Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 20/7/2011 alle 09:15

 

Non so assolutamente prevedere se la Camera dei deputati autorizzerà oggi l’arresto di Alfonso Papa. Con la confusione (o la furbizia?) tattica della Lega il risultato è del tutto incerto.
Per questo voglio dire la mia opinione prima di conoscere il risultato. Esiste o non esiste la persecuzione della magistratura nei confronti di Papa? Solo questa sicurezza mi indurrebbe a votare contro l’autorizzazione. In questo caso se fossi alla Camera voterei per il si.
Negare alla magistratura di procedere apparirebbe una sorta di autoassoluzione della classe politica. Percezione che andrebbe sempre evitata ma che, in questa fase di sfiducia generalizzata, sarebbe un tremendo autogol.
Diversa è la questione delle dimissioni dal Parlamento di deputati e senatori colpiti da informazione di garanzia, da rinvio a giudizio o da arresto.
Qualcuno, le dimissioni dovrebbe darle di corsa, certamente. Ma in linea generale ritengo sbagliato l’automatismo fra questi atti giudiziari e l’abbandono del Parlamento.
Si darebbe in mano alla magistratura un’arma letale sulla classe politica che non è degna di una democrazia matura.
Quando ragiono così, qualcuno obietta molto gentilmente che però io le dimissioni nel 1992 le avevo date immediatamente senza che nessuno me le avesse chieste. Rispondo che la motivazione di un gesto così radicale e crudele la devi trovare nel tuo cuore, nella tua coscienza, nella tua mente. Non può dipendere da un modello generale preconfezionato.


 
Commenti dei lettori: 44 commenti -
Le prime pagine dei giornali milanesi hanno già diffuso una notizia non confortante su Penati. Non mi sembra un bel giorno oggi!
Scritto da Ex democristiano il 20/7/2011 alle 09:42
Chi difende l'on. Papa si copre di vergogna. Comincio a pensare che era meglio il 1992/93.
Scritto da Gloria Pirola il 20/7/2011 alle 10:21
La Lega è un disastro. Bossi è in confusione. Reguzzoni un arrivista sfrenato che fa quel che dice Berlusconi. Cacciamoli via.
Scritto da Fernando F. il 20/7/2011 alle 10:27
Non riesco a trovare "cuore, coscienza e mente" nell'attuale parlamento italiano. Ti invito, Giuseppe, a non paragonarti a quella classe politica. Tu sei un autentico gentiluomo. Non lo scrivo per amicizia ma per convinzione.
Scritto da Filippo Valmaggia il 20/7/2011 alle 10:41
che strano automatismo, eh ? si vota su papa, e contemporaneamente, trapela notizia di un'indagine su Penati...tanto per avvertire il PD: non fate i furbi, o ce n'è anche per voi. ma non è quella procura di monza verso la quale ghedini smania di trasferire tutti i processi del premier ? lì non sono toghe rosse, mi sa.
Scritto da marco il 20/7/2011 alle 10:44
La Lega è in crisi profonda, senza linea, senza leader, senza progetto. Il federalismo fiscale è da gettare in pattumiera. Mi sa che il nostro On. Macchietta cambierà presto i suoi riferimenti.
Scritto da Iscritto Varese il 20/7/2011 alle 13:18
Sono curioso di vedere cosa farà il vostro Penati dopo le accuse che gli sono piovute addosso e quale sarà la reazione del Pd. Anzi lo so già: due pesi e due misure.
Scritto da Tenti Luigi il 20/7/2011 alle 13:24
Penati: dimissioni, dimissioni, dimissioni. Solo in questa maniera puoi essere credibile. Cosa dirà Bersani?
Scritto da G.S. il 20/7/2011 alle 13:42
Non sono d'accordo sulla parte delle dimissioni. Troppo garantista. In certe circostanze sono indispensabili. Ha ragione Di Pietro, la concentrazione di corrotti che c'è in Parlamento non esiste neanche a Scapia (Napoli).
Scritto da Dipietrista il 20/7/2011 alle 13:46
L'immunità per i parlamentari deve essere limitata ai soli atti e fatti che riguardano il mandato istituzionale. In tutti gli altri casi, penso sia giusto che i diritti e i doveri siano identici a quelli di tutti gli altri cittadini. Detto questo, pur comprendendo il timore che le inchieste giudiziarie diventino strumento di lotta politica, ritengo inammissibile che l'attuale equilibrio tra organi costituzionali ceda il passo ad una gerarchia che veda la Magistratura subordinata al potere politico. Sulle dimissioni il discorso è diverso e al di là delle norme la scelta attiene anche una valutazione individuale da parte dell’eletto e del suo partito di riferimento, che implica una valutazione più complessiva, non solo di natura giuridica, ma anche e soprattutto di coerenza e di opportunità sotto il profilo etico e politico. Sull’avviso di garanzia a Filippo Penati, ogni giudizio deve essere rinviato a quando la vicenda sarà più chiara. Tuttavia non mi stupirei se ci fosse del torbido, dal momento che gli interessi sul futuro (e sulla bonifica…) di quell’area ex industriale erano molto elevati.
Scritto da Leonardo C. il 20/7/2011 alle 14:48
Solo un Paese derelitto ha in Parlamento un (presunto) onorevole che utilizza il ruolo pubblico per farsi pagare donnine e bella vita … una vita da Papa. Ma, detto questo, l’arresto è una solenne bischerata. Ricordo a tutti che la carcerazione preventiva in Italia è consentita nei casi in cui vi sia pericolo di fuga o di inquinamento delle prove o di reiterazione del reato. Tutte fattispecie che nel caso di Papa non sussistono: infatti, una volta uscita la notizia dell’indagine, se avesse voluto sarebbe potuto scappare, e non l’ha fatto; se avesse avuto prove da inquinare avrebbe ad oggi avuto tutto il tempo di farlo e, quanto alla reiterazione del reato, non c’è più nessuno che gli pagherebbe nemmeno un caffè. La richiesta di arresto è assolutamente campata per aria; se avesse un minimo di dignità, invece, si sarebbe già dimesso. Ma se avesse un po’ di dignità non siederebbe in Parlamento.
Scritto da Larpi il 20/7/2011 alle 14:56
Grazie di cuore a @Filippo Valmaggia. Da uno come lui sono parole gradite perché non affatto scontate.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/7/2011 alle 15:27
@Tenti Luigi e G.S. - Tutta questa fretta di mettere Penati fra i "reprobi" mi sembra molto sospetta. Non sappiamo ancora quasi niente delle accuse che lo riguardano. Non vi sembra il caso di attendere qualche notizia in più? Fortuna che le la mia opinione sulle dimissioni l'ho scritta prima della notizia altrimenti mi avreste detto che lo avevo fatto apposta.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/7/2011 alle 15:32
Condivido il commento di Larpi. C'è in giro troppa demagogia e nello stesso tempo troppa poca dignità personale dei parlamentari.
Scritto da Acanfora Giacomo il 20/7/2011 alle 15:51
L'auto assoluazione della casta è l'ultima cosa che possiamo augurarci. Sarei anch'io per consentire alla magistratura di procedere senza indugi.
Scritto da Albertone da Giussano il 20/7/2011 alle 16:02
Adamoli, il tuo partito dovrebbe sforzarsi di essere garantista qualche volta. Tu Adamoli puoi dire quello che vuoi. Sei l'unico ad avere le carte in regola con quello che hai passato e per la dignità con cui l'hai fatto. Ma gli altri, perdio, siano un poco più prudenti. La verità è che per strappare qualche consenso in più sono disposti a tutto, anche a mettere a repentaglio quel che resta della nostra civiltà giuridica. Certi parlamentari sono maschere senza cuore e con poco cervello.
Scritto da Giancarlo F. il 20/7/2011 alle 16:02
Si vede che è bella, forte, genuina e solidamente radicata l’Amicizia fra Pippo (Filippo Valmaggia) e Pippo (Giuseppe Adamoli). Io, che ancora non faccio parte dello stretto entourage, mi devo accontentare della Pippa (Middleton). P.S.: Certo che non è un buon momento per i Pippi (Filippo Penati).
Scritto da Frank Slade il 20/7/2011 alle 16:04
L’avevo immaginato che aveva scritto il post prima di apprendere della notizia di Penati. Infatti, sono certa che, prudenzialmente, non avrebbe trattato questo argomento. Su Penati, ripeto quanto già detto una volta: sono fiera di aver espresso il voto disgiunto sul candidato-presidente alle ultime consultazioni elettorali regionali (e, quindi, di non averlo votato). Attendiamo sviluppi. Certo, un bell’UdP ...
Scritto da Mafalda il 20/7/2011 alle 16:29
Caro Larpi - Che in Italia si ecceda sulla carcerazione preventiva sono assolutamente d'accordo. Ma si eccede per tutti anche per la gente comune. In questo caso, e in questa difficile fase storica, negare l'autorizzazione, se non c'è il chiarissimo "fumo della persecuzione politica", sarebbe sbagliato. Si introdurrebbe un doppio regime francamente odioso e insopportabile.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/7/2011 alle 18:55
Cara Mafalda - Penso che questo post l'avrei scritto ugualmente così. Quando presento il mio libro una domanda è certissima e riguarda il perché delle mie dimissioni. La risposta è invariabilmente quella che ho dato oggi, naturalmente molto più argomentata. Solo che, se l'avessi scritto dopo aver appreso di Filippo Penati, qualcuno avrebbe sospettato che l'avevo fatto di proposito.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/7/2011 alle 19:02
Il voto di oggi alla Camera è un colpo quasi mortale al governo. Adesso voteranno si anche all'arresto di Marco Milanese, l'uomo di Tremonti? Scommettiamo che voteranno no? La Lega è allo sbando totale.
Scritto da Giustino F. il 20/7/2011 alle 19:10
Il commento di @Frank Slade è intriso di una simpaticissima intelligenza. Complimenti.
Scritto da E.F. il 20/7/2011 alle 20:20
@Frank Slade. Ti compiango, Franchino, non conosco ragazza più mediocre di Pippa Middleton. Il mio è un giudizio estetico, se bene, non mi sembri vivace neppure il suo sguardo e complessivamente trovo qualcosa di grossolano in lei che me la rende sgradita.
Scritto da Filippo Valmaggia il 20/7/2011 alle 20:21
La tua risposta a @Larpi mi convince più del post. Mettere in prigione le persone prima ancora di averle chiamate a discolparsi è barbarie. Però è vero che i maglistrati ne fanno uso con tutti i cittadini e allora perchè non con i parlamentari? Sotto questo punto di vista avrei votato anch'io per l'autorizzazione.
Scritto da Giovanni Costa il 20/7/2011 alle 21:40
Caro Adamoli, oggi è successo di tutto. La maggioranza si è rotta, la Lega anche, Berlusconi è imbufalito, Bossi è risultato praticamente assente, nella sinistra finiscono tutti o quasi tutti per fare i giustizialisti. Non credo che siamo alla fine del governo Berlusconi ma anche al tramonto della seconda repubblica.
Scritto da Luigi Pandolfi il 20/7/2011 alle 21:40
Elezioni subito. La maggioranza non c'è più. La Lega è in grave difficoltà. La leadership complessiva traballa. La giornata di oggi ha detto questo.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 20/7/2011 alle 22:06
Ho provato dispiacere per l'arresto di Papa ma credo che fosse necessario. Su Tedesco, una parte del Pd ha disatteso l'ordine di votare a favore della magistratura. Tutto ciò mi fa pensare. Voglio vedere cosa succederà con Penati.
Scritto da Giovanna G. il 20/7/2011 alle 22:10
L'automatismo fra accuse formalizzate e dimissioni è errato solo se fossimo in un Paese dove le dimissioni si danno per dignità e coscienza. Ma in Italia succede il contrario.
Scritto da Ruggero R. il 20/7/2011 alle 22:31
Caro Giuseppe, ho letto il tuo articolo e la sequenza di commenti successivi. Permettimi una breve riflessione...se ci fosse ancora la Politica (P maiuscola voluta) si tornerebbe entro una settimana, riguardo l'immunità dei parlamentari, a quanto partorì la Costituente nel 1947. Non c'è Politica e non c'è quindi uno solo che lo proponga,lo sostenga e lo faccia approvare. Questa è la dura lezione di questa seconda Repubblica. Meditate gente,meditate...
Scritto da FABRIZIO il 20/7/2011 alle 22:40
Gentile Adamoli, come sempre succede nel tuo blog, da un caso singolo sviluppi una riflessione più ampia. Ti devo dire che riguardo al caso Papa non ho niente da aggiungere: già nei precedenti commenti è stata analizzata a fondo la questione. Quel che più mi interessa sottolineare è la degenerazione dell'etica e dei comportamenti che prevale nei partiti attualmente al potere, e che si evince dalle intercettazioni di Bisignani, che immagino tu abbia letto e così molti dei tuoi lettori. Dei politici privi di ogni valore etico, completamente autocentrati, interessati unicamente ai giochi di potere ed al lusso, come possono fare il bene di questa nazione? Devo aggiungere che il problema non è neppure di "roma ladrona" e punto, è invece proprio anche delle regioni.Circola uno spassoso filmato sul web dove il presidente della lombardia Formigoni, uno degli uomini che pare stia lavorando al rinnovamento etico del pdl, parla dei sacrifici inevitabili che gli italiani e la politica dovranno affrontare per la crisi con alle spalle diversi yacht e, anche se non è certo una colpa, mi sembra significativo..Tu inoltre hai dato una sincera e coraggiosa risposta ad una mia domanda di qualche post fa, scrivendomi che il sistema, diciamo, di "cooptazione" degli uomini e delle donne del presidente del Consiglio in regione Lombardia era ben noto ai vertici del pdl regionale, e ciò non è forse un segno tangibile del livello di degrado a cui anche la politica regionale è giunta? E allora, che si può fare? Qualcuno, ad esempio, potrebbe dimettersi volontariamente. Come Mona Sahlin, viceprimo ministro svedese, a cui hanno contestato spese ingiustificate per l'ingente cifra di...5.000 euro, o Theodoros Roussopoulos, ministro greco, dimessosi per uno scandalo immobiliare, o ancora Karl-Theodor zu Guttenberg, ministro della difesa tedesco, dimessosi per aver copiato parte della tesi di dottorato..
Scritto da Carlo il 21/7/2011 alle 00:31
Caro Fabrizio, l'hai già detto tu. Come è possibile che nel degrado etico di questi tempi (dura da un bel pò, per la verità) si possa tornare ad una qualche forma di immunità, sia pure temporanea, per i rappresentanti dei cittadini nelle Istituzioni?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/7/2011 alle 08:48
@ Giuseppe. In Italia si eccede nella carcerazione preventiva verso tutti, certo. Ma se la detenzione preventiva per una persona comune ha, quale giustificazione, l’effetto “sorpresa” che può evitare fughe, inquinamento di prove o reiterazione del reato, nel caso di un parlamentare, che apprende della richiesta di arresto e, prima della decisione, ha mesi per scappare o inquinare prove, non ha senso. Piuttosto si dovrebbe poterli arrestare, con successiva (e celere) autorizzazione della Camera di appartenenza.
Scritto da Larpi il 21/7/2011 alle 08:52
Caro Carlo, due punti soltanto. Il caso Bisignani mette in luce un sistema inquietante di relazioni politiche inquinate. Quando dei ministri si rivolgono ad un faccendiere per far prevalere le loro posizioni nel governo significa che 1) non sono capaci di nulla; 2) il premier si fida di più dei faccendieri che dei suoi ministri. Sulle dimissioni, non le ritengo automatiche dopo un atto giudiziario preliminare al giudizio, ma se fossero un istituto meno disatteso sarebbe meglio per la politica e per tutti. Sono un garantista e credo una persona innocente fino alla sentenza passata in giudicato. Nel caso di chi occupa posti nelle istituzioni le dimissioni dovrebbero però intervenire volontariamente dopo il primo grado di giudizio.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/7/2011 alle 08:56
Vediamo adesso come si comporterà Filippo Penati. Ne vedremo delle belle. Solo la Lega è onesta senza neanche clientelismi scellerati, malgrado quello che dite voi.
Scritto da Bossiano doc il 21/7/2011 alle 09:06
Non c'è stata l'autoassoluzione alla Camera ma c'è stata al Senato. Cambia poco. la politica è squalificata.
Scritto da Lavoratore Malpensa il 21/7/2011 alle 09:18
@Giovanna G., ero in Aula. Il voto era segreto ma la stragrande maggioranza dei senatori pd ha votato per l' arresto di Tedesco, come da lui stesso richiesto nel suo 'drammatico' e devo riconoscere, dignitoso intervento. La Lega ha dichiarato voto favorevole, poi, compattamente, ha votato contro (fra di noi si parla e me lo hanno confermato alcuni colleghi leghisti) cercando poi subdolamente di evidenziare un nostro dissenso interno che si è manifestato, credimi, in modo molto, ma molto parziale
Scritto da paolo rossi il 21/7/2011 alle 09:50
@Larpi - Mi permetto di insistere per chiarire il mio pensiero sulla carcerazione preventiva, un argomento delicatissimo che mi sta particolarmente a cuore. Credo che debba essere molto ridotta senza nessuna distinzione fra cittadini conuni e politici e applicata solo nei casi di reale pericolo di fuga o di inquinamento delle prove. Questi rischi sono insiti prevalemtemente nei reati di mafia. Della carcerazion preventiva si fa un abuso indegno di un Paese civile.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/7/2011 alle 09:54
Mi piacerebbe sapere il tuo pensiero su Penati e sulle dimissioni richiesta dai consiglieri regionale di Vendola e di Di Pietro. Credo interessi anche ai miei colleghi.
Scritto da Consigliere reg.le Pd il 21/7/2011 alle 13:49
Sconsolante e non dignitosa questa destra che se la prende con Penati prima ancora di sapere esattamente di cosa è accusato. Non hanno nessun ritegno. Si guardino in casa, piuttosto, e arrossiscano.
Scritto da Ex Pci Gallarate il 21/7/2011 alle 14:00
Gentile Adamoli, anche io mi considero un garantista, e nutro molti dubbi sull'istituto della carcerazione preventiva. Ciò che mi chiedevo però è se le dimissioni volontarie in Italia debbano conseguire esclusivamente a dei reati penali o se, come avviene in altri paesi, debbano conseguire a dei comportamenti eticamente riprovevoli da parte del politico, che, vale la pena ricordarlo, non rappresenta nel suo operato solo sé stesso ma anche la repubblica. Per questo indicavo il caso Formigoni: perché, qualora venisse provato nel processo che intorno ad arcore vi sia stato effettivamente un giro di escort e che le persone coinvolte avrebbero potuto ricevere come ricompensa un posto in regione Lombardia, se i vertici del pdl lombardo sapevano certo non sarebbe un reato penale, ma credo sarebbe da considerare come situazione eticamente altamente riprovevole. Idem il caso Brunetta: un ministro che parla dei precari del suo paese come "l'Italia peggiore", non dovrebbe forse pensare a dimettersi.Tu che ne pensi? All'estero ci si dimette per molto meno: Rhodri Glyn Thomas, ministro della cultura gallese, si è dimesso perchè è stato visto entrare in un pub fumando un sigaro (lì è vietato), Marie Cecilia Stego Chilo, ministro della cultura svedese si è dimessa perché pagava in nero la babysitter ed aveva arretrati nel canone tv, Horst Koehler, presidente tedesco, si è dimesso perché durante una visita a Kabul aveva dichiarato che i tedeschi erano in guerra anche per difendere interessi commerciali..
Scritto da Carlo il 21/7/2011 alle 14:16
Piccola correzione mio intervento, mancava punto interrogativo: "Idem il caso Brunetta: un ministro che parla dei precari del suo paese come "l'Italia peggiore", non dovrebbe forse pensare a dimettersi?."
Scritto da Carlo il 21/7/2011 alle 14:36
Questa mattina ho ricevuto tre commenti totalmente illeggibili con caratteri incomprensibili. E' certamente un problema tecnico. Chiedo ai tre lettori di rimandarmeli che saranno immediatamente pubblicati.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/7/2011 alle 15:16
@Carlo - Mi scuso per il ritardo con cui rispondo. In realtà avevo già risposto ma il problema tecnico segnalato alle 15.16 ha riguardato anche un paio dei miei interventi e non me ne ero accorto. In realtà, se paragoniamo quanto avviene in Italia e in Europa (lasciamo pur stare il resto del mondo) una delle differenze più cospicue è proprio relativa alle dimissioni che da noi sono accantonate come una sciagura anche quando potrebbero rappresentare una dignitosa via d'uscita da situazioni perlomeno incresciose. Su Formigoni non ho nessuna difficoltà a ripetere che il nome della Minetti circolava già qualche mese prima delle elezioni. Se lui sapesse o no della vera ragione della pressione che riceveva da Berlusconi, questo mi è oscuro. Se avesse accettato la proposta di eliminare il "listino del Presidente" non avrebbe corso questi rischi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/7/2011 alle 22:16
Caro Adamoli, ti ringrazio per la risposta sincera e coraggiosa alla mia domanda.
Scritto da Carlo il 21/7/2011 alle 22:33
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