Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 18/7/2011 alle 09:07

 

 
“Il potere logora chi non ce l’ha”, diceva Giulio Andreotti. E’ una delle sue massime più celebri e citate.
Eppure, perderlo qualche volta fa bene. E’ il caso di Pier Ferdinando Casini. Quando il suo partito stava con Berlusconi, in Sicilia l’Udc era fortissima, gonfia di iscritti e di voti, decisiva per i governi dell’isola, molto influente a Roma.
In minoranza ha perso prima Totò Cuffaro, poi Calogero Mannino e molti altri. Qualche mese fa lo ha lasciato il “responsabile” Saverio Romano, nominato immediatamente dopo (23 marzo) ministro per le Politiche agricole. Ora il ministro è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Nessuna presunzione di colpevolezza, per me vale sempre la presunzione di innocenza. Ma vuoi mettere l’agilità di manovra di Casini senza questa zavorra. Si deve sentire leggero come una foglia d’autunno. Perfino una bella perdita di voti in Sicilia gli è stata di grande utilità. Oggi è assai meno logorato.
Lo chiamano Pierfurbi, forse sarebbe meglio chiamarlo “Pierfortuna”. Gli stanno stampando una medaglia sul petto, di quelle che servono per concorrere alla premiership con il centrosinistra. Riuscirci, naturalmente, è un altro discorso.
 

 

Commenti dei lettori: 18 commenti -
Casini deve ancora decidere se stare col centrosinistra o col centrodestra. Se aspetta che cambino la legge elettorale....campa cavallo.
Scritto da Lucky il 18/7/2011 alle 10:34
Ho appena lasciato una domanda a @Camillo Massimo Fiori sul post precedente. A proposito di solidarismo cristiano e di elaborazione di quella eredità politica chiedo a Fiori se pensa che possa essere raccolta da Casini. Dubito molto.
Scritto da Agosti Rino il 18/7/2011 alle 10:55
Casini non mi pare la soluzione dei problemi italiani. Potrebbe dare una mano se si decidesse quale posizione prendere. Stare in mezzo in questa fase forse è comodo ma è sbagliato.
Scritto da Alfredo Martini il 18/7/2011 alle 11:05
Giuseppe, tra i due appellativi opto per "Pierfurbi" , mi pare che tenga più conto del suo pensiero politico ed anche del "retropensiero". Il pensiero politico mi pare troppo ambizioso per essere realistico (costruzione di un'alternativa di centro intorno al terzo polo), il retropensiero mi pare invece più intriso di realismo (fare da ago della bilancia). Ma questo retropensiero mi pare mutuato direttamente dal craxismo, le cui fortune non mi pare siano apprezzabili, nè ripetibili.
Scritto da giovanniderosa il 18/7/2011 alle 11:48
Spunta sempre la tentazione Casini. E' un errore. L'alleanza vera che vince è Pd, Di Pietro, Vendola.
Scritto da Mario T. il 18/7/2011 alle 12:49
Caro Giuseppe, Bisaglia grande leader doroteo della DC raccontava di avere due “figli” politici uno bello e uno intelligente. Quello bello era Casini mentre quello intelligente Follini. Basterebbe questa esilarante battuta per porsi qualche problema sulla tenuta politica di Casini e sulla difficoltà a dialogare seriamente con lui, tuttavia….., tuttavia la necessità di costruire un rapporto preferenziale con quella parte di elettorato che l’UDC rappresenta o che potenzialmente può rappresentare è essenziale per il dopo Berlusconi e questo passa anche attraverso il bel Pier. Ma lo è, anche, perché bisogna recuperare ad una dimensione riformatrice quella gran parte di elettori di Berlusconi e della Lega che mai voterebbero in prima battuta il PD. Lo è perché l’Italia si governa con logiche di centrosinistra e non da sinistra-sinistra. Lo è perché anche in una logica maggioritaria o a vocazione maggioritaria si deve fare lo sforzo di governare non da soli, ma coinvolgendo altre forze che possono allargare la rappresentatività degli elettori. Ovviamente a tutto questo si frappone un unico problema. Casini era il figlio bello….
Scritto da roberto molinari il 18/7/2011 alle 12:52
Finché il centrosinistra insisterà sulle primarie Casini non dirà mai si. Perchè dovrebbe imprigionarsi un'alleanza di sinistra senza nessuna speranza di ottenere la candidatura a premier. L'unico che l'ha capito è D'Alema.
Scritto da Alessandro F. il 18/7/2011 alle 13:32
Caro Roberto, ricordo quella citazione ma dai tempi di Bisaglia ne è passata di acqua sotto i ponti. E Pierfurbi, come lo chiama Bruno Tabacci, ha raffinato la sua scaltrezza e con lui bisognerà pure fare i conti. Ha scelto l'opposizione quando era ancora scomoda, non oggi che promette di pagare. Non entro nel merito della leadership del centrosinistra alle prossime elezioni, questo è compito di Bersani, ma guardare Casini dall'alto in basso sarebbe un peccato di presunzione. In fondo è quello che pensi anche tu.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/7/2011 alle 13:57
Caro Giovanni, capisco la tua diffidenza verso Casini. Anch'io sostengo che c'è una dose di furbizia nella sua linea. Non per niente ho rammentato il suo soprannome. Però non lo paragonerei a Craxi "Ghino di Tacco".
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/7/2011 alle 14:03
In molte città e regioni l'Udc è con la maggioranza berlusconiana. Vanno ancora troppo spesso dove c'è il potere. Questa è la realtà
Scritto da Iscritto Varese il 18/7/2011 alle 15:11
Tutta l'attuale opposizione deve trovare l'intesa per battere Berlusconi e Bossi. Si mettano d'accordo, finalmente.
Scritto da Mazza Luca il 18/7/2011 alle 16:33
Il giorno in cui Casini taglia le proprie radici moderate è finito; l'unica sua fortuna potrebbe essere una legge elettorale il cui possa far valere il suo sia pur limitato peso specifico. Follini , persona intelligente, è un buon scienziato della politica ma non un bravo politico. L'appellativo " Pierfurbi " è il più adatto. Non a caso il suo partito è ancora in vita
Scritto da osservatore neutro il 18/7/2011 alle 17:10
Correte pure dietro a Casini che noi vinceremo ancora per 10 anni con o senza Berlusconi.
Scritto da Bossiano doc il 18/7/2011 alle 19:14
Rispondo con un ragionamento complessivo ai quesiti postimi in questo e nel precedente post. Dopo la rivolta morale del ’94 una parte della società italiana ritenne di dover fare a meno della mediazione dei partiti e di rapportarsi direttamente ai nuovi leader carismatici sorti dal popolo. Non si può dire, onestamente, che gli uomini espressi dalla società civile siano migliori del precedente ceto politico. I nuovi soggetti politici si chiamano partiti ma sono tutt’altra cosa: comitati elettorali, proprietà personali, oligarchie; l’aspetto curioso è che essi hanno preso in prestito categorie politiche ormai defunte; il caso più eclatante è la battaglia combattuta da Berlusconi contro i comunisti che erano già scomparsi sin dal 1989. Con il medium televisivo si possono creare nuove verità, nuovi miti, una neolingua e un’opinione pubblica perfettamente manipolabile. Oggi parliamo ancora di “destra” e “sinistra” ma sono dei gusci vuoti perché le classi e il conflitto di interessi che rappresentavano non ci sono più. Il conflitto politico riguarda un aspetto immateriale della vita: l’identità che è composta dalle soggettività, dalla cultura, dai valori, dagli stili di vita e di consumo (ad esempio chi è razzista e chi rispetta la diversità) Questa divisione orizzontale, in breve, taglia tutte le attuali appartenenze e divide chi privilegia le ragioni dell’avere rispetto a quelle dell’essere. E’ un fatto culturale o valoriale. Invece il nostro sistema elettorale pietrifica le differenze dell’ieri ; si capisce allora come negli stessi partiti si creino tensioni alle volte inconciliabili. Il bipolarismo impone di “stare di qui o di stare di la”, ma in nome di che cosa? Sicuramente non dei blocchi di classi che sono state sostituite da ceti medi differenziati. Bisogna abbandonare il sistema bipolare che, non dimentichiamolo, era quello dell’Italia pre-fascista dei notabili, e che rese possibile il “Patto Gentiloni”. Anche oggi il voto cattolico è svenduto in cambio della difesa di alcuni (ma soltanto pochi) valori fondamentali. Don Sturzo svelò l’inganno e fece saltare il marchingegno attraverso il suo partito cristiano non clericale che la Chiesa gerarchica subì ma non amò. Parimenti accettò la D.C. (cioè la proposta De Gasperi-Montini) per forza maggiore a causa dei noti condizionamenti internazionali. Ma con la D.C. l’Italia è diventata una repubblica democratica e un paese industriale. Non è necessario tornare all’antico perché la storia va avanti, tuttavia se si libera il processo di ricomposizione democratica dell’elettorato possono sorgere aggregazioni diverse dalle attuali tra cui anche un partito laico ma orientato in senso evangelico. Cosa ci sarebbe di strano? In un mondo dominato dal materialismo, dal consumismo e dallo scientismo, emerge una grande domanda di spiritualità e il cristianesimo (anche per chi non ha il dono della fede) e uno dei pochi “sistemi di senso”. Anche la politica oltre ai mezzi e ai programmi ha bisogno di finalismo e di un progetto. Questi possibili sviluppi si possono ipotizzare attraverso una capacità di analisi che la D.C. di Moro e il P.C.I. di Berlinguer avevano e che i soggetti attuali non hanno. Ipotizzare non equivale a desiderare, soprattutto quando sono lontani i tempi di attuazione.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 18/7/2011 alle 21:29
La massima di Andreotti era valida nel novecento ma non negli anni duemila. La prova? Dal 1990 in poi il governo uscente è sempre stato battuto alle elezioni. Anzi Prodi lo è stato ancora prima (1998 e 2008). Il governo oggigiorno sembra logorare pesantemente chi ce l'ha non chi lo ha perso. Casini lo ha capito prima di altri e si è preparato per tempo a lasciare Berlusconi. Onore al merito.
Scritto da Roseto senza rose il 18/7/2011 alle 22:19
La zavorra non c'è più in Sicilia per Casini ma esiste in molti altri luoghi. Ad esempio in provincia di Varese dove i suoi (di Casini) sono attaccati al potere come cozze. Li conosco bene.
Scritto da Giordano il 18/7/2011 alle 22:27
Bello il commento di Fiori. Ma la conclusione qual'è? La nuova Dc? No, non può essere.
Scritto da Luca C. il 18/7/2011 alle 23:06
Caro Massimo, il tuo ragionamento pone due problemi. Uno è la riproposizione della tua diffidenza verso il sistema maggioritario. L'altro è l'ipotesi di un partito di ispirazione religiosa. Entrambi, anche se del primo abbiamo già parlato, meritano una discussione che non sia troppo limitata nello spazio, in coda a post dedicati ad altri argomenti. Ne discuteremo nelle prossime settimane e ti ringrazio ancora per la tua collaborazione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 19/7/2011 alle 09:00
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