Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 11/1/2011 alle 09:57

 

Non è solo sul blog che qualcuno mi chiede perché sto ancora nel Pd. Mi succede anche per strada con gente comune. E io mi affanno a spiegare.
Se questa è la loro domanda, ecco la mia: sono io fuori posto o è il Pd che è troppo uguale a uno dei due partiti del passato?

 

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 48 commenti -
Caro Adamoli, noi, gente comune e qualsiasi, l'avevamo espresso anche tempo addietro. Dovunque tu possa "accasarti", quella casa sarà inevitabilmente stretta per te. Ci sono persone carismatiche che hanno necessità vitale di poter e dover respirare a pieni polmoni aria pura, quella dell'onestà morale ed intelletuale.
Scritto da Legnanesi & Bustocchi il 11/1/2011 alle 10:30
Con aria scanzonata metti lì un problema serio che nessuno dovrebbe sottovalutare.
Scritto da Botti Giulio il 11/1/2011 alle 10:35
Fai bene a provocare con un sorriso. Bisogna avere fiducia ma riconosco che la mia è messa a dura prova. E non vengo dalla Margherita, non sono mai stato con nessun partito.
Scritto da Furino M. il 11/1/2011 alle 10:47
Ironia amara ma con un fondamento difficile da confutare. Io però sono certo che resterai nel Pd. Altrimenti dove andrai? Sinistra Dc, Popolari, Margherita, un percorso troppo lineare per immaginare chissà quali cambiamenti. Non so se rallegrarmi o rammaricarmi.
Scritto da Un tuo amico fedele il 11/1/2011 alle 11:01
La strada del riformismo si sta rivelando più lunga e tormentata di quanto si potesse pensare. Il Pd stenta non poco a percorrerla fino in fondo. Capisco dubbi e inquietudini ma non ci sono alternative.
Scritto da cesare chiericati il 11/1/2011 alle 11:33
Caro Adamoli, mi dispiace, sinceramente, ma il problema sei tu più che il Pd. Te l'ho già detto più volte sul blog. Ti stimo, ma tu con un partito di sinistra vera sei fuori posto.
Scritto da Enne enne (Varese) il 11/1/2011 alle 11:58
Anch'io ti conosco bene. Ha ragione il tuo amico fedele. Bisogna star dentro e migliorare il Pd. Lo dici sempre anche tu.
Scritto da Lorenzo il 11/1/2011 alle 12:03
Il Pd è alla ricerca di una linea convincente. Bersani è un tipo in gamba ma l'impresa è difficile. Chi non proviene dai Ds dovrebbe mostrare più capacità di incidere, invece si limitano a protestare (come fa anche Veltroni). Ho letto che Fioroni sul biotestamento voterà diversamente dal partito. Non mi pare un buon esercizio poltico. Franceschini è sparito e Letta si sente poco. Non siamo messi bene.
Scritto da Emanuela il 11/1/2011 alle 12:29
Il caso Fiat ha ingigantito le difficoltà del Pd. Un parito di sinistra deve avere una sua politica del lavoro senza schierarsi con questo o quel sindacato. Invece Veltroni da una parte con chi ha firmato l'accordo e D'Alema dall'altra parte. Che barba. Questa contesa tutta ex Ds mi fa star male. E' vecchia. E' ora di aria fresca.
Scritto da Mariani Luigi il 11/1/2011 alle 13:03
Non sei il solo a notare (e temere) questa eccessiva somiglianza... ma ti giro una domanda, che faccio anche a me stesso: fino a quando avrai la pazienza di aspettare?
Scritto da Andrea B. il 11/1/2011 alle 13:34
Se è vero che i sistemi elettorali, a tutti i livelli, non favoriscono la ricerca di nuove sintesi politiche e partitiche, è altrettanto vero che la politica ha sinora dimostrato di non essere in grado di autoriformare se stessa e la propria funzione di rappresentanza. I partiti, a destra come a sinistra, sono sempre più governati da singole individualità, oppure da oligarchie, che utilizzano il consenso elettorale con l'unica finalità di conservare le posizioni di potere detenute nelle istituzioni. Questo vale anche per il PD, nonostante molti suoi dirigenti, militanti ed elettori, si ostinino a pensare ed a voler far credere di essere immuni da questo fenomeno involutivo, in virtù di una presunta e presupposta superiorità morale e ideologica. In questo scenario è perciò difficile sentirsi al posto giusto e condividere, ad esempio, la retorica conservatrice che caratterizza le ritualità congressuali con cui all'interno dei partiti si ratificano regolarmente decisioni già prese. Lo abbiamo visto nei mesi scorsi, anche nel nostro piccolo, in occasione del congresso provinciale. Lo vediamo tutti i giorni leggendo le cronache politiche. Pur militando formalmente nel PD, personalmente mi sento assolutamente legittimato a sentirmi "altrove", a non chiudermi autoreferenzialmente nel recinto dell'appartenenza, a dispormi all'ascolto di ciò che si muove nella società, a ricercare un nuovo linguaggio che faccia giustizia di categorie politiche ormai prive di significato. Perché quella che conosciamo ed alla quale ci siamo forse assuefatti, non è la politica del domani, ma qualcosa di molto residuale. Il domani, invece, è ancora tutto da costruire.
Scritto da Leonardo C. il 11/1/2011 alle 13:36
Alla nascita del PD credevamoi che non avesse più senso lo schema Margherita a presidio del centro + DS a presidio della sinistra. La realtà ha mostrato il contrario: le due anime, messe nello stesso contenitore, lo ingessano. Quello che tra due partiti alleati, ma distinti, era un dialogo-confronto alla ricerca di una sintesi, nello stesso partito è diventato in alcuni casi silenzio, in altri polemica ad uso giornalistico, mai vera proposta politica. Così non si può più andare avanti: pensaci.
Scritto da Larpi il 11/1/2011 alle 14:00
Bravo Leonardo C., mi ritrovo completamente nella tua posizione. Il domani è ancora tutto da costruire. Quando comincerà?
Scritto da Albertone da Giussano il 11/1/2011 alle 14:53
Il domani è ancora tutto da costruire. Questo dice l'intelligente analisi fatta da Leonardo C. che condivido per lo stile e il contenuto. Fatico molto a intravedere nel PD, al quale non sono iscritto, un chiaro progetto per il domani. Se non avrà il coraggio di gettarsi fuori dai consueti e retorici rituali non vedo onestamente alcun futuro per il PD, nonostante la presenza di persone credibili e preparate come te.
Scritto da Ravani il 11/1/2011 alle 17:05
La situazione del Pd è difficile ma non disperata. E' vero che è preso fra due fuochi, Vendola da un lato e Casini da un altro, però il terzo polo è una risposta debole e la sinistra di Vendola è velleitaria. Il Pd deve rersistere e uscire dalla morsa esiziale Veltroni-D'Alema. Mi vanno bene anche i rottamatori pur di dismettre una passato che non vuol mai passare.
Scritto da Giulio Carlini il 11/1/2011 alle 17:23
Serve una spallata a tutta la dirigenza compresa quella di Varese e provincia: sonnecchiante, presa dai vecchi riti, incapace di dialogare. Per Roma avevo sperato in Franceschini ma lui si è accasato al caldo, una gran delusione. Mi arrabbio perchè le potenzialità sono tante. Piuttosto che D'Alema meglio comunque Veltroni.
Scritto da Augusto C. il 11/1/2011 alle 17:29
Caro Adamoli questo post non mi entusiasma. Le ribadisco che ho l'impressione che lei nel pd, fin dall' inizio, ci stia stato a mezzo servizio, con parziale convinzione e con un piede sull' uscio di casa. La mia opinione, che sono pronta a ritrattare quando mi convincerò del contrario, sta nelle cose che lei stesso dice e in quanto, anche su questo blog, scrive. L' ho già detto e non voglio fare paragoni fuori luogo ma quando era nella dc il suo atteggiamento era alquanto diverso o sbaglio?
Scritto da E.F. il 11/1/2011 alle 17:33
L'humor è fine ma il problema è grosso. Alcuni hanno già lasciato il Pd ed altri si apprestano a farlo, stando ai giornali. Le difficoltà sono enormi. Sono convinto che tu continuerai a fare la tua parte molto bene che è quella di una coscienza critica avveduta. Ma se non si esce dall'incertezza la freddezza verso il Pd è destinata ad aumentare. Vai avanti con le tue sollecitazioni e provocazioni intelligenti.
Scritto da Rodolfo S. il 11/1/2011 alle 18:14
Una telefonata di un amico mi ha messo in allarme. Poi ho visto le tue righe e ho capito che stavi scherzando. Malgrado questo, se qualcuno molto in alto non si rende conto che bisogna risistemare il progetto, le cose non si mettono bene.
Scritto da Valceresio il 11/1/2011 alle 18:18
Purtroppo la sintesi tra le due provenienze non si è verificata; assistiamo ogni giorno ad una polifonia male armonizzata che diventa una cacofonia. Senza nostalgie per il centralismo democratico occorre che il partito parli con una sola voce. Il rinnovo della dirigenza non può essere eludibile, pena la mancanza di credibilità. E i vari D’Alema (in cachemire o meno) e Veltroni non si faranno certo da parte spontaneamente. Ma ritengo che i riformisti provenienti dagli schieramenti del passato non possono far altro che ritrovarsi in una casa comune. Per lo meno in questo momento politico così delicato. Trovare la sintesi si può, basta volerlo e crederci.
Scritto da Angelo Eberli il 11/1/2011 alle 18:52
Caro Giuseppe, almeno il PD fosse eguale ad uno dei partiti del passato, non ci sarebbero tanti galli che cantano a mezzogiorno. Scherzi a parte ha ragione Chiericati : non ci sono alternative ad un moderno riformismo tutto ancora da costruire.
Scritto da A.V. il 11/1/2011 alle 19:07
Con queste brevissime “pillole”, che differenzio dai post normali anche per il colore, uso un tono scherzoso e paradossale, cercando una maggiore leggerezza di comunicazione (quando ci riesco). Il problema che ho evidenziato è però autentico. Tre considerazioni. Uno, se sovrapponiamo la mappa dei voti del Pd a quella del vecchio Pci-Pds la troviamo sorprendentemente uguale, con le regioni rosse e tutto il resto. E’ “colpa” solo di D’Alema, Bersani, Veltroni e della loro volontà egemonica? Non troverete una sola mia dichiarazione di questo tenore. Noi che non veniamo da lì dobbiamo interrogarci severamente sul contributo modesto che abbiamo dato al Partito nuovo. Due, dal Pd sono usciti Rutelli e Cacciari; in Veneto si è costituito il movimento “Verso Nord”, con alcuni consiglieri regionali e parlamentari (tra cui Fistarol); in Piemonte sta lasciando o ha già lasciato l’europarlamentare Susta. A Milano c’è inquietudine, a Varese proprio oggi ho incontrato alcuni amici che stanno subendo la forte tentazione di andarsene. Tre, se si vuole dire che queste sono fisime mie, ditelo pure, ho le spalle larghe. Io sostengo un’altra tesi. Oggi non si può chiedere alle persone normali atti di fede che si prolunghino negli anni. Bisogna offrire speranze (se non sogni), proposte, progetti, comportamenti coerenti, linguaggi chiari. Questo chiama in causa l’alta dirigenza del Pd e pure le responsabilità più vicine a noi. Dire che discutere apertamente come cerchiamo di fare noi, anche sul blog, è perdita di tempo e fattore di confusione significa essere legati a schemi mentali del passato. Del passato remoto. Sono libero di pensarla così?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/1/2011 alle 22:00
Caro Giuseppe, se posso chiamarti così, visto che ti ho conosciuto solo poco tempo fa. La tua provocazione è utile, fa aprire gli occhi anche a uno come me che dieci anni fa non ti avrebbe certamente votato. Sono insoddisfatto del Pd più di te che fai la tua battaglia quando non hai nessun interesse in gioco. Continua in questo modo.
Scritto da Rino S. il 11/1/2011 alle 22:15
Quando ho scritto il mio precedente commento non avevo ancora letto la tua replica. La condivido totalmente.
Scritto da Rino S. il 11/1/2011 alle 22:38
La pillola, come l'hai chiamata, non mi aveva molto colpito. Non avevo compreso dove andasse a parare. Ti conosco ancora troppo poco. La spiegazione successiva invece mi pare molto sensata e incisiva. Nell'organizzazione del Pd forse è accettarla con fastidio ma è fondata su dati di fatto inoppugnabili..
Scritto da Roseto senza rose il 11/1/2011 alle 22:44
caro giuseppe, quando ho visto il titolo del tuo blog ho pensato al dilemma dei lavoratori di mirafiori e anche nostro, sulla difficile scelta al referndum sul lodo Marchionne ed ero curioso di leggere. poi ho aperto la pagina e ... cosa trovo? il vecchio m'ama non m'ama applicato alla politica. vedo che i commenti colgono una divertita ironia che mi sfugge (se non altro perchè già sentita da troppi e troppe volte se questo è il buon anno...
Scritto da roberto c. il 11/1/2011 alle 23:07
La maggior parte dei commenti non dice che queste sono "fisime tue", ma riconosce che hai presentato un problema vero. Non è così?
Scritto da Mazza Luca il 11/1/2011 alle 23:12
Caro Roberto C., sul dilemma dei lavoratori di Mirafiori ho già parlato domenica raccogliendo oltre 50 commenti. L'intenzione di questa pillola era un'altra e l'ho spiegata nel commento di questa sera. Se tu sei soddisfatto del Pd così com'è e non ti rendi conto delle spinte che ne stanno riducendo la forza rispetto al grande progetto iniziale fai pure. Io ti avverto del rischio che corri di ritrovarti solo e sempre con i tuoi cari. Così avrete meno critiche e vivrete felici e contenti. Io non mi accontento e siccome credo ad un grande Pd mi sforzo di portare il mio contributo per migliorarlo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/1/2011 alle 23:22
ho lasciato un comment immediato, a proposito dello "spirito" che ispira il post. MA NEL TUO COMMENTO il ragionamento si fa serio, con riferimenti che solo un professionista della politica riconosce. E' questo iperpoliticismo la cultura che ci manca? E' del "verso nord" che andremo a parlare nei circoli? (qualcuno lo spieghi a Marantelli con tutte le parole che si è preso per il suo Ulivo del Nord). Eppure bastava il vecchio Brecht (A chi esita): "Non aspettarti nessuna risposta. Oltre la tua.
Scritto da roberto c. il 11/1/2011 alle 23:23
Caro Roberto, guarda che io sono stato corteggiatpo moltissimo dal movimento "Verso il Nord" (se vuoi ti mando pure il documento). Ma ho risposto picche. Il mio partito sarà un partito nazionale o non sarà. Io posso conoscere nomi e fatti che normali cittadini non conoscono. Ma tu dovresti sapere che siamo quasi seduti su un vulcano in eruzione. L'iperpoliticismo è di chi non vede queste cose. Questa è l'amara realtà. Meglio affrontarla senza fette di salame sugli occhi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/1/2011 alle 23:33
@ Roberto. Tu dici "andare a parlare nei circoli". Cercate di andare a parlare fra la gente piuttosto. Non vedi che non riuscite a guadagnare un voto neanche quando il governo fa schifo? Se la gente non vi crede più è colpa della gente? Fate ridere!
Scritto da Un artigiano inferocito il 12/1/2011 alle 00:33
Caro Giuseppe, non serve nemmeno aprire un giornale per sapere che il Pd è sull'orlo di una crisi ...non solo di nervi. A me basta parlare con gli amici. Il problema non è dunque che la metà di noi ha le fette di salame sugli occhi e ha bisogno di quelli svegli che gliele tolgono. E' una visione un po' presuntuosa, che porta dritto al partito che non ci piace: il rimedio così proposto è parte del male. E' il caso di ricordarsi che per stare insieme bisogna pensarsi e sentirsi uguali, nel fondo
Scritto da roberto c. il 12/1/2011 alle 01:04
Guardando da sinistra mi pare chiaro che ha ragione Adamoli e non Roberto C. La situazione è molto difficile e le analisi consolatorie sono dannose. Divergo da Adamoli sulle alleanze ma non sulla sostanza delle cose.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 12/1/2011 alle 08:58
Posizione difensiva quella di Roberto C. Alla fine ha ammesso che il Pd è sull'orlo di una crisi grave. Cosa avevo detto Adamoli di diverso? Almeno l'aveva detto con un certo humor.
Scritto da Stegano Gilli il 12/1/2011 alle 09:20
Caro Adamoli, vada avanti per la sua strada senza tentennamenti. La sua critica è positiva e stimolante per chi simpatizza ma non è un militante del Pd..
Scritto da Nicora Luigia il 12/1/2011 alle 09:29
Caro Roberto, chiudo la polemica, che non ho cercato io, e ti rimando al post di oggi. Mi sto arrovellando il cervello per capire quale sarebbe il partito che ho proposto e che non ti piace. Francamente non me ne sono accorto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 12/1/2011 alle 09:32
Adamoli: mi sa che è più facile diventi interista piuttosto che parte di un movimento politico senza respiro nazionale :-) Stanno nascendo movimenti ovunque: regioni, province, comuni (grandi e piccoli). I 15 anni di grigiore si pagano cari. Alla vita di tutti i giorni la politica ha dato poche risposte. Per un qualcosa di diverso,comunque, c'è spazio. Eccome. "Oggi non si può chiedere alle persone normali atti di fede che si prolunghino negli anni". Ma quanto è vero!
Scritto da FrancescoG. il 12/1/2011 alle 10:06
Io credo che il PD non abbia una fisionomia definita, quindi si fa riferimento al passato e batte ancora forte la grancassa del “comunismo”. Ci sono già stati troppi cambi di rotta e non si decide che si vuole fare, questo sta facendo dissolvere il PD. Se però si fa riferimento al fatto che il PD si sia sdraiato sul sistema organizzativo-burocratico, sulla dialettica interna e sulle modalità di cooptazione, perdentissime ma atte ad alimentare quote di potere, dei vecchi DS, questo è indubbiamente vero, però è difficile lamentarsi quando per anni gli si è chiesto sangue, capacità organizzativa e altro. Spero che nessuno si dimentiche che l’organizzazione della Margherita era fatta da un sacco di gente “intelligente” che chiacchierava e i soliti quattro fessi che lavoravano, e dopo il successo iniziale aveva già iniziato il proprio declino. Infine forse giova ricordare che uno dei tratti caratteristici della politica dei Popolari-Margherita era che ognuno si faceva un po’ i fatti propri, giocoforza la struttura organizzativa e centralizzata più forte ha avuto facile sopravvento.
Scritto da Lele il 12/1/2011 alle 10:44
Roberto C. è sicuramente un militante dei vecchi tempi. Merita rispetto ma quanto è lontano da chi non vive la vita dei circoli.
Scritto da Cittadina cattolica il 12/1/2011 alle 10:46
Bisogna andare ai fondamentali. Il PD è - nonostante tutto - il partito che più si avvicina alla dottrina sociale cattolica. Vi è il problema dell'egemonia degli ex DS sulle questioni morali, che spesso sembrano impugnate apposta per disgustare i cattolici. Ma altrimenti chi? SEL è sulle questioni morali anche peggio. L'UDC e' purtroppo anche il partito di Cuffaro. Fli, "Forza Italia" e Lega (che talvolta razzola bene, ma predica troppo male) sono - spero - fuori gioco.
Scritto da Massimo Galli il 12/1/2011 alle 12:44
Da uno studio psicologico americano pubblicato oggi sul CdS: “Per capire se chi abbiamo davanti condivide le nostre idee politiche potrebbe bastare un semplice test: provate a osservare dove va il suo sguardo se voi appuntate l'attenzione altrove. Se chi vi sta di fronte guarda quello che osservano i vostri occhi, molto probabilmente è di sinistra; chi continua a fissare voi, è verosimilmente di destra. Progressisti e conservatori "vedono" il mondo in modo diverso, si sa; ora alcuni psicologi dell'università del Nebraska, sulla rivista Attention, Perception and Psychophysics, ci spiegano che l'inclinazione politica ha davvero parecchio a che fare con il modo di guardare gli altri. Chi è di sinistra guarda invariabilmente nella direzione dello sguardo del viso, le persone di destra invece non lo fanno mai, sono insomma immuni ai suggerimenti dello sguardo altrui (ho arbitrariamente riassunto l’articolo. Spero sia in ogni caso comprensibile: chi è di sinistra guarda ciò che sta osservando il suo interlocutore; chi è di destra fissa invece il viso di chi gli sta di fronte)”. Finalmente la scienza ci aiuterà a capire se Adamoli è di destra (molto moderatamente) o di sinistra (idem). Giuseppe, sei invitato a guardare gli occhi dei partecipanti il blog. Come? In videoconferenza. Quando? Nel momento in cui questo blog si doterà di questi “potenti” mezzi. Attenzione: chi è (ancora) democristiano, opzione non prevista dallo studio, sarà portato a guardare ovunque, disinteressandosi del proprio interlocutore. Sono in vena di scherzi, non si capisce? ;-)
Scritto da Filippo Valmaggia il 12/1/2011 alle 14:41
@ Filippo Valmaggia. Adesso che sei in possesso degli strumenti scientifici necessari e che, forse, conosci anche Adamoli, secondo te è di centro o di sinistra? Escludo la destra, a questo basto io. Considetra anche il post che ha messo oggi su Casini.
Scritto da Giovanni B. il 12/1/2011 alle 17:00
@Filippo Valmaggia - E chi è affetto da strabismo? E chi guarda solo con gli occhi del cuore? E chi si sofferma su ... uhm ... particolari, mettendo così in imbarazzo l'interlocutrice che ha di fronte? Ad ogni buon conto, io sto con Antoine de Saint-Exupéry: "L'essenziale è invisibile agli occhi" (frase citata anche dal tuo amico Fini ;-) a Mirabello).
Scritto da Mafalda il 12/1/2011 alle 18:08
@Filippo Valmaggia. Gradevole, divertente, scherzosa descrizione di poter comprendere l'indole umana! Anni fa un nostro amico, con quel sistema di far guardare nei suoi occhi, di far seguire questo o quel suo movimento, riusciva a... far addormentare le persone! Il problema era che ogni tanto non riusciva poi a svegliarle...
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 12/1/2011 alle 18:43
@ Giovanni B. Adamoli Giuseppe da Vedano Olona. Senza etichetta. Per la tracciabilità riferirsi al libro “Cuore e Regione”, possibilità di ricostruire e seguire il percorso e le fasi di produzione; non quelle di trasformazione: prodotto integro, genuino, non trattato. Pochi grassi, nervo e muscolo per frequenti alpeggi in alta montagna. Merce sicura, prendere con fiducia. Scadenza: sempre un po’ più in là.
Scritto da Filippo Valmaggia il 12/1/2011 alle 20:57
@ Mafalda. Io non metterei mai in imbarazzo una mia interlocutrice: il particolare che mi attrae non è di fronte ... ;-)
Scritto da Filippo Valmaggia il 12/1/2011 alle 21:46
grazie alla 'cittadina cattolica' per il rispetto al "militante dei vecchi tempi" (per fortuna i miei figli non frequentano i blog! Comunque sempre da dilettante, il che mi consente di vedere sia la vita dei circoli/sezioni che quella della gente comune è lì, caro Giuseppe che si sente il fastidio per una discussione tutta interna, se siamo troppo DS o troppo Margherita - chè PCI e DC sono roba d'altri tempi- ma a chi importa DAVVERO? Al dunque, da NOI si vuol vedere se NOI ci crediamo.
Scritto da roberto c. il 13/1/2011 alle 00:49
Caro Roberto, intanto ti ringrazio sinceramente per lo scambio sanguigno di opinioni che abbiamo avuto. Spero veramente di ospitare ancora i tuoi interventi. Guarda che la mia intenzione era molto diversa dall'interpretazione che scaturisce dal tuo ultimo commento. Era la denuncia di un modo di fare e di pensare troppo simile al passato e il passato più pesante nel Pd è quello della tradizione Pds-Ds. Tutto qui. Ho rappresentato la mia idea in modo un poco scherzoso come faccio quando scrivo le "pillole". Se gli avessi dedicato un post normale probabilmente mi sarei fatto capire di più. Ma la sostanza la confermo, l'intuizione validissima merita che ci impegnamo di più a costruire un partito più nuovo, propositivo, accattivante, suggestivo, di quello fin qui realizzato.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/1/2011 alle 08:48
Archivi:
Ultimi post:
(12/6/2014 - 09:06)
(10/6/2014 - 11:29)
(8/6/2014 - 19:04)
(5/6/2014 - 12:08)
(28/5/2014 - 08:54)
(27/5/2014 - 09:40)
(26/5/2014 - 08:10)
(25/5/2014 - 09:04)
(24/5/2014 - 12:08)
(22/5/2014 - 17:23)