Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 4/5/2011 alle 11:10

 

La discussione sui pentiti di mafia che diventano collaboratori di giustizia dura da molto tempo e procede a fasi alterne. Lo Stato ha conseguito, grazie a loro, dei risultati importanti e decisivi nella lotta alle associazioni per delinquere.
Proprio per questo è importante preservare a tutta la materia un livello alto di credibilità.
La questione è giuridica, ma più ancora politica come è insito nell’uso delicatissimo dei pentiti, una volta efferati criminali, da parte delle Istituzioni.
Le ultimi rivelazioni di Giovanni Brusca (lo scannacristiani), che chiamano in causa Nicola Mancino nella trattativa fra Stato e mafia all’inizio degli anni novanta, che attendibilità hanno? Io trovavo stravaganti anche le accuse a Berlusconi di essere il regista e il mandante delle stragi mafiose degli anni ’92 e ’93, cioè ancor prima che decidesse di entrare in politica (le collusioni con il malaffare organizzato, pur gravi, sono una cosa diversa).
Il coinvolgimento di Mancino, allora ministro degli Interni, in virtù del suo incarico, può suonare meno bizzarro, ma desta pesanti sospetti di vendetta e ritorsione difficili da sopire.
Non ho conoscenze specifiche. Sono un cittadino bene informato con sensibilità politica. Affermo che la Giustizia dovrebbe accelerare molto i tempi per emettere il suo verdetto. La democrazia italiana ha bisogno che si tolgano rapidamente questi macigni  per dispiegare le sue potenzialità.


 
Commenti dei lettori: 13 commenti -
Brusca era un delinquente sanguinario. Non riesco neppure a leggere le sue imprese. Mi disgustano. Adesso è un collaboratore di giustizia. Va bene, ma è indispensabile verificare con la lente una sua dichiarazione. Che riguardi Berlusconi, Mancino, Conso o chiunque altro.
Scritto da Bianchi Giò il 4/5/2011 alle 12:13
Purché, per difendere Mancino, non sia trasformato in persona per bene anche Dell'Utri, oltre a Berlusconi.
Scritto da Umbertone da Giussano il 4/5/2011 alle 12:21
D'accordo con te. Ma quando Brusca e Ciancimino attaccavano solo Berlusconi e Dell'Utri ti andavano bene.
Scritto da Tuo ex sostenitore il 4/5/2011 alle 13:16
"Parla o sei morto, delinquente, mafioso, schiuma della società!" Poi arrivò la democrazia: patti, patteggiamenti, sconti, scarcerazioni, vita nuova, vita protetta, vita beata.
Scritto da Filippo Valmaggia il 4/5/2011 alle 14:07
Il pentitismo non è né di destra né di sinistra. Lo prendi o lo rifiuti per intero. L'unica cosa da fare è il controllo meticoloso e scrupoloso delle dichiarazioni che possono essere fatte per depistare.
Scritto da Romano Sala il 4/5/2011 alle 14:07
Troppe trame oscure. I pentiti forse possono aiutare svelare qualche mistero. E' materia esplosiva da maneggiare con cura.
Scritto da Alessia il 4/5/2011 alle 14:43
I pentiti non devono diventare un'arma impropria della lotta politica come invece, temo, lo siano stati - alcuni almeno - in questi anni di lunghissime inchieste seguite alle stragi e agli attentati delle mafie disseminate nel nostro paese. Servono investigatori e magistrati al di sopra di ogni sospetto e di ogni condizionamento, una giustizia più veloce ed efficiente ma anche un'etica pubblica diversa da quella che ha preso piede negli ultimi decenni. Anche nella scelta degli stallieri...
Scritto da cesare chiericati il 4/5/2011 alle 16:18
Mi accosto sempre con prudenza a questi argomenti. Sono problemi politici per eccellenza. Concordo con l'approccio molto prudente.
Scritto da G.S. il 4/5/2011 alle 16:51
@Filippo Valmaggia. Il fascismo ha certamente ridotto il peso della mafia in Italia ma, come diceva Winston Churchill, la democrazia è piena di difetti però non c'è un sistema migliore di governo.
Scritto da Caravati Piero il 4/5/2011 alle 18:15
Vorrei farti una domanda, se posso. Con quale criterio scegli l'argomento dei post? Non riesco a trovare la chiave delle tue scelte.
Scritto da Elisabetta C. il 4/5/2011 alle 18:49
@Caravati Piero. Giovanni Brusca e gli altri dissolutori di bambini nell'acido, ringraziano.
Scritto da Filippo Valmaggia il 4/5/2011 alle 19:36
Lo Stato è un bel ganglio del “sistema-mafia”. Sarebbe, quindi, un grave errore pensare che la mafia con la emme maiuscola – che ha dimostrato spiccate ed elevate professionalità e competenze nella politica, nella finanza, nell’economia e nelle nuove tecnologie - abbia semplicemente il volto (e i neuroni) di “Sandokan” oppure di “O’ Copertone” oppure di “Cicciotto a mezzanotte” oppure del signor Mario Caterino arrestato proprio ieri che, per quanto possa essere uno dei trenta ricercati più pericolosi d’Italia ed il numero due dei Casalesi, sembrava di ritorno dal suo banchetto di frutta del mercato. Mentre le comunicazioni della Mafia avvengono tramite la banda larga, noi siamo fermi ai papelli o perdiamo tempo a decifrare i pizzini. Utili anche questi, per carità. Ma non fermiamoci qui. Saliamo ai piani alti. @Filippo Valmaggia – Grazie per il consiglio letterario. L’opera mi incuriosisce e nei prossimi giorni me lo regalo ;-)
Scritto da Mafalda il 4/5/2011 alle 20:38
Cara Elisabetta, non ho un criterio preciso. Cerco di non ricorrere alle notizie delle prime pagine dei giornali; di evitare argomenti troppo tecnici; di mettere a frutto la mia esperienza; di parlare di contenuti anche quando siamo in campagna elettorale; di seguire l’impulso come per il post di questa sera su “Propaganda e realtà”. Cerco ma non so ci riesco.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/5/2011 alle 22:47
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