Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 16/11/2010 alle 18:24


Ritorno sulle primarie di Milano prendendo spunto dalla discussione interessante e appassionata che ne è seguita. Nell’immediato vedo due errori da evitare: il primo è di approfittarne per regolare i conti dentro il Pd (dimissioni, dimissioni). Discutiamo piuttosto se le primarie sono una gara fra partiti o fra candidati. Il secondo errore è svalutare le primarie (che però devono essere organizzate bene e non santificate).  Sarebbe un regalo a quel ceto politico che non ha mai superato una prova elettorale ed è vissuto solo di cooptazioni. Anch’io sono rimasto molto deluso. Avevo presentato Milano come un esempio positivo. Evidentemente avevo sopravvalutato la propaganda ufficiale e ho preso un granchio.
Facciamo un piccolo gioco. Mettiamo a confronto due parole fra le più pronunciate nel Pd e a proposito del Pd: primarie e riformismo. Che cosa voglia dire la prima, i cittadini lo sanno o lo capiscono. Evoca le file davanti ai seggi, i sogni di rivincita su Berlusconi (con Prodi e Veltroni), la scelta dei candidati sindaci e presidenti. Che cosa è invece il “riformismo”? Oggi, una parola vuota come una campana. Certo, una volta non era così. Nella sinistra significava molto, rimandava a dei concetti chiari, ai volti delle persone (Giorgio Napolitano uno di questi). Era una parola nobile, identificava la concretezza e la gradualità, il contrario del massimalismo, delle velleità pseudo rivoluzionarie.
Cosa voglio dire? Quello che hanno sottolineato alcuni lettori. Non gettiamo alle ortiche un pezzetto della nostra identità (le primarie) e riempiamo di contenuti il progetto politico. Quando si pensa all’opposizione per Berlusconi ai cittadini dovrebbe venire in mente il Pd. Poi arrivano le alleanze. “Chiamala se vuoi, vocazione maggioritaria”, parafrasando un verso fortunato di Lucio Battisti. Se fosse davvero questa, l’appoggerei anch’io con entusiasmo.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 42 commenti -
Stiamo esagerando. C'erano una volte le primarie, interne al solo PD. L'attuale segreteria ha preferito diluirle in "primarie di coalizione". A Milano e' stato "piazzato" un candidato del PD, senza alcun confronto con la cosiddetta base. Quindi, alle primarie di coalizione i votanti del csx, maggioranza PD, hanno bocciato il candidato imposto. Non facciamone la fine del mondo. Semmai, e' il caso di tornare al modello precedente di primarie interne al partito, che in tanti temono.
Scritto da Lorenzo M. il 16/11/2010 alle 18:41
Il verso di Lucio Battisti è molto espressivo. Potevi anche lasciarlo come è: "Chiamala, se vuoi, emozioni". La politica, in fondo, è anche emozione.
Scritto da Giacomina il 16/11/2010 alle 18:51
Mi hai spiazzato. Non credevo che avresti difeso le primarie con questa forza. Sottolineo però la tua prudenza quando dici che devono essere ben fatte e non santificate. Il che vuol dire, traduco io, che non sono la panacea di tutti i mali e non è obbligatorio farle sempre. La discussione che si sta facendo a Varese è asfittica e modestissima.
Scritto da G. B. il 16/11/2010 alle 19:01
Caro Adamoli, invece io dico gettiamole via le primarie. E' stata una bella e commovente manifestazione di piazza lo ammetto, ma alla fine non da alcuna garanzia di serietà e rappresentatività. Abbiamo tanti modi di chiedere alla gente di partecipare e dibattere. Se poi dobbiamo lavorare perchè qualcuno ci usi come un traghetto personale con discorsi che sembrano solo la comunicazione di una immagine... Comunque chi ha vinto le primarie a Milano lo diranno le elezioni vere. Sarà colpa del PD?
Scritto da mauro prestinoni il 16/11/2010 alle 19:54
In ogni caso il vertice del Pd della città, della provincia e della regione va cacciato via, compreso Filippo Penati. Quando dico il vertice dico i segretari e i vicesegretari, anche se contano poco o niente.
Scritto da Antonio G. il 16/11/2010 alle 19:59
Uno dei pochi vanti del Pd erano le primarie. Non vorranno mica toglierci anche quelle? Se si vogliono vicere basta presentare candidati forti e credibili. Non basta il nuovismo. A Milano ha vinto uno che era stato parlamentare parecchi anni fa e ha perso uno nuovo, bello, ricco, di successo. Questa è la democrazia.
Scritto da Gloria Pirola il 16/11/2010 alle 20:36
Penati ha dato le dimissioni. E' un gesto generoso che va apprezzato. Denis Verdini, alle prese con altre questioni morali, oltre che politiche, non viene neanche sfiorato da questa idea.
Scritto da Cesare B. il 16/11/2010 alle 20:37
La logica delle primarie comporta dei rischi da accettare. Il personaggio ritenuto più affidabile non è necessariamente quello proposto dal partito più grande; diversamente si introduce surrettiziamente la disciplina di partito e addio spontaneità. Il vero problema è quello delle alleanze: da che mondo e mondo si vince al centro. Con un candidato percepito come troppo a sinistra la sconfitta è probabile. Le sicurezze sul bipolarismo vanno riviste prima che sia troppo tardi. Discutiamone.
Scritto da Massimo il 16/11/2010 alle 21:03
Tutti i lettori parlano e parleranno delle primarie. Vorrei invece dare il mio appoggio all'attacco al riformismo vuoto. In realtà se domandiamo ai militanti di preparazione media, come me, che cosa sia il riformismo del Pd, la risposta risulta dificilissima. Le parole d'ordine devono avere un altro impatto e un'altra suggestione.
Scritto da Valceresio il 16/11/2010 alle 21:14
Discussione seria su un argomento serio. Ho sempre ritenuto che le primarie fossero nel Dna del Pd. Facciamole bene e ammettiamo che ci possano essere delle eccezioni in certe città. Soprattutto si stabilisca prima la coalizione e poi si indicano le consultazioni. Altrimenti potrebbe votare anche chi della coalizione non fa parte. Un esempio? A Milano sono andati ai seggi dei miei conoscenti di Rifondazione comunista che non farà parte della coalizione.
Scritto da Il pirata il 16/11/2010 alle 21:27
(segue) E' un sistema sbagliato. Degli elettori che sono fuori del centrosinistra hanno votato il candidato sindaco del centrosinistra. Non è serio. Pisapia avrebbe vinto lo stesso? Può darsi, ma è comunque un metodo sbagliato che va corretto.
Scritto da Il pirata il 16/11/2010 alle 21:30
Sono contento che tu difenda con questa forza le primarie, che (mi pare quasi tutto) il Pd invece dimostra di non comprendere, così come non comprende le dinamiche più ampie, il superamento dell'identificazione automatica tra candidati sempre più autonomi nella proposta e i partiti. Forse ti sembrerà stupido, ma ti chiedo di leggere "l'amaca" di Serra di oggi, martedì 16 novembre. Dice tutto, in maniera chiara e sobria
Scritto da Davide il 16/11/2010 alle 22:08
se si idealizza il metodo (che è un mezzo, non un fine) delle primarie, bisogna accettarne i rischi: troppo scontato esaltarle quando assumono l'aspetto di plebiscito confirmatorio (Prodi, Veltroni, Bersani). Nel merito: l'intera società, non solo il centrosinistra, aspetta candidati "nuovi ma sicuri"; dopo scelte passate, estemporanee o polverose, Pisapia (persona stimata e con buona esperienza politica) potrebbe segnare una vera svolta innovatrice: credendoci, forse ci sarà del nuovo nell'aria
Scritto da enrico il 16/11/2010 alle 22:36
Due i termini più abusati nell’attuale PD: riformismo e merito. Entrambi usati inutilmente in quanto il riformismo è presente nei programmi di tutti i partiti politici. Anche Fini è riformista. E Vendola forse no? La meritocrazia, invece, è assente ovunque (ben altri sono i criteri utilizzati per la valorizzazione o la promozione di una persona). Sulle primarie ho un’opinione contrastante. Da un lato mi sembrano una finta kermesse emotiva per incoronare un nome già scelto dalla segreteria di un partito. Dall’altro, nel caso di Milano, senza le primarie il nome di Pisapia non sarebbe mai uscito in quanto i cd “tavoli della coalizione”, dopo mesi e mesi di riunioni estenuanti, avrebbero comunque prodotto il nome di Boeri (magari anche a caso, Tito o Stefano …) . La sinistra avrebbe rotto le trattative, Pisapia si sarebbe candidato da solo, ecc. ecc. Insomma, film già visti …. Che Penati si stia smarcando da Bersani? Dobbiamo commuoverci davanti alle sue dimissioni? Di certo no, è un bel volpone che sa benissimo quello fa ….. Penati non mi piace ma per fortuna la legge elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale ha contemplato il “voto disgiunto” ….. E Napolitano mi piace ancora meno. Anziché riformista, preferisco ricordarlo come migliorista …. P.S.: sicuramente avrà letto l’editoriale di Camillo M. Fiori (presente sull’home page di RMFonline e nella loro newsletter) sulle distinzioni tra destra e sinistra. Non lo trova più interessante dell’esposizione Fini/Bersani di ieri sera?
Scritto da Mafalda il 16/11/2010 alle 22:59
@Lorenzo M. Per tornare alle primarie di partito e non di coalizione bisognerebbe abbandonare la strategia delle alleanze per riabbracciare la "vocazione maggioritaria" del Pd. che è già stata battuta. Non si può cambiare linea a giorni alterni. Bisogna, piuttosto, presentare candidati giusti ricordandosi che non sempre i candidati nuovi sono i migliori e sono quelli che vincono.
Scritto da Alessandro Vitelli il 16/11/2010 alle 23:19
Il dilemma contenuto nel post che m'interessa di più è se le primarie vanno intese come gara fra uomini o fra forze politiche organizzate. La mia risposta, di persona non iscritta a nessun partito e nemmeno elettore stabile, è che per la leadership nazionale o altre scelte consimili, la competizione riguarda le forze politiche. Per i livelli amministrativi dovrebbe riguardare i candidati. Altrimenti delle due l'una: o vince sempre il partito più forte oppure nascono i drammi come per il Pd a Milano.
Scritto da Roseto senza rose il 16/11/2010 alle 23:30
Francamente tutto quello che sta succedendo sotto la Madonnina mi sembra eccessivo e frutto di questo nodo che non è stato mai sciolto. Finora non ho mai partecipato ad una elezione primaria, ma mi sembra un metodo che andrebbe perfezionato piuttosto che abbandonato.
Scritto da Roseto senza rose il 16/11/2010 alle 23:31
Finalmente un luogo dove si parla di primarie senza scadere nella bassa tenzone fra candidati potenziali e loro tifoserie. A Varese il livello della contrapposizione all'interno del Pd sta raggiungendo livelli che non fanno onore a nessuno. Lei se ne tiene lontano e la capisco bene. Ma qualcuno dovrebbe intervenire per portare più serietà e serenità.
Scritto da Cittadina cattolica il 16/11/2010 alle 23:49
Caro Mauro, Nichi Vendola e Matteo Mauri sono due personaggi che si sono imposti sullo scena politica nazionale grazie alle primarie. So benissimo che non condividi per niente il primo e che ti piace pochissimo il secondo. Ma resta il fatto che il centrosinistra ha trovato due attori che stanno sfidando una classe dirigente non certo brillante. Il problema, per come lo vedo io, è un altro su cui ho insistito moltissimo anche sul blog. Le primarie non sono un obbligo né statutario né morale. I due terzi del Pd possono decidere di non indirle, spiegando pubblicamente le loro ragioni. Se si fanno, bisogna prepararle bene, scegliendo con cura i candidati e accettando il risultato quale che sia.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/11/2010 alle 08:59
Caro Massimo, le elezioni si vincono alcentro; il nodo da sciogliere è rappresentato dalle alleanze; bisogna ridiscutere il bipolarismo. Di queste tue affermazioni sottoscrivo le prime due. Sulla terza ti dirò che fino a qualche anno fa ero per un sistema elettorale simil-tedesco. Poi ho cominciato a difendere l'idea bipolare perchè mi ha preso il timore di rivedere, nella pratica italiana, i piccoli partiti che ricattano quelli grandi minacciando di spostarsi da destra a sinistra, o viceversa. Resto convinto, infatti, che sia giusto attribuire ai cittadini la scelta dei governi. Questo bipolarismo, però, ha fallito sotto molti aspetti. E dunque ridiscutiamolo senza ripetere certi errori della prima repubblica.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/11/2010 alle 09:06
Le primarie hanno senso se il sistema elettorale impone la competizione tra due poli. In tutti questi anni, tuttavia, i due partiti maggiori hanno utilizzato la legge elettorale come merce di scambio per le proprie alleanze ed il risultato è un sistema politico sempre più frammentato ed il proliferare di formazioni minori. Oggi non ci sono più le condizioni politiche per un accordo tra PdL e PD sulla legge elettorale ed il governo a termine proposto da Bersani può solo produrre ulteriori danni.
Scritto da Leonardo C. il 17/11/2010 alle 10:35
Io credo che dare la colpa allo strumento "Primarie" sia una stupidaggine, perché lo abbiamo scelto come strumento di democrazia per superare le scelte oligarchiche e perché è un modo per confrontare e far correre idee, valori, emozioni e leadership. E qui credo si debba ragionare, le leadership e le idee devono essere “genuine” e frutto di un “movimento”, devono essere lanciate non “trattate”. Io nelle Primarie ci credo ancora, basta che ci intendiamo su cosa vogliano dire e io credo che “americanizzarle” ulteriormente non sia sbagliato, questo spero serva a far emergere idee e leadership nuove. Se però noi continuiamo a immaginarci Primarie con liste bloccate, con tutto “mediato”, “trattato” e “bilanciato”… la gente ci manda a quel paese!
Scritto da Lele il 17/11/2010 alle 10:45
@Giuseppe Le elezioni si vincono prima di tutto con programmi chiari e condivisibili e con soggetti credibili. Se questi mancano, non e' questione di inseguire sx, dx o centro. Poi, smitiamo un po' il "si vince al centro". Con questa filosofia, Vendola non sarebbe governatore della Puglia, Rutelli ( prima versione ) non sarebbe mai stato sindaco di Roma, cosi' come Bassolino ( sempre prima versione ) di Napoli.
Scritto da Lorenzo M. il 17/11/2010 alle 11:56
Ma sempre su le primarie bisogna parlare? Ci sono un sacco di altre cose interessanti. Nessuno ha parlato di Saviano contro Maroni, ad esempio. Non sarà proprio attuale attuale ma anche su Sakineh, in mano a quei diavoli di fondamentalisti, è stato detto qualcosa. La gru di Brescia, la crisi economica che non molla. Insomma sempre e solo a parlare delle cose intrene al PD. Andiamo, Adamoli, una scossa.
Scritto da Ranuccio il 17/11/2010 alle 12:10
Caro Giuseppe, non conosco Matteo Mauri, mi documenterò. Le primarie poi bisogna vincerle nelle urne, quelle vere. E sai benissimo che se alle prossime primarie vince Vendola è la fine non solo del PD ma anche del Centro SInistra. Poco male lasceremo al governo il nuovo che avanza: Fini e Casini per qualche decina di anni. Per quanto riguarda l'attuale classe dirigente posso in parte condividere. Soprattutto per la comunicazione. Cosa in cui Vendola, come Berlusconi, brilla.
Scritto da mauro prestinoni il 17/11/2010 alle 12:49
Ma signora Mafalda. Questo no, quest'altro neanche Napolitano, migliorista e non riformista. Ma c'è qualcosa o qualcuno che le va bene?
Scritto da E.F. il 17/11/2010 alle 12:49
Caro Mauro, chiedo scuso, mi sono sbagliato nello scrivere il nome. Intendevo Matteo Renzi, il sindaco di Firenze. Matteo Mauri è un dirigente del Pd regionale.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/11/2010 alle 13:31
Caro Ranuccio, parlo spesso di problemi sociali (integrazione degli immigrati, azione sindacale, sicurezza) che non sono propriamente problemi interni del Pd. Ma negli ultimi giorni, avendo scelto di scrivere quotidianamente un solo post, dò la priorità al dibattito nel centrosinistra che sta assumendo toni molto preoccupati e perfino drammatici. I sondaggi elettorali ne sono lo specchio.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/11/2010 alle 13:34
Condivido il tuo post e molti dei commenti. Le primarie sono una gara fra candidati e non fra partiti, mentre il PD milanese le ha vissute come una competizione con SEL. La gente invece ha scelto (una volta tanto che poteva farlo!) votando il candidato che preferiva tra 4 persone che sono tutte di valore, senza seguire le indicazioni di partito. Punto e a capo.
Scritto da Natalino Bianchi il 17/11/2010 alle 14:02
E il riformismo? Spero non sia quello della campagna porta a porta, in cui i militanti dovranno spiegare "la nostra visione" senza averne mai discusso nei circoli o in altri ambiti. Per fortuna (?!) che c'è internet, almeno è possibile scaricare dal sito nazionale del PD l'elenco delle proposte.
Scritto da Natalino Bianchi il 17/11/2010 alle 14:05
Io, invece, a differenza di Ranuccio, penso che questo dibattito sia molto utile anche se vorrei che si sviluppasse di più sui contenuti del "riformismo vuoto". Ma vengo anch'io alle primarie (la lingua batte dove il dente duole). Incombono quelle di Varese. Se ci presentiamo con candidati sbiaditi e, per di più, senza nessuna discussione sui progetti, faremo un gran buco nell'acqua.
Scritto da Giovane Varese il 17/11/2010 alle 14:08
Caro Adamoli. troppe lingue biforcute in giro per la provincia di Varese. Ho notato che ci sono persone che esaltano le primarie libere e poi hanno voluto il congresso con un solo candidato alla segretaria provinciale per non rompere l'unità del Pd. Una gran contraddizione, o meglio, un gran cazzata.
Scritto da Luca C. il 17/11/2010 alle 15:32
Utile l’osservazione di @Ranuccio anche se ha ragione anche Lei nel rispondere che l’attualità degli ultimi giorni è occupata dalle primarie e dal dibattito politico interno ai due poli. Nella risposta che fornisce a Ranuccio, però, esagera quando definisce “drammatici” i toni del dibattito interno al centrosinistra. Drammatici? Io li chiamerei RIDICOLI. Majorino che dice che il suo “destino” è legato a quello dei suoi colleghi (immagino, Martina e Cornelli) è drammaticamente ridicolo. Che “scene da malavita” sono? Sanno tutti molto bene che le dimissioni non verranno mai accettate (per far posto a chi, poi?). Quindi, che scopo hanno queste finte auto-flagellazioni se non quello di far parlare solo di sé e per farsi dare l’ennesima pacca sulla spalla a mo’ di sprone. Non ritengo dotate di grande maturità le persone che hanno bisogno delle pacche sulla spalla. Ad esempio, se io dovessi attendere un Suo riscontro – anche negativo – ai miei commenti, non dovrei scrivere più. ….. Invece, come vede, sono qui.
Scritto da Mafalda il 17/11/2010 alle 15:41
Nemmeno la caduta di popolarità di Berlusconi vi salva dai pronostici più neri. Avevate ragione a non volere le elezioni. Siete di una pochezza progettuale disarmante, altro che riformisti. Finché vi comandano ex comunisti, prima Veltroni e poi Bersani, non recupererete più.
Scritto da Il perfido il 17/11/2010 alle 15:49
Il boss della camorra e capo storico del clan dei Casalesi Antonio Iovine è stato arrestato oggi dalla Polizia. Iovine era latitante da oltre 14 anni. Il tempismo del Viminale è davvero straordinario. Saviano, perseguitato dai Casalesi, nel corso della trasmissione “ Vieni via con me”, accusa la Lega di collusione con le mafie e con un coup de theatre degno del miglior avanspettacolo, Maroni, in camicia verde, sale al proscenio.
Scritto da Filippo Valmaggia il 17/11/2010 alle 17:06
Cara Mafalda, ho appena finito di leggere l'articolo di C.M.Fiori che tu mi hai segnalato. Ti ringrazio molto perchè mi era sfuggito (domani ci sarà un seguito sul blog). Quanto alle performance di Bersani e Fini di lunedì sera da Fazio e Saviano, non sarei troppo severo. Forse non sono stati, come "attori", disinvolti e brillanti, ma Bersani, per esempio, non ha recitato un parte che gli era stata scritta. E' stato genuito e questo gli va riconosciuto. PS Queste righe, credimi, le avrei scritte anche senza la tiratina d'orecchio contenuta nel tuo secondo commento. Come dovrei comportarmi? Intervenire su tutto? Non è possibile e stancherei da morire. Scegliere a chi replicare? Forse, ma è molto difficile. Come "padrone di casa" non vorrei proprio offendere nessuno. Per questo mi limito quasi sempre a rispondere alle domande. Se mi indichi una via d'uscita ti sarò molto grato.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/11/2010 alle 20:06
Filippo Valmaggia indica una coincidenza che era balzata all'occhio anche a me. Comunque, meglio così. Un latitante pericoloso in meno. Il collegamento fra 'ndrangheta e politica al nord non può essere messo da parte troppo in fretta.
Scritto da Umbertone il 17/11/2010 alle 22:27
Leonardo C. è tornato sui rischi di un governo a termine proposto da Bersani e da tutta l'opposizione. Ho le idee confuse al proposito. Un giorno mi sembra una scelta utile e il giorno dopo no. Bisognerebbe riprendere ancora l'argomento.
Scritto da Iscritto Busto il 17/11/2010 alle 22:40
@ Filippo Valmaggia. Molte persone, contente per l'arresto, pensano che Iovine si sapeva dove fosse. Lo tenevano per il momento giusto e le informazioni agli operativi sono state date solo ora. Se Bondi non c'entra con il crollo di Pompei ed i responsabili sono i sovrintendenti, perchè Maroni ha merito per la cattura di Iovine? Non è merito di chi opera sul territorio? Quando questi signori si accorgeranno che esistono meriti e responsabilità diverse, si farà festa. Pecorelle smarrite.
Scritto da FrancescoG. il 18/11/2010 alle 09:28
Arrivo molto in ritardo, forse fuori tempo massimo. Tuttavia desidero spezzare una lancia in favore delle primarie. Ritengo siano il sale della democrazia, intesa come partecipazione e sono una peculiarità del Pd. In un commento di qualche tempo fa sull'argomento, avevo scritto che ritenevo un errore mettere il "cappello" su un candidato. Non impariamo mai dai nostri errori.
Scritto da Angelo Eberli il 18/11/2010 alle 12:26
Caro Adamoli, mi scuso se rispondo solo ora. Saprà meglio di me che non ci sono criteri rigidi da utilizzare nel rispondere ai commentatori. Credo, infatti, che Lei già si adoperi con buon senso e rispetto di tutti. Anche le Sue pregnanti risposte ampliano spesso l’argomento del post. Che poi, nel rispondere, entrino in gioco componenti quali la conoscenza personale, le amicizie datate, la stima per una persona piuttosto che per l’ente o associazione che questa rappresenta, ecc. ecc. credo sia umano e del tutto legittimo. Il mio pungolo verteva sul fatto che ci sono dei commenti rispetto ai quali una risposta o anche una semplice citazione paiono oggettivamente ineludibili. Faccio un esempio banale, sperando di essere chiara. Nel post “C’era una volta una certa famiglia” (9 novembre) ho risposto a Gloria che poneva la questione della necessità o meno di leggi in tema di politiche temporali. Nella risposta ho indicato l’esistenza di una legge regionale in materia (risposta che ho poi perfezionato, con numero ed anno, in una seconda risposta). Anche Lei ha risposto successivamente a Gloria, lasciando cadere, però, nel vuoto il mio commento. Peccato, anche perché io La interpellavo nel Suo ruolo e nella Sua esperienza di ex legislatore regionale. Tutto qui. Credo – magari mi sbaglio - che lo scambio di informazioni (e non solo di opinioni) potrebbe costituire valore aggiunto per un blog. E comunque non avevo dubbi che avrebbe ripreso l'editoriale di C.M. Fiori. E poi la mia non era una tiratina d'orecchie ma il rinnovo di una presenza. Con simpatia.
Scritto da Mafalda il 18/11/2010 alle 15:17
Cara Mafalda, colpito. Mi sono riletto l'esempio che tu citi ed hai ragione tu. Anche sullo scambio di informazioni, ma questo richiede probabilmente più tempo di quello che ho.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/11/2010 alle 17:02
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