Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 12/6/2008 alle 11:58

Dopo il voto del 13 e 14 aprile ritengo giusto aprire un dibattito sul cosiddetto “voto cattolico”. Il risultato  dell’Udc (5,5%) è la conferma che un partito con queste caratteristiche può avere solo un ruolo minoritario. Due altri dati vengono alla luce in modo chiaro: la maggior parte dei cattolici si è accasata nel Popolo della libertà e al nord anche nella Lega e il PD ha esercitato un’attrazione debole sui cattolici.
Quali sono le ragioni di questi due fatti incontestabili? Ne indico qualcuna.
- la diffidenza storica dei cattolici verso la sinistra
- la memoria dei referendum popolari su grandi problematiche civili, ultima quella sulla fecondazione assistita

- la riluttanza del PD a mettere al centro del dibattito problemi etici

I sondaggi pre e post elettorali (e le conoscenze personali) dicono che la gente comune ritiene che la difesa dei principi percepiti come  “cristiani” è assegnata al centrodestra. Tocca a noi l’onere di dimostrare che non è così con proposte concrete e comportamenti coerenti. Se vogliamo lo sguardo al futuro le frecce all’arco del PD non sono però poche. Sono convintissimo che il solidarismo cattolico può bene integrarsi con l’ideale socialista, perché entrambi riproposti in maniera moderna.

Se vuoi leggere l’ intervento completo vai su: www.adamoligiuseppe.it
”l voto cattolico, se esiste, l’UDC, il Partito Democratico” (7 maggio 2008)

il cannocchiale

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: -
Archivi:
Ultimi post:
(12/6/2014 - 09:06)
(10/6/2014 - 11:29)
(8/6/2014 - 19:04)
(5/6/2014 - 12:08)
(28/5/2014 - 08:54)
(27/5/2014 - 09:40)
(26/5/2014 - 08:10)
(25/5/2014 - 09:04)
(24/5/2014 - 12:08)
(22/5/2014 - 17:23)