Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 14/7/2011 alle 09:18

 

I sondaggi ci dicono che raramente il Parlamento e i parlamentari avevano goduto di una così bassa reputazione, probabilmente solo nel 1992/93 in piena tangentopoli. Fannulloni, incapaci, profittatori, sono alcuni degli epiteti che una parte dei cittadini usano per definirli.
Sarò impopolare, ma la mia idea è che il Parlamento sia lo specchio della società. Del resto, fate una prova, chi conosce di persona un parlamentare spesso dice: “lui è bravo, non è come gli altri”.
E’ vero, c’è Berlusconi con il suo enorme conflitto d’interessi, che nemmeno il centrosinistra al governo ha saputo risolvere. Ci sono uomini (quasi mai donne, forse non soltanto perché sono poche)) che hanno forti problemi con la Giustizia, altri con doppi e tripli incarichi, ma si tratta pur sempre di una minoranza appariscente ma esigua.
Allora come mai questa disistima dei cittadini? Io vedo due cause di fondo.
Prima causa, abbiamo quasi mille deputati e senatori, un numero pazzesco che non ha riscontro nelle altre democrazie europee, per non parlare degli Usa. La scelta dell’Assemblea Costituente del 1947 era chiara e ragionevole. Ogni angolo d’Italia e ogni tendenza politica doveva essere rappresentata per ricostruire il tessuto spezzato dell’unità culturale, sociale, geografica.
Da allora il mondo è cambiato radicalmente.
Si sono costituite le Regioni nel 1970. L’arco delle istituzioni si è fatto più ricco e complesso. Il Parlamento è chiamato a lavorare più celermente per la velocità delle risposte che la società moderna esige. La manovra economica di questi giorni ne è una dimostrazione.
La Seconda Repubblica, convenzionalmente iniziata nel 1994 con la vittoria di Berlusconi, sarebbe stata tale se avesse affrontato questo problema, semplificato il sistema della rappresentanza politica, eliminato il bicameralismo perfetto (due Camere che fanno esattamente le stesse cose).
Il fatto curioso è che i partiti su questo tema hanno presentato da molti anni proposte di riforma analoghe.
Risulta incomprensibile che finora siano rimaste lettera morta. Si può anche definire “antipolitica” il sentimento di distacco degli elettori. In realtà è in gran parte insofferenza per una politica fatta solo di annunci.
Seconda causa,  i cittadini sono espropriati del loro diritto di scegliere il proprio rappresentante. E’ la famosa questione di un sistema elettorale iniquo che Pdl e Lega si ostinano ancora a difendere. E’ singolare che questa legge, proposta e rivendicata dal ministro Calderoli, sia attribuita quasi solo alla responsabilità del Premier.
E’ il tipico esempio di strabismo politico che colpisce la sinistra quasi sempre benevole con la Lega.
Sulla legge elettorale, le proposte presentate divergono però profondamente, anche all’interno dei singoli partiti dell’opposizione. Eppure il problema è così maturo da essere quasi marcio.
I parlamentari seri hanno tutto l’interesse a premere affinché queste due enormi questioni siano affrontate e risolte. Ne va del loro nome e del loro credito.
 
PS - questo pezzo è stato pubblicato questa mattina dalla Prealpina come articolo di fondo con il titolo “Tutti contro i parlamentari”.

 

Commenti dei lettori: 65 commenti -
Lei Adamoli conclude la sua riflessione con un "i parlamentari seri hanno tutto l' interesse a premere affinchè queste due enormi questioni siano affrontate e risolte. Ne va del loro nome e del loro credito". Ma è proprio sicuro che uno seduto a Roma potrà approvare una legge che va contro i suoi stessi interessi e che potrebbe pregiudicarne il cadreghino? Cosa ne pensano i nostri parlamentari varesini? E il buon Senatore Rossi così "idealista" e "pulitino"?
Scritto da E.F. il 14/7/2011 alle 09:45
Le cause non sono soltanto le due indicate ma convengo che queste sono le più importanti. Non so se il Parlamento italiano potrà mai risolverle. Sono pessimista benché molto giovane.
Scritto da Agosti Rino il 14/7/2011 alle 09:57
Caro Giuseppe, quello che scrivi è sacrosanto e condivisibile assolutamente. Però personalmente sono assai indignato (indignazione che anche in me ha raggiunto ormai la soglia di sopportazione; dopo di che potrei finire tra gli arrabbiati impotenti o i rassegnati altrettanto impotenti, senza preoccuparmi più di operare socialmente come ho fatto per cinquant’anni della mia vita). Il fatto è che, al di là delle chiacchiere e di qualche modesto intervento (vedi la proposta di Tosi o del P.D. in regione Lombardia), non si vuole seriamente mettere mano ai costi ed ai privilegi della politica da un lato (riduzione del numero dei parlamentari, eliminazione di vitalizi e di indennità di fine mandato, adeguamento a livelli europei degli emolumenti, ecc.); non si vuole sul serio mettere mano alla razionalizzazione delle istituzioni dall’altro (abolizione delle province e riassegnazione delle loro funzioni ad altri enti, soppressione di tutte o di parte delle comunità montane, soppressione dei consigli o comitati di circoscrizione, revisione della legislazione concorrente tra stato e regioni, revisione del ruolo gestionale delle municipalizzate, ecc.). E questo a fronte di una manovra approvata anche con il nostro (del P.D. intendo) lasciapassare, che, per quanto necessaria, penalizza ancora una volta i soliti noti, in materia di ticket sanitari, di non recupero delle pensioni superiori all’incirca a 2300 euro lordi (quasi si tratti di pensioni d’oro), di tagli agli Enti locali, che graveranno presto su di noi in materia di servizi sociali. Non sono ancora una volta i sacrifici a preoccupare, ma l’iniquità della distribuzione degli stessi, per cui in Parlamento “lor signori”, o alcuni di loro, possono con una lobby probabilmente trasversale opporsi alla soppressione dei doppi o tripli incarichi e dei doppi o tripli emolumenti, mentre noi si fatica a campare con l’unica pensione o salario o stipendio. Anche il nostro partito è sostanzialmente fiacco, se non afono nella materia in oggetto. Al di là del voto di astensione (per me sbagliato) sulla proposta di Di Pietro di qualche giorno fa, non avverto nei nostri parlamentari una decisa volontà di mettere mano alla questione. Non si tratta, oltre a tutto, di un semplice fatto di etica pubblica. Anche. Soprattutto però è un fatto di rilevanza economica, in considerazione dei risparmi che si potrebbero effettuare una volta che i provvedimenti in oggetto siano a regime. Chi avesse dei dubbi, vada a rileggersi i testi di Sergio Rizzo e di Antonio Stella e si renderà conto che debito pubblico e deficit potrebbero ricevere un serio colpo se si abbattessero i costi della politica e si cominciasse a riordinare, da subito, non tra anni (e quindi mai) le istituzioni. Cordialmente, un amico che non ne può più, Mariuccio Bianchi
Scritto da mariuccio.bianchi il 14/7/2011 alle 10:09
Cara @E.F. tirato per i capelli (poca roba oramai), rispondo semplicemente dicendoTi che condivido integralmente l' intelligente, serio ed onesto articolo di Giuseppe Adamoli. Che dire di più. A te devo infine una risposta 'prestampata': "la tua ironia non mi tocca anzi scivola senza attrito sui binari della mia più completa indifferenza". (e poi dicono che sono un intellettualoide di seconda fila!)
Scritto da paolo rossi il 14/7/2011 alle 10:27
Quanta demagogia sui costi della politica....ma vogliamo veramente che in pochi decidano le sorti e gli interessi dei territori?la formazione di una classe politica nasce con una ampia partecipazione e se rivedo in campo grazie allo strabismo politico tutto "varesino" gli stessi protagonisti di vent'anni fa' vedi il grande risultato Gallaratese e Malnatese non disprezzerei gli esiti che il Pd e in particolare l'area popolare ha ottenuto ! Cui prodest hoc horribile bellum ?
Scritto da Edmonddantes il 14/7/2011 alle 10:52
Concordo pienamente con Giuseppe. La seconda Repubblica non è stato il frutto di un reale cambiamento strutturale del sistema istituzionale e politico, ma solo il parziale riempimento di un vuoto venutosi a determinare nello spazio politico con tangentopoli. Berlusconi ha sapientemente riempito questo vuoto, svolgendo la funzione di collante tra partiti che rappresentavano istanze antitetiche, come quelle della Lega Nord e di Alleanza Nazionale. Ciò nonostante sono trascorsi circa vent’anni, la classe politica si è arroccata nelle istituzioni approvando leggi elettorali che assicurano la conservazione degli assetti e delle rappresentanze politiche esistenti, mentre le riforme continuano ad essere rinviate nel tempo. La volontà degli elettori, che con il referendum si erano pronunciati a favore di un sistema bipolare e maggioritario, è stata non solo ignorata, ma del tutto calpestata. Non solo dalla destra, ma anche dalla sinistra, che in questi giorni ci offre uno spettacolo indecoroso rendendo esplicite le contraddizioni all’interno del PD circa la linea politica del partito in materia di legge elettorale. Occorre, invece, abbandonare i tatticismi a favore della chiarezza su questo tema. Personalmente, di fronte all’incapacità dimostrata dai partiti di riformare se stessi e la politica italiana, penso che sarebbe meglio un sistema elettorale che favorisca un reale bipolarismo che costringa i partiti ad una sintesi e ad una semplificazione della rappresentanza politica nelle istituzioni.
Scritto da Leonardo C. il 14/7/2011 alle 12:05
La riforma del Parlamento è arcimatura. Se la si facesse, altre riforme seguirebbero a ruota. L'esempio che viene dall'alto è sempre contagioso. Così come è contagioso il cattivo esempio che viene dall'alto. Oggi purtroppo è il secondo che prevale sul primo.
Scritto da Umbertone il 14/7/2011 alle 12:37
L'articolo sulla Prealpina non fa una grinza. Ed è vero che il problema è così maturo da essere marcio. Ma lo vogliamo risolvere? Lucido il commento di @Leonardo C. ma i tatticismi non li vuole abbandonare nessuno. Sono il sale (avariato) della politica.
Scritto da Ex democristiano il 14/7/2011 alle 13:14
Libro:S.Hessel: "indignatevi". Personalmente sono più inferocito che indignato. Evito invettive per non annoiarvi. Mariuccio Bianchi: "Non sono ancora una volta i sacrifici a preoccupare, ma l’iniquità della distribuzione degli stessi".E' verissimo.Nonostante tutto,si possono e si devono convogliare le enormi positività.Non c'è altra via.Noi tutti,insieme, siamo responsabili del nostro destino.Da noi,come nazione e come Europa,dipende strettamente il benessere di chi oggi sta molto peggio.
Scritto da FrancescoG. il 14/7/2011 alle 13:52
Più consono al contenuto il titolo del post che il titolo di La Prealpina. Avrei preferito un articolo più ruvido e corrosivo ma anche così contiene una linea riformista che considero sufficiente.
Scritto da Lucio Soldini il 14/7/2011 alle 14:13
L'importante è affrontare i problemi veri tenendo sotto controllo la demagogia. Apprezzo lo sforzo. Speriamo in bene.
Scritto da Luigi Pandolfi il 14/7/2011 alle 14:17
Ci vuole ben altro. Bisogna cacciarli a casa tutti, anche quelli di Varese, compresi i due del Pd. Quello che spendono per la loro sanità privata, i deputati e i senatori, ovviamente a carico dei povericristi, è scandaloso.
Scritto da Varesino arrabbiato il 14/7/2011 alle 14:23
@E.F. - Rispondo sempre alla domande anche quando sono provocatorie. @Paolo Rossi ha già replicato per quanto lo riguardava. La prima obiezione sul perché il Parlamento dovrebbe riformare se stesso pone un problema serio al di là, probabilmente, dell’intento. Questa è la ragione per la quale ho accarezzato più volte l’idea di un’Assemblea Costituente, slegata da Camera e Senato, che assumesse in sei mesi il compito di rifare l’impalcatura del sistema istituzionale e della rappresentanza politica. C’è il rischio che si metta a repentaglio anche l’insieme dei valori e dei principi disegnati mirabilmente dalla Carta del 1947? Basterebbe delimitare bene i compiti della nuova Assemblea. Ma tutto ciò è destinato a restare un sogno.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/7/2011 alle 16:00
@Mariuccio Bianchi - La risposta che ho dato a @E.F. vale anche per molte delle tue osservazioni di carattere istituzionale e quindi non mi ripeto. Aggiungo che c’è la necessità urgente di disboscare tutto il potente settore delle imprese pubbliche, delle municipalizzate, degli organismi para-pubblici, delle migliaia di consigli d’amministrazione nei quali si entra, quasi sempre, per meriti politici. Bisognerebbe procedere con le liberalizzazioni e anche le privatizzazioni di molti servizi purché non siano monopolistici. Temo purtroppo che l’esito plebiscitario del recente referendum sul ciclo industriale dell’acqua e sui servizi pubblici locali abbia costituito un altro freno rispetto ad una riforma necessaria.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/7/2011 alle 16:07
E’ curiosa la lettura di “CAMERE APERTE 2011”, il Rapporto sull'attività del Parlamento curato annualmente dall'Associazione Openpolis. Per chi ne fosse interessato, ecco il link http://camereaperte2011.openpolis.it/ . Chi volesse invece conoscere l'Indice di Produttività Parlamentare dei Senatori eletti in Lombardia e dei Deputati della Circoscrizione Lombardia-2 si colleghi a questo link http://indice.openpolis.it/lombardia-2.html Nell’elenco, anche i varesini Marantelli e Rossi. Ad esempio, scopriamo che MARANTELLI è primo firmatario di 3 disegni di legge e co-firmatario di 61. La scheda riporta altre informazioni riguardanti gli incarichi in organi parlamentari, l’argomento dell’ultima interrogazione e dell’ultima interpellanza presentate (rispettivamente sugli interessi dei lavoratori frontalieri e sui cantieri aperti nella tratta Verghereto-Cesena), la percentuale riferita alle presenze ed alle assenze e la data dell’ultima votazione (12 luglio). Infine, l’indice di produttività, che vede il nostro deputato collocarsi al 396° posto su 630 deputati. Passiamo a ROSSI. Come Marantelli, è senatore da 5 anni e 77 giorni, non risulta primo firmatario di alcun disegno di legge e co-firmatario di 50. Ha appena firmato due ordini del giorno, uno in Assemblea (incentivi alle imprese per assunzioni nel Mezzogiorno) e uno in Commissione (alleggerimento degli oneri burocratici per le imprese). Anche per Rossi, la scheda riporta la data della sua ultima votazione (7 luglio), la percentuale di presenze ed assenze nonché l’indice di produttività che lo vede collocarsi al 304esimo posto su 322 senatori. Come precisano i vertici di Openpolis “la nostra non è un’operazione mediatica ma un progetto (omissis) che punta ad andare lontano, usando la tecnologia e la rete per fare trasparenza, informazione e partecipazione democratica. L’obiettivo non è stare con il fiato sul collo dei politici (omissis) ma entrare nel Parlamento e nelle scelte politiche che lì si decidono ogni giorno. La chiave è la trasparenza dei dati che, grazie alla tecnologia, possono essere diffusi e tradotti in strumenti di partecipazione e informazione”. P.S.: Inutile dire che io non sono responsabile dei dati che ho citato nel commento bensì il succitato sito, alle ore 15 di oggi.
Scritto da Mafalda il 14/7/2011 alle 16:20
Condivido la prima parte dell'articolo, non condivido la seconda sulla legge elettorale. Il Parlamento è pletorico, costoso, improduttivo. E' pur vero che, se conosci personalmente un parlamentare, puoi anche affermare “Lui si che è bravo!”. Ad esempio, io ho in alta considerazione il caro compagno Giuseppe Gatti, senatore e deputato del Partito comunista ed ho molta stima di Daniele Marantelli, segretario provinciale che metteva in guardia sul radicamento della Lega Nord, inascoltato dai burocrati centrali e sopportato dagli intellettualini locali. Perché dunque la Sinistra, cioè noi, non pone rimedio? Perché siamo – magari anche in buona fede - dei burocrati conservatori, perché abbiamo tagliato i ponti con la socialdemocrazia europea,, perché abbiamo come parola d'ordine il motto “Primo sopravvivere!”, perché siamo senza ideali... La legge elettorale è un falso problema: la gran parte dei cittadini non conosce i candidati (come è detto nella prima parte dell'articolo), ma vota il partito: se volessi votare Giuseppe, ma Giuseppe non è in lista io non lo potrò votare. Ora, se voto il partito, cioè esprimo fiducia per il partito, non fa differenza di sostanza se il partito mi propone una lista di candidati tra cui scegliere oppure mi indica l'ordine di preferenza. In un caso e nell'altro, voterei sempre candidati prescelti e “garantiti” dal partito. Se poi la questione è di puro formalismo, va bene, e ci sta con il nostro conservatorismo burocratico!
Scritto da ulderico monti il 14/7/2011 alle 16:26
Caro Adamoli, nel leggere il Suo commento delle h. 16.00 sembra si stia rivolgendo a Balboni, D’Andrea, Mangia, Sutti e Giarda. Invece, no. Sta parlando con @E.F. … Mah! Trasecolo. Da quando @Filippo Valmaggia (noncurante di perdere la mia stima e quella di altri) ha parlato bene di @E.F. dicendo che è “intellettualmente onesta e sa tendere la mano all’avversario” è come se fosse iniziata una nuova era del blog, ove la perfidia e la inciviltà governano indisturbatamente. Sì, perché è con perfidia ed inciviltà che vengo puntualmente attaccata, a freddo ed immotivamente, da @E.F. In quei momenti non avverte mai l’esigenza – morale – di parlare con @E.F.? Gliel’ho già detto una volta: si immagini Sua figlia al mio posto. Cosa le consiglierebbe? Non mi risponda la solita manfrina che sono una risorsa importante per il blog, ecc. ecc. perché le parole, se slegate dai comportamenti, rimangono vuote. E poi c’è un’altra cosa che mi meraviglia: mettere sullo stesso piano @E.F. e @Mariuccio Bianchi. Non mi sembra buona cosa. Tra l’altro, @Mariuccio Bianchi non interveniva da un bel po’ e la sua mancanza nel blog si sentiva. Sicuramente Lei, Adamoli, conoscerà il Vangelo meglio di me. Ebbene, cosa Le comunica questo brano di Matteo: “Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi?”
Scritto da Mafalda il 14/7/2011 alle 17:01
Cara Mafalda, ti rispondo subito perché mi trovo fortunatamente al computer. Io non ho mai parlato bene di E.F. Anzi, a volte le ho risposto acidamente oppure non le ho nemmeno risposto. Ho replicato oggi perché ha posto un problema, "probabilmente al di là dell'intento", che mi sembrava utile approfondire con tutti i lettori. Anche con @Enne enne di Varese, che mi ha attaccato sprezzantemente in varie occasioni, mi sono comportato così. Quando ritenevo che replicargli fosse utile per tutti l'ho fatto. A mia figlia direi che è troppo intelligente per dar peso a certe sciocchezze. Tu che lo sei almeno altrettanto dovresti passar sopra al gossip malevole. I lettori, come hai sicuramente notato, hanno già scelto da che parte stare. Per il futuro farò comunque tesoro di ciò che mi hai scritto. Visto che ho urtato la tua suscettibilità, ti confesso che mi dispiace sinceramente.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/7/2011 alle 17:18
Sono anch’io uno che non ne può più, come l’amico Mariuccio Bianchi che esprime concetti che faccio sicuramente miei e che, quindi, non sto a ripetere. E quando leggo di qualcuno di “lorsignori” che parla di intangibilità dei diritti acquisiti, l’indignazione diventa furore.
Scritto da Angelo Eberli il 14/7/2011 alle 17:23
@Leonardo C e Ulderico Monti - Avete due visioni assolutamente diverse della legge elettorale e della sua importanza. Lo ricavo non solo e non tanto da questi ultimi commenti ma da altri vostri scritti. Per quel che vale, io condivido @Leonardo. Sono per salvaguardare il nucleo portante del bipolarismo e per restituire al cittadino il diritto di scelta. Non ho mai avuto verso i capi del mio partito, quale che esso fosse, un rapporto fideistico (forse soltanto con Aldo Moro). Ambisco a scegliere le persone oltre che il simbolo. Questo mi distingue nettamente dall’amico @Ulderico. Forse perché l’esperienza personale gioca sempre un ruolo nella formazione del pensiero e quello che ho potuto fare lo devo alle preferenze dei cittadini. Anche col maggioritario uninominale la volontà degli elettori può essere rispettata. Con la legge che abbiamo, no.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/7/2011 alle 17:57
@Giuseppe Adamoli. Dalla tua replica si evince che anche tu consideri E.F. più intelligente e preparata di quanto lei stessa non voglia far supporre. La ragazza (?) è malvagia e gioca con sagacia, riuscendo più di altri a coinvolgere i partecipanti. Su di lei ho già scritto una decina di righe di commenti.
Scritto da Filippo Valmaggia il 14/7/2011 alle 18:08
@Mafalda, ti stimo moltissimo. Scrivi da Dio. Mi piace leggerti anche se mi professo cattolica e tu cristiana. Ma sul gossip di qualcuna invidiosa di te ha ragione @Adamoli. Suvvia, dopo un momento di rabbia ammettilo anche tu.
Scritto da Cittadina cattolica il 14/7/2011 alle 18:11
Grazie Adamoli per il post che condivido. Senza demagogia credo che la politica debba dare il buon esempio. Il nostro paese è sull'orlo del baratro, la crisi sta divorando la nostra economia, il nostro debito è il quarto mondiale rispetto al pil. O si trasmette l'idea ai cittadini che tutti, in primis i politici (gli emolumenti dei cons. regionali sono vergognosi) dobbiamo stringere la cinghia o questo paese è destinato ad andare in default.
Scritto da La morale il 14/7/2011 alle 18:12
Bella discussione con una sola osservazione: i commenti sono un pò lunghi per chi ha i tempi di lettura ristretti. Qualche volta li leggo alla sera prima di andare a letto.
Scritto da Brielli Giuseppe il 14/7/2011 alle 18:14
@Filippo Valmaggia - Sono ancora al computer e ti rispondo a stretto giro. Dal tuo commento deduco che ha ragione @Mafalda. Volevo solo entrare nel merito della riforma del Parlamento e invece ho dato l'impressione di un approccio confidenziale e generoso con E.F. E' proprio vero, uno non ha mai finito di imparare.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/7/2011 alle 18:22
Partiamo da alcuni dati, disponibili in rete, tratti da uno studio intitolato "il mercato del lavoro e i politici", presentato a Gaeta al 10° convegno della Fondazione Rodolfo DeBenedetti, da cui si evince che: 1)entrare in parlamento è un affare, datosi che il neoeletto vede il suo reddito lievitare del 77% rispetto all'anno precedente e da quel momento in poi può dormire tranquillamente:il reddito annuale reale di un nostro parlamentare dal 1985 al 2004 è aumentato di 8 volte rispetto a quello di un operario, di 6 rispetto a quello di un impiegato, di 3 rispetto a quello di un dirigente. 2)un parlamentare italiano inoltre prende un'indennita che era, nel 2006, superiore di 35.000 euro rispetto ai colleghi degli USA. 3)altra garanzia di guadagno è la durata della carriera in politica, in media 10,6 anni. 4)i parlamentari della cosiddetta II repubblica risultano essere, paradossalmente, rispetto alla prima più vecchi e meno istruiti (e qui mi sentirei di contraddire lo studio:dopo l'apertura ai giovani, ed alle giovani soprattutto, ad opera di un noto uomo politico italiano..): nella prima entravano in parlamento con un'età media di 44,7 anni, nella seconda di 48,1, nella prima i laureati erano il 91,4%, nella seconda (in particolare considerando il periodo 2006/2008) solo il 64,6%. 5)sempre secondo la ricerca in questione, per colpa dell'aumentato potere di selezione delle segreterie dei partiti, il livello di qualità dei politici (considerando soprattutto indicatori quali l'assenteismo e la capacità di influire positivamente sul mercato del lavoro) "era maggiore nella prima Repubblica". In conclusione alcune note economiche: i deputati guadagnano, in media, 15.000 euro mensili, esclusi i benefit vari, i consiglieri regionali idem ("Regione Ladrona", potrebbe essere un nuovo slogan leghista?..) anche se ci sono delle differenze tra Regione e Regione, i senatori in media, 17.000 euro, esclusi i benefit vari. Due mie modeste proposte, di certo demagogiche, ma attuabili subito:dimezzamento dello stipendio di parlamentari, senatori e consiglieri regionali, e cessazione immediata di qualsiasi beneficio e privilegio.Mi sembra il minimo, in un'italia in cui lo stipendio medio di un cittadino italiano è intorno alle 1.200/1.300 euro.
Scritto da Carlo il 14/7/2011 alle 18:32
Interessanti i dati di openpolis che Mafalda ci ha presentato e che invito tutti ad andare a leggere. Come sempre sono da prendere con le dovute "molle" anche se sembrano essere tristemente chiarificatori sul livello di produttivita' dei nostri parlamentari!
Scritto da viva il merito il 14/7/2011 alle 18:37
Alla fine della legislatura 2001/2006 le proposte di modifica Costituzionale proposte dall'Esecutivo di Centrodestra note come "devolution" (che dimezzavano il numero dei Deputati e dei Senatori) anche se a partire dalla Legislatura successiva, furono bocciate in un REFERENDUM. Quanto ci è costato in Euro questo esercizio di democrazia? Non è il caso di fare un po' di autocritica?
Scritto da Fabrizio Piacentini il 14/7/2011 alle 18:42
Aboliamo le province? distinguiamo. Accorpiamo i comuni? Vedremo. Alziamo l'età pensionabile? Si ma la nostra indennità non si tocca. l'Italia ripudia la guerra! ce l'ha detto la Nato Le auto blu, gli uffici blu, i portaborse blu? Be' il popolo ha i puffi blu il conflitto di interessi? Non vorremmo anche parlare di consulenze Mi trasferiscono la fabbrica in India. La globalizzazione non si tocca La giustizia? Decidiamo noi se farci processare Su certe cose a roma sono tutti d'accordo
Scritto da il qualunquista il 14/7/2011 alle 18:48
@Giuseppe Adamoli. Non fartene una colpa. E.F. è seduttiva e ti ha coinvolto. ;-)
Scritto da Filippo Valmaggia il 14/7/2011 alle 19:06
Ho ascoltato poco fa la dichiarazione di voto della sen.Finocchiaro a chiusura del dibattito ( mancato ) sui drammatici provvedimenti della Finanziaria. Voto contrario ma chiaramenta ha detto che il PD ha chiesto e si sarebbe aspettato tre cose : l'allineamento del trattamento dei parlamentari ai parametri europei ( in giù ); la esclusione dei vitalizi ai parlamentari ; la riduzione del numero dei componenti di Camera e Senato. Aspetta cavallo...
Scritto da Marzio C. il 14/7/2011 alle 19:19
Condivido in toto le osservazioni di Mariuccio Bianchi e anche di Carlo. Oltre che troppi, doppi (Camera e Senato fanno le stesse cose) sono anche in media discretamente incolti e ingnoranti. Il PD su questo nervo scoperto è debole, tentennante, quasi complice. E poi guardiamo anche ai parlamenti regionali dove quanto a stipendi, privilegi e benefit vari non si scherza affatto. Allineati alle medie europee subito non fra tre anni secondo la tecnica collaudata del rinvio ! Scrivete meno !!!
Scritto da cesare chiericati il 14/7/2011 alle 19:35
"E’ singolare che questa legge, proposta e rivendicata dal ministro Calderoli, sia attribuita quasi solo alla responsabilità del Premier. E’ il tipico esempio di strabismo politico che colpisce la sinistra quasi sempre benevole con la Lega". Questa frase sulla strabismo della sinistra è la perla dell'articolo: sono completamente d'accordo.
Scritto da Iscritto Varese il 14/7/2011 alle 20:29
A @Varesino arrabbiato rispondo che io posso anche andare a casa, ma per la mia copertura sanitaria verso un pacco di euro ogni mese. Informarsi prima di parlare a vuoto ed a vanvera. A @Mafalda vorrei spiegare che quella scheda produttività è un pacco.Ti spiego meglio: Io non firmo disegni di legge o emendamenti senza neanche leggerli come fanno purtroppo quasi tutti nel pd per far salire la percentuale produttiva. Mi conformerò per non passare come ladro-lavativo. Sulle presenze sono al 95% ca
Scritto da paolo rossi il 14/7/2011 alle 20:45
Non ringrazio @Filippo Valmaggia perchè altrimenti quella gelosona di @Mafalda mi fa cercare dal Mossad e subito dopo tatatatatata una bella mitragliata. Sono una persona semplice, sincera, scrivo quello che penso senza particolari retropensieri. Non sono adatta alla politica. Unico neo sono solo una sigla rognosa ed antipatica ma io prima o poi mi svelerò, mi conosco. Mafaldina non lo farà mai, statene certi. Con il Sen. Rossi sono dura, ma alla fine lo stimo, lei invece, lo pugnala con grazia.
Scritto da E.F. il 14/7/2011 alle 21:51
Non sono d'accordo con Adamoli sul numero dei parlamentari. Non è vero che i numeri italiani siano così distanti, specie da GB e Francia. In Germania c'è solo una Camera elettiva, di simile dimensione, e i consigli regionali (Landtag) hanno molti più membri di quelli italiani. Il paragone con gli Usa è poi scorretto a mio avviso. E' vero invece che i politici sono strapagati, tanto a Roma quanto in regione, sopratutto rispetto al Pil dei paesi vicini. Taglierei lì, se dovessi scegliere
Scritto da andrea mollica il 14/7/2011 alle 21:52
La brutta pagella sui nostri due parlamentari, che ha esibito oggi con gusto la nostra @Mafalda, se non è gesto gratuito significa solo una cosa: quel nickname nasconde una persona conosciuta nel pd che sonda una sua possibile candidatura alle prossime elezioni politiche. Quindi prima cosa screditiamo i principali avversari. Per alleggerire ecco una mia personale classifica. 1) Adamoli, 2) Rossi, 3) Alfieri, penultimo Marantelli ultima Mafalda, fosse anche Bersani in persona.
Scritto da Un iscritto deluso il 14/7/2011 alle 22:10
@Mafalda, sei brava, arguta e dalla penna scorrevole. Però sei permalosa. Hai flirtato via blog con @Filippo Valmaggia, non appena su di lui, pur non condividendone le idee, Adamoli ha espresso stima, non appena Rossi ha fatto altrettanto, anzi forse di più e soprattutto non appena lo stesso Valmaggia prima e Rossi dopo hanno espresso giudizi su @E.F. minimamente "fuori dal coro" sei scattata come una pantera ferita a morte colpendo a destra ed a manca. Dai, non buttar via il tuo grande talento.
Scritto da piero ribolzi il 14/7/2011 alle 22:22
Caro Giuseppe, il tuo articolo come scrive Mariuccio Bianchi è assolutamente condivisibile ( e per quanto mi riguarda invidiabile, per il tono misurato, piano, com’è tuo stile) e quindi lo condivido per intero. Dell’intervento di Mariuccio, invece, condivido l’indignazione, la rabbia, il senso di impotenza, più vicino al mio carattere, alla mia emotività : l’Italia va a rotoli e intorno vediamo, sentiamo e spesso siamo partecipi di dibattiti, commenti, altre indignazioni; protestiamo tutte le volte che possiamo, in pubblico e in privato, siamo tesi, nervosi, insoddisfatti… ed esserlo a sessant’anni e oltre, dopo una vita di impegno politico e sociale, di rinunce, di sogni infranti è semplicemente insopportabile ! Come è insopportabile vedere indignarsi ( magari sinceramente ) anche coloro che avevano il dovere di guardare lontano, di tendere l’orecchio se non al futuro almeno a quell’anticipo di futuro che viveva, e vive ancora oggi ,nei movimenti. A chi ci governa e achi ci rappresenta nelle Istituzioni, sarebbe bastato appoggiare l’orecchio al suolo per sentire il galoppo lungo dei cavalli su cui si avvicinava il nuovo: niente, perché la CASTA è sempre uguale , in tutti i tempi è simile ai passeggeri di prima classe del Titanic: continuano a danzare, mentre la barca va a picco. Non è forse quello che stanno facendo con il varo di una manovra da 70 milioni di euro ( nella quale sono previsti sacrifici che gravano quasi esclusivamente sui ceti medio bassi )? E lo fanno senza neppure arrossire mentre rinviano ad un futuro avvolto nella nebbia ogni intervento sui costi della politica, sui costi di una CASTA che sobria in realtà non lo è stata mai , ma neppure così sfacciata: il berlusconismo ha sdoganato anche la sfacciataggine, l’ostentazione del lusso, del privilegio, dell’arroganza ! Mi è piaciuto Enrico Letta, alla Schiranna, quando ha affermato con decisione che “sarebbe stato inaccettabile un taglio alla rivalutazione delle pensioni soprattutto se contestualmente non si fosse intervenuto sui privilegi dei parlamentari e soprattutto sui vitalizi”. Poi la capitolazione: l’interesse della nazione richiede che la manovra passi ( qualunque cosa essa contenga ) e passi subito. Poi però con lo stesso senso di responsabilità e con lo stesso rigore nei comportamenti ci si ricordi che insieme al SI alla manovra è stato detto anche “ POI VIA QUESTO GOVERNO! Solo un governo nuovo, può ora “aggiustare” la manovra , per smussare quegli “spigoli “ che ci lacerano i fianchi come lame e non sono solo i tagli alle pensioni ( con quell’emendamento ridicolo voluto dalla LEGA -dei lattai del- NORD, che introduce un taglio del 5% sulle pensioni superiori ai 90.000 euro lordi all’anno. Tagli sulla cifra eccedente i 90.000 euro, naturalmente ! ); sono i tagli alle famiglie, quelle giovani, col mutuo e i figli da mandare all’asilo nido o a scuola e poi al doposcuola ( già ora a pagamento ) ; sono i tagli ai comuni, alle regioni; è l’incapacità di legiferare per liberalizzare le professioni che la CASTA ce l’hanno in pugno ( avvocati e notai ) perché ne hanno in pugno le malefatte ! Giuseppe, il tuo post e i tanti commenti che ne sono scaturiti, mi spingerebbero a scrivere ancora, ma il troppo storpia e allora metto il punto. Mi riprometto però di ritornarci sul tuo blog: innanzitutto per quello che scrivi, ma anche per l’ammirazione e il rispetto che ho per te e la tua storia e il piacere di leggere i commenti di tanti amici, anche quelli di cui non condivido assolutamente niente. Anche lì mi capita di scoprire pezzi di verità.
Scritto da giovanniderosa il 14/7/2011 alle 22:43
Grazie @Mafalda per aver divulgato i dati riferiti ai nostri due parlamentari pd. Hai fatto bene. Non valgono granchè. Di Marantelli un tantino finto superman ce ne siamo accorti tutti e da tempo, ma questo Rossi, tutto carino, disponibile, gentile, che fa il primo della classe, che ne ha per tutti, che impartisce lezioni di bon ton politico. Grazie ancora.
Scritto da exrottamatrice il 14/7/2011 alle 22:45
Grazie @Mafalda, almeno per un po' non si pavoneggeranno.
Scritto da un iscritto arrabbiato il 14/7/2011 alle 22:49
@Tutti - Se permettete vorrei tornare alla sostanza del post, non alla polemica fra le persone. Il chiarimento di @Paolo Rossi su Camere Aperte 2011” era opportuno. Glielo avrei chiesto anch'io. Era anche legittima la citazione che ne aveva fatto @Mafalda. Adesso stop. Parliamo dei contenuti. @Andrea Mollica contesta i dati che ho portato. Io confermo i miei, ma questo è il modo di discutere. Sui tagli convengo con lui.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/7/2011 alle 22:54
Speravo che la seconda repubblica fosse un forte passo avanti rispetto ai primi 50 anni. I dati del benessere sociale dimostrano il contrario. Non credo che sia soltanto per l'andamento economico mondiale. Bisogna aggiornare le nostre istituzioni non solo politiche ma anche finanziarie. E' tutto il sistema da ripensare profondamente.
Scritto da Mariani Luigi il 14/7/2011 alle 23:01
Errata corrige al mio commento delle ore 22,43 : invece di "insieme al SI alla manovra ...." leggete : "insieme al SI alla velocizzazione della manovra ". Scusatemi per l'imprecisone e la lunghezza dell'intervento.
Scritto da giovanniderosa il 14/7/2011 alle 23:16
Ringrazio vivamente @Borghi S. per il messaggio privato che mi ha inviato e che ho prontamente recepito.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/7/2011 alle 23:26
Sulla legge elettorale il Pd deciderà nella riunione della direzione di settimana prossima. Spero che si salvi il bipolarismo. Ho paura del ritorno al proporzionale vecchia maniera. Dal Terzo polo non ci salverebbe più nessuno.
Scritto da Pd Pavia il 14/7/2011 alle 23:41
Leggo solo adesso il tuo post e non avevo nemmeno letto la Prealpina. Giornata infernale oggi. A parte certi commenti polemici tra le persone che non m'nteressano, il dibattito presenta bene la tensione politica del momento. C'è rabbia tra la gente. Le riforme che tu indichi sono giuste ma alcune misure drastiche contro i soliti noti andrebbero prese subito senza rinviare di tre anni come auspica anche @Cesare Chiericati.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 14/7/2011 alle 23:51
Gentile Adamoli, mi permetto di deviare un po' dall'argomento e porle una domanda: ho letto sul giornale "Leggo" del 14 luglio, una dichiarazione dell'avvocato Corso, il quale, come saprà, difende una fra le più note delle ragazze coinvolte nel processo sul caso Ruby, il quale così argomenta a proposito, cito letteralmente l'articolo della giornalista Chiara Prazzoli, delle "ragazze presenti alle serate di Arcore":"c'è chi ha avuto una Land Rover e chi un posto in Regione.E' un reato?".Oltre che rimanere basito alla lettura di una tale argomentazione - immaginavo infatti che la difesa negasse fermamente la veridicità dell'intera vicenda - mi sono chiesto: ma è possibile che i vertici del pdl al potere in Regione Lombardia, sempre ammesso che l'iter del processo confermi le tesi dell'accusa, ignorassero una simile metodologia di scelta della classe politica regionale? A lei, che conosce i meccanismi della politica lombarda, mi sento di porre questa delicata domanda.
Scritto da Carlo il 15/7/2011 alle 00:04
@Cittadina cattolica: grazie! Il tuo commento vale mille altri. Credimi. Mi permetto un abbraccio fraterno.
Scritto da Mafalda il 15/7/2011 alle 08:26
@Paolo Rossi. E’ possibile che questo Rapporto contenga inesattezze. D’altronde, scaturisce da una associazione e non dall’Ufficio Studi del Parlamento. Questo vale per tutte le ricerche. Ad esempio, perché l’indagine sulla balneabilità dei mari italiani viene fatta dalla Goletta Verde di Legambiente e non dal Ministero competente? Anche in questo caso, la ricerca avrà i suoi limiti ma è pur sempre indicativa. Per non parlare di quella ancora più recente sulle Ecomafie, sempre di Legambiente, o sulla sicurezza degli istituti scolastici italiani di Cittadinanzattiva. Dai, senatore, non se la prenda … Ho divulgato il Rapporto per scopi informativi e non denigratori. Per quelli si rivolga a @E.F. e alla sua claque.
Scritto da Mafalda il 15/7/2011 alle 08:28
@Piero Ribolzi. Grazie per il Suo commento. In realtà, contiene qualche inesattezza. Ho sempre apprezzato Adamoli, Rossi e Valmaggia (anche se nei confronti di Rossi qualche simpatica burla l’ho scritta). Non ho mai parlato bene di @E.F. e, non avendo la sottoscritta personalità ondivaga, credo proprio che non lo farò mai. La sua perniciosità è sotto gli occhi di tutti. Tanti si chiedono se il blog di Rossi sia diventato, di fatto, quello di @E.F., in quanto ormai i due hanno intessuto un dialogo quotidiano al pari da intrattenimento da circo. Per venire ad Adamoli, ieri credo abbia avuto una caduta di stile. Parlare con @E.F. dà la stessa sensazione di circolare a piedi a Scampia o allo Zen di Palermo.
Scritto da Mafalda il 15/7/2011 alle 08:29
E a tutto il gruppone che mi ringrazia per aver diffuso i dati, dico che quelli delle Iene sono molto più bravi di me ;-) Sinora mi ero trattenuta. D'altronde, questo è un blog di livello alto ...
Scritto da Mafalda il 15/7/2011 alle 08:43
@Mafalda aveva il diritto di replica per "fatto personale", come si dice nelle aule istituzionali. Gliel'ho concesso volentieri. Adesso, come ho scritto nell'intervento delle 23.16, avanti con le considerazioni politiche.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/7/2011 alle 09:08
Caro Carlo, Nicole Minetti era già un caso prima ancora dello scandalo Rubi. Si sapeva benissimo che Berlusconi premeva per mettere nel listino del Presidente tre persone: la sua igienista dentale, il suo fisioterapista Puricelli, il gestore delle sue dimore lombarde, geom. Magnano. I primi due sono consiglieri regionali, il terzo è sottosegretario di Formigoni. Come vedi la situazione è anche peggiore di quello che pensi. Molti di noi, qualcuno anche del Pdl, avevano messo in guardia la maggioranza contro una simile pratica proponendo, invano, di eliminare il listino. Sul blog ne ho parlato varie volte.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/7/2011 alle 09:13
@Mafalda ha scritto: “@Cittadina cattolica: grazie! Il tuo commento vale mille altri. Credimi. Mi permetto un abbraccio fraterno.” Mafalda è un maschio: una femmina avrebbe scritto “mi permetto un abbraccio sororale”.
Scritto da Filippo Valmaggia il 15/7/2011 alle 09:21
Nessuna polemica e nemmeno deviare l'argomento sul quale sono già intervenuto. @Mafalda voglio solo solidarizzare con te perchè te lo meriti. Lascia perdere @E.F. e lascia perdere anche Valmaggia. Con tutti gli anonimi che ci sono, Valmaggia se la prende solo con il tuo di anonimato. Vorrà sapere chi sei. Non l'hai ancora capito? L'ho capito io, voi donne di solito siete più sveglie su queste cose. Adesso ti faccio ridere. Ad agosto rivedo il mio cugino arcivescovo. Gli chiederò una benedizione particolare per la nuova coppia Malvaggia-malvagia. Più sei in alto, più Lui ti ascolta. Ridi, ridi, che arriva un altro fine settimana. Un abbraccio fraterno.
Scritto da Ex democristiano il 15/7/2011 alle 10:32
Non mi piace la polemica, queste cose non mi piacciono e non torno mai così tante volte sul blog. Ma siccome sono già qui voglio dire a Valmaggia che lo trovo scortese. La fratellanza è un concetto universale, non ha una identità sessuale. Poi veda lui.
Scritto da Ex democristiano il 15/7/2011 alle 12:07
Cara Mafalda, non devi ringraziarmi. Una sola cosa, lo stile di Adamoli è molto alto, può sembrare una caduta anche una lieve attenuazione. Mi metto nei suoi panni, non penso che possa intervenire ad ogni commento stonato o scortese.
Scritto da Cittadina cattolica il 15/7/2011 alle 13:23
@Ex democristiano. Potrei replicare che i suoi uffici sottendano quello che lei mi attribuisce: un interessamento personale per Mafalda. Ma non lo farò. Sono stato scortese? Preferisco perdere un "amico" piuttosto che una battuta.
Scritto da Filippo Valmaggia il 15/7/2011 alle 13:32
Rapporto Camere Aperte? Abbraccio sororale? E.F. seduttiva? Cosa mi sono perso! A tutte le unità di terra, di mare e di cielo la foto segnaletica di E.F. Trovatemi quella donna!
Scritto da Frank Slade il 15/7/2011 alle 15:33
Il costo della politica incide in misura dell’uno per cento della spessa pubblica complessiva, cioè è quasi insignificante. E’ invece devastante il suo significato in quanto trasforma, a causa delle elevate retribuzioni, del trattamento pensionistico e degli svariati ed eccessivi benefit, un servizio pubblico in una sinecura e, spesso, in una premessa di una allettante carriera. E’ proprio l’insieme dei privilegi esorbitanti a sostenere forme di partito oligarchiche e autoreferenziali che hanno dilatato a circa un milione l’ insieme di quelli che “vivono di politica” (segretari, portavoce, consulenti, fiduciari in enti controllati dalla politica), creando le premesse della commistione ( o corruzione) tra politica e affari; il tutto a spese del contribuente. Con questi esempi davanti è difficile far accettare ai cittadini, la maggioranza dei quali fatica a vivere, riforme che comportino sacrifici, soprattutto se incisivi. Il pre-requisito per la moralizzazione della politica è la riduzione del livello di opportunità offerto ai rappresentanti nelle maggiori istituzioni in modo da permettere loro una vita agiata e un futuro sereno, mettendoli al contempo al riparo dalle lusinghe e dai condizionamenti che non mancano mai nei confronti di quelli che debbono gestione il potere nell’interesse di tutti. Se invece il miraggio dei benefici maggiori sovrasta la funzione pubblica di promozione del bene comune e l’incarico di rappresentanza diviene un pretesto per mirare unicamente al successo personale, allora non solo si corrompe il servizio del singola ma si deteriora la politica. La democrazia italiana, dove i parlamentari sono scelti dai partiti e questi sono retti dal metodo della cooptazione, rischio di trasformarsi in un sistema oligarchico. La sobrietà, anche in politica, è la condizione per svolgere una “mission” anziché esercitare un mestiere. Recenti analisi hanno dimostrato che, forse non a caso, nelle prime legislature le Camere erano composte di persone di alta statura morale e, anche se può sembrare strano date le condizioni dell’epoca, più competenti e istruite.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 15/7/2011 alle 20:34
@Cittadina cattolica e @Ex democristiano sono molto affettuosi con me. Grazie! @Ex democristiano, nel tentativo di individuare i motivi dell’ostilità di Valmaggia nei confronti del mio anonimato, ipotizza una curiosa novità. Ebbene, caro @Ex democristiano, a me pare che l’interesse verso una persona si debba manifestare in tutt’altro modo. Tale modalità la acquisiamo intorno all’età dell’adolescenza e ci accompagna per tutta la vita. Il nostro dovrebbe imparare a comunicare. Per tornare a parlare di argomenti attinenti al post, mi pare che l’ultimo intervento di @Camillo Massimo Fiori sia determinante.
Scritto da Mafalda il 16/7/2011 alle 08:27
@Frank Slade. Il tuo nick mi piace molto. Perchè l'hai scelto? Forse lo capirò dai prossimi commenti su altri post.
Scritto da Elisabetta C. il 16/7/2011 alle 12:08
Caro Massimo, concordo col tuo ragionamento. Aggiungo che sarebbe urgente disboscare il settore degi enti che gestiscono i servizi pubblici locali. Ne parleremo ancora.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/7/2011 alle 12:14
Cara Elisabetta C., abbiamo una vita davanti per conoscere noi stessi e gli altri ;-)
Scritto da Frank Slade il 16/7/2011 alle 15:29
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