Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 2/2/2011 alle 11:25

 

Questa sera non guarderò su La7 “Il divo”, di Paolo Sorrentino con un bravissimo Toni Servillo. Ma solo perché l’ho già visto in due occasioni e ho un altro impegno. La prima volta, benché non sia mai stato andreottiano, mi era rimasto sullo stomaco. La seconda volta invece mi ha strappato qualche sorriso. E’ uno scorcio, un poco caricaturale, di una realtà in decadenza che merita di essere comunque conosciuta.
Il film enfatizza il cinismo andreottiano e narra le tesi dell’accusa sui suoi veri o presunti rapporti con la mafia, sullo sfondo dei processi a cui Andreotti non si è sottratto. Ricorrono nel film alcune delle battute che ancora si sentono: “Meglio tirare a campare che tirare le cuoia”; “Sono di media statura ma non vedo giganti intorno a me”, e così via. Faccio notare con piacere che la sceneggiatura del film considera autentico il dolore di Andreotti per l’assassinio di Aldo Moro.
La fiction racconta l’elezione del presidente della repubblica nel 1992 (ero presente anch’io come rappresentante della Lombardia). I due candidati della maggioranza Dc (la sinistra Dc di cui facevo parte stava all’opposizione) erano lo stesso Andreotti e Arnaldo Forlani, segretario del partito. Alla vigilia dell’elezione, interessante e credibile il dialogo fra loro che viene raffigurato , “Se c’è la tua candidatura, la mia non esiste”. Tipico linguaggio “rituale” dei due personaggi. In realtà solo Forlani, dopo le prime votazioni, ha fatto poi un passo indietro.
Il film corrosivo, caustico, con una forte critica demolitrice, offre un contributo alla tesi (che è anche la mia) di un sistema politico che riceve l’ultima spallata da “Mani pulite” quando era già sull’orlo del precipizio.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 23 commenti -
Andreotti sarà stato Belzebù ma è sempre andato ai processi che lo hanno riguardato.
Scritto da Fabio S. il 2/2/2011 alle 12:28
Un bel film eccessivamente polemico. Una critica seria è un'altra cosa.
Scritto da Lorenzo il 2/2/2011 alle 13:18
Scusi l' inistenza deviata Adamoli, ma a proposito di candidature leggo oggi sul giornale della sua possibile candidatura a sindaco di Varese per il centrosinistra, anzi per il Pd. Ma non aveva dichiarato pubblicamente che non era disponibile? Ha quindi cambiato idea?
Scritto da E.F. il 2/2/2011 alle 14:06
Con tutto quello che di male si possa dire di quel tempo andato, il confronto con la situazione odierna vedi l'oggi perdente. Non sono nostalgica perchè ero troppo piccola ma ho studiato quel periodo per una tesi di laurea e mi sono fatta questa idea.
Scritto da Lorenza il 2/2/2011 alle 14:06
Le ultime tre righe riassumono bene anche il mio pensiero. La prima repubblica era ormai esausta. La seconda però non è mai nata veramente. Meglio, è presto abortita. Non che da sperare nella Terza con la T maiuscola. Chi la farà nascere non lo so.
Scritto da Baroffio Loredana il 2/2/2011 alle 15:26
Ritengo il post l'espressione di un ex democristiano che manifesta un giusto orgoglio per il suo passato (il peso sullo stomaco) senza avere una nostalgia che gli impedisce di guardare avanti. Anzi, c'è la consapevolezza che la Prima repubblica era all'esaurimento. Se ho inteso bene, mi pare una linea condivisibile, positiva e costruttiva.
Scritto da Roseto senza rose il 2/2/2011 alle 16:32
Cara E.F., scusa l' appunto ma sinceramente non è possibile sviare dal tema che il post ci suggerisce per scrivere quello che si vuole non tanto con libertà ma con anarchia. Sono anch'io interessato alle vicende amministrative ma non si possono porre in questo modo. Non mi permetto di intervenire in suo vece perchè non ne ha bisogno, ma Giuseppe Adamoli da mesi è stato chiaro, se avrà qualche cosa di nuovo da dirci lo farà.
Scritto da Un anziano il 2/2/2011 alle 16:39
Cara E.F., scusa l' appunto ma sinceramente non è possibile sviare dal tema che il post ci suggerisce per scrivere quello che si vuole non tanto con libertà ma con anarchia. Sono anch'io interessato alle vicende amministrative ma non si possono porre in questo modo. Non mi permetto di intervenire in suo vece perchè non ne ha bisogno, ma Giuseppe Adamoli da mesi è stato chiaro, se avrà qualche cosa di nuovo da dirci lo farà.
Scritto da Un anziano il 2/2/2011 alle 16:39
Da ex comunista apprezzo molto lo spirito del post. Non capisco perchè dobbiamo quasi nascondere quello che siamo stati. Oggi non sono più comunista ma non rinnego quella mia militanza. Mi piace un ex democristiano pieno di dignità.
Scritto da Ex comunista il 2/2/2011 alle 17:14
Il miglior candidato, ne sono convinto, è Adamoli. Ma comprendo i motivi del suo diniego confermato tutti i giorni fin qui. Se si vuole il rinnovamento, dice, il candidato giusto non sono io. "Un anziano" ha ragione. Inutile pressarlo, se cambierà idea ce lo dirà.
Scritto da L. S. il 2/2/2011 alle 20:38
A te è rimasto sullo stomaco il film. A me era rimasta sullo stomaco la Dc. Successivamento anch'io ho cambiato il mio parere (in parte).
Scritto da Pietro (di sinistra) il 2/2/2011 alle 20:41
“Mani pulite” uguale lotta alla corruzione della Prima Repubblica. In tema di corruzione, sicuramente saprà che, in questi giorni, è uscito il libro curato dal Suo amico Marco Garzonio e da Marco Vitale dal titolo, appunto, “Corruzione, malattia sociale che distrugge competitività, civiltà, Costituzione e carità”. Il volume raccoglie gli interventi effettuati durante gli incontri del ciclo dedicato alle “5C” (Corruzione, Competitività, Civiltà, Costituzione, Carità), organizzati nel maggio 2010, a Milano, dall’Ambrosianeum e da “Allarme Milano Speranza Milano”. Interessante l’intervento di Gustavo Zagrebelsky (giurista e presidente emerito della Corte Costituzionale) su “Corruzione, una malattia causata dalla casta di potere”, in particolare ove fa una disamina del concetto di democrazia e di oligarchia, aiutandosi con il pensiero del sociologo/politologo Robert Michels (e la sua “ferrea legge dell’oligarchia”). Interessante anche come sviluppa il concetto dei “giri”, i giri di potere. Al link è disponibile l’intervento integrale. http://www.allarmemilano-speranzamilano.it/contenuti/la_corruzione_una_malattia_causata_dalla_casta_di_potere
Scritto da Mafalda il 2/2/2011 alle 21:42
Ho letto su vari giornali che l'unico dolore vero di Andreotti sia stato per Aldo Moro. Se fosse così con tutti i morti ammazzati durante il suo potere mi pare abbastanza poco.
Scritto da Giovanni Pini il 2/2/2011 alle 22:25
Con tutti i mali della prima Repubblica, la seconda non riesce ad avere la meglio. Sono abbastanza giovane ma so che per dare un giudizio maturo sui primi 40 anni della repubblica bisogna prendere in esame tutto il periodo. No alla nostalgia però il confronto dev'essere fatto seriamente.
Scritto da Ossola A. il 2/2/2011 alle 22:25
Sto vedendo il film grazie a questo post che mi ha stimolato a guardarlo. Sono soddisfatto. Il monologo di Andreotti all'inizio del secondo tempo è un must.
Scritto da Stefano Gilli il 2/2/2011 alle 23:01
Bel film, descrive una corrente della Dc dove il rapporto fra il capo e i seguaci è simile a quello fra Berlusconi e i suoi, ma quella era una corrente interna mentre Berlusconi domina sull'intero Pdl.
Scritto da Cesarino il 2/2/2011 alle 23:45
Chi tace acconsente caro dottor Adamoli. Mi sa che a Varese Luisa Oprandi si dovrà fare da parte per far posto al nuovo che avanza.
Scritto da E.F. il 3/2/2011 alle 08:12
Se fossi in lei io a E.F. non risponderei. "Un anziano" le ha già dato la risposta più giusta che si merita.
Scritto da Alessia il 3/2/2011 alle 08:17
Sulla questione di Varese metterò tra qualche minuto un'intervista alla Provincia nella quale ribadisco la mia linea.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/2/2011 alle 09:08
Ringrazio Mafalda per la segnalazione. L'intervento linkato merita di essere letto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/2/2011 alle 09:31
A me il film non è piaciuto, lo giudico inguardabile, troppo caricaturale. Ho letto l'articolo segnalato da @Mafalda. Mi è piaciuto molto. Sembrerebbe dire cose scontate sui giri di potere ma non è così. E' molto attuale. Purtroppo è sempre attuale. Mi è piaciuto anche il sito Allarme Milano Speranza Milano. Raccoglie delle persone di spessore: Garzonio, il figlio di Ambrosoli, Marco Vitale, don Rigoldi. Un bel progetto. Certo che Mafalda fa sempre dei commenti professionali. Mi sa che non stacca mai con il lavoro.
Scritto da Ex democristiano il 3/2/2011 alle 11:12
A me il film è piaciuto e mi piace ricpordare una battuta del regista. "Era da tanti anni che volevo fare un film su Andreotti. Ci avevo già provato ma non trovavo orecchie finte che rimanessero attaccate e allora ho lasciato perdere". Ganzo, Sorrentino!
Scritto da Ranuccio il 3/2/2011 alle 17:05
Mettiamoci nei panni di chi non ha vissuto quei momenti ( una generazione ormai ) Che cosa può aver capito da questo film ? Solo due monologhi possono aver chiarito qualche cosa. Sopratutto le domande a raffica poste dall'intervistatore Scalfari. La fuga col telecomanda deve essere stata notevole. Robe per noi anziani addetti ai lavori
Scritto da A. Vaghi il 4/2/2011 alle 18:28
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