Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 23/11/2010 alle 09:45


“Il segretario provinciale di Varese afferma che il Pd nelle primarie amministrative, dove si terranno, avrà un candidato solo, tu cosa ne pensi?”, mi ha chiesto un giovane di Varese domenica scorsa sul blog.
La mia idea è che le primarie sono, salvo eccezioni, una competizione fra candidati e non fra partiti. Lo Statuto del Pd è chiaro: nel caso di primarie di coalizione, un iscritto può avanzare la sua candidatura qualora sia sottoscritta da almeno il 35% dell’assemblea locale, oppure dal 20% degli iscritti della città. Questo significa che si può avere più di un candidato. Altrimenti che primarie sarebbero? Non avremmo mai, neanche in teoria, candidati che rappresentino gruppi e movimenti civici. La battaglia per loro sarebbe persa in partenza.
Se il Pd vuole un nome solo si comporti di conseguenza: convinca tutta la coalizione o si presenti soltanto con le forze che accettano quel candidato senza passare dalle primarie.
In caso diverso, avremmo questo scenario: se il candidato del Pd vince si potrebbe dire che le primarie sono state di pura facciata e ratifica. Se prevale invece il candidato di una partito molto più piccolo sarebbe la sconfessione del Pd che perderebbe credibilità e autorevolezza. Ci troveremmo dinnanzi allo stesso psicodramma di Milano. Meglio riflettere bene e in maniera partecipata.
 

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 50 commenti -
Non credo che le primarie siano un toccasana a prescindere. Sono un ottimo strumento per ampliare la platea per la scelta di un segretario. Ma rischiano di creare confusione nell'elettorato e disorientarlo. Con il rischio che vinca quello più conosciuto tra gli elettori delle primarie (vedi Milano). E non è detto che sia il più popolare tra tutti gli elettori.
Scritto da Alex il 23/11/2010 alle 10:24
Evitiamo pasticci come a Milano. E' importante sapere prima e dichiarare apertamente quello che si vuole. Se il partito ha già deciso il nome unico, fare le primarie è una presa in giro. Se si tengono devono essere libere.
Scritto da Iscritto Busto il 23/11/2010 alle 11:29
Io le primarie non le farei. Chi sarebbero i candidati? Il Pd sceglierebbe il suo e poi farebbe finta di farlo scegliere agli elettori? Non abbiamno mica l'anello al naso.
Scritto da Giovanni B. il 23/11/2010 alle 11:49
Ho ancora voglia di primarie ma devono essere vere. In caso contrario al seggio questa volta non ci vado proprio. Se il partito vuole una candidato solo, lo scelga e lo proponga in modo chiaro.
Scritto da G. S. il 23/11/2010 alle 11:52
Beh il pasticcio di Milano è stato proprio quello che la segreteria cittadina, provinciale e regionale si sia schierata apertamente per un candidato. Credo che la segreteria invece sia un organo che sia da garanzia.Se il messaggio fosse passato cosi credo che il risultato ottenuto sarebbe stato diverso. Pertanto credo che le primarie siano uno stipendio.Se la situazione a Varese è come quella di Gallarate va bene.Ma se è diversa (e mi pare che sia cosi da semplice osservatore) liberiamo le forze
Scritto da Francesco Calò il 23/11/2010 alle 12:09
E' già finita la farsa delle dimissioni dei vertici del Pd milanese e lombardo dopo la scpnfitta alle primarie per il candidato sindaco. Meno male. Era chiaro che era tutta una balla.
Scritto da Pd Sesto S.Giovanni il 23/11/2010 alle 12:19
Grazie per la risposta. Secondo me è inutile tergiversare. Si facciano le primarie e siano libere come le vuole lo Statuto. Ho una domanda: se fossero primarie di partito e non di coalizione le regole sarebbero le stesse?
Scritto da Giovane Varese il 23/11/2010 alle 12:24
Le primarie sono uno strumento utilizzato da pd e sel, utili a coinvolgere il proprio elettorato ma non ad allargare la coalizione (anzi la cristallizza) e a queste latitudini per vincere è obbligatorio aprirsi e non chiudere. Purtroppo Firenze vista la forza elettorale del pd non è Milano!
Scritto da francesco novelli il 23/11/2010 alle 12:43
Giuseppe, basta che non sia unitaria come la candidatura Taricco (a proposito te che magari sei più dentro..riesci a comunicare il numero di schede bianche?). perchè quel candidato unitario ha provocato degli scossoni al nostro interno mica da ridere. Tra l'altro questo metodo implica che una persona che magari neanche si conosce o che magari è bravissima, sia invisa solo, e giustamente per me, solo per il metodo con cui si è imposta o è stata imposta.
Scritto da emanuele martini il 23/11/2010 alle 12:44
Adamoli, per le primarie di Varese si è fatto avanto il nome di Luisa Oprandi. Ho sentito pareri molto diversi. Potrebbe dirmi qual'è la sua opinione?
Scritto da Cittadina cattolica il 23/11/2010 alle 13:16
Scusatemi, ma con tutti i problemi che ci sono noi stiamo qui a confrontarci sulle primarie? Abbiamo il Governo delle tre T: tagli a istruzione e cultura, tagli ai trasporti pubblici, tagli (vedi l'ormai 1,5 per mille) alle associazioni ed al volontariato, tagli agli enti locali. L'occupazione è ai minimi storici dal dopoguerra ad oggi. In Europa ci deridono perchè abbiamo il Premier che fa feste con le minorenni. Il principale problema sono le primarie? PD pensa al Paese e non a te stesso.
Scritto da A. Bianchi il 23/11/2010 alle 13:39
@ Giovane Varese - Nelle primarie di partito, e non di coalizione, un iscritto per presentare la propria candidatura ha bisogno soltanto del sostegno del 10% dei componenti dell'assemblea comunale, oppure del 3% degli iscritti del proprio comune.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/11/2010 alle 14:23
@ Cittadina cattolica - E' senz'altro positiva la disponibilità, ormai pubblica, di una persona seria e capace come Luisa Oprandi. I nomi però si devono commentare e discutere in riunioni dove sia possibile un contraddittorio paritario. Non credo che sia utile che ciò avvenga sui blog dove chiunque, magari con nomi fittizi, possa parlare e sparlare delle persone. Penso che il Pd di Varese stia valutando attentamente la posizione da prendere.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/11/2010 alle 14:27
@Emanuele Martini - Non conosco i dati che mi hai richiesto. Se lo domanderai alla segretreria provinciale, ti sapranno rispondere nel dettaglio.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/11/2010 alle 14:29
@ A. Bianchi - Tu poni dei problemi reali, ma anche questo lo è nelle città dove si andrà a votare. Ti faccio notare che gli ultimi tre post riguardavano il caso Dell'Utri, la polemica Saviano-Maroni, le differenze fra Destra e Sinistra. Nei prossimi giorni ho intenzione di parlare del federalismo e del testamento biologico. Come vedi, non solo primarie. Tutt'altro.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/11/2010 alle 14:33
Caro Adamoli, purtroppo la penso come A. Bianchi. Il PD perde le primarie perchè diventa autoreferenziale e non parla dei problemi del territorio. C'è un infinito dibattito interno che non appassiona gli elettori (non delle sole primarie). Per quanto riguarda Oprandi, la appoggierà come diceva di fare con la Prati?
Scritto da Loredana il 23/11/2010 alle 14:47
Personalmente ho sempre sostenuto il valore delle primarie vere. Per questo motivo, partendo non da scelte apicali ma dalla gente comune che mi chiedeva "perchè non ti candidi?", ho dato la mia disponibilità con una lettera congiunta a tutti i vertici del PD (Adamoli può confermare). Dare la disponibilità significa dire "io ci sto" a essere uno dei possibili nomi in campo. Con molta semplicità questa è la mia posizione, che alle parole ha unito i fatti.
Scritto da Luisa Oprandi il 23/11/2010 alle 15:05
Egregio dr.Adamoli,a Malnate il PD ha saltato le primarie interne,ha scelto però un suo candidato e ora si trova con i possibili alleati che guardano altrove.Può il PD imporre agli altri un nome e,se non gli va bene,dire primarie di coalizione? Con il partitone(magari)che ha già scelto?Per fare alleanze sembra un metodo strano!Trovarsi prima, e tutti,per decidere assieme era sbagliato?
Scritto da Marco-Malnate il 23/11/2010 alle 15:07
Le primarie sono una delle poche novita' interessanti sulla scena politica negli ultimi anni. Hanno dimostrato di poter coinvolgere moltissimi elettori, che si sono dichiarati soddisfatti di poter dire la loro. Se poi si fanno errori, come a Milano, non è colpa delle primarie, ma di chi ha fatto l'errore. Ed andrebbe dimissionato, ma sul serio, non per finta, come avvenuto. Altrimenti tra poco finiamo sotto il 20%. Quando si sbaglia si cambia. E' una regola valida in tutto il mondo.
Scritto da Riccardo Demaria il 23/11/2010 alle 15:35
Mi pongo però una domanda, se lecito: come mai se si fosse trattato di un candidato come Marantelli, Adamoli o Molinari tutti dicevano che non si sarebbero fatte le primarie essendo candidati forti o "di partito", e nessuno ha mai parlato di necessità di "primarie vere" tranne Rossi forse (ma dovrò controllare sul blog), mentre ora che i big non ci sono con le primarie vere si schierano tutti? Magari mi sbaglio e non voglio essere irrispettoso ma qualche dubbio mi e ci viene.
Scritto da G.A. il 23/11/2010 alle 16:23
Non condivido la sua tesi nel senso che per me le primarie vanno fatte sempre e basta. Però riconosco che ho imparato molto dai suoi post di oggi e dei mesi scorsi. Per questo la ringrazio.
Scritto da Ivana il 23/11/2010 alle 16:31
@Emanuele Martini: i risultati del Congresso sono pubblicati sul sito del Pd: http://www.partitodemocraticovarese.it/attachments/379_risultati%20congressi.pdf. I votanti sono stati il 38% degli iscritti. Sul totale le schede bianche e nulle sono quasi il 10%.
Scritto da Pd Varese il 23/11/2010 alle 16:45
Vai avanti, caro Adamoli, se c'è un argomento che supera l'autoreferenzialità è proprio questo. Le primarie sono state pensate apposta per usc ire dalla cerchia degli iscritti e dei militanti. Però ci vuole chiarezza, se si indicono bisogna che siano primarie vere.
Scritto da Luisa Cardin il 23/11/2010 alle 17:10
Matilde Serao descrive così un BASSO napoletano: "Case in cui si cucina in uno stambugio, si mangia nella stanza da letto e si muore nella medesima stanza dove altri dormono e mangiano”. Con linguaggio da BASSO dei Quartieri Spagnoli si sfidano in questi giorni Carfagna e Mussolini. In un linguaggio meno coltivato (mi riferiscono alla Serao e non alle carfagne) si dice che una persona vola BASSO quando ha scarse ambizioni e orizzonti depressi. Si dice anche persona di BASSO profilo per definire chi abbia poco valore. BASSEZZA è mancanza di senso dell’onore e della dignità; BASSEZZA d’animo indica malvagità. Nei BASSIFONDI (di una città) predominano miseria, vizio e malavita. Un colpo BASSO è un atto proditorio, un tiro mancino. BASSO sta per sordido, vile, meschino. Tutto ciò che promana dal BASSO non può dare buoni frutti, a parte qualche ortaggio. Ma la nostra scrivente Luisa Oprandi puntualizza orgogliosamente che “partendo non da scelte apicali ma dalla gente comune che mi chiedeva "perchè non ti candidi?", ho dato la mia disponibilità”. Apicale ha per Luisa Oprandi un’accezione negativa. Ciò che viene dall’alto, da vertici qualificati, viene visto quasi con disdoro e ha una valenza inferiore, BASSA, appunto. Quanto è bella la democrazia (che speriamo si fugga, tuttavia …)!
Scritto da Filippo Valmaggia il 23/11/2010 alle 17:51
Alla faccia di chi dice che le primarie non interessano a nessuno. La discussione dimostra il contrario. In realtà se si fanno bene, le primarie sono uno strumento di partecipazione eccellente anche per me che non sono iscritto. Basta che non siano una finzione. In questo caso non fatele.
Scritto da Un varesino attento il 23/11/2010 alle 17:54
Non mi entusiasma questo dibattito sulle primarie se non è accompagnato da progetti e programmi. Adesso so qualcosa di più di prima sulle regole (fondamentali), ma i vari candidati dovrebbero fare uno sforzo in questa direzione. E' sbagliato dire che i programmi non servono. Magari non hanno effetti elettorali forti ma danno l'idea della serietà e dell'impegno amministrativo.
Scritto da Bortoluzzi il 23/11/2010 alle 18:01
E’ giustissimo che le primarie non siano una competizione fra partiti bensì fra candidati. Anche correndo il rischio che la competizione fra più candidati del medesimo partito frammenti le preferenze e favorisca estranei al partito stesso. E’ quanto accaduto a Milano, nonostante un solo candidato proposto dal Pd. Comunque questo è un rischio da correre, altrimenti non sarebbero primarie “vere”. E’ bene, anche, che i candidati abbiano programmi ed idee differenti, altrimenti su cosa si baserebbe la scelta? Sulla simpatia? Sul genere? Mi sembra un po’ poco. Trovo genuina l’autocandidatura di Luisa Oprandi (che mi pare la prima ufficiale) ed è giusto - come sottolinea Adamoli - che sia il partito a discuterne e non un blog. Nel caso si fatichi a mettere in campo primarie “vere” è bene che queste non si facciano e che dalle trattative esca un nome solo, un nome forte, sul quale far confluire le aspettative della gente (in tanti pensano a Lei).
Scritto da Mafalda il 23/11/2010 alle 18:47
Ricordo a tutti che a Lecco (comune) abbiamo vinto senza le primarie e il candidato antagonista era Castelli della Lega, un pezzo da novanta. Se la coalizione trova un candidato forte, perchè inventare qualche comparsa per fare le primarie? Non avrebbe nessun senso. Se si propongono più candidati validi, le primarie sono invece uno strumento utilissimo.
Scritto da Brielli Giuseppe (Lecco) il 23/11/2010 alle 19:12
Rispondo in questo post a @Bianchi Giò (anche se il suo interrogativo è contenuto nel post precedente) che si chiede come io faccia a sapere che Adamoli potrebbe essere stato il “capo” di @Lele. Contando sulla mia memoria, mi pare che qualcuno l’avesse già scritto in qualche commento passato. Forse non solo in questo blog ma anche in un altro. Ha presente quei commenti dove viene fatta una litania di nomi e cognomi e vengono snocciolati gli incarichi, le simpatie politiche ecc. ecc. e magari, purtroppo, anche qualche informazione privata? Mi ricordo di un commento che diceva: “Questo è sul libro-paga di quello, quest’altro è sul libro-paga di quell’altro, ecc. ecc.”. Ecco, l’idea devo essermela fatta lì. Se vogliamo, invece, stare sul recente, forse Lei non ha letto il fitto “carteggio” contenuto nel post “Bersani, serve una linea sola!” (12 novembre 2010) dove lo stesso Adamoli dice a Lele “…quando lavoravamo fianco a fianco …”. Ecco, questa mi è parsa un’elegante forma utilizzata da Adamoli per definire un suo collaboratore, a maggior ragione perché appare un dialogo fra due persone che hanno condiviso molto. Se poi mi fossi sbagliata ….
Scritto da Mafalda il 23/11/2010 alle 19:14
Una domanda sig.Adamolli: come si puo' evitare che il risultato venga inficiato da elettori non nostri? Ad esempio milano dove i partiti di estrema sinistra non hanno partecipato con propri candidati ma hanno chiesto ai propri elettori di andare a votare per pisapia? O peggio visto la differenza contenute tra pisapia e boeri, elettori di centrodestra potrebbero aver votato pisapia per indebolire o come poi e' avvenuto per far perdere boeri! Non mi sembra che i due euro o l'utilizzo dei dati sensibili siano sufficienti ad evitatare "brogli". Grazie mille!
Scritto da valenzano il 23/11/2010 alle 19:21
Discussione interessante e utile per capire di più. Che fatica a seguire queste cose. Sui giornali non c'è niente che ti possa aiutare, solo indiscrezioni sui nomi. La politica così diventa difficile e imprendibile.
Scritto da Alessia il 23/11/2010 alle 19:24
Diciamolo francamente, uno apre il blog per vedere cosa ha scritto il Valmaggia e per incacchiarsi quasi sempre e per vedere cosa ha scriyto la Mafalda e per incacchiarsi qualche volta. Tutto il resto è noia.
Scritto da Ranuccio il 23/11/2010 alle 19:35
Filippo Valmaggia, col suo modo colorito ed estremo mette in evidenza un lato debole del Pd che sta svalutando i poteri e le prerogative del vertice del partito a tutti i livelli. E' come se le decisioni che prendono i dirigenti e le segreterie siano macchiate da colpe, limiti, insufficienze gravi. Un partito deve anzitutto rispettare i suoi capi. Se non lo fa si consegna a una brutta fine. Per questo la decisione finale sulle primarie la devono prendere i dirigenti.
Scritto da Il pirata il 23/11/2010 alle 20:36
Concordo con Bortoluzzi e Mafalda sulla necessità dei programmi. Bella discussione.
Scritto da Acanfora Giacomo il 23/11/2010 alle 20:39
@Ranuccio. Se è così noioso perchè lo leggi. Con tutto quello che c'è online.
Scritto da Giovanni B. il 23/11/2010 alle 21:54
Un bel rebus. La primarie sono dei singoli, ma chi organizza poi la campagna elettorale ? I singoli ? Sì, daranno un contributo personale, ma è lo schieramento che deve impegnarsi. I partiti possono astenersi dall'influire nelle primarie ?. Più candidati presenterà il maggiore partito e quasi certa sarà l'affermazione di un esponente di un piccolo partito o senza..Magari sconosciuto o quasi. Mi immagino con quale entusiasmo i militanti si impegneranno per il suo successo..
Scritto da A .Vaghi il 23/11/2010 alle 22:01
Trattandosi delle primarie a Varese pensavo che ci fosse una rissa sui nomi. Invece la mia previsione è stata smentita. Complimenti ai lettori.
Scritto da Giovane Varese il 23/11/2010 alle 22:17
Cara Loredana, per il congresso provinciale mi sono limitato a dire la mia opinione sul piano politico (esempio: è una gran fesseria che l'unità si tuteli solo con il candidato unico) e su alcuni contenuti progettuali. Non ho mai preso posizione sui nomi dei candidati. Giusto o sbagliato che fosse mi sono comportato così e non troverai una mia dichiarazione diversa.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/11/2010 alle 23:28
Caro Valenzano, non credo che nelle nostre città ci sia il rischio che i risultati delle primarie possano essere inficiati da elettori imbroglioni. C'è comunque la necessità di regolamentare meglio le iscrizioni alle primarie. Questo si, hai ragione. Credo che il sistema debba essere affinato e migliorato
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/11/2010 alle 23:31
@Filippo Valmaggia. Se desidera le preciso la scelta lessicale del termine "apicale" (mi pare corretto nei suoi confronti). La perifrasi con cui spiegarla potrebbe essere questa: una scelta non decisa da una o più persone ai vertici alla quale ho dato il mio eventuale consenso, bensì una disponibilità che io ho proposto alle componenti del Pd e che si sommerà alle altre disponibilità che perverranno. Le poche righe mi avevano portato a sintetizzare in un aggettivo. Grazie.
Scritto da Luisa Oprandi il 24/11/2010 alle 02:09
ciao giseppe,inutile tergiversare,ci conosciamo da anni e per anni abbiamo militato nello stesso partito,a proposito della candidatura della Oprandi che è,come me di San Fermo,cosa ne pensi?il rione negli ultimi tempi vive dei problemi seri,dalla chiusura dei locale per droga,al bullismo a scuola(vissuto tra l'altro sulla pelle di mio nipote),ma dove sono questi rappresentanti? aspettano la campagna elettorale.grazie
Scritto da rosa tagliani il 24/11/2010 alle 07:03
La mia posizione è semplice. Ok le primarie, ma portiamo rispetto ai dirigenti del Pd che hanno un compito difficile. A.Vaghi dice bene: non è facile risolvere questi rebus.
Scritto da Vittorio (Luino) il 24/11/2010 alle 10:11
Di Primarie a Varese ne abbiamo già parlato. È intervenuto Molinari che ci ha detto che il PD a Varese ha fatto un percorso per far crescere “dal basso” l’elaborazione del programma. Quindi il PD deve esprimere un proprio candidato che “personifichi” quel programma. Se poi sarà il candidato del PD o anche di altri dipenderà dall’accoglienza riservata al progetto. E poi le facciamo le Primarie? Io le farei, sarebbe un modo per testare il lavoro fatto, spero però che escano anche altre candidature che “arricchiscano”, è chiaro che così si viaggia senza rete di protezione, ma deve essere così. Se si vuole imbastire una operazione a tavolino, con una bella incoronazione finale… bè, si rischia semplicemente che i varesini non votino il centrosinistra (niente di nuovo è dal 1994, credo, che non lo fanno), però a lungo andare la pianta si secca definitivamente e resta solo la sterile testimonianza.
Scritto da Lele il 24/11/2010 alle 11:50
@ Luisa Oprandi. Ho riletto il passaggio del suo primo commento, che ripropongo: “partendo non da scelte apicali ma dalla gente comune che mi chiedeva "perchè non ti candidi?", ho dato la mia disponibilità”. Chiunque, non soltanto un pedante come me, interpreterebbe il suo costrutto come un vezzo radical-chic. La ggente comune (la doppia g dà la giusta enfasi ), il poppolo (doppia p) mi reclama! Poi, una volta eletta, la radical-chic d’occasione si inasta nel punto “più apicale” che può, dimentica della gente comune e del popolo (ritornati, correttamente, senza doppie). Deja vu.
Scritto da Filippo Valmaggia il 24/11/2010 alle 12:14
Cara Rosa, confermo che Luisa Oprandi sarebbe una buonissima candidata che, secondo me, si è presentata con lo spirito giusto. Ma il blog non è lo strumento adatto per comparare i candidati e valutarne e i pro e i contro. Il rischio che, dietro nomi fittizi, si apra una rissa scatenata da motivi di invidia, rivalità, antipatia-simpatia, è alto e vorrei evitarlo. Il Pd sta compiendo le sue analisi; al segretario e ai dirigenti il mio augurio e la mia comprensione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 24/11/2010 alle 13:43
@ Filippo Valmaggia. Sinceramente non riesco a comprendere il motivo di tanta acredine verso la Oprandi che per quanto mi consta, (e per il poco che possa contare il mio parere) potrebbe essere una degnissima candidata alle primarie. L’epiteto di “radical scic” nei suoi confronti mi sembra del tutto fuori luogo, come pure il processo alle presunte future intenzioni. Quanto al termine “basso” è vero, la sua connotazione semantica è per lo più negativa; tuttavia è pur vero che, per costruire qualcosa, normalmente si parte dal basso.
Scritto da Angelo Eberli il 24/11/2010 alle 14:13
Non ho tanti elementi per giudicare ma per quanto riguarda l' eventuale candidatura della Signora Oprandi a Sindaco per il centrosinistra del Comune di Varese mi pare che il PD dovrebbe essere contento. C'è discussione in atto da tempo ma di candidature praticabili nienache l' ombra. Dopo che Lei e mi pare anche l' On. Marantelli avete declinato per ragioni che in particolare Lei ha precisato puntualmente indicato, questa eventualità, quella dell' Oprandi mi pare un ottima candidatura.
Scritto da Borghi S. il 24/11/2010 alle 16:38
La migliore candidatura in assoluto per il centrosinistra a Varese è quella di Daniele Marantelli. Stimato, attivo, conosciuto. Se la sua disponibilità non ci fosse, come ormai scontato, una donna come l 'Oprandi potrebbe andare benissimo nonostante per quanto mi riguarda provenga da altra cultura politica. Poi primarie o non primarie vedete voi, ma fate in fretta, ogni giorno che passa è un vantaggio per chi già è molto forte e vincente.
Scritto da E.F. il 24/11/2010 alle 16:44
Condivido nella sostanza gli ultimi interventi. Non ci sarebbe neanche bisogno di dirlo, per la verità, ma visto che l'ultimissimo porta la firma E.F. ci tengo a sottolinearlo perchè non sempre siamo stati d'accordo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 24/11/2010 alle 18:22
Ho letto questo post quando ormai la discussione è giunta ad un punto fermo che condivido, Perciò mi limito a fare i complimenti a Giuseppe, per il post, e a Luisa per la candidatura. Non è facile trovare espresso con altrettanta chiarezza il significato delle primarie e la sua profonda democraticità, anzi la capacità del PD di viverle nell'esclusivo interesse del paese, facendo esso stesso un passo indietro e accettando che vi concorrano anche più persone dello stesso partito. SeL lo farebbe?
Scritto da giovanniderosa il 25/11/2010 alle 15:58
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