Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 15/11/2010 alle 15:17


Ha vinto Giuliano Pisapia, evviva Pisapia,
le primarie e la democrazia. Però il Pd ha perso. Adesso nessuna autoflagellazione ma nessun cedimento consolatorio. Serve un’analisi seria di ciò che è successo in centro e in periferia, seggio per seggio, quartiere per quartiere. Comincio col proporre  qualche domanda, prima di tutto a me stesso.
- Il Pd ha gettato nella competizione tutto il suo peso organizzativo, economico, propagandistico. E’ stata una scelta saggia? Si crede ancora oggi che il peso della struttura del partito sia decisivo. Non è una impressione vecchia ricevuta da un passato che non ritorna?
- Stefano Boeri, che va comunque ringraziato, è un rampollo di una borghesia radicata, potente e colta. Non è il caso di rivalutare l’esperienza politica accumulata, non tanto nelle stanze del partito ma nelle comunità, dando spazio a chi i voti li ha già raccolti per davvero?
- La partecipazione alle urne è stata sotto le attese e inferiore rispetto a cinque anni fa. Pensavo  che si fosse mobilitata anche la città non politica, invece era un’illusione. E’ stanchezza di primarie? Che cosa non ha funzionato?
- La vittoria di Giuliano Pisapia potrebbe consigliare l’ex sindaco Gabriele Albertini a candidarsi per il cosiddetto terzo polo. Questo fatto offrirebbe buone chance al nostro candidato. Attenti però al rischio che una parte dell’elettorato Pd prenda un’altra strada anche per le elezioni politiche trasformandolo in un partito di sinistra anziché di centrosinistra. Molti sarebbero felici. Io assolutamente no. Significherebbe la fine del progetto del Pd.

 
Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 38 commenti -
Condivido e mi preoccupa l'ultimo concetto che hai espresso. Non vorrei che il Pd scivolasse verso una sponda di sinistra, senz'altro dignitosa e rigorosa, ma incapace di farsi ascoltare dal paese reale che alla fine decide chi governa.
Scritto da Francesco C. il 15/11/2010 alle 15:46
Oggi il TG3 Lombardia ha ripreso uno studio fatto sugli iscritti alla CGIL dal quale emerge che una fetta consistente di loro è fortemente a sinistra nel sindacato ma vota per la Lega. Credo che su questo dato varrebbe la pene di riflettere in maniera meno estemporanea di quanto sin quì fatto. Forse la polarizzazione su Pisapia risente di questo elemento, ovvero "lo zoccolo duro" lo ha votato mentre molti Pd hanno preferito lo shopping alle primarie forse non sentendosi rappresentati da Boeri
Scritto da cesare chiericati il 15/11/2010 alle 15:51
Il restringimento della partecipazione al voto è avvenuto, stando ai primi dati, sul versante dei moderati mentre gli elettori di sinistra sono corsi alle urne. Forse stiamo assistendo alla "normalizzazione" del Pd sui vecchi canoni tradizionali. E' presto per dirlo ma questa "deriva" va attentamente monitorata.
Scritto da Il pirata il 15/11/2010 alle 17:02
Ha ragione Cesare Chiericati. Boeri non ha convinto nessuno e i moderati hanno disertato i seggi. Noin direi che sia la prova generale di quanto potrebbe accadere per il livello nazionale ma i rischi sono più che evidenti.
Scritto da Luca C. il 15/11/2010 alle 17:07
Mi piacerebbe sapere se il risultato di Milano potrà influenzare l'indizione delle primarie a Varese, Busto e Gallarate. Qual'è il suo parere?
Scritto da Giorgia S. il 15/11/2010 alle 17:14
Concordo con il mio omonimo. Aggiungo che la politica "tradizionale "ce la farà pagare. Siamo un partito con troppi nostalgici, a cui sta stretta la carta dei valori (c'è un disegno di società molto evocativo e concreto)? Fosse così, si impegnino a cambiarla. Anch'io, come il signor Chiericati, credo che molti non si siano mossi. In generale..... mah.... siamo strani.
Scritto da FrancescoG. il 15/11/2010 alle 17:17
Sono andati a votare solo i militanti di sinistra. C'è una evidente disaffezione alle primarie. Gli elettori delusi dal PD o diserteranno le urne o si rivolgeranno al nascente terzo polo. Il marchio PD non vende più. Lo dimostra la nascita di liste civiche un po ovunque. I dirigenti del PD milanese si sono dimessi: ringrazino Onida ! Pisapia si fa intervistare dicendo di non essere mai stato comunista e di avere una madre cattolica fervente. Captazio benevolentie illusa.
Scritto da Lodovico il 15/11/2010 alle 17:25
Nel commentare gli esiti delle primarie di Milano, scrive così Michele Salvati sul corriere on line “L'effetto finale è che l'area riformistica di questa città sarà rappresentata da un candidato cui sarà possibile rimproverare - ingiustamente oggi, ma efficacemente se si tiene conto della sua storia - di collocarsi su posizioni estreme. O almeno, questa è la convinzione che circola in ambienti Pd. Come in Puglia, così a Milano, il Pd non è stato in grado di convincere l'area riformista, di cui è il principale esponente politico, delle ragioni che lo inducevano ad avversare la candidatura di Pisapia e a scoraggiare la frammentazione delle candidature. Ha manifestato incertezze e ritardi, insieme ad una evidente carenza di egemonia culturale, si sarebbe detto una volta. Insomma, ha subito una secca sconfitta politica”. Dico io: ma perché il Pd non ha candidato Salvati così Pisapia poteva vincere ancora meglio ….. Accidenti, hanno anche dei bei titoli di studio ma non capiscono niente, proprio niente. Lo spieghi, Salvati, il concetto di “riformismo” o di “carenza di egemonia culturale” alla cassiera precaria del supermercato che vuole ottenere un “posto di lavoro fisso” (e che, grazie magari alle proposte del centrista Draghi, uscirà dal precariato ….). E’ singolare questo centrosinistra che ogni giorno “cammina sulle uova” e pare abbia come unica preoccupazione i capricci di D’Alema o l’assurdo ed infondato malessere, in questo Pd, del cattolico Fioroni …
Scritto da Mafalda il 15/11/2010 alle 17:57
Grazie Giuseppe... in questa società che cerca sempre e solo risposte, avere qualcuno che ti pone le domande non è così scontato: l'analisi è uno dei due capisaldi per ripartire, l'altro è avere idee per tentare di risolverli. Ma ora, per favore, si dia a Pisapia un appoggio serio e convinto, non come alcuni intervistati ieri che già partivano dicendo è impossibile vincere... E per i problemi del PD, un ultima richiesta: cerchiamo di risolverli assieme, coinvolgeteci tutti il più possibile!!!
Scritto da Pietro Resteghini il 15/11/2010 alle 18:11
Vorremmo poter dire la nostra da semplici cittadini qualsiasi, sia pur "solo" simpatizzanti, ma temiamo di non essere graditi perchè non addetti ai lavori e da qualcuno ritenuti, speriamo solo bonariamente, "nè carne nè pesce". Eppur anche noi voteremo, e come!, alle elezioni.
Scritto da Legnanesi & Bustocchi il 15/11/2010 alle 18:28
Il PD regionale ha fallito. Ora si azzerino i suoi vertici, tutti a casa e cominciamo una nuova stagione.
Scritto da Prossima fermata Lombardia il 15/11/2010 alle 18:49
Sono d'accordo sul fatto che, prima di trinciare giudizi sl caso di Milano, è bene fare analisi serie e approfondite. Sullo strumento delle primarie in generale forse si può già dire qualcosa. Si era esagerato nel presentarle come un mezzo risolutivo di tutti i problemi di selezione della classe dirigente, ora si esagera nel dare a loro colpe che sono soltanto di chi governa oggi il partito. Serve più senso di responsabilità.
Scritto da Perucchi Sandro il 15/11/2010 alle 20:36
"... una fetta consistente degli iscritti alla Cgil è fortemente a sinistra nel sindacato ma vota per la Lega" scrive, citando autorevole fonte, il documentatissimo Cesare Chiericati. Non avremmo mai neppur immaginato tale realtà. Come poter analizzare gli esiti delle primarie con "varianti" tanto significative nel variegatissimo mondo sociale?
Scritto da Rosella e Carlo il 15/11/2010 alle 20:37
Adesso sono curioso di sapere come finirà a Varese. Infuria una battaglia fra due candidati senza un filo di discorso progettuale, né una idea di città. Qualcosa ho letto solo su questo blog. Troppo poco. Di queste rivalità sui nomi e basta ne ho piene le scatole.
Scritto da G.S. il 15/11/2010 alle 20:44
Temo che lo scivolamento a sinistra del PD sia già in atto. Ho letto i risultati delle primarie virtuali per il candidato Sindaco del Comune di Varese. Lei Adamoli ha preso un pugno di preferenze . Il cuore dei militanti del PD batte sempre più a sinistra e questo è un grosso guaio . Per me e per Lei.
Scritto da Pietro il 15/11/2010 alle 20:49
Caro Giuseppe, sono d'accordo con Pietro Resteghini. Ora che le primarie sono finite, dobbiamo sostenere il candidato vincitore, Pisapia. Qualche interrogativo però dobbiamo porcelo. Le primarie di Milano significano un trascinamento a sinistra del P.D. o una stanchezza del suo elettorato tradizionale, parte del quale non è andato a votare? Nell'un caso o nell'altro non c'è da stare allegri. Ancora: siamo sicuri che le primarie – sicuro strumento di democrazia-non vadano diversamente regolate o organizzate? Non ho risposte, ma forse dobbiamo interrogarci se il cosiddetto “Nuovo Ulivo” di Bersani o la “vocazione maggioritaria” di Veltroni, di cui si discute da sempre nel partito, siano strategie ancora valide. Ripeto non ho le idee chiare, ma significherà pur qualcosa il fatto che, a fronte del declino dell' egemonia berlusconiana, anche nei sondaggi, noi non riusciamo a crescere. Tra Ulivo, sia pur nuovo, e vocazione maggioritaria non dobbiamo forse ricercare una terza via, magari attraverso la riforma elettorale? Mariuccio Bianchi
Scritto da Mariuccio Bianchi il 15/11/2010 alle 20:49
Domande intelligenti e ben poste. E, aggiungo, anche commenti seri e meditati. Da approfondire.. All'anonimo che si firma " Prossima fermata Lombardia " suggerirei che quando si chiedono dimissioni o si giudicano persone correttezza vorrebbe che il tutto vada sottoscritto da nome e cognome.
Scritto da A Vaghi il 15/11/2010 alle 21:00
Dimenticavo una cosa. I costi. Boeri, Pisapia ed Onida hanno speso circa 200mila euro cadauno (fonte Corriere della Sera). Questi i costi ufficiali e rendicontati ... Non vorrei fare i “conti della serva” ma oserei dire che, a Milano, con 600mila euro, si sarebbe potuto comprare un appartamento (in periferia, nelle periferie tanto propagandate dai candidati stessi, se ne riusciva ad acquistare anche due) da destinare ad usi sociali, magari a casa-famiglia per le tante “fragilità” che popolano una metropoli. Questi costi mi disgustano ma credo che il disgusto vero si vedrà nei prossimi mesi allorquando il Pd non sosterrà lealmente Pisapia. Spero scenda in campo un buon centrista, quale Albertini, per alzare il livello del dibattito e sono curiosa di conoscere le mosse del candidato saronnese Librandi, amico di Navarro Valls …. Certo che il centro si sta affollando … P.S.: non ci si preoccupi troppo di una deriva a sinistra. Ad esempio, i miei parenti milanesi hanno votato in blocco Pisapia non certo perché sono di sinistra e nemmeno perché svolgono la sua stessa professione. Semplicemente perché è parso loro più genuino …..
Scritto da Mafalda il 15/11/2010 alle 21:07
In fondo Mafalda non ha torto. Pisapia ha vinto perchè è apparso più sincero e più popolare di Boeri, non tanto perchè più di sinistra. Lo dico da agnostico, come sempre.
Scritto da Rossini Giacomo il 15/11/2010 alle 22:23
Il segretario provinciale e quello regionale hanno dato le dimissioni. Spero che siano accettate e che anche i vicesegretari se ne vadano a casa.
Scritto da Rodolfo D. il 15/11/2010 alle 22:58
@Giorgia S. - Non credo che l’indizione delle primarie di Varese sarà influenzata dai risultati di Milano. Hanno un loro percorso accidentato ma autonomo. Penso piuttosto che si dovrà valutare molto bene l’opportunità di presentare più candidature che facciano riferimento al Pd. Questo dovunque si organizzino le primarie.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/11/2010 alle 22:59
@Legnanesi e Bustocchi - Perché mai non dovreste sentirvi graditi? Un confronto pungente con una lettrice non può significare mancanza di gradimento da parte del blog. La stessa lettrice, che non ha peli sulla lingua e quindi riceve qualche volta risposte aspre, non dovrebbe più scrivere. Senza uno scambio di idee, magari aspro ma rispettoso, il blog sarebbe insipido. Conto di leggervi ancora un sacco di volte.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/11/2010 alle 23:01
@Pietro - Se ricavi l’impressione dello scivolamento a sinistra del Pd dal sondaggio di Varesenews, secondo me sbagli. Gli indicatori in questo senso, semmai, sono ben altri. Per quanto mi riguarda, erano mesi e mesi che invitavo tutti a non considerarmi un potenziale candidato. La mattina stessa dell’apertura del sondaggio ho rimproverato il direttore per avermi arbitrariamente inserito nella rosa e l’ho pregato di scrivere subito che non volevo essere votato. Cosa che ha fatto immediatamente.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/11/2010 alle 23:03
Il nostro paese è bizzarro anche quando sviluppa proposte apprezzabili. Il clamore delle primarie a Milano con conseguenti dimissioni di massa del gruppo dirigente sono il segnale che si crede solo parzialmente al cambiamento. Ha ragione la Bindi: il Pd non doveva sposare un candidato e basta. Quanto alle paure di troppa sinistra le riflessioni richiedono maggiore spazio, ma è ovvio che ora in molto temono Vendola. I pugliesi potrebbero aiutarci a capire come stanno andando le cose.
Scritto da Marco il 16/11/2010 alle 00:05
Caro Adamoli, credo che la presenza al blog, nell’ultima settimana, di un folto gruppo dell’Asilo Mariuccia abbia contribuito ad abbassare l’età media dei partecipanti al blog stesso. Sarà contento @Filippo Valmaggia che, qualche tempo fa, aveva “tristemente” ipotizzato che l’età media dei commentatori fosse intorno ai 55 anni. Mi scuso per la divagazione non pertinente all’argomento di oggi ma è anche per precisare che, di norma, sono abituata a chiudere le questioni nel momento stesso in cui le apro, senza infantilmente rincorrerle per giorni e giorni. Con simpatia ….
Scritto da Mafalda il 16/11/2010 alle 00:12
Le primarie si devono preparare con intelligenza e quando un partito come il Pd appoggia ufficialmente un candidato, poi non può perdere. Altrimenti sarebbe meglio non esporsi. Quello che è successo a Milano nuoce a tutto il Pd. I dirigenti dovrebbero andare tutti a casa.
Scritto da Gabriele S. il 16/11/2010 alle 00:15
L'impressione è che SEL abbia messo su una più o meno gioiosa macchina da guerra che usa il PD come nastro trasportatore. Nicky Vendola è l'antiberlusconi uguale: dietro di lui poco o niente. C'è una cosa da guardare quella si: come si fa ad attribuire un qualunque valore a primarie dove tutti possono votare e dove non tutti hanno uguale accesso o informazione. Siamo seri è un bel modo di fare una manifestazione in piazza ma non possiamo dire siano votazioni con risultati affidabili. aboliamole
Scritto da mauro il 16/11/2010 alle 01:38
A me sembra che il risultato non debba sorprendere molto. A mio avviso, è abbastanza palese che: 1. L'elettorato moderato ha perso sia lo slancio iniziale, sia la speranza che le primarie fossero effettivamente uno strumento 'di cambiamento'. 2. La situazione tragicomica di un partito che dovrebbe essere la seconda forza nazionale, ma non riesce a proporre un'alternativa concreta e convincente all'attuale maggioranza diminuisce tremendamente e costantemente la spinta a mettersi in gioco.
Scritto da Alessandro B. il 16/11/2010 alle 06:52
Dice oggi Piero Bassetti: “Il Nord è il luogo del progresso, la sinistra è il luogo della conservazione. Vede una società che è quella di cent’anni fa. Parla di una classe operaia che non esiste più. Pensa che la giustizia sociale sia da affidare allo Stato, quando lo Stato non è più in grado di assicurarla. Il PD è un ferrovecchio.” Parola di chi negli anni Sessanta ha creato il centrosinistra a Milano. E che oggi decreta il de profundis per il PD.
Scritto da Larpi il 16/11/2010 alle 09:06
Concordo con l'ultimo intervento di Mafalda. Io mi sento convintamente vicino all'area culturale riformista e al PD, ma fossi stato milanese avrei votato per Pisapia. La sua mi è sembrata l'unica candidatura spontanea e genuina. Boeri e Onida (eccezionali professionisti, per carità) mi sembra siano stati scelti e buttati nella mischia dagli apparati e da logiche meno trasparenti. E comunque Pisapia è un fine giurista, con passione ed esperienza politica documentata, non certo un estremista.
Scritto da Antonio C. il 16/11/2010 alle 09:28
Grande batosta! mettere la coda in mezzo alle gambe e pedalare!!...tutte le vostre analisi ,come sempre, è una grande fregatura, la colpa è l'incapacità di stare in mezzo alla gente, questo è il risultato delle feste e una delle poche all'Aschiranna..fare solo soldi per il pertito..... il resto nebbia......
Scritto da Federico il 16/11/2010 alle 10:22
Non posso che sottoscrivere ciò che dice Pietro Resteghini.... E soprattutto uniti, discutendo, si trova la soluzione. Stando zitti facendo finta di essere tutti d'accordo, forse si ottiene qualche "posto", ma si crea più malumore...
Scritto da Federico Antognazza il 16/11/2010 alle 10:32
A guardarla da fuori la situazione milanese:1.Boeri era convincente, e meritava,era un candidato vero e non di plastica2.credo abbia perso perché l'elettorato che non si riconosce nel morattismo vuole una milano diversa, una città dove non solo i milionari possano abitare, a misura d'uomo e non di speculatore edilizio,e forse pisapia è stato recepito come alfiere di questo possibile cambiamento3.credo il centrosinistra con questi candidati abbia fatto bene e non debba sabotare ora il candidato
Scritto da Carlo il 16/11/2010 alle 11:27
Il 18 febbraio 2009 Angelo Panebianco scriveva: “il Partito democratico è stato concepito da molti dei suoi leader, semplicemente, come un nuovo contenitore entro cui garantire la perpetuazione della propria sopravvivenza politica. Il corollario era che, se le cose fossero andate male, si sarebbe sempre potuto abbandonare la barca alla ricerca di nuovi contenitori. I partiti davvero vitali, evidentemente, non sono questo. Sono gruppi associativi nei quali i leader possono essere sostituiti da leaders nuovi ed emergenti senza che questo ne determini la dissoluzione. Il Partito democratico non può avere alcun futuro se i gruppi dirigenti della antica sinistra italiana, provenienti dal Pci e dalla sinistra democristiana, persevereranno nella ormai ventennale, e maniacale, attività di costruire nuove sigle a getto continuo (il Pds, i Ds, i popolari, la Margherita, il Pd) con il solo scopo di perpetuare se stessi. Il gioco non può continuare all'infinito”. Questa tesi Panebianco la conferma anche oggi nel suo editoriale sul Corriere della Sera, commentando l’esito delle primarie e l'incapacità del PD di elaborare e imporre una propria autonoma visione delle cose politiche che ne decreta il destino di “un partito né carne né pesce, in balia delle pressioni esterne” ( prima i giustizialisti, poi centristi di Casini, oggi i “futuristi”, domani i i vendoliani ed i dipietristi). Intanto, sulle macerie dei due partiti maggiori il PD cosa auspica? Un bel governo di transizione per cambiare il sistema elettorale all’insegna dello smantellamento del bipolarismo. Come dire, dalla vocazione maggioritaria alla vocazione al suicidio politico.
Scritto da Leonardo C. il 16/11/2010 alle 12:18
Ai geni della sinistra progressista filoamericana consiglieri il libro di Enrico Melchionda, che fu docente di Scienza della Politica e Politica comparata all'Università di Napoli, che titola "Alle origini delle primarie". Se i PiDini (poveri PiDini!) l'avessero letto, invece di concentrare le proprie attenzioni neurali su Nonna Abelarda e Tex Willer, forse si sarebbero risparmiati sconfitte, figuracce e scoramenti. Aggiungo che non basta leggere un libro, occorre anche comprenderlo. Quando vedo Bersani che legge il compitino in tv mi viene tristezza. Non perché voglia bene a voi sinistri ma perché per un minuto ( o un secondo?) avevo sperato che il PD potesse contrastare il berlusconismo, la vera grande piaga di questo nostro dissestato Paese.
Scritto da Filippo Valmaggia il 16/11/2010 alle 13:14
@ Federico ha scritto con intenzione Aschiranna (invece di Schiranna), dimostrando di non conoscere ciò di cui scrive. E' così che si va al macello.
Scritto da Filippo Valmaggia il 16/11/2010 alle 13:28
Costa troppo ammettere che il candidato appoggiato dal PD non ha superato il voto delle primarie perche' non ha convinto quello che dovrebbe essere il suo elettorato di riferimento? Che il PD, e non solo lui, non e' stato in grado di alzare il livello di partecipazione alle primarie fino al numero magico di centomila votanti? Perche' non ci si chiede cosa non ha funzionato, evitando magari di incolpare la pioggia o il derby e senza pensare a improbabili complotti dell'Internazionale Rossa?
Scritto da Lorenzo M. il 16/11/2010 alle 16:46
Che bello, a Busto e a Gallarate pare che il centrosinistra si stia accordando su candidati sindaci condivisi, senza sottoporli alle primarie. Dobbiamo trarre qualche insegnamento ?
Scritto da Rimbocchiamoci le maniche il 16/11/2010 alle 16:49
Archivi:
Ultimi post:
(12/6/2014 - 09:06)
(10/6/2014 - 11:29)
(8/6/2014 - 19:04)
(5/6/2014 - 12:08)
(28/5/2014 - 08:54)
(27/5/2014 - 09:40)
(26/5/2014 - 08:10)
(25/5/2014 - 09:04)
(24/5/2014 - 12:08)
(22/5/2014 - 17:23)