Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 6/11/2011 alle 10:36

 


Mi viene l’orticaria a sentir parlare delle primarie in questo momento drammatico. Ci sono ben altre priorità. Quindi le uso soltanto per chiarire il mio pensiero.
Se si tenessero oggi sarei per Bersani e non per Renzi. Del primo conosciamo grosso modo quale sarà il suo programma. Del secondo forse sapremo qualcosa di più fra circa tre mesi, se manterrà quello che ha promesso.
Ma la delegittimazione in corso nei confronti del sindaco di Firenze mi fa schifo. Non mi riferisco affatto alla limitata contestazione di ieri alla bellissima manifestazione di Roma. Le voci che si fanno correre ad arte: figlio di papà, miracolato, traditore di destra, uomo che fa intelligenza col nemico, appartengono di più ai vizi del Minculpop (ministero cultura popolare dei regimi autoritari) che a un grande partito popolare.
Nel Pd la guida deve essere sempre contendibile. Non si mortificano gli slanci generazionali, semmai si aiuta la loro crescita dibattendo, convincendo, contrastando i contenuti.
Il vizio peggiore del Pd non è l’inquietudine giovanile, è il servilismo diffuso verso chi comanda a tutti i livelli e che non impedisce, anzi alimenta, i veleni che ammorbano l’aria.

 
Commenti dei lettori: 79 commenti -
Adamoli, il Minculpop fascista era una cosa seria. Non far finta di averlo dimenticarlo. I vizi del Pd derivano dalla tradizione di dinistra e non li sopprimerete mai.
Scritto da Benito il 6/11/2011 alle 10:52
Caro Giuseppe, noi siamo cresciuti in partiti che avevano tanti difetti ma la tolleranza era un asset riconosciuto da tutti. Questa la realtà.
Scritto da V.M. il 6/11/2011 alle 11:02
Credo che @Ulderico Monti abbia capito poco o nulla del mio ragionamento e si trova peraltro in buona compagnia. La dirigenza del P.D., ancora ieri con l'onesto discorso di Bersani, ha dimostrato consapevolezza dell'emergenza, ma non è ancora cosciente delle enormi conseguenze della trasformazione post industriale del Paese. Purtroppo non avverte la necessità di un disegno per una Italia più moderna e per una politica non subalterna alla finanza globale che detta le regole della nostra vita
Scritto da Cmf. il 6/11/2011 alle 11:33
E' fanatismo quello contro Renzi. Dobbiamo sbarazzarcene perchè è contagioso e distruttivo.
Scritto da Ex Pci Gallarate il 6/11/2011 alle 11:34
Bersani ha fatto un discorso elettorale. Tutto contro Berlusconi e attento non scontentare nessuno a sinistra. Forse è giusto così ma qualche parola a difesa di Renzi era obbligatoria. Non lo dico perchè sono un giovane anch'io.
Scritto da Augusto Banfi il 6/11/2011 alle 11:42
il KBG non tramonta e questo non è da partito democratico e progressista.Ho ascoltato Bersani ,tante belle parole un bel spot pubblicitario ,ma privo di sostanza ,manca l'ingrediente principae del piattoIL PROGRAMMA Renzi lo dirà tra 3 mesi e Bersani quando?
Scritto da luigi il 6/11/2011 alle 11:49
Questo metodo è sempre stato un vizio della sinistra. Ieri Bersani si è aperto al confronto e mi auguro che in una direzione o in una assemble nazionale si possa ragionare sulle 100 proposte di Renzi e sulle proposte di Civati e Serrachiani. Sostenere delle idee non è andare contro al partito. Chissà se qualcuno se ne renderà conto?
Scritto da Francesco Calò il 6/11/2011 alle 11:51
Chi alimenta questo clima di fanatismo contro chi dissente sono "giovani turchi" di Bersani, il suo cerchio magico. L'avete sentito Fassina, il responsabile economico? Sembra l'addetto stampa della Fiom, con tutto il rispetto per un sindacato che fa la sua parte.
Scritto da Gloria F. il 6/11/2011 alle 12:00
Riconosco di non capito nulla di CMF. Mi consola essere in buona compagnia. CMF appartiene alla schiera dei privilegiati cui si può applicare il concetto che Giancarlo Paietta riferiva a Berlinguer, quando affermava che Enrico si iscrisse giovanissimo alla direzione del partito. Ne deriva che, come Berlinguer, anche CMF è responsabile della condizione del Paese. Ce la facciamo un po' di autocritica?
Scritto da ulderico monti il 6/11/2011 alle 12:03
Anch'io trovo sgradevoli alcuni argomenti usati contro Renzi, però non esageriamo.... non cadiamo nella trappola, utile a Renzi, che gli fa fare la vittima pur di apparire. Infatti se non ci fosse stato lo sgradevole episodio delle critiche antipatiche (pronunciate da una sua elettrice fiorentina), non sarebbe sfuggita la notizia vera... e cioè che decine migliaia di persone Renzi ieri non se lo sono proprio filato. Per le delegittimazioni altrui, Renzi continua a rimanere leader incontrastato.
Scritto da Carlo Porcari il 6/11/2011 alle 12:19
Leggo il tuo irato post, caro Giuseppe, e mi deprimo perché se anche tu cedi al pessimismo sulla condizione del partito, significa che non c'è speranza. Nella mia ormai cronica collera sulla condizione del centrosinistra vorrei essere contraddetto e così, in qualche modo, consolato. In alto i cuori!
Scritto da ulderico monti il 6/11/2011 alle 12:29
@Francesco Calò, hai ragione, chi considera nemici i concorrenti interni è un asino che meriterebbe il mattatoio ma poichè siamo democratici diciamo che vanno battuti politicamente.
Scritto da Andrea il 6/11/2011 alle 12:37
In un momento come questo, la contestazione contro Renzi olezza di settarismo. In un partito che si chiama ‘Democratico’ ci deve essere posto per tutti. Lasciamo il “cerchio ‘magico’ a protezione di chi non ha più niente da dire e alterna gesti volgari a minacce. Concordo con te che parlare di primarie, oggi è un controsenso; tuttavia, nella remota eventualità, contrariamente a te, io opterei per Renzi. Pur stimando Bersani, ritengo che il Pd debba rimarcare una discontinuità col passato.
Scritto da Angelo Eberli il 6/11/2011 alle 12:45
@Carlo Porcari - Siamo stati colleghi consiglieri regionali per dieci anni e abbiamo collaborato benissimo. Tu sai che per me la delegittimazione è una brutta bestia, pericolosa e difficile da domare. Dobbiamo prevenire che troppi la cavalchino al di là dell'interesse momentaneo che ne può avere Matteo Renzi. Grazie di cuore per il tuoi commenti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 6/11/2011 alle 13:14
@Ulderico Monti - Nessunissima ira contro il mio partito, altrimenti uscirei immediatamente. Solo un dissenso profondo verso chi usa pratiche delegittimanti non degne di un partito democratico.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 6/11/2011 alle 13:16
Perfetto, condivido tutto con una differenza. Voterei per Renzi e non per Bersani.
Scritto da paperoga il 6/11/2011 alle 13:16
@Angelo Eberli - Conosco la tua ansia di rinnovamento e il tuo distacco totale da tutto ciò che sa anche lontanamente di "dalemiano". Quindi nessuna sorpresa sulla tua propensione per Renzi. A proposito, volevo sottolineare l'importanza decisiva che avranno per me i progetti, le alleanze, i programmi. Lo dico anche a @Paperoga di cui vedo solo adesso il commento.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 6/11/2011 alle 13:19
Ho visto che stai facendo faville anche su Facebook. Conoscendoti, non posso dire di essere sorpreso. Mi fa piacere tutta questa energia. Vai ancora a sciare?
Scritto da Francesco il 6/11/2011 alle 13:44
a me il discorso di Bersani è piaciuto, direi che c'era molta più gente rispetto ad un anno fa. non avrei contestato Renzi ma non perchè non se lo meriti, ma per evitare che la mia contestazione fosse utilizzata per dipingerlo a vittima. Bersani ha sottolineato che la ricetta per salvare l'italia passa da : 1) incentivi VOLONTARI all'allungamento dell'età pensionabile; 2) tutela del posto di lavoro, fine dell'attuale jungla precaria. 3) reintriduzione delle misure anti evasione 4) lavorare su un'alleanza tra moderati ( casini) e progressisti ( PD, IDV, Vendola), per una legislatura di ricostruzione. chiaro, limpido e comprensibile. quanto a Renzi, spero che capisca il messaggio e saluti.
Scritto da marco il 6/11/2011 alle 14:01
Quella di Renzi potrebbe essere una leadership "in cantiere", per ora, onestamente ha detto poco. Credo sia molto più significativo il "non credano di risolvere la crisi facendo bagnare, come al solito, quelli che stanno giù in terza classe" Bersaniano. E non mi pare che sia oggetto di una "caccia alle streghe", leggo quotidiani "normali" e non mi pare ci siano grossi attacchi. Ha ragione Giuseppe, il leccaculismo è dilagante, ma io ritengo si curi solo in una dura tenzone.
Scritto da Lele il 6/11/2011 alle 14:20
@ Ulderico Monti - Sempre all'avanguardia nel cavalcare il passato remoto.
Scritto da Cmf. il 6/11/2011 alle 14:32
@Frank Slade, ho letto un attimo fa il tuo simpaticissimo commento sul post precedente nel quale mi citi. Sei bravissimo e divertente. Sono giovanissima, vado all'università, mio papà votava Pci, Pds e Ds, mia mamma, quando c'era in ballo Adamoli, votava per lui. Mio papà lo sapeva ma non faceva storie. Nel 1993 mia mamma ha sofferto per lui.
Scritto da Elena il 6/11/2011 alle 15:22
Chi semina vento raccoglie tempesta. Renzi è sindaco grazie al PD. Spesso ha criticato il segretario: se qualcuno critica lui deve fare la vittima? Siamo democratici. Spero in un rinnovamento, ma i giovani meritocratici devono ringraziare coloro che hanno seminato i frutti che loro raccoglieranno. Non lo trovo scandaloso: basta buonsenso.
Scritto da Gino il 6/11/2011 alle 15:22
Il post è un piccolo macigno su coloro che vogliono mantenere l’esistente. Sono d’accordo con te. Ben vengano 10, 100 Renzi. Ma nel Paese delle Meraviglie, dove sappiamo già con largo anticipo quello che accadrà, abbiamo la sensazione che Renzi voglia un posto in Parlamento. Quindi, facciamo i conti: un posto a Renzi, un posto a Gori, un posto a Marta Vincenzi (che i genovesi, giustamente, non vogliono più). A proposito di Marta Vincenzi, ha fatto una figura orripilante prima in televisione, quando ha detto che le istituzioni liguri (Regione Liguria e Comune di Genova) non hanno 500 milioni di euro per fare gli scolmatori e la pulizia dei due torrenti genovesi che hanno portato la morte in questi giorni. Perché il cardinale Bagnasco non dice in un comunicato stampa che “uno scolmatore è un valore non negoziabile”, e se è necessario, lo si deve costruire? Genova è governata dalla sinistra da decenni. Idem, la Regione. Dove hanno fatto finire tutti i soldi? Ma che hanno nella testolina la Vincenzi e Burlando? Mi fermo qui, perché corro il rischio di fare dell’antipolitica. E la Vincenzi ha appena detto che dobbiamo avere fiducia nelle istituzioni. Ahahahah, il Coniglio Bianco si sta spanciando dalle risate …. Ahahaahahah fiducia nelle istituzioni, ahahahahah
Scritto da Alice in wonderland il 6/11/2011 alle 15:25
@Marco e@Gino. Marco dice che sarebbe meglio se Renzi salutasse e se ne andasse, se ho capito bene. Gino si dimentica che Renzi aveva vinto le primarie, prima di vincere le elezioni, contro tutto l'apparato locale e contro la segreteria nazionale del Pd che aveva appoggiato Lapo Pistelli. Se Bersani avesse la vostra posizione sarebbe un disastro per il Pd.
Scritto da Ex giovane rottamatore il 6/11/2011 alle 15:59
CMF se la cava con le battutine. E va beh! (eppure l'avevo innalzato al livello dell'amatissimo Berlinguer: avrà sofferto di vertigini...)
Scritto da ulderico monti il 6/11/2011 alle 16:01
Il PD è un partito nuovo che deve uscire dalla logica degli ex.Il passato non torna e il futuro è da costruire.Molti della vecchia nomenclatura devono fare un passo indietro e permettere ai più giovani di dare nuova linfa.Ma politica per me è mettersi al servizio e non servirsene.Renzi ha avuto il merito di scuotere il PD ma non può dire "via tutti arrivo io"perchè così "non si sposta nessuno".Si discute ci si scontra si propone nell interesse del Paese e se ciò è utopia teniamoci Berlusconi.
Scritto da emmezeta il 6/11/2011 alle 16:21
Quel gruppetto di fiorentini avrebbe fatto bene lasciare passare in silenzio il loro sindaco Renzi. Avrebbe evitato che un episodio del tutto marginale avesse oscurato il significato della manifestazione. E' quanto è capitato anche ai centomila indignados i cui argomenti sono stati annullati ( certo in modo più grave ) dai mascalzoni incapucciati.Confrontiamoci con le opinioni anche duramente ma quando si milita nello stesso partito si deve avere reciproco rispetto, solidarietà, amicizia anche.
Scritto da A. Vaghi il 6/11/2011 alle 16:23
Caro Giuseppe condivido le tue parole comprese quelle a sostegno di Bersani oggi, in questa situazione ed in questo momento, Segretario che, come ben sai non ho votato al Congresso, ma che certo, perché segretario del PD, apprezzo e sostengo. Giustamente, poi, dichiari che ti fa schifo l’atteggiamento di delegittimazione a cui Renzi è sottoposto. Sono d’accordo. In un grande partito devono coesistere posizioni non solo diverse, ma anche distanti perché è questo che fa di un partito un “grande partito plurale”. Ovviamente rispettando le regole dello stare insieme perché l’anarchia in una organizzazione politica è la fine. Una battuta me la devi consentire. Mi sarebbe piaciuto, però, sentire le stesse parole di condanna, da parte tua, anche durante i duri mesi di campagna elettorale per le amministrative – ed anche prima - quando la segreteria cittadina di Varese è stata sottoposta per settimane ad una opera di delegittimazione che, come entrambi sappiamo, non è avvenuta da forze esterne, ma da “fuoco amico”………
Scritto da roberto molinari il 6/11/2011 alle 16:27
Caro @Roberto, più di una volta in campagna elettorale, e anche prima, ho manifestato rispetto per la segreteria cittadina. Ho sempre sostenuto (basta vedere l'archivio del blog) che bisognasse lasciarvi lavorare. Lo dicevo anche quando vi sollecitavo alla decisione. La scelte finali per la candidatura sindaco, per la lista Pd e per la lista civica di sostegno sono state ottime e ne ne ho sempre dato atto. Ciò detto, la differenza con Renzi è forte. Tu eri e sei il segretario cittadino, puoi anche ritenere di essere stato attaccato troppo aspramente ma non sei una minoranza che può subire l’ostracismo del potere.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 6/11/2011 alle 17:32
Sono attonito! La situazione è gravissima, si esige che il governo si dimetta, dovremmo assumere la responsabilità di guidare il Paese e siamo qui, dannati nella sterile polemica tra i partigiani di Bersani e quelli di Renzi. Persino il segretario cittadino di Varese, anziché richiamare al realismo costruttivo e all'unità di intenti, si perde nella polemichetta dietrologica e post congressuale. Senza strategia, senza leader, senza alleanze, senza partito!
Scritto da monti ulderico il 6/11/2011 alle 18:10
Fa bene Roberto Molinari a ricordare quanto avvenuto nel PD a Varese, sotto i nostri occhi per ricordarci che non sempre il web la conta giusta. Che Renzi e le sue scelte ricevano un trattamento senza sconti è nell'ordine delle cose e non c'entra il minculp o il kgb: è lotta politica. Poi il nostro eroe è libero di usare i consigli del fortunato inventore della 'discesa in campo' (cfr Aldo Grasso sul Corriere), ma anche noi siamo liberi di pensare che non è un gran novità per l'Italia
Scritto da roberto caielli il 6/11/2011 alle 18:15
Ieri il piacentino mi è piaciuto. Convincente sull'Europa e sul progetto di ricostruzione dell'Italia. La demolizione del berlusconismo sarà un lavoro arduo, ma doveroso. Renzi? Per ora mi piace come risorsa per poter fare a meno del terzo polo. A me la premiata ditta Casini-Fini-Rutelli ispira solo guai. Mentre su Renzi si potrebbero convogliare i voti dei democratici moderati. E comunque un buffetto per essere andato ad Arcore anzichè a Pal.Chigi ci stava tutto. L'ha preso pure da Civati!
Scritto da Nicoletta il 6/11/2011 alle 18:21
D'accordo con Gino. Andarsene come un bandito durante il discorso del segretario lo trovo un brutto gesto. http://video.repubblica.it/dossier/crisi-italia-2011/pd-bersani-parla-renzi-va-via/80057/78447 Prima di salire in cattedra si dovrebbe dare il buon esempio. Facile sputare nel piatto dove si mangia.
Scritto da Loredana Nocerino il 6/11/2011 alle 18:29
Credo di cavarmela con le idee senza dare valutazioni sulle persone. S'è capito benissimo che @ Ulderico Monti vuole comunque avere l'ultima parola (complesso di primazia nel pollaio?); suggerisco quella appropriata: "fine".
Scritto da Cmf: il 6/11/2011 alle 18:34
Incredibile, ormai anche sul blog sono parecchi a sostenere che Renzi è incompatibile con il Pd.
Scritto da Elisabetta C. il 6/11/2011 alle 18:37
@Roberto Caielli - Ben tornato sul blog anche a te. Se parli di lotta politica condivido e apprezzo. Quando Prodi sosteneva che per costruire un partito vero era "necessario che scorresse il sangue", obiettavo sull'espressione cruenta ma non sulla sostanza. Per questo, come tu ben sai, sono contro tutti gli unanimsmi di facciata. Ma dire a Renzi che se ne deve andare, che nel Pd non c'è posto per lui, che rappresenta una destra irricevibile, è una pregiudiziale inaccettabile che può indebolirci molto nel momento nel quale si stanno preparando le mosse decisive per scalzare Berlusconi. Che il web non sempre la conti giusta, sono perfettamente d'accordo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 6/11/2011 alle 18:44
@Cmf - Se la parola "fine" si riferisce alla polemica con @Ulderico Monti la comprendo e la condivido. Spero invece profondamente che prosegua la tua validissima collaborazione sul blog di cui ti ringrazio ancora.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 6/11/2011 alle 18:55
“Era una casa molto carina / senza soffitto, senza cucina; / non si poteva entrarci dentro / perché non c'era il pavimento. / Non si poteva andare a letto / in quella casa non c'era il tetto; / non si poteva far la pipì / perché non c'era vasino lì. / Ma era bella, bella davvero / in Via dei Matti numero zero; / ma era bella, bella davvero / in Via dei Matti numero zero”. Sergio Endrigo sapeva già tutto sulla struttura e sulla domotica della “Casa PD”.
Scritto da Alice in wonderland il 6/11/2011 alle 19:07
Renzi o Bersani o Letta o Bindi ? Premesso che il leader conta molto, mi chiedo se abbiamo un progetto chiaro comprensibile da chi non vota più, da chi vota Grillo, da chi si confronta ogni giorno con l'estero e vede un paese bloccato. Da chi ogni giorno fa il suo dovere con senso di responsabilità. Si trovi un leader, una squadra, certo anche un'alleanza, ma soprattutto un programma. Io personalmente aspetto "un federatore da Todi"
Scritto da giovanni barbesino il 6/11/2011 alle 19:38
Su corretti rapporti umani all'interno del partito Renzi sa tirare le prime pietre. Con una definizione al fiele chiamò "vicedisastro" Dario Franceschini quando sostituì Veltroni come segretario. Pare che ora dopo anni lo stia inseguendo per chiedergli scusa. Certo si tratta di un personaggio curioso. Raccolta la sua dose di fischi a Roma e, resistito all'assalto delle telecamere, se ne è tornato subito a Firenze senza ascoltare il discorso del segretario del suo Partito. Missione compiuta.
Scritto da A. Vaghi il 6/11/2011 alle 19:50
Non sono del PD, ma da quando è nato ho sperato nel suo successo. Tramontata l'ipotesi maggioritaria e autoreferenziale di Veltroni, la rinascita del centro sinistra per governare il Paese e per garantire un futuro alla nostra democrazia parlamentare, volente o nolente, passa anche da Vasto. Bersani e la Bindi sono impegnati seriamente in questo progetto. Un progetto difficile perché l'esperienza di governo dell'Unione ha prodotto solo logoramento a sinistra. Renzi per ora rema contro e basta. P
Scritto da Pino Altieri il 6/11/2011 alle 20:03
@A.Vaghi, ho grande rispetto per lei, ma mi stupisce e mi rattrista che lei non tenga conto del fatto che, come hanno ricordato i giornali, Renzi alle 18.00 aveva la Messa per Giorgio La Pira, il grande sindaco di Firenze. Una circostanza che, per tutti i sindaci di quella città, vale tutti i comizi di qualunque leader. Temo che, se anche lei ragiona così, siamo arrivati alla resa dei conti finale.
Scritto da Francesco il 6/11/2011 alle 20:41
Caro Adamoli, le parole sono importanti, come diceva Nanni Moretti. Il concetto di “lotta politica”, così come esposto da @Roberto Caielli e da Lei avvallato è molto discutibile, soprattutto se riferito ai rapporti interni al partito stesso. In un partito che si definisce democratico, non di lotta si dovrebbe parlare bensì di confronto. Che può essere anche duro, durissimo, cruento … ma che debbano scorrere fiumi di sangue … mi sconcerta. Magari Romano aveva appena rivisto, in compagnia della Flavia, “Profondo rosso” di Dario Argento. Ecco, solo questo può spiegare questo aforisma prodiano che è rimasto così impresso nella mente di Adamoli. Inoltre, il fatto che si usino i termini “lotta”, “sconti”, la dice lunga sulla logica ad excludendum che caratterizza una certa dirigenza del Pd. Io non sono “renziana” ma difendo l’idea di un “partito plurale”. Sono contraria agli unanimismi e anche alle “maggioranze pigliatutto”, che non riconoscono dignità politica alle idee dell’amico o del compagno di partito. Queste logiche determinano l’effetto “melina Pd” che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni. @Giovanni Barbesino si auspica l’avvento di un “federatore da Todi”. Ecco, se questo fosse Andrea Riccardi, io sarei molto contenta. Ma, ma, ma, mentre conosciamo il coraggio “sociale” di Riccardi, non sappiamo quanto quest’uomo sia coraggioso dal punto di vista politico. E se anche Riccardi, al pari di Renzi, Gori e Vincenzi (come ricorda @Alice on wonderland) desiderasse semplicemente un posto al caldo nell’emiciclo parlamentare? Al di là di queste questioni di bassa macelleria (stimolate dall’evocazione del sangue), i commenti a questo post insegnano una cosa: le due anime principali del Pd (ex Pci ed ex Dc) danno il massimo delle loro energie per non trovare un punto di accordo. E ci riescono egregiamente, facendosi scarso onore.
Scritto da Mafalda il 6/11/2011 alle 20:56
Cara Mafalda, meglio la lotta del servilismo. Con questo siamo arrrivati a un Pd prostrato soprattutto a livello locale. A Roma abbiamo Bersani, qui abbiamo...non ti dico chi per non farti scappare da ridere e a livello regionale è pressapoco la stessa cosa.
Scritto da Luca il 6/11/2011 alle 21:53
@Mafalda - Accetto la bacchettata, meglio parlare di confronto che di "lotta". Questo in generale. Ma in certe occasioni eccezionali il concetto prodiano non lo ripudio. Se teniamo per buone le tue analisi sul Pd (me le ricordo tutte), generalmente più pessimiste delle mie, siamo dentro questa fase straordinaria. Prodi questa sera ha manifestato sorpresa per il fatto che in una situazione di-sa.stro-sa per l'Italia il Pd non cresca. Questo è il punto. Non pensare però che il confronto/lotta sia riconducibile allo schema ex Pci-ex Dc. Non è così lineare.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 6/11/2011 alle 22:06
@Giovanni Barbesino - Purtroppo non scorgo nessun federatore da Todi. Ci conosciamo bene da anni. Tu sai che lo vedrei volentieri, penso però che da Todi possano arrivare contributi stimolanti, se vuoi decisivi, ma non capi di governo. La qualità di un leader non è solo un dono di natura. E' frutto di un esercizio quotidiano, aspro, impervio. Possono esserci dei civil servant di classe limpida, come Ciampi, che assurgono a ruoli di governo e acquisiscono dei grandi meriti. Eppure anche lui la sua leadership l'aveva maturata in un contesto competitivo come Bankitalia. Nella bambagia non crescono i leader.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 6/11/2011 alle 22:11
@roberto molinari, la segreteria cittadina pd ha fatto più di una stupidata. Non ha realizzato un'opposizione nei cinque anni di governo Fontana, non ha costruito rapporti con la città -sociale, non ha abbozzato un progetto politico, non aveva candidati e fino all' ultimo ha osteggiato l' Oprandi che poi ha realizzato un ottimo risultato ma che il pd di Varese ha subito affossato affidando il gruppo ad un funzionario di partito. Cosa doveva fare Adamoli? E' stato fin troppo discreto, altro che
Scritto da un rottamatore il 6/11/2011 alle 23:50
In effetti, la mia è stata una suddivisione “grossolana”. Non è proprio sempre vero che da una parte vi sono gli ex-Pci e dall’altra gli ex-Dc (anche perché il rebelotto che è stato fatto fra ex comunisti che sono diventati franceschiniani ed ex democristiani che sono diventati bersaniani, è ancora lì che deve essere spiegato …). Magari fossero sempre politici i reali motivi di dissidio. Magari! I vociferati contrasti fra Oprandi e Molinari, in fase di costituzione della candidatura a sindaco di Varese, sono un esempio del fatto che due persone aventi una comune matrice cattolica e democristiana possano avere divergenze. Questo mio, è solo un esempio: non mi interessa parlare delle questioni varesine. Nel mio precedente commento volevo semplificare, prendendo lo spunto dai commenti che si sono snodati oggi. Toni duri e visione apparentemente chiusa, provenienti in gran parte dagli ex-Pci; approccio più possibilista ed aperto alle diversità, da parte degli ex-Dc. In realtà, so bene che la linea di demarcazione tra le due diverse anime potrebbe essere solo un pretesto per coprire le diversità culturali, personali e caratteriali nonché le ambizioni dei singoli dirigenti del Pd. Non mi pare che Renzi venga contrastato per questioni politiche ma per aver criticato la dirigenza. Di fatto, io dividerei i “puliti” dai mariuoli (termine appena usato da Parisi in Report); le persone tolleranti dalle teste di “rapa”; gli intelligenti dagli stupidi; i competenti dagli incompetenti; i saggi dagli stolti; gli onesti dai bugiardi, ecc. ecc. Scriveva ieri @Fiori: “Il mondo è andato avanti per le piccole cose fatte nel quotidiano da molti, più che per le grandi imprese dei potenti. Nessuno conosce l’inventore della ruota e dell’aratro ma nella storia umana hanno avuto più importanza della bomba atomica. L’individuo conta, è importante; conta di più se esce dal suo isolamento e si incontra con gli altri. Individuo e popolo non sono due realtà contrapposte, ma si integrano vicendevolmente. E’indisponente l’ottimismo degli schiocchi ma è produttivo l’ottimismo critico. L’ottimismo critico cambia le cose, quello degli sciocchi le lascia come sono”. (Scritto da Cmf. il 5/11/2011 alle 14:39).
Scritto da Mafalda il 6/11/2011 alle 23:56
@mafalda, anche se non vengo da Lotta Continua trovo che l'espressione "lotta politica" non abbia nulla di negativo e di censurabile, nemmeno se riguarda posizioni diverse dentro un partito. La si trova sui libri di storia. Obama ha 'lottato' con Mc Cain, ma prima ha 'lottato' con la Clinton. E comunque se non siamo liberi di connotare con un po' di colore il nostro linguaggio che..."confronto" è?
Scritto da roberto caielli il 7/11/2011 alle 00:06
Sono andata a vedermi il video di Repubblica suggeritoci dalla lettrice Loredana.. http://video.repubblica.it/dossier/crisi-italia-2011/pd-bersani-parla-renzi-va-via/80057/78447 La cosa che più mi ha colpito è stato l’atteggiamento carezzevole di Letta verso Renzi e l’occhiolino d’intesa del medesimo in risposta. Questo in parte mi tranquillizza perché comincio finalmente a capire dove Renzi voglia andare a parare e mi spiego anche la sua posizione in materia economica più vicina a posizioni liberiste che socialiste. (Definizioni date per semplificazione, che non mi si dia della socialista perché non ci sto). Detto questo quando ci sono divergenze all’interno dello stesso partito, si confrontano le idee e ai congressi o in direzione si vota. Dire che Renzi è un figlio di papà , un miracolato ecc. non mi sembra un buon argomento politico, come non lo è da parte di Renzi dire a proposito di Fassina che “ci facciamo dettare i temi dell’economia da uno che non prende neanche i voti del suo condominio”. Mi sembra chela cultura berlusconiana di delegittimazione dell’avversario, (leggasi nemico) abbia fatto proseliti anche all’interno del nostro partito, e che la macchina della poltiglia, se non del fango abbia inziato a sputare. Di questo imbarbarimento dobbiamo diffidare, più che delle idee di Renzi…
Scritto da Maria Rossa il 7/11/2011 alle 02:03
Mi auguro che questo confronto anche acceso continui. Credo serva molto al mio partito.
Scritto da Pd Busto Arsizio il 7/11/2011 alle 08:30
Caro Giuseppe, nessuna polemica con te anche perché sai bene che ti stimo e stimo la tua intelligenza. Permettimi, tuttavia, di scriverti che, mettere sullo stesso piano il “potere” del Sindaco di Firenze con quello della segreteria cittadina di Varese, bé, francamente mi sembra un tantino eccessivo, così come conosciamo entrambi il significato delle parole ostracismo e delegittimazione e entrambi sappiamo quale è la differenza tra “aspra critica” e, appunto, delegittimazione e sinceramente non so cosa è peggio tra ostracismo e delegittimazione.
Scritto da roberto molinari il 7/11/2011 alle 08:54
I rottamatori varesini che attaccano tanto Molinari, mentre lui faceva campagna per Oprandi erano alle prese con iniziative personali. Renzi mi pare un poco primadonna.
Scritto da A. Bianchi il 7/11/2011 alle 08:54
Cara @Maria Rossa - Non ti ho mai definita socialista perché da ciò che scrivi non lo sei affatto a dispetto del nome con cui ti firmi. Però, accidenti, non è un insulto. I socialisti europei, o se preferisci i socialdemocratici, hanno fatto grandi cose. Willy Brandt, Francois Mitterand, Jacques Delors, ad esempio, sono nomi prestigiosi e importanti per l’Europa intera. Per non parlare di Tony Blair che resta, come ho più volte scritto (so di essere in minoranza nel Pd), il mio leader preferito degli ultimi due decenni.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/11/2011 alle 09:42
Perfettamente d'accordo , ma il servilismo è duro a morire direi immpossibile, fa parte della natura umana è dentro in tutti i partiti l'importante è che nel PD non prevalga . Lasciamo che Renzi si esprima come crede va benissimo un pò di vivacità di idee ,anche se non si condividono non guasta certo, anzi queste aiutano ad aprire il cervello.
Scritto da Pietro il 7/11/2011 alle 09:44
Caro @Roberto - Anch’io non voglio dare assolutamente l’idea di una polemica che non esiste. La differenza che ho segnalato consiste nel fatto che la delegittimazione di Renzi proviene, anche per alcuni suoi eccessi, dagli ambienti del partito che contano e comandano a Roma (non mi si dica di no, che si offenderebbe la mia e nostra intelligenza) e anche dal linguaggio intollerante di molti: esci dal Pd, sei un infiltrato berlusconiano, sei un traditore. Nel tuo caso l’attacco ti veniva da fuori del partito e semmai da minoranze del partito. Questa differenza è reale.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/11/2011 alle 09:49
Approvo e sottoscrivo la saggezza di Pietro.
Scritto da Una lettrice il 7/11/2011 alle 09:53
Al di là delle espressioni linguistiche, la questione evidenziata da @Mafalda riguarda non il grado di conflittualità intrapartitica, bensì una certa logica politica che concepisce la dialettica interna non come opportunità di crescita, ma come lotta senza esclusione di colpi per il controllo dell’apparato organizzativo. Mentre un tempo, nei partiti tradizionali, la lotta interna riguardava componenti e correnti organizzate, strutturate e riconoscibili che si differenziavano sulla base di contenuti politici e ideologici, oggi queste dinamiche si mostrano per quel che sono: pure lotte di potere per la conservazione di posizioni di forza nel partito (organi interni) e nelle istituzioni (cariche elettive di primo e secondo livello). “Così fan tutti, da sempre”, potrebbe controbattere alle anime pure il militante organico a questa logica… E, in effetti, questa logica è presente in tutti i partiti, costituendo un denominatore comune della politica italiana. Tuttavia, se veramente vogliamo costruire quel partito diverso che andiamo raccontando nei comizi, questa motivazione non può essere accettata. Il cambiamento , quello vero, passa anche attraverso l’abbandono di certe logiche e la costruzione di una forma partito aperta al dialogo ed al confronto plurale, che favorisca il più possibile l’inclusione. L’invito che rivolgo a Caielli, quale referente organizzativo per la comunicazione, consigliere provinciale, insegnante e studioso di filosofia è di mostrare una maggiore disponibilità all’ascolto e di assumere un atteggiamento critico non solo nei confronti di coloro che “minacciano” il partito, ma anche verso quelle stesse logiche che riducono la vita interna al partito ad un piccolo mondo chiuso ed autoreferenziale.
Scritto da Leonardo C. il 7/11/2011 alle 10:12
Sono certo che le cose andrebbero meglio se ci si confrontasse, senza pregiudizi, sui contenuti. E si resta più aderenti alle necessità comuni. Oggi è importante dare le risposte, precise e concrete, nate dal dialogo. Ci si mette sulla strada per costruire collaborazioni, alleanze, condivisione di progetti ed obiettivi. Chi "muove" in questa direzione fa un buon servizio. PS: "Nella bambagia non crescono i leader". Da incorniciare. Ho apprezzato particolarmente i commenti delle signore del blog.
Scritto da FrancescoG. il 7/11/2011 alle 10:28
Bravissimo @Leonardo C.: "atteggiamento critico non solo nei confronti di coloro che minacciano il partito, ma anche verso quelle stesse logiche che riducono la vita interna al partito ad un piccolo mondo chiuso ed autoreferenziale". Vale dappertutto, anche nella città di Milano. Il partito regionale semplicemente non esiste.
Scritto da Natale il 7/11/2011 alle 11:03
Spero vivamente che le idee che ha portato Renzi alla Leopolda non vengano viste come un aspetto negativo ma un valore aggiunto da portare all'interno del PD. Sinceramente Bersani mi è piaciuto molto nel discorso del 5 novembre. Si è aperto molto al progressismo europeo e ha parlatodi PROGRAMMI. Spero nell'unità del PD, al di la di tutte le divisioni. Un patto tra moderati e progressisti mi sembra che sia l'ideale anche per Renzi. ciao
Scritto da Simone Franceschetto il 7/11/2011 alle 12:04
E’ difficile immaginare che in un altro paese occidentale possa verificarsi un caso analogo al fulmineo successo di un giovane politico come Matteo Renzi. Sicuramente il personaggio possiede delle qualità tali da far presa su un elettorato depresso dalla doppia crisi, economica e politica, che affligge l’Italia, ma che si ravvisi in lui un punto di riferimento per una nuova fase nazionale è un’esagerazione. Non siamo di fronte soltanto alla personalizzazione della politica ma ad personalismo esasperato che identifica l’essenza della politica nel carisma, vero o presunto, di una singola persona. Come è già avvenuto con Bossi e Berlusconi. L’invenzione dell’ “uomo della provvidenza” è un tratto caratteristico del nostro carattere nazionale, risultante dalla sedimentazione storica di situazioni di dominio straniero e autoritario che per secoli videro gli italiani costretti al ruolo di spettatori passivi. La politica personalizzata è ricca di emozioni, di sentimenti e di risentimenti ma è anche molto povera di contenuti e di prospettive. Sicuramente Renzi sa il fatto suo: è intelligente, fantasioso, volitivo, di bell’aspetto con in più delle idee tutt’altro che disprezzabili, ma di qui a farne uno statista ce ne vuole, anche perché statisti si diventa e non si nasce. Il fatto che la “nomenklatura” si accanisca contro di lui dimostra semplicemente la propria fragilità e insicurezza, tanto da subire una crisi ossessiva di angoscia. Tuttavia è significativo che a far discutere non siano tanto le idee e le (scarse) proposte del sindaco fiorentino, ma la simpatia o l’antipatia che ispirano i suoi comportamenti e che rivelano in controluce gli esempi, anche se declinati in modo più elegante, degli “sfottò” dell’Umberto e del narcisismo mediatico di Silvio. Renzi è figlio del suo tempo, di una politica che non immagina un modello innovativo di società ma gestisce il contingente; in momenti di crisi è già molto, ma non gli giova essere presentato come un’icona del nuovo perché le icone sono dei simboli, invece il cambiamento ha bisogno di un’intera classe dirigente che non si materializza attraverso le migliori aspirazioni ma richiede la fatica del lavoro, dell’impegno e del pensiero.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 7/11/2011 alle 12:04
Noterelle da sinistra: 1) una signora deputatessa trasvola dal PdL all'UDC: dobbiamo intendere che prende così forma la nuova generazione di politici auspicata dal Cardinale? Oppure è il solito inverecondo foro boario della politica italica? Altrove gli eletti sono vincolati al mandato. 2) La Spagna va alle elezioni, la Grecia va alle elezioni. In Italia l'opposizione pretende soluzioni anomale, quali governi composti da non eletti, o l'avvento di personalità che dovrebbero sopperire alla congenita deficienza di una classe politica pletorica e costosissima. Sarebbero davvero, tali soluzioni, un colpo di stato? Non esageriamo, sarebbero soltanto ferite mortali alla democrazia, come è intesa in Occidente.
Scritto da ulderico monti il 7/11/2011 alle 12:36
Caro Giuseppe, non ti seguo. Nel post e nei commenti disprezzi l'uso della delegittimazione, ma anche (?) sostieni che nella bambagia non crescono i leader. ??.. Io trovo che essendo una lotta da combattere alla luce del sole, la delegittimazione sia un'arma scorretta, ma ammessa. Saranno poi i cittadini a darle peso o ignorarla. Anche la rottamazione non è un'arma leggera... Mi sembra che Renzi se le cerchi. Può un provocatore essere un buon leader?
Scritto da nicoletta il 7/11/2011 alle 12:50
Cara @Nicoletta - Cerco di spiegarmi meglio. Delegittimare nel gergo politico, e in questo contesto, significa privare o cercare di privare una persona della legittimazione a occupare una certa posizione o (nel caso specifico) a stare in un certo partito. Le armi sono le solite: tradimento, collaborazionismo col nemico, indegnità. La contestazione è tutta un’altra cosa: non condivido per niente le tue idee e perciò le contrasto con tutte le forze. Ma se vinci, hai il diritto di guidare il partito. “Rottamazione” è un termine che non mi è mai piaciuto (anche quando lo usava Pippo Civati) ma appartiene alla contestazione, alla domanda esasperata del ricambio dei dirigenti (molto diffusa). Sulla “bambagia”, le personalità presenti a Todi erano di primissimo livello e di grande prestigio, mi auguro che si mettano alla prova, che diano un apporto reale al rinnovamento dei partiti. Ma la conquista della leadership politica non avviene mai soltanto nell’associazionismo (luogo di per sé abbastanza protetto) ma nell’arena politica, che non per nulla si chiama arena.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/11/2011 alle 14:17
Capisco la reazione di @Roberto Molinari. Su un altro blog gliene hanno detto di tuttti i colori.
Scritto da Cittadina cattolica il 7/11/2011 alle 14:37
Può un provocatore essere un buon leader? ottima domanda di Nicoletta. Se torniamo all'Ulivo del '96 quel che resta di bello nella nostra memoria è la straordinaria novità di riunire storie troppo a lungo divise (almeno dopo il '68 e Praga). Non ci serve un leader a qualunque costo, un Berlusca di sinistra, ma un leader che unisca l'Italia. Renzi si confronti col Prodi del '96 come fa Bersani. Ci faccia capire se dietro alle 'provocazioni' (Bindi) c'è la proposta
Scritto da roberto caielli il 7/11/2011 alle 14:43
Equilibrio cercasi, da Matteo Renzi, ma anche dai "giovani turchi" di Bersani.
Scritto da Alessia il 7/11/2011 alle 14:51
Ringrazio @Roberto Caielli per l'interlocuzione. Certo, il termine "lotta" è molto usato anche nella versione positiva di "contrasto a" (mafia, droga, aids, ecc.). Infatti, non mi soffermerei troppo su tale parola ma sulla definizione "trattamento senza sconti", da Lei usata, che lascia pensare a qualcosa di massacrante, di pesante, di irrimediabile ... Insomma, il mio auspicio è che dovremmo imparare a ragionare al di fuori di queste pratiche. Dobbiamo infrangere questo clichè del Pd, popolato da due tipologie di aderenti: i Guardiani della Rivoluzione (organizzati in gerarchie e truppe) e le Anime Belle (che scambiamo per persone timide e schive ma, il più delle volte, sono solo snob). Ecco, Caielli, in mezzo a questi due stereotipi vi è tutto un mondo di persone con i piedi piantati per terra, che uniscono gli ideali del socialismo con i principi della dottrina sociale della Chiesa, che non vogliono rottamare nessuno se non i furbini, gli stupidi e i corrotti (di tutti, sono ancora peggio gli stupidi) e che sono anche disposte a tollerare i meccanismi della politica (e di ogni suo singolo rappresentante) ma che non amano il dileggio o l'isolamento personale. Non vorrei apparirLe troppo virginale, non è così. Comunque, La ringrazio ancora perchè Lei, pur non presentandosi al blog con l'approccio da "anima bella", non si è sottratto alla relazione con gli altri commentatori.
Scritto da Mafalda il 7/11/2011 alle 15:49
Discussione insipida. Ha ragione Bersani e basta.
Scritto da Enne enne (Varese) il 7/11/2011 alle 16:11
Dai ragazzi, sursum corda, chè la soluzione è dietro l'angolo ... là dove non arrivano Bersani e Renzi (troppo impegnati a farsi la guerra), riesce (forse) la Carlucci. Sarebbe una bella nemesi per il leader del partito della gnocca essere fatto fuori da una (ex) gnocca !!!
Scritto da Larpi il 7/11/2011 alle 16:18
@Cittadina cattolica. Quanto ho scritto "su un altro blog" è esattamente quello che ho scritto (più volte). su questo blog. Non difendo nessuno, ma così si accredita l' idea che certe discussioni si fanno solo presso altri siti, il che non è vero. Ho espresso la mia opinione, largamente condivisa soprattutto fuori dalla cerchia dei notabili ed adepti di partito, l' opinione dei simpatizzanti del PD. Perchè far finta di non vederla? E' di dominio pubblico, basta uscire dal recinto ed ascoltare.
Scritto da Un rottamatore il 7/11/2011 alle 16:47
Non ho mai capito come mai Matteo Renzi, che ne è membro, non partecipi mai alle riunioni della Direzione del PD, ed esprima lì le sue opinioni. La domanda la dovrei rivolgere a Renzii ma come faccio ?
Scritto da A. Vaghi il 7/11/2011 alle 17:19
Bello il commento @Larpi.
Scritto da Vittorio il 7/11/2011 alle 20:28
@Rottamatore, mi creda non mi rivolgevo a lei ma ho notato che @Roberto Molinari su un altro blog è stato trattato per mesi e mesi in un modo brutale che secondo me non si meritava.
Scritto da Cittadina cattolica il 7/11/2011 alle 21:49
Cara @Cittadina cattolica, io trovo che @un rottamatore non abbia scritto nulla di riprovevole. Si è semplicemente espresso su Roberto Molinari criticandolo nell’esercizio del suo ruolo di coordinatore cittadino del Pd di Varese. Se il commento non riporta insulti o nefandezze, io credo sia un commento legittimo. (Detto da me che mi importa proprio nulla della realtà cittadina di Varese e di quello che ha fatto o non ha fatto Molinari). Io mi soffermo sul metodo. Converrai con me, cara @Cittadina cattolica, che sono ben altri i commenti fastidiosi. Ad esempio, della mia persona, si è scritto veramente di peggio. E a gratis. Appena postavo, arrivavano anche loro (in realtà è solo una persona, alla quale magari si è aggiunto qualche amico, ma niente di più). Soprattutto nell’altro blog, sino ad una settimana fa, si parlava di me tutti i giorni: mi è stata attribuita una località territoriale, un colore di capelli, un difetto visivo, un’ambizione alla cadrega, un’età (confondendola con la data di pubblicazione, in Argentina, del fumetto “Mafalda”), ecc. ecc. Anche mio marito era divertito: non sapeva di avere una moglie così chiacchierata … Almeno i commenti su Molinari potrebbero avere un fondamento politico (giusto o sbagliato che sia) ma quelli su Mafalda erano solo mossi dal delirio. Va beh, è inutile che mi ripeta. Ormai tutto questo fa parte della letteratura di questo blog. Così come vi fa parte questa sequenza di commenti che passerà alla storia: il nick @Aspide che affossa Molinari e dopo mezz’ora il nick @E.F. (medesima signora) che assolve l’operato di Molinari. E’ un bel delirio! L’unica riserva verso @un rottamatore è che possa essere un nick plurimo. Ecco, questo non mi piacerebbe. Attendo, infatti, la possibilità di registrazione anagrafica al blog in modo che le disturbatrici e i disturbatori abbiano una vita grama. Sarebbe un segno di serietà. Una buona giornata.
Scritto da Mafalda il 8/11/2011 alle 13:48
Cara @Mafalda, se ci fosse la possibilità di una registrazione anagrafica dei lettori che commentano l'acchiepperei al volo. Ti renderesti conto che i nick plurimi su questo blog sono davvero pochi. Degli altri blog non mi occupo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/11/2011 alle 14:10
Sì, caro Adamoli, è vero, su questo blog i nick plurimi sono pochissimi. Diciamo che è sempre la stessa persona ... con qualche amico, che si diverte a seminare un po' di zizzania. L'importante è saperli riconoscere (si sa, si muovono per ossessioni ...).
Scritto da Mafalda il 8/11/2011 alle 20:57
Archivi:
Ultimi post:
(12/6/2014 - 09:06)
(10/6/2014 - 11:29)
(8/6/2014 - 19:04)
(5/6/2014 - 12:08)
(28/5/2014 - 08:54)
(27/5/2014 - 09:40)
(26/5/2014 - 08:10)
(25/5/2014 - 09:04)
(24/5/2014 - 12:08)
(22/5/2014 - 17:23)