Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 26/10/2011 alle 10:00

 

 
Con i problemi economici e finanziari che abbiamo può sembrare fuori tema parlare di federalismo. Invece non è così. La prospettiva federale seria, non le leggi e i decreti fin qui fatti, va salvata proprio mentre tutto congiura contro.
Il federalismo sta incontrando delle diffidenze crescenti nei cittadini perché negli ultimi anni è servito soprattutto a coprire le leggi ad personam e il piccolo cabotaggio.
Più veniva osannato e più veniva contraddetto. Hanno cominciato qualche anno fa con l’eliminazione generalizzata dell’Ici, hanno proseguito con i tagli agli enti locali e con una interpretazione del patto di stabilità che faceva a pugni con ogni logica autonomistica.
Nel 2012 altri 4 miliardi di tagli si aggiungeranno a più di 8 miliardi già falciati. Questo significa che Regioni e Comuni dovranno applicare più ticket e più tasse locali portando il carico fiscale a vette mai raggiunte prima per dare forse meno servizi.
Presi dalla confusione concettuale sono arrivati a parlare di federalismo municipale, Una contraddizione in termini. Il federalismo ha senso solo se riferito ai sistemi regionali dotati di capacità legislativa.
La crisi che attanaglia la Lega potrebbe essere l’occasione per due sbocchi alternativi:  1) per ridare dignità e contenuti seri a questa prospettiva ripulendola dalle storture propagandistiche; 2) per far naufragare ogni disegno federalista, giacché bisogna riconoscere che negli ultimi due decenni questo obiettivo è stato portato dalla Lega  alla coscienza popolare.
La prima ipotesi è quella da favorire. Lo Stato è inefficiente, pletorico, costoso. Non ci sarà nessuna profonda riforma che non sia incardinata sulla giusta autonomia delle Regioni accorpando quelle più piccole che sono uno spreco intollerabile.
Non ci sarà nessuna riforma fiscale che non veda anche la responsabilità di Regioni e Comuni nel raccogliere, almeno in parte, le tasse che poi spendono.
Nelle leggine approvate finora non c’è niente di tutto questo.
Le diverse Italie ci sono già nella realtà, non sono un’invenzione maligna d qualcuno, mentre la coesione nazionale andrebbe davvero rafforzata. Non si risolve questo problema drammatico con una stretta centralista.
Eppure questa soluzione potrebbe avere successo per l’alto numero di statalisti che si annidano in tutti i partiti.

 
Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 38 commenti -
Domenica scorsa "Report" ha presentato una bellissima inchiesta sul federalismo municipale, che invito a vedere: http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-c46841f0-13e7-490b-bc93-0100aeff7bc9.html?refresh_ce
Scritto da pino s. il 26/10/2011 alle 10:29
Per pensare a queste cose in questo momento ci vuole lo sguardo lungo. La politica ormai pensa solo alle prossime elezioni. Mi riferisco in questo caso a tutti i partiti.
Scritto da Elisabetta C. il 26/10/2011 alle 10:40
Caro Giuseppe, non riesco a capire se siamo o non siamo di fronte ad una svolta profonda della Lega. Mi piacerebbe sentire il tuo parere.
Scritto da Nicola il 26/10/2011 alle 11:13
Ormai del federalismo non si parla quasi più. Berlusconi non l'ha mai amato. La Lega appare prepotente quando dice i suoi no ma è incapace di realizzare i suoi obiettivi. Si attacca alle pensioni non avendo altro da offrire agli elettori.
Scritto da Bortoluzzi il 26/10/2011 alle 11:18
Il federalismo ha due obiettivi fondamentali: rafforzare le autonomie locali e diminuire i costi del servizio pubblico per liberare risorse da destinare alla crescita e allo sviluppo. Dubito che, nell’attuale situazione di crisi mondiale e con l’ingarbugliato sistema di leggi sul federalismo fiscale, possano essere raggiunti. Bisogna riconoscere che la riforma regionale del 1970, accanto ad aspetti positivi, non ha raggiunto i suoi scopi ( a cominciare dalla tutela del territorio, ovunque disastrato); ha fatto aumentare la burocrazia, la spesa pubblica e il tasso di “campanilismo”. L’Italia è un piccolo Paese che deve ridurre le sue strutture burocratiche con opportune sostituzioni: dopo l’istituzione delle Regioni (disomogenee per superficie, popolazione e risorse), le piccolissime Provincie (con compiti marginali o delegati) non servono più.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 26/10/2011 alle 11:37
Caro @Nicola, svolta della Lega forse nei rapporti con Berlusconi. Per il resto non vedo niente di nuovo. Salvo che sul federalismo, diventato ormai poco più che uno slogan, la Lega è diventata un partito conservatore: no a cambiare le pensioni, no alla patrimoniale, no al contributo di solidarietà, no alla liberalizzazione dei servizi pubblici.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/10/2011 alle 11:37
Sono d'accordo, con la Lega in crisi sparirà anche il federalismo. Il Pd si diceva favorevole, sono curioso di capire cosa farà.
Scritto da Tombolini Augusto il 26/10/2011 alle 11:55
Concordo sui concetti da te esposti e mi sembra cogliere nel segno il commento di Camillo Massimo Fiori. Sul tema del federalismo, ormai, la Lega si rivela “tutto chiacchiere e distintivo”.
Scritto da Angelo Eberli il 26/10/2011 alle 11:59
Discorso interessante e controcorrente. Temo che molti dei nostri progetti vadano al macero.
Scritto da Funzionario regionale il 26/10/2011 alle 12:14
Se si va alle elezioni questi ragionamenti purtroppo diventano inutili.
Scritto da Lorenzo il 26/10/2011 alle 13:02
Invece che dare un colpo alla Lega tu stai qui a darle una mano sul federalismo, mah.
Scritto da Iscritto Varese il 26/10/2011 alle 13:04
Mi sembra chiaro il vero federalismo è il completamento del titolo V della costituzione cioè la chiarificazione degli art,117e 118 e l'attuazione del 119 che riguarda il federalismo fiscale.Solo così si avrà pari dignità fra i cittadini e saranno premiate le collettività più virtuose,lasciando allo Stato centrale le materie di interesse nazionale.Per far ciò occorre che i legislatori operino per il bene della polis.Quando? si prospettano elezioni con il porcellum e riavremo tanti
Scritto da luigi il 26/10/2011 alle 13:38
La Lega è responsabile come il Pdl della situazione in cui siamo. Chissà se il nostro onorevole Macchietta se ne è reso conto?
Scritto da G.S. il 26/10/2011 alle 13:42
Caro Giuseppe, voglio scrivere qualcosa di lontano dalle parole “del coro” che, anche nel nostro partito, ci hanno subissati per anni. Il federalismo a me proprio non va giù. O meglio questo federalismo in salsa leghista lo trovo banale, inefficace e suicida. Per cambiare uno Stato occorre una cultura politica, un pensiero lungo e, soprattutto, conoscenza dei meccanismi che governano una amministrazione. La cultura leghista è la cultura “Cepu” di un gruppo di “furbetti del quartierino”, un insieme di slogan, di luoghi comuni che servono solo a nascondere la profonda voglia di secessione e di egoismo padano con piccole, ma profonde venature razziste. Io credo profondamente nel regionalismo spinto così come è stato scritto dai nostri padri costituenti. E credo anche di più in quell’autonomia municipale che Sturzo ha fatto caposaldo del rinnovamento politico dell’Italia nel 1919 e che dovrebbe essere “pietra miliare” del nostro agire. Finiamola di accettare che il federalismo sia panacea per il nostro Paese. Sono tutte balle ( verdi!). Il nostro Paese può cambiare se viene reintrodotto il concetto di responsabilità della spesa negli enti locali. Tanto faccio pagare, tanto spendo e dimostro dove vanno queste risorse. Il nostro Paese può cambiare se si spinge su un regionalismo efficace, efficiente e solidale, in grado di legiferare per il suo “territorio” e può cambiare se si assiste ad uno snellimento della burocrazia statale, unico vero centro di spesa che è cresciuto in questi anni anziché diminuire. Noi dovremmo essere il partito del XXI secolo. Il partito della libertà responsabile, della solidarietà e della sussidiarietà. Questi sono i veri antidoti che possono impedire di ritornare alla “vecchia sinistra” del tassa e spendi, quella statalista e burocratizzante. Ma questi sono anche gli antidoti contro una destra non meno statalista, oligopolista e corporativa comunque ben presente nel nostro Paese. C’è bisogno di aria nuova nell’Italia di oggi. Di idee nuove, di soluzioni nuove e di gente che vuole servire il Paese e non farsi servire. E se mi passi la battuta, il rinnovamento di una classe dirigente non passa dalla data iscritta sulle carte d’identità, ma sul coraggio di dire dei si e dei no. E questo lo si può fare a qualunque età.
Scritto da roberto molinari il 26/10/2011 alle 13:43
@Camillo Massimo Fiori - Dal mio punto di vista il federalismo fiscale è un surrogato della riforma federale dello Stato, nel senso che è una misura parziale avendo a che fare solo con una diversa e più equa (speriamo) distribuzione dei proventi delle tasse. La sua utilità consiste nello spingere le regioni più sprecone a fare di più (ma non esclusivamente) i conti sulle proprie forze piuttosto che sull’assistenzialismo a pié di lista dello Stato. In realtà, una riforma federale dovrebbe rivedere tutto l’assetto regionale riducendo il numero delle regioni ad almeno 12, togliendo i privilegi finanziari a quelle speciali, fissando meglio le funzioni dello Stato lasciando tutto il resto ai sistemi locali. Questo disegno istituzionale dovrebbe essere completato da un Senato delle Autonomie Locali molto snello per trattare le leggi federali e le compensazioni finanziare. La mia esperienza mi dice che i tempi sono maturi ma che questa riforma va fatta in modo bipartisan. Il centrosinistra, eventualmente al governo nella prossima legislatura, non combinerà un bel niente senza questo “unione nazionale” e le diverse Italie diventeranno sempre più diverse in barba alla retorica sull’Unità d’Italia.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/10/2011 alle 13:59
Caro presidente, Il federalismo della Lega gravato da mille provvedimenti burocratici (detriti normativi come li ha chiamati un noto giornalista) è un colabrodo. Lei indica una strada più lineare che condivido. Ne avevamo parlato anche con Valerio Onida già alcuni anni fa. Per realizzarlo deve cambiare il clima politico e il governo che ne è espressione.
Scritto da Dirigente regionale il 26/10/2011 alle 14:09
Va bene sul federalismo, sulla Lega l'attacco è senza senso.
Scritto da Bossiano doc il 26/10/2011 alle 15:12
Aggiorniamo il quadro delle istituzioni. Dividiamo bene i compiti. Eliminiamo doppioni e sovrapposizioni di competenze. Non credo possa essere fatto da aree conservator-reazionare. Sia di destra, sia di sinistra. Il cittadino non deve essere servo delle istituzioni e della loro burocrazia. Deve sentirsi parte. Non solo utente.
Scritto da FrancescoG. il 26/10/2011 alle 15:17
Sintetico e sempre lucido @FranescoG. La sua passione civica traspare in ogni intervento.
Scritto da Cittadina cattolica il 26/10/2011 alle 15:34
@Roberto Molinari - Il regionalismo “spinto” dei padri costituenti è stato realizzato in ritardo (1970), poco e male. Solo con un lungo braccio di ferro con il governo le Regioni hanno conquistata le competenze delineate dalla Costituzione, con le burocrazie centrali che trattenevano poteri, personale e risorse, dando luogo a doppioni e ad un aumento della spesa pubblica. Negli ultimi anni, girando per le Regioni e studiando il problema, mi sono fatto l’idea che sarebbe opportuno virare verso un assetto federale, ben distante però dal pasticcio leghista. Potrebbe essere il modo più efficace per rinnovare e incrementare l’unità del Paese. Sui Comuni e sul concetto di responsabilità della spesa sono d’accordo con te. Ma è un altro discorso che non c’entra niente col federalismo: è sussidiarietà municipale che dovrebbe essere rispettata, valorizzata e incrementata con o senza federalismo. Una cosa è certa, o si completa una vera riforma federale oppure è meglio ripensare le leggine approvate finora che ci hanno portato in mezzo al guado.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/10/2011 alle 15:40
Cara @dirigente regionale - Ti ringrazio molto per l'attenzione e per il garbo. Però, mi fai un favore? Non chiamarmi più "presidente".
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/10/2011 alle 15:41
Ho visto il servizio di Report segnalato da Pino s. Molto interessante. Le conclusioni da trarre non sono distanti da questo post e dalle ulteriori risposte di Adamoli a @Fiori e @Molinari.
Scritto da Mentasti Enrico il 26/10/2011 alle 15:53
La sinistra se andrà al governo affosserà tutto il federalismo. Voi credete di esserci già al governo ma sarà piuttosto difficile che ci arriviate
Scritto da Germano il 26/10/2011 alle 16:27
@Luigi, cerco di completare l'ultima frase che hai lasciato in sospeso: "Per far ciò occorre che i legislatori operino per il bene della polis. Quando? si prospettano elezioni con il porcellum e riavremo tanti", concludo io, vediamo se ci azzecco: tanti deputati e senatori che sono incompetenti su questi problemi.
Scritto da Lorenzo il 26/10/2011 alle 17:40
Tema difficile il federalismo in questo momento. Perchè l'hai affrontato proprio adesso? A seguito di Report di domenica sera?
Scritto da Baroffio Loredana il 26/10/2011 alle 17:45
La Lega sta arrivando lentamente al copolinea. Non ha più niente da dire. Conserva ciò che c'è un pò come la sinistra. Siamo messi molto male.
Scritto da A. F. (Udc) il 26/10/2011 alle 18:21
Cara @Loredana, ho affrontato questo tema perchè sta andando nel dimenticatoio nel momento nel quale il centrosinistra e il Pd stanno preparando i progetti per il futuro. Sono convinto che, al di là degli slogan, siano tantissimi i centralisti anche nel nostro campo ed è giusto far sentire le voci diverse. Altrimenti il "partito che nasce dal basso" resta un'altra grande balla.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/10/2011 alle 19:04
State dando per finita la Lega senza rendervi conto che è l'unico partito con un leader da tutti riconosciuto e rispettato. Ve ne pentirete.
Scritto da Stefano C. il 26/10/2011 alle 20:37
Mi unisco a @Cittadina cattolica nei complimenti che rivolge a @Francesco G. (anche Adamoli la conosce la mia positiva opinione su Francesco G.). Sono d’accordo con Francesco quando scrive: “Il cittadino non deve essere servo delle istituzioni e della loro burocrazia. Deve sentirsi parte. Non solo utente”. Ho saputo tempo fa che Cittadinanzattiva e il Tribunale per i Diritti del Malato hanno creato un Osservatorio Civico sul Federalismo in Sanità, avente lo scopo di approfondire il tema in questione partendo dall’analisi del punto di vista del cittadino, quale utente finale del servizio. L’Osservatorio ha già redatto il suo primo Rapporto. Il documento è disponibile sul sito della Associazione stessa (il download è consentito previa semplice registrazione dei dati anagrafici). Questa indagine si configura come un vero e proprio “rating civico” delle Regioni, in modo da dare ai cittadini la possibilità di conoscere non solo le decisioni ma anche i risultati conseguiti da coloro ai quali è stato attribuito il mandato di governare. Interessante l’ipotesi della partecipazione dei cittadini alla governance regionale in sanità. In particolare, vengono descritte le difformità regionali nell’assistenza socio-sanitaria. Ecco, mi è venuto in mente questa informazione non appena ho letto il commento di Francesco e ho pensato bene di segnalarla. Sarebbe interessante che i commentatori leggessero il Rapporto o, quantomeno, gli dessero una scorsa. Ma, come scrisse un giorno @Camillo Massimo Fiori, i politici non hanno voglia di leggere e di informarsi. Direi che Adamoli costituisce una eccezione in quanto legge e si documenta con tenace passione.
Scritto da Mafalda il 26/10/2011 alle 20:49
@Mafalda, complimenti, oltre a scrivere benissimo, sei attentissima nel relazionarti con gli altri lettori. Sottolineo anch'io la positività che emana sempre da @FrancescoC.
Scritto da Il pirata il 26/10/2011 alle 23:48
Il federalismo non mi ha mai convinto. Spero che il prossimo governo di centrosinistra lo abbatta definitivamente.
Scritto da Osvaldo il 27/10/2011 alle 00:06
Caro Adamoli, quanti ce ne sono nel centrosinistra che pensano come Osvaldo?
Scritto da Reda L. il 27/10/2011 alle 08:53
Tanti, @Osvaldo, sono tanti. Per questo ho riparlato di federalismo in questo momento nel quale tutto sembra remargli contro.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/10/2011 alle 09:58
Se Osvaldo pensa al federalismo come una secessione abortita, allora ha ragione. Ma è altro: lo dice anche Giuseppe nel commento di ieri 13:59. Molto chiaro, semplice, lucido, con cui concordo. Però ... "I tempi sono maturi", aggiunge. Non ho l'esperienza di Giuseppe, e chiedo: a quale livello sono maturi? Forse nelle assemblee regionali e comunali. Perchè non mi sembra che da Roma arrivino messaggi di maturità. Bisogna 'convocare' giocatori diversi se vogliamo vincere questa partita.
Scritto da nicoletta il 27/10/2011 alle 11:19
Cara @Nicoletta, forse mi illudo, essendo io un regionalista convinto e non pentito, ma la consapevolezza che non si possa continuare con questo Stato e, d’altra parte, che non possiamo restare a metà strada con le norme confuse e pasticciate approvate finora, mi portano a credere che il tempo di una scelta definitiva sia vicino. Negli ultimi tempi della mia esperienza regionale sentivo che anche nel Sud si stava accettando la sfida di una più forte autonomia regionale. La difficoltà insormontabile la incontravo quando parlavo degli accorpamenti fra le Regioni più piccole. Qui, si, che ci vorrebbe una volontà ferrea che ancora non vedo. Né a destra né a sinistra. Quando avremo superato la fase più acuta della crisi finanziaria di questo si tornerà a parlare.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/10/2011 alle 16:18
@ Cittadina cattolica, Mafalda, il pirata. Che dire: grazie. Prendo e porto a casa :-) Mi allaccio al commento di Mafalda. L'esperienza partecipativa è parecchio interessante. Ottima segnalazione. Grazie. Si è cercato più volte di proporla anche su altri servizi pubblici (personalmente l'ho fatto sul servizio idrico integrato. Come gli appalti riservati per inserimento sociale). Per ora nulla da fare. E' una di quelle cose, a mio avviso positive, che quando parte non si può più fermare.
Scritto da FrancescoG. il 27/10/2011 alle 17:21
Mafalda, ho visto il testo. Una bella sberla, tanto è corposo. E’ curioso spulciare i dati. Quanto ignoriamo di un bene così prezioso. I politici non leggono, non si informano. Ti risulta che Adamoli abbia letto il tuo commento? Carry on.
Scritto da Frank Slade il 27/10/2011 alle 22:00
@Frank Slade - Ti rispondo direttamente io. Certo che ho letto il commento di @Mafalda, ma non posso rispondere a tutti, altrimenti diventerei troppo noioso, se già non lo sono.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/10/2011 alle 23:11
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