Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 13/4/2011 alle 17:47

 

La vittoria di Giuliano Bignasca nel Canton Ticino dovrebbe inquietare seriamente un partito di governo come Lega Nord. Le reazioni dei suoi dirigenti sono state invece molto contraddittorie. La linea la detterà come sempre Umberto Bossi.
Mi preme sottolineare una cosa soltanto. Spero che, fuori del mondo leghista, non ci si rida sopra come era avvenuto tanti anni fa con Lega Lombarda (allora si chiamava così). Ciò che è successo, non lo prenderà certamente sottogamba Bossi. L’egoismo sociale e territoriale è una tigre difficile da cavalcare e lui lo sa. Ci ha costruito su la sua fortuna politica,
C’è sempre una Lega più leghista e più nordista. Un concorrente di questo tipo nel Ticino è pericoloso.
Le emulazioni sono già scattate. I ticinesi hanno paura della concorrenza dei lavoratoti italiani? Borghezio, Gentilini, perfino Castelli, sono pronti a richiamare i soldati per proteggere le nostre frontiere dai disperati del Nord Africa. Ma allora escano dal governo.


Commenti dei lettori: 29 commenti -
Mi domando se la Lega, dopo questo risultato in Canton Ticino, sarà spronata a rafforzare l'identità di partito di governo o di partito di lotta. Spero per la prima ipotesi ma non ci giurerei.
Scritto da Bortoluzzi il 13/4/2011 alle 19:03
Forza Lega. Fai anche da noi come Bignasca in Ticino! Saremo ancora più forti.
Scritto da Un malnatese il 13/4/2011 alle 19:18
L'estremismo si rincorre e si sorpassa. E' sempre stato così. Purtroppo le cose evolvono in questo modo anche in Europa. Basta vedere la competizione fra Lepin figlia e Sarkosy in Francia. Quello che è avvenuto in Ticino non è un buon segnale per la Lega di governo.
Scritto da Il pirata il 13/4/2011 alle 19:55
Se Bossi va a Lugano a congratularsi con Bignasca spero di non vedere l'ombra del nostro onorevole dietro di lui. Ci risparmi almeno questo.
Scritto da G.S. il 13/4/2011 alle 20:57
Lega Nord oggi ha votato senza il minimo dubbio la legge sulla prescrizione breve. Vi rendete conto? Cosa volete che sia per loro la contraddizione fra Bossi e Bignasca? Non facciamoci illusioni. Andranno avanti come macchine senza curarsi troppo del fatto che i frontalieri italiani possano subire dei danni.
Scritto da Caravati Piero il 13/4/2011 alle 23:03
Che faccia Bignasca! Fa quasi paura. Eppure preferisco lui alla Santanché che ho appena vista su La7. E' indisponente, antipatica, odiosa.
Scritto da Francesca C. il 13/4/2011 alle 23:15
I frontalieri che votano Lega non saranno contenti. Trangugeranno anche questo rospo perchè arriverà il federalismo fiscale? Non penso.
Scritto da Oreste Z. il 14/4/2011 alle 09:16
La Lega è il partito più centralista e più romano che si possa immaginare. Una svegliata dalla Lega di Bignasca è utile per chi ritiene, come ritengo io, che la salvezza sta in una politica locale seria e concreta. Abbasso il centralismo!
Scritto da Carlino il 14/4/2011 alle 11:51
Non illuderti, la Lega di Bossi e quella di Bignasca troveranno l'intesa e voi resterete con un pugno di mosche in mano.
Scritto da Gerardo M. il 14/4/2011 alle 12:35
Ci siamo dati appuntamento in mensa per parlare della prescrizione breve approvata ieri dalla Camera. Ma voglio confrontarmi anche su Bignasca che qualche mese fa era dato in visita al Pirelli. Poi non se ne è più parlato. Forse ne hanno avuto vergogna o forse no. Chi lo sa?
Scritto da Funzionario regionale il 14/4/2011 alle 12:45
Tutti protesi a difendere i propri... cortili, incuranti che il Villaggio è diventato davvero Globale.
Scritto da Roscar il 14/4/2011 alle 14:35
@ Roscar. Hai ragione. Il villaggio è globale ma gli interessi sono locali. Così credono quelli che non pensano in grande e non vedono lontano. Ma se si guarda il dito invece che la luna si perde l'occasione di dare un contributo importante alla società e soprattuttto alle prospettive di lavoro e di crescita delle nuove generazioni.
Scritto da Gianni L. il 14/4/2011 alle 15:10
Il fronte leghista dovrebbe essere in fibrillazione con tutto quello che sta avvenendo. Invece il suo elettorato è compatto. Come mai? Questa domanda se la dovrebbero porre in tanti, a cominciare dalla Chiesa Ambrosiana che pare predicare nel deserto. Siamo certi che gli stessi parroci seguano l'insegnamento del Cardinale Tettamanzi in tema di immigrazione, di socialità, di generosità gratuita? Dalla prediche che fanno dal pulpito si direbbe di no. C'è probabilmente una frattura anche nel cosiddetto mondo cattolico fra alta gerarchia e clero. Penso che ci sia sempre stata. Mi domando se non debba essere ridimensionato il merito della Chiesa nel lungo periodo di guida italiana della Dc. e aumentati i meriti del partito dei cattolici, tanto bistrattato forse a torto. Lo dico da osservatore non da tifoso della Dc. Una riflessione su questi temi credo che sia utile anche per l'oggi e il domani.
Scritto da Roseto senza rose il 14/4/2011 alle 16:12
Nell'immediato i frontalieri non corrono rischi. In materia non decidono i Cantoni ma Berna. La vera posta in gioco sono i ristorni dei frontalieri ai comuni di confine(50 milioni di franchi) che Bignasca vorrebbe ridurre drasticamente: dal 38,8% al 12,8 del gettito delle imposte pagate alla fonte dai frontalieri. Altrimenti - dice - la differenza ce la versi il governo centrale. E' un giocatore d'azzardo molto spregiudicato con intuito politico. Dovrebbe capirlo anche Tremonti.
Scritto da cesare chiericati il 14/4/2011 alle 17:25
La Lega è un partito dinamico, radicato sul territorio. Ha una dirigenza autorevole e le dinamiche interne hanno sempre una risoluzione unitaria. La Lega - per molto tempo dileggiata dalla sinistra chic - sa interpretare la sensibilità di massa ed elabora politiche conseguenti. Esercita una leadership energica. Questo è, ovviamente, un giudizio "tecnico". Sul piano politico, Lega e PdL interpretano ruoli di "rinnovamento", agevolati dal "conservatorismo" della sinistra. Non ho più spazio...
Scritto da ulderico monti il 14/4/2011 alle 17:32
Continuo il mio commento: Dicevo che il centrodestra svolge un ruolo di "rinnovamento", favorito dal "conservatorismo" della sinistra. La riforma della giustizia avrebbe dovuto essere un tema proprio della sinistra, perché i tempi insostenibili dei procedimenti (10 anni in media per una causa civile) danneggiano in primo luogo i ceti produttivi e i cittadini cosiddetti "comuni". I problemi dell'immigrazione affliggono soprattutto i cittadini dei quartieri popolari e periferici. continua...
Scritto da ulderico monti il 14/4/2011 alle 17:41
Caro Ulderico, non mi è pervenuta la continuazione. L'aspetto per pubblicarla subito.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/4/2011 alle 19:34
@Roseto senza rose - Tu poni un problema reale. Sulla Dc il mio pensiero l’ho già espresso in tante occasioni. Era un partito di ispirazione cristiana ma laico. Dalla Chiesa aveva ricevuto una spinta formidabile nel primo dopo guerra ma nei decenni successivi il Tevere è diventato sempre più largo. La Dc ha guidato il Paese con autorevolezza e grande senso dello Stato fino alla fase della sua decadenza. Sulla frattura attuale fra alte gerarchie ecclesiali e clero forse esageri, ma non esageri sullo spaesamento degli elettori cattolici, sul fatto che ciascuno alla fine si comporta come se non esistesse nessuna chiave interpretativa della realtà. Domande di questo genere me le sono fatte anch’io su questo blog, soprattutto in riferimento alla nostra diocesi. Chi nega l’esistenza del problema mistifica. Le risposte però sono difficilissime. Mi basta che la riflessione continui con interventi come il tuo. Tornerò su questi argomenti che trovo estremamente interessanti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/4/2011 alle 19:43
Cesare Chiericati è nel giusto quando dice che per ora sono in pericolo solo i ristorni dei frontalieri. Ma vi assicuro che il clima sociale sta cambiando e che noi siamo visti male. E' una bruttissima sensazione. Il governo italiano dovrebbe reagire attivamente.
Scritto da Frontaliere di Besano il 14/4/2011 alle 20:15
Ulderico Monti è una persona seria. Riconosce la novità positiva che era stata rappresentata dalla Lega parecchi anni fa. Molti di voi scambiano per cose rozze il linguaggio e i messaggi della gente mormale che lavora e produce nel nord. O cambiate o siete destinati a sparire.
Scritto da Leghista di Vedano il 14/4/2011 alle 23:52
Bello il dialogo con Roseto senza rose. Il fatto è che nelle parrocchie si parla pochissimo di questi problemi. O i parroci (non tutti in verità) sono vecchi di formazione oppure aggirano le discussioni difficili. L'amara realtà è questa. Chi tenta di forzarla viene isolato. Questa sera ho sentito Anno Zero. Mi è piaciuto molto. Anche degli immigrati nelle parrocchie non si parla più.
Scritto da Cittadina cattolica il 15/4/2011 alle 00:31
Nel blog del sen. Rossi quando si parla di questi argomenti leghisti, e non solo, c'è sempre una polemica astiosa contro le persone e soprattutto contro Marantelli, che se non altro esiste mentre lui è evanescente. Sul tuo bolg no, anche se siete tutti e due ex democristiani. Ti chiedo se censuri i commenti o, in caso contrario, come mai questa disparità. Non rispondermi da democfristiano.
Scritto da Enne enne (Varese) il 15/4/2011 alle 09:46
Il commento di Ulderico Monti è "scientifico" e frutto di riflessione, ma offre della Lega la raffigurazione che i suoi dirigenti vorrebbero dare. La realtà è molto più prosaica. Posto che io un po’ leghista sono e dico che molti di quelli che si avvicinano alla Lega hanno buone ragioni, la verità è che la Lega è un partito democratico dove decide Bossi e basta! (vedere la vicenda del sindaco di Gallarate come esempio lampante). Però la Lega è diventato partito di potere, occupa molta parte del sottobosco politico regionale e romano. Al di là della narrazione fantasiosa e giornalistica, ha una classe dirigente mediocre, che dici Giuseppe dell’Assessore Leghista di Vedano importato da Gallarate, non avevano un vedanese decente da incaricare? Poi però sparano a palle incatenate nello stomaco della gente e allora tutto va bene. E che dire delle vergogne che votano in Parlamento? E in Lombardia, sono usciti sui giornali attaccando il Presidente per i direttori generali delle aziende, salvo poi rivendicare una spartizione peggio che partitocratica e non hanno avuto il coraggio di votare per il “licenziamento” dell’indagato per ‘ndrangheta. La verità è che la Lega per la cadrega si rinnega! LEGA DELENDA EST!
Scritto da Catone il 15/4/2011 alle 10:17
Interessante il commento di @Cittadina cattolica, con espressioni che significano moltissimo: "... aggirano le discussioni difficili. L'amara realtà è questa; chi tenta di forzarla viene isolata". E ritorna anche in certi ambienti e settori il ben noto fenomeno del silenzioso, efficace, mortale mobbing che colpisce chi non è "allineato e coperto"; eppure la vera democrazia è un valore che ben supera tutte le nostre piccole, grandi piccolezze, limitazioni o, anche, meschinità.
Scritto da Roscar il 15/4/2011 alle 10:26
In Svizzera votano in pochi, ma il segnale è chiaro. Da uomo di confine, confermo che il clima sta cambiando. Identità e territorio degenerano se non declinate in un contesto più ampio, di condivisione di storie e specificità, mantenendole e tutelandole. Oggi ancor più facile, vista la mancanza di riferimenti culturali e di obiettivi generali (quelli che costano anche fatica)condivisi esplicitamente. Domanda: i blocchi sociali esistono ancora o ognuno di noi è un blocco sociale?
Scritto da FrancescoG. il 15/4/2011 alle 10:42
Sulle Parrocchie e Chiesa. Mercoledì sera siamo stati a Como, incontro organizzato dal Centro Missionario Diocesano con il professor Paolo Luigi Branca, islamista, docente della Cattolica. Si parlava del nord Africa. Sala gremita. Persone in piedi. Molti i giovani e le donne. Grande attenzione. Il professore ha ben spiegato cosa accade ed è stato (giustamente) duro con l'ipocrisia nostrana e della destra europea. (continua).
Scritto da FrancescoG. il 15/4/2011 alle 10:55
Ha detto che in certe realtà cristiane si fa fatica a discutere di argomenti quali il dialogo e la costruzione di un tessuto sociale diffuso. Volenti o nolenti, la realtà è questa: o tenti di governarla o la subisci. C’è una sorta di timore e, da parte di alcuni, anche ignoranza dei propri valori. Un incontro eccellente. Vi segnalo due spunti. La testimonianza di un signore, italiano, che nel 1970 ha dovuto lasciare la Libia. (continua)
Scritto da FrancescoG. il 15/4/2011 alle 10:56
Un signore che nel '70 ha dovuto lasciare la Libia.Ha detto:“Nel 1970 l’Italia del nord non era pronta e capace di accogliere veramente l’Italia del sud”.Inoltre ha trovato parecchia ignoranza.Dice che non è cambiato molto, anche per come è andata la politica. Un altro signore,70 anni,marcato accento siciliano: “la mia cultura non mi permette di farle domande.Sono venuto qui convinto di prendere una lavata di testa.Invece mi ha lavato il cervello. Grazie”. Applausi scroscianti(mi ha emozionato)
Scritto da FrancescoG. il 15/4/2011 alle 10:58
Caro Francesco, ti ringrazio per la testimonianza che hai portato. In certe "realtà cristiane", come tu le definisci, si fa davvero fatica a intavolare il dialogo con le altre religioni e con le altre società lontane e diverse dalla nostra.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/4/2011 alle 16:02
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