Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 2/5/2011 alle 14:20

 

Ho seguito per la prima volta ieri sera su Rai3 una parte del concerto del Primo Maggio a Roma. Molto rock e pop, ma non solo, assolutamente.
Eseguire la nuova Elegia per l’Italia, con l’orchestra diretta da Ennio Morricone, e brani d’opera come La Traviata e Il Trovatore, davanti ad una massa straripante e festante non è stata solo un atto di coraggio o una performance artistica di alto livello.
E’ stata un’autentica missione culturale, (ma so che molti obietteranno).
Temevo qualche fischio, un calo di tensione emotiva, una parziale disapprovazione di piazza S. Giovanni. Al contrario, un’apoteosi di silenzio, di rispetto, di colori.
 
 
Commenti dei lettori: 18 commenti -
Quale apoteosi di cultura? Alla domanda nel titolo rispondo No. E' stato considerato come uno spettacolo il cui successo ogni anno si ripete perchè è GRATRIS.
Scritto da Il perfido il 2/5/2011 alle 14:51
Forse negli scorsi anni caro Adamoli, mi lasci anche a me provocare un pizzico, Lei guardava altro o andava a passeggio. Detto questo convengo sulla qualità particolare di questa edizione.
Scritto da un anziano il 2/5/2011 alle 15:15
Mi perdoni Adamoli ma chissà se quando era democristiano avrebbe scritto le stesse cose. Ho la presunzione di pensare di no. Comunque, dal punto di vista della sinistra, si puo' dire che con l' invecchiamento il vino migliora. Io sono per il Lambrusco e per i vini meno stagionati, ma si sa, non sono un tipo tanto raffinato.
Scritto da Pontida il 2/5/2011 alle 15:21
Giuseppe Adamoli: “un’apoteosi di silenzio, di rispetto, di colori.” Non ho ravvisato nulla di tutto ciò. Ho udito il popolaccio belare un’unica strofa, “obellaciaociaociao”, quando il silenzio, dopo la declamazione dal palco di motti e aforismi d’autore, sarebbe stato doppiamente d’oro. La ggente (doppia g) preferisce le flatulenze dei rap nostrani alle romanze verdiane. Conosce a memoria Caparezza, quello con la capa tanta, mentre il silenzio che accompagnava “Il Trovatore” non era rispetto ma ignoranza del libretto. Fino a cinquant’anni fa, nelle officine dei fabbri, nelle campagne,agli angoli delle vie dove sostavano ombrellai e arrotini, risuonavano le note del nostro bel canto. In Piazza S. Giovanni, inoltre, ho visto un colore solo: quello rosso, con conseguente fumo dalle mie froge.
Scritto da Filippo Valmaggia il 2/5/2011 alle 16:04
All’insegna del 150esimo, il mio Primo Maggio è stato caratterizzato dalla visita ad un “luogo di memoria viva di guerre e di battaglie” ossia un museo storico / armeria (situato nella bassa comasca ed aperto ieri in via straordinaria) che raccoglie armi, cimeli e testimonianze a partire dalle Guerre d’Indipendenza sino alla II Guerra Mondiale provenienti da donazioni private. Nelle sale affrescate di un’ex villa nobiliare è stato possibile ammirare documenti storici, fotografie, divise, trombe, mostrine, reliquie garibaldine, cimeli abissini, elmetti ed ogni tipo di arma (mortai, armi bianche, sciabole, fucili e baionette). Non un pomeriggio da deriva militarista (in contrasto con la mia indole e il mio nickname) ma un omaggio ai nostri Caduti e ai nostri Soldati prima ancora che alla nostra storia.
Scritto da Mafalda il 2/5/2011 alle 18:38
Caro Giuseppe, Morricone ha stima trasversale tra i più e i meno giovani. Noi che apparteniamo alla seconda categoria, non dobbiamo mai avere pregiudizio: i giovani sono più saggi di quel che sembrano e spesso dobbiam seguire i loro insegnamenti.
Scritto da A. Bianchi il 2/5/2011 alle 18:52
@ Anziano e @Pontida - E' stata la prima volta che ho seguito il concerto in Tv ma il Primo Maggio l'ho sempre festeggiato, con sobrietà, anche quando militavo nella Dc. Anzi, ricordo di essere stato chiamato qualche volta a tenere il discorso "celebrativo". L'anno del rapimento e dell'uccisione di Aldo Moro mi stavano venendo le lacrime.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/5/2011 alle 19:16
@Filippo Valmaggia - Come tu ben sai, le opinioni le rispetto sempre. Però ti contesto l'affermazione dei colori. C'erano tantissime bandiere dalla Cisl. O forse sei diventato daltonico?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/5/2011 alle 19:18
@Bianchi A. - Capisco quello che vuoi dire, concordo sul fatto che i giovani sono spesso più saggi di quello che sembrano, ma "seguire i loro insegnamenti", questo non lo sottoscrivo. E' giovanilismo puro. So che non fa "moderno" dire così ma lo dico lo stesso.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/5/2011 alle 19:28
Il Primo maggio è una festa unitaria per eccellenza. Mi auguro che la divisione dolorosa di Bologna rientri presto.
Scritto da Ex Pci Gallarate il 2/5/2011 alle 20:32
Ieri a Varese le bandiere della Cisl pareggiavano quelle della Cgil. Era un bel vedere. L'unità ha bisogno di simboli, il resto sono polemiche astruse.
Scritto da Sindacalista (e basta) il 2/5/2011 alle 20:51
Ennio Morricone è un grande maestro della musica che con il suo lavoro artistico ha reso opere italiane famose nel mondo. Non merita certo di essere rottamato e questo i giovani festanti, presenti alla ricorrenza del 1° maggio, lo sanno bene.
Scritto da Lore il 2/5/2011 alle 21:03
Da sinistra sono molto preoccupato della rottura sindacale che attribuisco soprattutto alla Cisl. Quello che è successo a Bologna è grave. Un sindacato non può rispondere solo ai richiami del ministro del Lavoro. Sacconi gioca a divaricare e a mettere l'uno contro l'altro.
Scritto da Giovanni Pini il 2/5/2011 alle 21:44
@Filippo Valmaggia. Io canto volentieri "Bella ciao" tutte le volte che posso. Mi sento parte di un popolo non di una massa indistinta, uniforme e volgare. Sto nel sindacato in modo critico.
Scritto da Giulio Carlini il 2/5/2011 alle 22:09
@Lore. Hai ragione. I giovani e le persone mature presenti a Roma sanno apprezzare la buona musica e Morricone è un grande artista. Bravi e coraggiosi anche gli organizzatori.
Scritto da Nicora Luigia il 2/5/2011 alle 23:02
Istruzioni di mio nonno per la Festa del 1° Maggio. Vestiti a festa; tira fuori dall'armadio la bandiera rossa; ripassati bene l'inno di Pietro Gori, quello che si canta sull'aria del “Va pensiero”; l'Internazionale la sai; vai in piazza: forse non ci sarà nessuno, oppure centomila... Per voi miscredenti che la bandiera rossa non ce l'avete (ma allora che Primo Maggio è?) e che - ahimè - l'inno di Pietro Gori non lo conoscete, vi trascrivo la prima strofa: VIENI, O MAGGIO, / TI ASPETTAN LE GENTI / TI SALUTANO I LIBERI CUORI / DOLCE PASQUA DEI LAVORATORI / VIENI E SPLENDI ALLA GLORIA DEL SOL ! / SQUILLI UN INNO DI ALATE SPERANZE / AL GRAN VERDE CHE IL FRUTTO MATURA / ALLA VASTA IDEAL FIORITURA /IN CUI FREME IL LUCENTE AVVENIR ./
Scritto da ulderico monti il 3/5/2011 alle 06:44
Grazie a @Ulderico Monti per questa bellissima strofa. Chissà se potrò vivere certe grandi emozioni?
Scritto da Un laureando il 3/5/2011 alle 09:26
@Giulio Carlini. Ovunque ci si (ri)trovi essenziale, importante, costruttivo, sempre, è cercare di vivere coerenza ed onestà intellettuale, costi quel che costi, a qualsiasi costo. Sarebbe allora davvero un mondo migliore, sicuramente meno "massa indistinta, uniforme e volgare".
Scritto da Roscar il 3/5/2011 alle 10:06
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