Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 29/3/2011 alle 14:43

 

Ah, che bella la politica in Germania! Sono quasi tentato, come molti, di esclamare anch’io così. Il pil che va forte, l’astro nascente del governo tedesco che si dimette per aver scopiazzato la tesi di dottorato, l’elettorato che nel Baden-Wurttemberg castiga Angela Merkel per motivi locali ma soprattutto perché, dicono gli analisti, non appare credibile quando annuncia la svolta antinucleare dopo il disastro del Giappone.
E così i cittadini, in una regione come quella di Stoccarda di 10 milioni di abitanti, simile alla Lombardia, fanno vincere i verdi (24%) e mandano al potere, dopo quasi 60 anni di Cdu, un presidente ecologista.
Conseguenza del sistema elettorale proporzionale, dirà chi vuole cambiare il bipolarismo italiano. Solo parzialmente vero. La differenza sta nel fatto che nei partiti, in Germania, c’è ancora la selezione e non la cooptazione. Che la politica è più seria, concreta e meno ingessata ideologicamente. Ma le ideologie in Italia non esistono più da tempo, si afferma. Allora, l’anticomunismo di Berlusconi che cos’è? Il “padroni a casa nostra” della Lega che cos’è?
Quanti sono coloro disposti a scommettere sul fatto che, introducendo in Italia il sistema elettorale tedesco, le cose cambierebbero? Credo ben pochi. E’ la politica che deve essere nel complesso ripensata e rifondata. Il Pd aveva avuto questa giusta intuizione. Ma anche chi è molto più votato di me alla propaganda (è facile), deve riconoscere che siamo largamente al di sotto della soglia desiderata e necessaria.

 

Commenti dei lettori: 23 commenti -
Tutti dicono che le ideologie in Italia non esistono più ma è una favola. Non esistono più quelle del secolo scorso. Oggi le ideologie sono più perfide perchè nascoste da un modernismo fasullo. Ps. Quando ci vediamo a Pavia per il tuo libro?
Scritto da Un Pd Pavia il 29/3/2011 alle 15:51
Hai ragione: che bella la Germania! Evidentemente in quel Paese l’elettorato vota in base a convinzioni e non in base al tifo. Ho sentito dire da tifosi di Berlusconi : “Lo voterei qualunque cosa abbia fatto”. Sconfortante. Abbiamo un governo allo sbando, una politica estera di nessun peso; siamo sbeffeggiati da tutto il mondo civile eppure lo show continua, tutta la politica si muove negli interessi del sultano. Che bella la Germania, nazione nella quale se a un deputato capitasse di vendersi dovrebbe poi anche andare a nascondersi. Da noi non funziona così; grazie all’imbonimento e alla propaganda, non siamo più capaci di provare vergogna. Mancava solo la figurante pagata per far credere che all’Aquila tutto va bene, tutto è ricostruito, e chi sta ancora in albergo lo fa perché non vuole rinunciare alle innegabili comodità. Perché l’ha fatto? “Mi hanno dato un compenso di 300 euro”.
Scritto da Angelo Eberli il 29/3/2011 alle 19:04
Col cuore ti direi che hai torto, ma con la ragione forse fai bene a parlare in questo modo. Perfino la mia fede vacilla.
Scritto da Enne enne (Varese) il 29/3/2011 alle 20:20
Intanto cambiamo il sistema elettorale portando in Italia quello tedesco. Questo si può fare mentre cambiare la politica italiana diventa quasi impossibile.
Scritto da Carlo B. il 29/3/2011 alle 20:27
Caro Pd di Pavia, verrò nella tua città nelle prossime settimane. Se ne sta occupando Carlo Porcari (ex capogruppo Pd in Lombardia) ed ha già dato la sua adesione Bruno Tabacci. Stanno combinando la data. Grazie della tua partecipazione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 29/3/2011 alle 21:05
@ Angelo Eberli. E' vero lo show continua e gli italiani sono contenti. Che ci vuoi fare? Hai ragione tu o la maggioranza che vota sempre per questo governo? Io sono tra questi ultimi. Il tuo partito non lo voterei mai.
Scritto da Mazzoleni Luca il 29/3/2011 alle 22:29
Avrai ragione sul piano politico. A questo proposito dì pure tutto quello che vuoi, ma io preferisco mille volte vivere in Italia, anche con Berlusconi al governo.
Scritto da Baroffio Loredana il 29/3/2011 alle 23:11
Ritengo che il proporzionale puro, senza soglia di sbarramento, sia l’unico sistema che garantisca un’effettiva ed equa rappresentanza politica. Quello della governabilità è solo un alibi tutto italiano smentito dall’inefficacia dei sistemi elettorali introdotti dal ’94 in poi. E’ così singolare che in Germania diventi primo ministro di un Land un appartenente al partito dei Verdi? Perché in Italia il leader del Sel, Vendola, non lo si vuole come candidato alle primarie del Pd? E non dimentichiamoci delle difficoltà (creategli sempre dal Pd e dai dalemiani in particolare) che lo stesso Vendola ha incontrato nel percorso della sua ricandidatura a Governatore della Puglia. Come mai? Forse perché è di Sel, ex Rifondazione Comunista, ex Fgci? O forse perché è omosessuale? O forse ci differenzia dalla Germania il nostro essere un Paese scarsamente laico e più clericale che cattolico? A tal proposito segnalo che dal 15 al 17 aprile p.v. si terranno a Reggio Emilia le “Giornate della laicità” organizzate da Micromega, Arci e Iniziativa Laica. Trattasi della prima iniziativa seminariale italiana dedicata interamente alla laicità. Tanti nomi illustri fra intellettuali e scienziati. Un esempio fra i tanti: il dibattito fra Valerio Onida e don Paolo Farinella (quel parroco di Genova che lanciò per primo il suo grido di dissenso contro Berlusconi, deluso anche da un Bagnasco troppo tiepido) tratterà appunto il tema “Cattolici o clericali?”. Eh, una bella domanda …. P.S.: a proposito di cooptazione, il pool di saggi varesini aventi il compito di valutare le candidature per il Consiglio comunale riuscirà ad evitare questa prassi?
Scritto da Mafalda il 29/3/2011 alle 23:45
I verdi in Germania sono sempre stati un partito serio e vero. Si collocano praticamente al centro fra socialdemocratici e democristiani. In Italia erano un partito ideologico di sinistra che ha avuto Pecoraro Scanio come leader. E' detto tutto.
Scritto da Broggi Mario il 29/3/2011 alle 23:56
Scusa Mafalda, questa volta non ho rimproveri più o meno antipatici da farti. Noto solo che da subito ti sei spacciata come una che gironzola intorno al PD senza avere ruoli in questo partito ma da quello che scrivi, caspita, sei informatissima, conosci tutto anche nei dettagli, se non sei il segretario provinciale poco ci manca. Sacrosanto il tuo anonimato, come il mio del resto. Mi dirai che sei solamente un' attenta lettrice ed osservatrice, non ci crede nessuno.
Scritto da E.F. il 30/3/2011 alle 08:26
Da un'altra angolazione. Il nostro ministro dell'ambiente pianse pubblicamente minacciando di lasciare il suo partito. Poi nulla di fatto.La stessa persona, sul nucleare, pochi giorni la tragedia giapponese affermò che non si può ragionare sul'onda dell'emotività.Contemporaneamente i tedeschi, noti nel mondo per la loro emotività,dichiararono di voler uscire dal nucleare e di avere un piano strategico con scenario al 2050. Amo l'Italia, lavoro anche per l'Italia, ma a volte cadono le braccia.
Scritto da FrancescoG. il 30/3/2011 alle 09:02
@Mazzoleni Luca beh, contenti, non esageriamo : sono contenti 2 italiani su 5 , di quelli che votano, quindi diciamo un 30 % scarso contando anche chi non vota. considerando le carte false che ha fatto B. per non andare a votare, direi che è consapevole che al di fuori di quella percentuale di fanatici ideologizzati che lo voterebbero a prescindere, la parte sana e maggioritaria del paese ormai non lo sopporta più.
Scritto da marco il 30/3/2011 alle 10:30
@Angelo Eberli. Sei un antiberlusconiano di ferro. Fino a poco tempo fa ti consideravo eccessivo. In questi giorni mi sono ricreduto. Temo che tu abbia ragione. Il timore è dovuto al fatto che preferirei un capo del governo più credibile.
Scritto da Stefano Sandri il 30/3/2011 alle 10:57
D'accordo con Marco che in Italia ci sono molto scontenti di Berlusconi, ma non si puo' scordare che il numero di anti-comunisti e' comunque maggiore degli anti-berlusconiani. Ci sono molto italiani sani che non riescono a votare per uno come Bersani che e' stato per tanti anni comunista. E non sono fanatici. Semma i fanatici erano i comunisti nel governo Prodi. In Germania il partito comunista fu dichiarato incostituzionale.
Scritto da andreus il 30/3/2011 alle 10:59
Come dice Giuseppe, in Germania la crisi è alle spalle, il PIL cavalca, è stato fatto il tagliando al welfare e ora si possono permettere di discutere una serie di criticità che noi diremmo che “si affrontano con la pancia piena e la mente sgombra”. Questa situazione in Italia non c’è. È dell’altro ieri la notizia che la capacità di risparmio delle famiglie italiane è diminuita del 60%, la causa è l’impoverimento, che ne dite di mettere mano alla politica dei redditi, al mercato del lavoro e al welfare? Magari se offriamo una prospettiva per il futuro degli Italiani, poi saranno anche più sereni nel parlare di immigrazione, nucleare, infrastrutture e stili vita, come pensate sia possibile affrontare pacatamente una qualsivoglia discussione per un lavoratore delle carrozzerie Bertone o di Termini Imerese?
Scritto da Lele il 30/3/2011 alle 11:19
Condivido in pieno l'analisi, tanto che mi sto mangiando le mani per non essere emigrata in Germania
Scritto da Gabriella Zonno il 30/3/2011 alle 11:31
@Broggi Mario. È indubbio che i verdi siano un partito serie e vero, ma collocarli all’”italiana” in una posizione mediana e moderata è sbagliato. Prendiamo Joschka Fischer, leader del movimento studentesco sessantottino e ancora leader incontrastato dei verdi tedeschi. Chi sia e come la pensi è chiaro. Prendiamo il Presidente dei Verdi, Özdemir, di famiglia turca e musulmano, orrore! La questione è che in quelle terre sono seri, severi, rigidi e poco propensi alle smancerie, ma giudicano le persone per quello che fanno e sanno fare. Li giudicano per la loro coerenza e il loro “rispetto “ istituzionale. I verdi in Germani sono “duri”, ma pragmatici e pronti al confronto.
Scritto da Lele il 30/3/2011 alle 11:55
Grazie a tutti voi. Imparo più da questo blog che dai giornali e dai telegiornali.
Scritto da Cittadina cattolica il 30/3/2011 alle 12:11
Nel 1983, insieme ad altri ambientalisti milanesi, ho cominciato a studiare il fenomeno dei Grünen e le peculiari novità dell’approccio ecologista ai temi economici, politici e sociali. Oltre alla critica dei modelli di sviluppo vigenti - quello capitalista e quello socialista - particolarmente interessante era la ricerca di una nuova forma partito di tipo federale e l’idea di una riforma istituzionale che, sul modello dei Lander tedeschi, attribuisse alle regioni ed agli ambiti territoriali locali il giusto peso decisionale nelle scelte concernenti lo sviluppo e la difesa dell’ ambiente. Fu così che nel dicembre 2004, partecipai a Firenze alla prima assemblea della costituenda Federazione delle Liste Verdi, dove giunsi con altri ambientalisti tra i quali Chicco Testa, allora antinuclearista convinto e presidente della Lega per l’Ambiente, che non era ancora l’associazione Legambiente che conosciamo oggi, ma una semplice costola dell’Arci. E proprio questo stretto legame di dipendenza culturale ed ideologica dalla sinistra è stata una delle cause che hanno impedito ai Verdi italiani, sia di affermarsi come forza politica autonoma e innovativa, sia d’incidere sullo stesso rinnovamento della sinistra italiana. Personalmente ho militato nei Verdi per circa vent’anni, ma, nonostante i numerosi e ripetuti tentativi fatti dall’interno di trasformarli in un partito serio, pragmatico e coerente, come dice @Lele parlando dei Grünen, nei Verdi nostrani ha sempre prevalso la vocazione minoritaria e il risultato di questo è sotto agli occhi di tutti.
Scritto da Leonardo C. il 30/3/2011 alle 12:44
Quanti commenti precisi ed interessanti! No, non ne vedo uno in partcolare che sarebbe (stato) - credo almeno - assai altrettanto eloquente, dato il tema del post.
Scritto da C.A. il 30/3/2011 alle 13:37
Cara Mafalda come mai confondi la valutazione di candidature poi sottoponibili ad una elezione libera, con la cooptazione ? E' un'oltraggio alla tua intelligenza. Rifletti. Per oggi rinvio l'abbraccio.
Scritto da Zorro il 30/3/2011 alle 13:47
@ andreus ...siamo nel 2011, non nel 1950...Bersani è di sicuro più liberale di Tremonti, per dire, le uniche liberalizzazioni di qs. paese le ha fatte lui...questa logica da cortina di ferro è rimasta solo in italia, in fasce per fortuna sempre più vecchie e ridotte di popolazione. non credo che a B. stavolta basterà...la parte non accecata del paese lo vede oramai per ciò che è : un delinquente circondato da una corte di lestofanti. se chi vuole voltare pagina si unisce, è finita per lui.
Scritto da marco il 30/3/2011 alle 13:57
@ Andreus - Tu sollevi un problema reale che dimostra un'immaturità culturale degli elettori della quale dobbiamo prendere atto ma alla quale non possiamo arrenderci. Bersani è un politico tutto sommato pragmatico, è stato un ministro innovativo e prima un ottimo presidente di Regione. Se non lo si vota perchè non si crede al suo progetto è democraticamente corretto. Se non lo si vota perchè è stato molto tempo fa un comunista è semplicemente assurdo. Come dicevi nei giorni scorsi mettiamo al centro dei nostri ragionamenti il lavoro, il progresso economico e sociale, la modernizzazione del Paese e forse riusciremo a superare questa logica d'altri tempi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/3/2011 alle 15:38
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