Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 9/5/2011 alle 09:10

 

 
Il titolo del post rappresenta un obiettivo del Pd in tutte le comunità locali. Tratteremo questo tema martedì sera a Varese. Ne hanno già fatto ampi cenni Rosi Bindi sabato nel capuluogo, lunedì scorso Massimo D’Alema a Busto, ne parlerà Walter Veltroni domani pomeriggio a Gallarate. Così si pronunciano anche i leader del centrosinistra a Milano per la campagna di Giuliano Pisapia.
Mi scuso per queste notizie di cronaca che di solito tralascio. Le segnalo per sottolineare la convergenza e la coralità dell’azione.
Berlusconi denuncia incredibilmente l’eversione della magistratura milanese, noi i tagli dei finanziamenti alle autonomie locali per l’espletamento dei servizi alla persona. L’impegno è di rimodulare il bilancio pubblico sulle nostre priorità sociali: asili nido, scuola, anziani, trasporto pubblico, verde godibile, aree pedonali.
Il problema non è solo economico-finanziario ma culturale, metodologico e politico. Noi siamo per la sussidiarietà. Il che vuol dire due cose. Primo, far fare al comune tutto (proprio tutto) ciò che risulta fattibile a questo livello. Così, il controllo sociale è più efficace e si ottiene il meglio con minore spesa. Secondo, i servizi pubblici non sono soltanto quelli gestiti dagli enti locali ma anche quelli attuati dal privato non profit.
Sono due punti che Roberto Formigoni, in Lombardia, predica assai bene ma non altrettanto bene pratica. Il Pd è impegnato chiaramente e concretamente su questo fronte.  Chi è in coalizione con noi  ha accettato questa apertura al “privato sociale” purché operi con parametri rigorosi e controlli di gestione severi.
Se non si ha questa concezione della sussidiarietà, e se non la si attua con coerenza, il discorso sul federalismo è monco e non porterà mai a risultati importanti.
 
 
Commenti dei lettori: 26 commenti -
E' un argomento che sento anche mio. Sono soddisfatta che lo trattiate in una riunione pubblica. La cosa importante è ricordarsene sempre anche dopo la campagna elettorale.
Scritto da Cittadina cattolica il 9/5/2011 alle 09:59
Tu dici che i servizi pubblici sono anche quelli gestiti dal privato non profit ma Formigoni ha fatto volontariamente una gran confusione trattando le imprese della Compagnia delle Opere come non profit. In realtà realizzano grossi profitti approfittando delle condfizioni di favore che ottengono dalla Regione. In teoria concordo quasi con te, nella pratica occorre molta vgilanza.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 9/5/2011 alle 10:15
Ottima iniziativa ma perchè solo Roberto Molinari tra i relatori? Te lo chiedo pechè tu sai che sono un tuo estimatore.
Scritto da Giovane rottamatore il 9/5/2011 alle 13:32
Poesia. Non riuscirete mai a far accettare da una certa sinistra che i servizi pubblici sono anche quelli gestiti dal privato sociale.
Scritto da Elettore Udc il 9/5/2011 alle 14:03
E’ a dir poco singolare l’idea di federalismo e di sussidiarietà che porta avanti il centrodestra. Da un lato si trasferiscono ai Comuni servizi ed oneri di ogni tipo e dall’altro si tagliano drasticamente i trasferimenti dei finanziamenti destinati alle autonomie locali per l’espletamento dei servizi alla persona. Non a caso nei giorni scorsi Formigoni sul futuro dei servizi e delle prestazioni assistenziali ed extra-sanitarie ha annunciato “un autunno di lacrime e sangue”. A ciò si aggiungano le innumerevoli restrizioni agli organici dei Comuni derivanti dal blocco delle assunzioni e del contratto del pubblico impiego, voluto dal Ministro Brunetta con il placet di Cisl e Uil, nonché la progressiva spoliazione dei servizi pubblici locali, un tempo gestiti dai comuni e progressivamente esternalizzati (ad es. asili nido, assistenza domiciliare, ecc.), in nome del libero mercato e della libera scelta. Il risultato di questa politica è che i Comuni, soprattutto in questa fase di perdurante crisi, rischiano di non riuscire a far fronte alla crescente domanda di servizi e di sostegno da parte dei cittadini e di non poter assicurare un reale controllo sugli interventi attuati dal privato no profit, con gravi ricadute sulla qualità dei servizi, sull’efficacia della spesa e pubblica e, non ultima, sulla legalità e sulla trasparenza delle politiche di sussidiarietà. E’ proprio questa l’Italia che vogliamo?
Scritto da Leonardo C. il 9/5/2011 alle 15:04
Caro giovane, intanto ti ringrazio perchè ho notato che segui il blog da parecchio tempo. Vorrei però ricordarti che Roberto Molinari è stato eletto segretario cittadino l'anno scorso con il voto di tutti, o quasi tutti, gli iscrittti al Pd e che, a differenza di altri segretari cittadini, ha accettato di essere candidato senza pretendere il posto di capolista. Che ci sia una riunione con lui protagonista mi sembra più che giusto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 9/5/2011 alle 15:18
Interessante l’iniziativa nonché pregevoli i relatori. Si nota l’assenza del candidato-sindaco, Luisa Oprandi (forse è impegnata in altre iniziative) e la presenza di uno storico nonché docente di Storia delle Dottrine Politiche. Utile la disamina storica degli interventi di politica sociale effettuati dal livello statale a quello comunale (sussidiarietà verticale) ma vi ravviso il rischio di una piega intellettuale ed elitaria della serata. Ritengo di primaria importanza la sussidiarietà verticale quale interazione fra istituzioni pubbliche di diverso livello. Sono, invece, molto perplessa sulla sussidiarietà orizzontale, cavallo di battaglia della Cdo e fondata sullo slogan "Più società, meno stato”. Nel leggere il Suo post si evince che il Pd si stia impegnando a fare di meglio della Cdo, con "parametri rigorosi e controlli di gestione severi". Si riuscirà? Mah ... Ad ogni buon conto, il titolo della serata, “Non lasceremo indietro nessuno”, è altamente suggestivo ma alquanto impegnativo. Ricordatevi che “ogni promessa è un debito” ... Anche @Cittadina cattolica ve lo ricorda ...
Scritto da Mafalda il 9/5/2011 alle 15:44
Ha ragione Adamoli, però Molinari è stato anche il Segretario di un Pd che in questi ultimi cinque anni di attività politica non ha fatto a Varese l' opposizione che andava fatta , non ha proposto un' iniziativa di rilievo e complessiva che sia una contro l' attuale maggioranza che amministra Varese, ha infine osteggiato in tutti i modi la candidatura dell' Oprandi fino all' ultimo secondo. Poi per carità lo avranno votato tutti, ( un' aggravante per il Pd) ci sarà di peggio, ma insomma........
Scritto da E.F. il 9/5/2011 alle 16:27
@ E.F. Forse che a livello provinciale si è fatta opposizione alla Lega? Questa è stata una carenza di quasi tutto il Pd con poche eccezioni. Anzi in città si è fatto qualcosa di più.
Scritto da G.S. il 9/5/2011 alle 18:03
Se potessi verrei volentieri. La discussione non è facile se, come auspica Mafalda, si svincola dalla teoria e dall'accademia e affronta i nodi veri di pubblico e privato nei servizi sociali. C'è un bisogno enorme di chiarezza. Leonardo C. ha dei timori fondati ma dovrà rassegnarsi a vedere dei comuni sempre meno impegnati negli affari gestionali. Il loro compito dovrà essere sempre di più quello della programmazione e del controllo.
Scritto da Funzionario Busto A. il 9/5/2011 alle 18:29
Vedo ancora troppa paura. Parliamo di questi argomenti senza pregiudiziali ideologiche. La sinistra è capace di dare un contributo importante. In Emilia sono stati ottenuti risultati significativi.
Scritto da Bortoluzzi il 9/5/2011 alle 18:39
Capisco l’uso dello slogan che intitola l’iniziativa, mutuato dalle balle berlusconiane, per presentare un contraltare, però è uno di quelli che più mi fanno rizzare i capelli (che non ho). Riecheggia quei toni da campagna elettorale del primo “cavaliere”, tratti dall’epopea reaganiana del “capitalismo caritatevole” che allora era stato declinato nel “dare una mano a chi è rimasto indietro” e oggi rieditato in questa forma. E confesso che comunque la si metta questa espressione mi lascia l’amaro in bocca. Da poco sono consigliere (di minoranza) del mio comune, ma qualcosa l’ho capito e il tuo ragionamento è un po’ ottimista. Io però voglio solo dire che va bene tutto: la solidarietà, il volontariato le onlus, ecc ecc. però senza danèe non siamo in grado di garantire quello che nella nostra Costituzione sono dette le pari condizioni di partenza. Quindi niente carità please, bisogna trovare le risorse per garantire ciò che la nostra Costituzione prevede, sennò facciamo sempre e solo filosofia.
Scritto da Lele il 9/5/2011 alle 19:12
Avete ancora paura a lasciare le briglie sciolte sulle opere di volontariato sociale. Dove pensate di andare in questo modo?
Scritto da Giancarlo il 9/5/2011 alle 19:57
@Leonardo C. - Ciò che denunci è in gran parte vero e va cambiato. L'esternalizzazione dei servizi, però, non è sussidiarietà, è un'altra cosa. A volte opportuna e necessaria (il caso classico sono le lavanderie negli ospedali) a volte forzata per un risparmio che potrebbe essere realizzato con una migliore erfficienza dentro l'istituzione. Ci sono ambiti dell'assistenza agli anziani, ai tossico-dipendenti, agli alcolisti, agli psichiatrici che, attraverso parametri seri e modelli precisi, possono essere meglio gestiti dal "privato sociale" naturalmente sottratto al clientelismo politico.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 9/5/2011 alle 20:21
@Mafalda - Il mio slogan preferito è "Più stato e più società" ben diverso da quello formigoniano che tu hai riportato. Contesto radicalmente, ad esempio, che le cliniche private siano soggetti di sussidiarietà orizzontale. Si tratta di "sanità contrattata", ammissibile e legittima, purché si realizzi con modelli gestionali che evitino i casi "Santa Rita". La libertà di scelta del cittadino va assicurata ma ancora di più va tutelata l'appropriatezza dei servizi e degli interventi. PS - Domani cercherò di essere molto concreto ma si tratta pur sempre di cultura politica e istituzionale. Per quanto riguarda Luisa Oprandi, lei è impegnata in un dibattito a Biumo Inferiore. Altrimenti sarebbe venuta.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 9/5/2011 alle 20:27
Un confronto interessante. Manca ancora la risposta a Lele.
Scritto da Gloria Paganini il 9/5/2011 alle 22:04
Ma va là che la sinistra non sa neanche dove sta di casa la sussidiarietà. Tu, Adamoli, non puoi non saperlo. Non recitare più. Abbi il coraggio di mollare il Pd.
Scritto da Tuo ex sostenitore il 9/5/2011 alle 22:47
Al cuore del problema: visto da Gallarate, laboratorio nazionale, noi -astuti come volpi - confluiamo sulla Lega Nord, oppure riteniamo che PdL e Lega siano le due facce dello stesso sistema di potere? Il resto è un rumoroso silenzio!
Scritto da ulderico monti il 10/5/2011 alle 07:40
E' un bel tema. E' anche vero che senza fondi è difficile portarlo avanti, anche semplicemente come sostegno all'associazionismo locale (sul quale i vincoli per i comuni imposti dallo stato si faranno sentire). Un'impostazione che dovrebbe far riflettere, inoltre, sui servizi generali. Soprattutto su quello rimasto più indietro e che, oggi, è problematico per ambiente, comuni (ripianano somme enormi solo per pagare la gestione ordinaria) e cittadini: il servizio idrico.
Scritto da FrancescoG. il 10/5/2011 alle 09:17
@Ulderico Monti - La mia risposta al tuo giusto quesito è netta. Lega e Pdl: due facce dello stesso sistema di potere. Fino a lunedì sera equidistanza. Poi ragioneremo sul ballottaggio sperando che siano gli altri a dover decidere chi votare dei due vincitori del primo turno. A Gallarate stiamo molto attenti: è probabile che il posto al secondo turno ce lo giochiamo con la Lega. Se è così il nostro avversario primario è Umberto Bossi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/5/2011 alle 09:31
Su questi problemi bisogna insistere. Gli amministratori locali ne hanno le scatole piene del centralismo regionale che è il contrario della sussidiarietà. @Leonardo C. ha pienamente ragione.
Scritto da G.S. il 10/5/2011 alle 11:07
Adamoli lei deve essere diventato matto. Le dò del lei per prendere le distanze. Ospita su un blog del Pd il dialogo fra @Filippo Valmaggia e un @Ex AN (post di domenica sul Milan), due della destra sociale più impresentabile. Vorrei sapere cosa dice il partito.
Scritto da Una lettrice il 10/5/2011 alle 11:13
L' iniziativa è di sicuro molto interessante. Forse però invece di organizzarla per far prendere quattro voti di preferenza in più a Molinari, andava realizzata intorno alla figura della candidata Sindaco Luisa Oprandi. Ahi Ahi Ahi, diceva quello là, ogni tanto anche il grande Adamoli cade o ricade nei soliti giochetti democristiani. Ma si sa ognuno ha le sue origini. Io, figuriamoci essendo nostalgica del PCI di Berlinguer pur non essendo ancora così vecchina, mi trascino dietro le mie tare.
Scritto da E.F. il 10/5/2011 alle 11:52
@Una lettrice - Hai certamente ragione. Chiuderò presto il blog così impedirò a due nemici della democrazia di dialogare con questo mezzo per tramare contro il Popolo, lo Stato, il Genere Umano.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/5/2011 alle 12:42
E’ già accaduto che @Una lettrice e @E.F. compaiano in simultanea o, quantomeno, a distanza di qualche minuto, su questo blog. Entrambe sgradevoli e senza contenuti. Sempre che non siano la medesima persona. @Una lettrice non ha il minimo pudore nel mostrarsi gretta e miope. @E.F. come al solito impegnata in uno stalking virtuale che si articola in tre precipue attività: 1) stuzzicare, in maniera malevola e senza stile, Adamoli; 2) definirsi “marantelliana” e citare Marantelli anche quando il post riguarda la fisica quantistica; 3) tampinare ossessivamente Mafalda e, in molti casi, emularla. Naturalmente con scarsi e ridicoli risultati.
Scritto da Mafalda il 10/5/2011 alle 13:52
Adamoli e Molinari hanno avuto posizioni diverse nelle due elezioni primarie del Pd. Adamoli per Letta e Bersani. Molinari per Veltroni e Franceschini. L'invito di Molinari ad Adamoli per questa iniziativa è un gesto intelligente
Scritto da Iscritto Varese il 10/5/2011 alle 14:54
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