Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 16/10/2011 alle 10:06

 

Nella scorsa settimana, piuttosto convulsa sul piano politico interno, è passata quasi sotto silenzio una notizia che avrebbe meritato ben altro risalto.
Israele ha raggiunto con Hamas l’accordo per riportare a casa Gilad Shalit (foto), l’unico soldato israeliano in mano al nemico. In cambio libererà 1027 prigionieri palestinesi di cui quasi la metà terroristi di Hamas.
Un israeliano in cambio di 1027 palestinesi.
Ciascuno faccia le sue libere valutazioni. Mi pare che al centro si possa mettere la sacralità della vita umana e la grande considerazione in cui lo Stato d’Israele tiene i giovanissimi soldati mandati a combattere per la difesa dei suoi confini
Natayahu ha anteposto la liberazione di Shalit alle esigenze di sicurezza nazionale mentre Hamas ha abbassato di molto il prezzo richiesto inizialmente.
Il successo di questa difficilissima e lunghissima trattativa fra Israele e la fazione islamico-radicale più dura, con la mediazione del nuovo Egitto del dopo-Mubarak, dimostra che la soluzione “due popoli, due Stati”, se perseguita con una fortissima volontà di dialogo, può avere uno sbocco positivo.
 
 
Commenti dei lettori: 24 commenti -
Vivi sereno, o quasi perchè sei povero, con la tua famiglia in un piccolo territorio mediorientale. Come tuo padre, tuo nonno, il tuo bisnonno e come la famiglia dei nonni di quest'ultimi. Un bel giorno arrivano gli ebrei e ti dicono: "questa è la nostra terra, la terra della nostra religione, la terra dei nostri padri, la terra di 3000 anni fa. Gente che ha sofferto che però non se lo ricorda più e ti prende a calci, ti caccia di casa, ti ammassa in un rettangolo di terra. C'è altro da dire?
Scritto da paperoga il 16/10/2011 alle 10:50
Spero che si avveri l'auspicio dei due popoli, due stati. La buona volontà è rischiesta da entrambi le parti e dai Paesi più importanti del mondo.
Scritto da Giacomina il 16/10/2011 alle 11:22
Il problema non mi interessa più da parecchio tempo. Due popoli che si fronteggiano da oltre mezzo secolo e che non intendono ( se non a parole ) trovare una via di accordo. Sono pessimista.- Si scanneranno ancora per un altro mezzo secolo ( se ci va bene e se anche l'Iran non riuscirà a costruirsi prima la sua bombetta atomica). Allora saranno guai per tutti.
Scritto da A .Vaghi il 16/10/2011 alle 11:53
“ Debora disse a Barak: 'Forse che Iahvé non esce in campo davanti a te?'...” (Giudici 4,18). Mai dovremo dimenticare che l'ONU aveva votato nel 1948 la costituzione di due Stati indipendenti. Se sessanta anni fa la risoluzione ONU fosse stata adottata avremmo ottenuto allora ciò che si chiede oggi. Ma gli arabi rifiutarono e scatenarono cinque guerre e intifade e terrorismo. Ben tornato, soldato di Israele!
Scritto da ulderico monti il 16/10/2011 alle 12:00
Chi addestra e convince i giovani a immolarsi come bombe umane negli attentati contro i sionisti e tutti gli altri nemici non ha molto rispetto per le vite umane.
Scritto da Bianchi Giò il 16/10/2011 alle 12:08
Felice per il soldato Shalit.
Scritto da Bartoli Carlo il 16/10/2011 alle 12:17
@Certo uno che è vissuto-a comodamente come @Bianchi Giò che ne so, a Casalpusterlengo, dal comodo della sua poltrona puo' ragionare così in modo unilaterale. Il terrore è terrore, se non si ricordasse solo quello palestinese sarebbe meglio e più obiettivo. A meno che vogliamo dire che i palestinesi sono una razza di sanguinari e gli ebrei, che oltretutto sono i loro cugini semiti, di santi immacolati. Mettere sempre davanti l' olocausto per farsi i propri affari non è molto bellissimo.
Scritto da paperoga il 16/10/2011 alle 12:39
Agli Usa va bene che Isreale tenga in scacco la regione mediorientale e che l'Arabia saudita sia il secondo gendarme di tutta quell'area ricca di petrolio. Senza una "rivoluzione" che intacchi fortemente il potere americano non ci sarà mai pace in quei territori disgraziati.
Scritto da Andrea Orsi il 16/10/2011 alle 14:57
Trovo singolari quasi tutti i commenti e francamente non mi ci ritrovo. Il problema è se c'è una novità nell'intesa. Un solo ebreo libero per 1027 palestinesi, esattamente l'opposto delle fosse ardeatine 10 itliani fucilati per ogni tedesco ucciso. Questo accordo porta un segno positivo, magari lievitasse. Sono sempre stato a favore dello stato palesinese. Tuttavia, c'è quancuno di buon senso oggi che pensi a ciò a condizione che sparisca Israele? La politica trova soluzioni, non recrimina. Pino
Scritto da Pino Altieri il 16/10/2011 alle 15:02
@Ulderico Monti scrive molto bene cose che avrei voluto dire io. Israele ha le sue colpe ma gli arabi ne ebbero almeno altrettanto all'inizio delle terribili vicende di quelle relazioni incandescenti.
Scritto da Federica il 16/10/2011 alle 15:20
"Molto bellissimo", scusa ma come scrivi @paperoga? Non ti vantavi di essere un pubblicitatio o qualcosa del genere? Forse lo sarai, ma, perdonami, temo "dei miei stivali".
Scritto da Aspide il 16/10/2011 alle 15:57
Nella lunghissima e intensa discussione del post di ieri su Bossi @Alessandro ha scritto: "L'on. Macchietta del Pd (il leghista rosso) è dentro nel cerchio magico o fra i maroniani. Avrà un gran mal di testa. Dovrebbero intervistarlo le iene..." Una tua replica in difesa dell'on. Daniele Marantelli era doverosa.
Scritto da Franco il 16/10/2011 alle 15:59
Cinquanta anni fa la soluzione era stata trovata per i popoli semiti della regione. Due popoli, due stati. Il mondo occidentale si è voluto ripulire la coscienza nei confronti del popolo ebraico sostenendo la nascita di Israele e cercando di far dimenticare le proprie responsabilità di fronte all’olocausto. Responsabilità culturali, responsabilità politiche e responsabilità militari nei confronti dei nazisti. L’antisemitismo arabo-palestinese però non nasce certo con la fondazione di Israele. Il Gran Muftì di Gerusalemme, Amin Al Hussein, ( è apparso di recente un bel libro al riguardo ), parliamo del periodo precedente alla nascita di Israele, fu uno dei maggiori sostenitori nel mondo arabo di Hitler e concorse a fondare la legione mussulmana alleata delle truppe tedesche e a spingere i mussulmani ad aderire alle SS. Dunque c’è un razzismo profondo e una intolleranza araba che da sempre circonda il mondo ebraico e questo ben prima della nascita dello Stato di Davide e, forse, non va anche dimenticato che, dall’inizio del novecento, l’immigrazione ebraica in “Eretz Israel” le terre le comprava dai palestinesi ben contenti di venderle ai nuovi “poveri” arrivati dall’Europa. I palestinesi sono stati usati dai loro “fratelli arabi”. Li hanno usati contro Israele salvo poi prenderli a cannonate quando gli conveniva o quando si rendevano conto che, i profughi, erano uno stato nello stato ( Giordania e Libano insegnano ). Io credo che oggi Israele sia ancora l’unica democrazia che in medioriente può definirsi tale. Lo è perché i suoi giudici mettono sotto accusa l’esercito quando esistono dei dubbi sul suo operato, lo è perché i suoi giudici mettono sotto accusa i politici e le più alte cariche dello Stato quando c’è la possibilità di un reato. Lo è perché esistono movimenti come “Peace Now” o “Nevè Shalom” che sono pacifisti in un Paese dove tutti fanno il militare perché è circondato da chi vuole la sua estinzione. Ma lo è anche perché è un Paese che ha avuto un generale che ha saputo stringere la mano al suo nemico per costruire la pace e ha sacrificato la sua vita per questo. (Rabin). Lo è perché Israele libera prigionieri che si sono macchiati di sangue ebraico e lo fa per recuperare i corpi dei propri soldati caduti o per ottenere la liberazione del soldato Shalit e questo non mette a rischio la sua democrazia o le sue Istituzioni. Se penso che in Italia all’epoca del rapimento Moro ogni trattativa con le BR avrebbe messo a repentaglio la nostra democrazia……
Scritto da roberto molinari il 16/10/2011 alle 16:30
@Franco - Un solo commento dei 78 sul post di Bossi era rivolto al "leghista rosso". Se avessi replicato avrei attirato l'attenzione su un argomento frusto. Ciò che hai fatto tu oggi. Non te ne eri accorto o l'hai fatto di proposito? Certe difese d'ufficio, non necessarie, mi insospettiscono.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/10/2011 alle 17:46
@Pino Altieri, condivido il tuo commento in ogni parola. Lo Stato d'Israele non può sparire, la politica anziché recriminare dovrebbe impegnarsi per risolvere anche il drammatico caso palestinese.
Scritto da Danilo B. il 16/10/2011 alle 18:04
Mi piace la ricostruzione storica di @Roberto Molinari.
Scritto da Luca C. il 16/10/2011 alle 18:40
Il sionismo non mi convince. Sconfiggere Israele non è possibile ma trovare lo spazio vitale per lo stato di Palestina è urgente e decisivo per la sorte della pace nel mondo.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 16/10/2011 alle 19:47
@Aspide te ghe resun, ho scritto velocemente senza rileggere ed ho sbagliato. @roberto molinari fa un bel ragionamento con un' interessante ricostruzione ma è di parte, ineludibilmente di parte. Un pensiero degno,appunto, di un partigiano sionista. Non è un crimine, sia chiaro, ma si tratta sempre di assumere posizioni faziose che non riconoscono a Israele torti e responsabilità vergognose rispetto al processo di pace in quella martoriata terra. "Dio ci ha scelti". Pericoloso molto pericoloso.
Scritto da paperoga il 16/10/2011 alle 20:06
L'altro giorno hai fatto un bel post sugli indignados, adesso dovresti prendere le distanze dagli indignados di ieri, o no?
Scritto da A.F. il 16/10/2011 alle 20:49
@A.F. - Prendo le distanze da ogni forma di violenza. E non dirò mai, si però.... Però un corno, non c'è esasperazione che possa essere un'attenuante per ciò che è successo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/10/2011 alle 22:52
Caro Adamoli, hai dato una bella risposta a @Franco. Questi difensori di Marantelli mi sembrano i suoi peggiori avversari. Lui però deve darsi una regolata, sta perdendo un pò di credibilità.
Scritto da Una lettrice il 16/10/2011 alle 22:58
Il quadro d'insieme che @Molinari traccia è convincente. Non capisco però il riferimento a Moro trattandosi di due realtà realtà istituzionali e storiche completamente diverse.
Scritto da Brielli Giuseppe il 16/10/2011 alle 23:29
Israele, Palestina, Italia. Vedo un filo comune: minoranze pericolose ed organizzate mettono in discussione (a livelli diversi, certamente) il benessere ed il benvivere delle maggioranze che vogliono una vita felice. Con, nei primi due casi, l'aggravante della strumentalizzazione religiosa. Devono poter uscirne per il bene di tutti. E, chissà, magari la cosidetta primavera araba puo' dare una mano.
Scritto da FrancescoG. il 17/10/2011 alle 09:26
La violenza contro gli indignati mi ha indignato fortemente. E' una classica volontà distruttiva che non si ferma davanti a nessuno. Perchè solo in Italia? Caro ministro Maroni, noi possiamo indignarci, lei invece deve tenere il controllo. Se le scappa la colpa è anche sua.
Scritto da Umbertino il 17/10/2011 alle 09:29
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