Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 10/8/2011 alle 08:39

 
 

Molti commentatori politici osservano in queste ore che i venti di recessione e le spinte populistiche che sempre li accompagnano potrebbero mettere in discussione perfino la tenuta della democrazia nel mondo occidentale.

“Prima ancora che una crisi dei debiti sovrani, è una crisi dei sovrani medesimi: degli Stati cioè, e dei sistemi politici che li reggono. E poiché coinvolge tutto l`Occidente, si può ben dire che cova anche una vera e propria crisi della democrazia.
“Un tempo i governi erano nella cabina di comando. Bastava il comunicato alla fine di G5 per la far prevalere la forza degli Stati sui grandi speculatori“.
"Forse un giorno ricorderemo come una svolta della storia l`estate in cui il governo comunista di Pechino intimò al governo capitalista di Washington di tagliare il suo Welfare e di stringere la cinghia.”

Sono alcune frasi di Antonio Polito sulla prima pagina del Corriere (da leggere). A molti lettori non piaceranno questi concetti perchè sembrano alleggerire le pesanti responsabilità di Berlusconi-Bossi-Tremonti. Ebbene, aggiungiamo pure il carico da novanta della situazione italiana ma riflettiamo anche qu queste questioni generali.


 

Commenti dei lettori: 69 commenti -
La democrazia è fragile soprattutto in Italia, non dimentichiamolo mai. Tutti questi anni di berlusconismo l'hanno indebilita.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 10/8/2011 alle 09:29
Non ti fidare, è la solita politica del Corriere di dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Adesso si sono messi a tutelare il governo italiano speculando sulle difficoltà di Obama.
Scritto da Giovanni Pini il 10/8/2011 alle 09:38
Con la fine del comunismo sembrava che dovesse esserci una cavalcata inarrestabile e trionfante della democrazia. Non pare più essere così. Questo potrebbe essere il secolo delle novità. Nessuno dice che finirà l'era democratica ma che gli istituti tradizionali della democrazia potrebberro cambiare. I Parlamenti di oggi sranno ancora così fra trent'anni? Chi lo sa?
Scritto da Roseto senza rose il 10/8/2011 alle 10:35
Dobbiamo concentrarci di più come partito democratico sull'Europa e sul nostro ruolo in Europa. Solo in questo modo possiano dare una mano a rafforzare la democrazia in Italia e nel vecchio continente.
Scritto da Pd Pavia il 10/8/2011 alle 10:45
Caro Giuseppe, hai fatto bene a segnalare il pezzo di Polito, profondo ( come è sempre l’autore ) e capace di riflessioni non banali. Personalmente credo che il modello di democrazia occidentale, la migliore che l’umanità abbia conosciuto fino ad ora perché ha saputo offrire diritti, libertà e benessere economico ad una massa enorme di persone e questo va detto senza timori, sia entrato in crisi nel momento del suo successo. La caduta del muro di Berlino, la sconfitta storica del comunismo ( ma non delle ragioni che l’hanno fatto nascere ) e l’apertura alla globalizzazione avevano fatto pensare che si potesse estendere a tutto il mondo un modello di sviluppo vincente. Così non è stato. La globalizzazione ha fatto prevalere gli “animal spirits” della peggiore specie. L’individualismo e l’egoismo hanno condizionato gli ultimi venti anni tant’è che oggi la Cina dei diritti negati e delle libertà vietate è vista come il possibile salvatore dell’economia mondiale. Non perché bacchetta gli USA dicendogli tagliate il welfare che lì è già minimo, ma perché con la montagna di soldi che ha può comprare euro, può sottoscrivere titoli di Stato europei e sostenere i consumi di chi compra prodotti “made in China”. Per non farla lunga mi permette di segnalare due aspetti. E’ vero che la Cina è oggi punto di riferimento dell’economia mondiale, ma esistono due Paesi che hanno un modello di democrazia occidentale e alti tassi di sviluppo. India e Brasile. E questo dovrebbe voler dire qualcosa. Secondo aspetto. Oggi ciò che è debole è la politica. La politica non è stata in grado di governare il cambiamento e si è lasciata imporre le regole dall’economia. Qui non occorre tornare a Marx, ma sicuramente a visioni e strategie capaci di “frenare” il folle arricchimento finanziario per ritornare a creare lavoro e a ridistribuire ricchezza che significano opportunità eguali e coesione sociale. E questo non è forse quello che Socialdemocrazia e Democrazia Cristiana hanno fatto in Europa nel dopoguerra offrendo per cinquanta anni una possibilità di vita migliore a milioni di persone? Ovviamente esiste anche un problema di leaders, di uomini politici con carisma e con una visione, ma anche capaci di segnare la direzione di marcia con scelte concrete. Su questo l’Italia è messa male e in questo sta la nostra maggiore debolezza.
Scritto da roberto molinari il 10/8/2011 alle 10:58
ce n'è per tutti, per riflettere, anche per il cattolicesimo democratico : fino a che punto il sistema del mercato sarà, in futuro, compatibile con una società "umana" se non giusta ? pare che il mercato riesca a sopravvivere solo a patto che le classi lavoratrici perdano sempre più risorse e tutele, e non basta mai...anche la dottrina sociale della chiesa è messa in crisi da questa svolta....c'è sempre meno spazio per i riformismi e la -triste-scelta sarà : o la londra di dickens, o la DDR ?
Scritto da marco il 10/8/2011 alle 11:19
Desidero rispondere a Agosti Rino (rif. precedente post, 9 agosto, ore 23,16). Caro Agosti, la ringrazio dell'omaggio alla mia”nonnitudine”. Noi nonni abbiamo il privilegio di potere innalzarci al livello della sapienza dei nostri nipoti: ad essi, noi che siamo responsabili o complici di delitti ed errori, non abbiamo nulla da insegnare. La sapienza dei giovani è nella forza vitale dell'Eros che li anima e li sprona ad osare. La loro forza riscalda la mia vecchiezza e, per quanto posso, agisco affinché essi, i nipoti, siano critici e ribelli al perbenismo acquiescente del quieto vivere. Adatterò il vecchio Marx: “Tremi la classe dominante di fronte alla rivoluzione della giovinezza: nulla si ha da perdere in essa se non le catene dell'ipocrisia”.
Scritto da ulderico monti il 10/8/2011 alle 11:32
Conta di più la finanza degli Stati? Grazie che ci è stato comunicato. Non ci eravamo accorti. Siamo cretini... La situazione è questa da tempo. Scontiamo una difficoltà politica globale. Chiusa la guerra fredda, non ci siamo rinnovati. Socialmente, leggo questioni più profonde. Il consumismo ha cambiato profondamente i rapporti tra le persone e ha ritoccato l'etica, ovunque. Non credo alla crisi della democrazia, ma del modello di sviluppo.Se non si interviene, ci sarà anche crisi democratica.
Scritto da FrancescoG. il 10/8/2011 alle 11:45
Zygmunt Bauman, nel suo libro “La società liquida”, relega la politica a un ruolo puramente ancillare. Comanda la globalizzazione che non vuole i vincoli fissati dalle democrazie e le lente regole politiche. Il Mercato vuole rapidità; è rapace, violento e i suoi orizzonti sono corti, cortissimi. La politica ha perso. La democrazia è un fallimento senza fine.
Scritto da Filippo Valmaggia il 10/8/2011 alle 11:48
Mi scuso per la lunghezza, ma su questo tema è difficile essere contenuti. E’ vero che il sistema politico italiano ha raggiunto livelli minimi di credibilità, corruzione e di rappresentatività, così come è vero che la ricerca del consenso elettorale ha prevalso su quella del bene comune. La politica ha certamente le sue responsabilità in questa crisi, ma questa tesi non è sufficiente a spiegare quanto sta accadendo. I cambiamenti nella storia sono sempre avvenuti a partire da una crisi e, di conseguenza, non c'è da stupirsi se oggi giungono a maturazione le dinamiche del sistema tardo-capitalistico. Ad innescare la miccia l'inevitabile contraddizione tra i processi d'integrazione dell'economia globale, che impongono un mercato senza più confini nazionali e processi di esclusione che accentuano il divario tra paesi ricchi e poveri, riservando la ridistribuzione delle risorse ad una quota minoritaria della popolazione mondiale. Le rivolte della “primavera araba” nei paesi del nord Africa e del medio-oriente sono stati il primo sintomo di un sistema mondiale arrivato al capolinea. In quei paesi le pressioni interne sono sfociate in una domanda politica che chiede (guardando al modello occidentale) maggiore democrazia, più diritti e migliori condizioni di vita. Sul fronte occidentale invece, si assiste paradossalmente ad un fenomeno opposto: la messa in discussione dei diritti sociali e della stessa democrazia come forma di governo dell’economia e della società. Di fronte alla crisi sistemica del capitalismo, innescata dalle dinamiche speculative di un capitale finanziario sempre più aggressivo, proprio perché totalmente svincolato dal controllo da parte della politica e indifferente a qualunque interesse collettivo, la ricetta dell’economia liberale consiste in una virata delle politiche industriali e del lavoro che prevedano un drastico processo di riduzione del costo del lavoro, la delocalizzazione della produzione in paesi a bassi salari, la desindacalizzazione del mondo del lavoro e la precarizzazione del lavoro. In sostanza, l’abdicazione totale della politica all’economi, la subordinazione delle politiche sociali alle logiche del mercato, la rinuncia da parte dei cittadini a qualunque progettualità di vita. Di fronte a tutto questo il rischio è certamente il riemergere di spinte autoritarie, ma la soluzione non può neppure essere l’accettazione passiva della ricetta liberale, in nome dell’emergenza e a discapito del solo mondo del lavoro. E neppure si può confinare l’azione politica in un moderatismo conformistico e di convenienza, ma occorre reagire, se necessario, con opportuna e doverosa radicalità.
Scritto da Leonardo C. il 10/8/2011 alle 11:53
- Democrazia è una parola, la sua reale declinazione è invece figlia della realtà e della storia. La democrazia cambia, forse oggi abbiamo il timore che diventi "autoritaria", ma come arginare l'impotenza che i governi dimostrano nel compiere qualsivoglia scelta. Guardando ad esempio Merkel, Sarkozy e Berlusconi si vede quanto siano "moderni" e cioè schiavi dei sondaggi e degli umori dell'opinione pubblica e perciò impediti a compiere scelte lungimiranti. - Credo però sbagliato procedere con la testa all’indietro, i bei tempi andati non ritornano e la dimensione finanziaria è ormai così staccata dall’economia reale che può tranquillamente fregarsene di quanto decidono i governi, d’altra parte lo sviluppo degli anni ’90 si è basato sull’espansione della finanza (chiedere a Blair per info), infine la crisi è arrivata, colpisce e qualcuno deve pagare il conto. Io credo si debba scontrarsi su questo, perché è la dimensione su cui possiamo intervenire.
Scritto da Lele il 10/8/2011 alle 12:02
Crisi della democrazia occidentale? Non sarà così! Non è la democrazia ad essere in crisi, ma le forme della sua attuazione: la crisi richiede l'attuazione di riforme radicali: la lotta ai privilegi e agli sprechi, la giustizia fiscale, la moderazione sociale, la solidarietà tra i popoli. La promozione sociale e culturale è ineluttabile con la diffusione in atto del sistema di produzione. La diffusione globale del sistema capitalistico comporterà la maturazione progressiva degli ideali di democrazia. Il crescente benessere comporterà l'affermazione della dignità della persona e del suo lavoro. “E' impossibile che l'ingiustizia della storia sia l'ultima parola” ha affermato Benedetto XVI in una sua enciclica. Altrimenti insorgeranno i reietti della terra!
Scritto da ulderico monti il 10/8/2011 alle 12:12
Potrà, la crisi globale, avere un effetto benefico sulla politica italiana? Credo di si! Se la smetteremo con la sterile polemica da comari sulle colpe del Berlusconi e cominceremo a ragionare su cause ed effetti, su cui siamo ininfluenti. E se praticheremo la virtù dell'autocritica, riformando la sterilità strutturale del nostro centrosinistra. Che è poi il succo della recente lezione di Romano Prodi.
Scritto da ulderico monti il 10/8/2011 alle 12:28
@Ulderico Monti, il mio non era un omaggio al suo stato di nonno ma alla sua freschezza intellettuale. L'ammiro molto e la prego di non darmi del lei.
Scritto da Agosti Rino il 10/8/2011 alle 14:14
Quando la Bce detta la linea a un governo sovrano (Italia e Spagna), questo governo non è più sovrano. La stessa cosa, in misura più ridotta, succede negli Usa con la Federal Reserve. Ha ragione @FrancescoG quando scrive che la crisi è del sistema di sviluppo e non della democrazia, ma se non si pone rimedio con leadership forti e credibili l'involuzione sociale può intaccare anche la democrazia.
Scritto da Giulio Carlini il 10/8/2011 alle 14:15
Ho appena finito un turno di lavoro snervante con un rapidissimo pasto frugale. Potrei essere di cattivo umore però non sono pessimista come @Marco che dice: "c'è sempre meno spazio per i riformismi e la -triste-scelta sarà : o la londra di dickens, o la DDR ?". No Marco, al contrario c'è bisogno di riformismo serio. Spero che lo offra il Pd anche se non sono più così certo.
Scritto da Gerardo C. il 10/8/2011 alle 14:35
Caro Adamoli, la mia preoccupazione è che sento l'Italia lontana dall'Europa e sento che anche il Pd se ne sta allontanando. Molti dirigenti "democratici" stanno trovando le parole giuste per dire che non possiamo seguire i precetti di Trichet e Draghi. Lo denuncia giustamente anche Stefamo Menichini su Europa di oggi. Sono lontani i tempi di Ciampi e Prodi che all'Europa si affidavano. Purtroppo sono lontani.
Scritto da Ex margherita (Milano) il 10/8/2011 alle 14:48
La Borsa di Milano è in caduta libera anche in questo momento (-4,71). Non se, alla lunga, è un segno di indebolimanto della democrazia ma certamente i mercati non credono più a questo governo e a questa politica. Anche le forze sociali, confindustria e sindacati, hanno le loro responsabilità.
Scritto da Stefano Sandri il 10/8/2011 alle 16:15
@Filippo Valmaggia - La tua opinione, “la democrazia è un fallimento senza fine”, non è una novità . Non attribuirei, però, a Zygmunt Bauman, il tuo stesso catastrofismo. Se la democrazia parlamentare dell’ottocento mostra i segni della stanchezza il problema sta nella sua riforma, non nel suo superamento. Verso che cosa? Un dittatura dolce di un monarca illuminato? Penso che la famosissima locuzione del tuo “diletto” Winston Churchill sul sistema democratico pieno di difetti, e tuttavia il migliore possibile, sia ancora valida, a patto però che molti suoi istituti siano rivisitati. Hanno senso ancora gli Stati nazionali a fronte della globalizzazione economica? La riforma delle Istituzioni europee, ad esempio, è urgente e necessaria. Le decisioni di questi giorni della Bce dovrebbero appartenere ad un vero governo europeo. Così si recuperebbe un significato democratico. Siamo in ritardo di parecchi anni.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/8/2011 alle 16:35
Sempre più commenti parlano di Europa e di quanto ne siamo distanti, ma l’Europa siamo noi! Draghi e Trichet ci inchiodano perché abbiamo fatto i furbi, facendo una manovra a cui mancavano 20 miliardi di copertura (il collegato previdenziale, cavato dal cilindro ma mai presentato). Però la cura che ci presentano è la tipica ricetta del FMI anni ’80, quella che ti mette in ginocchio per anni. Il problema è che ormai l’UE non esiste più, se non come organo economico. L’Europa può avere un ruolo solo se gli stati si spogliano di potere e lo passano al Parlamento europeo, in questi anni invece si sono svuotate completamente queste istituzioni, è inutile aspettare una salvezza a buon mercato da Bruxelles.
Scritto da Lele il 10/8/2011 alle 16:46
Qui musica classica, altrove.....mazurKa.
Scritto da Aspide il 10/8/2011 alle 17:48
Sig. @Molinari l'analisi è condivisibile, ma oltre qualsiasi possibile ipocrisia, ragionando senza paraventi, mi dica un posto al mondo, uno solo dove è la politica a governare sull' economia. Non è possibile. La politica atteggia un comando ma le scelte vere le fanno i potentati economici e, nelle realtà più piccole, le lobby. Ovunque e da sempre. Chi si mette di mezzo, fa la fine che fa: I fratelli Kennedy, Aldo Moro, Papa Luciani, Palme, Mattei, l' elenco-minestrone non finisce e finirà mai.
Scritto da exleghista il 10/8/2011 alle 18:01
Temo prevalgano le concezioni ideologiche precostituite, tipiche di democrazie deboli e sinistre politiche e sindacali incerte e confuse che si rifugiano in tesi dottrinarie. Non manca la compiaciuta e consueta tesi para-fascista del fallimento della democrazia. Concezioni specifiche di paesi di “arretrato sviluppo capitalistico – se misurato secondo i criteri dello sviluppo occidentale” come afferma un passaggio de “L’etica protestante e lo spirito del capitalismo” di Max Weber. Vecchio testo, ma non superato, pare!
Scritto da ulderico monti il 10/8/2011 alle 18:46
@Giuseppe Adamoli. La Banca Centrale Europea è un "organismo privato", non prende ordini dai governi nazionali ma, al contrario, detta loro le proprie condizioni. E' l'Europa dei banchieri che decide il nostro destino. Il nostro futuro sarà sempre nelle mani della finanza internazionale? Sì, fino a quando qualcuno penserà sia Bossi a dettare la linea economica a Tremonti (Bossi, al massimo, può dare indicazioni per una smazzata a briscola chiamata) o che Berlusconi piuttosto che la Merkel o Sarkozy abbiano qualche responsabilità. Ho citato quattro ridicoli fantocci ma potete allungare l’elenco come vi aggrada.
Scritto da Filippo Valmaggia il 10/8/2011 alle 18:57
Caro Adamoli, la tua risposta a @Filippo Valmaggia completa il post che non avevo ben capito. Dici sempre che hai il timore di stancare con troppi interventi. Ti ripeto che per me non è così e probabilmente anche per altre persone.
Scritto da Cittadina cattolica il 10/8/2011 alle 19:05
@ex leghista, mi spieghi cosa c'entra Papa Luciani con gli altri nomi che hai fatto? Un'altra domanda: la mano dei brigatisti rossi era stata armata dal capitalismo internazionale?
Scritto da Vittorio il 10/8/2011 alle 19:15
Adesso riparlano dell'ICI che hanno maldestramente tolto due anni fa. Sono degli irresponsabili. Sono loro che rendono precaria la democrazia.
Scritto da Giovanni Pini il 10/8/2011 alle 20:36
Con uno come Bossi che ha la golden share cosa vogliamo pretendere?
Scritto da Uno di Gemonio il 10/8/2011 alle 20:46
Oh, finalmente, in questi 28 commenti che mi precedono, c’è anche una donna, @Cittadina cattolica, che saluto simpaticamente. Stavo notando, infatti, caro Adamoli, che in questo post la presenza femminile si è fatta attendere. Non solo. Domenica, guardando l’andamento del post “Padri (e madri) separati” (18 commenti) immaginavo che, ormai, i commentatori fossero quasi tutti in vacanza. Invece, l’andamento del post “Sogno o son desto?” (41 commenti) e di quello attuale non hanno confermato le mie supposizioni. I commentatori ci sono ancora, eccome, e hanno voglia di interagire. Mi chiedo cosa non abbia funzionato di quel post. Forse, come avevo scritto io, è colpa della criticità del tema. Immaginavo, però, ci fosse più desiderio di testimonianza (ovviamente, anonima) sul vissuto quotidiano di tali dolorose esperienze. Peccato, perché sarebbe stata una bella occasione di confronto su temi sociali nonché sul significato dell’amore e dell’affettività.
Scritto da Mafalda il 10/8/2011 alle 20:52
Nei portariviste delle case di vacanza risiedono (e residuano) riviste o articoli di giornali di diverse annate. Conservati perché, al momento, ritenuti significativi … Proprio oggi ho trovato un articolo del Corriere della Sera del 25 agosto 2007 dal titolo: “Cesana: politica intossicata. Alziamo bandiera bianca”, riguardante il Meeting ciellino di Rimini al quale Lei, anche quest’anno, parteciperà. Nell’articolo Cesana dice: “Ho l’impressione di un Paese autointossicato, che si mangia il positivo che produce”. Ebbene, questo, secondo Cesana, era il clima che si respirava nel nostro Paese quattro anni fa durante il Governo Prodi. Mi chiedo con quale coraggio i ciellini – molti dei quali conosco personalmente e stimo – possano sostenere il Governo di un fantoccio esanime come Berlusconi. Nell’articolo viene anche citato un dibattito tra Tremonti e Fassino – dibattito finito a battibecchi e fischi – dal titolo significativo “Cose da fare assieme”. Ebbene, sono passati quattro anni, si sono ribaltate le maggioranze di governo e il “cosa fare assieme” suona, oggi, come una campana a morto.
Scritto da Mafalda il 10/8/2011 alle 20:58
Alle 17.48 di oggi, @Aspide (alias @E.F.) scrive: “Qui musica classica, altrove.....mazurka”. Ecco, caro Adamoli, di primo acchito questo commento sembrerebbe un complimento al Suo blog. Non possiamo, però, non tenere conto che questa stessa persona, non meno di sei giorni fa, scriveva le seguenti parole sul blog di Rossi: “Senatore, dopo la notizia di oggi dell' imminente uscita del suo libro mi immagino quanto sarà stato invidioso e livido di rabbia il suo collega di partito Giuseppe Adamoli (il Migliore dei poveri pedemontani) tutto impegnato da mesi a suonare i tamburi per promuovere il suo ‘Cuore e Regione’ recente pubblicazione vincitore, come tutti sappiamo, del prestigioso Premio Strega”. (blog di Rossi, post “Coerenza”, 4 agosto 2011, h. 18.05). Caro Adamoli, non è un controsenso che questa persona disprezzi Lei e, di contralto, elogi il Suo blog? Il signor Filippo Valmaggia, che in più occasioni ha spalleggiato questa persona, come contempla, in se stesso, questa molesta alternanza? Non crede, caro Adamoli, che questa persona costituisca un affronto a tutti coloro – anche anonimi - che si accostano al blog in maniera seria? Se poi vogliamo risponderci che in un blog non si gestiscono “rapporti umani” ma “rapporti di tastiera”, certo, siamo liberissimi di risponderci così però suona un po’ sterile.
Scritto da Mafalda il 10/8/2011 alle 21:16
@Vittorio, la morte di Papa Luciani è quantomeno sospetta. Siamo nel 1978 ed il Santo Padre, scelto perchè conservatore e malleabile, aveva già deciso in quei 30 giorni tagli, interventi e cambiamenti importanti dentro la corrotta finanza vaticana collegata alle varie situazioni nazionali ed internazionali di quegli anni. Non ha fatto in tempo. C'è un libro interessante di uno scrittore giornalista irlandese, tale Yallop "Nel nome di Dio" il titolo. O lo hanno ucciso o hanno avuto sedere
Scritto da exleghista il 10/8/2011 alle 22:05
Ma che noia @Mafalda. Appena il comandante Adamoli me lo dirà sono pronto subito a mollare il blog, dico davvero, altrimenti anche tu mi devi prendere per quello che sono. Con @E.F. non ho a che fare, ma inutile smentire la tua poca e limitata fantasia che non ammette variabili. Sai tutto, dici di tutto ma quella ti manca totalmente. Il fatto che @E.F. sia cattiva come me non mi dispiace affatto ma non basta per sovrapporci. Comunque ok anche così, per me non ha alcuna rilevanza.
Scritto da Aspide il 10/8/2011 alle 22:47
Dopo la brutta avventura elettorale il prode @roberto molinari parla, scrive, disquisisce pontifica. Va bene, va bene tutto ma se lui Cacioppo, e quei quattro inquadrati di ex-comunisti avessero dato il via libera più velocemente a Luisa Oprandi questa forse oggi sarebbe sindaco di Varese. Il politico non faccia l' intellettuale. Voglio dire che in politica vanno bene i ragionamenti profondi ma poi bisogna agire e come ha agito questo gruppo del pd prima, durante e dopo l' elezioni ci è bastato.
Scritto da una rottamatrice il 10/8/2011 alle 22:56
Non ricordo di avere mai "spalleggiato" @Aspide. L'anonima, che tra l'altro scrive anche con lo pseudonimo di Mafalda, citi in quale mio commento l'avrei fatto. Nel citare e nel "linkare" Mafalda è bravissima. E' una segretaria diligente e, a mio parere, insostituibile. Spesso ho scritto quanto fosse raro e prezioso il suo lavoro su questo blog.
Scritto da Filippo Valmaggia il 10/8/2011 alle 23:01
Le notizie di oggi sono più che mai drammatiche. Servirebbe maggiore coesione sociale.
Scritto da Bianchi Carlo il 10/8/2011 alle 23:13
Cara Mafalda, una considerazioni per ognuno dei tuoi commenti. Primo, quanto più si approfondisce una materia sociale delicata tanto più diventa difficile intervenire. Succede anche nelle riunioni. Non tragga in inganno il numero alto dei commentatori sul biotestamento, in questo caso prevalgono le ragioni dello scontro politico. Secondo, tra le tante idee confuse, ne ho almeno una chiara: quando c’è di mezzo il funzionamento delle Istituzioni (iniziale maiuscola) o il bene comune (un antico vezzo cattolico-democratico) alcune “cose” debbono, ripeto, debbono, essere fatte insieme. E’ciò che distingue una comunità nazionale da un accozzaglia di popoli e di partiti diversi che vivono quasi per caso nello stesso Paese. Questa sarebbe una pratica compromissoria? Ebbene, io sono per il compromesso. Terzo, francamente se @Aspide ed @E.F. siano oppure no la stessa persona m’interessa molto poco. Se parlano di me preferirei solo che lo facessero sul mio blog. Se mi rivolgono domande, rispondo, altrimenti leggo i commenti e tengo per me le mie valutazioni, come faccio molto spesso. Ho fiducia nell’intelligenza dei lettori. Infatti, il gossip è molto scarso e il numero dei lettori è molto alto.
Scritto da Giuseppe Adamol il 10/8/2011 alle 23:14
Ma come @Filippo Valmaggia, Ti devi giustificare con la ragioniera fantozziana @Mafalda che non mi hai mai spalleggiato? A parte che questo è vero ma, metterlo per iscritto, non è da te. Va bene, se anche uno come te, ultimo baluardo di una certa libertà intellettuale deve giustificare una lontananza alla mia esistenza virtuale meglio andarsene, per sempre e per la gioia di molti ipocriti. Addio. p.s. lo faccio sul suo blog, senatore, perchè qui ho respirato per un poco trasgressione e libertà.
Scritto da Aspide il 11/8/2011 alle 00:58
Ho scritto che: "abbandono la mia presenza Senatore", nel mio ultimo commento, volevo dire Adamoli. Forse la cosa è freudiana. L' avrei fatto anche a casa Rossi e senza problemi. L'ho voluto invece esprimere qui da lei per la stima e soprattutto perchè qui ho di certo arrecato più disturbo.
Scritto da Aspide il 11/8/2011 alle 01:03
Alle Colonne d'Ercole i Senza Nome Alle colonne d'Ercole lastrichiamo noi Senza Nome il fondo del mare qui tra i mostri antichi venimmo a morire per folle speranza di umana dignità alle Colonne d'Ercole la nostra tomba i figli morenti tra i flutti gemevano perché, o madre, a questo ci hai condotti? nei cieli vuoti simulacri di redentori di vergini madri non a noi i Senza Nome si volse il dio d'Abramo alle Colonne d'Ercole occhi puntuti di guardie armate indifferenti al nostro strazio conteggiano l'ignobile contabilità eppure come voi noi Senza Nome avevamo sogni d'amore illusioni speranze nel fondo del gelido mare sogniamo che sorga spietato il Vendicatore. 11. 08. 2011
Scritto da ulderico monti il 11/8/2011 alle 06:18
@ exleghista. Penso anch'io che chi alza il tiro, rischi di proprio. Obama ha imbarcato mezza Goldman Sachs ed il segretario al tesoro da Wall Strett. Ci sarà un nesso? (da questi rischi si è salvato solo Giovanni Paolo II.Pare senza spiegazione medica). @Leonardo C. e Lele. Disinteresse all'interesse collettivo, ricette dell'FMI. Condivido in pieno. Come, dal mio punto di vista, non sbaglia @ Filippo Valmaggia sui fantocci. (PS: grazie @ Giulio Carlini per la considerazione).
Scritto da FrancescoG. il 11/8/2011 alle 09:04
Mi permetto un fuori tema. Il dibattito confronto aperto, serio, approfondito.Posizioni diverse, sempre attente ad un buon vivere comune.Dialogo che arricchisce(grazie).A mio parere,è un'occasione persa quando vira su questioni personali o antipatie.Le partite è importante giocarle bene per vincere.Non è tanto importante far segnare il proprio amico o cercare di mettere fuori squadra chi non piace.Si diventa titolari se si vale.Oggi più di ieri,ci misureremo sulla concretezza. Sempre più.
Scritto da FrancescoG. il 11/8/2011 alle 09:18
@ex-leghista pone una domanda: "dove la politica governa sull'economia?". Gli segnalo un posto dove la democrazia, o meglio, la volontà popolare ha avuto la meglio sull'economia globale: http://www.disinformazione.it/islanda_popolo_contro_le_banche.htm
Scritto da pino s. il 11/8/2011 alle 09:25
@Aspide - Non trattengo nessuno sul blog con nessun tipo di lusinga. Chi scrive deve essere convinto di farlo. Una cosa sola non lascio passare senza replica. Su questo blog c’è una libertà assoluta. Lo stile molto buono è merito dei lettori. Non ho mai censurato un commento. @Filippo Valmaggia, che è il re della “trasgressione politica”, l’ho incoraggiato a venire sul blog fin da due anni fa assicurandogli il massimo dell’agibilità. La mia più grossa soddisfazione è far dialogare i lettori. Questa è una delle ragioni dei miei interventi non numerosissimi anche se li ho aumentati recentemente accettando il consiglio, fra gli altri, di @Cittadina cattolica. L’unica cosa che cerco di frenare è il gossip malevole. Mi permetto di aggiungere un invito, cara @Aspide, se vuoi scrivere di me ti pregherei di farlo, nel modo anche più critico e graffiante possibile, sul mio blog. Almeno leggo certamente ed eventualmente posso rispondere.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/8/2011 alle 10:04
Non perdere troppo tempo con i perditempo. Ascoltami!
Scritto da Lorenzo il 11/8/2011 alle 10:17
Ottima la tua replica delle 23.14 sul "compromesso". Non si vive senza contaminarsi anche nel governo del Paese. Ci vediamno a Rimini. Non hai paura che ti diranno che non sei un Pd di certissima fede?
Scritto da Franca il 11/8/2011 alle 10:31
Io, Valmaggia, non lo definirei il "re della trasgressione politica". Sui blog di Varese Politica è diventato come Lupo de' Lupis, il "lupo tanto buonino" (che impazzava in televisione agli inizi degli anni '80). E i democratici del Pd guardano con molto più sospetto un vendoliano anzichè lui. Infatti, non è un caso che i suoi commenti vengano spesso condivisi dai diversi astanti. E, a volte, anche dalla sottoscritta. Ora, poi, da vero lupo buonino si è anche affezionato al Pd ed ai suoi esponenti (impiegando, al contrario di altri, una manciata di minuti per farsi parente del senatore Rossi). Insomma, è diventato assertivissimo. Intendiamoci, lui rimane comunque il re della "trasgressione umana". Da buona segretaria (termine desueto, caro Valmaggia, ho detto che sono una portaborse) potrei riportare qualche atroce esempio di questa sua trasgressione ma non ne ho voglia e tempo. E poi, esistono sedi più adeguate. Due, comunque, i miei spunti di riflessione nei suoi confronti. Primo spunto sono le parole di @Ulderico Monti quando scrisse che Valmaggia sta invecchiando male per via delle serpi che gli mordono il seno. Secondo spunto. Mi sconcerta che non accetti più il mio anonimato e che il mio essere "Senza Nome" lo incattivisca. Come mai vorrà conoscere il mio nome e non quello di @E.F.? Deve comunicarlo ad Interflora? Magari per una corona funebre?
Scritto da Mafalda il 11/8/2011 alle 13:44
Caro @FrancescoG., la mia opinione su di te la conosci, è positiva, apprezzo il tuo approccio costruttivo sul blog, così come sono certa sia anche professionale ed appassionato l’impegno che dedichi nel tuo comune (del quale mi hai informato tempo fa). Inoltre, immagino anche tu sia stato alla scuola del buon Luca (che non è detto che un giorno non ci faccia incontrare), il quale è la ragionevolezza fatta persona. Giustamente, nel tuo commento contesti la manifestazione delle antipatie. Immagino, allora, non ti siano sfuggiti i continui attacchi, a freddo ed ingiustificati, perpetrati nei miei confronti da @E.F. e dal suo recente doppio nickname @Aspide. Interventi sulla mia persona e mai sulle idee o sul pensiero. L’ultimo è stato molto pesante ed ha avuto l’imprimatur del signor Filippo Valmaggia (del quale devo ancora capire se sia anche intelligente e non solo colto). A seguito di quell'attacco schifoso, sono intervenuti Adamoli - su sollecitazione di @Leonardo C. - e altri tre commentatori, tra l'altro non assidui. Qualche giorno prima la stessa @Aspide aveva utilizzato la stessa tecnica nei confronti di @Roberto Molinari e di un ignaro @Il pirata. Sono stata l’unica ad intervenire in difesa. Potevo starmene tranquilla a limare le mie unghie ma non l'ho fatto. Potenza dell'essere donna? Non so, forse. Forse il merito va anche, in maniera indivisa, alla mia famiglia e alla mia suora delle scuole elementari che mi hanno insegnato a non fregarmene degli altri. Certo, sarebbe più facile per me venire sul blog, fare il mio bisognino magari fischiettando (sempre che impari a fischiettare) e poi andarmene. Senza vedere niente e senza sentire niente. E’ una bella tecnica. Si rimane sul pezzo, il profilo si mantiene alto, si perde meno tempo e si fa più bella figura.
Scritto da Mafalda il 11/8/2011 alle 13:47
C'è qualcosa che non mi convince nell'approccio del Pd alle misure anti-crisi. Che ci siano delle forti resposabilità del governo è palese. Che sia tutta colpa di Berlusconi è un'assurdità. Vedremo settimana prossima.
Scritto da Vittorio il 11/8/2011 alle 14:18
Cara Franca (10.31), vorrei spiegarmi sul termine "compromesso". Per me la maggioranza e l'opposizione hanno funzioni nettamente separate, Nessuna commistione è possibile nell'esercizio di tali funzioni. Ma in politica estera, sulle riforme istituzionali, oppure quando la casa va a fuoco come in questa fase, la ricerca della convergenza è un obbligo dell'una e dell'altra. E l'incontro sulle scelte drammatiche per il Paese è sempre un compromesso, ma necessario e provvidenziale.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/8/2011 alle 14:34
Cara Franca, aggiungo che la fede (quel poco o quel tanto) va riservata agli ideali, ai principi, al "credere religioso", non ad una formazione politica, per definizione temporanea. Però anche tu dovresti avere lo stesso approccio verso CL, anch'essa un gruppo temporaneo di uomini e di donne, non una creatura divina. Arrivederci a Rimini.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/8/2011 alle 14:39
Ciao Giuseppe, come dici tu la casa brucia. Ma ti sembra giusto che per spegnere l'incendio, l'acqua la debbano fornire sempre gli stessi? Quindi direi che un compromesso è accettabile se è equo, ma dalle prime ventilate mosse direi che non lo sarà (spero veramente di sbagliarmi). Io sono pronto ad ogni sacrificio se ho una speranza per il futuro… della mia figlioletta, ma qui non mi pare che si voglia cogliere l’occasione delle lacrime e sangue che toccheranno a famiglie, lavoratori dipendenti e pensionati per rimettere in moto l’ascensore sociale o “redistribuire” quote di ricchezza. Quindi che fare, la pigliamo in quel posto e stiamo zitti? No, grazie.
Scritto da Lele il 11/8/2011 alle 14:55
Cara Mafalda, stima ricambiata, non da ora. Il post precedente era rivolto ad altri. Tu ed io, di fronte alle aggressioni verbali, siamo a disagio. E reagiamo secondo le nostre sensibilità (le mie prime reazioni sono impubblicabili). L'obiettivo comune è di contribuire a mantenere un bell'habitat e un dialogo positivo E' abbastanza agevole viste la passione dei partecipanti e la loro competenza, la libertà di esprimersi e la capacità del padrone di casa a regolare il traffico.... (continua)
Scritto da FrancescoG. il 11/8/2011 alle 16:20
(continua). Mi sento tutelato. Se non c'è stato un'intervento precedente a difesa tua o di altri, non è per disinteresse nei confronti degli aggrediti, ma per non dar voce agli aggressori. Che ritengo innocui, per quanto possano tentar di mordere. L'ultimo post al quale ti riferisci l'ho letto solo ora. E se fosse una provocazione per far scrivere i boccaloni? :-) Ciao! (PS: Luca è un amico. Uomo serio. Chissà, magari ci incontreremo anche con lui. Mi farebbe piacere).
Scritto da FrancescoG. il 11/8/2011 alle 16:22
Adamoli, non hai risposto al commento di ieri alle 17:48 "Qui musica classica...altrove mazurca". Era un complimento ma hai fatto bene, a queste cose bisogna essere superiori.
Scritto da Giovane rottamatore il 11/8/2011 alle 16:29
Caro Lele, non sono intervenuto sugli altri tuoi commenti perchè erano condivisibili. E' chiaro che si approva solo un provvedimento che si ritenga equo. In caso contrario si può velocizzare l'iter parlamentare e basta, come qualche settimana fa. Ma la ricerca della convergenza va fatta con decisione e senza contraddizioni. Prima domanda: che cosa davvero vogliamo? Non in generale, nel merito dei problemi posti da Trichet e Draghi. Basta dire che siamo per tassare le rendite finanziarie? Quali? Se portiamo avanti la patrimoniale, quali patrmoni colpire. Sulla previdenza, davvero non dobbiamo toccare niente, neanche per le pensioni alte?. Gli esempi sono tantissimi e ne riparleremo. Una cosa è certa, il pareggio di bilancio sarà anticipato al 2013. Solo accettando una discussione difficile possiamo renderlo meno iniquo. Non governiamo noi anche e soprattutto per colpa nostra. A presto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/8/2011 alle 16:38
Non sono d'accordo con Polito. Perchè a tirare le orecchie agli spendaccioni USA non è stato il governo di Pechino ma alcuni commentatori sul Quotidiano del Popolo. Il governo tace: teme che il dollaro, di cui la Cina ha pieni i forzieri, si svaluti troppo. E teme quindi che il popolo gli farà "la festa" se lo zio Tom va in default. Per tutti sarebbe meglio che la Cina spenda un po' per il suo welfare se vuole continuare a crescere: istruzione, sanità, energia, pensioni. Meno ricchi, ma più ...
Scritto da nicoletta il 11/8/2011 alle 16:41
Un intervento con l'apostrofo è una roba che non si può guardare. (post precedente). Scusate. Tra copia ed incolla e mancate verifiche.... escono di queste cose. @ Lele. Mi associo alle sue considerazioni. Vedremo. Secondo me l'obeso (lo Stato) non può nè chiedere ancora cibo se prima non dimagrisce nè fare un cura dimagrante micidiale. Entrambe soluzioni dannose. C'è un obeso che cammina sul filo. E noi ne facciamo parte.
Scritto da FrancescoG. il 11/8/2011 alle 16:46
@Giovane rottamatore - Tu dici che ho fatto bene a non replicare. Ti ringrazio ma nessun malinteso senso di superiorità. Cosa avrei dovuto rispondere? La musica classica per essere ben suonata ha bisogno di una buonissima orchestra che in questo caso sono i lettori. Se il prodotto è buono ed è accettato da un gran numero di persone, il merito è soprattutto loro..
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/8/2011 alle 16:54
Dimenticavo alcune delle mie proposte: adeguamento (20%) della tassazione sui guadagni azionari; se la compravendita è fatta con tempi da speculatore, raddoppio della tassa. Riduzione della spesa pubblica con tagli non orizzontali. Privatizzare grandi società che fanno da calderone di clientelismi. Imporre un'elevato standard qualitativo sui prodotti importati (da Cina-Vietnam-ecc). Svincolare dal patto stabilità le spese enti locali per investimenti. Riforma della giustizia. Ce la fa il PD? Mah
Scritto da nicoletta il 11/8/2011 alle 17:12
"Qui musica classica... altrove mazurca". I confronti, secondo noi opinabili e pleonastici sono perfin... intercambiabili. La tua replica, caro Adamoli (16;54), è da incorniciare. Ormai abituali assidui spettatori in platea dei due eccellenti e frequentati blog di Varese Politica, con sincerità e comune nostro modesto parere e sentire, gli... orchestrali sono preparatissimi e la musica diventa il collante per unire chi vuol cercare di comprendere.
Scritto da Ex Legnanesi & Bustocchi il 11/8/2011 alle 18:02
Grazie, caro @FrancescoG., per la tua risposta. In effetti, ci si sente a disagio non solo davanti alle aggressioni verbali ma anche alle parti che poi tocca sostenere. Non si creda che mi è piaciuto scrivere così di Filippo Valmaggia. Ma, a fronte del suo incomprensibile comportamento nei miei confronti, l'ho ritenuto doveroso e necessario. Grazie ancora e alla prossima :-)
Scritto da Mafalda il 11/8/2011 alle 18:10
Oggi pomeriggio ho ricevuto un mail da un amico (vero) a cui ho già risposto ringraziandolo. Desidero socializzare il contenuto. Da una parte mi chiede di non intervenire negli scambi polemici fra i lettori, dall'altra mi chiede di dissociarmi quando le opinioni espresse non sono per niente condivisibili. La prima cosa la faccio abitualmente anche se talvolta avrei voglia di intervenire. La seconda, la faccio ben raramente e solo in casi, diciamo, estremi. I lettori sanno benissimo cogliere le eventuali polemiche personalistiche e strumentali. Siccome stanno entrando nuovi lettori (lo vedo dai numeri che si alzano) queste precisazioni sono rivolte a loro. Chi segue abitualmente il blog non ne ha bisogno.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/8/2011 alle 18:52
è bello, il mondo si stravolge, ma gli assidui del blog non sembrano darvi peso...per loro conta solo l'opinione che loro hanno gli uni degli altri, se è buona si ringrazia, se è cattiva si fa litiga. ma lo vedete quello che succede, o no ? le polemichette di un paese -quale è varese, o busto arsizio-vi sembrano più importanti dei destini dei popoli e delle nazioni...inanzi ai quali, è vero :siamo nullità, ma possiamo spenderci...detto da Pisa, lontano come la cina, sulla scala paesana :-( mah
Scritto da marco il 11/8/2011 alle 20:03
@nicoletta. Il fallimento degli Stati Uniti comprometterebbe l'economia della Cina non perché i cinesi abbiano i forzieri pieni di Bond americani ma perché perderebbero il loro mercato più vasto. In ogni caso, i cinesi, previsione apocalittica, sarebbero attrezzati per un ritorno alla vita agricola. E noi?
Scritto da Filippo Valmaggia il 11/8/2011 alle 20:53
Il governo italiano è in balia degli avvenimenti. Non sa che pesci pgliare. Agosto terribile. Speriamo di uscirne ancora mezzi in piedi.
Scritto da Gloria Pirola il 11/8/2011 alle 21:59
Nel Governo Prodi il Ministro più "odiato" è stato senz'altro Visco, anch'io me lo immaginavo con i denti da Dracula. Poi ho cominciato a leggere i suoi scritti e ho capito che il pirla vero ero io. La politica di Visco era la più corretta (avessimo proseguito non saremmo conciati così), ora tutti lo riconoscono anche Tremonti e Marcegaglia che lo avversarono. Visco dice in un suo studio che la patrimoniale fallirebbe, gli credo perciò tolgo questa opzione. La sua analisi però è precisa, attualmente il peso della crisi viene pesantemente assorbito da lavoratori e pensionati, ora basta. Riprendo la sua idea -completa tracciabilità dei pagamenti e la possibilità per la finanza di consultare ogni banca dati disponibile, compresi i conti in banca- incrociando questi dati gli evasori avranno vita dura. Ma non invento niente, queste e tante altre opzioni codificate, studiate e note, ma allora perché si limitano a parlare di taglio degli stipendi e delle pensioni (o loro innalzamento) e libertà di licenziare?
Scritto da Lele il 11/8/2011 alle 23:35
Marco parla bene. Valmaggia ti fai dare anche dell’assertivissimo? Attento, da lì a finire all’altra sponda ci vuole poco.
Scritto da Frank Slade il 12/8/2011 alle 00:10
@Frank Slade. Sono assertivo, non c'è dubbio; o, come scrivi tu, "assertivissimo", ma in ogni caso il giudizio altrui non mi condiziona. Sono quello che sono, non quello che dicono gli altri.
Scritto da Filippo Valmaggia il 12/8/2011 alle 09:28
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