Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 8/11/2010 alle 10:00


Fini a Perugia, Bersani a Roma, Vendola a Varese e Milano, i “rottamatori a Firenze: week end politico intenso. Col poco spazio di un commento online oggi scelgo l’evento del presidente della Camera. Festa dell’orgoglio di Destra, per gran parte dei dirigenti, e dell’orgoglio fascista e post fascista per gran parte dell’enorme platea. Minimo comun denominatore fra i due sentimenti: l’antiberlusconismo che si è sprigionato fino a diventare, anche in questi dintorni, quasi un elemento di riconoscibilità politica. Il prefisso “anti” per qualificare una identità mi lascia sempre perplesso. Se avrà uno sbocco positivo lo vedremo presto.
Devo confessare che ieri sera sono rimasto sorpreso dalla critica di Pierluigi Bersani e da quella, al solito ben più greve, di Antonio Di Pietro. Come si fa ad affermare che Fini sta facendo solo del tatticismo? Il suo attacco al governo è stato feroce, la contrapposizione al Pdl e alla Lega della massima durezza. Con questi partiti la partita è chiusa. Ha fatto più opposizione lui in tre mesi che noi in tre anni. Ritirerà la sua delegazione al governo. Renderà in questo modo difficile che il premier, con una maggioranza diversa da quella elettorale, possa rifiutarsi di salire al Colle. Di più, per attaccare la Seconda repubblica, a marca berlusconiana, ha riabilitato perfino la Prima che era fondata sulla pregiudiziale antifascista dell’arco costituzionale. Ha parlato di alba della Terza repubblica. Che cosa potrebbe offrire di più un partito di destra, che tale vuole restare, oltre che promettere di essere legalitario, liberale, costituzionale, europeo?
Le castagne dal fuoco dobbiamo togliercele noi. Non inventiamoci alibi ridicoli. Non rincorriamo chimere. La nostra utopia non abita dove dimorano i sogni finiani. O adesso dobbiamo avere paura anche di questo?

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 28 commenti -
Purtroppo dell'assemblea dei Circoli del PD di Roma c'è anche poco da dire, se non l'annuncio della manifestazione dell'11 dicembre e quello del lancio un nuovo ennesimo portale, quando basterebbe solamente fare funzionare e rendere navigabile quello già esistente, oltre ai fischi per l'evento di Firenze. Riguardo a Fini, nella lunga partita a poker tra lui e Silvio, ha alzato la posta: adesso vedremo se Berlusconi va a vedere. Però, se come probabile, rilancia, la partita continua...
Scritto da pino s. il 8/11/2010 alle 10:29
“Ha fatto più opposizione lui in tre mesi che noi in tre anni”. Non credo sia la verita’, ma e’ senz’altro quello che appare alla stragrande maggioranza degli italiani. In parte colpa dello strapotere televisivo (a cui si aggiunge il periodo buio della RAI), in parte colpa della dirigenza del PD che non ha saputo rilanciare con un’identita’ chiara. Detto questo,ieri mi ha colpito il TG di La7, quando ha mostrato che il discorso di Fini ricalcava tratti di quello del Lingotto. (1/2)
Scritto da Andrea Botta il 8/11/2010 alle 11:47
Insomma, i sogni di Fini li avevamo gia’ visti noi. Pero’,nel momento in cui tocca al PD far sognare gli italiani, dar un orizzonte al nostro viaggio,ecco che al convegno dei Circoli si fischia l’iniziativa di Firenze che,saggiamente,risponde ai fischi con un abbraccio. Sara’, ma negli ultimi tempi le proposte fiorentine son quelle che piu’ mi hanno coinvolto…
Scritto da Andrea Botta il 8/11/2010 alle 11:48
Anch'io ho natato un filo di ingenerosità di Bersani verso Fini e i suoi. Stiamo attenti a non confondere però una transizione "necessaria" per porre fine al disegno plebiscitario di Berlusconi con una possibile futura alleanza. Verrà il tempo in cui anche Fini dovrà mettere le carte in tavola e dire, per esempio, se il federalismo è un terreno da coltivare al meglio oppure da abbandonare. Non quello in gestazione che alcuni esperti giudicano un'accozzaglia di contraddizioni ma il progetto in se
Scritto da cesare chiericati il 8/11/2010 alle 11:51
@ Cesare Chiericati. A me sembra chiaro che per il futuro i progetti del centrosinistra e di Fini divergono profondamente. Ed è giusto sottolinearlo. Però adesso, come adesso, sembriamo troppo dipendenti solo dalle sue iniziative. Questo mi da un senso di malessere.
Scritto da Valceresio il 8/11/2010 alle 12:34
Condivido Andrea Botta. Della riunione di Bersani i giornali e le tv hanno parlato pochissimo. Hanno sottolineao solo i fischi per Firenze. Troppo poco. Ps. Quando trovate "un giovane di Varese", sono sempre io.
Scritto da Un giovane di Varese il 8/11/2010 alle 12:37
@ Pino S. Dal tuo commento emerge un'amarezza che è anche la mia. A Roma la riunione è stata piuttosto burocratica senza la vitalità che mi aspetto da un uomo concreto e intelligente come Bersani. Ci vorrebbe uno scatto. A Busto, all'assemblea nazionale, era andata meglio. Ormai anche Franceschini ha messo su la museruola e parla a comando.
Scritto da Iscritto Busto il 8/11/2010 alle 12:45
E' in corso una bella guerra dei nervi e la vincerà chi li avrà più saldi e avrà più pazienza. Certo, le nostre castagne dovremo togliercele noi, ma solo le nostre NON le loro. Fini va incalzato ad essere conseguente e Berlusconi a prendere atto del suo fallimento. Una mozione di sfiducia presentata da noi PRIMA CHE TUTTI I TASSELLI SIANO A POSTO, rischierebbe una conferma parlamentare a Berlusconi. Pronto a ringraziare.
Scritto da A. Vaghi il 8/11/2010 alle 13:55
Mi dispiace per Bersani, ma il tatticismo è il male oscuro di cui soffre da tempo il PD. Come dimostrano l'ostinazione con cui viene riproposto il governo istituzionale o la proposta di mobilitazione contro il Governo per l'11 dicembre. Si scende in piazza contro che cosa? Non lo si è fatto su temi importanti come il lavoro, la crisi economica e la caduta dei redditi e lo si dovrebbe fare proprio ora che il governo vacilla per conto suo? Il problema è che al PD manca una strategia perché manca la capacità d’interpretare i cambiamenti che avvengono nella società e nella politica. Arroccati nella propria supposta superiorità morale e culturale, i dirigenti del PD non si accorgono che il progetto di Fini è strategico perché punta alla costruzione di un vero e rinnovato centrodestra liberaldemocratico. Già, proprio quell’area politica che mancava nella democrazia imperfetta della prima repubblica, dove prevalevano i poli socialcomunista e cattolico e che nella seconda repubblica è stata soffocata dal pervasivo personalismo berlusconiano. Mentre il centrodestra si rinnova nei contenuti e nel linguaggio (come il TG7 di Mentana ha evidenziato mettendo a confronto il discorso di Fini con quello del miglio Veltroni di qualche anno fa), il centrosinistra resta fermo e chiuso in se stesso. Non si tratta solo di un problema di rottamazione anagrafica, ma di un vero e proprio stallo culturale e politico, che, se si andrà avanti così, emergerà in tutta la drammatica realtà proprio quando Berlusconi cadrà definitivamente.
Scritto da Leonardo C. il 8/11/2010 alle 13:59
A. Vaghi ha ragioni da vendere. Stiamo attenti prima di regalare a Berlusconi (e a Bossi) una bella mozione di sfiducia che poi viene respinta. E' l'unica cosa che non dobbiamo fare "prima che tutti i tasselli siano a posto"
Scritto da Umbertone il 8/11/2010 alle 14:04
Berlusconi e Fini hanno un disegno comune: far fuori Bossi. Ci riusciranno e si divideranno gli scranni più alti. p.s. sul lago di Zurigo un medico pratica l'eutanasia. Conosco molto bene quei luoghi. Sono bellissimi.
Scritto da Filippo Valmaggia il 8/11/2010 alle 14:32
Condivido le tue argomentazioni. Riguardo alle tue diffidenze sugli “anti qualche cosa” ritengo che essere antiberlusconiani sia un imperativo categorico. Non è contro la persona, ma contro la visione plebiscitaria ed autoritaria che ha del modo di governare, nel considerare la separazione dei poteri un fastidio a cui porre rimedio, la Costituzione un intralcio. I suoi modelli sono l’amico Putin e l’altrettanto super democratico Gheddafi. Per tacere dei suoi comportamenti che qualcuno si ostina a considerare “privati” ma che sono irrisi da tutto il mondo democratico. Prima ce ne liberiamo, meglio sarà per tutti. Quanto all’opposizione del Pd, credo proprio sia necessaria una minor timidezza. I discorsi che ho ascoltato all’Assemblea Nazionale sembrano andare in tale senso. Spero che alle parole seguano i fatti. Un’ultima sottolineatura: i fischi contro i cosiddetti rottamatori mi sono sembrati del tutto fuori luogo. Una mancanza di stile prima ancora che un errore politico. Auguro a Fini di costruire una Destra che non potrà essere nostra alleata (se non per motivi contingenti immediati) ma che abbia credenziali democratiche e che, se al governo, non ci faccia temere per le sorti della Repubblica.
Scritto da Angelo Eberli il 8/11/2010 alle 14:36
Ho seguito da casa ammalato parte di Firenze (streaming web) e Roma (YouDEM tv).Molti spunti positivi da ambo le parti e la stampa di cosa parla?Dei 4 fischi sentiti a Roma verso Firenze? Inaccettabile!!! Pare che l'unico innovatore della politica italiana sia Fini!?!? Ok è lodevole ciò che sta facendo nel centrodestra per allinearlo ai suoi leader europei, ma FINI dov'era in questi anni???Italiani sveglia!!!!La vera alternativa governativa in italia è il PD con tutti i pro di Firenze e di Roma
Scritto da Federico Antognazza il 8/11/2010 alle 14:40
Una frantumazione di sigle, movimenti, partiti, gruppi, sottogruppi... e chissà che coalizioni si dovranno assemblare per presentarsi vincenti alle elezioni. Chiunque dovesse vincere, ahiloro, ahinoi, si ricorderanno della stabilità politica? Un timore incredibile, per il dopo, non tanto per il prima! E già ora sentiamo gente che è assai più perplessa di prima. Temiamo il boom degli astensionisti, altro che sogni, caro Adamoli. Convincera la gente a votare, questo è rimboccarsi le maniche...
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 8/11/2010 alle 15:55
Inutile nascondersi dietro un dito. Fini ha un sogno, dice il post. Il sottinteso è: il Pd ce l'ha un sogno? La risposta può essere positiva ma questo sogno si vede poco. Ammetterlo e gridarlo non significa essere contro il Pd anzi significa volergli bene.
Scritto da Vittorio (Luino) il 8/11/2010 alle 16:00
E' da un po' di tempo che non scrivevo più ma questo post schietto mi ha provocato. "In tre mesi ha fatto più opposizione del Pd in tre anni". Andrea Botta e altri hanno fatto anche loro centro. Anche se non è vero questa è la realtà che gli italiani percepiscono. E' solo una questione di efficacia comunicativa o qualcosa di più. Temo che la risposta giusta sia la seconda. In fondo, penso che questo sia anche il pensiero di Giuseppe, se lo conosco bene.
Scritto da Lorenzo il 8/11/2010 alle 17:01
Leggere oggi Ilvo Diamanti su Repubblica. Come sempre illuminante.
Scritto da Borghi S. il 8/11/2010 alle 17:21
Una battuta del comico Vergassola (ripresa da un programma nazional-popolare): “Siamo un Paese anomalo, con due maggioranze (Berlusconi e Fini) e nemmeno un’opposizione”. L’amara verità è che abbiamo dovuto attendere Fini per poter iniziare a sperare ... Tanto di cappello all’ennesimo giro di boa che Fini ha saputo imprimere alla sua storia politica e personale, uscendo definitivamente dallo stereotipo del fascista. Certo, il suo continuo traccheggiare ci mostra il lato scaltro del suo volto ma trovatemi un politico che non sia scaltro …. Come dice @Vaghi, è in corso una bella guerra di nervi e il più fragile è senza dubbio Berlusconi che, ormai, ha un “esercito di cartone”. Come dar torto a @Pino S.? Il suo commento fa emergere lo stallo, ormai sotto gli occhi di tutti, in cui versa il PD. La gente fa fatica a credere non tanto in un progetto di partito democratico, quanto negli uomini che dovrebbero attuarlo. Adamoli rappresenta una buona eccezione (e in tanti, infatti, lo vorrebbero fuori dal PD …). Un post come questo su Fini è un chiaro segno dell’onestà intellettuale di Adamoli. Altri avrebbero preferito criticare o nicchiare.
Scritto da Mafalda il 8/11/2010 alle 18:10
Intendo questo post come pungolo a tutti noi, anche di base, per rialzare la testa tutti i giorni. Fini resterà a destra, noi dobbiamo riconquistare la credibilità alla sinistra e al centro. I Vendola passano (come i Veltroni) i partiti di massa rimangono.E allora lavoriamo uniti ma non abbiamo paura delle idee diverse fra noi.
Scritto da Bernasconi Luisa il 8/11/2010 alle 18:47
Completamente d'accordo con lei Adamoli. Altro che tatticismo, quella di Fini è una svolta coraggiosa di chi ha il senso dello Stato. Pazienza se rimane di destra, aver senso delle istituzione è una grande virtù.
Scritto da Alex il 8/11/2010 alle 18:51
Spero che ci siano le elezioni. Così il Pd si darà una sveglia e vedremo il seguito di Fini, che per ora è soprattutto un prodotto mediatico. Secondo me vincerà ancora Berlusconi.
Scritto da Elettore confuso il 8/11/2010 alle 18:53
Questo proverbio mi viene ricordato a memoria dall'anziano suocero: "Gli amici dei miei amici sono miei amici - I nemici dei miei amici sono miei nemici - I nemici dei miei nemici sono miei amici - Gli amici dei miei nemici sono miei amici". Ogni riferimento a qualsiasi persona o fatto è puramente casuale.
Scritto da Carlo Antonio A. il 8/11/2010 alle 19:17
Fini senza Berlusconi sarà finito in qualche anno. Lui l'ha sdoganato e lui lo sfinirà (politicamente). Siete degli illusi.
Scritto da Giovanna D. il 8/11/2010 alle 22:36
Ho l'impressione che Fini sia sopravvalutato. Con chi si alleerà nelle prossime elezioni? Con Casini e Rutelli fanno insieme il 10%, se va bene. OK le righe finali del post. Però mi domando, a volte, se noi un'utopia l'abbiamo. Tanto tempo fa si chiamava ideologia. E adesso come si chiama?
Scritto da Ex Ds il 8/11/2010 alle 23:37
Mi disturba chi sta arroccato: PDL, Lega, parte del PD (piccola, ma pesa), Di Pietro. Apprezzo chi crea dinamismo: Firenze, Fini, Vendola. La notizia del PD che litiga piace sempre: i fischi di Roma a Firenze sono stati fischi politicamente ignoranti. Parafrasando Al Pacino: "o ci svegliamo, come squadra, oppure soccomberemo come singoli". La solita messa della mediazione tra posizioni interne, magari inconciliabili, ci sta logorando. Abbiamo dei principi eccellenti: guardiamo a quelli.
Scritto da FrancescoG. il 9/11/2010 alle 11:16
Francesco G. fa delle considerazioni utile e condivisibili. I fischi di Roma sono stati stupidi. Io però aggiungo che non aiutano nemmeno le bordare di Renzi sulla rottamazione. Servono alla sua visibilità più al rilancio del Pd. Lo dico da cottolico che osserva con attenzione e preoccupazione quello che sta succedendo.
Scritto da Giovanni Costa il 9/11/2010 alle 15:08
Preferisco intervenire sui problemi sociali ma ci tengo a dire che queste discussioni mi piacciono e arricchiscono. Non se na abbiano a male Legnanesi e Bustocchi di una certa dialettica su alcuni post. Fa bene a tutti.
Scritto da Cittadina cattolica il 9/11/2010 alle 18:01
Non sono intervenuto nella discussione, come sempre interessante, perché ho intenzione di riprenderne il filo conduttore nei prossimi post.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 9/11/2010 alle 18:07
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