Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 18/8/2011 alle 14:40


 

E’ la domanda di alcuni lettori in merito al post di ieri sui piccoli comuni. Il problema è diverso.
Il senso di appartenenza del cittadino è col municipio, con il luogo dove sei nato e/o dove abiti, non con la provincia che è spesso un “confine” disegnato dal potere politico.
Uno si sente varesino, o saronnese, o bustocco. Busto voleva la sua provincia, non identificandosi con quella di Varese.
La riduzione del numero delle province è giusta, anzi dovrebbe essere ben più drastica, ma non approvo il criterio esclusivo del numero degli abitanti (neanche con l’aggiunta dell’estensione territoriale).
Prendiamo Sondrio e Lodi, le due province lombarde che corrono pericoli di sopravvivenza. All’istituzione di quella di Lodi avevo votato contro in consiglio regionale e quindi nulla da obiettare. Alla soppressione di Sondrio, che ha meno residenti di Lodi, sarei contrario perché esercita una funzione di coordinamento di tante valli e comuni dispersi su un territorio di confine molto ampio.
Pensate che qualche anno fa avrebbero voluto ottenere, dallo Statuto lombardo, il riconoscimento di provincia dotata di autonomia speciale. Come presidente della Commissione Statuto ho sudato sette camice per cercare di convincerli che non era possibile.
Voglio dire che le variabili da considerare sono tante. L’abolizione della provincia di Trieste? Una sciocchezza. La storia, la cultura, il valore simbolico di un luogo non sono orpelli, fronzoli, ornamenti inutili.
 

 
Commenti dei lettori: 45 commenti -
MA LEI NON FU ANCHE ACCUSATO DI TANGENTI PER AVERE PRESO SOLDI DA UN IMPRENDITORE VALTELLINESE?
Scritto da andrea il 18/8/2011 alle 14:56
Stavo commentando il post sui comuni, adesso commento questo. Convincente la distinzione fra municipi e province. Per questo avrei preferito l'abolizione totale delle province. Al nord sono la greppia della Lega.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 18/8/2011 alle 14:57
Meno male che si comincia ad entrare nel merito dei problemi. In questo modo si rende più chiaro il quadro dei provvedimenti che si stanno prendendo.
Scritto da Bianchi Carlo il 18/8/2011 alle 14:58
@Andrea - Dopo quell'accusa mi sono immediatamente dimesso non solo da capogruppo Dc ma perfino da consigliere regionale, sono stato assolto in primo grado con la formula più piena possibile e la Procura di Milano non ha presentato ricorso (primo caso in Italia) riconoscendo esplicitamente l'errore.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/8/2011 alle 15:11
Io eliminerei la provincia di Varese, è inutile, anzi fa brodo soltanto alla Lega. Non c'è niente che non possa essere svolto dai comuni consorziati fra loro.
Scritto da A.F. (Udc) il 18/8/2011 alle 15:22
Caro Giuseppe, diciamolo pure. Più si vanno a leggere i contenuti della manovra più ci mettiamo le mani nei capelli. Per non parlare, poi, delle anticipazioni a mezzo stampa su altre proposte. Per rimanere nell’argomento del tuo post io mi sono fatto due idee. La prima è che visto il vento dell’antipolitica che spira ( non senza ragioni ) la banda Bossi/Berlusconi ha pensato bene di introdurre ( meglio sarebbe scrivere reintrodurre ) la figura del Podestà. Togliamo i consiglieri comunali, abroghiamo i piccoli comuni, ma manteniamo la figura del sindaco. Insomma una sciocchezza immensa. Decisione presa senza tener conto della nostra storia e della realtà. I piccoli comuni non costano certo per i consiglieri comunali o per la giunta, anzi sappiamo tutti che queste figure, nei paesini, sono dei veri punti di riferimento per le comunità. Sono persone che fanno più gli assistenti sociali che i politici e sappiamo anche che sono, il più delle volte degli ottimi amministratori proprio perché mossi dal buon senso e dalla praticità che gli deriva dall’essere parte delle loro comunità e questo senza nessuna scuola di “politica”. Bene sarebbe stato un intervento organico di ri-assegnazione delle competenze capace di spingere sempre più a fare “rete” per una gestione diversa dei servizi. Bene sarebbe stato abolire per intero le province ed assegnare a “consorzi” di comuni e alla Regione le deleghe che oggi ha questo organismo. Ma per fare questo occorre un disegno che questi non sono in grado di avere perché hanno in testa solo idee confuse e poca fantasia. Seconda idea. Qui sono tutti presi dalla voglia di colpire la casta dei politici, sono tutti presi dalla convinzione che la politica non serve a nulla e che i politici sono dei parvenu di potere che pensano solo ad arricchirsi. Ma c’è qualcuno che si pone il problema che la democrazia ha un costo? C’è qualcuno che si chiede cosa succederà se noi diminuiremo in continuazione la rappresentatività ed i suoi organismi? C’è qualcuno che si chiede come potrà esserci il ricambio politico/amministrativo se si eliminano le figure dei consiglieri comunali nei piccoli centri? C’è qualcuno che si chiede come è possibile il diritto/dovere del controllo se si eliminano tutte le figure che dovrebbero esercitarlo? Forse su questo occorrerebbe aprire il vero dibattito, ma non vedo grande interesse.
Scritto da roberto molinari il 18/8/2011 alle 15:35
Anche le piccole regioni andrebbero fuse insieme. Ce ne sono di più piccole della provincia di Varese, di Bergamo, di Brescia, non dico di Milano.
Scritto da Il pirata il 18/8/2011 alle 16:09
Non risponda a provocazioni cattive di chi non ha neanche il coraggio di firmarsi. Ascolti il mio consiglio (questa volta le do del lei).
Scritto da Bernasconi Luisa il 18/8/2011 alle 16:20
Condivido l'intervento di @Roberto Molinari. Buon senso e concretezza.
Scritto da Iscritto Varese il 18/8/2011 alle 16:42
@Roberto Molinari - Condivido sostanzialmente il tuo commento. Per questo mi limito a sottolinearne alcuni aspetti. I consigli comunali sono sempre stati delle palestre di democrazia. Se alcune piccole comunità hanno saputo esprimere dei capaci amministratori pubblici che poi hanno fatto strada lo si deve proprio all’esperienza e alla passione civile maturati in questi ambiti di responsabilità. Hai perfettamente ragione su un altro punto: il controllo vero degli atti amministrativi, la verifica dell’efficacia delle scelte, dove può essere fatta se non nei consigli comunali con le carte in mano? Nei bar e nelle piazzette dove si parla a vanvera perché non si conosce bene il rapporto costi/benefici dei vari provvedimenti? C’è un gran bisogno di un riordino istituzionale, ma i primi passi non sono per nulla incoraggianti. La verità è che si preferisce la facile polemica politica all’approfondimento dei problemi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/8/2011 alle 16:58
Il casino sulle province è un altro prezzo salato pagato al potere della Lega. Chissà quando lo si capirà davvero. Grazie di aver risposto.
Scritto da Valceresio il 18/8/2011 alle 17:08
se abolire le province vuol dire cambiare il nome e mantenere tutto il personale è, a mio avviso un nonsenso.Se vuol dire razionalizzare e utilizzare ad esempio alcuni uffici decentrati regionali,passare ai comuni ad esempio le strade ,comincia ad avere senso ,ma occorre creare posti di lavoro produttivi per impiegare il surplus di personale credo almeno il 60% al nord e l'80 e più% al sud allora ha senso ,altrimenti lasciamo le cose come stanno,perchè si rischia di peggiorare la situazione.
Scritto da luigi il 18/8/2011 alle 17:33
il problema di queste manovre risiede nella tendenza di colpire coloro che le tasse le pagano già. Tecnicamente vi è solo un modo per colpire anche gli evasori, e cioè introdurre una patrimoniale annua su tutte le proprietà (come, ad esempio, avviene in Svizzera).
Scritto da bm il 18/8/2011 alle 17:34
Hai ragione nella tua risposta delle 16.58. E' più facile e raccoglie più discussione la polemica politica spicciola. Mio padre mi dice che una volta non era così, che a Milano c'era più passione per la politica alta, così la chiama sempre.
Scritto da Agosti Rino il 18/8/2011 alle 18:22
@Luigi è pessimista e io comincio a esserlo con lui.
Scritto da Alessia il 18/8/2011 alle 18:30
Caro @bm, se leggi il post di qualche giorno fa: "Emergenza e prelievo patrimoniale", vedi che la penso come te. Mi accontenterei, data la situazione politica, di una tassa sui patrimoni più sostanziosi e magari per tre anni soltanto. Questo per rimettere ordine nel bilancio dello Stato e procedere poi con altre misure strutturali.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/8/2011 alle 18:37
Caro @Rino, si, una volta c'era più passione politica ma stiamo attenti a nobilitare troppo il passato, non sarebbe giusto. Sulle questioni istituzionali non c'è mai stato grande entusiasmo neanche allora. Eppure sono convinto che le Istituzioni sono il cuore della politica. Per questo nei prossimi giorni parlerò ancora delle regioni e della padania.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/8/2011 alle 18:40
Vogliono racimolare un pò di euro per i comuni e le province e lasciano stare gli evasori anzi li hanno premiati con i vari scudi. E' una porcheria.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 18/8/2011 alle 19:14
caro Giuseppe, credo che i pizzoccheri saranno buoni lo stesso e anche il bitto senza Sondrio-Provincia, ma credo pure che sia più conveniente e fattibile dimezzare i parlamentari piuttosto che le province (a parte quelle fasulle degli ultimi anni soprattutto credo non abbia senso farlo da Roma: ampia delega alle regioni e via. decidano i lombardi quali province/distretti/contee servono. Questo in teoria. In pratica, se penso che da 16 anni vince uno che ha inventato i 'Pirellini'...
Scritto da roberto caielli il 18/8/2011 alle 19:20
Per rendere le province meno inutili secondo te quali nuove competenze dovrebbero avere, che cosa dovrebbero fare in più di adesso?
Scritto da Giacomina il 18/8/2011 alle 19:22
Con questi chiari di luna cerco di vincere il mio pessimismo pensando alle folle giovanili di Madrid con il Papa, anche se non sono un cattolico praticante.
Scritto da G.S. il 18/8/2011 alle 19:35
Grazie per la risposta. Sono curioso di vedere quanto dibattito ci sarà sulle Regioni. Questi sono temi che sembrano riscuotere poco interesse. Scusa se insisto.
Scritto da Agosti Rino il 18/8/2011 alle 22:35
Ha ragione @Roberto Caielli: i Pirellini in ogni provincia sono uno spreco. Anche lì bisogna tagliare. Formigoni non può dare lezioni.
Scritto da Brielli Giuseppe il 18/8/2011 alle 22:47
Su Trieste condivido totalmente. Chissà cosa ne pensa @Valmaggia?
Scritto da Lucky il 18/8/2011 alle 23:34
Cara @Giacomina, in questa confusione e incertezza non andrei alla ricerca di nuove competenze per le province. Sarebbe già sufficiente se esercitassero bene quelle che hanno. Tra queste quella urbanistica che è l'ultima che hanno ricevuto dalla Regione. Dovrebbero coordinare i comuni e verificare la congruità delle loro scelte urbanistiche rispetto al Piano Territoriale Provinciale. E' un compito importante.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/8/2011 alle 23:59
Caro @Rino, ti faccio un esempio, se parlassi dei calciatori che non vogliono pagare il contributo di solidarietà si scatenerebbe la discussione. Ma avrebbe senso? Lo chiedo a te. Io dico di no.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 19/8/2011 alle 00:02
A differenza di @Roberto Caielli e di @Brielli Giuseppe, io non demonizzerei così tanto i cd. “Pirellini” (nome ufficiale: STeR ossia Sede Territoriale Regionale). Sono nati nella seconda metà degli anni ’90 quali sedi territoriali di Spazio Regione (lo sportello per il pubblico della Regione Lombardia). Tra l’altro, @Roberto Caielli - che si occupa, nell’ambito del Pd provinciale, di Comunicazione – sicuramente sa che gli URP (Uffici Relazioni con il Pubblico), quali strutture di front-office, hanno avuto in quegli anni la loro gestazione normativa, a partire dalla legge di riforma delle autonomie locali (l. n. 142/1990) e del procedimento amministrativo (l. n. 241/1990). Hanno, poi, avuto ulteriore impulso con il d.lgs. n. 29/1993, sino alla disposizione organica sulla comunicazione pubblica ed istituzionale (l. n. 150/2000). Detto questo, gli STeR, nel corso dell’era formigoni sono andati via via strutturandosi sino a divenire delle vere e proprie sedi gestionali decentrate. E’ vero che in un’ottica di taglio delle spese superflue, sarebbe opportuno verificare se ci siano, effettivamente, degli uffici inutili. Però, il principio della territorialità ha una sua ragione d’essere. Inoltre, il front-office dei cd. Pirellini assume grande valenza in quanto assolve la funzione di Protocollo regionale evitando così ai cittadini di recarsi a Milano. Piuttosto, sono d’accordo con quanto espone @Luigi: il costo della “dismissione” delle Province a quanto ammonterebbe? E il personale? Lo licenziamo o lo ridistribuiamo, magari ai Comuni che, in Lombardia, a differenza della Sicilia, è sempre vergognosamente sotto organico?
Scritto da Mafalda il 19/8/2011 alle 00:04
Mi riaggancio al mio commento precedente. A proposito di territorialità e delle “pretese” di Sondrio e Lodi, Adamoli sa bene che lo Statuto d’Autonomia della Lombardia (che è una sua “creatura”) dispone (art. 12, comma terzo) che la legge elettorale debba garantire la rappresentanza, in Consiglio Regionale, di tutti i territori provinciali (che l’attuale legge statale n. 43/1995 non prevede). Infatti, nella scorsa legislatura, la provincia di Sondrio è stata rappresentata solo a partire dalla metà della legislatura dal consigliere Bordoni (PDL) per via di un gioco di subentri e di incroci tra liste circoscrizionali e listino del Presidente. Se ricordo bene, Bordoni è subentrato al posto di Farioli (incompatibile perché sindaco di Busto Arsizio) che, a sua volta, era subentrato al posto di Guarischi. Se ricordo bene, è successo qualcosa del genere. Adamoli sa ricostruire meglio di me questi fatti. A me sembra giusto che ogni territorio provinciale rivendichi il proprio diritto ad essere rappresentato. E anche il progetto di legge elettorale regionale presentato dal Pd si adeguava alla suddetta disposizione statutaria. Ma è decaduto per fine legislatura. Riusciranno i nostri Eroi a licenziarlo in quella attuale?
Scritto da Mafalda il 19/8/2011 alle 00:33
Intervengo sullo scambio di battute fra @Adamoli e @Rino Agosti. Sono una di quelle che non commentano il post perchè sui contenuti non saprei cosa dire, ma leggo volentieri perchè vengo informata. Anche gli interventi di @Mafalda sono un pò lunghi me utili.
Scritto da Cittadina cattolica il 19/8/2011 alle 08:16
@Mafalda - Le domande nel tuo penultimo commento, che riprendono quelle di @Luigi, non hanno per il momento nessuna risposta, purtroppo. E questo è il grosso problema. Riforme degli enti locali come queste si preparano bene con progetti precisi e condivisi. Se vogliono evitare spese eccessive, allora ci dicano almeno quanto è il risparmio. Ma non lo sanno neanche loro e penso che sarà davvero modesto. Come dire: l’improvvisazione al potere. Quanto alle legge elettorale regionale (ultimo commento), deve assolutamente essere licenziata in questa legislatura. Ne va della credibilità dell’Istituzione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 19/8/2011 alle 08:53
Da anni sostengo che riforma fondamentale – di grande impatto psicologico - dovrebbe essere la radicale riduzione del numero dei parlamentari. Non mi è stata mai data risposta, ritenendosi, dai miei interlocutori, la mia come una bizzosità senile. Oggi, evviva, leggo sul Corriere l'articolo di fondo dell'autorevole Sergio Romano: “UNA MANOVRA DEMOCRATICA. CORAGGIO, DIMEZZATE DEPUTATI E SENATORI”. Chi vuole si legga il come e perché... Oggi, seppure sempre infelicemente di sinistra, non mi più sento solo!
Scritto da ulderico monti il 19/8/2011 alle 09:50
Io le province le abolirei tutte e dimezzerei i parlamentari. Salverei invece i comuni che sono un baluardo di democrazia.
Scritto da G.S. il 19/8/2011 alle 13:44
Bisogna disboscare gli enti e le società pubbliche locali. Mentre voi avete approvato, nel recente referundum, il matenimento dei servizi gestiti dalle municipalizzate. Tutti i nominati dai partiti ringraziano.
Scritto da Il perfido il 19/8/2011 alle 13:55
Questa volta condivido @Il perfido. Come farà Bersani a parlare ancora di liberalizzazione dei servizi pubblici locali dopo quello che ha sostenuto nel recente referendum? La demagogia elettorale si paga.
Scritto da Valceresio il 19/8/2011 alle 15:35
Verissimo: la provincia spesso è solo un "confine disegnato dal potere politico". Per questo a Busto non abbiamo mai accettato completamente di far parte della provincia di Varese. Adesso non se ne può più parlare ma resta l'insoddisfazione della città.
Scritto da Giacomo (Busto) il 19/8/2011 alle 16:18
Caro Ulderico - Si, è ora di dimezzare i deputati e di trasformare il Senato in una Camera delle regioni e delle Autonomie locali. Per la verità ci sono vari progetti di legge già depositati che vanno in questa direzione. Tutti dicono di volere questa riforma ma il problema è la volontà politica. Difficile per “i tacchini anticipare il Natale”, per usare una metafora popolare. Pensa che per questa ragione ogni tanto mi balena per la testa l’idea di una nuova Assemblea costituente che ridisegni l’architettura istituzionale.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 19/8/2011 alle 16:30
Le ultime due righe sulla storia, la cultura, i simboli dei luoghi che non sono orpelli e fronzoli inutili li condivido pienamente. Non si riformano le province sulla base di parametri uguali in tutta Italia. Tanto varrebbe eliminarle tutte o lasciare tutto com'è oggi.
Scritto da Ex Pci Gallarate il 19/8/2011 alle 18:34
D'accordo con te e con @Ulderico Monti. Non servono più le mezze misure. Si dimezzi il Parlamento e si sfoltiscano gli enti inutili che anche il Pd protegge. La campagna sul referendum sui servizi pubblici locali è stata un errore marchiano.
Scritto da Giovane rottamatore il 19/8/2011 alle 19:05
Dimenticavo: le vecchie abitudini conservatrici di chi proviene dal Pci e dal Pds vanno messe al bando. Anche a Varese, anche in Lombardia.
Scritto da Giovane rottamatore il 19/8/2011 alle 19:08
Bossi a Cadore in canottiera, noi in braghe di tela.
Scritto da Giovanna G. il 19/8/2011 alle 20:26
Via tutte le province nate negli ultimi 30 anni. Questo sarebbe un criterio importante. Se si vuole essere meno drastici via le provincie nate nella seconda repubblica che sono il frutto maturo dell'assistenzialismo di Stato in barba a tutti i proclami leghisti.
Scritto da Giulio Malnati il 19/8/2011 alle 20:48
Concordo con @Giulio Malnati. Aboliamo almeno le province costituite negli ultimi due o tre decenni. Sarebbe salutare sotto tutti gli aspetti.
Scritto da Giancarlo il 19/8/2011 alle 22:33
Avete rotto le scatole con tutti questi commenti contro la Lega. Non siete capaci di vedere oltre il vostro naso comunista. Ve ne pentirete elettoralmente ancora per un lungo periodo.
Scritto da Bossiano doc il 19/8/2011 alle 22:42
@Bossiano doc, siete in declino e non ve ne accorgete.
Scritto da Giovane rottamatore il 20/8/2011 alle 00:15
@Il perfido, Valceresio, Giovane rottamatore - Come sapete da abituali lettori del blog avevo votato NO ai due referendum sull'acqua che riguardavano i servizi pubblici locali. Era una evidente pubblicità indiretta al mantenimento di carozzoni pubblici che sono la gioia di chi li amministra in nome di comuni e province (e dei partiti di appartenenza) senza molta efficienza. Ora bisogna risalire la corrente: non è facile ma non è impossibile.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/8/2011 alle 08:37
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