Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 27/5/2011 alle 16:53

 

Si dice che tre indizi facciano una prova. Vediamoli uno per uno.
Primo, il siparietto Berlusconi-Obama, o meglio l’agguato del nostro premier al presidente americano mostrato dalle Tv. La sceneggiatura è sempre la stessa: l’attacco ai magistrati di sinistra. Lo scenario è straordinario, addirittura planetario. Esilarante per tutti, mortificante per gli italiani.
Secondo, il nervosismo debordante della Lega. Dopo il trasferimento dei ministeri, Roberto Calderoli vuole anche lo spostamento del Quirinale. Stupefacente e divertente.
Terzo, Emma Marcegaglia accusa la politica (eufemismo per dire governo) di aver sprecato un decennio con riforme promesse e non realizzate. Realistico e allarmante.
Aggiungo anche un quarto indizio: Formigoni dichiara di volersi candidare ufficialmente per la successione al Cavaliere. Se il Celeste Cuor di leone arriva a questo punto la situazione deve essere grave. Sorprendente perchè ardimentoso.
Indizi che fanno quale prova? E’ iniziata l’azione di smarcamento dal premier che parte da un dato di verità. Berlusconi non si abbatte con le manovre di palazzo ma con il voto democratico. Milano, un’altra volta, fa tremare i palazzi romani. E poi Napoli, Trieste, Cagliari. Noi possiamo offrire il nostro contributo con Varese, Gallarate, Malnate.

 

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 29 commenti -
La scena di Berlusconi con Obama è stata inguardabile. Un principe della comunicazione si è sempre detto del premier. Ieri ha fatto cilecca completamente.
Scritto da Alessia il 27/5/2011 alle 17:30
E' tempo di scusarsi. Ho sempre pensato, senza scriverlo pubblicamente, che il nostro premier fosse un cialtrone, un delinquente, un incapace. Sbagliavo. Sbagliavo a pensare, senza scriverlo pubblicamente, che il nostro premier fosse un cialtrone, un delinquente, un incapace. Ieri ho visto il filmato che lo riprende mentre al G8 si sfoga con il presidente americano e "gli confida" che in Italia ci sarebbe un dittatura della magistratura di sinistra. Ho guardato più volte quelle immagini e ne ho tratto una considerazione: il nostro premier è malato di mente. Non sono uno psichiatra e neppure un medico generico. Infatti, non conosco né l’origine né il nome della malattia che lo affligge. Tampoco potrei indicare terapie a supporto e fissare prognosi. Ma prima dell’avvento della psichiatria gli uomini sapevano riconoscere un uomo affetto da gravi turbe psichiche: era una questione di autodifesa. Mi dispiace e mi scuso sinceramente di aver pensato male del nostro premier, è un povero uomo bisognoso di cure.
Scritto da Filippo Valmaggia il 27/5/2011 alle 17:33
Milano può essere indubbiamente la chiave di volta del cambiamento politico nazionale. Il centrosinistra è pronto a raccogliere la sfida? Troppi vuoti ancora da colmare: dalle allenze al leader, dal progetto economico a quello istituzionale. Quale federalismo? Quale unità nazionale? La patrimoniale? Le tasse? Il rapporto pubblico-privato? Da cittadino medio non impegnato direttamente in politica spero che questi vuoti siano colmati.
Scritto da Roseto senza rose il 27/5/2011 alle 18:16
Adamoli, lunedì vi sveglierete dal sogno. Vi farà male. A te personalmente spero poco ma sarà così.
Scritto da Tuo ex sostenitore il 27/5/2011 alle 18:29
La definizione di Celeste per Formigoni era nota. Celeste Cuor di leone è ancora meglio. Mia pare che rispecchia bene il personaggio. Naturalmente in modo ironico.
Scritto da Umbertone il 27/5/2011 alle 19:46
Molto efficace, more solito, Filippo Valmaggia. Osare un'aggiunta è temerario e forse, pleonastico. Con timoroso ardimento ci provo. Qualcuno ha definito il Nostro "un tragico clown". Possiamo accettare ancora a lungo di farci rappresentare e (s)governare da una simile "persona tragica"?
Scritto da Angelo Eberli il 27/5/2011 alle 19:48
Anche quest’anno, nel mese di giugno, il Censis organizza, a Roma, un interessante ciclo di incontri che raggruppa sotto l’iniziativa “UN MESE DI SOCIALE”, dedicati, appunto, all’analisi sociale e politica del nostro Paese. Ecco gli incontri: 1)“La crescente sregolazione delle pulsioni” (6 giugno) - 2)“Tra rinserramento individuale e indifferenza collettiva” (14 giugno) – 3)“Il rattrappimento nel presente” (21 giugno) – 4) “I miti che non funzionano più” (28 giugno). Titoli molto suggestivi. Seguiamoli non solo sulla stampa ma anche sul sito dello stesso Censis. Per ogni incontro vengono prodotte interessanti relazioni che si leggono con la facilità di un romanzo. I temi di questi quattro incontri fotografano in maniera eccellente il disagio di noi cittadini/elettori di fronte alla deriva della politica ed alle sue conseguenze nefaste sulla società democratica. Quattro argomenti che confermano i quattro indizi che Adamoli ci sottopone nel post. P.S.: Già nel 2007, il Censis, nel definire la società italiana, parlava di “poltiglia”, “mucillagine”. Che dire dopo quattro anni?
Scritto da Mafalda il 27/5/2011 alle 20:20
@Filippo Valmaggia – Che Berlusconi non stesse bene non è una novità. La stessa Miriam Bartolini, in arte Veronica Lario, l’aveva già segnalato qualche anno fa, non in un impeto di maternage nei confronti del marito ma di ira. Ira che è stata ben retribuita in fase di separazione (o di divorzio?).
Scritto da Mafalda il 27/5/2011 alle 20:35
Sì, caro Filippo, il nostro premier è un uomo bisognoso di cure. Ma perchè non l'hai compreso prima ? Bastava dare retta alla moglie Veronica che doveva conoscerlo molto bene e che supplicava di curarlo gia due anni fa..
Scritto da Zorro il 27/5/2011 alle 20:44
Sì, deve essere veramente malato ! Il primo allarme l'aveva dato la sua ex moglie e nessuno le aveva creduto.. Oggi parla chiaro un comportamento in mondo-visione che non è coerente con l'uomo che è vissuto d'immagine e che con la televisione ha creato l'illusione che fossero possibili vite parallele, mondi paralleli. Non è coerente con l'uomo della "calza" , usata per ammorbidire i toni delle riprese televisive. Incredibile,deve essere veramente fuori di sè..sarà colpa dei giudici di sinistra!
Scritto da giovanniderosa il 27/5/2011 alle 23:43
I commenti se la prendeno solo con Berlusconi. Su Bossi, che lo ha sempre difeso e sostenuto, non hanno niente da dire. Se lui avesse detto quello che ha detto Calderoli sul Quirinale l'avreste preso a schiaffi. Pensate ancora alla Lega come costola della sinistra? Mattacchioni.
Scritto da G.S. il 28/5/2011 alle 00:56
Ti ringrazio per la risposta che mi hai dato qualche giorno fa sul criterio con cui rispondi ai commenti e ti faccio un'altra domanda che è venuta ad una mia amica parlando del tuo blog: c'è un giornalista che ti aiuta a tenerlo e a scriverlo? Forse questa è una curiosità che hanno anche altre persone.
Scritto da Cittadina cattolica il 28/5/2011 alle 09:34
Formigoni afferma di volersi candidare ma alla prima grossa diffcoltà si tirerà in disparte. Correrà solo se Berlusconi gli darà il benestare cioè MAI. Bello il titolo di "Celeste Cuor di leone".
Scritto da Bulgheroni Carlo il 28/5/2011 alle 10:08
Due signore, Mafalda e Zorro, mi chiedono, più o meno esplicitamente, come abbia fatto a non accorgermi prima del disagio psichico del nostro premier. Vivo con gli occhi aperti e interrogo i savi ma non basta per comprendere questa realtà. Come spiegarsi, per esempio, una volta allontanati incredulità e sgomento, le morti dei due bimbi abbandonati nelle auto? Due bambini, due pacchetti insignificanti; un paio di commissioni da svolgere fra le tante di una giornata assolata (maledizione!). Possibile che questi padri (ma li dobbiamo ancora chiamare così?) per tutto il tempo del tragitto percorso non si siano rivolti ai loro bambini con sguardi, con paroline affettuose, accennando filastrocche? Possibile che abbiano perso qualunque contatto? Tutti automobilisti modello, attenti soltanto al traffico e alle norme stradali? Questi uomini meccanici sono stati perdonati dalle loro famiglie e dalle loro comunità: “persona attenta, precisa; padre encomiabile, senza alcuna colpa; che non abbia rimorsi! adorava suo figlio”; e infine “poteva succedere a chiunque”. Continuo le mie buone letture, e a vivere con gli occhi aperti ma troppo spesso li dilato per lo sbigottimento.
Scritto da Filippo Valmaggia il 28/5/2011 alle 10:16
Bravo Filippo ( ore 10.16 ). Ora quasi ti abbraccio.
Scritto da zorro il 28/5/2011 alle 12:32
Cara @Cittadina cattolica, fammi pure tutte le domande che vuoi, ti rispondo molto volentieri. No, non ho nessun giornalista che mi aiuta. La maggiore difficoltà, peraltro, non sta tanto nello scrivere il post quanto nello scegliere l'argomento. Vorrei avere la sfera di cristallo e sapere che cosa i lettori gradirebbero. La mia paura è che spesso sbaglio.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 28/5/2011 alle 13:31
Belle le due foto, dicono già tutto da sole.
Scritto da Caravati Piero il 28/5/2011 alle 14:00
@Filippo Valmaggia, spero non ti infastidirà sapere che io e te siamo spesso in sintonia ... Infatti, qualche mese fa, proprio su queste pagine, avevo parlato della nostra “società malata”, mettendo insieme due fatti: 1) la madre brianzola che dimenticando la propria piccola (la terza) in automobile ne causa la morte; 2) la giovane madre filippina uccisa a pugni lo scorso anno, alle otto di mattina, in una via di una Milano agostana troppo vuota ed afosa, da un muratore ucraino ventenne che un infausto destino le ha posto sulla strada. Appassionato, l’ucraino, di pugilato e pieno zeppo di droghe già a quell’ora. E, da buon palestrato, anche di steroidi anabolizzanti. I fatti della vita che hai citato, insieme a quelli che sto citando io, altro non testimoniano se non la malattia della nostra società. Che è la conclusione che tirerà anche il Censis fra un mese. Che poi sia malato anche Berlusconi … Che vita condurranno quei due padri che hai ricordato? Uno di questi diventerà di nuovo padre fra un mese. E le madri? Possiamo forse dimenticarci delle madri che quei bimbi hanno generato? Nessuno di noi può avere una risposta. P.S. per alleggerire: guarda che nessuno, sinora, si è rivolto a me chiamandomi “signora”. Magari fra qualche anno ;-) Non so se sia così anche per @Zorro, che ogni tanto fa capolino, ci abbraccia (anche la sottoscritta ha avuto questo encomio) per poi andarsene.
Scritto da Mafalda il 28/5/2011 alle 14:37
@Filippo Valmaggia e Mafalda - Il primo intervento di @Filippo l'ho trovato sovratono. Lui mi conosce, sa come sono fatto io. Il secondo è scritto splendidamente anche se alcune osservazioni di @Mafalda le ritengo valide. Se apriste voi due un blog battereste nettamente il mio. Però, mi raccomando, continuate a mandarmi i vostri commenti. PS. Ribadisco che che non ho il piacere di sapere chi sia @Mafalda anche se molti sospettano il contrario.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 28/5/2011 alle 15:24
Confindustria ha annusato l'aria. Non è più tempo di osanna per il governo. Si stanno preparando all svolts politicsa che si annuncia.
Scritto da Stefano Sandri il 28/5/2011 alle 16:46
Grazie, Adamoli, per Le Sue parole. In verità, Lei ormai ha imparato a conoscermi da quello che scrivo, a partire dalla mia trasparenza nella narrazione per giungere alle mie asperità verso un certo tipo di politica (Pd compreso). L’unico mio cruccio è di non riuscire a non cadere nel tranello che qualche blogger mi tende con attacchi gratuiti, privi di contenuto e al solo scopo di seminare zizzania. Attacchi dispettosi, un po’ come quando il compagno di banco dell’asilo si divertiva a pasticciare il bel disegno che avevi appena fatto. Ecco, sarebbe molto meglio se imparassi a tirar dritto, senza badare a tutto questo ... P.S.: Bella l’idea di un blog Filippo Valmaggia / Mafalda filtrato con il duplice sguardo maschile/femminile e destra/sinistra. Si potrebbe continuare all’infinito con le categorie duali ma, non conoscendo Filippo Valmaggia, sono costretta ad interrompere qui l’elenco. In realtà, Filippo Valmaggia, al mio primo congiuntivo sbagliato o al mio primo ritardo alla riunione di redazione, mi rimpiazzerebbe volentieri con il latinista Angelo Eberli ;-)
Scritto da Mafalda il 28/5/2011 alle 21:35
@Mafalda. Anche a me piacerebbe dualizzarmi con te (come vedi sono tutt’altro che rigoroso con l’italiano … ;-) ma siamo due cecchini spietati, chiuderemmo subito il nostro blog. Per condurre uno spazio di discussione non bastano le idee, ci vuole equilibrio. Noi, forse, siamo funamboli del pensiero ma amiamo troppo leggerci.
Scritto da Filippo Valmaggia il 29/5/2011 alle 09:55
Caro Adamoli (15.24), non ci crederai ma anche altri, già antichi estimatori di Filippo Valmaggia, hanno ipotizzato la possibilità di un blog di quel... tandem. Anche per poter dimostrare, oggettivamente, al di là delle iperemotività caratteriali, che i ritenuti discolacci altro non sono che persone serie, non cattive, sia pure sovente goLiardiche, che hanno rispetto assoluto dell'intelligenza e che in buona sostanza si sentono... sintonizzati con chi insegue onestà intelletuale.
Scritto da Netiquette il 29/5/2011 alle 12:34
Caro @Filippo Valmaggia, più che di “equilibrio”, forse volevi parlare di equilibrismo. Le parole sono importanti …. Costruiscono o radono al suolo. Dovresti saperlo ... Ebbene, l’equilibrismo io lo pratico già nella mia vita reale. Non so tu ... Vorrei, almeno nel blog, essere me stessa. Quando dici che io, come te, amo leggermi, dimostri di sbagliare. Questo tuo commento mi offre lo spunto per fare una esternazione (non cossighiana). Sono una dei pochi blogger che “include”, come scrisse un giorno @Roseto senza rose. E lo scrisse a ragione: sono stata la prima ad accorgermi della profondità dei suoi commenti, evidenziandoli anche ad Adamoli. Ad esempio, ho ricordato ad Adamoli che forse @Valceresio c’era rimasto un po’ male per una risposta troppo affrettata. Inoltre, sono una dei pochi blogger che, spesso, riporta, concatenandoli fra loro, i commenti di altri blogger, anche con il rischio così di espormi a facili considerazioni ambigue, essendo io donna in un blog altamente frequentato da presenze maschili. La piena consapevolezza che dietro ad un commento c’è una persona mi fa andare oltre a questo possibile rischio. Più che leggermi, mi piacerebbe essere letta ma ho la vaga sensazione – molto vaga ma presente – che i commenti di una donna fatichino ancora a fare strada. E se lo dico io che non amo le femministe …. Sai bene che, spesso, sono oggetto di attacchi, quelli sì privi di equilibrio. Attacchi ai quali mi devo difendere da sola, in quanto non interviene nemmeno il comandante della polizia locale, Giuseppe Adamoli, per regolare il traffico. Ecco, se ho fatto il cecchino, l’ho fatto esclusivamente in questi frangenti. Ti turba? Oppure nei confronti di Bersani, Letta o D’Alema. Infatti, sono sempre stata fedele alla mia linea: sui nazionali si spara, sui locali no, anche se di altri partiti. Infatti ho avuto parole di apprezzamento nei confronti di Fontana e di Cattaneo. Non so quanti altri in questo blog. Anche questo ti turba? Vedi, caro Filippo, non l’ho mai detto ma l’ho sempre pensato: in questo blog c’è una Casta. No, non è come credi. Non è composta dai colti, dagli intellettuali, dai grandi lettori, ecc. bensì da coloro che arrivano e postano il loro commento a prescindere da quelli precedenti. E se ne vanno. Da coloro che non si sognerebbero mai di fare comunità con gli altri. Sono i cd. “autarchici” del blog. Non sto parlando, ovviamente, dei blogger estemporanei ma degli assidui. Ad esempio, in questi mesi, ho scritto ben due commenti – che ritenevo pertinenti e pregnanti - ad un “pupillo” di Adamoli. Una risposta a questi miei commenti, gli avrebbe consentito di dare un apporto, anche professionale, al dibattito che era in corso. Invece no. Solo silenzio. A volte pensiamo che una persona sia schiva o timida o che non abbia tempo di rispondere. Non è così. Si chiama freddezza e snobismo. Ecco, caro Filippo, sono gli appartenenti alla Casta i veri cecchini ossia coloro che non attribuiscono al dialogo virtuale la stessa valenza di quello reale. Fidati. Se permetti, in questo mondo mi muovo più io di te. P.S.: Vuoi un esempio del mio equilibrismo nella vita reale? Proprio in questi giorni, trovarsi a colloquio con un esponente leghista e rispondere con un grande sorriso alle sue invettive contro i “froci” (parola testuale) ed alle sue considerazioni su Mladic. A tanta volgarità, grandi sorrisi, solo grandi sorrisi e una bella stretta di mano. Questo è il mio equilibrismo. Mi scuso con Adamoli che si è dovuto sciroppare questo lungo commento.
Scritto da Mafalda il 29/5/2011 alle 15:19
@Mafalda - Il tuo ultimo commento era rivolto a @Filippo Valmaggia ma anche (soprattutto?) a me. Sul concetto equilibrio-equilibrismo hai ragione. Inoltre ho sempre apprezzato la tua propensione a ricercare un dialogo con gli altri lettori. Incasso l’osservazione critica su @Roseto senza rose ma non quella su @Valceresio. Se ricordo bene aveva iniziato un confronto tra me e alcuni dirigenti del Pd di Varese nel quale parlava benissimo di me e male di loro. Lo stopperei ancora oggi per le ragioni che tu stessa metti in evidenza quando fai una giusta distinzione fra politici nazionali e locali. Non è affatto vero che i tuoi commenti “fatichino a passare”. Al contrario, lo dimostrano la discussione sul blog, i messaggi e le domande che mi fanno su di te persone che non scrivono ma che leggono giornalmente. Quanto alla “casta”, valuta anche questo punto di vista: finché ero in Regione alcuni potevano anche intervenire pensando di farmi piacere. Ora, quale motivo ci sarebbe? Su “freddezza e snobismo” ho un’idea diversa. Su tutti i blog, anche quelli più affermati, ci sono molti lettori che scrivono un commento e poi se ne vanno. La comunità virtuale ha questo carattere. Sono orgoglioso del fatto che, senza mai censurare nulla e nessuno, l’educazione e la qualità del dibattito siano buonissime. Qualcuno/a, per questo motivo, lo definisce un blog d’élite, ma i numeri di lettura smentiscono alla radice questa impressione. Infine, tu non hai bisogno che io faccia il tuo difensore d’ufficio. Tutti hanno colto il nostro rispetto e stima reciproca. Ribadirla sempre, da parte mia, significherebbe infiacchirla. Semmai mi pongo un problema che periodicamente affaccio al confronto fra noi senza mai trovare la chiave per risolverlo. Fra qualche settimana saranno tre anni da quando ho aperto il blog. Non ho chiaro in mente se dovrei intensificare i miei interventi sui commenti, oppure no. I giudizi sono molto contrastanti. Tu sei inclusiva e te ne do atto. Cerco di esserlo anch’io ricorrendo a quell’equilibrio di cui parla @Filippo. Se qualcuno lo scambia per freddezza sbaglia di grosso. P.S.- Non ho capito chi sarebbe il mio pupillo al quale ti riferisci.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 29/5/2011 alle 18:22
@Mafalda. Sono io il gobbo, non tu. Non fare il gobbo, non suggerire: intendevo proprio l'equilibrio, ciò che ti (ci) manca per gestire un blog. L'ultimo tuo commento non fa altro che confermare quello che ho scritto e che ribadisco. Quando io ho iniziato a scrivere su web, nelle BBS, come si chiamavano allora, era il 1995 e tu avevi il fiocco rosa in testa e il Chupa Chups in mano. ;-))) Fammi credito di una sensibilità telematica che tu non puoi ancora avere.
Scritto da Filippo Valmaggia il 29/5/2011 alle 19:14
Non servirà a niente ma io sono vicina a @Mafalda che mi piace molto. Le osservazioni di Adamoli però Mafalda dovrebbe considerarle.
Scritto da Alessia il 29/5/2011 alle 20:22
Leggo praticamente tutti i commenti, quando posso. Le riflessioni di Mafalda son sempre interessanti. Mi ha fatto pensare lo spunto sul dialogo tra partecipanti al blog. E' vero, si può fare meglio ed accolgo personalmente l'invito. Ma non penso ci sia snobismo. O almeno, non ho questa sensazione.
Scritto da FrancescoG. il 30/5/2011 alle 09:31
Eccomi, caro Adamoli. Mi scuso di rispondere solo ora ma ieri sera ero in “trasferta milanese” (in un clima comprensibilmente molto elettrizzato) e ho letto solo questa mattina il Suo commento e quelli degli altri blogger. Intanto, grazie. In realtà, il mio commento era in gran parte diretto a @Filippo Valmaggia, il quale, ieri, in brevi righe (h. 9.55), si è dichiarato profondo conoscitore delle personalità altrui, accomunandone il “percorso personale” (uso questa generica definizione per semplificare) al proprio. Azzardo un’ipotesi: forse Filippo Valmaggia pensava che le sue parole venissero da me tradotte in altrettante parole quali empatia, complicità, ecc. Mah ... A maggior ragione, ribadisco, ha sbagliato terminologia. Ed insiste nel sbagliare terminologia. Ma non importa. Rimanga pure di quell'opinione. Venendo a Lei, inutile dire che La ringrazio per il tempo che mi ha dedicato nel rispondermi. Nel mio commento, non richiedevo attestati o beneplaciti (che, mi creda, sono più imbarazzanti per chi li riceve che per chi li fa) bensì, in qualità di Comandante della polizia virtuale, di regolare, ogni tanto, il traffico nel blog. Non è un grande traffico, in quanto questo blog è molto tranquillo, rispettoso ed arricchente. Ogni tanto, però, piombano un paio di tir a velocità non consentita che danneggiano. Anche se si è anonimi (e, quindi, senza un nome o un ruolo da tutelare) il danno fa comunque male. Tutto qui. Quando parlavo di casta di un blog, volevo semplicemente dire che, a parer mio, non è composta, come qualcuno può, erroneamente, pensare dai cosiddetti colti, brillanti o intelligenti ma da coloro che non si pongono in posizione di ascolto e di curiosità positiva rispetto a quanto viene espresso da un’altra persona. Infine, quando dicevo a @Filippo Valmaggia di conoscere meglio di lui “questo mondo” mi riferivo a quello politico non a quello virtuale. Sicuramente Matusalemme Filippo ha una lunga storia di interlocuzioni virtuali. Ma ciò che più conta è che da questa abbia colto - e continui a cogliere - buoni frutti. Last but not least: nel contraccambiare, un grazie di vero cuore ad @Alessia e @FrancescoG.. Sono queste le soddisfazioni di un blog.
Scritto da Mafalda il 30/5/2011 alle 13:21
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