Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 17/9/2010 alle 12:06

Ancora Walter Veltroni contro Bersani-D’Alema? Che barba questi ex Ds. Hanno trasferito nel Pd il loro bagaglio di rancori, frustrazioni, angosce. Per quanto tempo potremo sopportare ancora questa situazione?
Eppure a ben vedere non è tutto male. Il lato negativo è il “pacco dono” dell’ennesimo litigio offerto ad un Berlusconi in affanno, come ha detto Bersani. Ma se l’esito dell’azione veltroniana sarà la decomposizione totale delle vecchie aree Ds-Margherita troverei che qualche aspetto positivo esista. C’è infatti una conseguenza collaterale. Si divide definitivamente il truppone diessino (spero che non si  ricomponga col medesimo stile sotto l’ala bersaniana), ma si sta sgretolando anche il gruppo degli ex popolariFranceschini e Marini da una parte, Fioroni, con la maggioranza di quelli che furono i popolari, dall’altra. Poiché ritengo che non si costruisce il partito nuovo standoci dentro come ex qualcosa giudico anche questo fatto tutt’altro che inopportuno.
Le amiche e gli amici che hanno la mia stessa storia politica dovrebbero sapere bene che far rivivere il “popolarismo”, di cui il Pd avrebbe bisogno, non significa tenere compatta l’ex cordata. Significa molto di più e di diverso: un impegno culturale difficile, coerente e coraggioso. Chi si ricorda le vicende delle primarie del 2008 sa bene che questa era una delle ragioni del mio rifiuto del ticket Veltroni-Franceschini, che significava tutti uniti (Ds con i Ds, popolari con i popolari) sotto una sigla nuova ma con tutto il carico del passato. Allora mi guadagnai, da qualche sciocco, l’epiteto di traditore che ho sempre portato con orgoglio.
Se interpretassimo con chiave di lettura quanto sta accadendo forse eviteremmo inutili, dannose, plateali drammatizzazioni. Veltroni resterà nel Pd e non farà gruppi autonomi. Critichiamolo se vogliamo ma risparmiamogli questa offesa che non si merita.

Commenti dei lettori: 47 commenti -
Aspettavo il tuo commento sul "movimento" di Veltroni. Tu che non l'avevi votato alle primarie lo giustifichi vedendo il bicchiere mezzo pieno. Io che invece l'avevo votato non lo capisco e penso che sarebbe stato meglio se avesse mantenuto la promessa di scrivere libri sull'Africa.
Scritto da Lorenzo il 17/9/2010 alle 13:21
E' stato l'oggetto della solita conversazione in pausa mensa. C'è perfino livore nei confronti di Veltroni. Ho cercato di difenderlo ma non avevo ancora visto il post. Se l'avessi letto prima avrei avuto qualche argomento in più.
Scritto da Impiegata regionale il 17/9/2010 alle 13:26
Che sia uno che non ha mai votato Veltroni a giustificarlo almeno parzialmente è paradossale. Dove sono tutti quelli che ineggiavano a lui come il nuovo messia del Pd? Nel 2008 hanno votato per Veltroni su ordine di scuderia romano e dopo per Bersani obbedendo allo stesso ordine. Ben venga il rimescolamento vero.
Scritto da Formenti Giuseppe il 17/9/2010 alle 13:48
Ho paura che la cultura del popolarismo nel Pd farà una gran paura ad affermarsi. Malgrado quello che dici la prevalenza della cultura tradizionalista di sinistra avrà sempre la meglio. Io stesso sono colto dai dubbi eppure ho sempre visto con grande attenzione le correnti della sinistra italiana.
Scritto da Domenico (aclista MI) il 17/9/2010 alle 14:07
Mi auguro che quanto hai scritto si avveri! Sono stufo di stare in un Partito come "ex qualcosa" e talvolta (da parte di diversi che scrivono in questo blog) tirati per le maniche scorrettamente. Non rinnego il mio passato ma sono felice di essere entrato in un Partito Nuovo senza essere, mi ripeto, ex qualcosa. Grazie Giuseppe.
Scritto da Penna42 il 17/9/2010 alle 14:09
La gente qualsiasi, quella che di politica sente soltanto parlare, e quando vuole sentirne parlare, rimane sempre più stanca se non indifferente per queste ulteriori prese di posizione all'interno dei partiti e/o delle coalizioni. Ci sembra di sentirli gli astensionisti... e quella loro assurda tiritera che "in tucc istèss!". E molti rimpiangono quelle (formali?) coesioni antiche dei due partiti maggiori.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 17/9/2010 alle 14:55
Veltroni,Fioroni ,Gentiloni e C...Macchè diatriba Veltroni-D'Alema/Bersani.Macchè ex ds,casomai ex ds+ex margh. e popolari. Ma quale giustificazione! Una iniziativa solo rancorosa e di potere.Un brutto spettacolo...solo chiacchere,niente sostanza! Ha quasi ragione Renzi di Firenze: meglio mandarli tutti a casa! Ma il Walter non era quello che voleva chiudere la carriera in Africa!E ci andasse, almeno lui dia l'esempio!
Scritto da Bernardo il 17/9/2010 alle 15:00
Quando Veltroni era segretario lo statuto diceva che il candidato premier doveva essere il segretario del PD. Adesso, se non mi sbaglio, lo statuto dice che il segretario dev'essere solo il candidato Pd alle primarie. A questo punto Veltroni vuole il "papa nero" e cioè un candidatio che non sia Bersani. Ma vada al diavolo! Ti faccio una domanda: sullo statuto è così come mi hanno riferito o no?
Scritto da Federico S. il 17/9/2010 alle 15:36
Firmo e sottoscrivo il commento di penna 42.
Scritto da Valceresio il 17/9/2010 alle 15:49
In fondo non mi pare che Veltroni meriti quello che molti commenti dicono o insinuano. Un pò di tolleranza non guasterebbe. D'Alema si era sempre comportato così con lui quando Veltroni era segretario.
Scritto da Sandro Conti il 17/9/2010 alle 15:54
Ma Veltroni non si era ritirato per andare in Africa? Ora crede di rafforzare il PD inventando un nuovo "movimento", della serie "DIVIDE ET IMPERA".
Scritto da Giovanni Mele il 17/9/2010 alle 15:55
Ma si, non drammatizziamo, pensiamo ai problemi veri degli italiani. Sono convinto che Veltroni si limiterà a organizzare la sua corrente come D'Alema, Fioroni ed altri. Il post mi sembra saggio.
Scritto da Adams il 17/9/2010 alle 16:03
Trovo inopportuno lo spettacolo che il Pd sta dando nel momento in cui la coesione sarebbe oltremodo opportuna, viste le difficoltà in cui si dibatte la destra. Tuttavia mi auguro anch’io che queste convulsioni portino ad una benefica catarsi. Abbiamo bisogno di un Partito nuovo, non di un nuovo partito. Detto questo non dimentico il tiro al piccione quotidiano fatto nei confronti di Veltroni segretario. Se oggi il Pd fosse a quota 34% come lo aveva portato Veltroni, saremmo il 1° partito e potremmo affrontare le probabili elezioni con tutta tranquillità.
Scritto da Angelo Eberli il 17/9/2010 alle 16:17
Hai ragione Giuseppe, analisi perfetta. Aggiungerei anche, per onestà (e lo affermo con cognizione di causa provenendo da lì) che barba anche questi popolari o ex-margheritini che, anche loro ed al pari, qualche rancore politico-personale lo hanno purtroppo trasferito nel nostro nuovo partito. Chi è senza peccato............
Scritto da paolo rossi il 17/9/2010 alle 16:19
E intanto il caro Prodi si dice (sul Corriere) "desolato" e "stupito" di questo spettacolo: ma tutto ciò lo ha voluto, e tenacemente perseguito, proprio lui. Quanto al popolarismo, nulla ha a che vedere con queste discussioni: mai, nella storia, i popolari si sono divisi su questioni concernenti il partito (sulle procedure per scegliere il candidato), ma sempre, semmai, sul programma. Si legga, in proposito, l'acuto Brunelli su "Il regno".
Scritto da Giuliano il 17/9/2010 alle 16:43
Caro Giuseppe permettimi di dissentire su due punti della tua analisi. Il ticket Veltroni/Franceschini era il “mischiare le carte” e le appartenenze. Schierarsi con Letta questo si avrebbe significato tenere da una parte tutti gli ex DS e dall’altra tutti gli ex Popolari. Pensa cosa sarebbe successo qui a Varese se tutti gli ex popolari si fossero schierati con te e Alfieri. Da una parte Marantelli e Tosi e di qua tutti gli altri. Bell’inizio per il PD. E ti scrivo tutto questo senza aderire ( né ieri né oggi ) a coloro che ti dissero “traditore”, cosa di cui apprendo, a dire il vero, solo oggi notizia. L’altro dissenso è dato dalla tua attuale valutazione. Ritenere che il “mischiare” avvenga oggi perché il gruppo degli ex popolari si spacca è un po’ surreale e fuori dalla realtà. Come sai bene molti “popolari” si erano già schierati con Bersani all’ultimo congresso. La verità è che il PD ha già mischiato le appartenenze e lo ha fatto passando attraverso gli effetti di due congressi nazionali. Altro discorso è da fare sulla cultura politica del “popolarismo” la quale ha valenza e valore se giocata fuori dal ristretto agone partitico. Ma su questo sai bene come la penso.
Scritto da roberto molinari il 17/9/2010 alle 17:09
Per me e i 4 milioni di italiani che hanno partecipato alle primarie ( e magari non sono neppure iscritti al PD ) lo spazio per le critiche, costruttive o meno, sono i blog, i socialnetwork e, quando ci sono e funzionano, i circoli . Per V...eltroni , D'Alema, e i Gentiloni di turno ci sono prima altri luoghi , altri modi e altri tempi: si chiamano istanze di partito...e solo infine i giornali. Il documento dei tre ...oni ( senza allusione nè a Solone n+ agli zebedei) dice poco ? dice tanto ? Ciò che conta è averlo dato in pasto ai media 3 giorni prima di renderlo pubblico, per amplificarne la portata. Mi dispiace, ma non riesco a non pensare che non rappresenti un gratuito, formidabile regalo alle destre. Lo dico con rammarico, perchè sul discorso del lingotto ho investito il mio impegno politico e continuerò a farlo...spero senza perdere entusiasmo, grinta e lucidità.Mostra tutto
Scritto da giovanniderosa il 17/9/2010 alle 17:21
Caro Roberto ti ringrazio. Quando il dissenso è motivato è il sale della politica. Non ho mai sostenuto che i popolari avrebbero dovuto schierarsi con Enrico Letta. Mai e poi mai. Tanto è vero che avevo salutato positivamente anche la candidatura di Rosi Bindi. Il ticket alle primarie è un controsenso. Si vota il leader che poi sceglierà il suo vice, se lo crede opportuno. L’accoppiata Veltroni-Franceschini aveva l’obiettivo di portare tutte le truppe diessine (esito quasi riuscito) e tutte quelle della Margherita sotto il nuovo vertice pre combinato, quasi che i due partiti potessero sopravvivere intatti. I problemi politici allora non sono stati risolti ma soltanto accantonati e qualche mese dopo è ricominciato il tormentone D’Alema versus Veltroni. Un passo avanti notevole si è fatto con il congresso che ha eletto Bersani proprio perché si è spaccato il corpaccione diessino: la maggioranza con Bersani ma una forte minoranza con Veltroni e Fassino. In questo scenario che i popolari si distinguano ulteriormente non lo trovo drammatico (io mi ero già sfilato prima) perché le aggregazioni si fanno sul piano dei progetti politici. Se le due anime diessina e popolare si ricompattassero ciascuna per conto proprio, il rimescolamento reale non si avrebbe mai. Il problema per un partito nuovo è far vivere valori e cultura politica sui problemi di oggi e di domani. Solo così, penso, si può alimentare una condivisione autentica. Conoscendoti, su questo sei sicuramente d’accordo. Ed è ciò che conta.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/9/2010 alle 17:46
Provengo dai popolari e non ho votato il tiket Veltroni-Franceschini ma la Bindi.Il grave errore di Veltroni fu di dichiarare che il PD avrebbe corso da solo per poi accettare in extremis l'alleanza con DI Pietro,che tradì subito dopo il voto formando gruppo autonomo.Condivido le considerazioni di Eberli precisando che se critichiamo Veltroni cosa dovremmo pensare del bel Rutelli? Non c'è ancora chiarezza nel PD e per questo molti come me non si sono iscritti. Il tempo sta per scadere!
Scritto da Ravani il 17/9/2010 alle 17:56
D'accordissimo sulle ultime righe. Demonizzare Veltroni sarebbe un errore clamoroso. Sono giovane. Non ho esperienza ma penso nettamente in questo modo.
Scritto da Augusto Banfi il 17/9/2010 alle 18:41
Caro Paolo, è vero che nessuno è senza peccato e nessuno può scagliare la prima pietra. Proprio per questo converrai che marginalizzare Veltroni come se avesse la peste sarebbe un eccesso che potremmo pagare caramente. Detto da me che l'avevo sostenuto come segretario ma niente affatto alle primarie....
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/9/2010 alle 18:56
Cacciari ieri: "Penso che la morte del PD fosse una cosa assolutamente scontata e inevitabile da almeno un anno. Le linee culturali e politiche all'interno sono così differenti che credo che fosse impossibile tenerle unite in maniera coesa. Il PD è un esperimento fallito, come del resto il PDL. Non si può fare un partito tra persone che stanno insieme solo per dividersi l'affitto." Condivido. Ho avversato tenacemente lo scioglimento della Margherita: è stato un errore gravissimo!
Scritto da Lodovico il 17/9/2010 alle 19:48
Più di uno si chiede: ma che è 'sto documento di oggi dei 74 parlamentari (deputati e senatori) firmatari del Pd? Che vuol dire? Domande naturali, spontanee... della gente qualsiasi.
Scritto da Rosella e Carlo il 17/9/2010 alle 20:07
Ma questo non è fondamentalmente un blog politico? E allora perché parlare di Veltroni?
Scritto da Filippo Valmaggia il 17/9/2010 alle 20:33
Purtroppo credo che Veltroni si stia marginalizzando da solo. Un'uscita come la sua in questo momento politico denota gravi limiti di leadership.Concordo in tutto con giovanniderosa.
Scritto da A. Vaghi il 17/9/2010 alle 20:38
Che stroncature verso Veltroni! Sono veramente ingenerose. Dove sono tutti quelli che si genuflettevano alla parola Lingotto? Vi ricordate? Non un anno fa, ma un mese o addirittura una settimana fa. Troppa volubilità, troppe dimenticanze.
Scritto da PD Sesto S. Giovanni il 17/9/2010 alle 21:26
Di Veltroni non mi sono mai piaciuti né l’ostentato richiamo kennediano né una certa sua propensione ad alimentare l’anima radical chic di una certa “borghesia democratica”. Resta il fatto che il PD di Bersani sembra avere il fiato corto e che la simpatia piacentina dei bettolesi – della quale, come uomo, è portatore sano il nostro segretario nazionale - non è sufficiente a compensare pratiche e logiche politiche che risentono di un approccio tutt’altro che innovativo. Un esempio è la litania del partito-monolite che deve essere preservato dall’effetto - considerato erosivo - delle critiche interne. A tutti i livelli, non appena qualcuno approccia con “Scusate, ma secondo me…”, la reazione è quella della sua demonizzazione (ad es. Vendola) o ridicolizzazione (come nel caso di Veltroni), in nome della difesa dell’unità del partito. Sempre che non si insedi una certa freddezza (o velo d’astio?) come è accaduto di recente nei confronti di Renzi (dopo che questi ha invocato la “rottamazione” dei vertici). Tornando a Veltroni, forse si preferisce che rimanga nel suo forzato letargo ed esilio intellettuale. Certo, di fronte all’aspettativa di rinnovamento avanzata dalla maggior parte degli elettori, dal punto di vista del marketing politico il ritorno di Veltroni non appare esilarante, come del resto tutti i “ritorni” che richiamino la riedizione di qualcosa “già visto”. A maggior ragione se si trattasse del primo passo di una competizione (o vendetta consumata a freddo?) interna agli ex Ds. Ma al di là del contenuto politico, quello che mi sembra più importante è l’aspetto umano di quest’iniziativa, che mostra il coraggio dell’”uomo Veltroni”, nei confronti del quale, nel momento delle sue dimissioni da Segretario, hanno pesato più l’indifferenza e l’ingiusta rivalsa di molti suoi storici colleghi politici, che non le responsabilità seguite alla caduta anticipata del Governo Prodi.
Scritto da Mafalda il 17/9/2010 alle 21:28
@ giovanniderosa Veltroni è l'unico che forse può far rivivere in parte il Lingotto. Se condanni lui, considerando che Franceschini è ormai lontano anni luce da quella prospettiva, il Lingotto è una reminiscenza e stop. In realtà il lingotto era una bufala e oggi lo si vede chiaramente. A Milano ancora più che altrove.
Scritto da Lucio Soldini il 17/9/2010 alle 21:34
Penso che Veltroni abbia il diritto di fare la sua battaglia politica all'interno del PD.Secondo me la sua linea da segretario nazionale avrebbe potuto dare i suoi frutti.Certamente adesso che ex popolari diano una mano all'uno o all'altro gruppo dimostra l'errore di aver abbandonato non solo la margherita ma il part. popolare, La vera lotta nel PD è fra ex DS( PCI);Marini otterrà qualche posto ma sempre di meno.. Solo la dipartita di Berlusconi aprirà una nuova fase politica.per i cattolici
Scritto da osservatore il 17/9/2010 alle 22:41
Non riesco a capire come facciano alcuni a dire che il Limgotto era una gran cosa e poi a criticare aspramente Veltroni, Fioroni, Gentiloni il cui documento è la continuazione aggiornata del Limgotto. Potenza delle carichie (Franceschini) e delle cariche promesse (Fassino come sindaco di Torino). Veltroni merita più rispetto.
Scritto da Franco G. il 17/9/2010 alle 22:44
Caro Lucio, il discorso del Lingotto rappresenta lo spirito stesso che ha consentito la nascita del PD, dandogli un’identità . Oggi serve che tutti insieme ne riscopriamo l’attualità, la capacità stessa di dare nuova vita al partito. Certo non aiuta a farlo Veltroni ,mentre introduce elementi di frattura.
Scritto da giovanniderosa il 18/9/2010 alle 00:40
Questa canea contro Veltroni e la gran parte dei popolarti è assurda. Franceschini poi è incomprensibile. Gli è bastata la poltrona di capogruppo alla Camera per fare dietrofront. Avanti Veltroni!
Scritto da Nicola V il 18/9/2010 alle 09:28
Non condivido per niente chi se la prende così tanto con Veltroni, soprattutto Franceschini che aveva già programmato, come dicono i giornali, la riunione ad inizio di ottobre della sua corrente "Area democratica". Se la teneva lui era tutto Ok, se la organizza Veltroni no. Non ha nessun senso.
Scritto da Rossi Piero il 18/9/2010 alle 09:49
Il PD ha molte anime ma non ha un'anima. E' un soggetto moderno fatto di "leadership e comunicazione", ma non ha un leader popolare e non sa cosa comunicare. Si occupa di cronaca politica ma non di contenuti. I "cattolici" sono molti ma ciascuno vuol fare la sua chiesa. Bisogna convincersi che prima di vincere occorre essere. San Paolo direbbe: "non fanno nulla pur essendo sempre in agitazione" (2 Ts. 3,11).
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 18/9/2010 alle 12:28
Concordo con Fiori ma Adamoli dice cose simili da molto tempo. Il problema non sono le formule interne ma la capacità di incidere sui processi di dec isione.
Scritto da Luca S. il 18/9/2010 alle 12:47
Veltroni avrà sbagliato i tempi ma quello che dice è sacrosanto. Dove sono finiti quelli avevano il "lingotto" sempre in bocca e nella penna?
Scritto da Gargiulo Giorgio il 18/9/2010 alle 12:49
Il fatto che i cattolici nel PD litighino e si sentano in grande difficoltà dipende dallo scarso appeal che hanno nel mondo della sinistra tradizionale. Caro Adamoli questa è la situazione. Guardiaamo a Varese, dopo di te chi c'è nel Pd in grado di dare sostanza alla nostra rappresentanza? Tu non puoi rispondere per carità di patria. Ma la gente la risposta la conosce già.
Scritto da G.R. il 18/9/2010 alle 15:06
Gentile Adamoli, il problema credo sia quello della coerenza.Veltroni è uno dei principali responsabili dei recenti disastri elettorali del centrosinistra, disastri che hanno portato il dinamico duo berlusconi e lega a risultati quasi plebiscitari. Veltroni ha fatto la scelta della "vocazione maggioritaria" che si è rivelata "vocazione minoritaria", e, come ogni leader politico europeo farebbe dopo così grande fallimento, dovrebbe ritirarsi dalla politica attiva, ed invece eccolo di nuovo qua.
Scritto da Carlo il 18/9/2010 alle 16:01
Credo che l'esito dell'azione di Veltroni, Fioroni, Gentiloni sia alla fine quello di indebolire le loro ragioni. Se è così hanno sbagliato. Ma la gogna a cui stati sottoposti dal grupo dirigentre è mortificante per un partito democratico. Le stesse cose le aveva fatte D'Alema con Veltroni segretario. Franceschi ha fatto solo la figura dell'opportunista assicurandosi il posto al sole di capogruppo alla Camera.
Scritto da Luciano Forti il 18/9/2010 alle 16:39
"Veltroni, radiologo di un Pd in decomposizione", affermazione di oggi di Antonio Di Pietro. Non vogliamo commentare, ma a questo punto, considerati giudizi, critiche, affermazioni e reazioni politiche, servirebbe forse un post che ci spieghi, che ci dica... il pensiero di Adamoli, se possibile, potrebbe portarci a considerazioni e riflessioni serene, pacate, oggettive, anche se il clima politico sembrerebbe un pò troppo uggioso come il brutto tempo, piovosissimo, di oggi.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 18/9/2010 alle 17:30
Caro Adamoli, sono d'accordo con quello che scrivi. Il dissenso non può essere demonizzato. Per esempio, per stare nel nostro piccolo mondo, ho letto oggi che Mafalda, una voce libera e irriverente dei blog, sarebbe stata invitata da famigliari ed amici a lasciar perdere i blog. Mi sembrerebbe comunque un peccato.
Scritto da Lorenzo il 18/9/2010 alle 19:05
Ringrazio per i commenti inviati. Non potendo rispondere a tutti riprenderò il tema in un prossimo post focalizzando l'attenzione sulla questione "alleanze-vocazione maggioritaria" e sull'apporto dei cattolici al Pd.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/9/2010 alle 19:23
Caro Adamoli ,il tuo ragionamento è sottile ma percepibile solo da pochi eletti..io elettore comune,provo grande delusione per queste continue discussioni interne al Pd.La verità è che alla gente comune non gliene frega niente di alchimie interne , di rivalità personali e probabilmente nemmeno della proposta di una nuova legge elettorale, perchè disgustati saranno in tanti a non andare più nemmeno a votare , se andiamo avanti di questo passo.CARO VELTRONI ci hai mollati in braghe di tela e se non era per la generosità politica di Franceschini a quest’ora eravamo tutti ex PD; altro che ex DS e Margherita! MO’ CHE VUOI??
Scritto da Pasquino il 18/9/2010 alle 19:25
Caro Lorenzo, per quanto riguarda Mafalda non capisco perchè dovrebbe smettere di collaborare sul blog. Ogni suo intervento, per quanto critico, è sempre stato ben accolto. Il fatto che le sue opinioni siano spesso discusse nei commenti è un segno dell'interesse che sa suscitare.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/9/2010 alle 19:27
Su Mafalda ha ragione, A volte non la condivido ma la leggo sempre volentieri. Il caso di Filippo Valmaggia poi è un classico. Lo condivido molto di meno di Mafalda eppure lo leggo con piacere.
Scritto da Baroffio Loredana il 18/9/2010 alle 20:30
Mafalda e Filippo Valmaggia i fidanzatini di Peynet. Una rossa l'altro nero. Saraà contento il signor Adamoli.
Scritto da Claudio Ennam il 18/9/2010 alle 23:24
Di Pietro ed altri sanno che un PD compatto ed organizzato li fagociterebbe. Le uscite di Veltroni+firmatari non sono stati capite dai molti che guardano al centrosinistra con simpatia e speranza. Male tempistica e comunicazione. In un momento in cui viene richiesta concretezza di proposte ed azioni, si preferisce parlare ancora d'altro. Poi se porta vantaggi, tanto meglio. Però è come uno che esce per andare a pesca e torna a casa con la legna.
Scritto da FrancescoG. il 20/9/2010 alle 09:30
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