Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 4/2/2011 alle 18:02

 

 
Tra gli iscritti e i militanti del Pd corre spesso questa opinione: se la Lega abbandona Berlusconi e viene con noi le facciamo passare il federalismo fiscale. La mia idea è molto diversa. Se i decreti del federalismo fiscale sono buoni (non come quelli che hanno ottenuto ieri il voto contrario di tutte le minoranze, oppure il nuovo decreto del governo dichiarato irricevibile dal Capo dello Stato) dovremmo approvarli pur stando all’opposizione. Sulle riforme istituzionali, raggiungere un’intesa generale è un fatto positivo e da perseguire. Il federalismo è stato costituzionalmente introdotto dalla riforma del 2001 voluta dal centrosinistra, salvo Rifondazione, e osteggiata dal centrodestra, salvo Formigoni.
Diverso invece il discorso del “venire con noi”. Perché le differenze con la Lega investono la fisionomia culturale, oltre che il progetto politico vero e proprio. D’Alema ha spiegato bene cosa volesse dire con la frase “Lega costola delle sinistra”. Continuare con questo mantra serve solo a fare confusione e a dare a Bossi un vantaggio che non possiamo concedergli.
  
Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 30 commenti -
Tutto questo è ok in una situazione normale. Nella nostra situazione la priorità è mandare a casa Berlusconi.
Scritto da Alessia il 4/2/2011 alle 20:10
Tutto vero Adamoli, ma prima o poi la questione di una possibile alleanza politica (una maggioranza) con la lega salterà fuori, ce poco da fare. Marantelli ne sarebbe contentissimo e lei? Ritiene che questa possa essere un' opzione possibile? Nel PD varesino Tosi non si esprime mentre Alfieri, ma soprattutto il Senataore Rossi mi sembrano nettamente contrari. Ne fanno cioè una questione più ideologica che politica.
Scritto da Un anziano il 4/2/2011 alle 21:08
Sono d’accordo: se i decreti sul federalismo fiscale sono buoni, devono essere approvati anche dal Pd. E’ un segno di maturità politica e di concreta attenzione per il Paese. Concordo anche quando sottolinea la diversa “fisionomia culturale” oltre che il diverso progetto politico della Lega rispetto ad un partito di centrosinistra. Anzi, oserei dire che il Pd abbia più affinità con Fini che con Bossi. Giusto o sbagliato ….. lo vedremo nei prossimi anni. Venendo all’attualità, nel parafrasare Nanni Moretti, mi pare che oggi, finalmente, a quasi cinque anni dal suo incarico, Napolitano abbia fatto “qualcosa di sinistra”. Di converso, la nostra connazionale che vive oltralpe, la “presidente Carla Bruni”, dichiarava alle agenzie che non avrebbe mai più votato per la gauche francese. Che dire? Abbiamo perso Carla ma abbiamo acquistato Giorgio. Non ho mai nascosto le mie perplessità su Napolitano ma si capisce che ora sto scherzando, vero? O qualche dogmatico del Pd tuonerà?
Scritto da Mafalda il 4/2/2011 alle 21:22
Giuseppe, condivido il corretto discorso teorico che fai ma ribadisco un’opinione già espressa in altre occasioni: la Lega non è un partito federalista. La Lega è secessionista, si è convertita al federalismo quando ha capito che la via della secessione le era interdetta, non da una minoranza faziosa ma dalla maggioranza degli italiani, che hanno una cultura unitaria e solidale, nonostante lo squallore del ceto politico che la governa. E quando l’hanno capito si è rafforzata in loro “ l’idea federalista come surrogato della secessione”. Insomma non hanno cultura federalista se non in un'ottica egoista e separazionista ben riassunta nello slogan "padroni a casa nostra" . Quindi nessuna buona legge sul federalismo è possibile sotto la loro regia, lasciamoli quindi andare per la loro strada e diciamo con chiarezza a chi tra noi ( ammesso che ci sia) volesse perseguire la strada di alleanze in nome di fantomatiche emergenze, che l’unica emergenza per il nostro paese, per la nostra provincia, per ogni comune del Nord è “ liberarsi di questo governo e dei partiti che lo sostengono, anche a livello locale” . Eventuali alleanze del tipo CLN non si fanno “con PdL e Lega, bensì contro PdL e Lega “.
Scritto da giovanniderosa il 4/2/2011 alle 21:23
uscire dal berlusconismo non sarà facile. pensare di farlo senza un progetto riformatore che comprenda anche una riforma federalista, oltre a quella elettorale mi sembra impossibile. non credo che un incontro a metà strada con la Lega e altre parti della maggioranza (Pisanu?) sia oggi verosimile. ma se lo fosse porrebbe molti più problemi a loro che a noi. per una volta proviamo ad avere il coraggio e l'orgoglio del nostro partito e dei nostri dirigenti e a non dipingerci sempre come dei fessi
Scritto da roberto c. il 4/2/2011 alle 23:48
La mia posizione è netta, caro @Anziano. Un buon federalismo lo voretei con chiunque come mezzo di riforma dello stato italiano. Sull'alleanza con la Lega sono scettico (pur non vedendo tutto così nero come @Giovanni), ma in teoria non posso escluderla. Chi immaginava che Fini in pochi anni avrebbe "svoltato" in questo modo? Il mio pensiero, oggi, non è diverso da @Mafalda che lo considera più vicino al centrosinistra che non Bossi. Vorrei chiedere a @Roberto C. se mi può indicare chi, in questa discussione, sta dipingendo il partito e i suoi dirigenti come fessi. Io non vedo proprio nessuno.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 5/2/2011 alle 09:21
Più che di federalismo, con quanto (e come) è stato approvato, parlerei di federaleghismo
Scritto da Adriano il 5/2/2011 alle 10:00
Troppe poche polemiche e contrasti con la Lega da parte del Pd. Le avete concesso un vantaggio enorme. Ve la prendete solo col Pdl come se Bossi fosse esente da colpe per gli errori di questo governo.
Scritto da Leghista della prima ora il 5/2/2011 alle 10:16
Caro Adamoli, si può concordare o dissentire ma hai il dono della sintesi. Sono curioso, dove e come hai imparato? Scuola di giornalismo?
Scritto da Roseto senza rose il 5/2/2011 alle 12:16
Stiamo al merito. Dice Massimo Cacciari che non è solo un filosofo ma ha fatto il sindaco per anni a Venezia, che il federalismo municipale " di federalismo non ha assolutamente nulla tranne la chiacchiera di Bossi che aveva bisogno del simbolo, quello di aver portato a casa la riforma, poi non ce la farà neanche questa volta.... E poi basta dire bugie su bugie ininterrottamente, è evidente che aumenteranno le tasse ": Chiaro, no ?
Scritto da A.V. il 5/2/2011 alle 13:04
Rone, politiche he guardano il giardinetto di casa, quasi-secessione, come dice giovanniderosa: cosa c'entra tutto questo con il mondo progressista?
Scritto da Pietro (di sinistra) il 5/2/2011 alle 13:18
caro Giuseppe, se non proprio da fessi, non sarebbe certo tanto furbo non votare i decreti sul federalismo SE FOSSERO BUONI. Anche stando all'opposizione un regalo così alla Lega non lo farei. Dopo di che tu mi insegni che in politica tutto si tiene, che governare e fare le riforme è in fondo la stessa cosa e perciò il distinguere in astratto tra intese istituzionali e alleanze di governo rischia di essere un esercizio scolastico. specie oggi
Scritto da roberto c. il 5/2/2011 alle 13:36
Non ti sembra che ridurre tutto a municipalismo fiscale sia il contrario di federalismo vero nell'accezione più corretta del termine di una struttura statale federale ?
Scritto da A.Vaghi il 5/2/2011 alle 13:49
Mi sembra che il “Federalismo” sia diventato un atto di fede. Guai a dire che non si è federalisti: incombe la scomunica. La Lega se ne riempie la bocca perché l’approvazione di un federalismo purchessia sarebbe l’unico obiettivo da mostrare ai suoi fedeli. Non vedo infatti quali benefici siano arrivati ai cittadini grazie all’azione di questa forza politica associata a Berlusconi. Ovviamente molto hanno lucrato coloro che ieri gridavano “Roma ladrona” salvo assidersi comodamente sugli scranni. Vorrei anche cortesemente chiedere ai leghisti che “ringhiano” su questo blog senza mai fornire uno straccio di argomentazione, di enumerarmi i mirabili vantaggi che abbiamo ricevuto in otto anni di governo (ricordo loro che l’interludio dell’odiato Prodi è durato solo due anni). Le statiche registrano ricchi sempre più ricchi, poveri sempre più poveri, il ceto medio che perde poter d’acquisto e un tasso di disoccupazione giovanile spaventoso. Tornando al federalismo: d’accordo sull’approvare una buona legge, ma quella che ha ricevuto il doppio schiaffo prima dalla Bicamerale e, vista la tracotanza, anche da Napoletano, non era sicuramente una buona legge. Non rifacciamo l’errore del passaggio dalla prima alla seconda Repubblica: allora il mantra era “maggioritario, maggioritario”come se la sentina di tutti i mali fosse il proporzionale. Risultato: ci ritroviamo a capo del governo un tirannello irriso da tutto il mondo civile e che si considera “Princeps legibus solutus”. Tornano di straordinaria attualità i versi danteschi: “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di province, ma bordello”!
Scritto da Angelo Eberli il 5/2/2011 alle 13:49
Il federalismo che volevano far passare era solo la licenza agli enti locali di aumentare le tasse dopo che li hanno strangolati riducendo i trasferimenti. Hanno fatto benissimo ad opporsi. Adesso che s'arrangino a cambiare in meglio le cose.
Scritto da Mauro Conti il 5/2/2011 alle 14:14
Il federalismo sarebbe una riforma storica. Quindi delicata. Se è vero che "sono gli uomini che fanno la storia", dice una canzone, che storia è quella in cui il coordinamento del federalismo lo conduce Calderoli-porcellum ? Si parla con tutti. Sono tutti con non parlano con noi. Ieri uno ha detto: questa sinistra che vuole mai fare gli interessi del paese. Il giovanotto che c'è in me tenta di esplodere in un: "prova a dirmelo in faccia"..... Mi freno: Ghandi non mi lascia :-)
Scritto da FrancescoG. il 5/2/2011 alle 15:44
PS (per ridere). Noto una somiglianza tra la foto di Andreotti e di Bossi, la pizia di Gemonio (in tre parole, fornisce responsi). Non mi sembra sia la pettinatura.....
Scritto da FrancescoG. il 5/2/2011 alle 15:48
Alla fine della lettura dei commenti (buoni, complimenti a tutti) sono ancora più convinto che le minoranze hanno fatto bene a non dare il loro voto e che è comunque più facile votare dei buoni decreti federalisti che fare governo insieme con la Lega.
Scritto da Marco B. il 5/2/2011 alle 15:58
No, ogni tanto oltre i tatticismi, le convenienze, le opportunità occorre essere cristallini. Con la Lega mai Adamoli, mai e bisogna dirlo con nettezza e fin da ora. (non come i Marantelli). I reggi-coda del Berlusca sono chiusi, retrivi, conservatori. Noi siamo dall' altra parte, Quando e se prenderemo democraticamente e con il voto il potere sarà senza mediazione possibile con questa gente e con questa politica. Ma bisogna dirlo con chiarezza, senza indugio o stupida paura. Cosa ci costa?
Scritto da Un anziano il 5/2/2011 alle 17:15
L' "autonomia impositiva" dei Comuni consiste nell'eventuale diritto di riscuotere una nuova imposta municipale unica, IMU e di imporre delle " addizionali", cioè delle aggiunte all'Irpef. Non è previsto che lo Stato centrale riduca in proporzione il proprio prelievo. Ne discende che l'autonomia impositiva si risolverà in un nuovo aumento delle imposte. Lo sbandierato federalismo è solo uno specchietto per le allodole. I veri paesi federali come Usa, Svizzera, Canada funzionano diversamente.
Scritto da cesare chiericati il 5/2/2011 alle 17:22
Nel mio commento ci sono due piccoli errori, il primo rende incomprensibile la parola. Si tratta di "ronde" non rone.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 5/2/2011 alle 18:40
@Roseto senza rose - Nessuna scuola di giornalismo. Ho imparato quello che conosco nelle attività sociali e politiche sul campo. Un buon appredimento per la sintesi sono le Tv. Non le trasmissioni lunghe (e spesso insopportabili) alle quali una volta partecipavo, ma le dichiarazioni brevi dei telegiornali.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 5/2/2011 alle 18:45
Qualche volta giova ribadire il proprio pensiero (ma senza esagerare). Il decreto dell'altro ieri andava respinto dalle opposizioni esattamente come è stato fatto. Il decreto si sarebbe risolto - e si risolverebbe se passasse così in futuro - in un aumento delle tasse. @Cesare chiericati indica con cognizione di causa degli esempi istituzionali ai quali purtroppo la Lega e il Pdl non si stanno ispirando. Considero giuste, quindi, le osservazioni di @A.V., di @Angelo Eberli e di altri interlocutori. All'amico @anziano, che ringrazio per i suoi continui stimoli, ripeto questa domanda: ti saresti mai aspettato un cambiamento così repentino di Gianfranco Fini? Il "mai" in politica non è solo il giusto antidoto ai tatticismi, qualche volta è un errore. Sull'alleanza con Bossi, a breve e medio termine, concordo con lui. E' quello che affermo sul blog, e nelle riunioni del Pd, da lunghissimo tempo. Con @FrancescoG condivido l'idea che il federalismo sarebbe una riforma storica se fosse attuata bene, come spero che sarà in futuro, auspicabilmente con un governo ben diverso dall'attuale.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 5/2/2011 alle 18:51
Caro Adamoli, non lesinare le tue repliche ai commenti. Per me, che non sono un'esperta, sono utilissime per approfondire e capire meglio.
Scritto da Cittadina cattolica il 5/2/2011 alle 19:11
(Seguito) Qualche volta le do del lei, qualche volta del tu. Mi scusi.
Scritto da Cittadina cattolica il 5/2/2011 alle 19:30
Ma Fini, caro Adamoli, a quarant'anni, quindi non giovinetto, salutava romanamente e dichiarava che Mussolini era stato il più grande politico del secolo scorso. Si può cambiare idea, perbacco, ma per quanto mi riguarda sono convinto che il suo cambiamento si debba chiamare in un unico modo: paraculismo interessato. Paragonare la sua converione, come qualcuno fa, con il processo democratico che ha portato i comunisti italiani da posizioni dogmatiche alla democrazia è bestemmiare in Chiesa.
Scritto da Un anziano il 5/2/2011 alle 22:55
Ascolta "cittadina cattolica". Ok il confronto fra i lettori ma i tuoi commenti frequenti fanno la differenza.
Scritto da Adams il 5/2/2011 alle 23:10
@Anziano. Appunto, se siete arrivati a sperare tanto in Fini perchè dovreste pensare che con Bossi non sia mai possibile un'alleanza? La verità è che non siete voi che non volete Bossi ma lui che non vuole saperne di voi. Giustamente.
Scritto da Bossiano doc il 5/2/2011 alle 23:30
Devo una risposta ad una domanda precisa di @A. Vaghi (13.49 di ieri). In effetti il fisco municipale è importante (il Comune è la cellula fondamentale del sistema amministrativo democratico), ma nell'ottica federale non è questo il provvedimento più delicato e rilevante. Ce ne sono altri due ben più decisivi: il fisco regionale e il decreto relativo ai servizi e ai loro costi standard. A mio avviso sono due le cause di questo procedere faticoso e contraddittorio del feleralismo fiscale. Non è ancora stata approvata la "Carta delle autonomie", che avrebbe dovuto precedere l'operazione legislativa in corso specificando chi-fa-che-cosa, e la legge delega (la famosa 142) che era più un manifesto di intenzioni che non una legge cornice vera e propria.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 6/2/2011 alle 09:47
Chiedo scusa per il refuso in cui sono incorso causa una rilettura affrettata: ovviamente le "statiche" erano le "statistiche". Mi scuso anche per la mancata concisione, ma proprio non sono riuscito a far di meglio ed ho afflitto i lettori con un commento troppo esteso. Prometto di essere più sintetico nei prossimi commenti.
Scritto da Angelo Eberli il 6/2/2011 alle 11:06
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