Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 20/12/2010 alle 15:15

Enrico Letta in un’intervista al Corriere di ieri afferma: “Quando penso a un nuovo Prodi, penso a uno che deve immaginare tre missioni. Mettere in campo un pacchetto di proposte per ridare speranza ai giovani su casa, lavoro e famiglia. Riportare al centro l’investimento sul sapere. Costruire un fisco che aiuti chi ha voglia di fare”. Sottoscrivo questo progetto, ma con chi allearsi per realizzarlo? La risposta di Letta è: primariamente col terzo polo.
I lettori più affezionati sanno che sono sempre stato incline ad un’alleanza con Casini e Rutelli. Con il terzo polo appena costituito, che comprende Gianfranco Fini con un seguito consistente, confesso che sono in difficoltà. Forse è un riflesso condizionato del passato, forse un’insufficiente duttilità mentale nel capire il nuovo che avanza. Fatto sta che i miei dubbi sono forti.
Ha un bel dire Massimo D’Alema, ammiccando anche lui al terzo polo: il Pd presenti il suo progetto e vediamo chi ci sta. In realtà la scelta delle alleanze indica anche quale è l’orizzonte che abbracci, la tua idea di società, la tua direzione di marcia. E’ sempre stato così. Ora, io non voglio affatto consegnare la leadership del centrosinistra a Nichi Vendola (semmai dialogare anche con lui). D’altra parte, non vorrei nemmeno restare prigioniero di una alleanza così ampia da comprendere tutto il terzo polo e da ricordare con l’Unione di Prodi, sconclusionata, litigiosa e finita malissimo. Quella sulla sinistra, questa sul lato opposto.
Il “polo della nazione” potrebbe risultare decisivo con un diverso sistema elettorale. Con quello attuale rischia di essere una complicazione e di aiutare la vittoria di Berlusconi. Spero di sbagliare e di cambiare idea. Già a partire dalla direzione nazionale del Pd di giovedì prossimo.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 38 commenti -
Caro Giuseppe, il PD si interroga se allearsi con il terzo polo o con Vendola - Di Pietro. E' un interrogativo che temo per il PD risulterà ozioso. Credo infatti che il terzo polo non abbia nessuna intenzione di allearsi con la sinistra, e che voglia, al contrario, costruire un nuovo "progetto popolare": in sintesi ha l'ambizione (giusta o sbagliata lo dirà la storia) di sostituirsi all'attuale PDL di matrice populista, sempre restando nel campo delle forze popolari, alternative alla sinistra.
Scritto da Larpi il 20/12/2010 alle 15:31
La vedo male per il PD, intendo dire male elettoralmente. A sinistra Vendola raccoglierà buona parte di un certo voto tradizionalmente di sinistra che sfuggirà ai democratici, al centro, il terzo polo, che rimane un'accozzaglia di storie politiche tenute insieme solo dall' antiberlusconismo moderato, porterà via i voti appunto moderati di chi non ama più Berlusconi o la Lega ma che di certo faticherà sempre a votare per il PD. Sono troppo pessimista? Dica la verità, Lei non sente quel richiamo?
Scritto da E.F. il 20/12/2010 alle 16:27
Il problema delle interviste è che non illustrano progetti ma solo petizioni di principio. Come si fa a non essere d’accordo con gli obiettivi posti? Ma per essere credibile si deve dire come fare a raggiungere lo scopo e, vista la situazione attuale, chi ne pagherà il conto. Tu fai osservazioni che mi piacciono: “le alleanze indicano la tua idea di società”, poi però si finisce a parlare di destra e sinistra e ci si impantana. Io allora dico, si mettano sul piatto i veri progetti, quelli strutturali però, e su questi si decidano le alleanze. Io credo che il tentativo di creare una alleanza sulla base di un patto costituente sia da fare. Se poi le cose non dovessero andare bene registreremo il fallimento di una fase politica e decideremo che fare, tutto meglio che consumarci lentamente senza sapere che fare. Sia chiaro, ritengo il fallimento del progetto del PD una catastrofe perché consegnerebbe l’Italia ad una fase di “disgregazione Istituzionale” e l’Italia nelle condizioni in cui si trova di tutto avrebbe bisogno tranne che di un ritorno della partitocrazia e di una “organizzazione” politica degli interessi particolari.
Scritto da Lele il 20/12/2010 alle 16:43
Concordo in toto. Peccato che sia esattamente il contrario di quello che si sta facendo, anche a Varese città. In questo Adamoli non ha colpa, ma bisognerebbe dire a gran voce che un'alleanza con Fli sarebbe la morte del PD. Molinari a Varese ha proposto questa alleanza, pensando che il risultato del voto si fa con le somme. Al contrario, con un progetto del genere il Pd non lo voterebbe nessuno.
Scritto da Carlo F. il 20/12/2010 alle 16:56
Che strano! A sentire alcune persone lei sarebbe già il capo riconosciuto del terzo polo. E' proprio vero che bisogna diffidare di quello che si sente in giro.
Scritto da Emanuela il 20/12/2010 alle 17:44
Finalmente un parola chiara sul terzo polo. A me pare un passo indietro nell'evoluzione della politica italiana. Spero che il Pd non si faccia irretire in gioco nel quale a guadagnare è solo Fini.
Scritto da Vittorio il 20/12/2010 alle 17:45
Credo che Larpi abbia ragione. Ciò non toglie che il PD abbia l'obbligo, come principale forza d'opposizione, di presentare come dice D'Alema un suo progetto articolato indicando delle priorità ineludibili e su queste misurare l'effettiva volontà dell'ondivago Casini e le ambizioni di un Fini ancora imperscrutabile. Bisogna farli uscire allo scoperto per misurare la loro effettiva volontà di affrancamento dal berlusconismo senza Berlusconi.
Scritto da cesare chiericati il 20/12/2010 alle 18:16
Il terzo polo starà dalla parte del vincitore. L'ipocrita politica dei due forni nelle amministrative lo ha palesato. Il PD, nato con vocazione maggioritaria, da solo non può vincere, ma il divario da colmare da solo contro un alleanza PDL e lega è troppo elevato, il terzo polo assetato di potere tornerà presto all'ovile. Almeno questa è la mia idea...
Scritto da A. Bianchi il 20/12/2010 alle 18:42
Enrico Letta parla senza dire. Non c’è politico, formazione partitica o coalizione che non intenda mettere mano su questioni come quelle che ineriscono ai giovani, alla famiglia, al lavoro, alla scuola e al fisco. Può darsi che io sia distratto dalle Storie di Ammiano Marcellino e non segua più di tanto il carro bestiame della politica nazionale ma escluderei che altri, avversi a Letta, vogliano subissare i giovani, spaccare la famiglia, creare disoccupazione, chiudere le scuole e incrementare l’evasione tributaria. Letta ha l’aria dell’eterno assistente alla docenza ma dovrebbe avere la decenza di trattare gli auditori, noi, come esseri dotati di media intelligenza come la sua e spiegare, almeno in epitome, come tentare di risolvere i problemi enunciati. Se domani mi svegliassi ubriaco e davanti a una telecamera dicessi: “sono per la democrazia, la pluralità, il rispetto per le differenze e credo che il nostro Paese abbia bisogno di un partito moderno che si impegni per dare un futuro ai nostri giovani, per creare occupazione, per migliorare la situazione nelle scuole, arginando la fuga di cervelli e ristabilire l’equità fiscale” non sarei già pronto per candidarmi? Ma io non bevo e soprattutto non ho la faccia di Enrico Letta.
Scritto da Filippo Valmaggia il 20/12/2010 alle 22:06
@E.F. - Se sentissi quel richiamo che cosa mi tratterrebbe da una risposta affermativa? Non ho nessun vincolo di mandato nel senso che non sono stato eletto in qualche Istituzione sotto la bandiera di un partito. E anche in questo caso è legittimo cambiare casacca se la tua coscienza politica te lo richiede. Inoltre non mi sentirai mai dire: il Pd sarà il mio ultimo partito, dopo di che, il diluvio. E dunque se resto nel Pd è perchè ritengo ancora valido il progetto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/12/2010 alle 22:10
@Carlo F. - Pur senza entrare nel merito dei problemi della città di Varese, ti faccio notare la differenza che esiste fra un orizzonte politico nazionale, e un progetto aministrativo. A livello locale basta la condivisione di un programma, la scelta responsabile di un candidato comune, la compatibilità dei protagonisti, il rispetto reciproco dei candidati. Nella politica di ordine generale è richiesto molto di più: il disegno costituzionale, il senso profondo delle riforme, le scelte fondamentali in tema di welfare, lavoro, cultura. Non ti pare?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/12/2010 alle 22:13
Anch'io avevo sentito dire dagli ex Ds che veleggiavi verso il terzo polo per la tua amicizia con Tabacci e Rutelli. Non so se compiacermi o dispiacermi di quello che dici. Il Pd è terribilmente sotto i desideri dei molti che vi avevano creduto, me cpmpreso
Scritto da Flavio il 20/12/2010 alle 22:27
Questa volta mi hai spiazzato. E' un trucco che viene dalla tua genialità democristiana? Io continuo a diffidare.
Scritto da Enne enne (Varese) il 20/12/2010 alle 22:34
Splendido Valmaggia. In realtà le banalità di Letta emergono bene dalla successiva domanda di Adamoli: con chi realizzare questo progetto? Qui sta tutta la differenza fra il dire e il fare, fra un bla bla bla e un pensiero concreto.
Scritto da Il perfido il 20/12/2010 alle 22:41
In fondo, in fondo, Lele, Cesare Chiericati e Filippo Valmaggia dicono la stessa cosa. Come dire: il diavolo e l'acqua santa per una volta insieme. (L'acqua santa, ovviamente, è Valmaggia).
Scritto da Albertone da Giussano il 20/12/2010 alle 23:06
Il terzo polo è un colabrodo. Non avrei tanta paura. Larpi si illude. Berlusconi resta il più forte. Il Pd stia tranquillo. Casini, Rutelli e Fini sono tre reduci di guerre del passato. Non hanno più niente da dire. Alla fine decide Bossi.
Scritto da Bossiano doc il 20/12/2010 alle 23:45
Valmaggia parla sempre male dei politici di centrosinistra in casa del centrosinistra. Vorrei sapere cosa pensa di Gasparri.
Scritto da Ranuccio il 21/12/2010 alle 07:06
L’ultima volta che ho sentito Letta risale alla fine di ottobre, nel corso di un programma domenicale pomeridiano condotto da Barbara d’Urso. E devo dire che Letta è stato convincente. Forse perché ha parlato più di sé che di politica? Oppure è stata la bravura della Barbara nazionale, la quale con domante incalzanti - accompagnate da un generoso décolleté - ha saputo soggiogare l’inespressivo Enrico e renderlo vivo …. Certo, se fosse stato intervistato da Lucia Annunziata il risultato non sarebbe stato il medesimo. Inoltre, io avrei cambiato subito canale. Per l’Annunziata, in questo caso. Adamoli mi perdonerà, ormai ben conosce la mia opinione su Letta. E dire che, durante il giorno, sono circondata da “lettiani” che reputo ottime persone, sia politicamente che umanamente. Comunque, se fossi in Lei non riporrei troppe aspettative nella prossima Direzione nazionale, nel corso della quale, con estrema probabilità, il dibattito verterà sull’eterno dilemma natalizio: portare in tavola (anzi, sul tavolo politico) il pandoro o il panettone? Fiumi di dibattito, quindi, anche con toni accesi, sulle pesanti ricadute di tale scelta. Non voglio banalizzare, ma anche questo è bipolarismo. E non c’è nulla che possa insidiare questi due poli, neanche i dolci locali, quali, ad esempio, i buonissimi struffoli napoletani o la ricca bisciola valtellinese. Tornando al serio, credo che @Larpi abbia ben centrato la questione. “Progetto popolare”, che anch’io avevo evocato in un mio precedente commento. Quella forza popolare che sicuramente è nella storia e nelle corde di un Tabacci ma non di un Rutelli. Rutelli nasce politicamente in un elitario Partito Radicale e si merita di ritornare in un elitario Pd, quello che Le prefiguravo da 10-12%, dedicato a studi, analisi delle politiche pubbliche e redazione di slides. Accidenti, avevo dato al mio commento una virata seria ma quando parlo del Pd non mi riesce. Impareggiabile, come al solito, Filippo.
Scritto da Mafalda il 21/12/2010 alle 08:17
Se posso permettermi, Dottor Adamoli, la sua è una risposta in perfetto stile democristiano. Il che potrebbe anche essere un complimento. Uno sni si direbbe della serie -per ora sto qui poi si vedrà-, della serie -non ho sposato nessuno- Va bene ma sia sincero, ai tempi della DC, tempi diversi e lontani naturalmente, un discorso di questo genere Lei lo avrebbe fatto? Mi scusi per la presunzione. Credo di no. Per molti, troppi, il PD è un autobus, si prende e quando serve o conviene si scende.
Scritto da E.F. il 21/12/2010 alle 08:25
Cara E.F, ti rispondo an'altra volta perchè poni una questione che, da qual che sento, incuriosisce anche altri. Tre punti. Primo, anche da democratico cristiano riaffermavo continuamente il pensiero di De Gasperi: il partito è uno strumento, non è un fine. Moro aggiungeva e precisava: non è una chiesa laica. Per esperienza sento che se ti innamori troppo di un partito perdi lucidità critica. Secondo, al tempo della discussione se sciogliere la Dc (Mino Martinazzoli), oppure no (Luigi Granelli) ho preso parte per la prima ipotesi, pur essendomi autosospeso. Sarà stata la decisione giusta?. Allora non avevo incertezze (quanta spocchia!), oggi si. Terzo, perfino nella Dc ero considerato, in Lombardia, il politico più "trasversale". Prendevo voti personali (non molti) anche da destra e da sinistra. Nella crisi drammatica dei rapporti fra Pci e Psi (1991) ero stato chiamato all'unanimità alla guida del gruppo regionale (lasciando la comodissima poltrona di vicepresidente del consiglio, quella che oggi è di Penati) non solo, ma anche, per mediare fra le due sinistre. Ero soprannominato "ultimo dei moicani" (moroteo), oppure il "meno democristiano". Sono fatto così. Forse ho aumentato i tuoi dubbi, ma preferisco presentarmi per quello che sono. Le rassicurazioni di fedeltà imperitura le lascio volentieri agli altri.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/12/2010 alle 09:11
Signora Mafalda, Lei è davvero impareggiabile. Oltre ai suoi dottissimi commenti che sprizzano sapere da tutte le parti, il tutto condito con una vivace e gradevole ironia, ora ci fa sapere che Barbara D' Urso intrattenitrice di una sana Tv popolare è più brava dell' Annunziata. Ma, udite udite, perchè quest' ultima ha reso umano e simpatico l'algido Enrico Letta. Cosa non si fa per essere a tutti i costi originali.
Scritto da E.F. il 21/12/2010 alle 09:12
Credo che le persone debbano essere giudicate in base ai fatti e non solo alle parole:"più lavoro per tutti""Una casa per tutti""le tre I".Letta ha mandato un messaggio chiaro ai moderati ed indicato 3 priorità...quello che Berlusconi non ha fatto. Per lui le priorità in agenda sono la legge sulle intercettazioni, la riforma dell'ingiustizia,coccolare la Lega. Dire l'ovvio in questo paese non è affatto scontato...poichè dell'ovvio non se ne sta occupando nessuno
Scritto da GianMarco Calella il 21/12/2010 alle 09:51
Bisogna capire l'orrizzonte. Se vogliamo che Berlusconi continui a governare diciamo no al terzo polo e apriamo un'alleanza con Vendola e Di Pietro. (Per me questa opzione vuole dire opposizione a vita). Se vogliamo provare a mandarlo a casa allora è scontato che ci servano anche i voti del terzo polo. (Non mi risulta che ci siano altre alternative). E' ovvio che se si sceglie questa seconda opzione poi si deve costruire un Governo con questi che faccia almeno un paio di cose (legge elett e risanamento) per poi andare a votare. Personalmente sono per la seconda ipotesi. Un Berlusconi lanciato al Quirinale e un’Italia sempre più in declino valgono bene anche scelte difficili e antipopolari.
Scritto da ale il 21/12/2010 alle 10:11
Ranuccio scrive: “Vorrei sapere cosa pensa di Gasparri.” Pensare a Gasparri? Per una questione di igiene mentale io non penso mai a Gasparri.
Scritto da Filippo Valmaggia il 21/12/2010 alle 11:24
Io piuttosto mi chiedo: ma se si dovesse portare a termine l'alleanza con il Terzo Polo, il prossimo discorso Bersani come lo inizierebbe? Con "Cari amici, compagni, camerati"?
Scritto da Adriano il 21/12/2010 alle 11:24
L’acredine di E.F. nei riguardi di Mafalda è del tutto ingiustificata (a meno di ragioni personali che sarebbe, però, poco elegante portare qui). Mafalda è una risorsa irrinunciabile di questo blog. Per E.F., invece, vedo un futuro in ambiti tipo FacciaLibro; là potrà discorrere del più e anche del meno, di una cosa ma anche di un’altra e sicuramente di questo e di quello. Insomma, è interessante.
Scritto da Filippo Valmaggia il 21/12/2010 alle 11:25
Gentile Adamoli, mi permetto alcune osservazioni:1)il polo della nazione non mi sembra intenzionato ad allearsi con il pd, ma a rifondare il centrodestra 2)vendola è una risorsa del centrosinistra non un problema, dato che proprio non appare un pericoloso comunista, ed ha davvero capacità politiche3) bersani deve guidare il centrosinistra, certo, ma può farlo circondandosi di un team di giovani, attenti all'Italia vera, capaci, come serrachiani, civati, vendola? Io credo di sì.
Scritto da Carlo il 21/12/2010 alle 13:22
E.F. è sicuramente un donna. Avevo avuto qualche dubbio, ma adesso non ne ho più. Le "divagazioni" fra donne non mi dispiacciono. Fanno parte della vita.
Scritto da Lucianone il 21/12/2010 alle 14:47
Mafalda, la descrizione della D’Urso è eccezionale. @E.F. è proprio un ometto di sinistra. Da quando sta addosso a Mafalda è migliorato e scrive anche meglio però rimane di sinistra e quindi difende la Annunziata che è il peggior prototipo della giornalista faziosa che non perde occasione di essere scortese con chi non è della sua parte. Interrompe sempre e non fa parlare. Il canale lo cambierei anch’io. Se il PD è rappresentato dalla Annunziata, è ovvio che perde i voti. Sul polo di centro oggetto del post, mi sembra però che manchi il coraggio di costituirlo. Tutti lì che traccheggiano e così Berlusconi agli occhi dell’opinione pubblica risulta vincente. Vedremo. Ma facciamo in fretta. Forza con idee e programmi. Il libro l’ho cercato a Milano alla Feltrinelli della Stazione centrale ma non l’ho trovato. Rimedierò a Varese.
Scritto da Ex democristiano il 21/12/2010 alle 14:52
Adamoli, le tue repliche sono spesso più interessanti dei post, quantomeno per capire meglio il tuo pensiero. Dovresti scriverne qualcuna in più. Non aver paura di annoiare. Mi andrebbe bene anche qualche post in meno e qualche intervento nella discussione in più. Io però ti seguo solo da qualche mese e forse mi sbaglio.
Scritto da Roseto senza rose il 21/12/2010 alle 15:14
@Ale, ricordati che non basta vincere (e se si continua a parlare di "abbattere", si fa solo un favore agli avversari, apparendo acrimoniosi e vuoti), bisogna anche governare e qui il centrosinistra è già crollato 2 volte. Io credo che sia necessario fare scelte "programmatiche" e la prospettiva di costruire un programma di governo, che non sia una cavolata, tenendo dentro sinistra-centro-destra, mi pare difficile, spero di sbagliarmi.
Scritto da Lele il 21/12/2010 alle 15:30
Concordo con Roseto Senza Rose. Tieni aperta questa discussione sul terzo polo con altri interventi nella discussione. Non è una discussione banale in quanto ha a che fare con la prospettiva politica dei prossimi anni.
Scritto da Giovanni B. il 21/12/2010 alle 16:35
Sono molto grata a Filippo per questo suo prender parte. La ritengo una grande delicatezza che mi induce a riflettere sulla bellezza della gratuità di tale gesto. Anch’io non mi spiego cotanto sbeffeggio, soprattutto perché io ed E.F. sicuramente non ci conosciamo. Mio cognato – che è del “settore” - attribuirebbe tale fenomeno all’imponderabilità dell’irrazionalità. Poi, a volte la scienza non basta e deve intervenire l’acqua santa. Anzi, caro Filippo, considerato che ieri @Albertone da Giussano ti ha definito “acqua santa”, anche questo tuo intervento potrebbe avere potere taumaturgico ..... Speriamo ..... E anche il remake di “Arsenico e vecchi merletti”, andato in onda sul blog l’altra sera, non ha dato una buona immagine della cd. “società civile”. Soprattutto perché tali merletti non sono stati “confezionati” negli anni ’20 o ’30 (che potrebbe costituire un’attenuante) ma molto più tardi. Mi spiace per @Lucianone ma i duetti con E.F. – soprattutto se così impostati – non mi allettano. Grazie anche a @Ex democristiano. Anch’io ho cercato ieri il libro presso la Feltrinelli di Corso Buenos Aires ma non era disponibile (così come non lo è presso tutta la catena Feltrinelli di Milano). Allora mi sono spinta sino ad una libreria sita in via Vitruvio, presso la quale campeggiavano in bella vista, sul tavolo posto all’ingresso, le copie del libro. Certo, la mia è una copia “orfana” in quanto non riporta l’autografo dell’autore ..... Sono curiosa di leggere l’omaggio di Guzzetti.
Scritto da Mafalda il 21/12/2010 alle 17:56
Voi vi dannate a inseguire il terzo polo e il terzo polo sta aprendo a Berlusconi. Non mi pare un gran risultato. Il fatto è, caro Adamoli, che con gli ex comunisti non vuole andare nessuno. Quando lo capirai anche tu sarà troppo tardi. Non te lo meriti ma è così.
Scritto da Un Pdl di Gallarate il 21/12/2010 alle 21:26
@GianMarco Calella, le tue sono considerazioni sagge, ma la saggezza ormai si è come persa. Tutti cercano l'estrema originalità dimenticando che spesso le cose più rivoluzionarie sono quelle normali.
Scritto da Pierangelo F. il 21/12/2010 alle 21:30
Anche per me una cosa è Casini e un'altra è Fini. Quest'ultimo ha compiuto un'evoluzione politica e culturale che rispetto molto ma è destra-destra.Un'allenza con lui è terribilmente complicata. Solo l'esigenza di far fuori Berlusconi la giustificherebbe. Sui programmi sarebbe un bel rebus.
Scritto da Vittorio (Luino) il 21/12/2010 alle 23:03
@Ex democristiano e @Mafalda - Vi ringrazio per aver cercato il libro. Purtroppo, come dimostra Mafalda, a Milano è rintracciabile solo in alcune librerie. Il periodo natalizio, da questo punto di vista, è terribile. Avremmo dovuto uscire qualche settimana prima. Pazienza. Spero che in gennaio scorra tutto più liscio. Anche la vendita oline funzionerà meglio dopo Natale.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/12/2010 alle 15:03
@Tutti - Come capita fortunatamente sempre più spesso vorrei dire la mia su un sacco di commenti stimolanti. Per non essere troppo lungo e tedioso, oppure scortese verso alcuni lettori che dovrei trascurare, preferisco riprendere il dibattito in gennaio con un altro post. La partita sarà sempre aperta e avremo parecchio tempo per approfondire.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/12/2010 alle 15:10
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