Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 7/12/2011 alle 09:21

 

(Intervista sulla Prealpina di questa mattina col titolo “una riforma suggerita a luglio nel blog)
 
Giuseppe Adamoli, esponente Pd, sul suo blog lei ha anticipato Mario Monti di alcuni mesi. Se n’è accorto?
Se si riferisce alla riforma delle Province, sì, me ne sono accorto.
In materia, lei dovrebbe essere un’autorità, sia per la lunga militanza nelle diverse giunte regionali, sia per avere presieduto la commissione statuto del Pirellone. Insomma, un bel biglietto da visita.
Meglio precisare subito: personalmente sono contrario all’abolizione delle Province. Hanno competenze importanti, che riguardano le scuole, le strade, i lavori pubblici minori. Se non se ne occupano più loro, qualcun altro dovrà occuparsene. Domanda: chi?
Adamoli, chi?
La risposta che molti danno è: la Regione. Sono un convinto regionalista, ma proprio per questo ritengo che le Regioni non debbano essere sovraccaricate di compiti amministrativi. Sono nate per avere funzioni di indirizzo e coordinamento. Anzi, molte delle loro attuali incombenze dovrebbero essere delegate ai Comuni e agli enti intermedi.
Enti intermedi, cioè le Province?
Ma sì. Restiamo in Lombardia, regione con 10 milioni di abitanti e dodici Province. Impossibile per il Pirellone occuparsi di tutto.
Dunque?
Mi rifaccio a quanto sostenevo sin dal mese di luglio sul mio blog. Primo: serve una drastica riduzione degli enti intermedi. Oggi le Province italiane sono 110, poco meno del doppio di quando fu proclamata l’Unità, 150 anni fa. Ed è anche doveroso ricordare che la loro esplosione è opera bipartisan, sia della destra sia della sinistra, della Prima e della Seconda Repubblica. In sintesi: vanno eliminate quelle che, negli ultimi 25 anni, sono sorte per ragioni assistenziali e clientelari, comprese quelle varate dal governo Berlusconi-Bossi. Province che hanno spese gestionali e di rappresentanza molto alte. Per dirla in un altro modo, occorrono parametri rigidi e invalicabili. Per esempio, va introdotta l’incompatibilità assoluta tra le 14 città metropolitane, nove indicate dal Parlamento e cinque dalle Regioni a statuto speciale, con le rispettive Province.
In seconda analisi?
Va sottolineato che per arrivare a un simile impianto non occorrono leggi costituzionali o iter lunghi e complessi. Inoltre...
Inoltre?
«Dopo questa incisiva sforbiciata, le Province devono essere trasformate in organismi di secondo livello formati da sindaci che eleggono il loro presidente e la loro piccola giunta».
Come si evince dalla manovra del governo, più o meno?
Sì, più o meno. L’importante è che vengano salvate le funzioni provinciali, ma eliminando, con il nuovo metodo procedurale, i costi delle elezioni e tutte le bardature e le liturgie politiche che a quel punto non sarebbero più giustificabili.
Adamoli, è d’accordo con Monti, se non abbiamo capito male. E’così?
Della riforma proposta dall’esecutivo Monti mi piace il principio. Non c’è dubbio. Poi non è vero che le spese delle Province vadano catalogate tutte nei costi della politica. Perché i loro investimenti vanno comunque gestiti da altri. E il personale non può essere mandato a casa dalla sera alla mattina. Né, ritengo, se ne possa fare carico per intero la Regione.
Dario Galli, presidente di Villa Recalcati, lancia una provocazione: annettere il Varesotto al Canton Ticino. E così sia.
Mi sembra una affermazione non degna di un presidente serio e preparato come Galli. Ho il massimo rispetto delle istituzioni e dei suoi rappresentanti, ma quando si dicono certe cose si finisce per rappresentare solo una parte politica, non l’intero territorio. E questo mi pare essere un principio inattaccabile a fronte di appelli, inviti o auspici che non riflettono la totalità della popolazione.

Vincenzo Coronetti
 
Commenti dei lettori: 43 commenti -
Ottimo intervento! Ribadisco il mio favore alle Province dei Sindaci, dove servono. Un modo per creare una dinamica nuova, per spostare il dibattito dai "protagonisti", espressione di equilibri di vario tipo, alle "cose" . La razionalizzazione degli enti intermedi fa risparmiare risorse (soprattutto a medio periodo). Ancor di più è la base per guadagnare in efficacia dell'azione amministrativa.
Scritto da FrancescoG. il 7/12/2011 alle 09:51
La dichiarazione del presidente della provincia Galli sull'annessione di Varese al Ticino è demenziale.
Scritto da Valceresio il 7/12/2011 alle 10:16
Io le eliminerei tutte compresa naturalmente quella di Varese.
Scritto da Bianchi Giò il 7/12/2011 alle 10:26
Concordo Giuseppe con quanto te scritto. La Regione più importante d'Italia non può farsi carico della gestione più meramente operativa ma ha ruolo di indirizzo e coordinamento. Dall'altra parte l'esistenza delle Province come ente operativo è giustificata i parte solo se portano reale valore aggiunto, evitando il rischio di duplicazione di responsabilità. Quindi sono favorevole ad una provincia di "tecnici" esperti eliminando anche le inutili spese per la campagna elettorale. Bisogna snellire
Scritto da Simone Franceschetto il 7/12/2011 alle 11:46
Concordo, purché poi i sindaci non deleghino altri componenti della giunta municipale a rappresentarli nell'ente intermedio. Il piccolo direttivo dovrebbe essere composto soltanto da loro.
Scritto da Lorenzo il 7/12/2011 alle 12:30
La proposta di annettere la provincia di Varese al Canton Ticino mi entusiasma. E mi fa giubilare il progetto del Lombardo-Veneto Stato sovrano, federato con l'area della virtù germanica. Credo che anche il nostro Giuseppe Garibaldi se ne farebbe una ragione. “Povero vecchio, il pio desir consola.../ Ecco, l'Italia de' tuoi sogni è questa!” scriveva, già nel 1880, Felice Cavallotti...
Scritto da ulderico monti il 7/12/2011 alle 12:39
Sono centinaia gli enti inutili che si dovrebbero abrogare e si sono incaponiti solo sulle province.
Scritto da Mario il 7/12/2011 alle 13:11
Se non sono inutili le province sono certamente inutili le elezioni provinciali che comportano una politicizzazione enorme di funzioni che potrebbero essere svolte dai sindaci in consorzio. Mi domando quanto costano le elezioni provinciali .
Scritto da Piero Caravati il 7/12/2011 alle 13:27
@FrancescoG., sei sicuro che l'efficienza amministrativa migliorerebbe? Non sarebbe meglio passare alcune funzioni direttamente ai Comuni e le restanti di "grande area" alla regione? La tesi di Adamoli manterrebbe l'ente intermedio di cui io mi fido poco.
Scritto da Un Pd Pavia il 7/12/2011 alle 14:38
Condivido la proposta di trasformare le Province in organi di secondo livello, non più eletti dai cittadini, bensì espressione diretta dei Comuni. Non si tratta, però, soltanto di ridurre i costi della politica, ma di assicurare efficacia amministrativa, migliorare l'efficienza della gestione dei servizi sovracomunali, sgravare i processi decisionali dai veti incrociati che hanno spesso caratterizzato i rapporti tra Comuni, Province e Regioni.
Scritto da Leonardo C. il 7/12/2011 alle 14:44
@Ulderico Monti, ma sei sempre incontentabile. Non avrei mai pensato che ti sarebbe piaciuto abbandonare l'Italia per la Svizzera. Stai tranquillo che non succederà, sei in minoranza.
Scritto da Ex Pci Gallarate il 7/12/2011 alle 15:52
@ Un PD Pavia. La penso come Leonardo C. Oggi le duplicazioni di funzioni ci complicano la vita. Alcuni iter autorizzativi sono pazzeschi. E gli enti, spezzettati, faticano ad avere un controllo efficiente. Sistema pletorico che non mi pare faccia l'interesse generale. Le "Province dei sindaci" sono i comuni che si autocoordinano, su deleghe della Regione e secondo sussidiarietà. Non mi dispiace affatto. In questo quadro, mi ricordano più i distretti tedeschi che i dipartimenti francesi.
Scritto da FrancescoG. il 7/12/2011 alle 16:12
Ho già espresso la mia opinione nel blog di luglio e per chi fosse eventualmente interessato rimando pure a un intervento su www.rmfonline.it del 30 novembre scorso.
Scritto da cesare chiericati il 7/12/2011 alle 16:52
Un ritorno ai comprensori istituiti dalla Regione negli anni '80 e poi chiusi perchè il Parlamento non aveva soppresso le Province?
Scritto da Carlo Agosti il 7/12/2011 alle 17:14
@Simone Franceschetto (11.46) - Complimenti per la tua passione civile. Nel merito, tieni conto che i sindaci sono figure politiche, che spesso col tempo diventano anche tecnici, ma conservano il loro status di amministratori eletti (dunque politici) al quale sono giustamente affezzionati.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/12/2011 alle 18:31
@Carlo Agosti - I comprensori lombardi erano un'idea giusta per sostituire le province ma avevano due difetti importanti: erano troppo piccoli (in provincia di Varese erano due) e avevano un'assemblea enorme di centinaia di rappresentanti. Da presidente del comprensorio di Varese faticavo molto a raggiungere il numero legale. I nuovi enti intermedi dovrebbero avere un presidente scelto tra i sindaci e un numero esiguo di componenti nell'organo direttivo (sempre amministratori in carica).
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/12/2011 alle 18:35
Ero per l'eliminazione di tutte le province, adesso non so più cosa dire. Almeno in Lombardia, forse, servono ancora.
Scritto da Elisabetta C. il 7/12/2011 alle 18:53
Ok, può andar bene cancellare le elezioni regionali e tutto ciò che ne consegue ma una bella ripulita tra le province esistenti è indispensabile. Andrebbero ridotte della metà.
Scritto da Pd. Sesto S.Giovanni il 7/12/2011 alle 19:00
Ogni volta che arriva un nuovo premier arrestano un pezzo da novanta della mafia o della camorra. E' sempre successo. Stavolta serve anche per distorgliere l'attenzione sulla manovra. Ma lei signor adamoli vive nel mondo dei funghetti? E' lei stesso un funghetto?
Scritto da Claudio Ennam il 7/12/2011 alle 20:16
@Piero Caravati alle 13.27 si domandava quanto costerebbero le elezioni provinciali. Tu ne hai un'idea?
Scritto da Vittorio il 7/12/2011 alle 20:22
Quando ti leggo poi mi domando subito "ma il Pd la pensa come lui?" Forse te l'ho già detto: se la risposta fosse positiva voterei anch'io Pd.
Scritto da Maurizio il 7/12/2011 alle 20:29
@Ulderico Monti scherza col fuoco. Piuttosto che diventare del Canton Ticino imbraccerei il fucile come minaccia quel fanfarone di Bossi in senso rovesciato.
Scritto da Iscritto Busto A. il 7/12/2011 alle 21:07
@Piero Caravati e @Vittorio - Dalle informazioni che ho, la sola pura organizzazione di un'elezione per la Provincia di Varese costerebbe circa un milione di euro, senza tutte le spese dei partiti e dei candidati e le successive bardature politiche.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/12/2011 alle 22:16
@Claudio Ennam - Non farei troppa dietrologia sulle date di cattura dei capi della camorra. Li prendono quando sono maturi i tempi della polizia, non della poltica. Durante ogni governo c'è qualche arresto eccellente. Per quanto riguarda il governo Monti, dire che agisce agli ordini delle Merkel lo trovo non solo eccessivo ma infondato. Esprima con totale libertà il suo pensiero sul blog, però non si aspetti che le dia ragione. Su altri punti, magari si, su questo proprio no.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/12/2011 alle 22:20
Ho molto rispetto del signor ulderico monti che una volta ha scritto di essere un pensionato come me e sa cosa vuol dire vivere nelle ristrettezze da poveri vecchi ma sbaglia quando dice sempre di voler diventare ticinese o addirittura tedesco. Io sono molto orgoglioso di essere italiano anche se adesso è dura. Durissima.
Scritto da Claudio Ennam il 7/12/2011 alle 22:21
@Adamoli: "un'elezione per la Provincia di Varese costerebbe circa un milione di euro,"Bene , ricordiamoci che noi per l'ambizione di Reguzzoni, (doveva andare a Roma per rilanciare Malpensa diceva..) la posta l'abbiamo raddoppiata in un annetto.Questi sono i patrioti della padania!
Scritto da Maria Rossa il 8/12/2011 alle 00:48
Claudio Ennam e Iscritto di Busto A. - Non riesco mai ad essere ironico o sarcastico, soltanto alcuni intimi sorridono, ma per compiacere un povero pensionato. A me la battuta sul Canton Ticino che ingloba la provincia di Varese pare irresistibile! Così come mi diverto assai quando leggo che l'Iscritto vorrebbe imbracciare il fucile. Un altro motivo di sano sarcasmo è la polemica sul ripristino dell'ICI – o come si chiama – sulla casa. Ieri sera ho partecipato a una riunione politica – faccio pur sempre parte di un direttivo provinciale – e, sull'argomento ICI, m'è venuto da dire che noi di sinistra criticammo l'abolizione della tassa come atto demagogico e irresponsabile del nefasto Berlusconi, ma ora ne stigmatizziamo il ripristino come atto vessatorio contro i cittadini virtuosi rapinati dei loro sudati risparmi ecc... Dunque, concludevo: aveva ragione Berlusconi? siamo più o meno tutti berlusconiani? La questione di fondo – né ironica né sarcastica – è che siamo ridicoli!
Scritto da ulderico monti il 8/12/2011 alle 08:32
@Maria Rossa, ottima la tua osservazione su Reguzzoni e su quanto ci è costata la sua voglia di andare a Roma. I leghisti dovrebbero riflettere annziché sbraitare contro i costi della politica degli altri.
Scritto da Emanuela il 8/12/2011 alle 08:56
Sull'ICi ha ragione @Ulderico Monti. Ci siamo strappati le vesti dicendo che B&B, sopprimendo questa tassa dei e per i Comuni, uccidevano gli enti locali e adesso molti di sinistra sono contro la re-introduzione. Vogliamo governare con questi metodi?
Scritto da Francesco il 8/12/2011 alle 09:27
Finalmente un intervento utile sulle province da non abolire anche da uno che non è leghista come me.
Scritto da Luca Basso il 8/12/2011 alle 09:42
Ho visto un altro scandalo in Regione sui giornali. E' una istituzione enorme, almeno in Lombardia, e quindi non saebbe utile darle ancora maggiori compiti amministrativi. Meglio riformare le province dandole in mano agli amminiastratori dei comuni.
Scritto da Carlo Bulgheroni il 8/12/2011 alle 15:06
Stamattina dopo messa mi sono fermato a parlare con dei conoscenti. Le misure di Monti non entusiasmano per nulla, ma c'è comprensione e stima per l'uomo e per il suo governo.
Scritto da Luigi Crespi il 8/12/2011 alle 15:19
Ormai Di Pietro è partito con la sua battaglia contro il governo Monti alla stessa maniera della Lega. Non vedo come possa essere ancora insieme col Pd alle prossime elezioni. Sarebbe un altro pastrocchio indigeribile per vincere e poi governare.
Scritto da Silvana il 8/12/2011 alle 16:24
Francamente avevo apprezzato questo punto della manovra "Salva Italia". Purtroppo, come Rizzo ci informa dalla pagina odierna del "Corriere della Sera" , il diavolo, o meglio la Casta, è riuscita a metterci lo zampino. Dopo lo scatenamento di reazioni negative, tanto a destra che a sinistra, un comma dell'articolo 23 della manovra "lacrime e sangue"del governo Monti rinvia i tagli alle province, scrivendo che sarà una «legge dello Stato» a dire entro quale termine gli organi delle Province decadranno. Che dire? Mi ero illuso che un primo significativo taglio ai costi della politica (forse anche più significativo di quello alle prebende di ministri e parlamentari) fosse stato dato razionalizzando una parte dell'apparato politico-amministrativo dello stato e distribuendo diversamente alcune funzioni. Così non sembra. E la sfiducia in "lor signori", anche da parte mia, comincia a raggiungere, se non a superare, il livello di guardia. Ero, per concludere, un poco perplesso della decisione rapida e fin troppo tempestiva di Cgil-Cisl-Uil di scioperare contro la non equità della manovra. Ora invece ne sono più che convinto! E lunedì sarò in piazza del garibaldino a Varese a manifestare contro l'iniquità della manovra "Salva Italia". Poco cordialmente (ma la rabbia ovviamente non è verso gli amici lettori), Mariuccio Bianchi
Scritto da Mariuccio Bianchi il 8/12/2011 alle 17:37
Superamento del bicameralismo, ridefinizione degli ambiti regionali (sulle tracce dello studio della Fondazione Agnelli), abolizione delle province, aggregazione delle realtà comunali, Sono riforme indifferibli e non solo in funzione del contenimento dei costi. Nel mio paese (12.000 abitanti) è in discussione il PGT, Piano di Governo del Territorio. E parlando di pianificazione e sviluppo del TERRITORIO inevitabilmente si finisce per valicare i ristretti confini comunali
Scritto da Giovanni Cogliati il 8/12/2011 alle 18:18
Francamente avevo apprezzato questo punto della manovra "Salva Italia". Purtroppo, come Rizzo ci informa dalla pagina odierna del "Corriere della Sera" , il diavolo, o meglio la Casta, è riuscita a metterci lo zampino. Dopo lo scatenamento di reazioni negative, tanto a destra che a sinistra, un comma dell'articolo 23 della manovra "lacrime e sangue"del governo Monti rinvia i tagli alle province, scrivendo che sarà una «legge dello Stato» a dire entro quale termine gli organi delle Province decadranno. Che dire? Mi ero illuso che un primo significativo taglio ai costi della politica (forse anche più significativo di quello alle prebende di ministri e parlamentari) fosse stato dato razionalizzando una parte dell'apparato politico-amministrativo dello stato e distribuendo diversamente alcune funzioni. Così non sembra. E la sfiducia in "lor signori", anche da parte mia, comincia a raggiungere, se non a superare, il livello di guardia. Ero, per concludere, un poco perplesso della decisione rapida e fin troppo tempestiva di Cgil-Cisl-Uil di scioperare contro la non equità della manovra. Ora invece ne sono più che convinto! E lunedì sarò in piazza del Garibaldino a Varese a manifestare contro l'iniquità della manovra "Salva Italia". Poco cordialmente (ma la rabbia ovviamente non è verso gli amici lettori), Mariuccio Bianchi
Scritto da Mariuccio Bianchi il 8/12/2011 alle 19:09
Mi chiedo come potrebbe costare un milione di euro una sola elezione per il consiglio provinciale di Varese. Mi sembra un'esagerazione per mettere Reguzzoni in cattiva luce.
Scritto da Leghista vero il 8/12/2011 alle 19:14
Sì anche mio figlio e nuora (ultimo voto nazionale Di Pietro), concordano sul virtuosismo del governo Monti. Ha detto che lunedì non sciopera (tessera CGIL) credo sia la prima volta che non aderisce. Sono orgogliosa di questa sua autonomia di pensiero che in questo caso ho trovato concorde al mio sentire. Anche i sindacati non sono un tabù intoccabile e devono imparare a lavorare di concerto altrimenti non sono credibili. Cosa vuol dire Cisl e Uil 2 ore di sciopero , Cgil 4, dove vogliamo andare di questo passo?Non sto dicendo sia tutta colpa della Camusso, (tutt’altro), ma destabilizzare un governo perché ci si incancrenisce sulla pensione di anzianità mi sembra eccessivo. Se fallisce Monti io vedo solo il baratro. Sono favorevole invece per dei miglioramenti o delle dilazioni nei tempi a favore di queste persone vicine alla pensione, da concordarsi in Parlamento. Se solo penso quanto fosse caduto in basso questo Paese tra nani, ballerine e malfattori mi congratulo per la serietà del governo Monti. A molti dà fastidio perchè sta mettendo in campo una rivoluzione dolce che tocca sacche di privilegio e potere burocratico incrostatisi nel tempo. Al netto della stangata che comunque ci avrebbe dato anche 3monti (forse 3volte tanto e in più toccando l’assistenza ed eliminando le detrazioni fiscali come già da proposta per il 2012 )qui si sta mettendo in campo un progetto di sviluppo economico che passa dall’adeguamento delle infrastrutture, apertura di credito alle imprese,assunzione a tempo indeterminato di giovani e donne, riordino degli Ordini professionali, liberalizzazione del commercio, valorizzazione dei beni culturali, ricerca, istruzione ecc. La mia impressione è che tutte queste cose possano essere messere in itinere da questo governo dal momento che è svincolato dalla ricerca del facile consenso elettorale.
Scritto da Maria Rossa il 8/12/2011 alle 19:27
Quanto alle province, si volevano tagliare non per malevolenza ma per i costi.Se si trova il sistema, magari ottimizzando di farle sussistere a costi misurabili in efficacia ed efficenza, perchè no?
Scritto da Maria Rossa il 8/12/2011 alle 19:30
@Adamoli- e' giusto il commento di Mariuccio Bianchi?Non so sia intervenuto qualcosa nel frattempo ma io avevo capito che il governo Monti tagliava i costi delle elezioni e gli emolumenti di giunte e consiglieri provinciali, cambiando i meccanismi da elezione a nomina e riducendone il numero.Il tutto perchè sulle Province non si può intervenire per decreto ma occorre una legge con regolare iter parlamentare (forse costituzionale?) Ci illumini Giuseppe?Grazie
Scritto da Maria Rossa il 8/12/2011 alle 19:50
Cara @Maria Rossa, l'argomento è molto controverso. Che in un decreto si possa risolvere nel senso voluto dal premier il nodo della riforma delle province è materia opinabile. Che si possa intervenire sulle amministrazioni che giungono a scadenza è possibile, sulle altre è difficile. Una legge potrebbe essere necessaria, anche se non di carattere costituzionale. Se invece si vuole abrogarle la legge costituzionale con doppia approvazione è fuori discussione, Stiamo attenti a non giocare con le istituzioni. Non possiamo ritenere che a Monti si conceda ciò che a Berlusconi si negava. Il nostro sistema costituzionale non lo permetterebbe, per fortuna.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/12/2011 alle 22:43
@Adamoli-1) "Che in un decreto si possa risolvere nel senso voluto dal premier il nodo della riforma delle province è materia opinabile."2)I tecnici della Camera dubitano si possa intervenire per recuperare maggiori introiti dall'ex scudo fiscale. E' pur vero che hanno dovuto fare la manovra in 17 giorni ma sono tenici o manovali?Critica costruttiva la mia mi auguro,incrociamo le dita, il 17 non è un bel numero, chiedere a Prodi.
Scritto da Maria Rossa il 9/12/2011 alle 01:05
Cara @Maria Rossa, torno sulla questione delle Province. Uno schema legislativo fondato può essere questo: per la loro abolizione, una lunga legge costituzionale con doppia approvazione; per il riordino immaginato da Monti, una legge ordinaria con maggioranza semplice; per le Amministrazioni che scadono, forse il decreto già approvato dal governo. Se c'è la volontà la seconda ipotesi è fattibile in poche settimane.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 9/12/2011 alle 08:40
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