Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 25/7/2011 alle 10:51

 

 
Una volta quelli di noi che volevano impegnarsi nel sociale andavano alle riunioni per imparare, per farsi una cultura politica. Potevano essere operai o laureati. Non faceva molta differenza. Taccuini e appunti, domande e risposte.
La prima cosa che ci dicevano era: “non semplificate le cose complesse.
E’ un’illusione, una scorciatoia da non prendere mai, un boomerang che vi ritorna addosso”.
Da vent’anni circa le analisi complesse sono scomparse dal linguaggio politico. Hanno fortuna i retroscena dei vari accadimenti, il gossip, le cronache giudiziarie. La cultura politica è considerata un orpello di cui si può fare a meno.
Questa trasformazione è stata innescata dalla crisi del sistema della prima repubblica. I partiti di quel tempo hanno avuto tutti, chi più chi meno, le loro belle responsabilità. Chi per aver colpevolmente lasciato il vuoto (Dc e Psi). Chi per non averlo colmato a dovere (Pci-Pds). La Destra, lo dico quasi con amarezza, non è mai esistita come partito di massa.
La comunicazione politica iniziata allora ha venduto agli italiani sogni e magie a basso prezzo.
I fondamentali della politica? Ma va là. Meglio parlare come si fa al bar sport.
Il federalismo che cos’è? E chi se ne importa. Basta la parola.
Il Pdl? Si decide con l’annuncio del predellino in piazza S. Babila .
Gli avversari politici? Non hanno mai lavorato.
La colpa di ciò che non va? E' sempre degli altri (anche a sinistra).
Le repliche motivate agli avversari? Meglio il gesto dell’ombrello.
Molti chiamano berlusconismo quest’arte imbonitrice. Mah. Non so se ha cominciato prima Berlusconi o prima Bossi.
Se è berlusconismo, sopravvivrà a Berlusconi.
Un lettore (Carlo) una decina di giorni fa aveva sottolineato l’importanza di ripartire dai dati oggettivi della realtà e di ragionare con una metodologia seria.
Concordo con lui. Sarei soddisfatto se lo facesse seriamente il Pd a tutti i livelli.
 

 
Commenti dei lettori: 48 commenti -
Le due foto dicono quasi tutto. E' una forma di comunicazione primordiale che provoca gli istinti ma non la riflessione. E' arrivato il momento di cambiare strada.
Scritto da Baroffio Loredana il 25/7/2011 alle 11:34
Sempre di più il linguaggio politico della destra è basato sul parlare "alla pancia" dell'elettorato. Non sembra esserci più il tempo degli approfondimenti, delle discussioni ma basta lanciare il sassolino nello stagno della paura, della diffidenza ed ecco che si muovono i giudizi frettolosi. Il PD dovrebbe non rincorrere la destra su questo ma sposare la logica del fact based. Si discuta di fatti concreti, di idee, di proposte. Le ideologie sono importanti ma non devono ostacolare il percorso.
Scritto da Simone Franceschetto il 25/7/2011 alle 11:54
Dal mio punto di vista, che certamente non è oggettivo perché è influenzato dalla militanza nel PCI, la crisi della politica italiana ha origine dalla scissione di Livorno, ma nei tempi più recenti si è innescata quando Enrico Berlinguer se ne andò ai cancelli della Fiat a sponsorizzare l'occupazione della fabbrica. E i Napolitano non parlarono allora e tacquero per sempre... Tramontò allora la speranza dell'evoluzione del più grande partito della Sinistra italiana verso la Sinistra democratica europea, si burocratizzò il rapporto con le “masse”, si infranse il mito dei capi carismatici. Berlinguer aveva l'organizzazione, l'apparato, la cultura politica e il benedetto “carisma”, ma volontariamente fallì. Poi sapemmo che, predicando moralità e austerità, il Partito continuò a ricevere finanziamenti dall'Unione Sovietica. Su tutto, ideali e speranze e progetti, cadde il sospetto della mistificazione. Così mi spiego il fenomeno Berlusconi (seppure ad aprile scorso sarebbe andato a scadenza il secondo governo Prodi). La crisi continua, la Sinistra latita: le “proposte” rifiutano la politica: governi tecnici, personalità salva-patria, negazione di riforme serie, nessun leader credibile. Berlusconi, nel confronto con noi, appare come un titano.
Scritto da ulderico monti il 25/7/2011 alle 12:12
Le premesse della seconda repubblica sono state tradite alla grande dalla destra ma anche la sinistra ha le sue responsabilità. Chi ha mandato via Prodi nel 1998 e poi nel 2008? Speriamo nel prossimo futuro ma di strada ce n'è moltissima di fronte a noi. Lunga e difficile.
Scritto da Ex Pci Gallarate il 25/7/2011 alle 12:16
La mitica società civile vuole questo: semplificare, semplificare, semplificare. Per chi è fuori della poltica è tutto facile. Ma guidare una comunità, qualsiasi comunità è un compito arduo. Parlar male della politica non basta, anzi si aggrava la situazione. Le promesse di Berlusconi e Bossi sono attecchite in questo humus fertilissimo.
Scritto da Formenti Giuseppe il 25/7/2011 alle 12:25
Caro Adamoli, ti ringrazio di aver raccolto il mio appello. Un grande poeta del novecento, Carlo Betocchi, intitolava così delle sue poesie: "Realtà vince il sogno". Questa classe politica al potere ha invece operato al contrario, ecco quanto mi sconcerta. Slogan, ragionamenti emotivi (basati non su dati di realtà ma sulle emozioni), mancanza di contatto con il reale e tendenza all'autocrazia, disprezzo per ogni forma di cultura e di arte (in un paese come il nostro, unico al mondo per bellezza, che dovrebbe puntare sulla conservazione del suo patrimonio ambientale, culturale, artistico), una falsa idea di progresso (un "progresso" contro le popolazioni che in un determinato territorio ci vivono, contro la qualità della vita e la salute delle stesse) consistente in cementificazioni indiscriminate ed opere titaniche, costosissime e di dubbia utilità (mentre, dati alla mano, una famiglia su 5 sta erodendo i propri risparmi per sbarcare il lunario), corruzione diffusa ad ogni livello, finanziamenti risibili alla ricerca (un mio parente stretto, medico e ricercatore, mi racconta che, quest'anno per fare ricerca ha ottenuto meno di cinquemila euro...ma vi rendete conto?), questi i tratti dominanti di questa politica fatta da gente molto ignorante quando non in malafede.Si dice che la regina Maria Antonietta, in seguito alle prime proteste della gente di Parigi, ai dignitari di corte che le facevano presente che il popolo non aveva il pane per sfamarsi abbia risposto "dategli le brioche", denunciando così l'abissale distanza che separava il ceto nobiliare di quell'epoca dalla borghesia e dal popolino. Probabilmente tale risposta non ci fu davvero ma sappiamo che la rivoluzione francese, sospinta dal vento della Storia, investì la Francia e l'Europa dell'epoca e spazzò via quella nobiltà arcaica. Certo, ripartire dalla realtà costa fatica,bisogna impegnarsi: leggere libri e giornali, acquisire nozioni statistiche, mediche, biologiche, economiche, andare nei luoghi e parlare con chi ci abita (magari è meglio che mandarvi i militari in assetto di guerra, come l'esercito americano con gli indiani), ascoltarne le ragioni, però, io credo, con uno stipendio di 14.000/15.000 euro al mese, questa fatica si può anche fare.. Segnalo, e consiglio ai tuoi lettori, a proposito di buon giornalismo, fondato sui dati di realtà e non sulla propaganda becera, l'ottimo articolo di Mucchetti "Appunti sull'alta velocità", a proposito della TAV in val di Susa, apparso recentemente su "Sette".
Scritto da Carlo il 25/7/2011 alle 12:59
Da giovane quale sono le posso assicurare che la voglia di fare politica c'è ancora ma non nei partiti. Cerco di auto-convincermi e di convincere i mie amici, ma non c'è niente da fare.
Scritto da Agosti Rino il 25/7/2011 alle 13:06
Secondo @Ulderico Monti il Pci non è mai diventato una forza della socialdemocrazia europea e io gli do ragione. Ci portaiamo dietro questa tara. Il Pd a volte mi convince, a volte mi pare in preda a una gran confusione anche morale. La vicenda Penati con le implicazioni che arrivano fino a Bersani attraverso Gavio e Unipol ne è la dimostrazione.
Scritto da Pd Pavia il 25/7/2011 alle 14:03
Sotto l'aspetto della comunicazione politica Berlusconi e Bossi si assomigliano parecchio. Quando finisce l'uno finirà anche l'altro. Non c'è Maroni che tenga. Anche lui è della stessa pasta fatta nella cucina padana. Sarà tutta questa pseudo cultura ad essere sconfitta. La domada è un'altra per conto mio. Chi vincerà? Uno dei partiti esistenti o una forza totalmente nuova? Il Pd appare come un roseto senza rose.
Scritto da Roseto senza rose il 25/7/2011 alle 14:17
Caro Giuseppe, quello evidenzi col tuo post odierno è il problema di questa nostra “stramba seconda repubblica”. Scrivi giustamente che tutto è stato portata a “chiacchiera da bar sport” non solo però nel linguaggio, anche nel concepire la “nuova” politica come una partito di calcio dove però il segno x è sconosciuto e dove elettori e politici ( senza distinzione ) sono ultras della curva, sempre ed in ogni luogo, nelle piazze reali come in quelle virtuali, nelle Istituzioni come negli studi televisivi. Ma, bisogna anche dirlo, la casta dei giornalisti – già perché anche loro non sono da meno dei politici – si è subito adeguata a propagandare il “nuovo verbo”. Funari insegna. Occorre, però, recitare anche un “mea culpa”. Chi viene da lontano sa bene che linguaggi oscuri coprivano la difficoltà del momento, ma anche la necessità di guadagnare tempo per dare corso alle mediazioni. E questo ha allontanato la gente comune dalla politica. Poi è comparso Bossi, lui si vero “rivoluzionario” ha liberato gli istinti ( quelli più bassi ) nella parola come nel pensare ed esternare e così quello che non era lecito dire è divenuto legittimo e accettabile. Ma mi pongo un altro problema. E noi del centrosinistra? E noi non ci siamo adeguati – non alla banalizzazione del linguaggio – ma a quella dei ragionamenti tanto da aver perso ogni sofisticazione e ogni abitudine ad una analisi più approfondita capace poi di tradursi in soluzioni? E non abbiamo anche noi banalizzato la politica con candidati e candidature di segretarie di politici, di uomini e donne di TV, di improbabili intellettuali della domenica o di protagonisti, giovani donne o ragazzotti perché apparsi con audience elevato su YouTube od altro? E tutti incapaci poi di intervenire con senso in una aula assembleare facendo lì si ragionamenti politici?
Scritto da roberto molinari il 25/7/2011 alle 15:05
Il post coglie nel segno. Vi consiglio di leggere Ernesto Galli Della Loggia sul Corriere. E' l'editoriale di oggi.
Scritto da Giovanna G. il 25/7/2011 alle 15:34
L' esaltazione della politica espressa da @Roberto Molinari ha fondamenta solide. Realizzare politiche che non tengano mai conto degli umori della gente (che non significa correre sistematicamente dietro alla piazza) è un grave errore strategico di questa politica. I partiti sono insostituibili in democrazia, dipende però come lavorano e come si muovono tra la gente. A Varese, caro Molinari, rispetto ai cambiamenti in atto, ben colti dai cittadini, dove era il Suo Pd? A nanna, ecco dov'era!
Scritto da un rottamatore il 25/7/2011 alle 16:21
Bel predicatore della Domenica questo @Roberto Molinari segretario del Pd di Varese. Ma oltre le parole veniamo ai fatti: 5 anni a Varese senza opposizione e senza proposte, poi niente candidati per le amministrative, poi opposizione all' unica candidatura decente, l' Oprandi, che ha fatto un ottimo risultato, poi via la stessa da capogruppo, meglio mettere un funzionario di partito, poi via in volo dall' Area Franceschini e decollo a Casa Marantelli. E ancora scrive, scrive, scrive.............
Scritto da Aspide il 25/7/2011 alle 16:35
Condivido totalmente @Simone Franceschetto. Con altre parole afferma i concetti di @Carlo il quale eleva oggi un inno alla “fatica politica” che mi trova sostanzialmente in linea. Una sola osservazione: questa fatica dovrebbe allargarsi al di là di chi ha posti importanti nelle istituzioni. Non credo al “partito degli eletti”, quale ne sia il colore politico benché gli eletti abbiano un ruolo decisamente rilevante. @Ulderico Monti spinge il suo ragionato pessimismo fino a rappresentaci un Berlusconi “titano”. Se non altro serve a bilanciare l’opinione ingannevole, e ben radicata a sinistra, che il premier sia soltanto uno stupido profittatore. A @Roberto Molinari dico questo: dagli intellettuali della Magna Grecia (come Gianni Agnelli definiva Ciriaco De Mita) ai politici da You Tube (alla Santanché). Ovvio per chi andrebbe la mia preferenza ancora oggi. Credo davvero che sarebbe più giusto se il pendolo di queste oscillazioni estreme si fermasse su una misura di equilibrio, di concretezza progettuale, di giusta capacità manageriale. Su questo punto, concordo, dobbiamo impegnarci tutti quanti. Gli interrogativi di @Roseto senza rose, qualche volta me li pongo anch’io.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 25/7/2011 alle 16:56
Non so se @Roberto Molinari è uno che predica bene e razzola male. Sono di Milano e non lo conosco. Però i suoi commenti non sono mai banali e mi spiacerebbe se le critiche acide e pesanti che riceve lo allontanassero dal blog. Noto però che Adamoli è bravo nel trattenere tutti dosando con maestria i suoi interventi.
Scritto da Il pirata il 25/7/2011 alle 17:09
Non sono iscritta a nessun partito ma mi preoccupa lo stesso quello che scrive @Agosti Rino.
Scritto da Cittadina cattolica il 25/7/2011 alle 17:16
Mettere Bossi sullo stesso piano di Berlusconi è un peccato mortale, caro Adamoli.
Scritto da Bossiano doc il 25/7/2011 alle 17:45
Caro @il Pirata, che tu sia di Milano o di Varese ha poca importanza. Sei un pirata senza denti, anzi, artigli. Un pirata mollaccione, democristiano che preferisce rubare alle vecchiette che assaltare vascelli. Dico questo se no non saresti, su Molinari, intervenuto in questo modo. Il nostro portavoce del pd varesino argomenta bene le sue posizioni, non c'è dubbio, ma prenderlo come fai te a scatola chiusa, muuhm, mi sa che lo conosci e che lo proteggi perchè, più che pirata, sei un cortigiano.
Scritto da Aspide il 25/7/2011 alle 18:19
Mi piace quello che scrive @Monti. La scelta del Pci-Pds doveva essere quella socialdemocratia europea. Invece hanno inseguito la solita via italiana che per il Pci dei vecchi tempi andava bene perchè gli consentiva di differenziarsi dai sovietici, ma dopo la caduta del muro di Berlino era solo un atto di furbizia che paghiamo ancora adesso.
Scritto da Lucianone il 25/7/2011 alle 18:35
Riguardo al pd, che qualcuno ha richiamato: questo partito nacque su ispirazione dell'elite intellettuale che, tempo addietro, si coagulava intorno al giornale "Repubblica", con l'ambizione di unire due tradizioni politiche diverse, quella dell'ex pc e quella di derivazione democristiana. Il problema di come potesserero interagire tali aree culturali non era di facile soluzione, e quegli intellettuali che avevano letto il sociologo Bauman, teorico della "società liquida", in verità comprendendolo ben poco, ritennero che un "partito liquido", del pensiero debole, distante dalla realtà del cittadino comune ma fortemente "mediatico" e vicino ai vari potentati del paese, potesse svolgere questo ruolo di trait d'union ed attrarre consenso elettorale. Mancava un leader ad uopo, che venne identificato nella figura di Veltroni. I risultati di quella stagione sono ormai noti a tutti. Successivamente alcune fazioni del partito rimasero ammirati dal modello leghista e dalla figura politica di Formigoni e cominciarono a straparlare di "vento del nord", altri si convinsero che il modello berlusconiano fosse l'unico possibile politicamente nella società italiana attuale. La provincia di Varese con Marantelli, detto come molti lettori sapranno già "il leghista rosso", non fa eccezione, e quindi non mi sentirei di colpevolizzare troppo i dirigenti visto l'andazzo culturale generale. Il presente del partito però è ben diverso: Bersani, che è uomo intelligente, ha compreso il fallimento di questo paradigma e sta provando a riportare il partito nel mondo reale, aiutato in ciò da un vento nuovo (ossia che porta valori nuovi:il rispetto della dignità del lavoro, femminile, dell'ambiente, della cultura e la reazione al disastro economico in cui il duo B&B ha precipitato l'Italia) che sta spirando nel paese, e che, seppur in maniera confusa e talvolta non condivisibile, viene rappresentato da forze politiche come i grillini, lo stesso Vendola, o sociali come le donne di "se non ora quando", i no Tav, i no Dal Molin, e da politici intelligenti come Boeri, Civati ed altri. B&B sono il passato, ed il loro carnevale si è concluso da un pezzo. Ai dirigenti del pd un consiglio: se volete ritornare al mondo reale iniziate facendovi mandare dalla Rai tutte le puntate di Report, guardatevele con attenzione, approfondite la vostra conoscenza facendo una ricerca (libri, giornali, internet) su tutte le problematiche evidenziate ed iniziate a provare a cambiare le cose.
Scritto da Carlo il 25/7/2011 alle 19:08
Berlusconismo e Bossismo hanno, ciascuno con proprie peculiarità, inoculato, in dosi industriali, nella cultura del paese e quindi anche nella sfera della politica , la banalizzazione, l'individualismo, il potere fine a stesso,la volgarità, la propensione alla furbizia e alla corruzione. Tutti virus già presenti nel paese ma in misura fisiologica. Con il controllo dei media, conseguente al conflitto d'interessi del Cavaliere, sembra essere avvenuta una preoccupante mutazione antropologica
Scritto da cesare chiericati il 25/7/2011 alle 19:20
Sono ancora on-line (che bello quando non cucino io!) e ne approfitto. Se mi rivolgessero la famosa frase-test: “Vuoi comprare una macchina usata da @Il pirata?” io risponderei senza indugi di sì. @Il pirata si è sempre presentato su questo blog con discrezione e rispetto nei confronti degli altri. Non ha mai avuto umoralità o sbavature. Senza entrare nel merito delle questioni che solleva @Aspide, considero la sua acredine nei confronti de @Il pirata del tutto fuori luogo e senza senso. Venendo al post, Adamoli ha messo sul fuoco tantissima carne, il discorso è interessante (si può parlarne per intere settimane, anzi, organizziamo una “summer school”) ma le soluzioni difficili da trovare. E poi devo scappare, mi aspetta una cena (si fa per dire …) seguita da un dibattito. Come diceva Nanni Moretti in “Io sono un autarchico”: “Noooo, il dibattito no!”
Scritto da Mafalda il 25/7/2011 alle 19:56
Invidio questo blog. Magari ne avessimo noi in provincia di Lecco uno di questo valore. A parte le polemiche astiose di Varese che non riesco a soffrire ma che sono molto contenute nel numero e nello spazio dei commenti, i problemi agitati e discussi qui sono di grande interesse. Grazie ad Adamoli ma grazie ai commentatori.
Scritto da Brielli Giuseppe il 25/7/2011 alle 20:39
Quello di Chiericati è un intervento sintetico e del tutto condivisibile. Bossi e Berlusconi, due metodi diversi ma convergenti: banalizzazione, individualismo, volgarità, potere fine a se stesso. Elementi che già c'erano e che sono stati aggravati.
Scritto da Marilena M. il 25/7/2011 alle 21:18
@Mafalda come senza senso. Dai sforzati, sei così sveglia quando vuoi un mezzo significato e senso lo puoi trovare. Io rimando e dico: "E se il @Pirata fossi tu?" Beccata? Che strani pensieri frullano ogni tanto nella capa malata di un commentatore!
Scritto da Aspide il 25/7/2011 alle 21:53
@Aspide, sei offensivo e sciocco, un eufemismo. Scrivo sul blog da quasi due anni. Ci sono capitato (l'ho detto la prima volta) su consiglio di un'amica che lavora in regione, la stessa che mi ha avvisato di questo commento. Vivo a Milano, non me ne frega niente di Varese e non sono mai stato democristiano, se non altro per l'età. Leggo sempre @Molinari perchè offre uno spaccato democristiano molto più di Adamoli e questo m'interessa. Oggi si discute molto del ritorno di un partito di quel tipo. Vai a spargere i tuoi veleni da qualche altra parte, non su di me.
Scritto da Il pirata il 25/7/2011 alle 22:07
Dimenticavo: grazie @Mafalda.
Scritto da Il pirata il 25/7/2011 alle 22:14
Caro Giuseppe, io penso che il berlusconismo, sia molto di più e peggio dell’ “arte imbonitrice” di cui il nostro premier è un simbolo indiscusso. Sono anzi convinto che oggi il berlusconismo è una medaglia a “ tre lati” , da un lato il semplicismo rozzo di tipo leghista, con i terminali sistemati nella pancia più profonda , quella più soggetta alle “diverticoliti cosiddette da benessere”, da ingordigia, da alimentazione eccessiva e grassa. Dall’altro lato c’è proprio l’istrionismo boccaccesco più propriamente berlusconiano, quello dei “sogni e magie a basso prezzo “ e delle analisi semplici e superficiali su cui “ sogni e magie” si fondano. Il “ terzo lato” , quello che fa della moneta un solido,esattamente un cilindro, è rappresentato dall’anello che tiene insieme i due “lati” veri e propri, ed è quello che conferisce “spessore “ , “volume e peso” alla “moneta del berlusconismo “ che, proprio grazie a ciò, continuerà ad essere “battuta “ e a “circolare” anche senza Berlusconi. Il “valore” di questa moneta è dato dall’insofferenza per uno Stato che, come noi lo concepiamo, crei regole e le faccia rispettare, prevenga i conflitti sociali e ne indirizzi le energie positive verso obiettivi di benessere comune , condiviso . E’dato dall’insofferenza per la democrazia,che della “sovranità popolare” regolata dalle leggi, si nutre e si alimenta . E’ dato dall’insofferenza per la responsabilità sociale dell’impresa , dell’imprenditoria e della ricchezza che ne deriva. E’dato dall’insofferenza per ogni “idea “ che non sia funzionale alla filosofia che vuole il popolo bue e sottomesso. E’ dato dall’insofferenza per un fisco che chieda di più a chi ha di più ( come noi vogliamo), perché la loro idea di Stato e di Fisco non contempla il concetto di solidarietà sociale. E’ dato dal valore assoluto dato alla ricchezza e al lusso da ostentare in faccia a quelli che lorsignori chiamano “ perdenti” , ossia a tutti coloro che non sono ricchi e non aspirano a diventarlo e non invidiano la ricchezza altrui; non sono egoisti e, per di più, considerano la solidarietà un valore; pagano le tasse e pensano che sia assolutamente giusto pagarle e farle pagare a tutti, soprattutto ai più ricchi, i cosiddetti “vincenti “! Questa moneta reca stampata l’effigie di berlusconi su tutti tre i lati, è pesante.., viene “battuta”ma è falsa e circola illegalmente. Sarà una dura battaglia farla ritirare dal mercato, ma ce la faremo !
Scritto da giovanniderosa il 25/7/2011 alle 22:29
Confermo le parole del @Pirata per i suoi rapporti con il blog e lo ringrazio per la collaborazione insieme alla sua gentilissima amica. Non entro nelle polemiche specifiche perchè sono sicuro che non interessano alla stragrande maggioranza dei lettori, moltissimi dei quali non sono di Varese. Farò in modo di poter continuare la discussione in modo sereno con @Roberto e con chiunque sia animato da spirito positivo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 25/7/2011 alle 23:16
Quando finiremo di parlare di Berlusconi? Che sia il "cattivo" è acclarato, e qui sta la sua seduzione, per noi ammaliati dal culto della Sua personalità! Politicamente parlando, noi infelicemente di sinistra chi sceglieremo tra Onan e i Tre Porcellini? Sul fascino autarchico del primo non dirò nulla, tra i Tre, due fanno i "bauscia", il terzo è un costruttore, fa cose concrete in tempo reale. La concretezza del Terzo Porcellino ci è sconosciuta.
Scritto da ulderico monti il 26/7/2011 alle 05:48
E' bello leggere sia @Carlo che @giovanniderosa, peccato che siano sempre un pò lunghi. E' vero che per spiegarsi ci vogliono le parole sennò si cade nelle semplificazioni però io leggo al blog posso dedicare 8/10 minuti. Grazie lo stesso. Grazie anche a @Monti che mi piace un sacco.
Scritto da Lucia S. il 26/7/2011 alle 08:41
Penati finalmente ha dato le dimissioni. Voglio vedere con chi lo sostituiranno. Da qui si capirà sel il Pd voul cambiare pagina.
Scritto da Funzionario regionale il 26/7/2011 alle 08:54
Caro Adamoli, secondo lei @Aspide e @ E.F. sono la stessa persona?
Scritto da Elisabetta C. il 26/7/2011 alle 09:07
Caro giovanniderosa, condivido molto del tuo commento. Una sola osservazione. Secondo me solo un rivolo della "moneta" di Berlusconi circola illegalmente, il resto, cioè la gran parte, circola in modo del tutto legale nella nostra società che l'ha largamente apprezzata. Questo è il nostro vero problema, l'empatia che ha saputo realizzare con il "popolo" che ci piaccia o no. Ha ragione anche @Ulderico Monti, non lasciamoci però ossessionare dal premier. Ormai è al tramonto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/7/2011 alle 09:53
Cara Elisabetta, non so rispondere alla tua domanda. Non so chi siano né @E.F. né @Aspide. Mi piace provocare la dialettica politica e culturale forte e aspra, non m'interessano (e non interessano i lettori) le polemiche interpersonali. @E.F. e @Aspide sono benvenute se parlano di problemi e di idee. Qualche volta E.F. lo ha fatto ed ha ricevuto i pareri che mi aveva richiesto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/7/2011 alle 10:00
Caro Giuseppe, ti ringrazio per l’uso corretto che fai del blog, luogo di incontro, ma anche di confronto su più temi. Ringrazio anche chi mi ha espresso attenzione e, come è mio costume non rispondo a chi usa le parole come pietre per colpirmi. Una unica considerazione. La politica finisce quando si insegna ad odiare chi non la pensa in modo uguale. Si delegittima con la falsità e l’offesa e questo impedisce ogni confronto leale. Tutto questo fa parte di una stagione politica che ho vissuto da giovane e che non voglio più rivivere perché so dove porta. Nel PD di Varese sono stati introdotti degli elementi di corruzione morale, questo lo sai perché con te ne ho parlato diverse volte. Quello che vediamo è figlio di questa cultura. Ne più ne meno. E io non sono disposto a scendere a patti con questo modo di fare politica.
Scritto da roberto molinari il 26/7/2011 alle 10:19
Qualche volta mi domando se siamo alla vigilia del crollo della seconda repubblica . Non ho vissuto la transizione del 93/93/94 come l'hai vissuta tu. Sarebbe interessante che tu ne parlassi.
Scritto da Giovane rottamatore il 26/7/2011 alle 11:40
Lasciate perdere le polemiche stupide e piene di astio, andate avanti in questo modo. Non rovinate il blog.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 26/7/2011 alle 11:51
Condivido appieno quanto scritto da @Cesare Chiericati. Mi sia consentito un'aggiunta; un tempo certa gestualità che mio padre definiva "da carrettiere" non era faccenda da persone a modo. Oggi, questa volgarità, è stata digerita quasi da tutti, come fosse un fatto normale: "lo fanno in televisione"! Quando penso che, da insegnante, avrei fulminato l'imbecille che si permetteva il gesto delle corna in una foto di classe...e si trattava di adolescenti!
Scritto da Angelo Eberli il 26/7/2011 alle 12:45
Nell’inconscio collettivo della sinistra italiana è profondamente radicata una presupposta duplice superiorità, etica e culturale. La prima si manifesta nel considerarsi immuni dai fenomeni degenerativi della prassi politica, come la corruttela, il clientelismo, l’abuso delle posizioni di potere, il personalismo, ecc. La seconda, invece, affonda probabilmente le sue radici nella pretesa infallibilità delle ideologie assolute di un tempo, che ancora oggi condizionano il linguaggio e le categorie interpretative di una certa sinistra. E’ da questo piedistallo che la sinistra molto spesso finisce per esprimere giudizi non adeguatamente ponderati, liquidando con categorie /etichette dal significato negativo, come “bossismo” e “berlusconismo”, fenomeni politici la cui complessità suggerirebbe un’analisi molto più complessa ed articolata, se non altro per comprendere le ragioni del consenso elettorale acquisito dal centro-destra negli ultimi anni. Certamente è vero che la politica è oggi affetta dal superficialismo, che si manifesta nel rifiuto di qualsivoglia approfondimento e nella necessità di conformare la comunicazione ai tempi ed ai codici dei mass media, con le inevitabili semplificazioni che ciò comporta. Inoltre il partito ha ormai esaurito la sua originaria funzione di medium di comunicazione/formazione/relazione, rivelando la propria natura di puro apparato burocratico funzionale al controllo dei processi decisionali. Tuttavia, se il mondo in questo passaggio di millennio è cambiato, è altrettanto vero che occorre fare, oggi assai più di ieri, uno sforzo di creatività e di elaborazione che consenta di ricostruire una visione critica della realtà, dei processi sociali, delle nuove dinamiche della rappresentanza politica. Il primo passo, però, è liberarsi di ogni zavorra ideologica e della presunzione di possedere già una propria verità come rendita del passato.
Scritto da Leonardo C. il 26/7/2011 alle 13:41
L'errore di Adamoli è stato quello di pensare che il Pd potesse sostituire la DC(o una sua parte). Il centrodestra in italia è sempre esistito ed è stato rappresentato dall'anima moderata della democrazia cristiana. (De Gasperi, Piccoli, Rumor, Bisaglia e altri)con i vari partiti liberali della Prima Repubblica. Berlusconi ovviamente finirà il suo tempo ma quello che ha rappresentato anche in malo modo proseguirà. Il cantiere è già aperto
Scritto da Osservatore il 26/7/2011 alle 14:48
@Leonarco C. - Sono totalmente d'accordo con la parte finale del tuo commento. Insisto sempre su un punto: liberarsi della zavorra ideologica del passato non significa affatto liberarsi delle idealità che devono sorreggere una grande forza di centrosinistra. Sono le sole che possono consentirci di "ricostruire una visione critica della realtà, dei processi sociali, delle nuove dinamiche della rappresentanza politica". Ce n'è un bisogno vitale.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/7/2011 alle 16:30
@Giovane rottamatore - Non è semplice descrivere le differenze e le analogie fra l'oggi e gli anni 92/93. Cercherò di farlo dal mio punto di vista, in uno dei prossimi post.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/7/2011 alle 16:33
“Ricostruire una visione critica della realtà, dei processi sociali, delle nuove dinamiche della rappresentanza politica”: così Leonardo C. ripreso nel commento di Adamoli. La tensione etica, la pulsione di rinnovamento, la propensione all'impegno politico e sociale di grande parte degli interventi, deve essere condivisa come una speranza per il futuro. Ma è anche il segno della crisi della Sinistra, dell'inerzia progettuale e dell'incapacità realizzatrice. La condizione di crisi del Paese – così efficacemente denunciata negli interventi – avrebbe dovuto indurre la Sinistra ad elaborare, da tempo, progetto politico e proposta programmatica. Oggi dovrebbe essere operativa la struttura di governo alternativa, costituita e consolidata fin dall'inizio della crisi, con alleanze verificate e con un leader definitivamente selezionato. Se così fosse parleremo di progetti concreti, consapevoli, per ripetere l'efficace sintesi di Leonardo, che la ricostruzione di una “visione critica della realtà, dei processi sociali, delle nuove dinamiche della rappresentanza politica” è già in atto, che la nuova visione politica ed etica è in cammino, che l'impegno di tutti e di ognuno è l'azione riformatrice concreta. Se la Sinistra avesse elaborato progetti e politiche concrete, avrebbe credibilità. Tutti noi saremmo credibili, perché non appariremmo dei “discussori”, bensì dei “realizzatori”.
Scritto da ulderico monti il 26/7/2011 alle 19:39
Condivido @Angelo Eberli. Istruttiva la foto di Berlusconi. Ma anche quella di Bossi.
Scritto da Vittorio il 26/7/2011 alle 19:41
Arrivo anch’io in extremis (ieri sera ero molto di corsa e, essenzialmente, ho fatto un intervento per solidarizzare con @Il pirata). Il 27 giugno ero in vacanza e mi sono persa la presentazione, a Milano, del “Rapporto sulla città 2011” curato dall’Ambrosianeum (Marco Garzonio, per intenderci). Il titolo di quest’anno è “Dentro la crisi e oltre: dare gambe alla speranza”. Io, con un mese di ritardo, sto giusto dando un’occhiata proprio in questi giorni al Rapporto. A pag. 12 forse possiamo trovare una risposta per quanto chiede il @Giovane rottamatore (h. 11.40): “Il lutto non è ancora stato elaborato (…) In realtà non ci si è resi conto, o non si è voluto comprendere, che Tangentopoli fu un sintomo, ma non costituiva la malattia. (…) Che ancora oggi siamo a fronteggiare i sintomi e non la malattia ce lo dice la denuncia reiterata e autorevole della nuova minaccia all’efficienza e alla trasparenza della vita istituzionale, civile, economica: le infiltrazioni mafiose”. Il post non tratta questo argomento ma è interessante ragionare sulla questione SINTOMO/MALATTIA. P.S.: Ops, in realtà del Rapporto Lei ne è già a conoscenza in quanto, sfoglia sfoglia, ho trovato il contributo di qualcuno che Le è molto familiare. I miei complimenti per l’apporto dato all’indagine.
Scritto da Mafalda il 26/7/2011 alle 20:29
Grazie @Mafalda per la segnalazione del Rapporto sulla città 2011 dell'Ambrosianeum. Il titolo “Dentro la crisi e oltre: dare gambe alla speranza” è molto significativo e il contenuto è interessante..
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/7/2011 alle 22:58
@Osservatore: quello che c'è adesso e segue Berlusconi non è centrodestra, ma un'accozzaglia di servi sciocchi che ossequiano in ogni modo il proprio padrone. I De Gasperi oggi non sarebbero certo nel Pdl, e nemmeno domani. Basta fare un confronto con gli altri partiti di centrodestra europei per capire il perché.
Scritto da pino s. il 27/7/2011 alle 09:51
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