Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 25/11/2010 alle 18:23


Dopo la tragica fine di Eluana Englaro (febbraio 2009), il testamento biologico sembrava essere la legge più urgente dello Stato italiano. Si rischiava una decisione presa sull’onda emotiva. Il dibattito era infuocato ed anch’io fra quelli che auspicavano una pausa di riflessione. Ora però stiamo assistendo ad un rinvio sine die che non mi soddisfa per niente.
La situazione si fa sempre più confusa e pericolosa. Vi sono dei Comuni che raccolgono dichiarazioni di “fine vita” dei cittadini. Che valore avranno? Saranno fatte rispettare? Da chi? In un articolo del febbraio 2009, pubblicato sulla prima pagina della Prealpina e sul sito, scrivevo nel titolo “Farò testamento biologico. Lo stato rispetti la mia libera coscienza”. Sono più che mai convinto di quella manifestazione di volontà che spiegavo nel breve scritto. Ma lo Stato deve intervenire con una legge, non può lasciare il campo alle incursioni più diverse, contraddittorie, fantasiose e bizzarre.
Ci avviciniamo alle elezioni anticipate? Ebbene i partiti dicano cosa pensano e cosa vogliono. E se invece non si vota fino al 2013 si impegnino ad approvare la legge, diventata indifferibile. Nessun partito pensi di cavarsela con la libertà di coscienza lasciata ai parlamentari. Questa è sacrosanta.  Ma una linea politica è indispensabile.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 39 commenti -
Una posizione insolita per un cattolico post-democristiano. Insolita soprattutto perché non provocata ma spontanea. Condivido la preoccupazione espressa ma ritengo che le dichiarazioni di volontà rese ai comuni siano meglio di niente.
Scritto da Bortoluzzi il 25/11/2010 alle 19:08
Certo, sembrava la legge più urgente da affrontare con Decreto, ma solo per bloccare la morte di Eluana. Poi più nessun urgenza. Un pl approvato oltre una anno fa dal Senato, una porcatina, che non ha soddisfatto neppure chi l'ha votato ( il sen. Tomassini, per sua ammissione ) ed ha auspicato un sensibile miglioramento nel passaggio alla Camera. Bella coerenza. Sono il presidente di So.crem Varese e da questo osservatorio vengo avvicinato da soci che vogliono dare disposizioni di fine vita.
Scritto da A. Vaghi il 25/11/2010 alle 19:11
Dichiarazione che non condivido. La vita è sacra.
Scritto da N.V. il 25/11/2010 alle 19:15
Legge urgente sul testamento biologico? No. Meglio non fare niente. Qualunque cosa legifererà questo Parlamento sarà peggio di quanto succede, o non succede, adesso. Vorrei una buona legge non una qualsiasi. Per ragioni famigliari preferisco non firmarmi.
Scritto da Una donna di Busto A. il 25/11/2010 alle 19:20
Continua.... Questo accade quasi ogni giorno.. Ho a disposizione diversi testi di dichiarazione. Qello redatto da Umberto Veronesi, quello redatto dal collegio notarile ( e poi abbandonato ), quello della Federazione Italiana della Cremazione ecc.. Tuttavia sinceramente non mi sento di incentivarne la sottoscrizione per non creare illusorie speranze circa il rispetto legale. Ci vuole una legge il più possibile chiara che rispetti innanzitutto la volontà della persona .
Scritto da A. Vaghi il 25/11/2010 alle 19:22
“Farò testamento biologico. Lo Stato rispetti la mia libera coscienza”. In questa frase c’è tutto. Nessuno ha il diritto di imporre ad altri le sue convinzioni. Eppure si ode già il frastuono di chi urla e straparla di eutanasia.
Scritto da Angelo Eberli il 25/11/2010 alle 19:52
Forse mi sono distratto ma non mi pare che questo stato sia molto vicino alla vita dei suoi cittadini. Perché mai dovrebbe interessarsi della loro morte? Viva la morte libera che ci libera da questo stato.
Scritto da Filippo Valmaggia il 25/11/2010 alle 20:01
Non sono d'accordo. Difendo le dichiarazioni "fai da te" ai comuni, però plaudo all'apertura di questo dibattito su un blog. Forse qualcosa si sta muovendo nel sonnolento mondo degli ex diesse. E i cattolici del Pd cosa dicono? Naturalmente fanno finta di niente. A loro bastano i posti e gli strapuntini.
Scritto da Maccari G. il 25/11/2010 alle 20:34
Vorrei sapere cosa pensa lei del diritto di replica richiesto dalle associazioni pro-vita alla coppia Fazio e Saviano di "vieni via con me". E soprattutto sul rifiuto da questi opposto alla richiesta. Allora perchè lo stesso diritto lo hanno concesso al ministro Maroni?
Scritto da Giacomina il 25/11/2010 alle 20:59
Giuseppe,quando il dibattito sul "fine vita" non è strumentalizato da ragioni politiche, generalmente prevale il "buon senso" che è anche "buona coscienza" , come nel caso della tua dichiarazione che condivido. E, da cattolico, apprezzo il coraggio che hai avuto a scrivere questo post.
Scritto da giovanniderosa il 25/11/2010 alle 21:48
La testimonianza di A. Vaghi è importante e la sua volontà di non invogliare le disposizioni di fine vita è un atto di onestà. Dimostra chiaramente la necessità di una legge adeguata che il parlamento dovrebbe approvare rapidamente. Però è in tutt'altre faccende affacendato, purtroppo.
Scritto da Gianna Ceriani il 25/11/2010 alle 22:38
@Angelo Eberli. Quando si vuole bloccare una discussione seria si dice che coloro che ne parlano vogliono, sotto sotto, l'eutanasia. E' un vecchio trucco per intimidire e sviare l'attenzione.
Scritto da Alfredo Martini il 25/11/2010 alle 22:58
Argomento molto serio e importante. Non ho un'opinione precisa. Leggo con interesse e spero che la discussione non degeneri fra opposti estremismi. Succede spesso su queste cose delicatissime.
Scritto da Gianfranco G. il 25/11/2010 alle 23:08
Suvvia Adamoli, ci sono molte cose più urgenti. La vita è bene che sgorghi fluida senza interruzioni forzate fin quando la natura lo consente.
Scritto da Maria C. il 25/11/2010 alle 23:24
Sulla necessità della legge c'è poco da dire. Sulle norme bisogna marciare coi piedi di piombo. Bisognerà vedere se si riesce a realizzare una buona relazione fra malato grave, famiglia, medici curanti. La situazione è molto complessa.
Scritto da S.N. il 25/11/2010 alle 23:30
E' una riflessione tempestiva ed equilibrata. Mi piacerebbe che lei rispondesse alla domanda di Giacomina. Ieri sera in diversi telegiornali ho sentito motivazioni contrapposte sulla patecipazione delle associazioni pro-life a Vieni via con me, forse più per ragioni politiche che per altro.
Scritto da Mario B. il 26/11/2010 alle 08:39
Argomento di grande umanità, che coinvolge profondamente l'essere umano se e quando egli vuole pensarci e prendere delle decisioni. Certo l'interessamento della politica in materia deve - prima o dopo - "regolamentare" una realtà delicatissima. Solo per curiosità, come sono le normative vigenti nelle altre nazioni?
Scritto da Rosella e Carlo il 26/11/2010 alle 09:29
@Giacomina e Mario B. - Farei certamente parlare un rappresentante delle associazioni pro-vita, anche se non mi piace il termine "diritto di replica" che era stato usato per il ministro Maroni. Chi difende la vita finché non si spegne totalmente ha diritto di manifestare la propria opinione nella stessa trasmissione nella quale altri hanno potuto esporre un punto di vista molto diverso.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/11/2010 alle 12:08
La legge è ferma sulla contrapposizione tra chi sostiene che l'alimentazione col sondino nasogastrico sia accanimento terapeutico e chi invece pensa correttamente che si tratti di semplice alimentazione di una persona diversamente abile (come anch'io penso). Tutto questo non c'entra assolutamente con le disposizioni testamentarie a futura memoria circa un rifiuto delle cure mediche mediante macchinari (queste si) definibili come accanimento terapeutico.
Scritto da Lodovico Aspesi il 26/11/2010 alle 12:13
Appunto Maria C., FIN QUANDO LA NATURA LO CONSENTE. Non con tubi che ti nutrono o ti fanno respirare artificialmente perché il tuo cervello è morto, o perché i tuoi muscoli sono tutti atrofizzati e puoi muovere appena le palpebre
Scritto da pino s. il 26/11/2010 alle 12:28
Se si parla di Stato bisogna anche parlare di Chiesa. Inutile illuderci, dopo le istituzioni laiche cisono quelle religiose e in questo campo contano eccome.
Scritto da Ranuccio il 26/11/2010 alle 12:39
Mi ero perso il Valmaggia pensiero. davvero impressionante il suo gioco di parole finale, da mettere i brividi. Dico sul serio.
Scritto da Ranuccio il 26/11/2010 alle 13:18
La chiesa è importante, in questo campo in modo particolare. Svolge la sua missione che rispetto e apprezzo. Alla fine però dve intervenire la laicità delle istituzioni pubbliche. Il peso della scelta legislativa è sulle loro spalle.
Scritto da Marchini Gaetano il 26/11/2010 alle 14:02
@ Lodovico Aspesi. Quel problema che tu illustri va risolto con una legge. Chi esegue le volontà di "fine vita" di una persona deve sapere come deve comportarsi secondo legge. Ci sono zone d'ombra che la legge non è mai in grado di esplorare e disciplinare. Questa è il vero margine di discrezionalità ma il contesto legislativo dev'essere certo.
Scritto da Mario Bottinelli il 26/11/2010 alle 14:09
ok, linea politica testamento biologico si! no alla libertà di coscienza ai parlamentari.
Scritto da zorro il 26/11/2010 alle 14:50
Dopo quello che è successo a "Vieni via con me", si sta ideologizzando un'altra volta la discussione su questioni terribilmente umane come la vita e la morte. Brutto segno anche il testamentno biologico.
Scritto da Ruggero il 26/11/2010 alle 15:03
@Giuseppe L'assunto e' sbagliato: non solo il "contraddittorio" non e' un diritto, ma non e' che ci sia stato un comizio del comitato "pro morte" con cui si deve ora confrontare il comitato "pro vita". Tanto vale imporre la presenza dei Casalesi per rispondere a Saviano. Qualcuno sta perdendo il senso della misura, oltre che del ridicolo.
Scritto da Lorenzo M. il 26/11/2010 alle 15:19
@Emanuele Martini. Proprio quello che io temo. Si parla di testamento biologico, di espressione anticipata di libera volontà di non subire accanimento terapeutico e subito c'è chi urla che si vuole l'eutanasia. D'altra parte,anche per la timida riforma sanitaria di Obama, quelli dei "tea party" gridavano ai quattro venti che si voleva introdurre l'eutanasia...
Scritto da Angelo Eberli il 26/11/2010 alle 15:58
Dici: "Una linea politica è indispensabile". Concordo. E quella del PD, di grazia, quale sarebbe ?
Scritto da Larpi il 26/11/2010 alle 16:08
Il fine vita fai da te, come alcuni adombrano, non è accettabile. Serve una legge rispettosa delle diverse sensibilità presenti su un terreno così delicato per evitare abusi, diseguaglianze, pastrocchi e manipolazioni. Sono d'accordo con il blog e con Vaghi. Nessuno in questo campo può imporre nulla ma il poter disporre e agire in un quadro di certezza giuridica è un diritto sacrosanto in uno Stato democratico e pluralista.
Scritto da cesare chiericati il 26/11/2010 alle 16:46
L'idea del post è corretta. Come dice Larpi è necessario che il Pd precisi la sua linea. Dovrebbero farlo anche gli altri partiti che non eccellono in chiarezza. Prendiamo l'ultimo arrivato, FLI, che cosa voglia Fini in questa materia non si sa.
Scritto da Luigi D. il 26/11/2010 alle 18:29
Preziosa la testimonianza di @A. Vaghi che conferma l’attenzione e la sensibilità dei comuni cittadini (nel suo caso, i soci) verso questi temi. @Giovanni De Rosa si affida al “buon senso” dei nostri politici. E’ singolare ciò. I politici non si muovono sulla base del buon senso ma della lobby che l’ha votato. Prendiamo, ad esempio, Maurizio Lupi che a me piace in quanto mi pare dotato, appunto, di buon senso (oltre che di educazione, pacatezza, ecc. ecc.). Se chiamato ad esprimersi in materia, non saranno solo le sue convinzioni religiose (sappiamo tutti che è di Cl) a farlo decidere bensì, a farla da padrone, sarà la necessità di “dover rendere conto” …. Sono d’accordo con @Lodovico Aspesi: l'alimentazione col sondino nasogastrico non è accanimento terapeutico ma mera alimentazione (che è anche un atto d’amore). Io non staccherei mai la spina ad un mio familiare. Mai. A costo di passare il resto dei miei giorni al suo capezzale. E nemmeno vorrei che me la si staccasse. Certo, bisogna essere allenati ad un certo “spirito di sacrificio”. Ma non credo manchi. Devo però assolutamente permettere che alle mille eluane del mondo possa essere staccata la spina. Da un altro punto di vista potrebbe essere un atto d’amore anche questo.
Scritto da Mafalda il 26/11/2010 alle 18:32
Dimenticavo. @Ranuccio per primo ci ricorda la voce ed il peso della Chiesa in questa materia. La stessa Chiesa che ha appena consentito – in casi particolari – l’utilizzo del preservativo, noncurante sinora della capillare diffusione del virus dell’hiv in Africa. La stessa Chiesa che non sta dalla parte delle donne che si sottopongono alla faticosa fecondazione assistita omologa e, addirittura, condanna quelle che si sottopongono (all’estero, in quanto in Italia non permessa) a quella eterologa. La stessa Chiesa che critica l’omosessualità …. Alleggerendo l’argomento, sempre a Ranuccio pongo una domanda: “Ma ti vengono i brividi per così poco?”. L’hai detto tu stesso tempo fa in un commento (accidenti la mia memoria!) che magari Filippo ci piglia in giro in tutti ma, ciò nonostante, ciò che scrive è stimolante. Anch’io penso che ogni tanto ci pigli in giro. Ciò non toglie che anch’io lo legga con piacere ed interesse. Senza brividi, quindi …..
Scritto da Mafalda il 26/11/2010 alle 19:04
Certezza giuridica, ribadisce Chiericati. Richiesta giustissima ma il Parlamento oggi non è in grado di svolgere la sua funzione. Mi chiedo sempre se è meglio andare alle elezioni anticipate o approvare un nuovo governo. Non so rispondere.
Scritto da Pd Pavia il 26/11/2010 alle 19:26
Discussione serena e pacata su un problema spinoso capace di accendere le polemiche più velenose. Mi compiaccio con tutti per questo stile. Eluana Englaro era di Lecco. Conosco alcuni suoi parenti. Ancora oggi non so chi aveva ragione e chi torto. E' la famosa zona grigia. Beato chi ha solo certezze o chi ha sempre qualche dubbio? Chi lo sa?
Scritto da Brielli Giuseppe (Lecco) il 26/11/2010 alle 20:39
Vita e morte sono legate in maniera indissolubile. Riprendo il mio ultimo commento - dove parlo di fecondazione assistita – per ribadire che le donne coraggiose non si fanno fermare da alcuno. Abbiamo appreso tutti, oggi, della nascita di Penelope Jane data alla luce dalla ultracinquantenne Gianna Nannini. Il ginecologo che l’ha seguita nega si sia trattata di ovodonazione ma solo il frutto di cure ormonali perdurate nel tempo. Qualche dubbio viene, sarebbe meglio si dicessero le cose come stanno anche per evitare di alimentare speranze inutili in tante altre donne. Comunque sia, benvenuta Penelope Jane!
Scritto da Mafalda il 26/11/2010 alle 23:10
@ Mafalda. Un bambino ha il diritto di crescere con due figure genitoriali. Talvolta, fatti della vita impediscono che ciò accada ma quel bambino vivrà del ricordo del papà o della mamma attraverso i racconti del genitore che gli è accanto. Potrà conoscere anche la famiglia del genitore mancante, sapere da chi origina. Penelope Jane (colpita pure nel nome) cosa si sentirà dire quando chiederà di suo padre? La madre discetterà di chimica e medicina? “Che colore d’occhi ha il mio papà? Non lo so, Penelope Jane, ricordo solo iniezioni, cure ormonali e provette”. Il conto della propria omosessualità non lo si fa pagare ai figli.
Scritto da Filippo Valmaggia il 27/11/2010 alle 09:16
Caro Filippo, il tuo ragionamento è ineccepibile. E’ corretto che un bambino viva e cresca con una figura femminile ed una maschile. Nel tuo convincente commento fa capolino la tua esperienza brancatiana e disegni, pertanto, uno scenario comprensivo di un genitore defunto. Però, la gamma delle “situazioni genitoriali” è più complessa ed articolata: ci sono i genitori che abbandonano la famiglia, quelli che non riconoscono i figli, quelli che li abbandonano, quelli che li violentano. Ripeto: sono d’accordo con te, il tuo ragionamento non fa una grinza. Così come quello di Gianna Nannini nel momento in cui ha deciso di diventare madre. Avete ragione entrambi. Tra l’altro, mi risulta che la Nannini abbia un compagno. La mia fonte sono i giornali che leggo dalla parrucchiera. Considerato che ci vado una volta all’anno, potrei non essere aggiornatissima ….
Scritto da Mafalda il 27/11/2010 alle 19:25
Cara Mafalda, le riviste del mio parrucchiere riportano che la Nannini è lesbica. Sono aggiornato perché ci vado due volte al mese ma è possibile che il mio tagliatore sia uno sporco reazionario. In ogni caso, non riconoscere i figli o, peggio, abbandonarli è un reato; violentarli è un abominio. Ma farli crescere scientemente senza padre è una colpa gravissima. p.s. bello il tuo commento su faziosaviano. Sei sempre bravissima.
Scritto da Filippo Valmaggia il 28/11/2010 alle 11:51
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