Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 26/5/2011 alle 13:52

 

Due settimane dopo i ballottaggi andremo, in tutta Italia, a votare per i referendum.
Ci costeranno un occhio: 300 milioni di euro. E’ il prezzo che il governo ha pagato per cercare di farli fallire portandoci alle urne “nell’aria delle vacanze” invece che insieme alle elezioni amministrative.
Il fatto è che a distanza di tre settimane non si sa ancora su che cosa voteremo. Per il nucleare? Dopo la “furbata” del governo deciderà la Corte di Cassazione nei prossimi giorni. Qualunque risoluzione prenda, sarà comunque molto depotenziato. Sull’acqua? Ma sono  una minoranza gli elettori che conoscono il problema e si continua nell’opera di disinformazione malgrado gli appelli del Capo dello Stato. Sul “legittimo impedimento” che riguarda Berlusconi? Si, ma se rimane in piedi quasi soltanto questo quesito sarà difficile raggiungere il 50% dei votanti necessario per renderlo valido. E l’obiettivo del premier sarà stato raggiunto.
Un’altra volta, in questa incresciosa situazione, la responsabilità non è solo del premier ma anche di Bossi e Maroni. E’ un sospetto che comincia a serpeggiare anche fra gli elettori leghisti che si lamentano sulla Padania e pure nelle urne.
E' necessaria e urgente una riforma dell’istituto referendario che, tra l’altro, ne abbassi la soglia di validità. Soprattutto occorre una riforma del costume politico. I referendum non vanno svuotati di significato nell’immediata vigilia del voto e il loro esito va sempre rispettato.
Questo vale per il centrodestra ma, se vogliamo essere credibili, ammettiamo che qualche peccatuccio l’abbiamo anche noi.

 

Commenti dei lettori: 32 commenti -
Tra una settimana saremo alle prese con i referendum e gli italiani saranno in gran parte impreparati. Colpa degli italiani? Non voglio fare il qualunquista ma io dico: colpa della politica.
Scritto da Valceresio il 26/5/2011 alle 14:16
Il costume politico si è degradato oltre misura ed il popolo pare assuefatto e disinteressato...il referendum sull'acqua sarà nel futuro più importante di quello sul nucleare(sempre che questo si faccia)e nessuno ne parla, nessuno. Soprattutto non esistono fonti indipendenti che ne parlino con competenza.La solita banda della truffa antepone l'interesse economico/giudiziario alla volontà dei cittadini. La riforma referendaria interessa ai cittadini non ai politici romani...non si farà...
Scritto da GianMarco Calella il 26/5/2011 alle 14:43
Giuseppe, sono assolutamente d'accordo con te : l'istituto Referendario va riformato, per ridargli forza e dignità di strumento di vera democrazia diretta. Per quanto riguarda il prossimo appuntamento, dobbiamo solo impegnarci fino in fondo a non farlo fallire, restasse in gioco anche solo il quesito sul " legittimo impedimento".
Scritto da giovanniderosa il 26/5/2011 alle 15:15
La mancanza del quorum sarebbe un vero peccato per il legittimo impedimento. E' giusto sensibilizzare molto su questo e sugli altri referendum.
Scritto da Brielli Giuseppe il 26/5/2011 alle 15:21
Adesso vi scandalizzate per questi referendum. Ma su quello del finanziamento pubblico dei partiti, del tutto ignorato, siete state zitti come tutti. Votavo Lega (una volta), adesso voto per Grillo. A Busto è stato fantastico.
Scritto da Grillino Busto il 26/5/2011 alle 15:42
"Qualche peccatuccio l’abbiamo anche noi". Ritengo il "peccatuccio" un eufemismo. L'intera proposizione una litote. Ora non ci resta che sperare nel verdetto della Corte di Cassazione. Ai cittadini elettori spetta il risarcimento per lo scippo truffaldino. Oltre tutto, il monarca s'è vantato "erga ommnes" per la sua furbizia. Tanta improntitudine potrà continuare all'infinito?
Scritto da Angelo Eberli il 26/5/2011 alle 16:19
Non fate gli esagitati. Sul conflitto d'interesse del premier, per esempio, la colpa è soltanto di Massimo D'Alema che continua a pontificare. Meglio i democristiani di un tempo.
Scritto da Il perfido il 26/5/2011 alle 16:36
Il post va bene ma voi avete un peccato mortale sulla coscienza non un peccatuccio. >Se siamo arrivati a questo punto è anche colpa vostra.
Scritto da Angelo il 26/5/2011 alle 17:00
A Milano questi problemi sono venuti fuori in campagna elettorale. Sia l'acqua che il legittimo impedimento sono stati discussi. Voglio verificare se questo fatto alzerà il numero dei votanti nei referemdum. Penso che sarà così.
Scritto da Funzionario regionale il 26/5/2011 alle 17:25
A proposito di confusione (che, come sostiene giustamente @Valceresio, è assolutamente imputabile ai nostri rappresentanti politici) penso che sul referendum sull’acqua il Pd abbia dato un contributo. Sull’argomento, la linea di Bersani è sempre stata ambigua: da un lato si rincorrono i referendari, dall’altro si presentano disegni di legge che, pur non citando mai esplicitamente i privati, lasciano intendere che il “bene acqua” e la proprietà di impianti ed infrastrutture debbano rimanere pubbliche mentre la gestione dei servizi idrici debba “disporre di una dimensione di scala adeguata, utilizzare le migliori tecnologie ed essere realizzata secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità”. In poche parole, porte tutt’altro che chiuse ai privati. Una posizione, quest’ultima, da sempre presente nel Pd e che ha come principale portavoce Bassanini. Io trovo che la posizione dei referendari sia ideologica, anticomunitaria e priva di fondamento. Posso comprendere l’emotività che induce la concezione francescana di “sorella acqua” (anch’io ne sono suggestivamente coinvolta) ma non sono certa che la gestione pubblica possa sempre ed ovunque garantire un servizio idrico che fornisca acqua di qualità soddisfacente. Inoltre, non c’è solo la “parentopoli” di Alemanno a Roma. Non dimentichiamo che la stragrande maggioranza dei consigli di amministrazione delle più importanti aziende pubbliche conta amministratori targati Pd/centrosinistra. La confusione del Pd nasce da una bella domanda: “Se privatizzo il servizio idrico, dove piazzo i miei nominati? Chi non è stato eletto in consiglio comunale dove lo metto?”. La soluzione prefigurata dal disegno di legge salva capra e cavoli: un bel sistema misto pubblico-privato.
Scritto da Mafalda il 26/5/2011 alle 17:29
@Angelo Eberli Vorrei capire, poichè ti stimo, cosa intendi dire. Qual'è il peccato grosso a cui ti riferisci? Perchè "peccatuccio" sarebbe un eufemismo?
Scritto da Vittorio (Luino) il 26/5/2011 alle 18:05
Caro Adamoli, scusa se esco dall'argomento ma vorrei sapere cosa pensi tu dell'atteggiamento dell'Udc e del suo apparentamento con Fontana a Varese. Ci vediamo domani sera a Luino per il tuo libro. Ciao.
Scritto da Vittorio (Luino) il 26/5/2011 alle 18:10
@ Mafalda. A me la linea del PD è sembrata ragionevole. Si disse che il referendum non è lo strumento giusto per toccare un settore così delicato e di presentò una proposta, equilibrata. Prevede l'Autorithy. Non c'è stata cnsiderazione. Si è pensato di usare il referendum come arma estrema, anche se imperfetta: la legge che si vuole abrogare non tratta solo di acqua, ma vale anche per altri servizi. Sul clientelismo e poltronopoli, sono totalmente d'accordo.
Scritto da FrancescoG. il 26/5/2011 alle 18:19
Le maggioranze, quasi ovunque, conservano l'esistente, con posizioni di potere parapubbliche ormai consolidate. A mio avviso,bisogna superare una discussione da anni 70(pubblico è bello,privato è bello)e fare qualcosa di più.A Como, con il PD, ci lavoriamo da anni, anche con contenuti innovativi. E' un lavoro a cui partecipo (anche nel mio comune e nel consorzio provinciale. A zero euro :-) Peccato ci ascoltino in pochi. Se volete un confronto "tecnico", vengo anche a Varese :-)
Scritto da FrancescoG. il 26/5/2011 alle 18:26
SI,SI,SI, sul rinvio del referendum all'ultimo giorno utile possibile la responsabilità di Maroni è enorme. E' lui il ministro dell'Interno. Basta con riverenze da leccapiedi.
Scritto da Mario T. il 26/5/2011 alle 21:14
Berlusconi predica il sorriso e l'ottimismo. Ma a Gallarate, Malnate e Varese i suoi hanno messo su la faccia triste. Per i referendum sarà ancora peggio. A me dell'aqua interessa poco, non sono un patito né del pubblico né del privato, mi interessa il referendun sul nucleare, se ci sarà, e quello sul legittimo impedimento. Sono convinto che quest'ultimo è ciò che importa al premier. Lì lo possiamo battere.
Scritto da Danilo M. il 26/5/2011 alle 21:26
@FrancescoG., grazie per averci raccontato la tua esperienza. Sul tema delle utilities, il Pd ha una linea “equilibrista”: non difende il monopolio pubblico ma, sino a poco tempo fa, controllava le più importanti aziende pubbliche ed aveva un peso politico significativo nelle organizzazioni di categoria (Federutility, Confservizi, ecc.). Il Pd teorizza le liberalizzazioni ma poi, ove amministra, non le pratica. Al di là della riforma dei servizi pubblici, già oggi il TUEL consente ai Comuni di fare la scelta di liberalizzare e di costituire società miste aperte ai privati. Secondo la normativa comunitaria, l’acqua, alla pari delle altre utilities, è un “servizio di rilevanza economica” e, come tale, il suo affidamento non può prescindere dal regime di gara. Quindi, la proposta di stralciare l’acqua, è puramente ideologica. Naturalmente, il giorno del referendum mi troverò a votare a prescindere da questi ragionamenti in quanto il mio voto sarà esclusivamente politico, contro Berlusconi e questo Governo. Riguardo al Pd di Como, ho la sensazione che sia una “piazza” più tranquilla di quella di Varese. Luca Gaffuri mi pare veramente una brava persona. Vedremo come sarà l’operato della nuova segretaria provinciale, che ha preso il posto di Luca Corvi promosso a Finlombarda. Giusto per restare in tema di nomine …
Scritto da Mafalda il 26/5/2011 alle 22:16
Caro Vittorio (18.10) - Sull’Udc il mio giudizio è articolato. In sintesi: se vinciamo a Milano e Napoli il ruolo del cosiddetto “terzo polo” non sarà stato irrilevante. Dietro l’apparente neutralità c’è un invito implicito a votare per i candidati di centrosinistra. Scusate se è poco. A Varese la situazione è molto diversa ma in questo comportamento non c’è purtroppo nessuna sorpresa. L’Udc è rimasta fino all’ultimo momento nella giunta di Fontana, è nella giunta provinciale e a Gallarate ha sostenuto organicamente il candidato del Pdl. E’ una scelta dovuta alla loro ferrea volontà di rimanere abbarbicati al potere a costo di mortificazioni incredibili..
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/5/2011 alle 23:11
Cara Mafalda, dei prossimi referendum l’unico su cui ho delle perplessità è quello sull’acqua. Dei contenuti specifici discuteremo in seguito anche con l’aiuto di @FrancescoG. Voglio parlare di un aspetto a cui hai accennato. Nella sinistra, e sfortunatamente anche nel Pd, su questo problema scatta nella base sociale un riflesso condizionato. Devi essere per forza a favore dell’acqua pubblica e basta. Chi sta a distinguere fra proprietà, gestione, servizi, è uno dell’altra parte. Questo è grave. Un moderno partito che vuol fare le riforme dovrebbe avere ben altra ansia di confronto libero. Poi deciderà la maggioranza. Personalmente reagisco con una alzata di spalle ma il problema è serio. Diceva @Una Lettrice qualche giorno fa, con l'aria di offendere, che mi piace ostentare una certo grado di indipendenza critica. Non è vero. Qualche volta mi pesa questa situazione. Vorrei solo dare il mio piccolissimo contributo per creare un ambiente politico e culturale più aperto. Sul voto ti dirò che non ho ancora deciso se votare SI, NO oppure astenermi. Berlusconi non teme i quesiti sull’acqua. Ha paura di quello sul legittimo impedimento. Per vincere su questo bisogna solo raggiungere il quorum.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/5/2011 alle 23:21
Preoccupiamoci di arrivare al 50% nei referendum, il resto viene da sé.
Scritto da Lucky il 26/5/2011 alle 23:42
Caro Adamoli, nella tua ultima replica dici una cosa sul Pd che è dura da accettare ma che è vera. Sono però convinto che la situazione sta cambiando.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 27/5/2011 alle 10:19
Adamoli, non avevo nessuna intenzione di offenderla, come dice lei nell'ultima risposta a Mafalda. Chi mi conosce sa quanto la stimo ma per questo non capisco perchè continua nella rivendicazione troppo puntigliosa dei suoi punti di vista, come fa anche nella risposta che ho citato, quando potrebbe essere più conciliante e svolgere un ruolo concreto nel Pd.
Scritto da Una lettrice il 27/5/2011 alle 12:15
E' tempo di scusarsi. Ho sempre pensato, senza scriverlo pubblicamente, che il nostro premier fosse un cialtrone, un delinquente, un incapace. Sbagliavo. Sbagliavo a pensare, senza scriverlo pubblicamente, che il nostro premier fosse un cialtrone, un delinquente, un incapace. Ieri ho visto il filmato che lo riprende mentre al G8 si sfoga con il presidente americano e "gli confida" che in Italia ci sarebbe un dittatura della magistratura di sinistra. Ho guardato più volte quelle immagini e ne ho tratto una considerazione: il nostro premier è malato di mente. Non sono uno psichiatra e neppure un medico generico. Infatti, non conosco né l’origine né il nome della malattia che lo affligge. Tampoco potrei indicare terapie a supporto e fissare prognosi. Ma prima dell’avvento della psichiatria gli uomini sapevano riconoscere un uomo affetto da gravi turbe psichiche: era una questione di autodifesa. Mi dispiace e mi scuso sinceramente di aver pensato male del nostro premier, è un povero uomo bisognoso di cure.
Scritto da Filippo Valmaggia il 27/5/2011 alle 15:00
@ Vittorio. Il peccato "mortale" consiste nell'aver sottovalutato con spocchia il conflitto di interessi. Ricordi quando l'ineffabile D'Alema diceva che le televisioni erano ininfluenti? E quando proclamava: "Mediaset è una risorsa"? Per non parlare del tormentone "con l'antiberlusconismo non si vince"? Ora qualcuno si accorge che essere antiberlusconiani significa difendere la nostra Costituzione. Meglio tardi che mai.
Scritto da Angelo Eberli il 27/5/2011 alle 19:35
@ Mafalda. Di Luca Gaffuri non posso che dire bene. Non solo perchè è un amico. Sul PD di Como. Credo ci siano buone potenzialità propositive e di contenuto. Il referendum sui servizi pubblici. Non è lo strumento adatto. Ma sembra l'ultima spiaggia, anche se ha forti limiti. Personalmente credo che le forme di gestione debbano superare certe logiche clientelari. Ti faccio un esempio (mi permetto il tu). (segue....)
Scritto da FrancescoG. il 30/5/2011 alle 09:37
E' un'ipotesi.Laureata con specializzaizone su acqua, ambiente, gestione impianti.Vuole lavorare nel settore. el caso in cui non sia sul "treno giusto", ha meno possibilità di essere assunta nella società pubblica-di-diritto-privato,magari locale(più è grande, meno rischio c'è a mio avviso).Minata la meritocrazia e la parità di trattamento, minati i "sogni".Non mi piace un mondo così.Il misto pubblico/privato: oneri pubblici e onori privati.Con stesso problema di cui sopra (o simile).
Scritto da FrancescoG. il 30/5/2011 alle 09:44
Tempo fa ho preparato una presentazione divulgativa. Usata per incontri pubblici. Se interessa, è qui. http://ilpontemaslianico.over-blog.it/ext/https://docs.google.com/present/edit?id=0ATXEWOiSzViXZGdtZ3BkMmtfNDVjampqNWdocg&hl=en Non tocca la questione referendum. E una nota sulla demagogia: http://ilpontemaslianico.over-blog.it/article-i-demagoghi-dell-acqua-70504433.html Sul voto referendario: molti voteranno per quanto detto da Mafalda: "politico, contro Berlusconi e questo Governo".
Scritto da FrancescoG. il 30/5/2011 alle 09:52
@FrancescoG., ho avuto modo di vedere le tue slides. Sono fatte molto bene e sintetizzano un argomento che pochi esperti conoscono. Io stessa conosco poco (mi sono interessata poco) la materia, se non in maniera indiretta attraverso un familiare. La storia è lunga: parte dalla “legge Galli” (lo sai che è di Mozzate, vero?) sino ad arrivare al “decreto Ronchi” (che, ahimè, non è il Ronchi del decreto sui rifiuti). “Costruire un nuovo modello di sviluppo locale”, così chiudi la pag. 21, l’ultima, delle tue slides. Come dici tu, è veramente una bella sfida. A proposito di nuovo modello di sviluppo, vedo che stanno crescendo come funghi i GAS? Cosa ne pensi? Come Comune non avete mai promosso iniziative divulgative sull’argomento? Nella comasca mi pare ci sia la rete “L’isola che c’è”. Io ritengo sia difficile fare gruppo sui consumi, sia perché nei paesi abbiamo i nostri rivenditori di fiducia sia perché, quando il tempo è scarso, la grande distribuzione commerciale risolve tutto. Riguardo all’esempio che porti della laureata con specializzazione su acqua, ambiente, ecc., una volta i consorzi e gli enti gestori assumevano con i concorsi. Con la nascita delle aziende pubbliche, il contratto è diventato di tipo privatistico. Questo, ovviamente, lascia ampia discrezionalità (che, nel caso di una gestione totalmente pubblica, significa discrezionalità politica). Ma anche nel caso di gestione privata, alla fine la gestione è sempre politica. Certo, in teoria, oggi le società completamente pubbliche – che dovrebbero operare in regime di “in house” – sarebbero tenute ad assumere con procedure di selezione pubblica, in analogia con gli enti locali (e così dovrebbero anche scegliere i consulenti).
Scritto da Mafalda il 31/5/2011 alle 17:15
@ Mafalda.Ti ringrazio per l'apprezzamento.Il tema è articolato.Faccio sempre abbastanza fatica a selezionare gli argomenti chiave.Troppe informazioni in un colpo solo, sono difficili da digerire.Poche non danno il giusto quadro.Opero per approssimazioni successive :-) La sfida è inclusiva. Non lasciare indietro nessuno, come si diceva solo pochi giorni fa. Il servizio idrico è obbligatorio sia ben fatto e gestito.Servono investimenti.Gli investimenti fanno lavoro e via di seguito (segue).
Scritto da FrancescoG. il 1/6/2011 alle 09:26
Galli lo conosco. Ho a casa un suo testo (credo del 1993 o giù di lì) nel quale diceva che la Lega non avrebbe avuto alcun futuro. Per limiti culturali, di elaborazione, dei componenti il partito. ha fondato un nuovo gruppo in Provincia, staccandosi dal PDL. La situazione tesa, come riportano anche i giornali. Sui GAS. Il primo mercatino di distribuzione ai gruppi d'acquisto, in provincia di Como, l'abbiamo fatto nel mio paese. E' una realtà che da noi funziona bene. Le persone che (segue)
Scritto da FrancescoG. il 1/6/2011 alle 09:30
hanno costruito la rete sono capaci,serie,motivate e simpatiche.Ci si conosce.Fanno grandi cose.C'è una buona risposta da parte della popolazione. Anche da parte delle aziende locali (ma non solo), alimentari e non. A me piace, è una possibilità (di qualità) in più.E' una nicchia. Valori aggiunti: il contatto con il produttore, la vicinanza tra produzione e consumo, i contenuti etici.Hai ragione, non è immediato organizzare l'acquisto.(segue)
Scritto da FrancescoG. il 1/6/2011 alle 09:38
Costruire un buon rapporto con il commercio di vicinato,solitamente a gestione familiare,potrebbe dare una sostegno ad entrambe le parti.Se tecnicamente possibile.E' chiaro che si guadagnerebbe in capillarità della distribuzione, pur con un passaggio in più.Non credo i GAS sostituiranno il resto.Aiutano le aziende locali.E' bene.Per info: http://www.cooperativacortocircuito.it/ A Como c'è il Mercato Coperto.Da sempre ci sono i contadini che vendono direttamente.Ci vado spesso.Si fa amicizia.
Scritto da FrancescoG. il 1/6/2011 alle 09:47
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