hanno provato sulla loro pelle (anche in senso letterale) l’Inquisizione dei nostri giorni. Una parola, revisionismo, invece di suscitare riflessioni come qualunque altro concetto storico (la Storia non è revisionista per definizione?) fa tremare le vene e i polsi, scatenando violenze e ritorsioni, a chi nelle vene e nei polsi non ha più Sangue.
Scritto da Filippo Valmaggia il 12/9/2010 alle 10:19
Anche a me sconcerta lo sciopero dei calciatori. Poi penso che la categoria è molto ampia e comprende persone certamente non ricche. Allora la rabbia mi passa. Ma quella parola...
Scritto da Giacomina il 12/9/2010 alle 13:21
So preparandomi per accompagnare mio figlio al campo di calcio. Sogna di diventare un giocatore professionista per quanto io freni per invogliarlo a studiare di più. Se sarà un calciatore di una serie minore ci terrei che abbia le sue tutele e i suoi diritti. Senza bisogno di scioperare.
Scritto da Federico Biglia il 12/9/2010 alle 13:30
@ Filippo Valmaggia. Si può accettare il revisionismo storico, purché non sia a senso unico. Vale a dire unilateralmente giustificazionista di marca staliniana oppure nazista e antisemita.
Scritto da Bortoluzzi il 12/9/2010 alle 14:15
Onestamente, che la Fiom indica scoperi, anche a ripetizione, mi può andar bene. Che lo faccia una categoria viziata come i calciatori molto meno. Concordo con te su questo, molto meno sul fatto che i diritti del lavoro dei ricchissimi vadano tutelati. Tuteliamo invece quelli dei più deboli.
Scritto da Rodolfo B. il 12/9/2010 alle 14:29
@ Bortoluzzi. Si può accettare la visione storica a senso unico? Quella dei vincitori, intendo.
Scritto da Filippo Valmaggia il 12/9/2010 alle 14:40
Caro Adamoli, ci siamo incontrati qualche volta. L'ultima a Desio per la celebrazione della nuova provincia di Monza. Tu hai partecipato ad una tavola rotonda con i presidenti della province di Monza, Varese e con un paio sottosegretari. Da allora seguo il tuo blog, anche se non tutti i giorni. Mi hai inquadrato? Ho un figlio calciatore quasi professionista che è capitato con una "società strozzina", come l'hai chiamata. Una sventura. In questi casi si giustifica anche lo sciopero, credimi.
Scritto da Gianni Dolci il 12/9/2010 alle 16:21
Caro Adamoli devo dirti in tutta coscienza che a me dello sciopero dei calciatori, data la mia inesistente passione calcistica non mi può interessare che meno, soffro molto di più se a scioperare sono gli orchestrali della Scala e oltre.Per quanto mi riguarda, il diritto di sciopero è alla base della democrazia, anche perchè come Tu ben evidenzi ci possono essere anche all'interno di categorie privilegiate grandi differenze. Quello che non mi sento di riconoscere è la liceità di alcuni calciatori (artisti, manager statali , politici) di essere strapagati .Forse è così che va inquadrata la questione, non tanto sul diritto o meno di sciopero...
Scritto da Maria Rossa il 12/9/2010 alle 17:36
Immagino che lo sciopero non si farà. I mediatori sono all'opera. Il calcio non può fermarsi. Qualche concessione e via. Ho qualche difficoltà ad usare la "parola" ma ormai è diventata sinonimo di qualsiasi controversia più e meno di lavoro. Così va il mondo.
Scritto da Raffaele il 12/9/2010 alle 17:42
@ Gianni Dolci - Certo che ti ho inquadrato. Ricordo che mi hai fatto una domanda sull'utilità delle province. Grazie di seguire il blog e grazie della tua testimoniamza che può essere utile a tutti noi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 12/9/2010 alle 18:45
@ Maria Rossa - Volevo soltanto dire che il diritto di sciopero è inalienabile e mi piacerebbe che fosse esercitato a ragion veduta.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 12/9/2010 alle 18:48
E' un argomento che appare frivolo ma in realtà non lo è. Piuttosto è un segno dei tempi. Veline, calciatori, gossipari di tutti i tipi, sono loro i protagonisti di questa società. Sono abbastanza giovane ma non giovanissimo e il mio lavoro, se non è precario, non è ancora quello che la mia laurea mi faceva sperare di ottenere. Oggi mi consolo con la sconfitta del Milan. Sono anch'io un pallonaro, dopo tutto.
Scritto da Romano S. il 12/9/2010 alle 19:05
@Adamoli- "il diritto di sciopero è inalienabile e mi piacerebbe che fosse esercitato a ragion veduta." RAGION VEDUTA di CHI? L'importante è che siano rispettati accordi, leggi , regolamenti, poi se una categoria decide di scioperare rimettendoci dei soldi, avrà pure la sua buona RAGIONE.
Scritto da Maria Rossa il 12/9/2010 alle 20:08
@ Maria Rossa - A ragion veduta della categoria, naturalmente.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 12/9/2010 alle 20:45
Caro Valmaggia, da che mondo è mondo la storia la scrivono i vincitori. Per questa ragione il revisionismo storico è necessario e anche auspicabile. Ma il revisionismo dei vinti non può arrivare al punto di rovesciare una oggettività che sia in gran parte certificata o certificabile. Grazie comunque dello spunto di riflessione.
Scritto da Bortoluzzi il 12/9/2010 alle 21:25
@ Maria Rossa. Sono un giovane giornalista sportivo che abita in provincia di Varese. Ho un orientamento politico di sinistra accesa. Per la mia "azienda" sto seguendo questa vicenda. Ti dico che la categoria dietro lo sciopero non esiste. Vi è un gruppetto ristrettissimo di giocatori guidati da Campana che fanno quello che vogliono. Nelle altre normali vertenze c'è la categoria. Qui c'è solo una rigida oligarchia burocratica. Uso l'anonimato perchè nella mia situazione è necessario.
Scritto da Giornalista sportivo il 12/9/2010 alle 21:33
Da un fatto sportivo si può ricavare una discussione seria di sport e anche di vita sociale. Complimenti a chi è intervenuto con i commenti. Di calcio io seguo poco e capisco ancora meno.
Scritto da Cittadina cattolica il 12/9/2010 alle 22:25
@ Bortoluzzi. L'azione dei vincitori, quindi, può arrivare al punto di usare la violenza e la repressione contro chiunque tenti di riscrivere la storia?
Scritto da Filippo Valmaggia il 13/9/2010 alle 07:00
Mi ha colpito Gianni Dolci perchè ha portato l'esperienza di un figlio. Credo che di ragazzi ammaliati dal calcio e poi gettati sulla strada o comunque non valorizzati ce ne siano molti. A questi bisogna pensare.
Scritto da Giulio Mentasti il 13/9/2010 alle 09:05
Caro Valmaggia, non ho detto questo. Tu sei troppo intelligente per non averlo capito.
Scritto da Bortoluzzi il 13/9/2010 alle 10:27
Una lettura en passant da Google, cliccando "sciopero": "Per sciopero si intende l'astensione collettiva dal lavoro di lavoratori dipendenti, allo scopo di rivendicare diritti, per motivi salariali, per solidarietà". - "Diversa è la serrata, simmetrica allo sciopero...". Un'utopia, da idealisti incallliti: che bello sarebbe non conoscere quelle parole: significherebbe che socialmente saremmo tutti felici e contenti! Ma, ahinoi, il calendario degli scioperi è già purtroppo iniziato!
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 13/9/2010 alle 12:38
Si sta facendo una faticaccia assurda per trovare un distributore di carburanti che non abbia code o non sia esaurito! Previsto uno sciopero (o "serrata"?) di ben tre giorni consecutivi, poi con altri due (sabato e domenica) a rischio perchè distributori non riforniti in tempo. E, in coda, fra automobilisti incavolati e nervosissimi... discutiamo del post di Adamoli: adesso, mi dicono, vai casa e scrivilo nel blog: siamo neri! Rosso-neri-azzurri o bianconeri, siam tutti solo neri, nerisimi!
Scritto da Legnanesi & Bustocchi & co. il 14/9/2010 alle 15:31
Revocato, cari L&B. Non ci sono più gli scioperi di una volta ...
Scritto da Filippo Valmaggia il 14/9/2010 alle 19:45
@Filippo Valmaggia. Già, anche se l'inca***tura resta sempre quella di una volta! C'è chi ha perfin scommesso che quello sciopero sarebbe stato revocato in ... zona Cesarini, quando i più avevano provveduto, nerissimi, al pieno! Ma solo in Italia avvengono queste sceneggiate? Il prossimo appuntamento con quello dei signori calciatori. Ci sa tanto che all'indice sia stato mandato, da tempo, il buon senso (civico). L'occasione per un cordiale saluto.
Scritto da Legnanesi & Bustocchi il 14/9/2010 alle 21:14
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