Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 11/10/2011 alle 09:36

 

Ieri sera ho rivisto Philadelphia, del 1993, di Jonathan Demme, uno dei miei film preferiti.
Tom Hanks è fantastico, Denzel Washington bravissimo, i brani musicali di Bruce Springsteen straordinari (Streets of Philadelphia).
Ma è la trama che colpisce diritto al cuore. Al centro una giovane e brillante stella del diritto, gay e bianco (Tom Hanks), licenziato in tronco con un motivazione falsa da uno studio prestigiosissimo di cui è socio perché malato di AIDS. Un avvocato nero, che cura pratiche più modeste (Denzel Washington), lo aiuta a vincere l’impossibile causa.
Gli ingredienti sono quelli di una fiction che vuol far riflettere. Due gay innamorati. La larga famiglia dello sfortunato protagonista unita e solidale fino all’ultimo istante. La lotta contro ogni discriminazione. La verità che vince sulla menzogna.
Nel 1993 ero in una situazione particolarmente dura della mia vita. Mi ero commosso. Immaginavo confronti temerari fra la Giustizia americana e quella italiana.
Anche ieri mi sono emozionato pur se l’AIDS ha perso la drammaticità di allora. Indimenticabile la lunga e angosciante scena nella quale Tom Hanks, quasi morente, ascolta la sublime Maria Callas in Andrea Chénier.
E’ un film sui valori umani, sui beni immateriali, sulla vita che scorre inesorabile verso il suo destino.
Una certa malinconia ti prende considerando la società che potremmo essere e non siamo. Credo che  sia un sentimento ampiamente condiviso.


 
Commenti dei lettori: 16 commenti -
Film molto bello. L'ho visto recentamente perchè nel 1993 ero appena nata. Mi ha portato a vederlo il mio ragazzo che ha avuto un primo cugino morto di Aids al quale ero molto attaccato.
Scritto da Francesca il 11/10/2011 alle 10:43
Il post fa uno struggente affondo sui sentimenti, quelli di tutti noi (e uno specchietto per attirare le allodole omofobe e ariane). Demme ha prodotto un capolavoro che tratta di amore e di discriminazione. Ohibò, doveva essere eterno l'amore, invece l'uomo ha deciso di rendere eterna la discriminazione. Ohibò. L'avvocato di colore Joe Miller è valoroso al pari dell'avvocato bianco Atticus Finch (Il buio oltre la siepe). Due figure esemplari. Omaggi a Tom Hanks, Denzel Washington e Gregory Peck.
Scritto da Frank Slade il 11/10/2011 alle 10:59
Caro Adamoli, la società che potremmo essere e non siamo è una responsabilità che accomuna la politica, le associazioni di categoria, le organizzazioni sociali. Anche la chiesa di cui mi sento parte. Ciascuno di noi dovrebbe caricarsi il suo piccolissimo fardello. invece siamo presi dal nostro egoismo invincibile.
Scritto da Cittadina cattolica il 11/10/2011 alle 12:01
A proposito di giustizia italiana, i giornali oggi sono pieni delle polemiche sul pm Woodcock. Tu che idea te ne sei fatto?
Scritto da Vittorio il 11/10/2011 alle 12:26
Caro Vittorio, di Woodcock non ho nessuna stima ed è meglio che mi fermi qui.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/10/2011 alle 13:32
@Frank Slade è incredibile, un uomo completo. Ottima la versione di oggi modello Gian Luigi Rondi. Di Miller io, che sono ignorante, conoscevo solo Steve. Della mitica Steve Miller Band.
Scritto da Aspide il 11/10/2011 alle 15:03
@Frank Slade è incredibile, un uomo completo. Ottima la versione di oggi modello Gian Luigi Rondi. Di Miller io, che sono ignorante, conoscevo solo Steve. Della mitica Steve Miller Band.
Scritto da Aspide il 11/10/2011 alle 15:03
Preferisco qualche altro film ma Philadelphia è sicuramente buono. Focalizza la persona e i suoi bisogni meglio di tante relazioni specifiche sull'argomento.
Scritto da Elisabetta C. il 11/10/2011 alle 17:02
In Italia c'è tuttora bisogno di lottare contro le discriminazioni. Ho un figlio piccolo alle elementari e gli atti di bullismo sono tanti, la maggior parte dei quali rivolti contro chi ha qualche handicap. Spero di vedere presto una fiction su questi problemi.
Scritto da Gloria il 11/10/2011 alle 17:14
Un po' ignorante lo sei veramente @Aspide. Va benone la band americana ma l' Arthur, lo hai dimenticato? O non sai nemmeno chi sia?
Scritto da un rottamatore il 11/10/2011 alle 17:14
Scorrendo i blog mi è venuta una curiosità: a quanto servono i commenti? Ho contato quelli di una settimana e i tuoi sono tantissimi, ma non sono certo che siano i commenti a fare la qualità di un blog. Altrimenti alcuni blog dovrebbero chiudere.
Scritto da Bernasconi Luisa il 11/10/2011 alle 17:39
Scorrendo i blog mi è venuta una curiosità: a quanto servono i commenti? Ho contato quelli di una settimana e i tuoi sono tantissimi, ma non sono certo che siano i commenti a fare la qualità di un blog. Altrimenti alcuni blog dovrebbero chiudere.
Scritto da Bernasconi Luisa il 11/10/2011 alle 17:39
Film strappalacrime ma indubbiamente pregevole. Quando in Italia si faranno film di questo livello? Ah dimenticavo, questo governo sta affossando anche quel poco che c'è in questo settore.
Scritto da Giovanni Pini il 11/10/2011 alle 18:38
@Bernasconi Luisa - I commenti, se sono di persone autentiche, servono perché rappresentano uno spaccato sociale reale. Una riunione con una relazione anche bella ma senza dibattito lascia spesso l’amaro in bocca. Bisogna vedere però qual'è la finalità del blog. Quelli di Varesenews, nel loro insieme, costituiscono un’offerta ampia e articolata. Alcuni sono di carattere più informativo ma sono utilissimi e sono seguiti anche se raccolgono pochi commenti. Il successo di un blog non è dato tanto e solo dalla discussione ma piuttosto dal numero dei lettori. Non sempre, anche nel mio blog, i post più letti sono quelli più commentati.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/10/2011 alle 18:44
Meglio non farli i confronti fra la magistratura italiana e americana. E' vero che sei hai un buon avvocato anche negli Usa hai più probabilità di vincere, è vero che là c'è la pena di morte ma il funzionamento concreto e i tempi sono ben diversi. Il nostro sistema di giustizia perde nettamente.
Scritto da Bianchi Carlo il 11/10/2011 alle 21:15
Insomma bisogna rimettere al centro i valori umani. Lo dicono tutti ma non se ne fa niente. Questa è la morale della favola.
Scritto da Giacomina il 11/10/2011 alle 22:39
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