Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 7/2/2011 alle 10:01

 

Quando parlo delle primarie faccio di solito due domande. La prima, credete che oggi gli iscritti di un partito (qualsiasi) siano un campione pienamente rappresentativo del proprio elettorato? La seconda, le primarie possono essere uno strumento per allargare il consenso e per rafforzare il radicamento e la partecipazione sul territorio? Se rispondete no alla prima domanda e si alla seconda, allora  siete a favore delle primarie.
Cosa ne penso io? Che il Pd le primarie le debba regolamentare molto meglio ma non abolirle, o renderle impraticabili con norme capestro. A dire il vero alcune regole precise ci sono già e devono soltanto essere conosciute e praticate. A livello locale, ad esempio, le primarie non sono più da tempo un totem. L’assemblea cittadina può assumere la decisione di non indirle se i due terzi votano questa proposta. Altrimenti si devono tenere decidendo per tempo tra primarie di partito o di coalizione. Ho approvato questa norma statutaria perché serviva a rendere i dirigenti locali protagonisti e responsabili delle loro scelte, che devono naturalmente essere spiegate in pubblico. Nella prossima riunione della Commissione Statuto a Roma confermerò questo mio orientamento.
Per il livello nazionale la situazione è più complicata. Se si immagina di allargare la coalizione al centro e di offrire la candidatura a Casini, o a una personalità non di partito (un altro Prodi, come si usa dire), le primarie sono controindicate. Ma se il Pd volesse evitarle per paura di una competizione Bersani-Vendola vorrebbe dire che non siamo una grande forza popolare. Invece lo siamo e dobbiamo competere per governare l’Italia. In ogni caso bisogna uscire presto da una indecisione che rischia di nuocerci moltissimo, soprattutto se ci saranno le elezioni anticipate.
 
 
Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 27 commenti -
Il Pd non può avere paura di una gara con Vendola. Sarebbe il segno di una auto-sfiducia che non avrebbe senso e che indicherebbe una fragilità molto superiore a quella che il partito effettivamente ha. Il nodo è quello della difficile coalizione con il terzo polo, ma prima o poi dovrà essere sciolto. Più prima che poi, altrimenti la nostra propensione alle elezioni anticipate perde credibilità.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 7/2/2011 alle 12:18
Adamoli, ho capito che adesso vuoi fare il candidato sindaco passando per le primarie per allargare l'elettorato. Per me può andar bene se va bene agli iscritti. Se te lo dico io puoi crederci perchè sono sempre stato molto critico verso di te.
Scritto da Enne enne (Varese) il 7/2/2011 alle 12:21
Alle prime due domande ho risposto nella maniera che hai ipotizzato. Per il resto condivido il contenuto di quanto hai esposto. Rispetto alle ultime considerazioni sono sostanzialmente d’accordo. Aggiungo soltanto che l’obiettivo più urgente da conseguire sia la chiusura di questa triste fase politica; occorre che il tirannello da operetta sia rimosso in modo da non poter più nuocere al Paese. Se per il raggiungimento di questo scopo è necessario trovare una figura esterna al Pd lo si faccia. Se, invece, l’OPA lanciata da Vendola sul Pd dovesse aver successo, temo che ci troveremmo Berlusconi presidente della Repubblica.
Scritto da Angelo Eberli il 7/2/2011 alle 12:34
Un ripensamento delle primarie è necessario però non vanno battute via. Renzi a Firenze e Vendola in Puglia hanno vinto passando dalle primarie. E Bersani oggi sarebbe più debole senza il supporto di milioni di elettori delle primarie.
Scritto da Alessia il 7/2/2011 alle 13:19
D'accordo però a un patto: che le direzioni cittadine abbiano un tempo entro il quale decidere se fare o non fare le primarie. Altrimenti si tira avanti fin quando diventano impossibili da tenere
Scritto da Ghiringhelli F. il 7/2/2011 alle 13:31
@ Angelo Eberli. L'unica certezza è che Berlusconi non sarà mai presidente della repubblica. Troppo compromesso. Ma non capisco questo amore per le primarie da parte del Pd. E' l'unico partito che ne parla e che le fa. E abbiamo visto tutti che ha creato più guasti che altro. Io parlo già da ex perchè ho deciso che alle prossime elezioini voterò per Casini e vedrei bene anche Adamoli con lui.
Scritto da Ranuccio il 7/2/2011 alle 13:32
Le primarie annoiano gli elettori. Devono essere un occasione non un rito.
Scritto da Anna il 7/2/2011 alle 14:57
Condivido tutto Angelo Eberli. Soprattutto le ultime tre righe. Vendola è bravo, parla bene ma farebbe perdere il centro sinistra..
Scritto da Giacomina il 7/2/2011 alle 15:01
Sono totalmente d'accordo con Angelo Eberli.
Scritto da cesare chiericati il 7/2/2011 alle 15:06
Appartengo alla vecchia guardia, per me le primarie sono uno strumento nuovo che lo riconosco inizialmente ho guardato con sospetto. Adamoli sul loro significato è stato chiaro. Dico solo una cosa: quando per esempio in una provincia come la nostra le primarie hanno ottenuto un successo insperato per dimensioni con quasi 25.000 partecipanti qualche domanda avremmo dovuto porcela. Invece il partito provinciale ha ignorato questa vasta ed interessante partecipazione commettendo un grave errore.
Scritto da Un anziano il 7/2/2011 alle 15:39
@Ranuccio. Con un parlamento di "nominati" potremmo sì correre il rischio di ritrovarcelo sul Colle. Basta vedere che cosa hanno votato sul caso Ruby; non rendendosi neanche conto di fargli fare la figura, come minimo, di sprovveduto.
Scritto da Angelo Eberlia il 7/2/2011 alle 16:38
Ho partecipato più volte alle primarie; ritengo siano una buona occasione di partecipazione. Non ne farei però un feticcio. Penso anch’io che sia prioritario uscire dall’incubo Berlusconi. Anche a costo di turarmi il naso e votare Casini come ho già fatto con fatica per Rutelli. Qualcuno afferma che Vendola faccia sognare. Il mio timore sta nel probabile amaro risveglio.
Scritto da Iscritta delusa il 7/2/2011 alle 17:23
Io nutro forti dubbi sul fatto che il Pd voglia essere una FORZA POPOLARE. Ed è per questo che - scrivevo qualche giorno fa - è più vicino a Fli che alla Lega. Cerco di spiegarmi. Bocchino ha parlato, nei giorni scorsi, della necessità di individuare, per il nuovo terzo polo, non tanto un leader bensì uno “speaker” che, in caso di elezioni, si candidi anche a premier. Si è spinto, addirittura, a tracciarne l’identikit: donna e 40enne. I media sono già partiti alla caccia di questa figura e pare abbiano scovato tre donne papabili: Artoni (Confidustria Emilia-Romagna ed ex Giovani Confindustria), Tinagli (economista, breve permanenza nel Pd di Veltroni e poi approdo alla Fondazione di Montezemolo) e Todini (industriale, alla quale pare abbiano appena sequestrato una villa abusiva alle porte dei Parioli, da ristrutturare e dal valore di 2,5 milioni di euro. Fonte: “Il Tempo”). Qui sta la comunanza con Fli: tre nomi come questi sarebbero ritenuti appetibili anche dal Pd. Non solo come candidati premier ma anche – forse – come leader del Pd stesso. E qui starebbe “l’alzata di ingegno” (per dirla alla Camilleri) di questo Pd, al quale la “lezione Calearo” non è bastata. Invece, pare che Casini, su questi nomi, stia nicchiando. Infatti, Casini non è uno stupido. P.S.: Le mie perplessità sulla Todini sono totali. Ma non per la villa abusiva (probabilmente il reato l’ha compiuto il proprietario precedente) bensì perché venne eletta al Parlamento Europeo per Forza Italia facendo “pieno di preferenze”, pur ammettendo lei stessa che, all’epoca, non capiva nulla di politica e distingueva, a malapena, il sistema proporzionale dal maggioritario. Ammise di aver stravinto. E io mi chiedo: a fronte di questa “pochezza politica”, i voti da dove saranno giunti? E perché?
Scritto da Mafalda il 7/2/2011 alle 19:10
@Eberli – Berlusconi "futuro Presidente della Repubblica" non sarebbe frutto dell’operato di Vendola ma di quello di D’Alema che, a suo tempo, quando cacciò Prodi, non affrontò la questione del conflitto di interessi. Oggi, D’Alema si è dichiarato disponibile (immagino a nome del partito) ad una riforma della Costituzione che introduca l’elezione diretta del Presidente della Repubblica.
Scritto da Mafalda il 7/2/2011 alle 19:19
L'impostazione è corretta e in ogni caso molto chiara. Sulle primarie ne ho sentite di tutti i colori. Serviva e serve più chiarezza. Speriamo...
Scritto da Cittadina cattolica il 7/2/2011 alle 19:32
Se ci saranno le primarie, tra Vendola e Bersani voto Bersani senza alcun dubbio. Con Vendola abbiamo già perso. L'Italia non è la Puglia.
Scritto da Lucky il 7/2/2011 alle 19:39
@ Mafalda. Guardi che sulle responsabilità di D'alema sfonda una porta aperta. Forse le sono sfuggiti i miei precedenti e ribaditi commenti su questo "nuovo" personaggio politico. Resto comunque dell'idea, che sia interesse primario per l'Italia liberarsi di Berlusconi. A Vendola non rimprovero nulla; temo solo che con lui candidato Premier vinca ancora Berlusconi.
Scritto da Angelo Eberli il 7/2/2011 alle 20:07
"Decidendo per tempo se farle o non farle". Questa, a proposito delle primarie locali, è la frase decisiva. Bisogna che si fissi un termine quando le elezioni non sono elezioni anticipate. In caso contrario è una fregatura. Si perde tempo e non si fanno più. La decisione di non tenerre le primarie deve essere motivata.
Scritto da Iscritto Busto il 7/2/2011 alle 20:17
In un altro blog alcuni parlano o straparlano ancora della tua candidatura a Varese. Fossi in te mi arrabbierei molto. Sei stato chiarissimo fin dall'inizio. Che cosa vogliono? Forse è il caso che tu ribadisca la tua posizione.
Scritto da Giovane Varese il 7/2/2011 alle 20:26
Meno male che c'è un blog dove non ci si scanna sui nomi dei candidati sindaci. Che desolazione vedere dirigenti del Pd che parlano dei nomi in pubblico invece che nelle sedi giuste. E' barbarie politica.
Scritto da Vittorio (Luino) il 7/2/2011 alle 21:02
Mafalda è sempre brava. Scrive bene, è arguta, è bene informata. A volte sfugge al merito del post. Siccome ne ho stima vorrei sapere cosa pensa del giudizio articolato di Adamoli sulle primarie. Non sono esperto, mi pare sensato e solido come quasi tutti i suoi giudizi. Vero o no? Mafalda cosa dice?
Scritto da Roseto senza rose il 7/2/2011 alle 22:26
Solo una paio di anni fa si diceva che le primarie erano il dato fondante del Pd. Mi sembrava esagerato, oggi c'è chi le vuole eliminare. E' ragionevole invece raddrizzarle per poi ripartire ricercando la partecipaziione della gente.
Scritto da Acanfora Giacomo il 7/2/2011 alle 23:36
@ iscritta delusa, condivido il tuo commento. Come te siamo tante/i. L'atteggiamento ondivago sulle primarie è solo un esempio fra i tanti. Concordo anche su Vendola. Teniamoci in contatto attraverso questo blog. Ciao. A presto.
Scritto da Ornella il 8/2/2011 alle 08:15
Mafalda cosa dice ? Nulla per adesso. L'ha chiamata il capo ufficio e quindi il lavoro le sottrae un po' di tempo alla suo occupazione principale : spaziare nel mondo intero e retrostante della politica. Le primarie ? sono un mezzo ( da usare quando serve ) e non un fine per un Partito.
Scritto da Zorro il 8/2/2011 alle 11:20
Uellà, la Mafalda ha un segretario. Si chiama Zorro. Simpatico!
Scritto da Ranuccio il 8/2/2011 alle 11:55
Grazie, @Roseto senza rose. E’ vero, ieri ho omesso il mio pensiero sulle primarie e mi sono soffermata sul significato di “forza popolare” del Pd. In realtà, non mi entusiasma parlare di primarie. Producono molto dibattito interno e, a volte, nulla di più. Ho sempre il timore che diventino una “kermesse emotiva”, in particolare quelle riferite alla scelta del leader nazionale e dei sindaci delle grandi città (non mi riferisco a Varese per “grande città”). Kermesse che – al di là del vincitore – non contribuisce a dirimere le frizioni esistenti nei partiti politici (che vengono mascherate con il nome di “mozioni politiche” ma, in realtà, sono frizioni spartitorie). Non dimentichiamo il rischio di brogli che avvelenano e minano ulteriormente la credibilità. Forse andrebbero riformate (ma senza perderci troppo tempo …). Il Pdl le primarie non le fa. Chiediamoci perchè (e non rispondiamoci che è per colpa di Berlusconi che è "leader unico". Sarebbe una risposta in malafede). Inoltre, sappiamo bene che sono le “segreterie politiche” a decidere i nominativi. E il lavoro di una segreteria politica - quando non lavora per sé - è molto delicato in quanto, per la stesura del programma, deve tastare il polso di tutti gli attori coinvolti, in poche parole, il tessuto sociale ed economico di una realtà. Poi, si sa, la politica non si muove linearmente. Ad esempio, qualche mese fa, i cittadini di Rumo, Germasino e Gravedona (provincia di Como) sono stati chiamati ad esprimersi, attraverso un apposito referendum consultivo, sul progetto di fusione in un unico Comune. Ebbene, la popolazione si è espressa contro la fusione ma il Consiglio Regionale, credo nella giornata di oggi, procederà ugualmente alla approvazione della legge che sancirà la loro unione, non tenendo, quindi, conto della volontà popolare dei cittadini di questi tre Comuni. Questo per dire, caro @Roseto senza rose, che la politica ha le sue regole che al cittadino comune spesso sfuggono. E se c’è poca considerazione dei cittadini da parte delle istituzioni (in questo caso, da parte di una assemblea elettiva), figuriamoci da parte dei partiti .... E scusa se ti rispondo solo ora ma “spaziare nel mondo intero e retrostante della politica” per me non è un diversivo (come pensa @Zorro) ma la mia vera occupazione e questa mattina mi ha portato via del tempo. Scusa ancora e grazie per questo dialogo.
Scritto da Mafalda il 8/2/2011 alle 15:34
Le ultime primarie hanno dato solo problemi all'immagine del PD. Ce ne sono già altri di problemi, basta strumenti dannosi
Scritto da A. Bianchi il 9/2/2011 alle 11:44
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