Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 24/2/2011 alle 16:00

 

 
Il malaffare nella gestione del patrimonio immobiliare al servizio dei poveri e bisognosi è il più odioso di tutti. Anche nel caso del Pio Albergo Trivulzo occorre, naturalmente, cautela e discernimento. Si evitino dunque le generalizzazioni ingiuste ma si faccia piena luce su quanto è successo.
Una volta si diceva che per evitare dissipazioni patrimoniali indecorose occorrevano amministratori integerrimi e controlli severissimi da parte dei comuni e della regione. Basta tutto questo? Piero Bassetti, primo presidente della Regione Lombardia, afferma che oggi si può fare di più.
Una volta fissato che l’obiettivo della gestione è la massima rendita economica del patrimonio ci sarebbero ben altri mezzi di trasparenza. Uno di questi è un database in Internet con tutti i patrimoni pubblici, con l’elenco di chi li occupa e il dettaglio di quanto paga. “Il controllo dell’opinione pubblica – sostiene Bassetti – sarebbe la miglior garanzia”.
Concordo. Mi è capitato di visitare in passato la famosa “Baggina” ed altri istituti di questo tipo, da assessore regionale ai lavori pubblici. E’ straziante. Sono ricoverate persone in totale miseria. Le donazioni sono indispensabili. E’ ignobile non fare tutto ciò che si può per tutelarle e incoraggiarle. Internet può essere un aiuto formidabile.
 
 
Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 27 commenti -
Mi sembra una buonissima idea. La tecnologia offre possibilità nuove che devono essere sfruttate a fin di bene.
Scritto da Gianna Ceriani il 24/2/2011 alle 17:27
Bisogna andare a fondo nell'indagine amministrativa. Qualcosa di grave deve essere successo. Perlomeno dei favoritismi odiosi che andrebbero estirpati. Anche la magistratura deve muoversi.
Scritto da Mazza Luca il 24/2/2011 alle 17:28
In teoria le tecnologie telematiche offrono strumenti formidabili per assicurare l'efficienza e la trasparenza dei procedimenti amministrativi che riguardano la gestione di risorse pubbliche. Eppure, nonostante la crociata avviata da Brunetta per forzare le radicate e diffuse forme di resistenza all'innovazione che ancor oggi appaiono ben radicate nella pubblica amministrazione, l’informatizzazione stenta a diventare un effettivo strumento di buon governo. Il consapevole errore di Brunetta sta nell’aver indicato i “resistenti” nei dipendenti pubblici, in ogni occasione additati come unici responsabili di tutto ciò che non funziona nella pubblica amministrazione. Il problema, invece, sta a monte, come la vicenda del Pio Albergo Trivulzio dimostra, portando alla luce, ancora una volta, come radicata e diffusa sia piuttosto la volontà della classe politica italiana di continuare a gestire la cosa pubblica secondo interessi e logiche clientelari, riducendo al minimo la trasparenza ed evitando in ogni modo il controllo da parte dell’opinione pubblica. Dopo la dissoluzione della prima repubblica, quando almeno i personalismi erano in parte frenati o ricondotti alle logiche partitocratiche, con la nuova generazione di amministratori e politici, la situazione è forse addirittura peggiorata , così che molto spesso negli enti locali si assiste al prevalere di pratiche e forme di potere di tipo padronale. Per non parlare della situazione di enti e società partecipate, da sempre oggetto di colonizzazione ed ancor oggi gestite, in barba alle leggi ed alla Corte dei Conti, come “isole felici” in cui coltivare interessi clientelari, vere e proprie “zone franche” svincolate dal patto di stabilità e dalle rigide restrizioni in materia di appalti e consulenze. Così, vicende come affittopoli e parentopoli sono gli ennesimi sintomi di una patologia cronica della politica italiana, rispetto ai quali l’utilizzo di internet rischia solo di essere un palliativo. Occorre andare più in profondità e rimuovere le cause della patologia, in primo luogo rimarcando la separazione tra funzioni d’indirizzo e di gestione e contrastando la dipendenza della burocrazia dalla politica.
Scritto da Leonardo C. il 24/2/2011 alle 17:56
"Amministratori integerrimi e controlli severissimi". La trasparenza assoluta dei conti pubblici, a tutti i livelli, è l'imperativo di ogni proposta politica. Attuarla, quella trasparenza, significa credibilità. E significa poter contare sul sostegno e consenso politico da parte della gente; e vale assai più che mille comizi.
Scritto da Legnanesi & Bustocchi il 24/2/2011 alle 18:54
Va benissimo la banca dati e quant'altro, vanno benissimo i doverosi distinguo nel valutare le singole posizioni ma il problema di fondo è la trasversalità clientelare che avviluppa il paese. Una storia quella del PAT di Milano che viene dagli anni '70 -'80 e non ha conosciuto soluzioni di continuità. Ci sono dentro tutti: professionisti, manager, artisti, giullari e giornalisti, pezzi dell'establishiment in conbutta con i partiti dominanti e i dirigenti fantoccio. Una vergognasa "eccellenza"
Scritto da cesare chiericati il 24/2/2011 alle 18:57
Proposta interessante. La massima pubblicità possibile è l'antidoto ai cattivi comportamenti. Bisogna dire però che la complessità del patrimonio immbiliare è tale che rende difficile la lettura a tutti i cittadini. Si potrebbe creare una pericolosa confusione. Servono paradigmi precisi per decifrare le situazioni reali.
Scritto da Giuseppe C. il 24/2/2011 alle 20:30
Ho mandato un commento che non risulta pubblicato. Come mai? Forse ho sbagliato io. Dammi una conferma. Era un commento tranquillo come sempre.
Scritto da Il pirata il 24/2/2011 alle 20:33
Caro pirata, non risulta pervenuto nessun commento. Rimandamelo che lo metterò subito. Ti ringrazio per la tua costante collaborazione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 24/2/2011 alle 21:13
La preoccupazione è doppia: smetterla con un clientelismo famelico e incoraggiare donazioni e lasciti. Ti chiedo se puoi quantificare il patrimonio che gli enti pubblici detengono per effetto di questa generosità dei cittadini verso gli enti di assistenza.
Scritto da Gloria Pirola il 24/2/2011 alle 22:00
Pregnanti, come sempre, i commenti di @Leonardo C.. Questo di oggi ci riporta con i piedi per terra. Dai tempi di Mario Chiesa sono, ormai, trascorsi circa vent’anni e le tecnologie, nel frattempo, hanno fatto passi da gigante ma i comportamenti, le pratiche e le logiche della politica sono rimaste tali, se non peggiorate. Giustamente, Leonardo C. utilizza il termine “patologia”, usato proprio l’altro ieri anche dal procuratore generale della Corte dei Conti, il quale, nell’inaugurare l’anno giudiziario, ha definito la corruzione e la frode gravi patologie costituite da fenomeni delittuosi che continuano ad affliggere la pubblica amministrazione. Da notizie di oggi, invece, pare che la sig.ra Francesca Zanconato (moglie dell’ad dell’Eni, Scaroni), componente il cda del Trivulzio, non fosse stata giudicata idonea, da parte del comitato dei saggi, a far parte del cda dello stesso Trivulzio (ma poi ripescata dalla Regione attraverso altri “criteri”). Spiace, infine, che la vicenda di “affittopoli” abbia infangato la campagna elettorale di Pisapia, la cui compagna, la giornalista di Repubblica Cinzia Sasso, risulta nell’elenco degli affittuari eccellenti. Come al solito, ovunque ci si giri …nulla di nuovo sotto il sole.
Scritto da Mafalda il 24/2/2011 alle 22:38
Nel commento non pervenuto dicevo che l'uso di internet è possibile ma complicato. Può essere una fattore di aiuto ma non risolutivo. Le considerazioni di Leonardo C. sono validissime.
Scritto da Il pirata il 24/2/2011 alle 22:50
Noto della difficoltà nell'accettare pienamente il concetto illustrato da Piero Bassetti delle potenzialità di internet. E' chiaro che tutto non si può risolvere con la pubblicità degli elenchi. Ha ragione @Cesare Chiericati, il malaffare dura da molto tempo. La banca dati però è uno strumento utile se chi lo usa lo fa in modo intelligente con l'obiettivo di tenere sotto controllo eventuali abusi.
Scritto da Gaetano Migliorini il 24/2/2011 alle 22:59
Ho appena letto il commento de @Il pirata e, siccome sono ancora on-line, mi permetto di rivolgergli i miei apprezzamenti per l’attenzione e l’interesse con cui legge sempre i commenti degli altri blogger. E’ accaduto tempo fa con un mio commento (la solita “spataffiata”) e succede anche oggi con il fitto commento di @Leonardo C. Altri blogger passerebbero oltre, forse non invogliati dalla lunghezza del testo (o, forse, anche per autoreferenzialità). Lui dimostra di avere rispetto, curiosità e tenacia. Interlocutori come lui incoraggiano a partecipare.
Scritto da Mafalda il 24/2/2011 alle 23:34
Cesare Chiericati coglie nel segno quando parla di digenti fantoccio. Il fatto è che i politici molto spesso li scelgono apposta così.
Scritto da Alessia il 24/2/2011 alle 23:44
L'Angolo del Passatista. Durante il Ventennio Fascista non rubava nessuno; anche perché, come diceva Prezzolini, non c'era niente da rubare.
Scritto da Filippo Valmaggia il 25/2/2011 alle 10:25
Cara @ Mafalda, grazie per la considerazione. Se un commento non mi sembra banale, lo leggo anche se è lungo. E' quello che faccio sempre con i tuoi. Fino a poco tempo fa seguivo tanti blog mentre in questo periodo ne leggo pochissimi. Questo mi piace. Gli argomenti sono ben scelti e scritti con sintesi e intelligenza. Non mi par neanche vero che sia di un politico che si è costruito sul campo. Di solito sono prolissi e confusi. Anche a Milano dove vivo.
Scritto da Il pirata il 25/2/2011 alle 11:14
@Leonardo C. - Del tuo interessante commento voglio sottolineare la parte in cui denunci come, troppo spesso, enti e società partecipate sfuggano al controllo democratico fino ad essere "isole felici", nel senso di terreno fertile per pratiche opache e oscure. Condivido questa preoccupazione. Nello Statuto della Regione avevo cercato di introdurre il "bilancio consolidato" in cui tutti i dati contabili siano leggibili e trasparenti. Una gran fatica che, per dare qualche risultato, richiede una coerente, forte e conseguente volontà volontà politiche. Le regole da sole non bastano mai. La guardia va tenuta sempre altissima.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 25/2/2011 alle 11:26
@Gloria Pirola - Francamente non so rispondere alla tua domanda. Sono certo che i patrimoni lasciati dai benefattori siano ingenti. Ma non so affatto quantificare. Giro la tua domanda a @Lele che, forse, ha qualche dato in più. Una cosa è certa, enti assistenziali e ospedali hanno bisogno più che mai di donazioni e lasciti. Guai a rompere il rapporto di fiducia fra cittadino e istituzione. Sarebbe criminale.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 25/2/2011 alle 11:29
Bella discussione come sempre. Io sono ignorante di queste cose e mi piace imparare.
Scritto da Cittadina cattolica il 25/2/2011 alle 13:23
Mi riferisco al passo “occorre, naturalmente, cautela e discernimento. Si evitino dunque le generalizzazioni ingiuste”. Lo ritengo molto importante in un momento in cui la “macchina del fango” colpisce all’impazzata con lo scopo di far intendere che siamo tutti uguali. Giusta l’assoluta trasparenza amministrativa del patrimonio da perseguire con ogni mezzo. Altra cosa colpire qualcuno solo perché ha partecipato ad un bando, ha ottenuto l’alloggio e versa quanto gli è stato richiesto.
Scritto da Angelo Eberli il 25/2/2011 alle 14:22
@Giuseppe Adamoli. Le istituzioni? Le istituzioni sono governate da classi dirigenti corrotte che agiscono contro gli interessi dei cittadini loro affidati. Questo vale anche per il governo del Paese. Io mi sento un cittadino coatto di una ex nazione.
Scritto da Filippo Valmaggia il 25/2/2011 alle 14:51
Voglio dire a @Mafalda che spiace anche a me ciò che sta accadendo a Giuliano Pisapia. Certe volte ti trovi nei guai senza saperlo e senza meritarlo. Le parole di @Angelo Eberli le condivido. Prima di tranciare giudizi è bene vedere le carte. Il Pd dovrebbe comportarsi così e non lasciarsi prendere dalla sindrome della rivincita che sarebbe suicida. Sulla Zanconato ho raccolto pare contrastanti e quindi non ho un'opinione precisa. Se è vero che i sospetti sono stati filtrati da lei qualche merito ce l'ha se si chiariranno le cose e si migliorerà la gestione. Ha ragione @Cesare Chiericati, il Pat deve finirla di essere una "vergognosa eccellenza".
Scritto da Giuseppe Adamoli il 25/2/2011 alle 18:04
Bilanci e patrimoni di Ospedali, RSA, Enti caritativi, ecc. sono quanto di più "gelatinoso" e poco trasparente possa esserci, sembrano fatti apposta per poter malversare. Vorrei rimarcare che Presidenti e CdA di queste Istituzioni sono organi di derivazione strettamente politica e hanno un mandato fiduciario. Se Moratti e Formigoni nominano servi, incapaci e malfattori, bè qualche riflessione andrà fatta. E' certo che le nomine sono fatte tra una ristretta oligarchia.
Scritto da Lele il 25/2/2011 alle 20:10
Giusta la pubblicazione dei dati. Aprire al controllo diffuso è un passaggio chiave per il buon funzionamento dei servizi. Se va avanti il clientelismo, la gente perde fiducia: donazioni e sostegni calano, le istituzioni sociali vanno in difficoltà e le persone con disagio restano al loro destino. Questa è la piega presa nella Celeste Regione? Mi auguro di no.
Scritto da FrancescoG. il 26/2/2011 alle 11:55
@Francesco G. Hai perfettamente ragione: "Se va avanti il clientelismo, la gente perde fiducia", e non vota più. Astensionismo generale docet. Osssia: che ONESTA' equivalga a passione popolare, civile, civica e democratica? "Celeste Regione" o di qualsiasi altro colore pari sono! E' il sentire della gente qualsiasi. Caro Adamoli, possibile che siamo soltanto noi gli eterni squalificati "qualunquisti", patentate cassandre, nè carne nè pesce? Eppure il succo della politica è proprio lì: ONESTA'.
Scritto da I più di due di L. & B. il 26/2/2011 alle 18:04
@L. & B. - Chi predica onestà non fa opera di qualunquismo. Il problema è che l'onestà è difficile da praticare. Se venisse più osservata potrebbe certamente aumentare il rispetto verso la polica, oggi ad un limite basso molto preoccupante.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/2/2011 alle 00:47
A L. & B: Ieri sera, con mia moglie ed un amico, siamo stati invitati in un oratorio a parlare con ragazzi dai 14 ai 18 anni, della nostra esperienza di impegno civico nato nelle Parrocchie e nell'oratorio. E' stata una serata interessante per tutti. Anche per noi. Sulla questione onestà ed uso personale delle istituzioni ci siamo capiti molto bene quando è stato citato il politico più famoso d'Italia: Cetto La Qualunque. Sui colori: senza alternanza, ovunque, tutti i colori sbiadiscono.
Scritto da FrancescoG. il 28/2/2011 alle 10:28
Archivi:
Ultimi post:
(12/6/2014 - 09:06)
(10/6/2014 - 11:29)
(8/6/2014 - 19:04)
(5/6/2014 - 12:08)
(28/5/2014 - 08:54)
(27/5/2014 - 09:40)
(26/5/2014 - 08:10)
(25/5/2014 - 09:04)
(24/5/2014 - 12:08)
(22/5/2014 - 17:23)