Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 17/11/2011 alle 14:15

 


Il governo dei tecnici provoca un terremoto politico. Lo sostengono il Pd e il Terzo polo con fermezza, il Pdl con profonde tensioni interne, l’Italia dei Valori con molte riserve.
A destra si è consumata la rottura fra i due partiti dell’ex maggioranza. A sinistra la stretta di mano di Vasto fra Bersani, Di Pietro, Vendola, ha perso vigore e attualità.
La disputa sulla durata del governo lascia sgomenti. Gran parte del Pdl chiede a Monti di fare in pochi mesi ciò che loro non hanno fatto in tanti anni producendo l’aggravamento della crisi.
Di Pietro si mette nella loro scia chiedendo di votare il più rapidamente ma nel frattempo di uscire dall’emergenza e di predisporre una nuova legge elettorale. Il massimo della demagogia.
C’è addirittura chi parla di dimezzamento dei parlamentari e di una nuova legge elettorale, naturalmente da fare subito, prima che si voti anticipatamente. Il massimo della stupidità.
Da una certa destra (Libero, Il Giornale, la Padania) e da una certa sinistra (Liberazione e Manifesto), Monti è visto come la personificazione dell’imperialismo finanziario, l’uomo della Goldman Sachs, la Spectre che vuole soggiogare i popoli. Un delirio di scemenze.
Dopo il governo Monti i partiti non ritorneranno sulle barricate come prima, con le stesse alleanze, gli stessi programmi, gli stessi uomini. Sia a destra che a sinistra. E forse comincerà una vita nuova.


 
Commenti dei lettori: 51 commenti -
Il discorso di Mario Monti al Senato, preciso e concreto, smonta il castello di scemenze che i giornali citati stanno cercando di costruire.
Scritto da Roseto senza rose il 17/11/2011 alle 14:30
E' una pia illusione. Grazie alla legge elettorale Porcata, proprio quella che e' da stupidi cambiare quanto prima secondo quanto ho capito del tuo pensiero, sono le Segreterie di Partito a stabilire chi entra e chi no in Parlamento, altro che persone nuove, idee nuove e vita nuova. Non credo che questo governo avra' vita lunga, viste le dichiarazioni del re dei pagliacci di questa mattina. Meglio prepararsi al peggio.
Scritto da Lorenzo M. il 17/11/2011 alle 15:39
d'accordo su quanto scrivi, perchè il tentativo di posizionarsi in vista della futura campagna elettorale sta già facendo danni, prima ancora che Monti si sia insediato. Sono però rimasto stupito dalla sicurezza con cui, nelle ultime tre righe, ipotizzi una una prossima virtuosa riconfigurazione del quadro politico. Vorrei crederti!
Scritto da bm il 17/11/2011 alle 15:44
Può cambiare tutto. Chi più rischia,più si agita. Scrivevo,con riferimento ai comuni che sinistri e destri tirano bordate a "correttezza zero". Vale anche a livelli diversi. Chiedo a queste persone: era meglio prima? In emergenza, alla partita salvezza, siete tra quelli che preferiscono mettere il portiere all'ala destra, l'allenatore in porta, il tifoso a fare il centrocampista, la nonna del magazziniere punta centrale? O tra quelli che curano Maradona a zona? (Napoli-Pescara 8a2).
Scritto da FrancescoG. il 17/11/2011 alle 15:54
Magari si potessero dimezzare i parlamentari, eliminare le province e via di seguito. Questi sono compiti del Parlamento e non del governo. Dal governo bisogna attendersi le misure per uscire dalla crisi nera. Sarebbe già un miracolo.
Scritto da Montalbetti il 17/11/2011 alle 15:56
Cito Marco Travaglio, ilfattoquotidiano: “Poi c'è Passera. Già l'idea di affidare ai banchieri la soluzione di una crisi provocata in gran parte dalle banche, non è niente male. Ma quella di mettere allo Sviluppo il capo di banca Intesa è davvero geniale. C'è stato un equivoco: si era detto larghe intese, non larga Intesa. Se oggi l'Italia non ha un euro per lo sviluppo è anche grazie all'operazione Alitalia, che nel 2008 ha succhiato 4 miliardi di denaro pubblico per pagare i debiti della parte marcia del gruppo, mentre quella sana se la pappavano i "patrioti" scelti da Passera (come advisor e creditore), fra i quali Passera (come Ad di Intesa) e alcuni debitori di Passera. Il quale poi avrà pure la delega ai Trasporti: e fino a ieri era socio e creditore non solo di Alitalia, ma anche di Ntv, cioè dei supertreni di Montezemolo e Della Valle. Avrà anche la delega alle Telecomunicazioni: e Intesa è socia di Telecom, vigilata dallo Stato per la telefonia e concessionaria dello Stato per la tv (La7), così Passera diventerà il controllore delle sue due vecchie compagnie. C'entra pure Berlusconi.? Certo che sì: Intesa l'ha salvato dai debiti con robuste iniezioni di denaro fresco, specie ai tempi della quotazione di Mediaset; nel 2007 anticipò a Forza Italia 94 milioni di rimborsi elettorali; nel 2010 predispose la fidejussione che consentì a Fininvest di non pagare a Cir i 750 milioni a cui era stata condannata in primo grado per lo scippo Mondadori; e un mese fa, quando finalmente Fininvest staccò l'assegno da 560 milioni dopo l'appello, Intesa corse in suo soccorso con un altro fido di 400 milioni. Si dirà: diventando ministro, Passera lascia Intesa. Ci mancherebbe altro. Ma davvero si può credere che, dovendo assumere decisioni in materia aeronautica, ferroviaria, telefonica o televisiva, riuscirà a dimenticare gli amici di ieri?” Mi viene un brivido lunga la schiena. Signor Adamoli, lei non ha mai dubbi?
Scritto da Giorgio Piras il 17/11/2011 alle 16:01
Caro @Lorenzo M. (aggiungo la M perché c'è un altro Lorenzo che scrive abitualmente), Diciamo che mi sono spiegato male. Sono un sostenitore del cambiamento della legge elettorale (ne ho parlato in molti post) ma pretendiamo che ne venga approvata una nuova in tre mesi per poi votare in primavera? Prendano l'iniziativa le forze politiche in Parlamento. il governo ha ben altri compiti in questa fase. In realtà, se si cambierà qualcosa sarà per evitare il referendum. Per questo motivo avevo preso una posizione netta a favore della proposta referendaria anche quando il Pd era recalcitrante.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/11/2011 alle 16:05
Caro @bm - Non ne sono sicuro (è impossibile) ma penso che un anno di governo Monti possa davvero cambiare molto nei partiti e nei loro schieramenti. Questa è una crisi così profonda che segnerà nella sua evoluzione e soluzione tutte le forze politiche. Anche alcuni dei leader importanti cambieranno. Da sola, l'uscita di scena di Berlusconi è destinata a modificare composizione e rapporti di forza dei tre poli. Il Pd deve crederci, giocando da protagonista la stagione che si è aperta.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/11/2011 alle 16:09
A me il nuovo quadro politico che si è creato piace. Contiene dei rischi per il centrosinistra? E meno male, senza rischi non si muove niente in politica.
Scritto da Baroffio Loredana il 17/11/2011 alle 16:28
Ho capito, Adamoli, lei non ha dubbi. Forse ha ragione. Intendo forse conviene stare dalla parte di questo governo. Mio nonno diceva sempre: stai dalla parte del ricco e attaccati al suo mantello, può darsi che ti rimanga attaccato un lembo. Per caso, Adamoli, mio nonno era anche il suo? Per favore, potrei ritirare il mio commento con la citazione di Travaglio? Abbia pazienza, la prudenza non è mai troppa, lei mi insegna. Grazie.
Scritto da Giorgio Piras il 17/11/2011 alle 16:48
@Giuseppe Bhe, il cambiamento della legge elettorale e' piu' che auspicabile, pure se non potra' essere questo Parlamento a portarlo avanti: non e' stato in grado finora di farlo, non vedo perche' dovrebbe farlo ora. Quindi, non e' che con il B. se ne siano andati via pure gli Scilipoti e i Calderoli: caduti dal Governo, infestano ancora le Aule. Previsione: urne a Primavera. Specie visto il discorso del Gran Capo ai suoi senatori. Meglio trovarsi pronti.
Scritto da Lorenzo M. il 17/11/2011 alle 16:59
Caro Giuseppe qualcuno non ha ancora capito che, nel bene o nel male, è finita un’epoca. Con Berlusconi che non è più Presidente del Consiglio e non sarà più candidato sono a cadere tutti gli alibi. Di quelli che l’hanno sostenuto mettendosi sotto il suo “ombrello” protettivo, come di coloro che nel centrosinistra hanno campato di rendita. Con Berlusconi non più al centro della politica rischiano di rimanere senza lavoro non solo i comici e i vignettisti, ma anche i professionisti della politica che, senza riuscire ad esprimere mai una idea, dettavano la loro fortuna semplicemente sull’antiberlusconismo. Dunque occorre che si prenda atto ed in fretta che l’aria è cambiata e che, anche nel centrosinistra, le divisioni non saranno più sulla chiacchiera, ma sui contenuti, sulle prospettive politiche e sulle alleanze. Cosa fare per modernizzare il mercato del lavoro, tenendo conto sia di equità sia di flessibilità? Cosa fare per il sistema pensionistico? Cosa fare della pletora dei burocrati statali? Cosa fare del nostro sistema sanitario? Come snellire l’apparato politico sapendo che la democrazia ha un costo? Su queste domande e sulle soluzioni si dovranno confrontare al loro interno i partiti e determinare la linea politica. E, comunque, agli analfabeti del diritto che sono nella Lega e nei seguaci di Feltri e Belpietro forse andrebbe ricordato che siamo ancora in una democrazia parlamentare per cui che il governo non sia eletto direttamente con elezioni non è un “vulnus democratico”, ma una possibilità prevista dalla Costituzione tant’è che a Monti deve essere votata la fiducia dal Parlamento
Scritto da roberto molinari il 17/11/2011 alle 17:14
Caro @Giorgio Piras, ho capito il suo primo commento ma il secondo francamente no. Lei pensava che non le rispondessi? Rispondo sempre alle domande dirette ma non è che sono sempre al computer. Dunque, mi piace il dubbio, anzi lo coltivo. Su Passera anch'io mi chiedo se non vi fosse un'alternativa altrettanto autorevole. Io parlavo di un'altra cosa: vedere la mano diabolica di Goldman Sachs (che ha fatto errori gravi come tutte le grandi istituzioni finanziarie) dietro ogni malaffare economico e dietro il governo Monti mi pare una vera e propria scemenza. Inoltre credo che questo governo possa essere una risorsa importante per l'Italia. Le lezioni anticipate sarebbero state una sciagura. Su questo ho ben pochi dubbi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/11/2011 alle 17:18
Molte situazioni fra un anno non saranno più quelle di oggi. Il Pd si prepari se non vuole essere penalizzato.
Scritto da Alessia il 17/11/2011 alle 17:30
Grazie della sua risposta, signor Adamoli. Ma potrebbe cancellare il mio commento su Travaglio? Preferisco così. Ho sbagliato, è stato un attimo di smarrimento. Mi scusi.
Scritto da Giorgio Piras il 17/11/2011 alle 17:45
Ho già espresso su questo blog la mia posizione tiepida e non entusiastica rispetto alla nuova fase politica iniziata con la costituzione del governo Monti. Ho scritto che si è trattato di una non-scelta, resa necessaria dall’acuirsi della crisi e dall’impasse in cui versa il sistema politico italiano, che non trarrebbe alcun giovamento da elezioni anticipate svolte con l’attuale legge elettorale. Ciò nonostante, concordo con il giudizio di Giuseppe sulla demenzialità della tesi che indica in Monti la personificazione dell’imperialismo finanziario. La missione di Monti è innanzitutto “far cassa” e mettere delle pezze ad un sistema che fa acqua da tutte le parti. Dunque, non ci si attenda il varo di riforme strutturali, ma provvedimenti ispirati più al criterio dell’efficacia “a breve termine” che a quello dell’equità. Si tratta di un governo che si trova ad operare sullo sfondo di una transizione epocale destinata a veder rivoluzionati i sistemi di organizzazione economica e sociale sinora conosciuti. Al di là dei proclami propagandistici, penso che, per ragioni di convenienza, in questa prima fase nessuno metterà in discussione il nuovo governo. Il dopo Monti, invece, è tutto da definire. Tuttavia, difficilmente nel 2013 potranno riproporsi le attuali alleanze. Magari non ci sarà un ritorno sulle barricate e verranno meno le attuali alleanze e leadership, ma lo scenario che si prefigura è quello di un’ulteriore frammentazione, con la proliferazione dei poli di aggregazione a destra, a sinistra ed al centro. Sarebbe buona cosa se PD e PDL, approfittando di questo momento di svincolo forzato dai lacciuoli delle rispettive alleanze, si mettessero d’accordo per una nuova legge elettorale di tipo maggioritario, che non lasci spazio a terzi e quarti poli. La politica italiana non ha bisogno di una pluralità di partiti, ma di partiti plurali e capaci di esprimere nuove sintesi culturali e politiche.
Scritto da Leonardo C. il 17/11/2011 alle 18:07
Dimostrato che la crisi è internazionale; preso atto che, come tentano di fare tutti i Paesi dell'Eurozona, la politica italiana è stata incapace di gestirla (e non insisto sull'impotenza - che ha radici antiche - della sinistra), il governo tecnico - creato dal genio politico del Presidente e dalla benedizione del Cardinale - è la migliore soluzione che riesca a concepire: salvo farmi tedesco! Chi pensa che io tenti una miserabile ironia, è in errore: è una spiegazione per i compagni di base.
Scritto da ulderico monti il 17/11/2011 alle 18:33
Da sinistra, sono perplesso sul governo Monti ma trovo le dietrologie complottarde, tipo Goldman Sachs. delle studidaggini.
Scritto da Giovanni Pini il 17/11/2011 alle 18:34
@ Molinari. Mi permetto di correggere una frase che reputo possa creare misinterpretazioni su un punto essenziale: “una possibilità prevista dalla Costituzione”. No, non è una ‘possibilità’, ma una PREROGATIVA del Capo Dello Stato. L’art. 92 parla chiaro: “ Il Presidente della Repubblica NOMINA il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questi, i Ministri”. Credo sia opportuno fare chiarezza sulla questione. Non si fa alcun riferimento all’appartenenza alle Camere del designato e dei Ministri da questi incaricati Piaccia o non piaccia, l’Italia è una Repubblica che trae origine da questa Carta Costituzionale .Fino a quando la Costituzione in vigore sarà questa, a questa bisogna attenersi. Quindi smettiamola di parlare di forzature; o meglio, la smettano coloro che straparlano di ‘golpe’riempiendosi la bocca di “mancata investitura popolare”.
Scritto da Angelo Eberli il 17/11/2011 alle 19:29
@Ulderico Monti, io non sono un tuo compagno di base ma mi piace il tuo pensiero indipendente.
Scritto da Alessandro il 17/11/2011 alle 19:34
signro ulderico monti perchè parla sempre di Germania? Non ha combinato abbastanza guai? Guai grossi come case! I tedeschi non sono mica cambiati. Prima volevano la Grande Germania a forza di bombe ora la vogliono ancora imponendo la loro grande economia. Adesso ci hanno messo Monti e chi può dirgli qualcosa? MIca è stato eletto? Perchè dovrebbe fare i miei interessi di pensionato del commercio? Farà gli interessi di chi l'ha messo lì. Le banche ci hanno messo nei guai e adesso dovremmo salvarle
Scritto da Claudio Ennam il 17/11/2011 alle 19:46
ci hanno messo l'euro che nessuno voleva e adesso dobbiamo salvarlo. io mi meraviglio che nessuno dice niente. Possibile che non vi accorgete .
Scritto da Claudio Ennam il 17/11/2011 alle 19:49
Non mi ha entusiasmato il discorso di Monti ma non so cosa avrebbe dovuto dire di più con una maggioranza vasta sulla carta ma debole nei fatti.
Scritto da Caravati Piero il 17/11/2011 alle 20:21
Monti ha sbugiardato tutti quelli che hanno parlato del suo conflitto d'interesse nei confronti delle multinazionali finanziarie.
Scritto da Stefano Sandri il 17/11/2011 alle 20:28
Monti nel mattatoio: Calderoli ha dichiarato che il suo governo farà macelleria sociale, macelleria politica, macelleria istituzionale. Gli elettori dovrebbero fare macelleria leghista (solo in senso elettorale).
Scritto da Federico il 17/11/2011 alle 20:46
Segnalo a @Nicoletta - che nel precedente post mi chiedeva: “Perché la spocchia francese ci urta così tanto?” - di averle risposto risalendo, dopo Renzo Tramaglino, persino a Ettore Fieramosca e al barone De La Motte.
Scritto da ulderico monti il 17/11/2011 alle 20:46
Monti sembra debole ma in realtà chi può batterlo? Anche Di Pietro che è un furbacchione ha dovuto sostenerlo.
Scritto da Nicola il 17/11/2011 alle 21:24
Caro Claudio Ennam, tra noi pensionati c'è - dovrebbe esserci – una solidarietà che ci fa “compagni di base”, se posso usare una espressione antica. Perché parlo sempre della Germania? Perché se adottassimo alcune qualità germaniche, ordinatrici di alcune straordinarie qualità italiane, saremmo una grande Nazione. Se poi un consesso di taumaturghi e profeti selezionasse le virtù che ogni popolo ha e le fondesse in un crogiuolo unificante realizzeremmo l'Utopia. La Germania, dunque: perché nel '800 realizzò l'unità dopo noi, ma ci superò in tanti settori della cultura, della scienza e della tecnica; perché dopo il suicidio europeo delle due guerre civili 1914-18 e 1939-45 è risorta e si è affermata in Europa? Perchè, nella crisi attuale, lo stramaledetto spread giudica i nostri peccati sulla base della virtù tedesca? E infine, caro compagno di base, perché Johann Sebastian Bach è tedesco? La speranza remota è che sorga il giorno in cui questa penisola, appendice della grande massa asiatica, che noi chiamiamo Europa, dove - contro ogni ragionevole previsione – nacque la grande civiltà irradiatasi nel mondo, vedrà i fortunati abitatori, degni di un'unica patria, chiamarsi senza distinzione Europei.
Scritto da ulderico monti il 17/11/2011 alle 21:39
Oggi ho visto un Berlusconi sorridente e tonico. E' ancora lui, per fortuna. E' la garanzia degli italiani, malgrado alcuni errori che ha compiuto, che vi piaccia o no.
Scritto da Brambilla Luigi il 17/11/2011 alle 22:11
Quando @Ulderico Monti non parla di politica in senso stretto mi affascina. Le sue tesi sui partiti invece mi convincono di meno, forse perché sono giovane e non capisco bene certi passaggi.
Scritto da Lucia S. il 17/11/2011 alle 22:16
Giuro signor ulderico che non pensavo che lei fosse filotedesco fino a questo punto. La cosa mi addolora. La Germania ha sempre fatto soffrire tutti a cominciare prprio dai tedeschi. Mi chiede perchè Bach è tedesco. Ma perchè non è nato in Inghilterra, suppongo.
Scritto da Claudio Ennam il 17/11/2011 alle 22:20
Signora Lucia prima che sia troppo tardi è meglio che il signor monti parli di partiti e di politica italiana.
Scritto da Claudio Ennam il 17/11/2011 alle 22:22
Ho guardato "Piazza pulita", adesso mi sono stancato, mi pare evidente che la compagnia di Vasto non può tenere. Se il governo Monti resiste per un pò di tempo ci saranno delle riaggregazioni diverse rispetto a quelle che abbiamo visto fin qui.
Scritto da Cattaneo A. il 17/11/2011 alle 23:06
“Dopo il governo Monti i partiti non ritorneranno sulle barricate come prima, con le stesse alleanze, gli stessi programmi, gli stessi uomini. Sia a destra che a sinistra. E forse comincerà una vita nuova”. Sarebbe bellissimo! Una vita nuova! Bellissimo da matti! Anche il Cappellaio Matto la pensa così. Cambiamo gli uomini! Ma come facciamo a dirglielo a Peter Pan / Rutelli, l’APIcoltore del Paese delle Meraviglie? Lui è convinto che il suo sciame elettorale, nel 2013, aumenterà, rispetto al consenso attuale, almeno del 50 percento, distanziandosi definitivamente dal comunista raffinato Ferrando e insidiando, pericolosamente, il verdolino Bonelli. Una lungimirante storia personale e politica quella di Peter Pan / Rutelli. Due decenni fa lascia libero il cuore di Pannella ... Si sposa innumerevoli volte con la stessa donna (senza peraltro aver mai divorziato da lei, a differenza di Elisabeth Taylor che si sposa una seconda volta con Richard Burton ma in seguito a regolare divorzio). Diversi i riti che hanno unito la coppia Palombelli/Rutelli: quello civile e quello religioso (officiato dal card. Silvestrini), quello riformista danese e quello riformista svedese (officiati entrambi da Ichino), quello della Chiesa Presbite Intercostale (officiato da Snack e Gnola, alias Guzzanti e Massironi), e tanti altri. Francesco, inoltre, ha adottato più pargoli oltre oceano, attribuendo a uno di questi il nome di Francisco, sicuramente non per megalomania ma per desiderio di immortalità nominale. Ha baciato anelli profumati di essenze santificate e reliquie di ogni forma e tipo. E nonostante tutta questa lungimiranza (che ha attraversato i Verdi Arcobaleno per approdare al pullman di Prodi), si è trovato un Mario Monti qualsiasi che nell’anno 2011 di sua vita ha scelto dei “tecnici” anziché lui.
Scritto da Alice in wonderland il 17/11/2011 alle 23:20
Caro @Leonardo (18.07), penso che il miglioramento del sistema maggioritario in Italia non passi tanto attraverso una nuova legge elettorale (indispensabile per altre ragioni che conosciamo) quanto attraverso la riorganizzazione dell’assetto dei partiti. Nei “maggioritari” che funzionano, i vari schieramenti sono governati da forze responsabili che si confrontano aspramente ma che non si delegittimano vicendevolmente e che sanno accordarsi sulla politica estera, sulle riforme istituzionali, sulle emergenze economiche. Quando i "poli" hanno forti impulsi interni che tendono a divaricare invece di unire nella difesa dei grandi interessi nazionali, il bipolarismo non produce effetti positivi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/11/2011 alle 09:27
Caro @Ulderico (21.39), anch’io sogno, come te, un’Europa politica nella quale i suoi cittadini si sentano tutti europei ma sogno anche che siano portatori di un impasto formativo dove non manchino le qualità culturali e umane tipicamente italiane. Forse @Claudio Ennam si riferiva anche a questo nei suoi vari commenti con riferimento alla Germania.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/11/2011 alle 09:30
@Alice in Wonderland, leggo con divertimento i suoi interventi ironici e intelligenti, ma l'accenno ai figli adottivi è una caduta di stile, oserei dire berlusconiana. Che peccato!
Scritto da La timida il 18/11/2011 alle 10:11
@Claudio Ennam e @Ulderico Monti. Leggo con interesse i commenti del sig. Monti perché sono movitati bene anche se non sempre li condivido in pieno. Il mio professore ci invita ad apprezzare le argomentazioni, i ragionamenti più che le conclusioni soltanto. Ad esempio, gli ultimi suoi commenti sulla Germania sono belli ma io ho un'idea abbastanza diversa.
Scritto da Lucia S. il 18/11/2011 alle 10:41
Mi sono dimenticata di aggiungere che seguo questo blog per la stessa ragione. E' sempre bene argomentato. Non mi piace molto invece Facebook, troppo istantaneo. Dopo mezz'ora sei già subissata di altri messaggi. Complimenti vivissimi all'on. Adamoli. Lo stesso professore di prima mi conferma, su mia domanda, che è uno dei migliori blog politici sulla piazza lombarda.
Scritto da Lucia S. il 18/11/2011 alle 10:47
Dopo quasi vent’anni di politica dei sogni, naufragata con Berlusconi nella bancarotta del Paese, la sinistra radicale e la Lega populista le contrappongono la politica degli incubi, del “tanto peggio tanto meglio”. Quello di Mario Monti non è “il governo delle banche e dei poteri forti”, come affermano, ma un esecutivo votato dal Parlamento come i precedenti, composto da personalità tratte dalla società civile in base alle loro specifiche competenze ed esperienze. I sogni e gli incubi sono la faccia di una stessa medaglia: la politica ridotta a “telenovela” per suscitare emozioni e reazioni istintuali, da dove è escluso il ragionamento per far posto agli stereotipi, ai luoghi comuni che non hanno alcun rapporto con la realtà e la verità. Ciò era comprensibile sulla società di ieri, arretrata economicamente e culturalmente, su cui facevano presa i miti e le leggende; l’ attuale permanenza di ossificate e rudimentali ideologie nonostante il maggior benessere e la maggior cultura raggiunti dimostra che una parte del Paese, sia pure una minoranza, è guasta e continua ad essere narcotizzata dai cattivi maestri. Serve un capillare processo educativo alle responsabilità della cittadinanza e i democratici devono prendere le distanze da chi fa demagogia per ottenere consensi a buon mercato a scapito del bene comune. La democrazia non è soltanto votare; quando si vota in base ai pregiudizi, alle panzane diffuse ad arte, o su liste bloccate i cui candidati sono scelti dai capi-partito, la democrazia diventa un guscio vuoto. Anche nella Russia sovietica si votava ma quelle elezioni esprimevano la volontà del popolo? L’attuale governo, con una durata temporale transitoria, deve fronteggiare una crisi che la politica non ha saputo contrastare; può essere una opportunità per rinnovare radicalmente il nostro Stato e il nostro sistema democratico. P.S. Mario Monti è nato a Varese e qui ha vissuto per parecchi periodi della sua vita; negli anni cinquanta frequentava la sede di piazza Beccaria della FUCI di don Sandro Dell’Era.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 18/11/2011 alle 11:02
Mi accontento della tua ammissione che la Goldman Sachs di errori gravi ne ha fatti tanti.
Scritto da Pd Pavia il 18/11/2011 alle 11:11
Caro Giuseppe, condivido parzialmente le tue osservazioni, ma non credo assolutamente nella capacità dei partiti di riorganizzare i propri assetti. Da vent'anni a questa parte, dopo tangentopoli e l'abbandono del proporzionale, i partiti si sono dimostrati in più occasioni incapaci di autoriformare la politica. Gli input per il cambiamento sono sempre venuti dall'esterno: ieri dalla Magistratura e oggi dai mercati. E’ un dato di fatto, però, che la fisionomia del sistema partitico italiano sia fortemente condizionata dai sistemi elettorali, con il risultato che la ricerca di sintesi culturali e politiche e di strategie condivise ha lasciato campo libero al proliferare di tatticismi correntizi, di personalismi sfociati in partiti e sigle che affollano il panorama politico ed alimentano coalizioni di convenienza. Ai tempi del primo referendum Segni personalmente non ero favorevole al maggioritario. In passato ho militato in un “cespuglio” ed oggi critico i limiti del Partito Democratico ogniqualvolta in esso s’imponga un “pensiero unico” che non favorisca la valorizzazione delle dialettiche interne. Negli anni, però, mi sono convinto che il sistema maggioritario è una necessità per la politica italiana, perché rappresenta l’unico antidoto alla frammentazione, alle fragili alleanze, alle derive centripete che indeboliscono gli schieramenti, alle inutili coalizioni che per la loro eterogeneità non durano per un’intera legislatura.
Scritto da Leonardo C. il 18/11/2011 alle 12:03
Molto meglio Monti di chiunque altro. Ieri è stato asciutto e preciso, senza demagogia e populismo.
Scritto da Giacomina il 18/11/2011 alle 12:59
La consonanza di opinioni negative che accomuna i nostalgici fascisti alla Sallusti, i vetero comunisti alla Vendola e i tardo(ni) leghisti alla Calderoli fa ritenere che con Monti siamo sulla buona strada. A patto però che i partiti forti dei due poli (PDL e PD) siano in grado di far prevalere il bene del Paese al desiderio di far vivere e perpetuare le alleanze elettorali con Lega ed estrema sinistra. Anche per questo basta prendere esempio da ciò che accade in Europa dove Sarkozy non si allea con Le Pen, né l’SPD si allea con la Linke.
Scritto da Mattia il 18/11/2011 alle 14:15
Bravissimo @Camillo Massimo Fiori, anche quando non mi convince completamente.
Scritto da Rosangela il 18/11/2011 alle 14:29
Titolo forte ma vero.
Scritto da Giovanna G. il 18/11/2011 alle 15:22
@ulderico – Ho letto di Fieramosca. Io risalirei anche alle conquiste di Giulio Cesare, a quello sprezzante Veni, vidi, vici. E giusto restando su tono leggero, Sarkozy somiglia un poco ad Asterix: astuto, sbuffoneggiante, bassino ma con la testa alta. Tra l’altro ha già ‘assaggiato’ la fermezza di Monti anni fa quando, lui ministro delle finanze, aveva difeso gli aiuti di stato alla Alstom con acrobazie verbali. E il Prof gli rispose: “signor ministro, non ho ascoltato nulla che mi impedisca di prendere una decisione negativa”.
Scritto da nicoletta il 18/11/2011 alle 15:47
@La timida, curioso il tuo nick. Sei l'ultima nata della Famiglia Addams, quella grottesca tribù che rimane collegata giorno e notte a Varese Politica? Reputi una caduta di stile berlusconiana il mio soffermarmi sul nome Francisco del figlio di Francesco? Ma no, perchè? A me piace che il nome di battesimo di un padre sia diverso da quello del proprio figlio.
Scritto da Alice in wonderland il 18/11/2011 alle 22:35
@mattia: Vendola avrà anche un'opinione negativa, ma vota a favore. Calderoli no
Scritto da Davide il 18/11/2011 alle 23:24
@Davide: Vendola, essendo fuori dal Parlamento (per fortuna) non vota. e di sicuro non appoggerebbe mai riforme delle pensioni, del mercato del lavoro e liberalizzazioni.
Scritto da Mattia il 19/11/2011 alle 16:11
"L’attuale governo, con una durata temporale transitoria, deve fronteggiare una crisi che la politica non ha saputo contrastare; può essere una opportunità per rinnovare radicalmente il nostro Stato e il nostro sistema democratico". Queste parole di @Fiori le condivido convintamente.
Scritto da Montalbetti il 19/11/2011 alle 18:55
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